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Winterreise, capitolo II - duello in chiesa, Lionet vs Morpheus

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Lul~
view post Posted on 29/11/2012, 15:34 by: Lul~




born in the dark.
.ending


« Tremerai al cospetto della morte, Lionet. »
Eppure avrebbe dovuto saperlo. Eppure dovrebbe averlo visto, in un modo o nell'altro, in quel flusso di coscienza proiettato come una visione nella mente del deviato. Se davvero, quello, di Lionet avesse visto tutto, non avrebbe parlato così. Perché un uomo che la morte l'aveva sconfitta, non poteva certo tremare al semplice sentirla nominare.
Perché uno che si era battuto con Quraysh, lo Squalo d'Arabia, non avrebbe certo tremato alla minaccia d'un pazzo.
Perché il Cousland, in fondo, la paura non sapeva davvero cosa fosse.
L'unica paura che aveva conosciuto, in quell'anno passato a Fortescuro con Rekla, era la fredda sensazione d'esser pervasi da qualcun altro, di perdere la capacità di esercitare potere sul proprio corpo. Il lasciare che la coscienza di Asad Sayyid Shareef fluisse nella propria, fino a prenderne pian piano il sopravvento.
Scaraventò nel suo attacco molte delle forze che gli rimanevano, ben cosciente che la sua tattica sarebbe andata, almeno in parte, in porto: quell'individuo era più forte, più veloce e più preparato di lui. Poteva contare su giochi mentali come quello che gli aveva appena stuprato il cervello, e lui - ne era cosciente - non aveva mai imparato a difendersi da simili insidie. Non c'era modo di vincere quello scontro, e non c'è codardia nell'ammetterlo. Nemmeno nel dannerggiare il più possibile quel nemico all'apparenza gagliardo e invincibile, fino a ridurlo come una pezza da piedi, per poi andarsene camminando. A testa alta e davanti a lui. Non una fuga in sordina e con la coda fra le gambe.
Un'apparente benevolenza.
Avrebbe fatto finta di risparmiargli la vita, e se ne sarebbe andato, senza passare per Gefahrdorf, perché chissà: magari ora che non gli serviva più, il Fantasma non ci avrebbe pensato due volte a farlo fuori. In fondo, il Cousland non era che il primo cavaliere della Regina che tanto odiava Shakan, e che tutto avrebbe fatto per vederlo morto. Forse, anche sacrificare chi, per devozione, una volta le aveva salvato la vita.

Era riuscito nel proprio intento, dunque: rendere quel tizio poco più che un vegetale per un lasso di tempo sufficiente a camminare lontano, fino al villaggio più vicino. La mente si sarebbe ripresa e, più che sanguinare, il suo corpo non aveva riportato ferite clamorose. Il dolore, tuttavia, quello sì che si faceva sentire. Le ossa sembravano piccoli e bastardi folletti appuntiti che ballavano la loro danza di merda, mentre l'ossigeno bruciava cellule e piastrine che sfociavano fuori dalle lesioni, trepidanti di vedere il sole come un disperato rinchiuso in una caverna. Fu allora che si voltò, dirigendosi verso il portone del tempio. Fu allora che, l'altro, fece l'imprevedibile. Rese possibile l'impossibile. Si fece vivo, e tornò prepotente a parlare ed attaccare.

« Tremerai al cospetto della morte, Lionet. »

Si girò in quell'istante, e quel che vide fu estasi, paura, ghiaccio, una pietra iridescente. Tanto, troppo terrore, colato in Lionet come il ferro fuso viene svuotato dai recipienti. E improvvisamente tornò lui in mente tutto: da quando, disteso in una piana del nord, il fango e il sangue gli riempivano i polmoni, a quando si trascinò fuori da quell'inferno camminand sulle proprie braccia; da quando Asad - l'eroe - chiuse Rekla e i suoi nella città alta di Rockwhite, a come il suo fido Pharouk continuava a falciare le Tenebre una dopo l'altra; dallo scontro con Quraysh nella piazza de La Macchia Nera, all'incontro col Visconte d'Ombra nel Tribunale delle Anime.
Lionet scoperì, in un solo istante, che in tutte quelle occasioni, quel brivido che strisciò su come un lombrico, raffreddandogli pensieri e sensi, era proprio il seme della paura.
Finalmente quell'emozione ebbe un nome.
Infine, Lionet conobbe la paura.

Conobbe anche la fortuna, invero. O scoprì che Asad era così indissolubilmente legato a lui, ormai, che non poteva permettersi che Lionet - o meglio, quel guscio che era il suo corpo - perisse in battaglia, perisse in quel momento.
Approfittà della breccia aperta nella mente del Cousland, prendendo vita, tornando a calcare una terra una volta amata, tornando a stringere nel pugno la spada che ormai non era altro che il suo contenitore. La sua eterna maledizione. La sua prigione.
Deviò dapprima il colpo del proprio nemico, portato con la poca coordinazione e il precario equilibrio che lo avrebbero afflitto ancora per qualche minuto. Poi lo guardò dritto negli occhi, capendo tutto, in un solo istante.
Come lui, la coscienza di quello era relegata in quel corpo come una prigione. Non era lui a muoversi, ma una volontà artificiale generate da chissàcchì e chissà per cosa. Ad Asad Sayyid Shareef, tutto quello non importava.
Era un eroe, lui, e non avrebbe permesso che un uomo, costretto ad afferatezze da una forza più grande di lui, pagasse con la vita un tale comportamento.

