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Chronicles of Morpheus ~ Weldenvard

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Lud†
view post Posted on 3/1/2013, 18:19 by: Lud†

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Cominciò tutto con un sorriso, una spaccatura nelle labbra che mostrava i denti marci, gialli e rotti. La visione della donna e del suo seno prosperoso, il desiderio che aumentava sotto i suoi pantaloni e la voglia di possederla sopra di un albero. L’avrebbe portata al covo dei briganti, l’avrebbe offerta per una moneta d’argento, si sarebbe arricchito con lei. Era il suo giorno fortunato, anche i cavalli che nitrivano stimolavano la sua immaginazione e il suo appetito. Credette che gli Dei gli avevano sorriso, eppure non gli ci volle molto per capire che qualcosa era andato tremendamente storto. Fu tutto totalmente rapido e veloce, il mondo intorno a lui divenne incostante e annebbiato, accanto a lui i suoi uomini cedevano il passo ai propri avversari, inaspettatamente il ragazzo con la tunica blu si sbarazzò rapidamente di uno dei suoi uomini, lo uccise con un singolo colpo di quella sciabola all’altezza della giugulare. Il sangue spruzzò dal collo poco prima che il corpo si afflosciasse al terreno come se avesse perso la linfa vitale. Il ragazzo si mosse rapidamente per raggiungere il secondo dei suoi uomini poco prima che Armid gli calasse definitivamente la spada sulla testa. Bagor, sembrava combattersela alla pari, si difese come poté dagli attacchi dell’enorme spadone del guerriero, poi, con il suo altrettanto grande spadone, strinse entrambe le mani sul l’elsa, caricò la lama indietro oltre la testa e menò un fendente verticale attuo a tagliare in due l’avversario, che tuttavia si parò con il piatto della lama, seguì il clangore del metallo, il suono delle lame che davano vita a una danza. Roteò il polso della mano destra e cercò di colpirlo al torace, ma di nuovo la lama impattò con l’acciaio dell’armatura. A quel punto la spada del guerriero si mosse e penetrò nel ventre dell’orco, affondando nella pelle dura e verde, facendosi largo tra le ossa e le scapole. Bagor sputò sangue che andò a macchiare l’acciaio lucido del guerriero.

« Een dag sal jy sterf. »
« Un giorno morirari. »

A quel punto, in un ultimo sussulto d’orgoglio, la testa di Bagor si mosse aprendo la bocca e spalancando i denti. Con un scatto si avvinghiò all’orecchio e tirò forte, staccandone una parte, fin troppo piccola in verità. Poi la luce negli occhi di Bagor baluginò per l’ultima volta. Con Bagor si spensero le ultime speranze, vide morire tutti i suoi compagni uno a uno prima di lui, avevano sottovalutato i tre uomini e la donna, infine la scarica elettrica lo colpì in pieno, senti il suo corpo fremere, vibrare, illuminarsi, distruggersi e lamentarsi. Ogni fibra, ogni nervo iniziò a dolere, mentre la spada della donna gli traversò la trachea otturandone le vie respiratorie. Morì soffocato nel suo stesso sangue che iniziò a colargli dalla bocca. Osservò tutta la radura, tutta la foresta che col tempo divenne la sua casa. Si accoccolò nel caldo abbraccio del verde degli alberi, nel tepore del fuoco ancora acceso, nelle prime luci dell’alba, cadde in ginocchio, sfinito ed esangue. Osservò gli occhi gialli della donna, il viso a cuore, e finì come tutto era iniziato, con un’erezione nei pantaloni e il mondo che si fece buio e freddo.
Poi tutto divenne nero.



Ripartirono alle prime luci dell’alba, quando il sole cominciò a rischiarare la radura e a irradiare gli alberi. Erano sopravvissuti all’attacco senza riportare grandi feriti. Di gran lena, e nel solito silenzio della radura, rotto dal confabulare degli animali, si rimisero in viaggio verso la città di Greevalley.

[…]

