Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

C'era una volta...

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Yvenna
view post Posted on 11/2/2013, 13:03 by: Yvenna




THE BEAUTY AND THE BEAST

Chapter I - Once upon a Time...

Ed eccolo, il rumore inconfondibile di qualcosa di pesante e veloce che si muoveva tra la boscaglia nel nero più assoluto, mentre la piccola di cui Andrea non conosceva nemmeno il nome tremava come una foglia nella stretta sicura della paladina. Un lupo, enorme e dal manto ombroso uscì dalle tenebre ringhiando e correndo rapido verso il cancello chiudendo la strada di fuga e fissando le sue prede con occhi scarlatti macchiati di un riflesso malato e insano. Non era un comune lupo di bosco, adesso Andrea lo poteva sentire e vedere a causa di quelle zampe anteriori tanto grosse da sembrare braccia muscolose. Quando la bestia sputò il peluche della bambina al suolo quella iniziò a strillare visibilmente scossa e preoccupata, la sua protettrice ci aveva visto giusto sul fatto che fosse una bambola ma questo non la rassicurava di certo da quel diavolo corvino che la stava fronteggiando e si leccava le zanne al solo pensiero di far un sol boccone della piccola bimba. Andrea alzò la spada pronta a rispondere alla minaccia conscia del fatto che con la sua piccola ospite tra le braccia avrebbe dovuto fare molta più attenzione a come agire, anche a costo di sacrificarsi per proteggerla.

La bestia si lanciò alla carica veloce come il vento e solo la prontezza di riflessi di una combattente navigata come Andrea evitò il peggio: quel mostro non aveva intenzione di colpirla direttamente ma di uccidere quell'anima pura che portava in braccio! Uno scudo di luce si formò davanti al muso del lupo, facendolo cozzare con forza sull'effige eterea di uno scudo con una testa di lupo stilizzata, vanificando quell'assalto furioso. Poteva sentire chiaramente il rantolare sommesso dell'animale pieno di rabbia e astio, desiderava dilaniare, lacerare e fare a pezzi quell'esile corpicino, come nemmeno il peggiore dei demoni avrebbe mai potuto immaginare. Un brivido percorse la schiena candida della paladina, proprio mentre le sue energie fluivano nella spada facendola brillare di luce propria, come una specie di torcia atta ad annichilire il male della bestia. - Passerai sul mio cadavere prima di farle del male, schifosa bestia immonda! - la voce d'infante che aveva udito poc'anzi l'aveva turbata, ma il suo addestramento le imponeva di non lasciarsi prendere dalle emozioni, come si era ripromessa appena entrata a Tannenwald, doveva rimanere lucida e combattere sino alla fine al meglio delle sue forze per uscirne vittoriosa. Il male avrebbe potuto assumere dozzine di volti diversi e voci infinite, ma Andrea era certa di dover difendere quella fanciulla, per colpevole che fosse, perché era quello il suo destino: proteggere gli altri.

La flamberga saettò velocemente verso la testa del mostro, sostenuta dal braccio robusto e sicuro di Andrea, ma il colpo mancò il bersaglio ritrovandosi a colpire l'aria lasciando dietro di se numerose piccole scintille bianco argentate. La velocità di quella creatura era a dir poco impressionante, ben oltre le potenzialità di Andrea e di qualsiasi altra persona che avesse incontrato sino a quel momento. Il cuore iniziò a pomparle rapidamente il sangue nelle vene in un misto di timore e adrenalina per la lotta. Colpì di nuovo, stavolta con maggiore decisione creando una semplicissima finta all'altezza delle zampe anteriori e tirando verso l'alto la lama a metà del percorso aprendo un taglio sul muso di quell'obbrobrio. Se non si fosse mosso tanto velocemente, con tutta probabilità, la spada gli avrebbe aperto la testa a metà, ma non era certamente quello il caso, tutt'altro. Andrea si ritirò di un paio di passi, la foresta era ancora dietro le sue spalle, nera e frusciante, ma non poteva fermarsi ad ascoltare nemmeno il sussurro sommesso della sua piccola protetta: il canide mannaro era di nuovo pronto all'assalto. La corsa era meno rapida di prima, ma non per questo meno insidiosa, piegò sulle zampe anteriori il proprio corpo e spiccò un salto all'improvviso, quasi sotto alla lama della paladina, cogliendola appena di sorpresa: una zampa artigliata si proiettò addosso alla piccola compiendo un movimento laterale rapidissimo, troppo rapido per riuscire a difendersi con uno scudo di origine magica, quindi la paladina girò rapidamente su se stessa, cercando di coprire col proprio corpo la fanciulla, e solamente quando sentì il metallo dell'elmo lacerarsi e la guancia sinistra bruciare dal dolore si rese conto di essere riuscita nel suo intento. Per ora.

