Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Chronicles of Morpheus ~ Weldenvard

« Older   Newer »
  Share  
Lul~
view post Posted on 9/1/2013, 17:53 by: Lul~




WELDENVARD
Born in the Dark II
___ _ ___


~

Si spinse al mercato, luogo che sapeva essere crocevia di servi, uomini liberi, uomini e donne senza distinzione e - cosa ben più importante - senza peli sulla lingua, senza badare, ancora, alla locanda che si trovava proprio in quella stessa via, e nella quale probabilmente avrebbe carpito qualche informazione al prezzo di poche monete, forse anche solo un sorso di liquore. Ma era stanco delle locande, Lionet. Era stanco degli ubriaconi. Fu così che iniziò a chiedere ai commercianti senza fermarsi troppo allo stesso bancone: non poteva permettersi di essere scoperto. Non ancora. Si avvicinò con discrezione a più d'un venditore, gente che ha occhi anche dietro la schiena.
« Cerco una donna messere. E' alta, ha i capelli color castano e gli occhi color oro. È stata accusata d’eresia, ne sa qualcosa? »

Il mercato brulicava di gente e commercianti, persone buone a vendersi e vendere bene. Gettano fumo negli occhi delle persone, ma capaci anche di ostentar sorrisi nonostante la peste gli abbia portato via i propri cari. Non è raro scorgere volti tumefatti dai resti della malattia, non è raro notare famiglie distrutte, non è raro scorgere ragazzini imberbi, giovani donne o vedove tirare avanti il bancone da soli. Tutti sorridono, si danno pacche sulle spalle. Anche in quel borgo dimenticato da dio, la solidarientà e l'amicizia erano tornate, a rimorchio della malattia, o semplicemente come sue inevitabili appendici. Si erano stretti nel momento del bisogno uno accanto all'altro, non erano più semplici concittadini, amici. Erano sopravvissuti. Erano fratelli nella vita.
Morpheus, in quell'alchimia di volti, si protendeva sul bancone di una giovane donna, bella, dai capelli biondi e gli occhi grigi. Una venditrice di tessuti, vesti e materiali del luogo di vario colore. Su tutti, però, a dominare era il rosso. Il Cousland, di suo, si era ritrovato a rivolgere parola ad un fruttivendolo, un ortolano, cui più dei propri tuberi parevano importare solo le monete sonanti riversate dai clienti fra le sue mani. Fu una donna prosperosa e generosa accanto a lui, la molgie probabilmente, a rispondere al Cousland.
« Non la troverai di certo qui, giovane ragazzo. » La donna rise, mettendo in mostra un bel sorriso, « saranno vent'anni che non mette piede in città. » Scosse la testa, « puoi chiedere a Catniss. »

Catniss, la venditrice di tessuti.
Catniss, bella e sola.
Catniss, la donna che stava parlando con Morpheus.

Quel bastardo gli doveva fin troppe spiegazioni, a inchiesta finita. E per un istante, e forse non solo per uno soltanto, il Cousland pensò d'essere stato ingannato, e che consegnare quella donna al Marajah non fosse la cosa giusta da fare.

Scivolò fra le persone, il Cousland, portandosi vicino alla donna indicatagli da colei che aveva appena interrogato. Decise di non accennare affatto a Morpheus, né a tutto il resto. Semplicemente, sfoggiò l'aria più serena che riuscì a stamparsi in faccia.
« Madama Catniss, la moglie dell'ortolano mi ha mandato da voi. Cerco una donna, è alta e ha gli occhi dorati, e a quanto pare non mette piede in città da più di vent'anni. Sapete dove posso trovarla? »

Una frase robotica. Aveva memorizzato quell'identikit, come se non potesse esserci qualcuno che le assomigliasse. Come se fosse stato certo di trovarla al primo tentativo. Come fosse stato certo, Lionet, che quella donna fosse davvero qualcosa di pericoloso, di anormale, di unico.

La ragazza aveva capelli fluenti color oro, degli occhi grigi e profondi, e quando giunse il Cousland non sembrò preoccupata, ma anzi risultò essere quasi serena. Sorrise gentilmente, trascinandolo via per una mano. Proprio come fanno le puttane.
« Non qui, » la ragazza fece cenno con la mano, indicando una piccola locanda opposta alla Botte Ubriaca. La locanda, al contrario di quella evitata dal Cousland, sarebbe stata il posto ideale, sopraffatta commercialmente dalla rivale. « Morpheus ha detto che posso fidarmi di te. »

« Io so dov'è la donna, » sorrise, afferrò la mano del Cousland, « La domanda è un'altra, cosa vuoi farne tu della donna? »

Dirle la verità o una menzogna? E se non fosse che una spia del Marajah, decisa a volerla vedere crepare?
Doveva rischiare. Le probabilità erano esattamente della metà. Rischiò e decise di giocarsi la carta del guerriero compassionevole.

« Parlarle. Avere delle risposte. So che è stata accusata d'eresia: è l'occulto ciò che mi interessa. Ed è ciò che interessa alla mia Regina. Non voglio che spiegazioni, da lei, mia signora. »

Le parole vennero sputate fuori tutto d'un fiato, vomitate in un insieme di bugie e verità. Già, Rekla: come aveva fatto a non pensarci prima?

« Sono solo queste le tue intenzioni? Non le farai del male? »

« Non le torcerò un capello, se questa è la vostra preoccupazione » le sorrise, quasi per convincerla a credere alle sue parole. « Se può servire, madama: da morta non potrebbe darmi le risposte che cerco. Questo dovrebbe bastare a convincervi »

« Lei è la madre di mio marito. » Gli cadde il cielo addosso. E per un attimo - solo uno - si sentì una merda. Un bastardo. Un millantatore. Poi la vergogna sparì, e l'interesse riaccese il suo entusiasmo. Un segreto, quello della donna, che si portava dietro da dieci anni, quando conobbe per la prima volta Fabien, l'unico ragazzo di Greeenvalley a essere così diverso, così intelligente. Lo disse al ragazzo di fronte a lui solo perché Morpheus gli aveva detto di fidarsi, di fidarsi di lui. « Viene qui una volta al mese, a trovarci. » Sospirò la donna, « Il resto dei giorni li passa nella foresta, vive come i banditi, ma da sola, a Ovest. Cento passi dopo la grande quercia c'è una piccola grotta, nascosta dal fogliame e dal muschio, è lì che vive. » I suoi occhi gridavano pietà, la sua voce era rotta dal pianto.

« Vi prego, non fatele del male, salvatela. »

Salvarla. Farle del male.
Nulla di tutto questo, perché quando il Cousland giunse nella caverna da lei indicatagli, nulla vide.
Se non un fuoco spento di recente e un'abitazione abbozzata.
Nessuna donna, nessun'anima.

Solo il rumore del silenzio.


CITAZIONE
Aggiungo lo specchietto appena riesco :sisi:
 
Top
29 replies since 8/12/2012, 00:01   926 views
  Share