Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Winterreise, capitolo II - duello in chiesa, Lionet vs Morpheus

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view post Posted on 27/10/2012, 11:08
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Lionet Cousland vs Morpheus Somniorum Illusio Caeli et Draconem
Energia Verde vs Energia Verde
Pericolosità E vs Pericolosità C
Primo Post: Morpheus;
Durata: 1 turno di presentazione + 3 turni di combattimento;
Penalità: Morpheus iniza con soltanto l'85% delle energie;
Tempi di risposta: 5 giorni, poi si applica una penalità alla ricompensa finale; pk sempre On per abbandoni;
Background: Morpheus è seduto nell'ombra, vicino all'Altare principale. Si alza non appena scorge la figura di Lionet avanzare.
Il portone della chiesa si chiude a chiave, non c'è via di fuga.

 
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view post Posted on 31/10/2012, 12:15

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W I N T E R R E I S E

S'avvertì un tuonare di ali, un rombo roboante che scuoté il grigio cielo dell'Erydlyss, un rumore sordo come se il firmamento stesso si stesse spezzando. Nell'alto un titano bluastro sorvolò le case di quel villaggio sperduto, sotto i suoi occhi le persone si agitavano come piccole formiche in fuga dal fuoco. In tutta quella confusione trovare il cucciolo di umano divenne un'impresa pressoché impossibile. Da poco era terminato lo scontro con Doctor e gli avvenimenti che lo avevano caratterizzato non avevano destabilizzato più di tanto il pensiero del drago. Non si sarebbe unito al dottore, non bramava il potere che lui gli aveva offerto, bensì si sarebbe unito alla crociata di Kreisler per riportare quell'equilibrio perduto nel settentrione del continente, invero nella sua mente si stagliava come un'insistente ologramma l'immagine del cucciolo di umano, l'orfano a cui aveva promesso un futuro migliore del tormentato passato che aveva vissuto ma, fino a quel momento, aveva infranto troppe promesse per permettersi di non adempiere nemmeno a quella. Scese dal cielo proprio di fronte alla chiesa in cui aveva perso conoscenza. Le sue possenti zampe poggiarono sul ciottolato del viale, la terra tremò per un secondo, prima che il corpo del dragone mutò in quello di più ben umili spoglie di un umano dai capelli corvino spettinati, le gambe tentennarono per un singolo istante per ricordargli quanto fosse più debole quel corpo. Iniziò a correre a perdifiato percorrendo a ritroso i passi che lo avevano condotto al luogo sacro, il rimbombare dei piedi sulla dura pietra si perse nella confusione della gente, i volti che si paravano dinanzi a lui non erano altro che anonimi e nebulosi, sconosciuti e di poco interesse. Avvertì il primo rintocco delle campane quando già stava avvistando la parte bassa della città, sentì il rintocco e qualcosa nella sua mente, simile a un oscuro presagio, si materializzò: il corpo tremò come se la mente fosse scossa dall'orrenda sensazione di una tarantola che discende la spalla. Avvertì uno strano malumore interiore, d'improvviso qualcosa di abietto e viscido stava crescendo destabilizzando così il centro della sua pace interiore, un cancro malsano che inquinava il Karma del suo essere. Odio e amore si fusero in un vortice cangiante di sensazioni, si mescolarono in una guerra caleidoscopica, la sua mente fu invasa da sensazioni innaturali e mai provate, un'inondazione di sentimenti primitivi e umani.

Dong!
Dong! Dong! Dong!
Dong! Dong! Dong! Dong!
Dong! Dong! Dong!
Dong!


Solo il clangore di tanti rintocchi di campane scuoterono il vortice all'interno del suo animo, il fragore del frastuono fracassò i lembi di congiunzione dei sentimenti, frammentando le sensazioni in miliardi di granelli di sabbia indefiniti. La sue mente fu frantumata, le pareti del suo Io furono scosse da una valanga di odio e furia. La sabbia si amalgamò innalzandosi come un'unica figura: una statua scolpita nella pietra raffigurante il padre padrone della sua mente. Il dottore radicò i suoi pensieri all'interno della testa di Morpheus, come tante ragnatele che partirono dalla scultura per abbracciare tutta la mente. Fili lo avvolsero come un burattino in balia di burattinai, fu privato dei suoi pensieri e del suo essere. Crollò a terra in ginocchio con lo sguardo volto verso la chiesa, come se essa fosse la genesi di ogni cosa. Abbassò lo sguardo ritrovandosi a osservare il pietrisco sotto i suoi piedi; esso si articolava in un labirinto laborioso di tracce nella terra, alcune bagnate, altre polverose, altre ancora in cui filamenti di erba crescevano inattesi. A un tratto ogni pietra gli divenne familiare, ogni pietra scandiva come un preciso metronomo il suo essere, come se tutto diventasse improvvisamente legato indissolubilmente a lui. Quando volse nuovamente lo sguardo al tempio, i suoi occhi non brillavano più, avvolti da una patina incolore parevano aver perso ogni parvenza di vita. Divennero spenti e morti. Alzò la testa lentamente, nulla ormai contava di più al mondo se non la protezione di quel luogo sacro, se non la sua totale incolumità. Mentre nella mente quattro semplici parole fomentavano il suo odio. Quattro parole di cui ignorava completamente il significato, ma che erano come olio bollente sul fuoco ardente dentro di lui.

« Dov'è il fantasma? »

y2JBX

Il silenzio assordante fu rotto dai passi ritmati di uno sconosciuto sul pavimento lastricato del tempio. Nell'animo del drago si risvegliò l'ardore primitivo del combattimento, l'estraneo violò il perimetro sacrale in cui nessuno aveva il permesso di entrare. Morpheus era seduto su uno sgabello alla sinistra dell'altare, nascosto nell'ombra davanti a lui c'era un'enorme organo. Una complessa facciata era articolata dall'alternarsi di cannetti a triangolo e semicircolari, di tanto in tanto piccole statuette d'oro raffiguranti aurei angioletti spiccavano a intervallare quella monotonia di canne metalliche, mentre le decorazione tutte erano in perfetto stile barocco: la sfarzosità e l'eleganza erano raggiunti modellando nell'oro decorazioni ricciolute e ondeggianti che stonavano con il resto della sacrestia; dove l'unico eccesso era dovuto dal rosone al centro dell'altare e dalle ampie vetrate che garantivano un contatto suggestivo con l'esterno. L'organo – aggiunto evidentemente in un periodo successivo – suggestionava a tal punto l'animo del drago da creare un legame ancor più profondo e recondito, la musica risvegliò in lui un senso di appartenenza che riusciva a esulare persino da quella sempre presente del dottore. L'intrusione dell'uomo fu molesta e mal accettata, una violazione che lo stesso drago, inspiegabilmente, non riuscì a perdonare. Nulla in lui gridava al perdono e alla pietà, soltanto il sentimento di una punizione esemplare verso l'intruso.





« Tan Tan Tan Taaannn ♫ Tan Tan Tan Taaannn ♫ »

Le dita scorsero sui tasti bicromatici consumati dal tempo, furono suonate quelle uniche quattro note per accogliere l'uomo all'interno della chiesa, come se il destino bussasse irrimediabilmente alla sua porta, la musica rimbombò tra le pareti e ancor prima che l'eco si spegnesse, Morpheus scese l'altare poggiando i piedi sugli scalini. Teatralmente aprì le braccia con i palmi rivolti verso l'alto, metà del suo corpo era nascosto nell'ombra, un sorriso malefico squarciò il suo viso glabro e il suono della sua risata malefica si accese violando ancora il silenzio atipico e sacro dell'abazia.

« Benvenuto a Gefahrdorf viandante.»

Nessuno questa volta trattenne una bestemmia, bensì l'odio e l'ira partivano come un'onda dal suo corpo investendo tutta la navata fino al portone centrale.
Gli occhi si colorarono di una strana tintura cremisi.
No, non era di certo il benvenuto a Gefahrdorf.




CITAZIONE
Ecco il post. Bene, la prima parte è relativa ai fatti successivi al primo atto di WINTERREISE, dove Morpheus ignora la proposta e sceglie di aiutare Kreisler, difatti Morphues è, oltre a non essere interessato a un aumento del suo potere, il guardiano del mondo - non necessariamente va sempre dalla parte dei buoni sia chiaro - riconosce nel dottore una minaccia per gli equilibri del mondo e in questo caso del settentrione. Per capire Morpheus se qualcuno ha giocato a God of War III pensate alla catena dell'equilibrio data la mia ignoranza non so se è vera anche nella mitologia greca, dato che non ho trovato nulla a riguardo. Comunque al primo rintocco Morpheus inizia ad avvertire qualcosa di strano, mentre al successivo ne avverte diversi e qui nasce il suo cambiamento. La seconda parte invece inizia quando Lionet varca le porte della chiesa, in quel momento il drago era seduto alla sinistra dell'altare (vista frontalmente) nell'ombra, dove c'è un'organo in stile barocco, dato che gli elementi forniti da te nel tuo precedente post ricollegavano più a una chiesa Gotica: vetrate e ampio rosone, specifico che è stato messo dopo in quanto stona con il resto dell'ambiente, suono quelle quattro note, mandando a benedire Beethoven che ora si sta rivoltando nella tomba e scendo teatralmente dall'altare. Ah premetto che SOLO per questa giocata userò il colore del font nero, per scostare la personalità di Morpheus dal suo classico Dark Blue.
Se qualcosa non è chiaro chiedi pure. Lo specchietto al prossimo post, fai conto che c'è sempre la passiva raziale di timore.
Per il resto spero che questo post, atipico per i miei standard, possa piacere.
A te la tastiera.
Ps: è consigliato far partire la musica nel punto in cui è stata messa e aspettare tre secondi prima di continuare a leggere. u.u



Edited by Lud† - 31/10/2012, 14:17
 
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Lul~
view post Posted on 4/11/2012, 14:01




Fin da quando richiuse il pesante portone dietro di sé, s'accorse che qualcosa non andava. Nel buio della chiesa, smorzato solo dal tremolare delle piccole lucine accese sui ceri dell'altare, qualcuno vegliava. L'assenza di luce, purtroppo, non permetteva di guardare meglio, ma era chiaramente percepibile, fra l'altro, una sottile linea di tensione sospesa su tutto quello che la chiesa era e rappresentava. La maledizione di un luogo benedetto.
Il ticchettìo dei suoi passi, cozzanti sull'impolverato marmo che si dispiegava sul terreno, rendeva quel luogo ancor più sinistro. Le panche, probabilmente in legno, erano coperte da drappi una volta bianchi, probabilmente per evitare che su di loro si posasse l'abbraccio dell'usura. Nessuno si era seduto di lì da settimane, a giudicare da come erano ridotte. Sporche quasi da far schifo, quelle coperture dovevano un tempo essere bianche come il candore degli innocenti, quegli stessi angeli raffigurati in tante, troppe statuette poste sulla facciata principale. « Non vi farete immagini di me », disse Qualcuno, una volta. Parole buttate al vento, forse, non osannate come le altre, lette ogni domenica nei templi di tutto il continente.
Raccolse un po' di quella polvere con la punta dell'indice, per poi farla cadere strofinando i polpastrelli fra loro. Si era accorto che qualcuno lo attendeva. Si era accorto che qualcuno, probabilmente credendo fermamente nelle possibilità di quella penombra, non attendeva che di coglierlo in fallo.
Si era accorto che anche quel giorno sangue avrebbe chiamato altro sangue. E a galloni.

« Tan Tan Tan Taaannn ♫ Tan Tan Tan Taaannn ♫ »

Non giunse come una sorpresa, non per il Cousland. Non giunse col tono di una deprecabile opera, no. Lionet sapeva bene che qualuncuno era in quella chiesa, nascosto nel buio. Fin da quando alla sua era stata affiancata una seconda anima, appartenuta a chissà quale glorioso guerriero, aveva maturato come un sesto senso, una sorta di percezione naturale di ciò che lo circondava. Un'accresciuta analisi delle cose, forse.
Il potere che aveva acquisito permetteva lui d'osservar il mondo come visto attraverso occhi non suoi. Ogni essere vivente, sia esso il più splendente degli angeli o il più rovinato dei ghoul, era avvolto da una fiamma viva, danzante, capace di testimoniarne la presenza e la vitalità. Tale movimenti erano direttamente dipendenti dalla vita pulsante nelle loro membra, dai loro poteri e persino dalla loro semplice e sola presenza. E la fiamma che in quel momento s'ergeva davanti al Cousland, doveva avere una sostanza immensa.

