Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

C'era una volta...

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Lud†
view post Posted on 2/2/2013, 12:33 by: Lud†

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C'era una volta...

Vennero scortati fino allo studio del sindaco, quando la porta si aprì davanti a loro si stagliò una stanza di modeste dimensioni, spartana e priva di ogni lusso superfluo, l’unica cosa vagamente di valore era una libreria in cui erano riposti molteplici libri. Per il resto era completamente vuota, tranne che per una grossa scrivania in cui erano accatastati in maniera disordinata una marea di fogli. Il sindaco s’alzò per accogliere i tre e li fece accomodare sugli sgabelli imbottiti. Morpheus attese qualche secondo prima di sedersi, il tempo necessario che il sindaco fece le sue presentazioni, e quando esso tacque, e quando anche i suoi compagni ebbero finito, anche Morpheus si presentò.

« Morpheus Ulhar, lieto di servirla. »

Fece un inchino verso la figura del sindaco per puro rispetto, inchino che riservò anche ai suoi due nuovi compagni, a quel punto il dragone si accomodò adagiandosi con le gambe incrociate sullo sgabello imbottito.
Quello che seguì fu un monologo del sindaco che illustrò la situazione ai tre. Come poteva già ampiamente intuire dal bando, il sindaco non sapeva nulla. I bimbi sparivano apparentemente nel nulla, senza che nessuno li abbia mai visti, così scomparsi da un momento all’altro. Il sindaco illustrò anche la codardia dei suoi uomini, ma Morpheus riuscì a comprendere i loro animi, i loro sentimenti. A immedesimarsi in ciò che provavano.
Quello che carpiva i loro cuori era un sentimento oscuro che paralizza il corpo, una paura liquida e indecifrabile, l’ignoto che si materializza. La paura per ciò che non riusciamo a comprendere, per ciò che non possiamo comprendere. Non si stupì di ciò che lesse negli occhi della gente, di quella paura talmente forte e talmente disumana da renderti impotente. Per questo c’era bisogno di lui. Di qualcuno che quella paura non riusciva a provare. Ascoltò con interesse gli argomenti che i suoi compagni tirarono fuori, benché gli paressero inutili. Escluse a priori che una paese del genere, dimenticato totalmente da qualsiasi Dio solcasse il firmamento, potesse essersi messo contro il potente o il negromante di turno. No, la vendetta, per quanto possa essere disumana non avrebbe colpito in maniera così meschina. No, dietro tutto questo c’erano i ragionamenti scellerati di un pazzo, gli esperimenti disumani di un folle, e sembrava che lì nell’Eden brulicasse di questa gente. Solo pochi mesi prima si era ritrovato a combattere per una causa non molto dissimile, come se quel paradiso distorto fosse una perfetta calamità per soggetti fortemente instabili. Come se nelle radici stesse del territorio si fosse radicato il male supremo, tossine che dalle profondità salivano in superficie fino a venir inalate dalle persone.

« Quando è iniziato il tutto, come è iniziato? » sospirò, « mi spiego, avete notato qualcosa di strano, o è successo così, senza nessun preavviso, all'improvviso, » prima che il sindaco rispose alla sua domanda Morpheus incalzò con un'altra, « mi sapete dire chi è stato il primo bambino a scomparire? So che vi chiedo uno sforzo doloroso e che tutti vogliate dimenticare presto, ma penso sia importante saperlo. » prese un attimo il fiato, « ma soprattutto, in che luogo di preciso? »

Il vecchio aggrottò la fronte che si cosparse di rughe, l’età che avanzava, il peso della città sulle sue spalle che ricadeva sulla sua pelle. Intravide in lui tutta la stanchezza che lo affliggeva, e le sue parole furono solo cariche di una tristezza intrinseca.

