Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Winterreise, capitolo II - duello in chiesa, Lionet vs Morpheus

« Older   Newer »
  Share  
Lud†
view post Posted on 31/10/2012, 12:15 by: Lud†

1L 50GN0 3R3T1C0
········

Group:
Member
Posts:
13,732

Status:



wqrn2r

W I N T E R R E I S E

S'avvertì un tuonare di ali, un rombo roboante che scuoté il grigio cielo dell'Erydlyss, un rumore sordo come se il firmamento stesso si stesse spezzando. Nell'alto un titano bluastro sorvolò le case di quel villaggio sperduto, sotto i suoi occhi le persone si agitavano come piccole formiche in fuga dal fuoco. In tutta quella confusione trovare il cucciolo di umano divenne un'impresa pressoché impossibile. Da poco era terminato lo scontro con Doctor e gli avvenimenti che lo avevano caratterizzato non avevano destabilizzato più di tanto il pensiero del drago. Non si sarebbe unito al dottore, non bramava il potere che lui gli aveva offerto, bensì si sarebbe unito alla crociata di Kreisler per riportare quell'equilibrio perduto nel settentrione del continente, invero nella sua mente si stagliava come un'insistente ologramma l'immagine del cucciolo di umano, l'orfano a cui aveva promesso un futuro migliore del tormentato passato che aveva vissuto ma, fino a quel momento, aveva infranto troppe promesse per permettersi di non adempiere nemmeno a quella. Scese dal cielo proprio di fronte alla chiesa in cui aveva perso conoscenza. Le sue possenti zampe poggiarono sul ciottolato del viale, la terra tremò per un secondo, prima che il corpo del dragone mutò in quello di più ben umili spoglie di un umano dai capelli corvino spettinati, le gambe tentennarono per un singolo istante per ricordargli quanto fosse più debole quel corpo. Iniziò a correre a perdifiato percorrendo a ritroso i passi che lo avevano condotto al luogo sacro, il rimbombare dei piedi sulla dura pietra si perse nella confusione della gente, i volti che si paravano dinanzi a lui non erano altro che anonimi e nebulosi, sconosciuti e di poco interesse. Avvertì il primo rintocco delle campane quando già stava avvistando la parte bassa della città, sentì il rintocco e qualcosa nella sua mente, simile a un oscuro presagio, si materializzò: il corpo tremò come se la mente fosse scossa dall'orrenda sensazione di una tarantola che discende la spalla. Avvertì uno strano malumore interiore, d'improvviso qualcosa di abietto e viscido stava crescendo destabilizzando così il centro della sua pace interiore, un cancro malsano che inquinava il Karma del suo essere. Odio e amore si fusero in un vortice cangiante di sensazioni, si mescolarono in una guerra caleidoscopica, la sua mente fu invasa da sensazioni innaturali e mai provate, un'inondazione di sentimenti primitivi e umani.

Dong!
Dong! Dong! Dong!
Dong! Dong! Dong! Dong!
Dong! Dong! Dong!
Dong!


Solo il clangore di tanti rintocchi di campane scuoterono il vortice all'interno del suo animo, il fragore del frastuono fracassò i lembi di congiunzione dei sentimenti, frammentando le sensazioni in miliardi di granelli di sabbia indefiniti. La sue mente fu frantumata, le pareti del suo Io furono scosse da una valanga di odio e furia. La sabbia si amalgamò innalzandosi come un'unica figura: una statua scolpita nella pietra raffigurante il padre padrone della sua mente. Il dottore radicò i suoi pensieri all'interno della testa di Morpheus, come tante ragnatele che partirono dalla scultura per abbracciare tutta la mente. Fili lo avvolsero come un burattino in balia di burattinai, fu privato dei suoi pensieri e del suo essere. Crollò a terra in ginocchio con lo sguardo volto verso la chiesa, come se essa fosse la genesi di ogni cosa. Abbassò lo sguardo ritrovandosi a osservare il pietrisco sotto i suoi piedi; esso si articolava in un labirinto laborioso di tracce nella terra, alcune bagnate, altre polverose, altre ancora in cui filamenti di erba crescevano inattesi. A un tratto ogni pietra gli divenne familiare, ogni pietra scandiva come un preciso metronomo il suo essere, come se tutto diventasse improvvisamente legato indissolubilmente a lui. Quando volse nuovamente lo sguardo al tempio, i suoi occhi non brillavano più, avvolti da una patina incolore parevano aver perso ogni parvenza di vita. Divennero spenti e morti. Alzò la testa lentamente, nulla ormai contava di più al mondo se non la protezione di quel luogo sacro, se non la sua totale incolumità. Mentre nella mente quattro semplici parole fomentavano il suo odio. Quattro parole di cui ignorava completamente il significato, ma che erano come olio bollente sul fuoco ardente dentro di lui.