« Benvenuto a Gefahrdorf viandante. »

~~~

Lionet Cousland, poco più che ventenne, non ha mai chiesto molto al fato. Una vita tranquilla nel borgo dei Cousland, un matrimonio con Sandrine, un giardinetto davanti casa. E la vita procedeva tranquilla a Landagelata, borgo principale di un piccolo distretto del Nord, quasi al limitare del confine settentrionale del Continente. Poi la chiamata, il viaggio per cui era stato addestrato per tutta la fanciullezza. L'orrore della guerra.
Le armate del Re Invincibile avevano invaso il nord, infrangendo quel patto non scritto che aveva fino a quel momento tenuto al sicuro i territori dei Cousland, dei Monmouth, dei Mangrand e degli altri al sicuro dalle sue mire espansionistiche. Ma dissidi e un equilibrio troppo precario per reggere davvero avevano fatto scontrare i i primi coi secondi, lasciando terreno capestabile dai destrieri da battaglia del Regno. Fu così che cominciò l'invasione. Fu così che venne istituita la Guardia Insonne, un'armata per resistere al potere. Fu così che un motto richieggiò per gli anni a venire fra le montagne. « Il Re senza una spada! La terra senza un Re! »

Quando suo zio lo chiamò su al forte, sapeva già bene quale doveva essere la sua missione. Cavalcare fino alla piana e temporeggiare, aspettando che la Guardia si riunisse. Non aveva scelta Lionet e - in verità - non vedeva l'ora di adempiere al proprio dovere. Quel che successe, poi, è storia, e Lionet non l'avrebbe mai dimenticato. E con quel fatto, anche le parole che suo zio gli disse affidandogli la consegna.
« Al tuo ritorno un paradiso di cibo e ricchezze sarà qui ad aspettarti » e - sorridendo quasi paternamente - aggiunse
« Non morire così lontano dalle montagne, Lionet »

~~~

Vide una figura venirgli incontro lentamente, facendo qualche passo per uscire dall'oscurità che l'avvolgeva. In silenzio, col solo accompagnarsi della paura instillata nel suo nemico dalle note suonate e le parole pronunciate. Un'aria di solennità e di formalismo, che finì col dipingere quella situazione come piuttosto surreale. Due individui in piedi l'uno di fronte all'altro. Il primo dopo aver suonato qualche nota sull'organo della chiesa, aveva anche finito le parole. Il secondo, invero, doveva ancora pronunciare le prime.

« Qualunque cosa tu sia, puzzi maledettamente di pericolo. » disse mentre liberava la propria sciabola dalle bende che l'avvolgevano.
Poi riprese, « Tornatene da dove sei venuto, e stanne fuori. »

Ma non erano comunque parole da Lionet, sicuramente. Stranamente prive d'ogni goccia di sprezzo, dettate da chissà quale timore, radicato chissà dove, quelle frasi tradivano un tentennamento, una ridotta risoluzione nella coscienza di essere il più forte. Di essere il Cousland. Aveva avuto una tale sensazione poche volte nella vita. La sensazione d'essere inadeguato, di non poter far nulla contro un mostro la cui coscienza, a giudicar da come i suoi occhi evitavano di brillare, doveva essere annichilità da chissà quale volontà.
Tuttavia, sebbene fosse proprio vicino a quelle montagne che riconosceva come casa sua, non aveva ancora intenzione di morire.