Erano giunti al palazzo del Lord, il castello in pietra s’innalzava al di sopra della città e svettava in alto per avvicinarsi agli Dei nel cielo. Le mura imponenti cingevano la dimora in un rassicurante abbraccio, all’interno della cinta il bianco ricopriva completamente il verde, e le ampie vetrate facevano il più possibile per far passare la luce. Sembrava tutto perfetto, tutto meraviglioso, ma qualcosa di arcano sembrava avvolgere il palazzo, una nube nera carica di tempesta e lampi, una strana distorsione dell’aria che vibrava e fremeva di pura elettricità. Ovunque, come in tutta Greenvalley, si avvertiva il puzzo della morte e della malattia, della peste e dei cadaveri in putrefazione. Erano stati scortati nella sala del trono da due guardie, l’interno della dimora svettava di ricchezze e oro, e anche la sala del trono non era da meno.
Sullo scranno d’oro era seduto un uomo divorato dalla malattia, i fluenti capelli color oro erano diventati paglia spenta, gli occhi parevano zattere naufragate in un mare in tempesta. Henry Goldeer non era mai stato un gran Lord, aveva preso decisioni discutibili, aveva governato con leggi arcaiche e feudali. Aveva giaciuto con le mogli della sua gente alla loro prima notte di nozze. Aveva impiccato uomini innocenti, aveva riscosso tasse esagerate, tutto ciò lo aveva fatto diventare un uomo solo e disprezzato persino dai suoi figli. Ma nessuno gli avrebbe mai augurato tutto quel male. Era magro, troppo magro, tanto che le ossa parevano essere la sua pelle, mentre il viso cadevano pesanti rughe facendolo molto più vecchio di quello che era. L’anello d’oro ormai ballava nel suo dito, e le sue mani erano lunghe, sottili e affilate come rametti di legno. C’era poco o nulla della bellezza e della forza una volta appartenuta al Lord. La pelle era diventata quasi di un verde color cadavere.
« Siete solo voi quattro? » Sospirò stanco e a fatica, « nessuno deve tenere alla salute di un vecchio moribondo. »
Non ci fu rabbia nella sua voce, ma solo delusione e rammarico, « sapete già perché siete qui, non ho molte informazioni su quella donna, » abbassò il capo, « l’ultima volta che l’ho vista è stato quel maledetto giorno di vent’anni fa, » strinse il calice d’oro che aveva in mano, « quando maledisse la mia casata. » Questa volta fu la rabbia a impadronirsi del corpo del vecchio, che fremette in un singolo sussulto. Il corpo scheletrico vibrò, sotto le ossa c’era ancora l’animo del guerriero che fremeva dal desiderio di vendetta.
« Qualcuno in città di certo saprà di lei, è alta, ha i capelli color castano e gli occhi color oro. È stata accusata d’eresia, » sul suo viso osseo si squarciò un ghigno malefico. « Portatemi la sua testa su di una fottuta picca. »
« La voglio morta. »
Alzò il braccio verso i quattro uomini, « ora andate. »
Un uomo si avvicinò a Lord e gli sfilò l’anello dal dito, e sparì da una porta alla sua destra.
« Solo uno di voi avrà la ricompensa. »





Scusate il ritardo e il post un po' corto ma volevo snellirlo il più possibile per entrare nel vivo della storia. Salto la parte del viaggio perché mi sembra inutile descrivere quella parte, potete farla un po' come volete. Ma prima veniamo a noi per quanto riguarda il combat, darò delle piccole valutazioni.
Azazel:
Non molto bene in verità, fai un po' di errori, iniziamo dal principio. Perché un orco, che viene con l'intento di ucciderci dovrebbe colpirti da dietro alla spalla e non alla testa? vi ho dato libertà di scelta per questo, hai scelto in maniera errata, potevi dire che entrava in tenda, e cercava di colpirti e tu ti spostavi o paravi, o altro. Se un orco ti sorprende da dietro ti uccide non si limita a colpirti alla spalla. Continuando con il combat ho notato come l'orco non fa praticamente nulla, subisce e basta, scaglia un dardo e si limita solo a quello, ok è una bianca ma qualcosa in più andava fatto, poi grazie a Zaide hai coretto lo specchietto, altrimenti quello sarebbe stato un ulteriore errore.
Aggiungi un ulteriore danno basso all'orecchio sinistro.
Spark:
Epic fail! Cit. È ovvio che lo stordente colpisce anche gli altri, siamo in una radura piccola e logicamente gli altri sono vicini a te. Per il resto tutto bene, gestisci bene il combat, attacchi e difendi, personalizzi come puoi il tuo avversario e prendi i danni che devi. Tuttavia quello è un errore, quindi tutti, compresi i tuoi compagni, subiranno l'effetto di stordente. Klaus e lionet proveranno, a seconda del carattere, astio o sufficienza verso le tue capacità per tutta la durata della quest.
Lul:
Per questo turno te la cavi con poco, ma come detto non voglio e non posso tollerare ritardi nella quest, soprattutto in un quest leggera e corta come questa, tuttavia, siccome è solo il primo ritardo, e si spera l'ultimo, ti verrà decurtata la metà esatta delle energie e Lionet subirà un danno alto al ventre che ti provocherà dolore e fastidio per tutta la durata della quest, anche se trovi il modo di curarlo, ti rimarrà comunque dolore e fastidio, non sarà un danno permanente svanirà alla fine della quest. Mi dispiace Lul, ma se avvisavi avremmo trovato una soluzione, comunque subisci quell'attacco e svieni, Morpheus interviene per salvarti la vita, quando ti risvegli il combattimento è finito.

Ok finite brevemente le valutazioni, passiamo al resto. Incontrate il Lord, vi dice il lavoro ecc. poi vi congeda.
Proseguiremo con l'indagine con il metodo da tavolo in confronto. Passo ad illustrarvi la città e i luoghi in cui potrete andare, se volete improvvisare siete liberi di farlo, a vostro discapito comunque.
La città ha pianta romboidale situata in leggero pendio, il castello è a Nord, in alto sulla collina. Sul lato destro troviamo una cattedrale in costruzione, è molto grande e il progetto imponente, proprio accanto c'è il convento dei frati. Scendendo giù per la scalinata centrale si arriva alla piazza centrale, dove oggi c'è il mercato settimanale, nel mercato, oltre le bancarelle, c'è la locanda botte ubriaca, la locanda più grande della città. Continuando a scendere verso il basso troviamo i bassifondi con le case di legno e i campi del raccolto.

Avete 6 giorni di tempo da spartire tra confronto e post, a voi ^^


Edited by Lud† - 3/1/2013, 20:54
 
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