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Winterreise, capitolo II - duello in chiesa, Lionet vs Morpheus

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Lul~
view post Posted on 4/11/2012, 14:01 by: Lul~




Fin da quando richiuse il pesante portone dietro di sé, s'accorse che qualcosa non andava. Nel buio della chiesa, smorzato solo dal tremolare delle piccole lucine accese sui ceri dell'altare, qualcuno vegliava. L'assenza di luce, purtroppo, non permetteva di guardare meglio, ma era chiaramente percepibile, fra l'altro, una sottile linea di tensione sospesa su tutto quello che la chiesa era e rappresentava. La maledizione di un luogo benedetto.
Il ticchettìo dei suoi passi, cozzanti sull'impolverato marmo che si dispiegava sul terreno, rendeva quel luogo ancor più sinistro. Le panche, probabilmente in legno, erano coperte da drappi una volta bianchi, probabilmente per evitare che su di loro si posasse l'abbraccio dell'usura. Nessuno si era seduto di lì da settimane, a giudicare da come erano ridotte. Sporche quasi da far schifo, quelle coperture dovevano un tempo essere bianche come il candore degli innocenti, quegli stessi angeli raffigurati in tante, troppe statuette poste sulla facciata principale. « Non vi farete immagini di me », disse Qualcuno, una volta. Parole buttate al vento, forse, non osannate come le altre, lette ogni domenica nei templi di tutto il continente.
Raccolse un po' di quella polvere con la punta dell'indice, per poi farla cadere strofinando i polpastrelli fra loro. Si era accorto che qualcuno lo attendeva. Si era accorto che qualcuno, probabilmente credendo fermamente nelle possibilità di quella penombra, non attendeva che di coglierlo in fallo.
Si era accorto che anche quel giorno sangue avrebbe chiamato altro sangue. E a galloni.

« Tan Tan Tan Taaannn ♫ Tan Tan Tan Taaannn ♫ »

Non giunse come una sorpresa, non per il Cousland. Non giunse col tono di una deprecabile opera, no. Lionet sapeva bene che qualuncuno era in quella chiesa, nascosto nel buio. Fin da quando alla sua era stata affiancata una seconda anima, appartenuta a chissà quale glorioso guerriero, aveva maturato come un sesto senso, una sorta di percezione naturale di ciò che lo circondava. Un'accresciuta analisi delle cose, forse.
Il potere che aveva acquisito permetteva lui d'osservar il mondo come visto attraverso occhi non suoi. Ogni essere vivente, sia esso il più splendente degli angeli o il più rovinato dei ghoul, era avvolto da una fiamma viva, danzante, capace di testimoniarne la presenza e la vitalità. Tale movimenti erano direttamente dipendenti dalla vita pulsante nelle loro membra, dai loro poteri e persino dalla loro semplice e sola presenza. E la fiamma che in quel momento s'ergeva davanti al Cousland, doveva avere una sostanza immensa.

« Benvenuto a Gefahrdorf viandante. »

~~~

Lionet Cousland, poco più che ventenne, non ha mai chiesto molto al fato. Una vita tranquilla nel borgo dei Cousland, un matrimonio con Sandrine, un giardinetto davanti casa. E la vita procedeva tranquilla a Landagelata, borgo principale di un piccolo distretto del Nord, quasi al limitare del confine settentrionale del Continente. Poi la chiamata, il viaggio per cui era stato addestrato per tutta la fanciullezza. L'orrore della guerra.
Le armate del Re Invincibile avevano invaso il nord, infrangendo quel patto non scritto che aveva fino a quel momento tenuto al sicuro i territori dei Cousland, dei Monmouth, dei Mangrand e degli altri al sicuro dalle sue mire espansionistiche. Ma dissidi e un equilibrio troppo precario per reggere davvero avevano fatto scontrare i i primi coi secondi, lasciando terreno capestabile dai destrieri da battaglia del Regno. Fu così che cominciò l'invasione. Fu così che venne istituita la Guardia Insonne, un'armata per resistere al potere. Fu così che un motto richieggiò per gli anni a venire fra le montagne. « Il Re senza una spada! La terra senza un Re! »

Quando suo zio lo chiamò su al forte, sapeva già bene quale doveva essere la sua missione. Cavalcare fino alla piana e temporeggiare, aspettando che la Guardia si riunisse. Non aveva scelta Lionet e - in verità - non vedeva l'ora di adempiere al proprio dovere. Quel che successe, poi, è storia, e Lionet non l'avrebbe mai dimenticato. E con quel fatto, anche le parole che suo zio gli disse affidandogli la consegna.
« Al tuo ritorno un paradiso di cibo e ricchezze sarà qui ad aspettarti » e - sorridendo quasi paternamente - aggiunse
« Non morire così lontano dalle montagne, Lionet »

~~~

Vide una figura venirgli incontro lentamente, facendo qualche passo per uscire dall'oscurità che l'avvolgeva. In silenzio, col solo accompagnarsi della paura instillata nel suo nemico dalle note suonate e le parole pronunciate. Un'aria di solennità e di formalismo, che finì col dipingere quella situazione come piuttosto surreale. Due individui in piedi l'uno di fronte all'altro. Il primo dopo aver suonato qualche nota sull'organo della chiesa, aveva anche finito le parole. Il secondo, invero, doveva ancora pronunciare le prime.

« Qualunque cosa tu sia, puzzi maledettamente di pericolo. » disse mentre liberava la propria sciabola dalle bende che l'avvolgevano.
Poi riprese, « Tornatene da dove sei venuto, e stanne fuori. »

Ma non erano comunque parole da Lionet, sicuramente. Stranamente prive d'ogni goccia di sprezzo, dettate da chissà quale timore, radicato chissà dove, quelle frasi tradivano un tentennamento, una ridotta risoluzione nella coscienza di essere il più forte. Di essere il Cousland. Aveva avuto una tale sensazione poche volte nella vita. La sensazione d'essere inadeguato, di non poter far nulla contro un mostro la cui coscienza, a giudicar da come i suoi occhi evitavano di brillare, doveva essere annichilità da chissà quale volontà.
Tuttavia, sebbene fosse proprio vicino a quelle montagne che riconosceva come casa sua, non aveva ancora intenzione di morire.

Il suo dovere non era ancora finito.

~~~





Dunque, nulla da segnalare, se non una passiva di auspex che mi ha praticamente avvisato della tua presenza sin dal principio, e una passiva di timore (derivata da artefatto) :sisi:

A te la palla. Come te, inserisco solo dal prossimo post lo specchietto.

edit: corretto errore di inserimento :sisi:



Edited by Lul~ - 4/11/2012, 20:37
 
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