Il suo dovere non era ancora finito.

~~~





Dunque, nulla da segnalare, se non una passiva di auspex che mi ha praticamente avvisato della tua presenza sin dal principio, e una passiva di timore (derivata da artefatto) :sisi:

A te la palla. Come te, inserisco solo dal prossimo post lo specchietto.

edit: corretto errore di inserimento :sisi:



Edited by Lul~ - 4/11/2012, 20:37
 
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view post Posted on 10/11/2012, 15:51

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W I N T E R R E I S E




Non v’era altro che scorreva nelle sue vene se non l’odio. Un veleno radicato nel suo cuore che si spandeva in tutto l’organismo cibandosi di ciò che al drago era appartenuto. L’odio traboccava al di fuori del letto come un fiume nei periodi di piena, la ragione – quella invece – non trovava spazio in tutta quell’essenza malvagia, schiacciata com’era da sensazioni false come quadri nelle case.

Sentiva il suo petto piegarsi dalla morsa dei suoi pensieri.
Sentiva la sua mente irridere irrazionalmente le parole dello straniero.
Sentiva tante cose, ma in realtà sentiva poco o nulla.

V’era un tripudio d’odio incontrollato, ira che si spandeva come un miasma abietto in tutta la chiesa dissacrando quel luogo che solo per lui era sacro. L’intruso toccò le panche gustandone la sporcizia che lì vi cresceva, ma il vero sporco era portato dai suoi batteri, dai fungini che si riproducevano sotto le sue suole. Il miscredente penetrò nella casa del dottore intimando lui – il guardiano di quel luogo – di tornare da dove era venuto. Fu eresia, fu ironia, fu divertimento allo stato puro, nella sua mente si moltiplicarono risa folli ed estatiche, una cacofonia di suoni gutturali e primitivi, di risa giullaresche. Un singolo barlume fioco di una candela fu presto divelto dal vento gelido della sua ira. Fu buio nero, fu tempesta che iniziò a scatenarsi nel suo cuore. Ora il panorama era irradiato soltanto dal baluginare dei lampi che d’improvviso illuminavano la scena, barlumi dirompenti d’ira distruttrice, non più raziocinio ma puro egocentrico egoismo. Le risa si moltiplicarono, si riprodussero oltre che nella sua testa anche tra le mura della chiesa, rimbombando, rimbalzando tra la pietra e il legno giungendo come una nenia distorta e metallica, fredda e terrificante. Gli occhi tetri tinti di rosso scrutavano come ratti affamati il viandante, la testa del drago si mosse come in preda a spasmi innaturali e demoniaci. Si mosse tra i drappi non più candidi delle panche di legno, si mosse alzando polvere al suo cammino, si mosse come un fantasma di se stesso. L’eco dei suoi passi echeggiò sul pavimento di marmo. Nella mano destra reggeva una grossa sciabola dall’elsa d’oro, e proprio lì nell’impugnatura un prezioso zaffiro vi era incastonato. Non brillò questa volta la pietra, come un’amante tradito rimase nelle retrovie a leccarsi le ferite nel profondo oblio, come se la stessa spada non riconoscesse il suo padrone. Bensì gocce grondarono dalla lama gocciolando grumi rossastri sul prezioso marmo che - in un attimo - si tinse di rosso sangue. Sotto i suoi piedi una cloache di cremisi e polvere si amalgamò in un coacervo amaranto simile a poltiglia.


« Questa è la mia casa, viandante.» La risata del drago risuonò come un ringhio di puro disprezzo. « Non sono io dunque a dovermene andare.» La sua testa si articolò in un nuovo spasmo, gli occhi vennero chiusi per un secondo, giusto il tempo per assaporare la rabbia che cresceva e il buio che lo coccolava. « Ma sono curioso…»
Gli occhi si aprirono quasi fossero scossi da un rumore improvviso, un risveglio traumatico.



« … di sapere cosa hai intenzione di farmi, stronzo.»

A quel punto esplose in un nuovo riso, mentre la sua spada esplose in una violenza insensata ma necessaria.
Frammenti di schegge metalliche si riversarono sul corpo del suo nemico, taglienti e letali il loro intento era quello di martoriare, maciullare, straziare l’intruso, e nel caso fosse un non mortale marchiarlo per sempre con il loro taglio. Eppure il corpo di Morpheus scattò un’altra volta, barcollò come un ubriaco ebro di sangue, attraversò la navata e lo spazio che lo divideva dall’intruso, infine lo guardò dritto negli occhi per osservarne gli ultimi sussulti di vita. Le fauci della sua bocca si spalancarono, ma da esse non fuoriuscirono le fiamme di Beelzebub, bensì a essere vomitata fu l’arma prediletta del Dio greco Zeus. Strali elettrici, dardi di tuoni e lampi, la sua tempesta interiore avrebbe investito l’uomo attanagliandolo in un dolore lacerante diffuso per tutto il corpo. Gli sorrise in faccia un’ultima volta, finché il capo non si riversò all’indietro in una posa innaturale per poi scattare improvvisamente nella bieca rappresentazione di una testata. Per colpirlo nel cranio – dove probabilmente – sarebbe stato già devastato dalle ustioni.

« Dimmi soltanto come preferisci morire.»




CITAZIONE

Morpheus Somniorum Illusio Caeli et Draconem


4 cs intelligenza


Energia: 51%
Status Fisico: //
Status mentale:Deviato mentalmente
Abilità attive:
They have faced nothing like me.
La lama della promessa è stata anche una lama di morte. Il cristallo è l’ultimo ricordo di una vita, il sangue dei draghi e degli uomini è stato versato su questo acciaio per ottenere la pace. E ricomincerà a sgorgare ogni qualvolta la violenza sarà necessaria per ristabilire le sorti del mondo. Con un consumo pari ad Alto, la lama prenderà a grondare sangue. Puntandola contro un avversario essa si frammenterà in una scarica di piccole scheggie di metallo tagliente che gli si dirigeranno addosso, per infliggergli un danno complessivo pari ad Alto. E poiché la spada uccise un immortale, i danni prodotti da questa tecnica sulle creature che non possono trovare morte origineranno cicatrici permanenti.
Non solo la lama però nasconde mortali segreti. Con un consumo Alto sarà il cristallo questa volta a mostrare il proprio potenziale. Esso si illuminerà e il guerriero potrà compiere un movimento che simuli l’attacco da portare al nemico. Pochi secondi dopo un’evocazione del tutto simile al caster apparirà alle spalle dell’avversario, compiendo il medesimo gesto in maniera speculare per infliggere un danno pari a Medio. La tecnica è contrastabile con opportune difese.



Tuttavia con la crescita, i polmoni di Morpheus hanno acquisito una maggior capacità di incameramento di energia elementare elettrica. Tant'è che non vi sono più limiti imposti. A un consumo variabile infatti Morpheus è capace di sprigionare letteralmente scariche elettriche che provocheranno danni suddivisi equamente tra mente (shock) e corpo (ustione). Se utilizzata a 360° l'offensiva risulta essere di un livello inferiore. Le emanazioni dovranno necessariamente avere come punto di origine Morpheus e in forma umana il soffio non dovrà necessariamente fuoriuscire dalla bocca. [Pergamena Dominio del lampo]. Usato Alto.




Abilità passive:
Il drago blu, come tutti i draghi, possiede una forza fuori dal comune, difatti, sia in forma umanoide che in forma draconica, qualsiasi arma, oggetto, che per altri sarebbe impossibile da smuovere, Morpheus sarà in grado di alzarlo con il minimo sforzo [Passiva personale]. Un drago, altresì, può cambiare la sua forma da draconica a quella umanoide, senza nessun impedimento esterno, non importa se giorno o notte, l'unico fattore davvero rilevante è il volere dello stesso drago, in quanto una creatura così letale raramente decide di dare un vantaggio all'avversario trasformandosi nella sua forma più miserabile [Amuleto ombra]. Qualunque essere, al cospetto di un drago, impallidirebbe. Indipendentemente dall'allineamento, indipendentemente dall'essere o meno in forma draconica, le altre razze diffideranno dal fidarsi, e in ogni caso, ogni essere avvertirà un lieve timore, purché questo non sia un esemplare della propria razza o di un demone, creature per certi versi similari a loro, e che sia di energia pari o inferiore all'agente [Abilità raziale]. Il drago, inoltre, grazie alla grande energia presente nel suo corpo potrà utilizzare qualsiasi sua tecnica, indipendentemente dalla natura, risparmiando il 3% sul consumo totale normalmente previsto. Se tale risparmio dovesse abbassare il consumo di una tecnica allo 0% o meno, il consumo totale della tecnica rimarrebbe fisso all'1% [Pergamena risparmio energetico].
Inoltre, il drago grazie alla sua conoscenza fuori dal comune, non ha più vincoli riguardanti le illusioni . Egli è talmente dotato da poterle castare istantaneamente, senza alcun vincolo fisico. Basterà il suo solo volere perchè la quasi totalità delle tecniche illusorie si attivi all'istante. [Passiva I livello dominio illusionista]. E grazie alle sue ampie conoscienze Morpheus ha la possibilità di risparmiare energie Per questo ogni sua tecnica illusoria, di manipolazione o di evocazione illusoria, avrà il costo abbassato del 5%. Se una tecnica scendesse al di sotto dello 0%, il costo sarà automaticamente dell'1%. Questo effetto non è cumulabili ad eventuali altre tecniche di risparmio energetico [Passiva II livello dominio illusionista]. Arrivati a questo punto le conoscenze di Morpheus lo rendono un illusionista di primo livello, in grado di rendere tutte le sue tecniche illusorie o manipolatorie di un livello superiore. Ad esempio una tecnica Media provocherà danno Alto, una alta danno Critico e le tecniche di costo critico provocheranno un danno Mortale. Non c'è variazione nella potenza delle tecniche, ma solo nel danno risultante. [Passiva III livello dominio illusionista]

– Impact.
Un’arma di queste proporzioni non potrebbe essere impugnata da nessuno che non possegga una forza straordinaria. Il suo peso è considerevole, la lega metallica che lo compone è di una densità tale da non rassomigliare ad alcuna già presente sul continente. Ma chiunque riuscirà a far uso di un’arma simile, saprà certamente come utilizzarla. Ad essa è infatti legata una catena, e sfruttando principi basilari della fisica come forza centrifuga e gravità, fintanto che l'arma viene impugnata dal proprietario essa dona 1 CS aggiuntivo alla potenza fisica. {Abilità passiva}

Kajera
È la lama che infrange i legami. Ella si sazia dell'ardimento dei cuori, di qualunque tipo esso sia. Ella brama, invero, di rifrangere ciascuno di quei vincoli intensi, sussurrando direttamente negli animi delle sue vittime di quanto ogni vita donata a qualcun'altro altro non sia che la debolezza di un cuore che rinuncia alla propria dignità. Per farlo, però, deve poter comprendere ove colpire, oltre che chi colpire, naturalmente. Kajera, infatti, permetterà al suo portatore di scrutare nei cuori di coloro che amano, soffrono o vivono un sentimento, un legame di affetto di qualunque tipo e genere. Tale legame apparirà agli occhi del portatore che una scintilla che brilla nell'animo di chiunque, potendo finanche comprendere se due scintille, se ammirate insieme o distintamente, siano o meno legate l'una all'altra. Invero, però, ammirare una scintilla non farà comprendere comunque mai la natura del legame o il nome della persona con cui il legame esiste, avvertendolo unicamente della sua esistenza e, al massimo, della reciprocità del contatto. [Passiva, il portatore potrà vedere nel cuore di ciascuno la presenza o meno di un qualunque legame affettivo, di qualunque tipo questo sia, senza - però - poter conoscere con tale potere la natura o la storia dello stesso. Qualora il portatore veda due o più persone, inoltre, potrà comprendere se il legame che esiste nei loro animi le vincola l'una all'altra o meno. Inoltre, il portatore potrà vedere in ciascun avversario ogni scintilla per ciascun legame, per quanto grande o piccolo esso sia, in quando brilleranno di intensità variabile a seconda della forza dell'affetto.]

Behold my true form.
Il Cristallo che ha dato potere a Stormbringer originò dal corpo di un drago, ma la sua lama si macchiò del sangue dell’ultimo uomo immortale. Due creature unite da una stessa promessa e da uno stesso destino, capaci di scegliere la morte. Alla presenza di ciò che resta del loro patto i draghi, gli angeli e i demoni potranno solamente inchinarsi, poiché nessuno di loro è all’altezza di coloro che li hanno preceduti. Sarà quindi impossibile per costoro assumere la forma draconica o la forma di avatar fintanto che Stormbringer sarà fuori dal fodero [Passiva]


– Tail.
Nonostante ciò, Ramhat è tutto meno che poco visibile. Un diametro di tre metri di ineguagliabile metallo, una catena così robusta da poter reggere forze e tensioni impressionanti. Così come uno stocco è agile e maneggevole per merito di forma e peso, così una sfera di tali proporzioni sarà poco pratica nonostante la forza di cui si possa godere. Le traiettorie che percorrerà fino a impattare sull’obiettivo saranno lineari e quasi prevedibili all’occhio di un eventuale avversario, che avrà così il tempo di rizzare una difesa più o meno stentata. Questo malus agisce sulle tecniche e gli attacchi fisici portati con Ramhat, a meno che non vengano occultati a loro volta da particolari tecniche. Forza bruta a determinabilità, uno scambio più che equo. Dopotutto ogni cometa ha la sua coda. {Malus}

Note:
Il post è un po' corto, ma credo che farlo più lunga sarebbe stato troppo pesante. E credo già lo sia. Per il resto maledico Janz XD Ho giocato per tanto tempo pg psicopatici, ora Morpheus lo stavo indirizzando per un pg "normale" e invece. XD Comunque il post in fin dei conti non mi dispiace. Attacco con tre attacchi separati Lionet.
1) Schegge di metallo attue a colpire tutto il corpo, non una zona particolare.
2) mi avvicinò, approfittando del distraizone causata dal primo attacco e ti vomito letteralmente una scarica elettrica in faccia.
3) ti tiro una testata per completare allegramente il tutto.
Dai bro, spacchiamoci amorevolmente il culo e facciamo diventare sta giocata epica.

 
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Lul~
view post Posted on 15/11/2012, 19:27




born in the dark.
II


Violenza. Bieca, scura violenza.
Nulla di più terribile; nulla di più sublime, invero. Perché di tutti gli insegnamenti che gli erano stati impartiti, uno più degli altri aveva colpito un giovane Cousland, ancora troppo smaliziato per poterlo comprendere appieno. « La violenza si può usare per una buona causa ». Per la Guardia Insonne, quella buona causa significava « Giustizia », per la Nera, null'altro che « Potere ». Ma quel giorno, Lionet avrebbe combattuto per qualcos'altro. Quel giorno, Lionet avrebbe combattuto per la vita.

« … di sapere cosa hai intenzione di farmi, stronzo.»

Fu a quel punto che rise e, di lì a poco, fu l'ultimo rumore che Lionet ad oggi rammenta, 'ché fu troppo concentrato nel frapporre la propria spada a quella dello sconosciuto per poter anche soltanto ascoltare il pianto di ciò che gli succedeva intorno. Proprio quando portò il filo della lama davanti a sè, fu sorpreso dal notare che l'arma del nemico esplose in mille pezzi, che gli si gettarono addosso come zanzare, come folletti, come piccoli bastardi taglienti che esplosero il suo sangue, e con esso il suo dolore.
Fu come istintivo, quel che fece dopo, 'chè il sangue gli impedì bene di vedere i movimenti dello stronzo, ma fu abbastanza fortunato nel distinguere la sua figura farsi avanti repentina, quasi sicuramente pronta ad attaccare ancora. Difesa preventiva, forse, un azzardo. Fu lieto di vedere che i suoi pensieri, le sue preoccupazioni, si erano rivelati ben più che fondati.

Aprì la bocca, quello, vomitando sul Cousland tutta la rabbia che aveva in corpo, tutta la disperazione per la propria situazione. Pianse dolore, rigurgitò pericolo. L'attacco che ne uscì si infranse sul nero liquame si frappose fra quello e Lionet, cadendo poi a terra come fango, sporcando intorno, insozzando le calzature dei due. Ma la carica non era finita, ed era ancora la testa l'arma principale di quello sciagurato: questa volta con nulla più che una testata. Fece appena in tempo a spostare il proprio capo sulla sinistra, Lionet, accusando il colpo sulla spalla. Un atterraggio non certo morbido, che probabilmente fece male ad entrambi. O almeno, al Cousland ne fece.

« Dimmi soltanto come preferisci morire.»

Non quel giorno. Non in una chiesa.
Non era morto per mano bocca di Quraysh, lo Squalo d'Arabia.
O meglio, lo aveva fatto. Ed era tornato dalla morte.

« Forse dovrei dirti come morirai tu.
E sappi che non sarà rapido e indolore come è stato per quelli giù a Basiledra.
»

Fece un passo indietro, quasi a rendere più teatrale la sua mossa, quasi a volersi far vedere ben integro dal nemico dopo quella scarica galvanica ch'egli aveva tentato di vomitargli addosso. Quei tagli facevano già male, ma non poteva cedere al dolore. Non era ancora giunto il momento.

« Sarà un'agonia brutta da guardare,» disse estraendo la scaglia della spada del nemico dalla sual spalla destra, « come so uccidere io.»

Scattò impugnando Asad nella destra e la scaglia di lama nella mancina, coprendo quel poco spazio che lo separava dal proprio bersaglio in un tempo infinitesimale, addestrato com'era nelle manovre offensive. Le braccia si mossero incredibilmente forti e veloci, come in un antiorario movimento vorticoso, facendo scivolare la sciabola fino a tentar di tranciare di netto la gamba nemica, la sinistra, appena sotto al ginocchio. La scaglia, invece, fu portata all'altezza della gola, per aprir di netto la giugulare che, in quel momento, pompava chissàquale tipo di plasma. Le iridi di quel tizio non gli piacevano per niente.
Poi venne il momento di una delle sue manovre preferite, di uno dei suoi attacchi più temibili.
Fu semplice maestria, fu semplice bravura. Colpire in due punti nello stesso momento, con la stessa arma. Fu per questo Che Asad si mosse alla spalla e poi al fianco del lato opposto. Fu per questo che, probabilmente, il duello sarebbe finito più in fretta di quanto lo stesso Lionet avrebbe pronosticato.

~~~



Lionet Cousland
il Cacciatore di Eroi

CS 4 ~ Maestria nell'uso delle armi

~ Basso 5% ~ Medio 10% ~ Alto 20% ~ Critico 40% ~

Energia: 100% - (20+10)% = 70%
Status Fisico: Danno alto da tagli su tutto il corpo; dolore per la capocciata.
Status Psicologico: Si sforza di sopportare il dolore senza darlo a vedere.

Equipaggiamento in uso

Asad delle Ossa di Sabbia

Abilità in uso

Razziale ~ Controllo Energetico
Personale ~ Auspex Anime Passivo
Personale ~ Immortalità (una 'vita' aggiuntiva dopo aver subito un danno Mortale)
Artefatto ~ Timore
Artefatto ~ Asad può fendere, perforare, distruggere qualsiasi materiale indipendentemente da come colpisce
Dominio ~ Qualsiasi oggetto può diventare un'arma fra le mani di Lionet
Dominio ~ Lionet sa come fendere qualsiasi materiale
Dominio ~ Gli attacchi fisici provocano anche danno psionico

Attive Utilizzate

« Conforto »
Il Cousland è riuscito a trascendere il limitato potere che gli derivava dalla semplice comunione spirituale, assuefacendosi all'anima che da essa si genera, diventando a sua volta portatore sano di una medesima maledizione. Egli sarà in grado - spendendo un congruo consumo energetico - di generare, manipolare, plasmare le emanazioni spirituali a fini puramente difensivi, riuscendo con esse addirittura ad ergere intorno a se barriere a trecentosessanta gradi, come ad esempio bolle o armature. Le perverse creazioni resteranno sul campo di battaglia solo per il turno in cui verranno generate, e potranno essere create solo nelle immediate vicinanze del Cousland. {Variabile Difensiva Utilizzata a Consumo Alto}

• Come detto, uno degli effetti della Comunione delle Anime dei Tre è l'incredibile maestria nell'uso della spada; questa seconda capacità è solamente un modo per rimarcarlo: spendendo un consumo Medio, infatti, il Cousland sarà in grado di lanciare un'offensiva molto insidiosa, costituita da due attacchi pressoché contemporanei portati a due parti distinte del corpo nemico. Potrà quindi decidere di fenderlo contemporaneamente alla gola e alla caviglia, o alle due braccia, o altro ancora - l'importante è che i due punti vittima dell'offensiva possano essere raggiunti entrambi dalla posizione dalla quale quest'ultima viene scagliata. Ognuno dei due attacchi avrà potenza bassa, e potranno anche essere rivolti al medesimo punto del corpo avversario, se così si desidera. [Consumo Medio - Warrior Style, Secondo Livello].

