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Chronicles of Morpheus ~ Weldenvard

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Lud†
view post Posted on 13/12/2012, 18:06 by: Lud†

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« Klaus van Schwarz, la mia spada è al suo servizio »
Era circa mezzogiorno quando finalmente si presentò la prima persona davvero interessante, era un uomo molto alto e dal fisico possente, i capelli color pece che gli scendevano fino alle spalle. Aveva l’aspetto rude del classico guerriero occidentale, ma – per lo meno – ebbe l’accortezza di presentarsi , cosa non affatto scontata di quei tempi. A quel punto il guerriero si mise a sedere, avendo l’accortezza di restare in silenzio mentre quella sfilza di inetti cominciava a defilarsi. Stava per rivolgere la parola all’uomo quando un’altra voce, questa ben conosciuta, andò a interrompere il filo dei pensieri del dragone.
« Un'accoglienza decisamente diversa rispetto a quella del nostro ultimo incontro, devo dire. »
Alzò lo sguardo per trovare nell’origine la certezza, gli occhi dei due si incrociarono nuovamente, in tempi molto più brevi di quanto Morpheus si aspettava.
« Lionet, quale piacere, » alzò la schiena mettendosi composto sulla sedia,« spero il nostro primo incontro sia ormai acqua passata. » La voce fu gentile come sempre, d’altronde non aveva motivi per essere arrabbiato con il ragazzo, non era stato lui a controllargli la mente. Lo scontro con il dottore gli aveva fatto capire quanto fosse ancora grande il loro unico punto debole, nonostante le sue conoscenze, nonostante la sua innaturale inclinazione verso le tecniche mentali, era stato manovrato come un semplice burattino. Come tutti i draghi, aveva una falla enorme nelle sue difese.
« Ma guarda un po' chi si rivede. Il mondo è davvero piccolo. »
Furono interrotti da una nuova voce, il tono squillante caratteristico delle donne umane, inizialmente pensò che l’esternazione fu rivolta a lui, non aspettandosi un’altra persona conosciuta quel giorno iniziò a pensare che davvero il mondo era diventato troppo piccolo, ma s’accorse, ben presto, che si era rivolta all’uomo imponente seduto accanto.
« Lily, al vostro servizio. »
Era minuta, forse troppo, pareva gracile quanto uno stelo in balia di una tempesta. La ragazza chinò leggermente il capo nell’imitazione di un inchino.
« Vorrei tanto sapere i particolari di questa missione, nonché sulla lauta ricompensa di cui parlava il suo biglietto... capisce che sono una donna che costa molto. »
« Oh, non lo metto in dubbio. »
Le labbra di Morpheus si piegarono in un sorriso calmo e mellifluo, voleva rassicurare la donna, aveva abbastanza ricchezze da poter sfamare cinquanta villaggi e ancora non risentirne delle perdite, ma questo loro non potevano di certo saperlo.
« Comunque, ogni cosa al suo tempo, signorina Lily. »
Ma la ragazza continuò a parlare, e Morpheus continuò ad ascoltare ciò che essa aveva da dire.
« Ho un drago legato al paletto qua fuori e sono sicura non possa nuocermi. Ma so anche che nel caso in cui io sia venuta fino in Oriente per nulla si infurierebbe davvero tanto; e con gli altri, in fondo, non ha nessuna costrizione. »
Al sentire la parola "drago" un ringhio felino venne strozzato in gola, l’interno andò in subbuglio mentre il corpo si sforzò di restare impassibile, poco prima che lo stesso Morpheus scoppiasse in una risata colma di ilarità. « Non sono i draghi che mi spaventano. » Sarebbe apparso, ai più, come un ragazzino borioso, uno di quei imberbi gradassi troppo sprezzanti del pericolo per curarsene realmente. Niente di più errato, invero, ma se la cosa avrebbe aiutato che lo credessero pure, a lui di certo non dava fastidio.
Squadrò la ragazza da capo a piedi, come si fa con un diamante per valutarne il prezzo: era magra, apparentemente inadatta, ma il suo tono arrogante, le sue minacce argute, e la conoscenza del guerriero, potevano farne – forse – qualcosa di buono. « Molto bene, » esordì Morpheus,« il mio nome è Morpheus Ulhar. » S’accorse solo ora di aver omesso il suo nome ai presenti. « Klaus van Shwarz, il tuo silenzio è molto più affilato della spada di molti uomini qui dentro » Piegò lievemente la testa in segno di rispetto, « Lionet, di te conosco praticamente ogni cosa, sarei lieto di averti in questa spedizione, » anche verso il ragazzo piegò la testa, poi volse lo sguardo verso la ragazza, « per quanto riguarda te, » sorrise, « Lily, spero che le tue minacce siano aguzze quanto le fauci del tuo drago. » Anche alla ragazza venne rivolta una breve genuflessione del capo, mentre lanciò una rapida occhiata al bizzarro copricapo metallico che aveva indosso. Tutti gli altri vennero congedati con un gesto della mano notando come alcuni se ne andarono borbottando. « Oste, quattro birre scure, » poggiò sul bancone qualche moneta d’oro, l’uomo ne saggiò con i denti la qualità e si apprestò a servire i quattro boccali, « ora che abbiamo esaurito i convenevoli, passo a illustrarvi la missione. »
Estrasse dalla tasca la pergamena del Lord, quella con il cervo dorato come simbolo.
« Il Lord di Greenvalley mette in palio questo anello a chiunque gli porti la testa di una donna,» prese un attimo di pausa, « è mio desiderio mettere le mani su quel cimelio. » Aspettò che tutti metabolizzassero il concetto per poi continuare, « vi presenterete domani come semplici pretendenti, io farò in modo che siate gli unici a offrirvi. »
Si portò alle labbra il boccale di birra, assaggiò un sorso di quel liquido scuro per saggiarne il sapore forte e amaro. Si pulì la bocca con un tovagliolo e poi riprese a parlare, « non mi interessa come, una volta arrivati lì, avete intenzione di portare a termine la missione, a me interessa soltanto l’anello. » L’avrebbe preso lui stesso, purtroppo una vecchia magia gli impediva di sottrarlo dalle sue mani, persino di ucciderlo soltanto.
« Se avete qualche domanda fatela, partiremo dopo mangiato. »
Così facendo Morpheus ordinò il pranzo per tutti.

