Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

The Price of Vengeance, « Goryo - Main Quest »

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Orƒ
view post Posted on 21/2/2013, 22:55 by: Orƒ




Wehlvyll quella notte aveva domito bene, dopo quasi due settimane i suoi incubi si erano trasformati in docili sogni e ricordi preziosi: aveva rivisto le tavole imbandite di Maeralyn, impreziosite da vini pregiati dal color rosso rubino e cibi profumati che inebriavano chiunque gli si avvicinasse.
Immagini paradisiache che non avevano nulla da spartire con gli orrendi esseri chitinosi, i rumorosi incubi che avevano popolato le sue notti nelle ultime settimane.
Non era nemmeno nelle vicinanze dell'arena quando il casino era scoppiato, l'unica cosa che era riuscito a vedere erano legioni di quei mostri volanti che rapivano le persone e le portavano in cielo, tra le nuvole, per poi tornare a mani vuote.
Nella sua mente si erano affollate decine di possibili destini per quelle persone ma nonostante ciò era fuggito, si era nascosto sotto il letto come un bambino impaurito.
Non osava immaginare cosa avrebbero detto gli altezzosi membri del casato Alesek se avessero saputo della sua codardia, preferendo annegare nel senso di colpa piuttosto che farsi deridere per gli anni a venire.

Camminava tranquillamente tra le strade di Taanach e nonostante sapesse che la città non era come le altre, dove il ladrocinio era consentino e vigeva la legge del più forte, rimase insospettito dal brusio che si era andato a formare tra le strade.
Dovette addirittura indietreggiare in un vicolo secondario per non farsi travolgere da un numeroso gruppo, apparentemente diretto verso i portoni della città e conseguentemente tra le foreste dell'Orbrun.
Fu questione di un attimo: due braccia color cenere apparvero dal nulla, artigliando con forza il drow e portandolo nelle oscurità del vicolo, strozzando sul nascere qualsiasi richiesta di aiuto avesse potuto emanare.
Rimase un attimo sconcertato e impiegò qualche istante a riprendere conoscenza, la prima cosa che notò era il freddo della scimitarra che gli premeva sul collo poi si accorse che l'assalitore altri non era che un altro drow, un esponente più navigato e provato dalle fatiche della sua stessa razza.

« Chi diavolo saresti tu!? »
« Temo che dovrei essere io a chiedervelo. » Rispose Wehlvyll, scansando l'opprimente drow dal muso.
« Siete stato voi a rapirmi e a portarmi qui, no? »
Shi'nthara lasciò andare il nobile e rinfoderò la scimitarra nel fodero, voltandosi un attimo e lasciandogli il tempo di respirare.

« I drow sono rari in questa città, quindi permettemi di essere sospettoso nei tuoi cofronti. »
Shi'nthara gettò un'occhiata alla strada e notò che la fila di mercenari e guerrieri al soldo stava per terminare.
Doveva sbrigarsi ad andare o avrebbe perso l'inizio dello scontro, non c'era tempo per le presentazioni.
« Mi chiamo Wehlvyll Alesek, sono un noto commerciante di adamantite di Maeralyn e... »
« Molto piacere, adesso vieni con me, continueremo dopo! »
Prese con forza il braccio di Wehlvyll e lo spinse tra la folla, invitandolo senza tante parole a partecipare all'imminente scontro.
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Odiava quel rancio che gli servirono, nulla a che vedere con i glorioso pasti di T'lindeth.
Anche le più basse locande avrebbero fatto qualcosa di più gustoso e appagante da mangiare.
Lo si leggeva negli occhi il suo odio, attraverso quegli oscuri rubini color sangue, che avidamente cercavano volti particolari o conosciuti.
Ne notò un paio ma la tensione era alta e mettersi a blaterare in quel momento era superfluo ed inutile.
Si voltò lentamente verso l'altra figura che sostava accanto a lui; anche lui si nascondeva sotto una cappa scura, intento a nascondere i suoi lineamenti elfici e la pelle bruna come il carbone.
Soffiava sulla zuppa e ne mangiava un po' alla volta, quasi volesse gustarsela o tenerla da parte.

« Sbrigati a mangiare. » Lo osservò meglio e notò l'appariscente spilla sul petto, che brillava sotto i riflessi dorati del fuoco,
« E nascondi quell'imbarazzante fermacarte che ti porti appresso, mi da fastidio. »

« Nascondere il marchio degli Alesek!? Pazzo! E' solo grazie a questo che mi posso distinguere dalla feccia. » esclamò con forza il drow, convinto nelle sue idee,
« Sì ma questa feccia non vede di buon occhio i drow o il culto di Lolth, se ti ritrovi con un pugnale alla schiena poi non lamentarti. »
Ribatté con tutta franchezza il cinereo.