« Dov'è il fantasma? »

y2JBX

Il silenzio assordante fu rotto dai passi ritmati di uno sconosciuto sul pavimento lastricato del tempio. Nell'animo del drago si risvegliò l'ardore primitivo del combattimento, l'estraneo violò il perimetro sacrale in cui nessuno aveva il permesso di entrare. Morpheus era seduto su uno sgabello alla sinistra dell'altare, nascosto nell'ombra davanti a lui c'era un'enorme organo. Una complessa facciata era articolata dall'alternarsi di cannetti a triangolo e semicircolari, di tanto in tanto piccole statuette d'oro raffiguranti aurei angioletti spiccavano a intervallare quella monotonia di canne metalliche, mentre le decorazione tutte erano in perfetto stile barocco: la sfarzosità e l'eleganza erano raggiunti modellando nell'oro decorazioni ricciolute e ondeggianti che stonavano con il resto della sacrestia; dove l'unico eccesso era dovuto dal rosone al centro dell'altare e dalle ampie vetrate che garantivano un contatto suggestivo con l'esterno. L'organo – aggiunto evidentemente in un periodo successivo – suggestionava a tal punto l'animo del drago da creare un legame ancor più profondo e recondito, la musica risvegliò in lui un senso di appartenenza che riusciva a esulare persino da quella sempre presente del dottore. L'intrusione dell'uomo fu molesta e mal accettata, una violazione che lo stesso drago, inspiegabilmente, non riuscì a perdonare. Nulla in lui gridava al perdono e alla pietà, soltanto il sentimento di una punizione esemplare verso l'intruso.





« Tan Tan Tan Taaannn ♫ Tan Tan Tan Taaannn ♫ »

Le dita scorsero sui tasti bicromatici consumati dal tempo, furono suonate quelle uniche quattro note per accogliere l'uomo all'interno della chiesa, come se il destino bussasse irrimediabilmente alla sua porta, la musica rimbombò tra le pareti e ancor prima che l'eco si spegnesse, Morpheus scese l'altare poggiando i piedi sugli scalini. Teatralmente aprì le braccia con i palmi rivolti verso l'alto, metà del suo corpo era nascosto nell'ombra, un sorriso malefico squarciò il suo viso glabro e il suono della sua risata malefica si accese violando ancora il silenzio atipico e sacro dell'abazia.

« Benvenuto a Gefahrdorf viandante.»

Nessuno questa volta trattenne una bestemmia, bensì l'odio e l'ira partivano come un'onda dal suo corpo investendo tutta la navata fino al portone centrale.
Gli occhi si colorarono di una strana tintura cremisi.
No, non era di certo il benvenuto a Gefahrdorf.




CITAZIONE
Ecco il post. Bene, la prima parte è relativa ai fatti successivi al primo atto di WINTERREISE, dove Morpheus ignora la proposta e sceglie di aiutare Kreisler, difatti Morphues è, oltre a non essere interessato a un aumento del suo potere, il guardiano del mondo - non necessariamente va sempre dalla parte dei buoni sia chiaro - riconosce nel dottore una minaccia per gli equilibri del mondo e in questo caso del settentrione. Per capire Morpheus se qualcuno ha giocato a God of War III pensate alla catena dell'equilibrio data la mia ignoranza non so se è vera anche nella mitologia greca, dato che non ho trovato nulla a riguardo. Comunque al primo rintocco Morpheus inizia ad avvertire qualcosa di strano, mentre al successivo ne avverte diversi e qui nasce il suo cambiamento. La seconda parte invece inizia quando Lionet varca le porte della chiesa, in quel momento il drago era seduto alla sinistra dell'altare (vista frontalmente) nell'ombra, dove c'è un'organo in stile barocco, dato che gli elementi forniti da te nel tuo precedente post ricollegavano più a una chiesa Gotica: vetrate e ampio rosone, specifico che è stato messo dopo in quanto stona con il resto dell'ambiente, suono quelle quattro note, mandando a benedire Beethoven che ora si sta rivoltando nella tomba e scendo teatralmente dall'altare. Ah premetto che SOLO per questa giocata userò il colore del font nero, per scostare la personalità di Morpheus dal suo classico Dark Blue.
Se qualcosa non è chiaro chiedi pure. Lo specchietto al prossimo post, fai conto che c'è sempre la passiva raziale di timore.
Per il resto spero che questo post, atipico per i miei standard, possa piacere.
A te la tastiera.
Ps: è consigliato far partire la musica nel punto in cui è stata messa e aspettare tre secondi prima di continuare a leggere. u.u



Edited by Lud† - 31/10/2012, 14:17
 
Top
9 replies since 27/10/2012, 11:08   361 views
  Share