Lo guardò dritto dalle sue vitree pupille, prima di ordinargli parole che si sarebbero sostituite a quelle che stavano rimbombando nella sua testa da chissà quanto tempo.



« هيهات هيهات لما توعدون و لا ارى اى اكثر »
« Fermati, ragazzo. E aspetta che me ne vada. »

~~~

end.



Lionet Cousland
il Cacciatore di Eroi

CS 4 ~ Maestria nell'uso delle armi

~ Basso 5% ~ Medio 10% ~ Alto 20% ~ Critico 40% ~

Energia: 30% - (5%+5%) = 20%
Status Fisico: Danno alto da tagli su tutto il corpo; dolore per la capocciata.
Status Psicologico: Danno critico alla psiche generato dalla visione del suo incubo.
Danno medio (basso da Morpheus + basso autoinflitto per castare la tecnica dall'artefatto) da paura.

Equipaggiamento in uso

Asad delle Ossa di Sabbia

Abilità in uso

Razziale ~ Controllo Energetico
Personale ~ Auspex Anime Passivo
Personale ~ Immortalità (una 'vita' aggiuntiva dopo aver subito un danno Mortale)
Artefatto ~ Timore
Artefatto ~ Asad può fendere, perforare, distruggere qualsiasi materiale indipendentemente da come colpisce
Dominio ~ Qualsiasi oggetto può diventare un'arma fra le mani di Lionet
Dominio ~ Lionet sa come fendere qualsiasi materiale
Dominio ~ Gli attacchi fisici provocano anche danno psionico

Attive Utilizzate

• con la maestria, la beffa
pergamena disarmo – consumo basso
Il connubio delle Tre Anime può muovere il proprio braccio in maniera precisa, fino a compiere un gesto molto rapido con la mano, colpendo l'arma del proprio avversario ed impedendone l'utilizzo. La tecnica ha natura fisica. Il Cousland colpisce l'arma dell'avversario, applicandogli un effetto tale che impedisca al bersaglio di utilizzarla. Il disarmo è applicabile a qualunque arma, che sia da mischia, da tiro, da fuoco, che sia uno scudo o qualsiasi altra cosa trattenga in mano in quell'istante. L'armamento o l'oggetto così disarmato subirà un effetto totalmente personalizzabile (l'arma si arrugginisce, si rompe, diventa incandescente, ecc.) che dovrà avere, però, come scopo quello specifico di impedire al bersaglio un recupero rapido e sicuro dell'arma/armamento, oltre che il suo utilizzo. La tecnica applica un danno all'equipaggiamento della vittima di livello Basso: il danno potrà essere "curato" solo da tecniche apposite in grado di ripristinare "danni all'equipaggiamento". L'arma che subisce tale danno non potrà essere utilizzabile fintanto che permarrà il danno all'equipaggiamento.

• Chiunque venga circoscritto entro certi limiti, cosa può mai desiderare se non la libertà? Un desiderio che divampa nel cuore del prigioniero, che arde e brucia fino a logorare le interiora, una brama ancestrale che non trova logica apparente se non nell’istinto e nel subconscio. Un’anima è tuttavia solo volontà e desiderio, un fuoco destinato ad estinguersi se lontano dai tizzoni che lo alimentano, un fiore senza radici tramite le quali attecchire. Il padrone dell’arma sarà però il mezzo ideale per Asad, anima in pena, che potrà rivivere, seppur coscritto in determinate condizioni, a saggiare la vita perduta. Al contempo l’usufruitore potrà far mezzo delle eccellenti doti di comando dell’ex guardiano Toryu, piegandole ai propri scopi, un pegno più che ragionevole per i servizi offerti. Destando la sua anima per mezzo di un consumo Basso di energie, e lasciando che Asad penetri nel proprio Io – azione contestualizzabile in un danno psionico auto-inflitto di livello Basso – il detentore potrà impartire un ordine a un personaggio di energia pari o inferiore a quella posseduta. Di conseguenza, a meno di un’eventuale difesa, l’obiettivo della malia psionica sarà quasi costretto, seppur contro i propri principi e la propria volontà, ad obbedire a quanto imposto. Gli ordini impartiti non potranno essere troppo elaborati e complessi, e devono necessariamente escludere qualsiasi forma di autolesionismo; l'utilizzo eccessivo e sconsiderato di quest'abilità è da ritenersi antisportivo. {Tecnica di potenza Media}

Note:
Nessuna. Godetevi il post. Spero piaccia la chicca finale.


 
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9 replies since 27/10/2012, 11:08   361 views
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