Wehlvyll Alesek era teso e frustrato, stanco.
Non aveva mai combattuto una guerra, non aveva mai assaporato la tensione prima di un evento così importante e, soprattutto, lo stocco che si portava dietro non aveva mai assaporato il caldo abbraccio del sangue.
Lo si leggeva in faccia: la paura, il terrore, l'impotenza di fronte a un destino ignoto e insondabile.
Posarono entrambi la scodella e rimasero in silenzio per il resto del tempo, ammirando gli splendidi giochi che faceva il fuoco appena ravvivato; forse era l'ultima volta che potevano godere di una vista simile, avrebbero dovuto assaporarne ogni momento.

Anche il cuoco si mise a sedere e a mangiare a sua volta, per poi tornare con una strana proposta ma che poteva funzionare in vista dell'imminente battaglia, giusto per placare le tensioni e alzare il coraggio.
« Vi va di aggiungere pepe alla battaglia di domani? »
« Gareggiamo! Ognuno scommette qualcosa; chi uccide più insettoidi si prende tutto quanto. »
Quando si parlava di soldi, più che il coraggio, era l'avarizia quella che s'impadroniva di Wehlvyll, trasformandolo in un ardito scommettitore e commerciante, come il sangue che scorrev anelle sue vene voleva.
Qui apparivano le principali differenze con Shi'nthara, Wehlvyll era un tipo che quando sentiva odore di denaro e guadagni difficilmente rimaneva in disparte.
Anche a costo di attirarsi le ire del cinereo, decise di partecipare alla sfida di Vaairo.

« Scommetto che il mio amico qui ne butterà giù minimo una ventina di quei mostri! »
Wehlvyll avvertì l'astio del suo compagno ma non ci badò molto.
S'intromise poi Zero, un vecchio compagno di Shi'nthara, che lo aveva assistito in alcune faccende nei territori nordici per contro di Von Bauer.
« Se avessi soldi da buttare, non sarei qui a fare disinfestazione...Che poi, qualcuno sa da dove diamine sono spuntate queste cose? »
« ...No, perché io non ci sto capendo veramente nulla. »
Wehlvyll rispose rapido alla domanda del negromante con ciò che aveva visto quasi due settimane fa, un'esperienza che l'aveva profondamente tediato.
« Insetti orrendi, viscidi e con le ali. Ne ho visti una decina dall'esterno dell'arena, in occasione della finale del torneo. Rapivano la gente! »

« Io volevo solo tirar su dei soldi, qui siete pazzi da legare! » Aggiunse il cuoco, infine, poco prima che il consiglio di guerra si concludesse. « Elfo scuro, prego allora che il tuo amico sia valoroso come dici: avrò una manciata di nemici in meno di cui preoccuparmi! »

Il primo capitano uscito dalla tenda era un elfo, verso cui Shi'nthara non poté nascondere un profondo disprezzo e disgusto, ma non voleva riaccendere vecchi asti in una situazioni così precaria.
« Compagni, si è concluso quello che è probabilmente l'ultimo Consiglio prima della battaglia. Io e Morpheus abbiamo delle informazioni da riferirvi. »
Quindi giunse il secondo, un umano stavolta, che cercò anche di alzare lo spirito del gruppo.

« Non è cambiato molto rispetto agli altri giorni.
Domani giungeremo presso l'Alveare, la tana dei Kaeldran, Morpheus spirò il primo sospiro di una lunga serie, un grosso blocco di metallo sospeso nel cielo ricoperto da strane placche organiche, alcune sentinelle controllano il perimetro esterno della struttura. Sotto nient'altro che terra brulla e capsule, migliaia di capsule bianche e lisce.
Presumiamo siano colture, i Kaeldran si sentiranno minacciati quando gli taglieremo i viveri. Una volta in campo aperto saranno senza ripari, tuttavia, anche noi saremo senza difese, saremo bersagli facili, forse anche più di loro.
La verità è che alcuni generali lì dentro hanno troppa fretta di morire, e qualcuno di loro non supererà vivo la giornata. Ma noi non siamo semplici mercenari, non siamo semplici guerrieri.
Siamo il Goryo, l'armata più potente che abbia mai solcato l'Akerat e territori dell'Asgradel.

Non tremate, non abbiate paura, e domani sarà un giorno di gloria.
PER TUTTI NOI.
»

A quell'ultimo urlo, Shi'nthara e Wehlvyll si isolarono dal resto del gruppo, per dedicare quegli ultimi pensieri all'imminente battaglia.

 
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