Note:
Che dire, fra esami e impegni mi son ridotto all'ultimo giorno, e questo è il risultato :asd:
Dal prossimo post rialzo il livello, promesso. Un post corto a testa, dai. Ci sta :v:

Anyway, subisco la prima tecnica, paro la seconda e subisco in parte la testata.
Poi, due attacchi fisici e la tecnica del secondo livello del ws :sisi:




Edited by Lul~ - 15/11/2012, 22:10
 
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view post Posted on 20/11/2012, 15:31

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Minacce, tante subdole minacce.
Un duello verbale prima ancora che fisico, un duello in cui l’arguzia della favella s’accingeva a predestinare il vincitore dello scontro. Il giovane intruso, dalla lingua sagace, gli promise una dipartita lenta e carica di dolore, ma non v’era posto per la paura per l’avversario nell’animo di Morpheus, non v’era posto per null’altro se non l’odio e l’ira. Le minacce scivolarono via senza lasciare nessuna traccia, senza destare minimamente il suo pensiero. Fu come se nulla potesse frantumare la quiescenza burrascosa che si era creata nell’animo del drago. Un equilibrio instabile quanto labile era la sua condizione, ma che stranamente si manteneva in uno stato di sublime armonia. Ogni sensazione era calibrata per renderlo efficiente, non era odio stupido o feroce, non c’era nulla di incalcolato o di lasciato semplicemente al caso, tutto era finalizzato all’obiettivo supremo: La difesa estrema della chiesa. Non era solo violenza pura, era paura, era odio, era ragione, erano tante diverse essenze che canalizzavano in un unico grande imbuto con all’apice il fine ultimo a cui tutte miravano: Distruggere l’estraneo. Morpheus era un coacervo di nervi tesi, muscoli pronti a scattare al minimo stimolo esterno. Della freddezza a tratti quasi apatica e disarmante dei draghi rimaneva poco o nulla, a mantenerlo in equilibrio era quel maelström di sensazioni ed emozioni. Quello che aveva di fronte non era un semplice avversario da battere, bensì era un nemico da rendere inerme e agonizzante, fino a costringerlo a spirar l’ultimo respiro.
L’uomo fece un passo indietro per poi scattare in un’offensiva, ma a quel punto Morpheus fu già pronto ad affrontarlo, a prevederne quasi le sue mosse, come se il solo osservare, guardare, gli illustrasse – come in un libro con figure – anticipatamente l’attacco dell’avversario. Quello che fece fu semplicemente spostare la gamba sinistra, tant’è che la lama gli scalfì soltanto superficialmente la pelle, di un passo indietro, mentre Stormbringer scattò verso la giugulare, a parare la stessa scaglia che fino a un attimo prima faceva parte di lei. A generarsi fu un rumore metallico, un fragore sordo che rimbombò tra le pareti della chiesa. Eppure Morpheus non riuscì a prevedere ciò che accadde dopo, la lama del suo avversario fu troppo rapida persino per i suoi ragionamenti, qualcosa che esulò dalle leggi della fisica. Sentì la carne fendersi in due punti opposti nello stesso istante, la pelle aprirsi in zone diverse e il bruciore accompagnare entrambe. Spalla sinistra e fianco destro furono lacerate quasi inspiegabilmente, una bestemmia a mezz’aria venne trattenuta a stento dal drago, il quale si sentì improvvisamente stanco, improvvisamente debilitato. D’istinto diede una rapida occhiata alle ferite che gli apparvero più rosse e vivide di ciò che in realtà si aspettava, era logicamente impossibile che quel semplice attacco gli avesse portato così tanti danni, che lo avesse svuotato come se stesse lottando già da parecchi minuti quando invece non era altro che il primo scambio di sangue.
Abbassò la testa, appariva stanco, forse già sconfitto, il capo abbassato in senso di resa. Scosse il cranio e sentì le gocciole di sudore scendere dalla propria fronte e venire attratte inesorabilmente verso il basso dalla forza di gravità. Il respiro già affannato, già stanco. A quel punto le spalle si alzarono e si abbassarono prima lentamente, poi via via sempre più velocemente, finché un suono indistinguibile uscì dalla sua bocca:

Stava ridendo.

L’avversario stava giocando con la sua mente e ingannando i suoi sensi, era impensabile che quei danni avessero provocato tutte quelle reazioni nel suo corpo, molto più probabile che le barriere della sua mente avessero una falla imprevista in cui le abilità del suo nemico si erano insinuate.

« Dunque è questo il tuo gioco.»

Il capo si rialzò violentemente, lo sguardo tornò fisso sul volto dell’intruso, gli occhi non erano più quelli colmi d’ira e odio, altresì apparivano ancora più terrificanti:
Erano pregni di avidità, di desiderio, fame, di ingordigia per il sapere. Voleva conoscere, voleva apprendere quanto di più possibile dal proprio avversario, voleva carpirne segreti e comprenderne la storia.
Avrebbe posseduto ogni informazione, dalle più celate e intime a quelle che lui stesso ignorava. Morpheus cercava qualcosa per placare il suo odio, una persona, no più specificamente un fantasma.

« Raccontami i tuoi segreti, così che io ti possa annientare più facilmente.»

La voce bassa, a malapena udibile. Alzò le braccia per rendersi ancora più teatrale, per apparire ancora più malvagio.

« Infine raccontami la tua paura più profonda.»

La bocca si squarciò nell’espressione di un sorriso.

« Affinché io possa conoscerla. »

L’atmosfera raggiunse l’apoteosi del momento topico, braccia alzate, risata folle, la luce fioca della candela che illuminava debolmente la chiesa.



Paura.

Impotenza.


Morte.


Un climax crescente che avrebbe attanagliato l’uomo in una morsa letale.
Gli occhi si tinsero nuovamente di rosso vivido, la malvagità prese di nuovo possesso del suo corpo. La paura l’avrebbe paralizzato nella visione più orrida per lui, l’avrebbe bloccato quell’attimo necessario per attaccarlo con Stormbringer, per affondare la sciabola velocemente nel suo ventre e, una volta dentro, avrebbe ruotato la lama per sviscerarlo con un singolo affondo, per togliergli budella, intestino e fegato. Come necrofagi su di una carcassa cadaverica Morpheus si sarebbe cibato dell’interiora dell’uomo, per poi buttarle una volta abbastanza sazio.

« E VIVILA.»





CITAZIONE

Morpheus Somniorum Illusio Caeli et Draconem


4 cs intelligenza


Energia: 34%
Status Fisico: Lacerazione superficiale alla gamba sinistra (danno basso) Lacerazione alla spalla sinistra (danno basso) Lacerazione al fianco destro (danno basso)
Status mentale:Affaticamento generale sotto forma di danno psionico Medio.
Abilità attive:

The secret of memories

La mente è un calvario di ricordi, un oasi imperfetta di conoscienze personali e segrete, dove ciò che è di più importante viene custodito gelosamente in una cassaforte invalicabile. Si dice che il cervello possa incamerare informazioni per un limite pressoché infinito, che più si apprenda più si impari, altresì, si dice, che il cervello cancelli informazioni passate per far spazio a nuove. Qualunque sia l'ipotesi più accreditata, qualsiasi sia la scuola di pensiero, ciò che è vero che la conoscienza delle memorie, dei ricordi, è ciò che più affascina il dragone blu, il quale, abituato a scartabellare tra scaffali di libri, ha iniziato a spolverare le cartelle del pensiero umano divenendo in grado di conscere, tramite il solo contatto visivo, ogni segreto di chi ha di fronte. Spendendo un consumo pari a Basso Morpheus potrà conoscere il passato più recondito, i segreti più celati, le paure più nascoste, difatti la tecnica non crea danno all'avversario, l'unico intento è quello di raccogliere informazioni per poi riutilizzarle. [Bassa personale].

Creator of dreams


I sogni sono il teatro della notte. Dove il cervello crea delle sceneggiature che esulano dal controllo del sognatore. Ritrovarsi in ambientazioni orride, cavalcare scenari del terrore, e il tutto senza poter far niente. L'unica possibilità è rimanere a guardare. Morfeo non è come l'antica divinità greca, lui non compare nella notte per allietare il sonno degli umani. Morpheus è il creatore dei sogni, belli o brutti. Felici o tristi. Talmente reali da non far distinguere la differenza tra realtà e finzione. In termini gdr Morpheus può riprodurre delle immagini nella testa del suo avvesario che prendono la sembianza di veri e propri sogni, essi possono essere sia sogni belli che veri e propri incubi, ma in ogni caso alla fine del sogno il sognatore avrà un danno alla psiche pari al consumo speso. [Variabile personale].
Usato alto.



Abilità passive:
Il drago blu, come tutti i draghi, possiede una forza fuori dal comune, difatti, sia in forma umanoide che in forma draconica, qualsiasi arma, oggetto, che per altri sarebbe impossibile da smuovere, Morpheus sarà in grado di alzarlo con il minimo sforzo [Passiva personale]. Un drago, altresì, può cambiare la sua forma da draconica a quella umanoide, senza nessun impedimento esterno, non importa se giorno o notte, l'unico fattore davvero rilevante è il volere dello stesso drago, in quanto una creatura così letale raramente decide di dare un vantaggio all'avversario trasformandosi nella sua forma più miserabile [Amuleto ombra]. Qualunque essere, al cospetto di un drago, impallidirebbe. Indipendentemente dall'allineamento, indipendentemente dall'essere o meno in forma draconica, le altre razze diffideranno dal fidarsi, e in ogni caso, ogni essere avvertirà un lieve timore, purché questo non sia un esemplare della propria razza o di un demone, creature per certi versi similari a loro, e che sia di energia pari o inferiore all'agente [Abilità raziale]. Il drago, inoltre, grazie alla grande energia presente nel suo corpo potrà utilizzare qualsiasi sua tecnica, indipendentemente dalla natura, risparmiando il 3% sul consumo totale normalmente previsto. Se tale risparmio dovesse abbassare il consumo di una tecnica allo 0% o meno, il consumo totale della tecnica rimarrebbe fisso all'1% [Pergamena risparmio energetico].
Inoltre, il drago grazie alla sua conoscenza fuori dal comune, non ha più vincoli riguardanti le illusioni . Egli è talmente dotato da poterle castare istantaneamente, senza alcun vincolo fisico. Basterà il suo solo volere perchè la quasi totalità delle tecniche illusorie si attivi all'istante. [Passiva I livello dominio illusionista]. E grazie alle sue ampie conoscienze Morpheus ha la possibilità di risparmiare energie Per questo ogni sua tecnica illusoria, di manipolazione o di evocazione illusoria, avrà il costo abbassato del 5%. Se una tecnica scendesse al di sotto dello 0%, il costo sarà automaticamente dell'1%. Questo effetto non è cumulabili ad eventuali altre tecniche di risparmio energetico [Passiva II livello dominio illusionista]. Arrivati a questo punto le conoscenze di Morpheus lo rendono un illusionista di primo livello, in grado di rendere tutte le sue tecniche illusorie o manipolatorie di un livello superiore. Ad esempio una tecnica Media provocherà danno Alto, una alta danno Critico e le tecniche di costo critico provocheranno un danno Mortale. Non c'è variazione nella potenza delle tecniche, ma solo nel danno risultante. [Passiva III livello dominio illusionista]

– Impact.
Un’arma di queste proporzioni non potrebbe essere impugnata da nessuno che non possegga una forza straordinaria. Il suo peso è considerevole, la lega metallica che lo compone è di una densità tale da non rassomigliare ad alcuna già presente sul continente. Ma chiunque riuscirà a far uso di un’arma simile, saprà certamente come utilizzarla. Ad essa è infatti legata una catena, e sfruttando principi basilari della fisica come forza centrifuga e gravità, fintanto che l'arma viene impugnata dal proprietario essa dona 1 CS aggiuntivo alla potenza fisica. {Abilità passiva}

Kajera
È la lama che infrange i legami. Ella si sazia dell'ardimento dei cuori, di qualunque tipo esso sia. Ella brama, invero, di rifrangere ciascuno di quei vincoli intensi, sussurrando direttamente negli animi delle sue vittime di quanto ogni vita donata a qualcun'altro altro non sia che la debolezza di un cuore che rinuncia alla propria dignità. Per farlo, però, deve poter comprendere ove colpire, oltre che chi colpire, naturalmente. Kajera, infatti, permetterà al suo portatore di scrutare nei cuori di coloro che amano, soffrono o vivono un sentimento, un legame di affetto di qualunque tipo e genere. Tale legame apparirà agli occhi del portatore che una scintilla che brilla nell'animo di chiunque, potendo finanche comprendere se due scintille, se ammirate insieme o distintamente, siano o meno legate l'una all'altra. Invero, però, ammirare una scintilla non farà comprendere comunque mai la natura del legame o il nome della persona con cui il legame esiste, avvertendolo unicamente della sua esistenza e, al massimo, della reciprocità del contatto. [Passiva, il portatore potrà vedere nel cuore di ciascuno la presenza o meno di un qualunque legame affettivo, di qualunque tipo questo sia, senza - però - poter conoscere con tale potere la natura o la storia dello stesso. Qualora il portatore veda due o più persone, inoltre, potrà comprendere se il legame che esiste nei loro animi le vincola l'una all'altra o meno. Inoltre, il portatore potrà vedere in ciascun avversario ogni scintilla per ciascun legame, per quanto grande o piccolo esso sia, in quando brilleranno di intensità variabile a seconda della forza dell'affetto.]

