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Winterreise, capitolo II - duello in chiesa, Lionet vs Morpheus

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Lud†
view post Posted on 28/11/2012, 11:25 by: Lud†

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W I N T E R R E I S E


La storia, le emozioni, i sentimenti, piombarono nella mente di Morpheus come un flusso di energia pura inarrestabile. La vita di Lionet, si perché ora l’intruso aveva anche un nome, fu scaglionata in tanti compartimenti diversi, immense memorie raccolte in tanti libri accatastati come in una libreria antica: Alcuni polverosi e a tratti dimenticati, altri ancora freschi che puzzavano di nuovo, allungò la mente per saggiarne tra le mani alcuni, per conoscere ciò che era l’essenza stessa di Lionet.
Lesse nel suo Io così profondamente che rischiò di perdersi in quel limbo pieno di memorie. Lo violò nel profondo con una violenza che esulava – e di molto – quella fisica. Fu una violazione della parte più intima della sua mente, un’intrusione forzata nei meandri del suo passato.

Ne lesse le storie e gli accadimenti, lesse la sua dipartita e la sua rinascita.

Lesse ogni cosa gli potesse servire, mentre tutto il resto fu conservato nella sua mente.
E infine, anche la domanda che di più lo attanagliava, che lo corrodeva nel profondo del suo animo, come se fosse l’origine stessa dell’odio, ebbe finalmente risposta. Colui che nella sua mente prendeva le sembianze di un fantasma rispondeva alla figura di un uomo: Shakan Anter Deius. Questo era il suo nome.
Finalmente il suo odio conobbe la risposta, finalmente per un singolo secondo riuscì a bloccare l’ira e canalizzarla soltanto verso il fantasma. Quello che rispondeva al nome di Shakan era il fu principe del Clan Toryu; esso tradì la monarchia e l’ordine dei corvi per allontanarsi dal regno, per vivere da fuggiasco per il resto della vita. Non seppe – tuttavia – perché il dottore avesse riversato in lui tutto quell’odio nei confronti del fantasma, ma in realtà la cosa non gli interessava più di tanto, l’unica cosa che ormai importava e che il fantasma ora si trovava nella residenza del Lord, poco dietro la chiesa di cui lui era guardiano. Trepidava, scalpitava, il suo animo s’agitò, mille e più voci tuonarono per attirare l’attenzione della sua coscienza.
Uccidilo, urlavano, vai da lui, invocavano. E infondo sarebbe stato anche facile, gli sarebbe bastato volgere le spalle alla chiesa, sbattersi la grande porta di legno dietro le spalle e fare qualche passo fino a raggiungere la magione. Tuttavia, una sola cosa glielo impediva: fintanto che un solo singolo sospiro sarebbe fuoriuscito dalla bocca del Cousland, lui non avrebbe potuto abbandonare la chiesa.
Per questo avrebbe dovuto togliere la vita all’uomo il più rapidamente possibile.

Perché il suo animo fremeva dalla voglia di vedere il fantasma.
Perché il suo Io voleva saggiare in prima persona le abilità di Shakan.
Perché le sue voci, urlavano, graffiavano, esigevano una preda migliore – o forse più semplicemente – la più prelibata e l’unica veramente ambita.

Tuttavia quella riflessione, quel momento in cui si estraniò dalla battaglia, quasi gli costò caro, ben oltre ciò che avrebbe pensato. L’uomo oltrepasso la sua paura, la sconfisse e ciò che ne uscì fu simile alla reazione di un’animale tenuto troppo tempo dentro una gabbia. Una furia cieca e una determinazione tale da cogliere inizialmente impreparato il dragone, il quale riuscì a stento a innalzare una barriera tra lui e l’uomo, tra lui e la lama che minacciava di tagliarlo di netto.
Ma ciò non servì a fermarlo, Lionet passò oltre, valicando lo scudo come se fosse fatto di sostanza eterea e non solida energia, la lama gli accarezzò il ventre portando con sé una buona parte di carne, sentì il bruciore invadergli il corpo, sentì il dolore crescere nella sua mente già affaticata. Mentre Lionet rapidamente si ritrovò dietro la figura di Morpheus, nel suo punto cieco, l’unico motivo per cui riuscì a voltarsi in tempo per vedere il guerriero calare la spada sulla sua testa, fu perché ormai Cousland non aveva più segreti per lui: aveva visto quella tecnica nella sua mente, ripetuta contro avversari e utilizzata tante volte quasi fosse il suo cavallo di battaglia, il modo in cui preferiva chiudere le battaglie rapidamente. Alzò Stormbringer sopra la sua testa, per evitare che la lama di Asad lo tranciasse di netto. A quel punto il metallo cozzò contro altro metallo, ma il rumore che si generò dalla lama fu tutt’altro che il piacevole tintinnio dell’acciaio.