« Io... non ne sono sicuro... ma credo che i primi furono due gemellini, Johan e Sarah, spariti quasi due mesi fa durante la notte. All'inizio credevamo fossero fuggiti: la loro situazione familiare non era delle migliori... la madre era morta due anni prima, e il padre era costantemente a ubriacarsi in una locanda, e credo che lo faccia ancora, nonostante la disgrazia.
La loro casa è a nord del villaggio, poco lontano dalla porta delle mura.
»

A quel punto Morpheus, ben consapevole che per il momento avrebbe ricavato poco o nulla, si alzò congedandosi con un inchino agli uomini. Abbandonò quella stanza con un enorme punto interrogativo che pendeva ancora sul suo capo. Giunse alla locanda indicata dal sindaco, non fece fatica a trovarla, e non fece nemmeno fatica a riconoscere il padre dei due gemellini scomparsi. Si avvicinò a lui, scrutando come gli avvenimenti l’avevano ridotto in quello stato, come la sorte si fosse accanita su di lui e gli aveva succhiato dal midollo ogni energia che possedeva. Conosceva quello stato, conosceva la disperazione di restare solo, di essere inerme quando qualcosa di troppo grande ti portava via qualcuno. Morpheus aveva combattuto quella sensazione e ne era uscito ancora più vivo di prima, ma un umano non aveva tutto il tempo che a lui era stato concesso, un umano chiedeva soltanto di abbandonare i ricordi in un fiume d’alcol.

« Salve, sono Morpheus Ulhar, mi duole disturbarla, ma saprebbe dirmi qualcosa sulle sparizioni? »

Non ne avrebbe ricavato molto, lo sapeva, ma un tentativo andava fatto. L’uomo era chino su di un bicchiere mezzo vuoto, il tanfo del rum che giungeva fino al suo olfatto inebriando anche i suoi sensi. La testa ciondolava in un movimento ritmico ma incostante. «Ho... ho avuto fin troppi problemi. Mia moglie Maria è morta e io... Lasciatemi in pace. Non so nulla.» Morpheus invase la testa dell’uomo, inizialmente fu soltanto un vortice confuso di nebbia e ricordi, di sagome indistinte, immagini che danzavano e scomparivano immersi in un invalicabile nebbia. I ricordi felici annebbiati dagli alcolici e dal tempo, i ricordi felici che cercava di dimenticare. Poi la memoria si fece più vivida, le immagini si fecero chiare nella testa dell’uomo. E vide tutto, vide la sua vita, vide come la morte della moglie per tisi, e la disperazione, una voragine che si aprì sotto i suoi piedi e il mondo che crollò. I Bambini che lo tennero il più possibile legato a un mondo infame, e infine la loro sparizione. Il baratro, il nulla. Un oblio nero.
Morpheus si ridestò da quelle immagini, poggiò una mano sulla schiena dell’uomo, e questo parve a stento accorgersene.

« Mi dispiace. »

Una lacrima di rugiada scese sulle guancia glabre del dragone. Servite da bere a quest’uomo finché lo vorrà, fin quando non avrà dimenticato o fin quando non sarà morto. Sospirò rivolgendosi al proprietario della locanda, il suo dolore è troppo grande per essere sanato, dategli qualunque cosa vorrà, pagherò io tutto quanto. Sul tavolo lasciò una borsa di monete d’oro, sufficiente a tirare avanti per un mese, ma sarebbe tornato, per garantire all’uomo una morte indolore, per fargli dimenticare ciò che non avrebbe potuto mai dimenticare. Uscì dalla porta, ormai il sole stava iniziando a tramontare, e la notte, quella che faceva davvero paura, prendeva corpo in Tannenwald.
Aspettò in piazza fino all’arrivo del diacono e dei suoi compagni, quando il giovane gli diede una lanterna e una mappa, Morpheus prese la parola interrompendo quel silenzio atipico che si era sviluppato.

« Ci vediamo domani mattina allora, fate attenzione. »

Il dragone salutò i suoi compagni e si avviò verso nord-est, un tratto di strada lo fece seguendo la donna, ma senza rivolgergli alcuna parola, a quel punto, giunti a un bivio, le loro strade si separarono. Morpheus proseguì verso la legnaia, quando la raggiunse notò che c’erano due edifici, uno piccolo, probabilmente ricolmò di attrezzi. L’altro era la legnaia, Morpheus aprì la porta cigolante, al suo internano vi era legna che ricopriva per metà la struttura, l’altra metà era vuota. Uscì fuori e si chiuse alle spalle la porta, sarebbe stata una lunga notte.


