Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Dall'abisso io t'invoco

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J!mmy
view post Posted on 28/3/2013, 11:01 by: J!mmy




Sentì parlare di fortezze, demoni, preti rossi ed armate. Ogni cosa sgorgò dalla bocca dell’interlocutore come in un fiume straripante di parole, finendo col tediarla più di quanto potesse tollerare.
Lo lasciò tuttavia parlare, lo lasciò riportare quanto accaduto, benché solo un nome avesse attirato, di nuovo, la sua attenzione: il Beccaio. Probabilmente, cieco e ignaro dinanzi al passato, Illidan non aveva pensato che la Nera Regina potesse aver conosciuto quel vecchio bastardo, ma gli sarebbe stato comunque chiaro non appena il volto di lei si fosse dipinto di stupore, di gioia, di eccitazione. Che fosse dannato: quell’uomo era ancora vivo.
Il monologo dell’attendente fu lungo, troppo per poter sperare nella sua completa attenzione. Ad ogni modo, riuscì a capirne il punto e a comprendere per quale assurda ragione un insulso nessuno si fosse spinto a tanto per avere udienza con nientedimeno che il Cerbero in persona.
Piccola, piccola e insignificante formichina...

« E dunque è aiuto che sei venuto a chiedermi, eh? » disse in un sospiro.
Aiuto. Aiuto. Trovava un ché di divertente in quelle cinque lettere. Lei che dava aiuto a qualcuno.
Forse stava solo prendendola per il culo, o forse era davvero disperato come diceva d’essere. Vero è, però, che ne fu grandemente colpita. Serviva fegato per osare tanto, e chi meglio di lei stessa poteva conoscere quanto devastante potesse apparire talvolta la vita quando l’unica strada da percorrere restava un ripido declivio incastonato nel fiancone di un’aspra montagna? Nessuno, nessuno poteva.
« Ma sei stato leale, mi hai risparmiato un probabile intralcio e te lo concedo. »
Allungò l’indice verso Illidan, agitandolo con insana superiorità.
Rekla non era stupida, men che meno imprudente, e che quell’insetto avesse qualcosa a ronzargli nella testa era chiaro come la luce del sole che non lambiva oramai Fortescuro da giorni. Ciononostante, decise ugualmente di osare e di accontentarlo, ma di farlo a modo proprio, con il buon vecchio metodo.
Nella sua mente, la sequenza di ciò che andava fatto iniziava a compattarsi granello dopo granello.
Chinò il busto, protendendosi in avanti come a guardarlo da più vicino. I suoi occhi, dapprima penetranti pozze di nero liquido, mutarono d’improvviso. Sclere bianche puntellavano adesso il suo sguardo, lo sguardo di una bestia e di una strega fuse insieme, madri della crudeltà e del perverso piacere che in essa dimorava stucchevole.
Il piacere di stuprare l’anima di chi era debole, il piacere di assaggiare pezzo su pezzo la loro indegna fragilità, il loro malcelato pudore, per brutalizzarne l’essenza e farla sua una volta e per sempre. Anche Illidan stava diventando una marionetta esattamente come tutti gli altri, un fantoccio guidato solo dai lugubri artigli della Regina dei mezzimorti. E lei ne avrebbe tirato i fili fino allo stremo, fino al punto in cui lui fosse stato necessario; per infine zack, strapparlo come erbaccia putrida e secca in un campo di verde e fiorente prato.
Un altro schiavo. Un altro mostro.
La schiera delle Tenebre s’infoltiva.
Si alzò. La distanza che tra loro si era andata creando parve abissale, e la donna la percorse tutta per osservarlo ancor meglio, per toccarlo e sentire la pelle di lui sotto i polpastrelli. Lo voleva, lo desiderava, sebbene fosse solo l’abominio dentro di sé a bramarlo con furia per nutrirsene. Le sue dita, pallide e magre, si allungarono fino al suo polso destro per stringerlo quasi dolcemente.
« Preparati: » esalò « non sarà piacevole »
E in breve tutto cambiò.
Fiamme, calore, grida, strazi e ancora fiamme. Il terreno prese a sbriciolarsi sotto ai loro piedi, inondandosi di crepe profonde e scure, cupe e misteriose. Fu da una di quest’ultime che affiorò il primo artiglio. Affilato come denti di squalo, grosso e imponente come un randello, l’arto della bestia strisciò via dalla gola dell’inferno quasi a cercare di abbrancare l’anima di colui che – impotente – non avrebbe potuto che restare sgomento e inerte sui propri passi.
Quando anche il torso venne fuori, il Cerbero apparve in tutta la sua raccapricciante figura: fiera tricefala e ghiotta di dolore, destinata al mero ruolo di ghermire e dilaniare, era alta ben oltre i due metri e mezzo, ma appariva assai più grossa alla fitta penombra che andava facendosi via via più greve in quella che oramai non era più la Sala dei Teschi, ma uno scorcio di terrore sulle viscere del mondo. Il manto era irto di un lungo pelame nero che ciondolava dai fianchi della creatura umido e pregno di sangue. Più la si osservava, più pareva quasi d’essere a centinaia di piedi sotto terra, incatenati al fuoco e con il caldo quasi insopportabile – a socchiudere gli occhi, potevano addirittura sentirsi le vampe rasentare i loro visi, l’aria torrida infiammare i loro zigomi.
Da qualche parte, nella semi-oscurità, la Nera Regina arretrò fino a incontrare nuovamente lo scranno. Si sedette compiaciuta, le palpebre strette a fessure, e una delle sue mani si sollevò di poco.
Illidan, per quel che contava, avrebbe solo potuto udire un flebile schiocco di falangi, lontano e ovattato. Ma sarebbe stato comunque troppo tardi: la Bestia sarebbe già stata su di lui, imponente, la zampa diretta al suo petto per strappargli quanto di più umano potesse restargli.
Il cuore. Il Kodoku gli avrebbe strappato il cuore.
O, perlomeno, questo lui avrebbe creduto.