Furono striduli lamenti, furono voci che si accatastarono su altre voci, fu l’apoteosi di grida e urla.

In realtà fu un’unica voce che sovrastò tutte le altre, rimbombò tra le pareti del cervello rimbalzando in unico roboante grido di dolore. Un eco continuò che si sparpagliò zittendo le urla di odio e ira, colmando il silenzio che si andava a creare soltanto con il dolore più puro e semplice:

Quello della morte.

La presa della mano sulla spada si affievolì, diventando debole e impalpabile, fin quando la sciabola non fu troppo pesante per essere ulteriormente sorretta. La vide giungere al terreno come se l’intera scena fosse guardata al rallentatore da un osservatore estraneo, fin quando, dopo un singolo attimo che gli parve un’eternità, risuonò finalmente il tintinnio vero dell’acciaio. Cadde in ginocchio stordito, le mani portate alla tempia, il corpo che si produsse in un dondolio ritmato e atipico; avanti e indietro; avanti e indietro; quasi la sua mente stesse piombando in un oblio del non ritorno. Il suo cervello pulsò come in procinto di esplodere, le mani premettero contro il capo bagnato da un sudore freddo che gli provocò un brivido che gli percosse la schiena. Dal ventre il sangue colò finendo sul pavimento della chiesa, il liquido gli scaldò il corpo mentre la sua mente era avvolta in un totale sfracello.
Per un momento fu sovrastato dal dolore, per un momento si perse nell’echeggiare di quell’urlo.
Infine la voce del dottore nuovamente esplose nella sua mente, come il padrone che cerca di rammentare allo schiavo quale sia il suo reale compito.

« Il tuo compito è proteggere la chiesa. »

Non seppe mai se fosse stato il suo cervello, in preda alla confusione, a generare quella voce nella sua testa, oppure fosse stato direttamente il dottore a intervenire per proteggere un luogo a lui caro. Seppe solo che il tuonare di quella voce per un momento generò una bolla silenziosa ed ermetica, fin quando nuovamente tutte le voci esplosero in un nuovo grido: di dolore; di paura; di odio.

AHAHAHAHAHAHAHAH
AHAHAHAHAHAHAHAHA
A H A H A H A H A H A H A H A H A

Lui esplose, un riso inumano, diverso, fuoriuscì dalla sua bocca spandendosi per i muri della chiesa totalmente incontrollabile, una risata malefica, pazza, una risata metallica che avrebbe fatto accapponare la pelle, poiché essa non aveva nulla di umano.
Il volto del drago s’alzò violentemente, gli occhi non erano nemmeno più tinti di quel bagliore cremisi, altresì parevano spenti, parevano avvolti da una fitta nebbia che lo racchiudevano in un oblio caliginoso.
Lentamente, come un automa, portò la destra a stringere nuovamente la spada, con uno sforzo ulteriore riuscì a rimettersi in piedi barcollando pericolosamente.
In quel momento lo zaffiro in cima all’elsa s’illuminò, un bagliore turchese candido risplendette nel buio soffuso della chiesa.
Fu come se la spada fosse in totale sintonia con il suo padrone, come se essa rispecchiasse il suo animo tempestoso.
« Se la tua più grande paura è deludere una donna, » sospirò, « non sai nemmeno che cos’è, la paura. »
Eppure ne fu sorpreso, Lionet era tornato dalla morte, l’aveva sfiorata, aveva dovuto combattere contro se stesso e vincere per tornare. Ma evidentemente non colse la lezione, o la sua morte non fu abbastanza sofferta da temerla nuovamente. Forse fu troppo immediata e violenta, forse non assaporò fino in fondo il morso gelido della morte e l’impotenza che cresce quando provi a contrastarla.
Ma in verità, di tutto quello, a Morpheus non fregava nulla.

Lionet non era altro che un ostacolo sulla sua strada, una preda da dilaniare.
Che infine avrebbe provato paura davanti a lui, perché lui non era un eroe.
Era soltanto un uomo abbastanza fortunato a cui gli era stato fatto un dono.



« Tremerai al cospetto della morte Lionet. »

A quel punto Morpheus innalzò la spada al cielo, lo zaffiro brillò più prepotentemente, infine un’ondata di paura pura, un’ondata quasi liquida di terrore, si diramò dalla spada fino a investire ogni cosa.



« Tremerai al mio cospetto. »
Poco prima di morire.

A quel punto il drago partì all’attacco, due rapide falcate che colmarono lo spazio che li divideva, Lionet forse lo avrebbe accolto tremante come una foglia esposta al vento gelido della paura, e Morpheus avrebbe colto l’occasione per infilzarlo nel cuore, proprio come lui aveva fatto con una copia di sé.