CITAZIONE

Morpheus Somniorum Illusio Caeli et Draconem


4 cs intelligenza


Energia: 97%
Status Fisico: //
Status mentale://

Abilità attive:
The secret of memories

La mente è un calvario di ricordi, un oasi imperfetta di conoscenze personali e segrete, dove ciò che è di più importante viene custodito gelosamente in una cassaforte invalicabile. Si dice che il cervello possa incamerare informazioni per un limite pressoché infinito, che più si apprenda più si impari, altresì, si dice, che il cervello cancelli informazioni passate per far spazio a nuove. Qualunque sia l'ipotesi più accreditata, qualsiasi sia la scuola di pensiero, ciò che è vero che la conoscenza delle memorie, dei ricordi, è ciò che più affascina il dragone blu, il quale, abituato a scartabellare tra scaffali di libri, ha iniziato a spolverare le cartelle del pensiero umano divenendo in grado di conoscere, tramite il solo contatto visivo, ogni segreto di chi ha di fronte. Spendendo un consumo pari a Basso Morpheus potrà conoscere il passato più recondito, i segreti più celati, le paure più nascoste, difatti la tecnica non crea danno all'avversario, l'unico intento è quello di raccogliere informazioni per poi riutilizzarle. [Bassa personale].

Abilità passive:
Il drago blu, come tutti i draghi, possiede una forza fuori dal comune, difatti, sia in forma umanoide che in forma draconica, qualsiasi arma, oggetto, che per altri sarebbe impossibile da smuovere, Morpheus sarà in grado di alzarlo con il minimo sforzo [Passiva personale]. Un drago, altresì, può cambiare la sua forma da draconica a quella umanoide, senza nessun impedimento esterno, non importa se giorno o notte, l'unico fattore davvero rilevante è il volere dello stesso drago, in quanto una creatura così letale raramente decide di dare un vantaggio all'avversario trasformandosi nella sua forma più miserabile [Amuleto ombra]. Qualunque essere, al cospetto di un drago, impallidirebbe. Indipendentemente dall'allineamento, indipendentemente dall'essere o meno in forma draconica, le altre razze diffideranno dal fidarsi, e in ogni caso, ogni essere avvertirà un lieve timore, purché questo non sia un esemplare della propria razza o di un demone, creature per certi versi similari a loro, e che sia di energia pari o inferiore all'agente [Abilità raziale]. Il drago, inoltre, grazie alla grande energia presente nel suo corpo potrà utilizzare qualsiasi sua tecnica, indipendentemente dalla natura, risparmiando il 3% sul consumo totale normalmente previsto. Se tale risparmio dovesse abbassare il consumo di una tecnica allo 0% o meno, il consumo totale della tecnica rimarrebbe fisso all'1% [Pergamena risparmio energetico].
Inoltre, il drago grazie alla sua conoscenza fuori dal comune, non ha più vincoli riguardanti le illusioni . Egli è talmente dotato da poterle castare istantaneamente, senza alcun vincolo fisico. Basterà il suo solo volere perchè la quasi totalità delle tecniche illusorie si attivi all'istante. [Passiva I livello dominio illusionista]. E grazie alle sue ampie conoscienze Morpheus ha la possibilità di risparmiare energie Per questo ogni sua tecnica illusoria, di manipolazione o di evocazione illusoria, avrà il costo abbassato del 5%. Se una tecnica scendesse al di sotto dello 0%, il costo sarà automaticamente dell'1%. Questo effetto non è cumulabili ad eventuali altre tecniche di risparmio energetico [Passiva II livello dominio illusionista]. Arrivati a questo punto le conoscenze di Morpheus lo rendono un illusionista di primo livello, in grado di rendere tutte le sue tecniche illusorie o manipolatorie di un livello superiore. Ad esempio una tecnica Media provocherà danno Alto, una alta danno Critico e le tecniche di costo critico provocheranno un danno Mortale. Non c'è variazione nella potenza delle tecniche, ma solo nel danno risultante. [Passiva III livello dominio illusionista]