[...]

Uscì dalla locanda seguito dagli uomini che aveva arruolato, quattro cavalli li aspettavano in un recinto proprio accanto all’edificio, mentre sopra il tetto del palazzo di fronte, appollaiato come un gatto, c’era il drago che probabilmente apparteneva a Lily. Un drago di discrete dimensioni, in verità ne aveva visti di ben più grandi, come suo fratello per esempio, di colore violaceo e gli occhi desiderosi di squartarlo. Tirò fuori i cavalli dal recinto e scelse uno nero di grosse dimensioni, dai muscoli possenti e agili, con delle grosse bisacce appese ai lati. Salì sulla sella, non amava particolarmente viaggiare in quel modo, preferiva di gran lunga volare per sentire la brezza accarezzargli le scaglie, l’umidità delle nuvole rinfrescargli il muso. « Viaggeremo tutti a cavallo, anche tu Lily, non dovremmo dare nell’occhio quando raggiungeremo Greenvalley. »
A tal proposito lanciò un’occhiataccia al drago viola sopra il tetto.

« Dovah, bo kotin lok. »
« Drago, vola nel cielo. »

Dalla bocca di Morpheus fuoriuscì un suono simile a un ruggito, un suono totalmente impronunciabile e indecifrabile a qualunque essere umano; ma che il drago di fronte a lui avrebbe di certo ben inteso. Era una lingua antica quanto la loro specie, una lingua nascosta a tutti tranne che a loro: i draghi.
Si lasciarono la città alle spalle proseguendo per il sentiero battutto all'interno della foresta.



« Accampiamoci qui, le notti da queste parti sono famose per essere gelide. »
Avevano galoppato per circa quattro ore, si erano addentrati ancor più nella foresta lasciandosi alle spalle il clima mite di Vento d’Oriente per iniziare ad avvertire il freddo caratteristico del nord d’oriente. Gli alberi, tuttavia, mantenevano ancora il caratteristico verde, la neve era ancora lontana qualche chilometro, e il sole stava ormai sparendo all’orizzonte, sarebbe stato poco saggio – soprattutto per l’incolumità degli umani – proseguire oltre. Smontò da cavallo venendo imitato dagli altri. « Nelle bisacce trovate tutto ciò che vi serve, montiamo qualche tenda e accendiamo un fuoco per tenerci al caldo e sfamarci. » Indicò con la mano i sacchi attaccati al suo cavallo.
« Lily, se lo desideri puoi far scendere il tuo drago, ci aiuterà a mantenere lontano i predatori più grandi. »
Prese la grossa pentola di rame in mano e si rivolse di nuovo ai suoi compagni.
« Io torno subito. »
E sparì tra gli alberi verdi.




Scusate il ritardo, volevo rispondere a ognuno di voi e darvi la possibilità di fare la stessa cosa e mi sono dilungato un po' troppo. Per questo, questo posto, lo dedichiamo a un altro giro di conoscenza, potete fare domande in confronto al mio pg durante il pranzo, io vi risponderò lì e le integrerete nel vostro successivo post, credo che ormai abbiamo capito un po' tutti come si fa. Comunque dopo il pranzo partiamo tutti a cavallo, scusa spark, ma un drago sarebbe stato ingombrante in una foresta, ma può comunque seguirci dall'alto e scendere quando te l'ho detto. Per il resto facciamo quattro ore di galoppo il paesaggio è sempre lo stesso alberi e solo alberi a cambiare è solo il clima: diventa sempre più freddo. Al tramonto, benché i raggi del sole passano poco, ci fermiamo per montare un accampamento e per accendere il fuoco, fate quello che credete, Morpheus si limita a togliere le bisacce dal cavallo e poi sparisce dal campo, con una pentola, per andare a prendere dell'acqua, della cena se ne occuperà lui. Terminate il post al suo ritorno con la pentola d'acqua, contate circa 10 minuti, per quel tempo dovete aver finito di montare la tenda e accendere il fuoco, o qualsiasi altra cosa vi salta in mente, anche dialogare tra di voi. Mentre per parlare al mio pg, fate sempre come detto sopra, usate il confronto, poi lo integrerete nel post. Per domande, insulti e chiarimenti usate il thread o gli mp. PS: il linguaggio usato per il draconico è preso direttamente dal dizionario di Skyrim per il draconico antico, inutile dire che nessun pg, a parte il drago di Lily, capisce qualcosa di ciò che dice al drago.
5 giorni, al solito.
 
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