Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Dall'abisso io t'invoco

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Chomp
view post Posted on 7/3/2013, 21:12 by: Chomp
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Memento mori.
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« E che non si dica che la Nera Regina non sia ospitale.»
Che la Nera Regina non sia ospitale
La Nera Regina sia ospitale
La Nera Regina ospitale
La Regina ospitale
Regina: ospitale


Non aspettava altro che una conferma, la Nera Regina non avrebbe avuto di che preoccuparsi. Avrebbe dato asilo ad una magnifica colonia di spore dentro il suo ventre a tempo debito.
La Nera ricambiò il sorriso, spedendogli contemporaneamente alla formale dimostrazione d'affetto un senso di timore che colpì l' Inferi Sententia prima di qualsiasi proiettile. Ma la scorza che ricopriva la testa dell' Inferi Sententia era fin troppo dura per poter permettere ad un misero sguardo di spaventarlo, lui e Rekla erano fatti della stessa carne e delle stesse ossa e bene o male avevano lo stesso livello d'ambizione, tutti e due anelavano a qualcosa di grande, ma solo uno dei due sarebbe potuto arrivarci e la Nera Regina teneva un distacco enorme dall'Inferi Sententia in quanto aveva un esercito pronto a dare la vita per lei mentre Illidan non aveva altro che i suoi tentacoli.
Ma il virus si diffonde più velocemente di qualsiasi esercito, è risaputo.
Aveva da stare al gioco per ancora qualche anno, poi avrebbe colpito.

«Mi sono recato a Waulsort insieme ad un piccolo, insulso demone » Le sue sopracciglia si aggrottarono di fronte alla rabbia che provava quando ricordava quel momento, tutte le sue membra bollivano come le fiamme del più atroce degli inferi.
«Una volta arrivati, una grossa armata ha messo a ferro e fuoco la piccola cittadina, non ho la minima idea di cosa cercasse, ma sono sicuro che non si aspettava l'intervento dell' Oriente a difesa di Waulsort. Non si aspettava né la presenza di quel prete rosso né la mia, però.» Si accorse di essere uscito dal discorso e di aver cominciato a parlare da solo, chiuse subito la bocca e ripartì, con un leggerissimo velo di vergogna.
«Insieme a qualche ubriacone siamo riusciti a tener testa alle truppe del Beccaio, fino a che non siamo stati circondati.» Le sue ciglia si aggrottarono, non si ricordava benissimo come si chiamava il capo di quel gruppo di vandali, ma concluse che alla Nera non interessasse minimamente.
«Una volta circondati siamo stati teletrasportati a RotteNhaz, probabilmente tramite una donna difesa da un manipolo di orientali. Abbiamo penetrato l' oscura fortezza ed abbiamo incontrato Corigliano, il castellano. » Ghignò, indicando la ferita all'addome subita durante il combattimento contro Corigliano ed il demone sbruffone.
« Inutile dire che sia ormai morto e sepolto, come il cane che era. » Tornò serio, mettendo una mano sul punto in cui dovrebbe risiedere la bontà e la generosità di un normale uomo.


« In quanto a me, volevo comunicarti qualcosa... qualcosa riguardo ciò che voi uomini chiamate "Anima". » Si diceva così? Non ne aveva idea, sperava di aver reso l' idea. Pensava, anzi, era sicuro che la Nera fosse riuscita a sigillare l'entità che lo ammorbava. Ironicamente, era la persona di cui si fidava di più.
« Credo che tutti coloro che hanno avuto l'occasione di ammirare la mia vera essenza si siano chiesti che tipo di creatura io fossi, da quale abisso provenissi. In realtà sono fatto delle vostre stesse membra e posso pensare, proprio come voi Umani. » Mentiva, non era di quel piano dimensionale, ma nessuno lo avrebbe potuto credere. Tanto valeva architettare una grande bugia. Premette una mano sul petto.
« Il problema è qui dentro. Dentro la mia "Anima". È contemporaneamente la causa delle mie pene e del mio potere, un'entità rinchiusa dentro di me che anela di uscire. Avevo provveduto a sigillarla, ma ora questo sigillo si è rotto. » Doveva continuare a parlare? Rivelando altro sarebbe riuscito ad ottenere ciò che voleva? Il demone premeva, lo sentiva lentamente uscire dalla sua testa, pronto a squartarlo. Non aveva altra scelta, per quanto odiasse dipendere dagli altri doveva continuare.
« Una volta rotto il sigillo, la creatura può uscire da un momento all'altro e sfogare la sua potenza rinchiusa distruggendo qualsiasi cosa le capiti a tiro. Persino qualcuno potente come il fu Re che non perde mai. » Una bugia? Non lo sapeva nemmeno lui. Si posò sul ginocchio sinistro, tenendo la gamba destra per terra. Prima ed ultima volta che si fosse mai inginocchiato, se lo promise.
Quindi sono qui, inginocchiato davanti a voi, mia unica Regina, implorandole la disponibilità a sigillare la creatura contenuta nel mio corpo che ahimè, da solo non posso fare.
Per un giorno ucciderti e divorarti, come tutti coloro che ti hanno preceduto e ti seguiranno.
Un semplice, subdolo ed istintivo pensiero tenuto nascosto a tutti, ma che il giorno opportuno si sarebbe rivelato. Del resto, l'esperimento Verde Speranza non era altro che la più versatile trovata dell'Uomo. O la sua condanna.
Una cosa era certa: Iladar aveva fatto il suo lavoro.
Guardò il pavimento, titubante e addolorato, in attesa di una risposta della Nera.



Scusa se ci ho messo un po' pure io, ma sono stato molto occupato ultimamente. Cercherò di postare più in fretta. In caso non lo sapessi, l'esperimento "Verde Speranza" era l'esperimento dedito alla creazione del virus che ha generato l'Inferi Sententia, il quale virus è poi riuscito a diffondersi nel pianeta dove è stato creato. Iladar era il capo addetto all'esperimento.


Edited by Chomp - 7/3/2013, 21:47
 
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