Behold my true form.
Il Cristallo che ha dato potere a Stormbringer originò dal corpo di un drago, ma la sua lama si macchiò del sangue dell’ultimo uomo immortale. Due creature unite da una stessa promessa e da uno stesso destino, capaci di scegliere la morte. Alla presenza di ciò che resta del loro patto i draghi, gli angeli e i demoni potranno solamente inchinarsi, poiché nessuno di loro è all’altezza di coloro che li hanno preceduti. Sarà quindi impossibile per costoro assumere la forma draconica o la forma di avatar fintanto che Stormbringer sarà fuori dal fodero [Passiva]


– Tail.
Nonostante ciò, Ramhat è tutto meno che poco visibile. Un diametro di tre metri di ineguagliabile metallo, una catena così robusta da poter reggere forze e tensioni impressionanti. Così come uno stocco è agile e maneggevole per merito di forma e peso, così una sfera di tali proporzioni sarà poco pratica nonostante la forza di cui si possa godere. Le traiettorie che percorrerà fino a impattare sull’obiettivo saranno lineari e quasi prevedibili all’occhio di un eventuale avversario, che avrà così il tempo di rizzare una difesa più o meno stentata. Questo malus agisce sulle tecniche e gli attacchi fisici portati con Ramhat, a meno che non vengano occultati a loro volta da particolari tecniche. Forza bruta a determinabilità, uno scambio più che equo. Dopotutto ogni cometa ha la sua coda. {Malus}

Note:
Scusa l'attesa, il prossimo post sarà rapido, fineremo in questa settimana. Nulla subisco parzialmente il primo attacco, paro il secondo, abbiamo parità di cs inoltre i tuoi attacchi sono portati da comunque ferito mentre io sono ancora ragionevolmente fresco. Mentre non mi paro dalla tecnica e la subisco in pieno così come i danni psionici, capisco in parte che è strano che questi attacchi possono avermi creato tale stanchezza.
1) cerco di entrarti in testa per conoscere ogni tua cosa, oltre a ciò che riguarda Lionet in particolare Morpheus vuole sapere anche Dov'è il fantasma, domanda che continua a frustarlo.
2) Ti giro contro la tua paura più profonda, a tua scelta, puoi benissimo sfruttarlo come spunto introspettico.
3) Ti attacco con un affondo dritto alla pancia per letteralmente "sbudellarti"

A te la penna, cerchiamo di finire questa settimana.
Edit: Cambiato un danno per mia incomprensione, si ringrazia Lul.



Edited by Lud† - 21/11/2012, 12:09
 
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Lul~
view post Posted on 26/11/2012, 19:59




born in the dark.
III


« Raccontami i tuoi segreti. »
e dimmi dove è il Fantasma.
Raccontami i tuoi segreti, e dimmi perché sei venuto ad infilarti in questa cazzo di chiesa.
Il Fantasma e la Chiesa, due concetti che il Cousland poteva collegare a malapena, perché sapeva dove fosse andato il Fantasma, in quello che aveva blaterato essere il palazzo di suo zio, di suo cugino, o di chi-cazzo-ne-sapeva-Lionet. Poteva dirglielo, e forse lo fece fra le parole che vomitò in faccia allo sconosciuto, mentre era preda della sua gabula. In fondo, aveva seguito Shakan solo per pedinarlo, solo per tracciarne i movimenti. Solo per consegnarlo a Rekla, affinché lei potesse finirlo.
E non aveva motivo di tacere questo a quel nemico che lo stava così intensamente impegnando.
Lionet disse tutto. Disse dove sapeva trovarsi il Fantasma, e perché lo aveva seguito fin lì.
Quanto alla chiesa, il bastardo dovette accontentarsi. Perché Lionet era finito lì per un puro scherzo del caso. Per muoversi da solo. Per non avere altri rompicoglioni fra i piedi, 'ché uno aveva fatto saltare la sua copertura a Colle Silente solo qualche ora prima.

Lionet non era uno sprovveduto. Aveva combattuto e sconfitto le armate di Asad, era morto e rinato nella stessa giornata, aveva rinunciato all'occasione di entrare in possesso di un grande artefatto per proteggere la vita della propria Regina.
E aveva spifferato tutto al primo bastardo senza coscienza che gli aveva intimato di parlare.

« ..e vivila! »

La sua mente non era mai stata stuprata in quel modo. Si sentì vuoto, come privato d'ogni possibilità di muoversi. Il buio.
Non vedeva che sè stesso in una stanza completamente nera, quasi priva di limiti o mura. E pavimento.
Freddi mattoni sembravano sorreggerlo, perdendosi nel nero dell'atmosfera solo qualche centimetro più avanti.
Il respiro si fece più affannato. Poi sentì un ticchettio, dapprima lontano, poi sempre più vicino. Passi.

~~~

« E’ un mondo triste, davvero triste.
... e sai cosa manca in un mondo triste, Lionet? Gli eroi.
»

« I pochi rimasti muoiono disperatamente. »

« Ma Asad Sayyid Shareef non era come gli altri: quel bastardo era un eroe vero.
Vero! Mi hai sentito?!
»
Alzò la voce in un ultimo impeto, quasi a voler rimarcare le parole che stava pronunciando. La conosceva, ormai, sapeva quale era il suo intento. Voleva far passare un messaggio. E quel messaggio - probabilmente - suonava come un « Vivi con onore. Non morire. Onora il tuo ruolo fino alla fine ».

« Quindi, vedi di onorarlo a dovere e di non farti ammazzare in battaglia. »

Rekla Estgardel. La Nera. La Regina. La Signora.
Era lei il più grande incubo di Lionet. O meglio, ciò che lei avrebbe pensato di lui se l'avesse visto in quella situazione. E per di più, cosa da non sottovalutare affatto, il Cousland non avrebbe mai osato pensare cosa avrebbe potuto dire se fosse venuta a sapere che aveva rischiato la vita per il Fantasma, per Shakan Anter Deius. Per l'uomo che forse lei odiava più di tutti, su Asgradel.

~~~

Vedeva l'immagine di Rekla. Si sentiva osservato, nudo, colpevole.
Colpevole di non essersi sentito all'altezza, colpevole di essersi lasciato sopraffare dal proprio nemico.
Colpevole di non aver onorato la memoria di Asad Sayyid Shareef, colpevole di essersi fatto ammazzare in battaglia.



Doveva resistere. Doveva semplicemente fare quello che era nato per diventare, un guerriero. Tagliare quel nemico ancora e ancora, finché di lui non fosse rimasta che una massa informe, un mucchio di carne da macello. Si tirò su, dopo essersi ritrovato in ginocchio dopo l'incubo. S'appoggiò all'arma argentea che utilizzava da quando Rekla aveva dato ordine di forgiarla.
Si teneva a stento in piedi, violentato nel profondo del suo essere più di quanto uomo potesse fare al suo corpo.
Ma per far ciò che di lì a poco si sarebbe visto, non avrebbe avuto bisogno di stare in piedi ancora a lungo. Si piegò leggermente sulle proprie ginocchia, torcendo di poco il suo petto, giusto per indirizzare la propria spalla destra verso il nemico.
Doveva immagazzinare energia cinetica, seppur meramente potenziale.
Poi scattò. Fulmineo, come un lampo nella notte.
Come il più destro dei felini.

Mirò al suo nemico, per poi ritovarsi dietro di esso. Non sapve ase era riuscito a portare a segno il proprio assalto, ma - successo o meno - il vero tocco di classe sarebbe stato il seguente.
Un affondo dritto, al centro della schiena del nemico, a perforare organi interni o colonna vertebrale. O entrambi, con un po' di fortuna.
E se solo l'avversario avesse provato a difendersi, un grido atroce e brutale del fantasma che albergava nella spada avrebbe riecheggiato per l’area circostante, attanagliando le orecchie di chiunque avesseosato destarlo dal suo sonno, unica via di fuga alla prigionia eterna.



Lionet Cousland
il Cacciatore di Eroi

CS 4 ~ Maestria nell'uso delle armi

~ Basso 5% ~ Medio 10% ~ Alto 20% ~ Critico 40% ~

Energia: 70% - (20% + 20%) = 30%
Status Fisico: Danno alto da tagli su tutto il corpo; dolore per la capocciata.
Status Psicologico: Danno critico alla psiche generato dalla visione del suo incubo.
Da ciò, tuttavia, ha tratto stimolo per scagliarsi contro il proprio nemico.

Equipaggiamento in uso

Asad delle Ossa di Sabbia

Abilità in uso

Razziale ~ Controllo Energetico
Personale ~ Auspex Anime Passivo
Personale ~ Immortalità (una 'vita' aggiuntiva dopo aver subito un danno Mortale)
Artefatto ~ Timore
Artefatto ~ Asad può fendere, perforare, distruggere qualsiasi materiale indipendentemente da come colpisce
Dominio ~ Qualsiasi oggetto può diventare un'arma fra le mani di Lionet
Dominio ~ Lionet sa come fendere qualsiasi materiale
Dominio ~ Gli attacchi fisici provocano anche danno psionico

Attive Utilizzate

• Ma se sussurri e bisbigli possono incrinare i più impavidi degli animi, se vocii e ciarlare ambigui possono confondere i più razionali degli strateghi, cosa possono urla e grida disumane? Nell’acciaio di questa sciabola v’è ben più di un’impronta spirituale, quanto più l’anima di un uomo che in vita fu molto, ma quello stesso “molto” non gli fu sufficiente per scampare alla morte. In una gabbia di lucente lega metallica riposa quiescente, ma se dovesse essere scossa da un consumo Alto di energie e dovesse impattare contro un ostacolo, sia esso il nemico, una componente della sua armatura, un’arma o una reificazione elementale posta a sua difesa, allora un grido atroce e brutale riecheggerà per l’area circostante attanagliando le orecchie di chiunque abbia osato destarlo dal suo sonno, unica via di fuga alla prigionia eterna. Si dice che l’udito svolga una componente fondamentale nell’equilibrio e nella coordinazione, ed è per questo stesso motivo che il soggetto vittima dell’offesa psionica subirà un danno Alto alla mente, nutrendo forti difficoltà motorie e coordinative per il turno corrente e successivo. {Tecnica di potenza Alta}

• La tecnica più lineare dei Tre, benché anche la più potente. Dopo essersi messo in posizione offensiva, spendendo un consumo Alto di energie, il Cousland sarà in grado di menare un unico, rapido fendente volto a trafiggere l'avversario. Al termine dello stesso, il Custode d'Anime si ritroverà alle spalle del proprio avversario, avendolo colpito e oltrepassato - questo che il suo attacco sia andato a segno o meno. I tre sono soliti ricorrere a questa tecnica sfruttando il momento di vuoto nella guardia del proprio avversario, o per concludere un duello particolarmente impegnativo. [Consumo Alto - Warrior Style, Terzo Livello].

