Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Un viaggio inutile, Combattimento con mostri

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Stella Alpina
view post Posted on 11/4/2013, 18:52




Un viaggio inutile






Midgard Centrale, luogo non identificato


« Perso! Per l'ennesima volta mi ritrovo perso nel nulla! »

Elias lanciò un bastoncino di legno nel fuoco con un gesto stizzito. Le fiamme crepitarono per qualche istante, poi tornarono a danzare liberamente provocando un effetto ipnotico nell'uomo. Il freddo gli stava entrando nelle ossa e il fuoco non bastava ad impedirgli di tremare. Sbuffando si strinse ancora di più nel mantello nero che si era procurato per quel viaggio. Odiava il freddo, per quanto potesse coprirsi quello riusciva sempre a stringerlo nella sua morsa. I suoi occhi si spostarono sul demone in piedi al limite della zona illuminata dal fuoco. Non sembrava provare minimamente freddo, nonostante fosse praticamente nudo. Elias si immaginò al suo posto, un brivido gli percorse la schiena e lo fece tremare ancora di più. Si costrinse di pensare ad altro. La mano destra si infilò nelle pieghe della tunica e ne tirò fuori una pergamena ingiallita e rovinata. Elias la srotolò velocemente e ne osservò il disegno con crescente frustrazione. La mappa gli era stata data da un uomo che sosteneva di aver girato quei luoghi e di conoscerli a memoria. Elias aveva fatto ricerche sul suo conto e quell'affermazione sembrava risultare vera, l'uomo però si era rifiutato di accompagnarlo, sostenendo di averne abbastanza di questi "viaggi turistici". Il negromante rigirò la mappa tra le mani cercando il verso giusto.

« Come diavolo... »

I movimenti divennero via via più frenetici mentre l'uomo cercava invano di capirci qualcosa. Spostò la mappa più vicina al fuoco, poi indicò un punto sulla carta borbottando qualcosa di incomprensibile e spostò di qualche centimetro in linea retta il dito, come a seguire un percorso immaginario. Alzò lo sguardo verso il demone.

« Tu hai idea di dove siamo? »

L'altro si girò verso di lui e sorrise mostrando i denti appuntiti.

« Nel Midgard »

Elias lo fissò per qualche istante.

« Un genio... »

Spazientito arrotolò la mappa e la mise via. Doveva immaginarsela una risposta del genere considerando il loro rapporto. Prima o poi avrebbe dovuto trovare un modo per vincolare ancora di più il carattere del demone. Finora il suo incantesimo di servitù aveva tenuto a bada l'essere, ma lo lasciava fin troppo libero di aggirare il legame. Elias era sempre riuscito ad imporgli la sua volontà, ma sapeva che sarebbe bastato un minimo di disattenzione per ritrovarsi fregato in qualche modo dall'odio della creatura. Era anche vero però, che questo tipo di legame lo costringeva a restare sempre all'erta e questo era un bene vista la vita che faceva. Elias spostò la sua attenzione sullo zaino, lo aprì e prese del pane che infilò in un bastoncino e lo avvicinò al fuoco. Gli piaceva il pane abbrustolito. I suoi occhi si lasciarono rapire dalla danza sinuosa delle fiamme. La sua testa cominciò a vagare. I ricordi tornarono a galla. Ricordi belli e ricordi brutti. I bei momenti passati con il fratello, il suo sorriso, la sua smorfia di morte mentre il demone prendeva la sua anima, una vita passata tra cimiteri e cripte per trovare un modo di riportarlo in vita. Elias guardò Shasàr. Il demone era intento a scrutare l'oscurità dandogli le spalle. Per ora lo aveva legato a sé come servo, ma una volta riavuto il fratello, si sarebbe preso la sua vita. L'uomo represse un moto di rabbia e tornò a concentrarsi sul fuoco. Il pane era ormai completamente bruciato ma non importava, non aveva più fame. Gettò il bastoncino e ciò che restava del pane nel fuoco e controllò quanto cibo gli era rimasto. Non molto, ma abbastanza per completare quel viaggio. Sentì lo sguardo del demone su di lui e alzò la testa. La creatura stava sorridendo, un sorriso malevolo, un sorriso che non prometteva nulla di buono.

« Fai la guardia stanotte, svegliami in caso di pericolo »

Shasàr annuì e tornò a fissare l'oscurità. L'uomo scosse la testa e prese il sacco a pelo da dentro lo zaino. Era tardi ed era stanco, era ora di dormire. Si sdraiò coprendosi più che poté e chiuse gli occhi. Avvertì di nuovo lo sguardo del demone su di lui. Stava ancora sorridendo?




