Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Chronicles of Morpheus ~ Weldenvard

« Older   Newer »
  Share  
.Azazel
view post Posted on 16/12/2012, 12:13 by: .Azazel




Chronicles of Morpheus
Weldenvard II
___ _ ___


~


« Klaus van Schwarz, eh? Dunque è questo il tuo nome. » Esclamò una delle due figure alle spalle del guerriero: una voce conosciuta, stranamente amica.
« E' un piacere rivederti, Lionet. »
Ribattè prontamente il goryano riconoscendo il compagno che lo aveva affiancato nella missione con il Lord Fantasma. Il mondo era piccolo e a volte aveva in serbo dolci ed amare sorprese. Quella amara l'avrebbe scoperta di lì a poco.
« Ma guarda un po' chi si rivede. Il mondo è davvero piccolo. Come te la passi, cagnaccio? » Intervenne la seconda persona. Voce di donna, anzi, di arpia. Lily, la troia di ghiaccio che l'aveva battuto al torneo interno al Goryo. « Non stuzzicarmi, schlampe. » sembrò ringhiare lo Schwarz, si sforzò di non frantumare il boccale che aveva in mano e assestare un bel diretto in pieno volto alla donna ma, per cause di forza maggiore, dovette trattenersi. Era un professionista e non poteva mandare a puttane un lavoro come quello, all'apparenza interessante e in grado di fargli guadagnare un bel gruzzoletto.
« Sei davvero uno spasso, sarebbe stato un peccato se ti avessi ucciso, Klaus. » Non vi fu più risposta dall'altra parte, se non alzare il gomito e mandar giù, assieme alla poca birra rimasta, anche la frase storta appena pronunciata dalla donna.
La prossima volta non avrai più un'opportunità del genere.
Pensò, poggiando sul ligneo bancone il boccale vuoto con misurata veemenza.
Dopo le presentazioni di rito, il ragazzo prese parola e per ultimo si presentò al terzetto di mercenari: « Molto bene, il mio nome è Morpheus Ulhar. Klaus van Shwarz, il tuo silenzio è molto più affilato della spada di molti uomini qui dentro. Lionet, di te conosco praticamente ogni cosa, sarei lieto di averti in questa spedizione, per quanto riguarda te, Lily, spero che le tue minacce siano aguzze quanto le fauci del tuo drago. » esordì posando lo sguardo su tutti e tre. Con un gesto della mano cacciò via i pochi pretendenti rimasti e che, sicuramente, da un momento all'altro si sarebbero presentati: grazie al cielo non vi furono altre sorprese e altre vecchie conoscenze da salutare o da maledire.
Era finalmente giunto il momento di avere qualche delucidazione riguardo l'incarico da svolgere: « Il Lord di Greenvalley mette in palio questo anello a chiunque gli porti la testa di una donna, è mio desiderio mettere le mani su quel cimelio. Vi presenterete domani come semplici pretendenti, io farò in modo che siate gli unici a offrirvi. Non mi interessa come, una volta arrivati lì, avete intenzione di portare a termine la missione, a me interessa soltanto l’anello. Se avete qualche domanda fatela, partiremo dopo mangiato. »

Finito il corposo pranzo uscirono tutti dalla locanda e si diressero verso i cavalli, ne scelse uno simile a quello preso da Morpheus, grande e robusto poichè non tutte le cavalcature erano in grado di reggere il peso dello Schwarz. Lanciò una rapida occhiata al lucertolone ammaestrato di Lily, appollaiato su un tetto, assaporando solo con la vista la carne che nascondeva sotto le scaglie: un giorno o l'altro l'avrebbe divorato e sgozzato la sua padrona. Prima di partire Morpheus lanciò una specie di ruggito verso il drago, ma non un semplice verso come quello di una fiera minacciosa, sembrava avere senso, quasi fosse una lingua arcaica e impronunciabile per gli umani.

~

« Accampiamoci qui, le notti da queste parti sono famose per essere gelide. »
Fu un viaggio lungo e alquanto noioso: il paesaggio sembrava fosse ritratto sulla superficie di un bicchiere, non cambiava mai, eterno e immutabile, infinito, inesauribilmente monotono. Per non parlare del freddo che ad ogni chilometro percorso s'intensificava sempre più e penetrava sotto l'armatura, azzannando la dura e temprata carne del guerriero. Smontarono così da cavallo decidendo d'accamparsi, a momenti il sole sarebbe tramontato e sarebbe risultato difficile proseguire visto l'ulteriore e imminente calo della temperatura.
« Nelle bisacce trovate tutto ciò che vi serve, montiamo qualche tenda e accendiamo un fuoco per tenerci al caldo e sfamarci. Io torno subito. » Indicò loro le bisacce con all'interno tutto quello di cui avevano bisogno, dopodichè scomparve nella foresta, inghiottito dalla vegetazione. In passato aveva dormito in diversi accampamenti, molti dei quali costruiti dai suoi uomini, l'unica differenza e che era un attendamento tanto grande da dover ospitare diverse decine di soldati.
« Mi occuperò del fuoco. »
Esclamò in direzione degli altri due. Strinse entrambi i pugni per aiutare la circolazione: aveva le mani congelate e ciò lo infastidiva, indi per cui decidette d'occuparsene lui stesso.
Dopo qualche minuto passato a cercare in ogni sacca del legno e del fogliame secco, accese il falò al centro dello spiazzo in cui si trovavano.
Finalmente.
Pensò, rincuorato da quella fiammella che piano piano s'ingrandiva sempre più, danzando sinuosamente e puntando verso il cielo.
Prese l'Hekatombe, che portava, leggermente in obliquo lungo la schiena, e la poggiò sul terreno umido: riposarsi qualche minuto sedendosi a terra con uno spadone lungo quasi quanto l'altezza di chi lo brandisce era tutt'altro che semplice, e comodo.


 
Top
29 replies since 8/12/2012, 00:01   926 views
  Share