Note:
Cavolo, ero convinto Lud avesse postato il 22. Che amarezza :asd: E vabbè, è andata così :sisi:

Il più grande incubo di Lionet è.. *rullo di tamburi* ..deludere Rekla :8D:
Le parole che Rekla rivolge a Lionet sono davvero state scritte in una giocata passata, quando lei regalò al Cousland la lama forgiata con l'arma e le osse di Asad :sisi: E proprio con quella lama Lionet si scaglia contro il proprio nemico: due tecniche alte, la prima è la terza attiva del ws, la seconda l'abilità di potenza alta dell'artefatto.
E il resto è storia :asd:


 
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view post Posted on 28/11/2012, 11:25

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La storia, le emozioni, i sentimenti, piombarono nella mente di Morpheus come un flusso di energia pura inarrestabile. La vita di Lionet, si perché ora l’intruso aveva anche un nome, fu scaglionata in tanti compartimenti diversi, immense memorie raccolte in tanti libri accatastati come in una libreria antica: Alcuni polverosi e a tratti dimenticati, altri ancora freschi che puzzavano di nuovo, allungò la mente per saggiarne tra le mani alcuni, per conoscere ciò che era l’essenza stessa di Lionet.
Lesse nel suo Io così profondamente che rischiò di perdersi in quel limbo pieno di memorie. Lo violò nel profondo con una violenza che esulava – e di molto – quella fisica. Fu una violazione della parte più intima della sua mente, un’intrusione forzata nei meandri del suo passato.

Ne lesse le storie e gli accadimenti, lesse la sua dipartita e la sua rinascita.

Lesse ogni cosa gli potesse servire, mentre tutto il resto fu conservato nella sua mente.
E infine, anche la domanda che di più lo attanagliava, che lo corrodeva nel profondo del suo animo, come se fosse l’origine stessa dell’odio, ebbe finalmente risposta. Colui che nella sua mente prendeva le sembianze di un fantasma rispondeva alla figura di un uomo: Shakan Anter Deius. Questo era il suo nome.
Finalmente il suo odio conobbe la risposta, finalmente per un singolo secondo riuscì a bloccare l’ira e canalizzarla soltanto verso il fantasma. Quello che rispondeva al nome di Shakan era il fu principe del Clan Toryu; esso tradì la monarchia e l’ordine dei corvi per allontanarsi dal regno, per vivere da fuggiasco per il resto della vita. Non seppe – tuttavia – perché il dottore avesse riversato in lui tutto quell’odio nei confronti del fantasma, ma in realtà la cosa non gli interessava più di tanto, l’unica cosa che ormai importava e che il fantasma ora si trovava nella residenza del Lord, poco dietro la chiesa di cui lui era guardiano. Trepidava, scalpitava, il suo animo s’agitò, mille e più voci tuonarono per attirare l’attenzione della sua coscienza.
Uccidilo, urlavano, vai da lui, invocavano. E infondo sarebbe stato anche facile, gli sarebbe bastato volgere le spalle alla chiesa, sbattersi la grande porta di legno dietro le spalle e fare qualche passo fino a raggiungere la magione. Tuttavia, una sola cosa glielo impediva: fintanto che un solo singolo sospiro sarebbe fuoriuscito dalla bocca del Cousland, lui non avrebbe potuto abbandonare la chiesa.
Per questo avrebbe dovuto togliere la vita all’uomo il più rapidamente possibile.

Perché il suo animo fremeva dalla voglia di vedere il fantasma.
Perché il suo Io voleva saggiare in prima persona le abilità di Shakan.
Perché le sue voci, urlavano, graffiavano, esigevano una preda migliore – o forse più semplicemente – la più prelibata e l’unica veramente ambita.

Tuttavia quella riflessione, quel momento in cui si estraniò dalla battaglia, quasi gli costò caro, ben oltre ciò che avrebbe pensato. L’uomo oltrepasso la sua paura, la sconfisse e ciò che ne uscì fu simile alla reazione di un’animale tenuto troppo tempo dentro una gabbia. Una furia cieca e una determinazione tale da cogliere inizialmente impreparato il dragone, il quale riuscì a stento a innalzare una barriera tra lui e l’uomo, tra lui e la lama che minacciava di tagliarlo di netto.
Ma ciò non servì a fermarlo, Lionet passò oltre, valicando lo scudo come se fosse fatto di sostanza eterea e non solida energia, la lama gli accarezzò il ventre portando con sé una buona parte di carne, sentì il bruciore invadergli il corpo, sentì il dolore crescere nella sua mente già affaticata. Mentre Lionet rapidamente si ritrovò dietro la figura di Morpheus, nel suo punto cieco, l’unico motivo per cui riuscì a voltarsi in tempo per vedere il guerriero calare la spada sulla sua testa, fu perché ormai Cousland non aveva più segreti per lui: aveva visto quella tecnica nella sua mente, ripetuta contro avversari e utilizzata tante volte quasi fosse il suo cavallo di battaglia, il modo in cui preferiva chiudere le battaglie rapidamente. Alzò Stormbringer sopra la sua testa, per evitare che la lama di Asad lo tranciasse di netto. A quel punto il metallo cozzò contro altro metallo, ma il rumore che si generò dalla lama fu tutt’altro che il piacevole tintinnio dell’acciaio.

Furono striduli lamenti, furono voci che si accatastarono su altre voci, fu l’apoteosi di grida e urla.

In realtà fu un’unica voce che sovrastò tutte le altre, rimbombò tra le pareti del cervello rimbalzando in unico roboante grido di dolore. Un eco continuò che si sparpagliò zittendo le urla di odio e ira, colmando il silenzio che si andava a creare soltanto con il dolore più puro e semplice:

Quello della morte.

La presa della mano sulla spada si affievolì, diventando debole e impalpabile, fin quando la sciabola non fu troppo pesante per essere ulteriormente sorretta. La vide giungere al terreno come se l’intera scena fosse guardata al rallentatore da un osservatore estraneo, fin quando, dopo un singolo attimo che gli parve un’eternità, risuonò finalmente il tintinnio vero dell’acciaio. Cadde in ginocchio stordito, le mani portate alla tempia, il corpo che si produsse in un dondolio ritmato e atipico; avanti e indietro; avanti e indietro; quasi la sua mente stesse piombando in un oblio del non ritorno. Il suo cervello pulsò come in procinto di esplodere, le mani premettero contro il capo bagnato da un sudore freddo che gli provocò un brivido che gli percosse la schiena. Dal ventre il sangue colò finendo sul pavimento della chiesa, il liquido gli scaldò il corpo mentre la sua mente era avvolta in un totale sfracello.
Per un momento fu sovrastato dal dolore, per un momento si perse nell’echeggiare di quell’urlo.
Infine la voce del dottore nuovamente esplose nella sua mente, come il padrone che cerca di rammentare allo schiavo quale sia il suo reale compito.

« Il tuo compito è proteggere la chiesa. »

Non seppe mai se fosse stato il suo cervello, in preda alla confusione, a generare quella voce nella sua testa, oppure fosse stato direttamente il dottore a intervenire per proteggere un luogo a lui caro. Seppe solo che il tuonare di quella voce per un momento generò una bolla silenziosa ed ermetica, fin quando nuovamente tutte le voci esplosero in un nuovo grido: di dolore; di paura; di odio.

AHAHAHAHAHAHAHAH
AHAHAHAHAHAHAHAHA
A H A H A H A H A H A H A H A H A

Lui esplose, un riso inumano, diverso, fuoriuscì dalla sua bocca spandendosi per i muri della chiesa totalmente incontrollabile, una risata malefica, pazza, una risata metallica che avrebbe fatto accapponare la pelle, poiché essa non aveva nulla di umano.
Il volto del drago s’alzò violentemente, gli occhi non erano nemmeno più tinti di quel bagliore cremisi, altresì parevano spenti, parevano avvolti da una fitta nebbia che lo racchiudevano in un oblio caliginoso.
Lentamente, come un automa, portò la destra a stringere nuovamente la spada, con uno sforzo ulteriore riuscì a rimettersi in piedi barcollando pericolosamente.
In quel momento lo zaffiro in cima all’elsa s’illuminò, un bagliore turchese candido risplendette nel buio soffuso della chiesa.
Fu come se la spada fosse in totale sintonia con il suo padrone, come se essa rispecchiasse il suo animo tempestoso.
« Se la tua più grande paura è deludere una donna, » sospirò, « non sai nemmeno che cos’è, la paura. »
Eppure ne fu sorpreso, Lionet era tornato dalla morte, l’aveva sfiorata, aveva dovuto combattere contro se stesso e vincere per tornare. Ma evidentemente non colse la lezione, o la sua morte non fu abbastanza sofferta da temerla nuovamente. Forse fu troppo immediata e violenta, forse non assaporò fino in fondo il morso gelido della morte e l’impotenza che cresce quando provi a contrastarla.
Ma in verità, di tutto quello, a Morpheus non fregava nulla.

Lionet non era altro che un ostacolo sulla sua strada, una preda da dilaniare.
Che infine avrebbe provato paura davanti a lui, perché lui non era un eroe.
Era soltanto un uomo abbastanza fortunato a cui gli era stato fatto un dono.



« Tremerai al cospetto della morte Lionet. »

A quel punto Morpheus innalzò la spada al cielo, lo zaffiro brillò più prepotentemente, infine un’ondata di paura pura, un’ondata quasi liquida di terrore, si diramò dalla spada fino a investire ogni cosa.



« Tremerai al mio cospetto. »
Poco prima di morire.

A quel punto il drago partì all’attacco, due rapide falcate che colmarono lo spazio che li divideva, Lionet forse lo avrebbe accolto tremante come una foglia esposta al vento gelido della paura, e Morpheus avrebbe colto l’occasione per infilzarlo nel cuore, proprio come lui aveva fatto con una copia di sé.

Per ucciderlo, finalmente.

A quel punto sentì le voci delirare in una cacofonia di pura estasi, assaporando il momento in cui avrebbero banchettato sul cuore di Lionet.
Sul cuore di un presunto eroe.



CITAZIONE

Morpheus Somniorum Illusio Caeli et Draconem


4 cs intelligenza


Energia: 20%
Status Fisico: Lacerazione superficiale alla gamba sinistra (danno basso) Lacerazione alla spalla sinistra (danno basso) Lacerazione al fianco destro (danno basso) Lacerazione al ventre (danno medio)
Status mentale:Affaticamento generale sotto forma di danno psionico Medio + danni alla psiche di livello alto
Abilità attive:


Un drago non è solo una macchina da guerra perfetta fatta solo per attaccare, bensì un drago ha anche ottime capacità difesa. Grazie alle conoscienze magiche e alla grande padronanza della stessa, un drago non si troverà mai in difficoltà. Spendendo un consumo pari a medio, Morpheus potrà creare una barriera di un candido colore bianco grossa al massimo quanto lui che lo coprirà da un solo lato, la difesa lo proteggerà da ogni attacco a lui rivolto fino a un massimo di medio. [Pergamena Barriera].