Per ucciderlo, finalmente.

A quel punto sentì le voci delirare in una cacofonia di pura estasi, assaporando il momento in cui avrebbero banchettato sul cuore di Lionet.
Sul cuore di un presunto eroe.



CITAZIONE

Morpheus Somniorum Illusio Caeli et Draconem


4 cs intelligenza


Energia: 20%
Status Fisico: Lacerazione superficiale alla gamba sinistra (danno basso) Lacerazione alla spalla sinistra (danno basso) Lacerazione al fianco destro (danno basso) Lacerazione al ventre (danno medio)
Status mentale:Affaticamento generale sotto forma di danno psionico Medio + danni alla psiche di livello alto
Abilità attive:


Un drago non è solo una macchina da guerra perfetta fatta solo per attaccare, bensì un drago ha anche ottime capacità difesa. Grazie alle conoscienze magiche e alla grande padronanza della stessa, un drago non si troverà mai in difficoltà. Spendendo un consumo pari a medio, Morpheus potrà creare una barriera di un candido colore bianco grossa al massimo quanto lui che lo coprirà da un solo lato, la difesa lo proteggerà da ogni attacco a lui rivolto fino a un massimo di medio. [Pergamena Barriera].

Ma il vero terrore giungerà nel momento in cui il guerriero deciderà di impugnare la spada e sollevarla verso l’alto, l’elsa puntata al cielo. Con un consumo Medio il cristallo risplenderà di una luce azzurrata tutto intorno a sé. Chiunque la guarderà o ne sarà colpito proverà per un turno immediato terrore nei confronti del portatore di Stormbringer. [Si tratta di una tecnica psionica, influenza ad area a livello Basso. È contrastabile come tale]

Abilità passive:
Il drago blu, come tutti i draghi, possiede una forza fuori dal comune, difatti, sia in forma umanoide che in forma draconica, qualsiasi arma, oggetto, che per altri sarebbe impossibile da smuovere, Morpheus sarà in grado di alzarlo con il minimo sforzo [Passiva personale]. Un drago, altresì, può cambiare la sua forma da draconica a quella umanoide, senza nessun impedimento esterno, non importa se giorno o notte, l'unico fattore davvero rilevante è il volere dello stesso drago, in quanto una creatura così letale raramente decide di dare un vantaggio all'avversario trasformandosi nella sua forma più miserabile [Amuleto ombra]. Qualunque essere, al cospetto di un drago, impallidirebbe. Indipendentemente dall'allineamento, indipendentemente dall'essere o meno in forma draconica, le altre razze diffideranno dal fidarsi, e in ogni caso, ogni essere avvertirà un lieve timore, purché questo non sia un esemplare della propria razza o di un demone, creature per certi versi similari a loro, e che sia di energia pari o inferiore all'agente [Abilità raziale]. Il drago, inoltre, grazie alla grande energia presente nel suo corpo potrà utilizzare qualsiasi sua tecnica, indipendentemente dalla natura, risparmiando il 3% sul consumo totale normalmente previsto. Se tale risparmio dovesse abbassare il consumo di una tecnica allo 0% o meno, il consumo totale della tecnica rimarrebbe fisso all'1% [Pergamena risparmio energetico].
Inoltre, il drago grazie alla sua conoscenza fuori dal comune, non ha più vincoli riguardanti le illusioni . Egli è talmente dotato da poterle castare istantaneamente, senza alcun vincolo fisico. Basterà il suo solo volere perchè la quasi totalità delle tecniche illusorie si attivi all'istante. [Passiva I livello dominio illusionista]. E grazie alle sue ampie conoscienze Morpheus ha la possibilità di risparmiare energie Per questo ogni sua tecnica illusoria, di manipolazione o di evocazione illusoria, avrà il costo abbassato del 5%. Se una tecnica scendesse al di sotto dello 0%, il costo sarà automaticamente dell'1%. Questo effetto non è cumulabili ad eventuali altre tecniche di risparmio energetico [Passiva II livello dominio illusionista]. Arrivati a questo punto le conoscenze di Morpheus lo rendono un illusionista di primo livello, in grado di rendere tutte le sue tecniche illusorie o manipolatorie di un livello superiore. Ad esempio una tecnica Media provocherà danno Alto, una alta danno Critico e le tecniche di costo critico provocheranno un danno Mortale. Non c'è variazione nella potenza delle tecniche, ma solo nel danno risultante. [Passiva III livello dominio illusionista]