Il sangue dalla guancia sgorgava copioso, la ferita non letale ma sicuramente fastidiosa e l'elmo dalla parte sinistra aveva i segni di due grosse unghiate, come se avessero semplicemente attraversato il metallo senza risentirne minimamente. Il lupo atterrò poco distante girandosi rapidamente per assaltare da basso, stavolta alle gambe della paladina, usando le zanne. Le fauci erano oscure, nere, solamente il candore più o meno accennato dei denti risaltava dalla cavità orale di quell'essere, il morso fu così feroce e forte che frantumò persino lo scudo magico che venne creato a difesa del polpaccio, permettendo così a quelle zanne di perforare il metallo degli schinieri e la carne al di sotto di essi. Andrea vacillò appena, facendo leva sull'altra gamba per non perdere l'equilibrio mentre il mostro la strattonava per cercare di buttarla a terra, avendo visto la quasi totale inutilità di colpire la bimba finché era in braccio a quella donna. Il sangue sgorgava sul terreno e dentro la bocca dell'animale, galvanizzandolo all'inverosimile mentre la piccola creatura indifesa ansimava terrorizzata dalla circostanza. Andrea avrebbe voluto coprirle gli occhi ed evitarle un tale orrore ma il dolore alla gamba era tremendo e doveva già fare uno sforzo disumano per non urlare, quindi alzò rapidamente la spada cercando di trafiggere il collo all'aggressore, dall'alto in basso, un colpo rapido e sicuro, ma anche questo non colpì in pieno il punto prestabilito grazie all'affascinante agilità posseduta dal licantropo. Per sua sfortuna, però, la lama proseguì la sua corsa finendo per centrare una delle zampe anteriori usate come perno per muovere il collo fuori dalla traiettoria mortale. Un profondo latrato, angosciante e potente quasi fino a far male alle orecchie, uscì dal muso dell'animale mentre cercava di ritrarsi in preda ad un misto di rabbia e odio. Andrea lo incalzò rapida, prima che potesse allontanarsi impedendole di muoversi agilmente a causa della ferita al polpaccio. Questa volta cercò un colpo di sgualembro, ma non classico, un colpo che portava con se le sembianze di un gigantesco serpente dagli occhi smeraldini con le fauci spalancate, che urlava sommessamente un mantra tetro e quasi incomprensibile, lo Skyrke ev verden, l'urlo del distruttore del mondo. E per qualche istante la bestia e la donna si invertirono di posto, solo per qualche misero attimo, ma la figura di Jormungand riuscì a fare breccia anche nella mente contorta di quella creatura maledetta che si ritirò istintivamente non riuscendo ad evitare il colpo di spada incantato che gli aprì un taglio trasversale sulle scapole, così vicino al collo che anche nella furia rabbiosa e nell'ignorare il dolore quella bestia si ritrovò a temere di non farcela.

- Non temere piccola, non ti succederà niente. - Non si aspettava una risposta, Andrea voleva solo cercare di rassicurare la sua protetta circa la fine di quello scontro, e di farla sentire al sicuro nonostante il dolore alla gamba non fosse poi così trascurabile ed il corpetto si fosse imbrattato del sangue che oramai iniziava a non sgorgare più dalla guancia, anche se la ferita continuasse a bruciare all'inverosimile. La bestia si ritirò, Andrea non poteva muoversi così velocemente e non poteva rischiare di esporre la piccola alle unghie di quel mostro, non poteva in alcun modo, quindi rimase in difesa attendendo come una preda zoppa il predatore. Ma anche il predatore, purtroppo per lui, aveva una zampa menomata: poteva ignorarne il dolore ed il sangue scuro che scorreva verso il terreno, ma non il tremito involontario dei fasci muscolari recisi, era un duello decisamente non alla pari quello, Andrea poteva contare sul favore dei suoi antenati e su scudi che quella bestia non aveva mai visto, eppure anche lei sanguinava ed una sola distrazione avrebbe significato al fine di tutto. Il manto scuro ripartì, più lento ma non meno pericoloso, ed anche se incerto sulle zampe trovò la forza per saltare verso la bambina con un ultimo tentativo di strapparla dalle grinfie di quella lattina bionda che la proteggeva con tanto coraggio e passione. Un'ala di corvo dalle piume luminescenti si allungò sulla piccola rimbalzando il canide sul terreno e lasciandolo a ringhiare come un cane rabbioso e solitario. Si girò di nuovo, di scatto, ululando in preda alla sete di sangue più assoluta, e saltò dritto contro la spada di Andrea.