Ma il vero terrore giungerà nel momento in cui il guerriero deciderà di impugnare la spada e sollevarla verso l’alto, l’elsa puntata al cielo. Con un consumo Medio il cristallo risplenderà di una luce azzurrata tutto intorno a sé. Chiunque la guarderà o ne sarà colpito proverà per un turno immediato terrore nei confronti del portatore di Stormbringer. [Si tratta di una tecnica psionica, influenza ad area a livello Basso. È contrastabile come tale]

Abilità passive:
Il drago blu, come tutti i draghi, possiede una forza fuori dal comune, difatti, sia in forma umanoide che in forma draconica, qualsiasi arma, oggetto, che per altri sarebbe impossibile da smuovere, Morpheus sarà in grado di alzarlo con il minimo sforzo [Passiva personale]. Un drago, altresì, può cambiare la sua forma da draconica a quella umanoide, senza nessun impedimento esterno, non importa se giorno o notte, l'unico fattore davvero rilevante è il volere dello stesso drago, in quanto una creatura così letale raramente decide di dare un vantaggio all'avversario trasformandosi nella sua forma più miserabile [Amuleto ombra]. Qualunque essere, al cospetto di un drago, impallidirebbe. Indipendentemente dall'allineamento, indipendentemente dall'essere o meno in forma draconica, le altre razze diffideranno dal fidarsi, e in ogni caso, ogni essere avvertirà un lieve timore, purché questo non sia un esemplare della propria razza o di un demone, creature per certi versi similari a loro, e che sia di energia pari o inferiore all'agente [Abilità raziale]. Il drago, inoltre, grazie alla grande energia presente nel suo corpo potrà utilizzare qualsiasi sua tecnica, indipendentemente dalla natura, risparmiando il 3% sul consumo totale normalmente previsto. Se tale risparmio dovesse abbassare il consumo di una tecnica allo 0% o meno, il consumo totale della tecnica rimarrebbe fisso all'1% [Pergamena risparmio energetico].
Inoltre, il drago grazie alla sua conoscenza fuori dal comune, non ha più vincoli riguardanti le illusioni . Egli è talmente dotato da poterle castare istantaneamente, senza alcun vincolo fisico. Basterà il suo solo volere perchè la quasi totalità delle tecniche illusorie si attivi all'istante. [Passiva I livello dominio illusionista]. E grazie alle sue ampie conoscienze Morpheus ha la possibilità di risparmiare energie Per questo ogni sua tecnica illusoria, di manipolazione o di evocazione illusoria, avrà il costo abbassato del 5%. Se una tecnica scendesse al di sotto dello 0%, il costo sarà automaticamente dell'1%. Questo effetto non è cumulabili ad eventuali altre tecniche di risparmio energetico [Passiva II livello dominio illusionista]. Arrivati a questo punto le conoscenze di Morpheus lo rendono un illusionista di primo livello, in grado di rendere tutte le sue tecniche illusorie o manipolatorie di un livello superiore. Ad esempio una tecnica Media provocherà danno Alto, una alta danno Critico e le tecniche di costo critico provocheranno un danno Mortale. Non c'è variazione nella potenza delle tecniche, ma solo nel danno risultante. [Passiva III livello dominio illusionista]

– Impact.
Un’arma di queste proporzioni non potrebbe essere impugnata da nessuno che non possegga una forza straordinaria. Il suo peso è considerevole, la lega metallica che lo compone è di una densità tale da non rassomigliare ad alcuna già presente sul continente. Ma chiunque riuscirà a far uso di un’arma simile, saprà certamente come utilizzarla. Ad essa è infatti legata una catena, e sfruttando principi basilari della fisica come forza centrifuga e gravità, fintanto che l'arma viene impugnata dal proprietario essa dona 1 CS aggiuntivo alla potenza fisica. {Abilità passiva}

Kajera
È la lama che infrange i legami. Ella si sazia dell'ardimento dei cuori, di qualunque tipo esso sia. Ella brama, invero, di rifrangere ciascuno di quei vincoli intensi, sussurrando direttamente negli animi delle sue vittime di quanto ogni vita donata a qualcun'altro altro non sia che la debolezza di un cuore che rinuncia alla propria dignità. Per farlo, però, deve poter comprendere ove colpire, oltre che chi colpire, naturalmente. Kajera, infatti, permetterà al suo portatore di scrutare nei cuori di coloro che amano, soffrono o vivono un sentimento, un legame di affetto di qualunque tipo e genere. Tale legame apparirà agli occhi del portatore che una scintilla che brilla nell'animo di chiunque, potendo finanche comprendere se due scintille, se ammirate insieme o distintamente, siano o meno legate l'una all'altra. Invero, però, ammirare una scintilla non farà comprendere comunque mai la natura del legame o il nome della persona con cui il legame esiste, avvertendolo unicamente della sua esistenza e, al massimo, della reciprocità del contatto. [Passiva, il portatore potrà vedere nel cuore di ciascuno la presenza o meno di un qualunque legame affettivo, di qualunque tipo questo sia, senza - però - poter conoscere con tale potere la natura o la storia dello stesso. Qualora il portatore veda due o più persone, inoltre, potrà comprendere se il legame che esiste nei loro animi le vincola l'una all'altra o meno. Inoltre, il portatore potrà vedere in ciascun avversario ogni scintilla per ciascun legame, per quanto grande o piccolo esso sia, in quando brilleranno di intensità variabile a seconda della forza dell'affetto.]

Behold my true form.
Il Cristallo che ha dato potere a Stormbringer originò dal corpo di un drago, ma la sua lama si macchiò del sangue dell’ultimo uomo immortale. Due creature unite da una stessa promessa e da uno stesso destino, capaci di scegliere la morte. Alla presenza di ciò che resta del loro patto i draghi, gli angeli e i demoni potranno solamente inchinarsi, poiché nessuno di loro è all’altezza di coloro che li hanno preceduti. Sarà quindi impossibile per costoro assumere la forma draconica o la forma di avatar fintanto che Stormbringer sarà fuori dal fodero [Passiva]


– Tail.
Nonostante ciò, Ramhat è tutto meno che poco visibile. Un diametro di tre metri di ineguagliabile metallo, una catena così robusta da poter reggere forze e tensioni impressionanti. Così come uno stocco è agile e maneggevole per merito di forma e peso, così una sfera di tali proporzioni sarà poco pratica nonostante la forza di cui si possa godere. Le traiettorie che percorrerà fino a impattare sull’obiettivo saranno lineari e quasi prevedibili all’occhio di un eventuale avversario, che avrà così il tempo di rizzare una difesa più o meno stentata. Questo malus agisce sulle tecniche e gli attacchi fisici portati con Ramhat, a meno che non vengano occultati a loro volta da particolari tecniche. Forza bruta a determinabilità, uno scambio più che equo. Dopotutto ogni cometa ha la sua coda. {Malus}

Note:
Perdonami, avevo detto che postavo ieri ma il post è venuto più lungo di quello che pensavo, e fino all'ultimo ero indeciso sul da farsì. Paro parzialmente il primo attacco, mentre il secondo paro il fisico così da infliggere il danno psionico.
A quel punto pippe a parte.
Mi rialzo e decido di seguire il copione di prima, farti provare la paura per poi attaccarti ma con un affondo questa volta al cuore.
Spero tu faccia in tempo a postare. SUl serio.
Ps: non ho voluto "sporcare" lo scontro con una difesa assoluta.
Pps: Le offese a Lionet sono pensate dalla mente deviata di Morpheus così nello stesso modo il privileggiare Shakan non è uno sminuire il tuo pg ma è dovuto al fatto che in questo stato la domanda Dov'è il fantasma, continuava ad assillarlo e, una volta scoperto chi è e dov'è, mi sembrava giusto interpretare la sua furia in questo modo, spero che Janz apprezzi.



Edited by Lud† - 29/11/2012, 12:40
 
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Lul~
view post Posted on 29/11/2012, 15:34




born in the dark.
.ending


« Tremerai al cospetto della morte, Lionet. »
Eppure avrebbe dovuto saperlo. Eppure dovrebbe averlo visto, in un modo o nell'altro, in quel flusso di coscienza proiettato come una visione nella mente del deviato. Se davvero, quello, di Lionet avesse visto tutto, non avrebbe parlato così. Perché un uomo che la morte l'aveva sconfitta, non poteva certo tremare al semplice sentirla nominare.
Perché uno che si era battuto con Quraysh, lo Squalo d'Arabia, non avrebbe certo tremato alla minaccia d'un pazzo.
Perché il Cousland, in fondo, la paura non sapeva davvero cosa fosse.
L'unica paura che aveva conosciuto, in quell'anno passato a Fortescuro con Rekla, era la fredda sensazione d'esser pervasi da qualcun altro, di perdere la capacità di esercitare potere sul proprio corpo. Il lasciare che la coscienza di Asad Sayyid Shareef fluisse nella propria, fino a prenderne pian piano il sopravvento.
Scaraventò nel suo attacco molte delle forze che gli rimanevano, ben cosciente che la sua tattica sarebbe andata, almeno in parte, in porto: quell'individuo era più forte, più veloce e più preparato di lui. Poteva contare su giochi mentali come quello che gli aveva appena stuprato il cervello, e lui - ne era cosciente - non aveva mai imparato a difendersi da simili insidie. Non c'era modo di vincere quello scontro, e non c'è codardia nell'ammetterlo. Nemmeno nel dannerggiare il più possibile quel nemico all'apparenza gagliardo e invincibile, fino a ridurlo come una pezza da piedi, per poi andarsene camminando. A testa alta e davanti a lui. Non una fuga in sordina e con la coda fra le gambe.
Un'apparente benevolenza.
Avrebbe fatto finta di risparmiargli la vita, e se ne sarebbe andato, senza passare per Gefahrdorf, perché chissà: magari ora che non gli serviva più, il Fantasma non ci avrebbe pensato due volte a farlo fuori. In fondo, il Cousland non era che il primo cavaliere della Regina che tanto odiava Shakan, e che tutto avrebbe fatto per vederlo morto. Forse, anche sacrificare chi, per devozione, una volta le aveva salvato la vita.

Era riuscito nel proprio intento, dunque: rendere quel tizio poco più che un vegetale per un lasso di tempo sufficiente a camminare lontano, fino al villaggio più vicino. La mente si sarebbe ripresa e, più che sanguinare, il suo corpo non aveva riportato ferite clamorose. Il dolore, tuttavia, quello sì che si faceva sentire. Le ossa sembravano piccoli e bastardi folletti appuntiti che ballavano la loro danza di merda, mentre l'ossigeno bruciava cellule e piastrine che sfociavano fuori dalle lesioni, trepidanti di vedere il sole come un disperato rinchiuso in una caverna. Fu allora che si voltò, dirigendosi verso il portone del tempio. Fu allora che, l'altro, fece l'imprevedibile. Rese possibile l'impossibile. Si fece vivo, e tornò prepotente a parlare ed attaccare.

« Tremerai al cospetto della morte, Lionet. »

Si girò in quell'istante, e quel che vide fu estasi, paura, ghiaccio, una pietra iridescente. Tanto, troppo terrore, colato in Lionet come il ferro fuso viene svuotato dai recipienti. E improvvisamente tornò lui in mente tutto: da quando, disteso in una piana del nord, il fango e il sangue gli riempivano i polmoni, a quando si trascinò fuori da quell'inferno camminand sulle proprie braccia; da quando Asad - l'eroe - chiuse Rekla e i suoi nella città alta di Rockwhite, a come il suo fido Pharouk continuava a falciare le Tenebre una dopo l'altra; dallo scontro con Quraysh nella piazza de La Macchia Nera, all'incontro col Visconte d'Ombra nel Tribunale delle Anime.
Lionet scoperì, in un solo istante, che in tutte quelle occasioni, quel brivido che strisciò su come un lombrico, raffreddandogli pensieri e sensi, era proprio il seme della paura.
Finalmente quell'emozione ebbe un nome.
Infine, Lionet conobbe la paura.

Conobbe anche la fortuna, invero. O scoprì che Asad era così indissolubilmente legato a lui, ormai, che non poteva permettersi che Lionet - o meglio, quel guscio che era il suo corpo - perisse in battaglia, perisse in quel momento.
Approfittà della breccia aperta nella mente del Cousland, prendendo vita, tornando a calcare una terra una volta amata, tornando a stringere nel pugno la spada che ormai non era altro che il suo contenitore. La sua eterna maledizione. La sua prigione.
Deviò dapprima il colpo del proprio nemico, portato con la poca coordinazione e il precario equilibrio che lo avrebbero afflitto ancora per qualche minuto. Poi lo guardò dritto negli occhi, capendo tutto, in un solo istante.
Come lui, la coscienza di quello era relegata in quel corpo come una prigione. Non era lui a muoversi, ma una volontà artificiale generate da chissàcchì e chissà per cosa. Ad Asad Sayyid Shareef, tutto quello non importava.
Era un eroe, lui, e non avrebbe permesso che un uomo, costretto ad afferatezze da una forza più grande di lui, pagasse con la vita un tale comportamento.

Lo guardò dritto dalle sue vitree pupille, prima di ordinargli parole che si sarebbero sostituite a quelle che stavano rimbombando nella sua testa da chissà quanto tempo.