– Impact.
Un’arma di queste proporzioni non potrebbe essere impugnata da nessuno che non possegga una forza straordinaria. Il suo peso è considerevole, la lega metallica che lo compone è di una densità tale da non rassomigliare ad alcuna già presente sul continente. Ma chiunque riuscirà a far uso di un’arma simile, saprà certamente come utilizzarla. Ad essa è infatti legata una catena, e sfruttando principi basilari della fisica come forza centrifuga e gravità, fintanto che l'arma viene impugnata dal proprietario essa dona 1 CS aggiuntivo alla potenza fisica. {Abilità passiva}

Kajera
È la lama che infrange i legami. Ella si sazia dell'ardimento dei cuori, di qualunque tipo esso sia. Ella brama, invero, di rifrangere ciascuno di quei vincoli intensi, sussurrando direttamente negli animi delle sue vittime di quanto ogni vita donata a qualcun'altro altro non sia che la debolezza di un cuore che rinuncia alla propria dignità. Per farlo, però, deve poter comprendere ove colpire, oltre che chi colpire, naturalmente. Kajera, infatti, permetterà al suo portatore di scrutare nei cuori di coloro che amano, soffrono o vivono un sentimento, un legame di affetto di qualunque tipo e genere. Tale legame apparirà agli occhi del portatore che una scintilla che brilla nell'animo di chiunque, potendo finanche comprendere se due scintille, se ammirate insieme o distintamente, siano o meno legate l'una all'altra. Invero, però, ammirare una scintilla non farà comprendere comunque mai la natura del legame o il nome della persona con cui il legame esiste, avvertendolo unicamente della sua esistenza e, al massimo, della reciprocità del contatto. [Passiva, il portatore potrà vedere nel cuore di ciascuno la presenza o meno di un qualunque legame affettivo, di qualunque tipo questo sia, senza - però - poter conoscere con tale potere la natura o la storia dello stesso. Qualora il portatore veda due o più persone, inoltre, potrà comprendere se il legame che esiste nei loro animi le vincola l'una all'altra o meno. Inoltre, il portatore potrà vedere in ciascun avversario ogni scintilla per ciascun legame, per quanto grande o piccolo esso sia, in quando brilleranno di intensità variabile a seconda della forza dell'affetto.]

Behold my true form.
Il Cristallo che ha dato potere a Stormbringer originò dal corpo di un drago, ma la sua lama si macchiò del sangue dell’ultimo uomo immortale. Due creature unite da una stessa promessa e da uno stesso destino, capaci di scegliere la morte. Alla presenza di ciò che resta del loro patto i draghi, gli angeli e i demoni potranno solamente inchinarsi, poiché nessuno di loro è all’altezza di coloro che li hanno preceduti. Sarà quindi impossibile per costoro assumere la forma draconica o la forma di avatar fintanto che Stormbringer sarà fuori dal fodero [Passiva]


– Tail.
Nonostante ciò, Ramhat è tutto meno che poco visibile. Un diametro di tre metri di ineguagliabile metallo, una catena così robusta da poter reggere forze e tensioni impressionanti. Così come uno stocco è agile e maneggevole per merito di forma e peso, così una sfera di tali proporzioni sarà poco pratica nonostante la forza di cui si possa godere. Le traiettorie che percorrerà fino a impattare sull’obiettivo saranno lineari e quasi prevedibili all’occhio di un eventuale avversario, che avrà così il tempo di rizzare una difesa più o meno stentata. Questo malus agisce sulle tecniche e gli attacchi fisici portati con Ramhat, a meno che non vengano occultati a loro volta da particolari tecniche. Forza bruta a determinabilità, uno scambio più che equo. Dopotutto ogni cometa ha la sua coda. {Malus}

Note:
Perdonami, avevo detto che postavo ieri ma il post è venuto più lungo di quello che pensavo, e fino all'ultimo ero indeciso sul da farsì. Paro parzialmente il primo attacco, mentre il secondo paro il fisico così da infliggere il danno psionico.
A quel punto pippe a parte.
Mi rialzo e decido di seguire il copione di prima, farti provare la paura per poi attaccarti ma con un affondo questa volta al cuore.
Spero tu faccia in tempo a postare. SUl serio.
Ps: non ho voluto "sporcare" lo scontro con una difesa assoluta.
Pps: Le offese a Lionet sono pensate dalla mente deviata di Morpheus così nello stesso modo il privileggiare Shakan non è uno sminuire il tuo pg ma è dovuto al fatto che in questo stato la domanda Dov'è il fantasma, continuava ad assillarlo e, una volta scoperto chi è e dov'è, mi sembrava giusto interpretare la sua furia in questo modo, spero che Janz apprezzi.



Edited by Lud† - 29/11/2012, 12:40
 
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