– Impact.
Un’arma di queste proporzioni non potrebbe essere impugnata da nessuno che non possegga una forza straordinaria. Il suo peso è considerevole, la lega metallica che lo compone è di una densità tale da non rassomigliare ad alcuna già presente sul continente. Ma chiunque riuscirà a far uso di un’arma simile, saprà certamente come utilizzarla. Ad essa è infatti legata una catena, e sfruttando principi basilari della fisica come forza centrifuga e gravità, fintanto che l'arma viene impugnata dal proprietario essa dona 1 CS aggiuntivo alla potenza fisica. {Abilità passiva}

Kajera
È la lama che infrange i legami. Ella si sazia dell'ardimento dei cuori, di qualunque tipo esso sia. Ella brama, invero, di rifrangere ciascuno di quei vincoli intensi, sussurrando direttamente negli animi delle sue vittime di quanto ogni vita donata a qualcun'altro altro non sia che la debolezza di un cuore che rinuncia alla propria dignità. Per farlo, però, deve poter comprendere ove colpire, oltre che chi colpire, naturalmente. Kajera, infatti, permetterà al suo portatore di scrutare nei cuori di coloro che amano, soffrono o vivono un sentimento, un legame di affetto di qualunque tipo e genere. Tale legame apparirà agli occhi del portatore che una scintilla che brilla nell'animo di chiunque, potendo finanche comprendere se due scintille, se ammirate insieme o distintamente, siano o meno legate l'una all'altra. Invero, però, ammirare una scintilla non farà comprendere comunque mai la natura del legame o il nome della persona con cui il legame esiste, avvertendolo unicamente della sua esistenza e, al massimo, della reciprocità del contatto. [Passiva, il portatore potrà vedere nel cuore di ciascuno la presenza o meno di un qualunque legame affettivo, di qualunque tipo questo sia, senza - però - poter conoscere con tale potere la natura o la storia dello stesso. Qualora il portatore veda due o più persone, inoltre, potrà comprendere se il legame che esiste nei loro animi le vincola l'una all'altra o meno. Inoltre, il portatore potrà vedere in ciascun avversario ogni scintilla per ciascun legame, per quanto grande o piccolo esso sia, in quando brilleranno di intensità variabile a seconda della forza dell'affetto.]

Behold my true form.
Il Cristallo che ha dato potere a Stormbringer originò dal corpo di un drago, ma la sua lama si macchiò del sangue dell’ultimo uomo immortale. Due creature unite da una stessa promessa e da uno stesso destino, capaci di scegliere la morte. Alla presenza di ciò che resta del loro patto i draghi, gli angeli e i demoni potranno solamente inchinarsi, poiché nessuno di loro è all’altezza di coloro che li hanno preceduti. Sarà quindi impossibile per costoro assumere la forma draconica o la forma di avatar fintanto che Stormbringer sarà fuori dal fodero [Passiva]


– Tail.
Nonostante ciò, Ramhat è tutto meno che poco visibile. Un diametro di tre metri di ineguagliabile metallo, una catena così robusta da poter reggere forze e tensioni impressionanti. Così come uno stocco è agile e maneggevole per merito di forma e peso, così una sfera di tali proporzioni sarà poco pratica nonostante la forza di cui si possa godere. Le traiettorie che percorrerà fino a impattare sull’obiettivo saranno lineari e quasi prevedibili all’occhio di un eventuale avversario, che avrà così il tempo di rizzare una difesa più o meno stentata. Questo malus agisce sulle tecniche e gli attacchi fisici portati con Ramhat, a meno che non vengano occultati a loro volta da particolari tecniche. Forza bruta a determinabilità, uno scambio più che equo. Dopotutto ogni cometa ha la sua coda. {Malus}

Note:

Non sono granché soddisfatto. In realtà. Ps: sono tornato al mio vecchio Layout, mi mancava.
 
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36 replies since 21/1/2013, 20:34   971 views
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