Bene, come da accordi privati con Chomp, Rekla impiega il misterioso Kodoku su Illidan al solo scopo di mostrargli un'inquietante immagine: trattasi invero del terrificante Cerbero, la creatura tricefala che tenta di trafiggere - letteralmente - il petto della vittima con una delle sue affilatissime zampe. L'evento non genera alcun danno psionico, ma dovrebbe far sì che Illidan creda comunque davvero di provare dolore per quell'accadimento. Nel frattempo, poi, approfittando della sua distrazione, la donna applica sul ragazzo anche il fantomatico "Marchio del cacciatore", dacché assolutamente diffidente della sua fedeltà. Sostanzialmente, come Chomp già sa, non si tratta d'altro che di un mastodontico effetto scenico finalizzato a giustificare semplicemente l'apposizione di una "maschera" sul cuore di Illidan, oggetto peraltro dell'artefatto che di qui a breve sarà confezionato per lo stesso utente (non da me, ovviamente).
Chiedo di nuovo scusa per il ritardo immenso.

CITAZIONE
Il Marchio del cacciatore
Il Marchio era la prima - e forse la più importante - fra le capacità concesse dall'anello. Grazie a questo, egli poteva scegliere i propri nemici o coloro che riteneva pericolosi, anche fra i vivi, ed apponendo su di loro il marchio, era in grado di seguirne ogni mossa. Poteva addirittura leggerne le sfumature, intuirne l'umore o le tendenze, carpire loro emozioni e segreti - ma lo faceva di rado, perché sapeva quanto fosse pericoloso giocare con certe forze. Lui stesso era marchiato, seppure in maniera differente: il suo marchio non era maledizione, ma connessione, comunione d'intenti con Teresbritin, che lo rendeva capace di mirabilie senza chiedere molto in cambio.

{ Consumo Nullo - Bruciando uno slot si attiva la Comunione del Marchio. Grazie a questa abilità, nei due turni successivi il portatore ottiene uno sconto del 5% sul consumo di tutte le skill legate all'anello. Questo sconto NON è cumulabile con altri. ; Consumo Basso - Poggiando l'anello sul corpo del nemico e spendendo un consumo basso, si applica sul soggetto il Marchio del Cacciatore. Da quel momento il portatore saprà sempre dove si trova il nemico. E' utilizzabile solo su PNG, ammessa su PG solo in post autoconclusivi o previo accordo fra i player. ; Consumo Medio - Una volta attivato il potere precedente ed apposto il marchio su un soggetto, spendendo un consumo Medio il portatore potrà percepire le emozioni e sensazioni del Marchiato scelto come bersaglio. ; MALUS - Quest'ultima abilità, se utilizzata più di una volta a giocata, porterà l'utilizzatore a identificarsi con il Marchiato, perdendo coscienza di sé. Lo status negativo permane fino alla fine della giocata. }



Edited by J!mmy - 28/3/2013, 11:23
 
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