In quegli occhi così malvagi e malevoli c'era qualcosa di particolare, qualcosa di più che la paladina non riusciva a cogliere nell'immediatezza di quei pochi istanti prima che le enormi fauci si chiudessero a tenaglia sull'avambraccio armato costringendola ad aprire la mano per la contrazione muscolare in mezzo al dolore talmente intenso da costringerla a reprimere un urlo con un gemito sommesso. Una lacrima le scese lungo il volto coperto dall'elmo, invisibile alla piccola ma non per questo priva del dolore che l'aveva causata. Con uno sforzo incredibile Isabella puntò la gamba ferita al suolo caricando una ginocchiata corazzata al centro del busto della bestia, ora esposto a causa della sua postura leggermente sollevata: ai lati del ginocchio apparvero due minuscole ali luminescenti dai colori dorati che si scontrarono con ferocia inaudita contro il busto non protetto della creatura: un rumore sordo e poco salubre indicò alla paladina che qualche costola di quel mostro si era fratturata. La gamba, tornò al suo posto, indebolita ed in preda a qualcosa di molto simile ad un crampo, ma ancora Andrea non cedeva e nemmeno la bestia sembrava voler lasciare la presa nonostante i fiotti di sangue che sgorgavano dalle sue fauci in seguito al tremendo colpo ricevuto. La paladina cadde in ginocchio, tenendo stretta la bambina e sputando il sangue finitole tra le labbra dalla guancia mentre con la mano bloccata cercava disperatamente di liberarsi, ma ogni movimento non faceva che aumentare il danno delle zanne ed il dolore provato. Solamente un piccolo pezzo di metallo impediva a quell'abominio di strapparle di netto il braccio. Reggendo la piccola con la spalla allungò la mano sinistra verso il basso lentamente cercando di non allarmare il lupo e, allo stesso tempo di far si che la piccola riuscisse a restare aggrappata al braccio. Arrivò al balestrino con la punta della dita afferrandolo dopo un paio di tentativi e puntandolo dritto verso il corpo della bestia aprì il fuoco.

Il suono ondulante della corda della balestra si diffuse con forza oltre i ringhi sommessi del mostro e l'ansimare della piccola, e quando il quadrello perforò la carne del licantropo questi, più sorpreso che ferito, apri istintivamente le fauci per lanciare un profondo guaito di dolore. Il braccio era di nuovo libero, ferito e sanguinante, ma libero di muoversi, e la sua proprietaria lo tirò via con un gridolino di dolore causato dallo stridere della carne viva col metallo acuminato creatosi dai fori delle zanne. E poi ancora un secondo colpo del balestrino, poi un terzo, e la bestia che li incassava senza quasi mostrare segno di dolore si ritrasse appena, menando una nuova unghiata che però mancò il bersaglio conficcandosi nel terreno. Il suo respiro si faceva più debole, anche se il ringhio sommesso e onnipresente non accennava a diminuire. La paladina afferrò la balestra con la mano ferita, le restavano due colpi prima di dover sostituire la cartuccia a molla e, tremolando, prese la mira sparando in rapida successione due volte nella testa di quel demonio.

Il primo dardo gli si conficcò nell'occhio sinistro, vicino alla base del naso, mentre l'altro si infilò nella cavità orale bloccandosi contro la parete interna della gola, creando una brutta emorragia che lo fece iniziare a sputare sangue. E così, mentre quell'ammasso di ferite e pelo insanguinato moriva soffocato dai suoi stessi fluidi, Andrea si rialzò a fatica raccogliendo la spada e portandosi sopra al corpo morente. Quella voce infantile le sibilò ancora nella testa ma l'atto più caritatevole che poteva fare in quella circostanza era esattamente quello che aveva intenzione di fare: girò la piccola facendo in modo che non vedesse l'azione rapida e brutale con cui la lama scardinò letteralmente il collo del lupo dalla sua colonna vertebrale. Un suono secco, rapido, e poi il silenzio interrotto solo saltuariamente dal respiro affannoso e debilitato di Isabella. Sentiva le ferite accaldarsi, indice che il corpo stava provando a reagire al copioso sanguinamento, ma aveva bisogno di portare al sicuro la piccola che aveva così ardentemente protetto, in seguito si sarebbe fatta curare, c'era tempo prima che le forze l'abbandonassero ma non per questo poteva permettersi di riposare. Sentiva un turbinio di emozioni salirle alla testa ma le ricacciò indietro con ferocia, doveva restare concentrata, i pericoli quella notte erano tutt'altro che finiti.