« هيهات هيهات لما توعدون و لا ارى اى اكثر »
« Fermati, ragazzo. E aspetta che me ne vada. »

~~~

end.



Lionet Cousland
il Cacciatore di Eroi

CS 4 ~ Maestria nell'uso delle armi

~ Basso 5% ~ Medio 10% ~ Alto 20% ~ Critico 40% ~

Energia: 30% - (5%+5%) = 20%
Status Fisico: Danno alto da tagli su tutto il corpo; dolore per la capocciata.
Status Psicologico: Danno critico alla psiche generato dalla visione del suo incubo.
Danno medio (basso da Morpheus + basso autoinflitto per castare la tecnica dall'artefatto) da paura.

Equipaggiamento in uso

Asad delle Ossa di Sabbia

Abilità in uso

Razziale ~ Controllo Energetico
Personale ~ Auspex Anime Passivo
Personale ~ Immortalità (una 'vita' aggiuntiva dopo aver subito un danno Mortale)
Artefatto ~ Timore
Artefatto ~ Asad può fendere, perforare, distruggere qualsiasi materiale indipendentemente da come colpisce
Dominio ~ Qualsiasi oggetto può diventare un'arma fra le mani di Lionet
Dominio ~ Lionet sa come fendere qualsiasi materiale
Dominio ~ Gli attacchi fisici provocano anche danno psionico

Attive Utilizzate

• con la maestria, la beffa
pergamena disarmo – consumo basso
Il connubio delle Tre Anime può muovere il proprio braccio in maniera precisa, fino a compiere un gesto molto rapido con la mano, colpendo l'arma del proprio avversario ed impedendone l'utilizzo. La tecnica ha natura fisica. Il Cousland colpisce l'arma dell'avversario, applicandogli un effetto tale che impedisca al bersaglio di utilizzarla. Il disarmo è applicabile a qualunque arma, che sia da mischia, da tiro, da fuoco, che sia uno scudo o qualsiasi altra cosa trattenga in mano in quell'istante. L'armamento o l'oggetto così disarmato subirà un effetto totalmente personalizzabile (l'arma si arrugginisce, si rompe, diventa incandescente, ecc.) che dovrà avere, però, come scopo quello specifico di impedire al bersaglio un recupero rapido e sicuro dell'arma/armamento, oltre che il suo utilizzo. La tecnica applica un danno all'equipaggiamento della vittima di livello Basso: il danno potrà essere "curato" solo da tecniche apposite in grado di ripristinare "danni all'equipaggiamento". L'arma che subisce tale danno non potrà essere utilizzabile fintanto che permarrà il danno all'equipaggiamento.

• Chiunque venga circoscritto entro certi limiti, cosa può mai desiderare se non la libertà? Un desiderio che divampa nel cuore del prigioniero, che arde e brucia fino a logorare le interiora, una brama ancestrale che non trova logica apparente se non nell’istinto e nel subconscio. Un’anima è tuttavia solo volontà e desiderio, un fuoco destinato ad estinguersi se lontano dai tizzoni che lo alimentano, un fiore senza radici tramite le quali attecchire. Il padrone dell’arma sarà però il mezzo ideale per Asad, anima in pena, che potrà rivivere, seppur coscritto in determinate condizioni, a saggiare la vita perduta. Al contempo l’usufruitore potrà far mezzo delle eccellenti doti di comando dell’ex guardiano Toryu, piegandole ai propri scopi, un pegno più che ragionevole per i servizi offerti. Destando la sua anima per mezzo di un consumo Basso di energie, e lasciando che Asad penetri nel proprio Io – azione contestualizzabile in un danno psionico auto-inflitto di livello Basso – il detentore potrà impartire un ordine a un personaggio di energia pari o inferiore a quella posseduta. Di conseguenza, a meno di un’eventuale difesa, l’obiettivo della malia psionica sarà quasi costretto, seppur contro i propri principi e la propria volontà, ad obbedire a quanto imposto. Gli ordini impartiti non potranno essere troppo elaborati e complessi, e devono necessariamente escludere qualsiasi forma di autolesionismo; l'utilizzo eccessivo e sconsiderato di quest'abilità è da ritenersi antisportivo. {Tecnica di potenza Media}

Note:
Nessuna. Godetevi il post. Spero piaccia la chicca finale.


 
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view post Posted on 30/11/2012, 01:19
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D'un tratto un rombo echeggiò.
Un sussulto leggero, prima. Poi un boato che smosse il terreno con una lunga e ritmica vibrazione, accompagnata da raffiche violente di vento che infransero le vetrate, spargendo cristalli lungo le pareti. Dal campanile vuoto su udì un sinistro rintocco di campana: un ultimo lampo di ignominia che il Dottore si era lasciato dietro, per velare le tracce delle proprie colpe con le macerie di tutto ciò che si era lasciato alle spalle.
E la fragorosa dissonanza di una chiesa che risuona del rumore di una campana che non c'è più, vibrò nei cuori e nei corpi dei due spettatori ancora presi dalle loro battaglie. La volta si arcuò verso l'interno, poi le statue parvero prender vita e ricadere su se stesse, quasi affrante da quanto stava avvenendo. Infine squarci si spalancarono sulle navate, facendo piovere pietra, dolore e polvere sulle loro teste assorte.
Quando il drago poté squadrare il vento della morte che gli soffiava contro, capì che il Dottore non l'avrebbe salvato insieme alle sue ideologie. Comprese che forse quel vezzo di decadenza sarebbe stato l'ultimo gioco di una lunga serie di inganni: e lui, come tale, non aveva assunto altro ruolo che quello di pedina meschina tra le sue nocche raggrinzite. Ma era sempre stato così? L'aveva sempre difeso? Il dubbio si frappose tra se e la sua coscienza, così come un pesante macigno divise se ed il suo avversario. E nello scuotimento di quell'imperturbabile verità, vide l'altro scomparire sotto il peso delle macerie e se stesso ritrovarsi solo, in silenzio, come un cantore al termine della sua intonata melodia. Qualcuno l'aveva ingannato, qualcuno l'aveva usato.
Non sapeva, però, se sarebbe mai sopravvissuto a quel dubbio.
E la chiesa crollò su se stessa.



littleqmpointwinterreis
Il duello si conclude qui. Di seguito due giudizi complessivi del vostro andamento nello stesso con voto finale globale per ciascuno di voi. Le ricompense non le ho indicate, in quanto andranno a confluire in quella globale della quest, che sarà data al post finale nel thread principale (in essa, ovviamente, sarà ricompresa anche la ricompensa maggiorata del "vincitore" del duello).

Morpheus

Sfrutti bene gli elementi che ti vengono offerti e lo scritto ne trae giovamento. Ho apprezzato l'interpretazione del personaggio, la circostanza che tu lo abbia plasmato e modificato psicologicamente in funzione della malia, oltre che i dettagli di cui sembri aver avuto una notevole cura: l'organo, la passiva dell'avversario che ti infligge la malia psionica ad ogni attacco e perfino gesti minori, ma da cui trai spunto molto bene (es. quando lionet prende su la polvere della chiesa). Non disdegni poi di trovate coreografiche (l'organo) o trovate simboliche che possano colorire la scena (es. quando di ergi a "guardiano" della chiesa). A questo si accompagna una sostanziale cura grammaticale, benché purtroppo non manchi qualche rara incertezza. Su tutte ho denotato un periodo esageratamente lungo nel primo post, che dovevi necessariamente spezzettare (mi ha fatto esitare un pò leggendo il pezzo), un uso talvolta troppo stonato di alcuni termini poco armonici col testo, più qualche coniugazione errata di tanto in tanto (per citarne uno, quando dici "Le sue possenti zampe poggiarono sul ciottolato del viale, la terra tremò per un secondo, prima che il corpo del dragone mutò in quello di più ben umili spoglie di un umano dai capelli corvino spettinati" - è mutasse, non mutò). Sia chiaro, errori marginali ed a tratti comprensibili, ma pur sempre degni di nota, almeno in sede di giudizio. Strategia corretta sostanzialmente. Non risparmi mai attacchi pesanti al tuo avversario, ma posso dire che riesci a non scadere nel lamering profuso e quindi ho apprezzato. Molto bene l'uso delle psioniche che fai nel terzo turno, fornendo anche ampi spunti interpretativi al tuo personaggio. L'ultima difesa appare poco incisiva, in quanto prendi più danni di quanto avresti potuto fare - forse perché sapevi che il duello era alla fine. Poco male, comunque. Sportivamente molto bene pure, sei in ritardo solo in un post ed in generale mantieni una grande collaborazione col tuo avversario, che non guasta mai. Unica vera nota stonata un medio psionico che ti autoinfliggi verso il terzo post, che non ho capito: credo, in verità, che tu abbia frainteso la passiva del WS , in quanto questa non causa veri danni psionici, ma infligge una malia psionica crescente. Errore minore, in realtà, che poco influisce sulla giocata, ma da non ripetere in futuro. La vittoria ti arriva per i singoli episodi: riesci comunque ad infliggere qualche danno in più del tuo avversario e limiti gli errori più di lui, ma il duello può dirsi comunque combattuto in una sostanziale parità di capacità. Voto 7



Lionet

L'interpretazione è sicuramente il tuo punto di forza. Giochi il tuo pg con continui riferimenti al background e, comprensibilmente, all'ambientazione legata a Rekla ed a Fortescuro, cosa che lo rende integrato e vivo. Tra tutti, inoltre, sei forse quello che di più si integra a Shakan, per quanto gli sia avverso, e che possa relazionarsi a lui a dovere. Tutto ciò nel duello ti è utile e ti fa forza per interpretare anche lo scontro col tuo avversario. In generale gestisci molto bene l'introspezione, la narrazione ed i pensieri dello stesso, integrandoti bene con le tue paure e sfruttando a dovere anche i molti spunti che il tuo avversario ti ha saputo dare. Manco lo si faccia apposta, ti prodighi anche negli stessi suoi errori, utilizzando anche tu termini arcaici e poco consoni al contesto, oltre che sbagliando, talvolta, anche qualche coniugazione (es. Fu lieto di vedere che i suoi pensieri, le sue preoccupazioni, si erano rivelati ben più che fondati." - si fossero, non si erano). Ad ogni modo, si può dire che sul punto siete praticamente alla pari. La strategia, forse, è quella che ha stabilito il divario. Premetto, non ti sei comportato male - anzi. Sfrutti bene il primo round, incassando e parando quanto possibile e contrattaccando; poco meno bene al secondo turno attivo, quando incassi un danno alto psionico (che incassi, giustamente, come critico), scelta alquanto discutibile visto che ti cagiona un danno talmente grande da metterti di fatto un gradino sotto di lui. Avresti potuto provare a gestirla meglio, quantomeno smezzare quel danno così enorme (cosciente che avrebbe raddoppiato), ma mi rendo conto che è stato fatto in funzione del contrattacco, comunque buono. Ottima la decisione finale di imprimere il comando di lasciarti andare al tuo avversario, che ti premio. Il punto è, purtroppo, che il duello viene deciso da episodi. Sportivamente, infatti, sei stato più che sufficiente: a parte qualche ritardo, infatti, il comportamento è ineccepibile ed il rapporto col tuo avversario assolutamente reale. Peccato per quel fisico mancato nel secondo turno che è, purtroppo, un errore grave e ti fa flettere il voto in negativo. Ripeto, però, una sconfitta puramente determinata dai punti, in quanto - moralmente - non puoi che andar fiero di un duello in cui ti sei dimostrato alla pari di un avversario comunque molto forte. Voto: 6,75

Vincitore: Morpheus

Valutazione finale
Anche questo un duello bilanciato. Vi spalleggiate per i numerosi meriti ed avete dimostrato una grande interazione l'uno con l'altro, che vi dona, non solo una valutazione abbastanza buona, ma anche una lode particolare per l'armonia e l'impegno. Posso dirmi molto soddisfatto da ciò che ho visto e pregherei Lul di non sentirsi da meno per la sconfitta. Se non fosse stata per qualche situazione particolare, infatti, non sarebbe stato un crimine determinare un pareggio e tale risultato non sarebbe stato che giusto ed incontestabile. Complimenti davvero.


 
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9 replies since 27/10/2012, 11:08   361 views
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