CITAZIONE
NOTE
Basso: 5% Medio: 10% Alto: 20% Critico: 40%
Capacità Speciali: 2 Tenacia (Umana)
Stato Energetico: 100% -> 35%
Stato Fisico: Ferita bassa alla guancia sx, ferita media alla gamba sx, ferita media al braccio dx, ferita bassa alla gamba dx. Totale: Alto + Medio.
Stato Psichico: Incerta
Equipaggiamento:
• Flamberga - Spada bastarda a una mano e mezza [Impugnata ad una mano]
• Armatura - Mezza armatura [Indossata]
• Balestrino a una mano [Usati 5 Colpi su 15]
Passive Sfruttate (Sintetizzate):
• The Last Valkyrja - Passive Absolute Defence I per le difese rapide.
• • Divine Forsyn - Passiva del dominio Absolute Defense II°
• Hildegard of Asgranor - Passiva Raziale di timore dell'Avatar
Attive Sfruttate (Sintetizzate):
• Call of Valhalla - pergamena del paladino "Martirio"
• Aegis Skjold - varibiale difensiva personale
• Hellig Balmung - pergamena del paladino "Arma Sacra"
• Jormungand the World-Basher - pergamena del paladino "Furia Roboante"
Strategia e turnazione:
1) Il lupo incrementa la sua velocità e attacca usando un alto, Andrea reagisce usando la sua difesa assoluta ad Alto per bloccare l'assalto, in seguito incanta la spada ad Alto per garantire a questa danni Medi per due turni. Tenta di colpire e infligge una ferita Bassa.
2) Il lupo torna all'attacco, usa una tecnica di potenza bassa che ha come peculiarità quella di distrarre l'aggredito, riesce a colpire Andrea causandole un taglio alla guancia. Il lupo poi colpisce rapido alle gambe, con potenzialità ad Alto, e lo scudo Medio di Andrea non regge il confronto causandole una ferita di pari entità.
3) Andrea tenta di colpire il mostro sulla testa, ma questo la sposta pur non riuscendo ad allontanarsi abbastanza e venendo ferito ad una zampa a Medio. Immediatamente dopo l'uso della furia roboante porta un danno psionico ed uno fisico medio alla bestia, che non possiede alcun modo per proteggersi da colpi di distrazione psionica.
4) La bestia allora si getta sul braccio di Andrea, addentandolo e causando un danno medio per danni prolungati (rimane con le zanne nella carne per quasi due turni) ma subisce il "martirio" dopo aver incantato il ginocchio da parte della paladina, che subisce il contraccolpo alla gamba sana.
5) Andrea con fatica usa il braccio libero per afferrare il balestrino sulla coscia badando a non far cadere la piccola, apre il fuoco per tre volte ed alla fine riesce a prevalere sulla bestia, essa non muore per le ferite ma ne resta debilitata a tal punto da non potersi muovere e, prima che sopraggiunga il soffocamento, Andrea la uccide spezzandogli la colonna vertebrale.
Rapporto danni ed energie avversario:
Pericolosità: F
Ferite: Critico + Medio
Energia: 100% -> 35%
Notazioni: Il mio primo tipo di "autoconclusivo" spero di non aver sbagliato nulla, ho dato alla bestia i consumi di una verde, ma meno pericolosità, infatti ha arrecato meno danni in proporzione. Il consumo di energie è venuto paritario in maniera del tutto involontaria. Per il resto ho cercato di rendere al meglio anche la difficoltà di dover tenere la bimba in braccio, evitando movimenti troppo avventati e restando prettamente sulla difensiva laddove la scelta era esporsi o trincerarsi. Le tecniche del lupo non sono di lista, sono "colpi ferali" la cui potenzialità (e quindi consumo) è scritto sommariamente nella strategia sopra riportata. Spero sia di vostro gradimento^_^
 
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36 replies since 21/1/2013, 20:34   971 views
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