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Midgard Centrale, luogo non identificato, mattina successiva


Zampe, tante piccole zampe, le sentiva ovunque: sul suo corpo, sul viso, le sentiva muoversi intorno a lui. Non riusciva a respirare, la sua voce era bloccata in gola, il suo corpo era immobile anche se libero di muoversi. Cosa succedeva? Un senso di claustrofobia si impossessò di lui, seguito poco dopo dal panico. Cercò di muoversi, di dimenarsi, di levarsi di torno tutti quegli insetti ma il suo corpo non rispondeva, era paralizzato. Lì sentiva, sentiva la loro fame, la loro voglia di mangiarlo. Erano a migliaia e lo ricoprivano completamente. Il panico si trasformò in terrore. Dentro di sé scalciava più che poteva e il corpo restava comunque immobile.
Che brutto modo di morire
L'aria cominciava a mancare, non poteva trattenere il respiro ancora per molto, ma non poteva neanche aprire una via d'entrata nel proprio corpo agli insetti. Continuò a combattere anche se sapeva che non sarebbe durato ancora molto. I polmoni bruciavano, cercavano aria, il corpo chiedeva ossigeno. Resistette, più che poté, finché la bocca non si aprì di scatto, automaticamente, in cerca di aria ma trovando solo insetti che si gettarono come un'onda attraverso la gola.
Elias si tirò a sedere spalancando gli occhi e aspirando quanta più aria possibile. Era giorno. Un grosso ragno camminava sulle sue gambe. L'uomo si alzò di scatto facendolo cadere a terra e ci saltò sopra schiacciandolo sotto gli stivali. Il rumore prodotto fu simile a quello di un uovo gettato a terra. Le zampe continuarono a muoversi per qualche istante finché non si fermarono del tutto. Degli altri insetti nessuna traccia. Intorno a lui il fuoco fumante ormai spento, il demone che lo osservava divertito e nient'altro. L'uomo si portò una mano alla fronte e si asciugò il sudore. Tirò un calcio alla carcassa del ragno e si risedette sul sacco a pelo.

« Ti sei divertito abbastanza? »

« Oh, non hai idea quanto! »

« Arriverà il momento in cui sarò io a ridere, vedrai »

Il sorriso del demone si allargò ancora di più. Elias lo ignorò e prese lo zaino, aveva fame. Aprì la cinghia e cercò il pane. La sua mano rovistò inutilmente. Sgranò gli occhi e rovesciò verso il basso lo zaino. Non cadde nulla.

« no, no, no... cosa ne hai fatto del pane?! »

Scaraventò lo zaino ai piedi del demone e lo avvicinò minaccioso.

« Io? Niente! Lo sai che non mi piace il tuo pane, non lo mangio. »

Elias si lasciò sfuggire un grido di rabbia che si perse nel paesaggio. Non ne poteva più dei suoi giochetti, bisognava impartirgli una lezione. Tirò fuori dalla tunica un coltello e lo lanciò al demone che lo prese al volo.

« Portati il coltello alla gola, è un ordine »

Non era mai arrivato a tanto, ma farlo restare senza cibo a metà del viaggio, in una terra desolata come quella del Midgard, equivaleva a tentare di ucciderlo, era troppo. Il demone spalancò la bocca per lo stupore e l'incredulità mentre il suo braccio saliva verso il collo seguendo automaticamente l'ordine diretto del padrone. Il sorriso era sparito.

« Te lo chiedo un'altra volta, cosa ne hai fatto del pane? »

Gli occhi del demone si spostarono verso il fuoco. Elias seguì il suo sguardo fino al cumulo di cenere e legna bruciata e sentì la rabbia crescere a dismisura. Strinse forte i denti cercando di trattenersi. Si voltò di scatto verso l'essere rosso.

« Sposta la mano e tagliati la gola »

« Non lo fare... »

« Ora! »

Il demone si concentrò cercando di combattere l'ordine mentre lentamente la mano andava a contatto con la gola e cominciava a scorrere facendo uscire un rivolo di sangue dalla ferita.

« Fermo »

Il demone fermò di botto la mano buttando fuori l'aria trattenuta fino a quel momento. Elias si avvicinò al servo guardandolo dritto negli occhi.

« Giocami un'altra volta uno scherzo come questo e la prossima volta non mi fermerò, sono stato chiaro? »

Shasàr strinse i denti e annuì. Per stavolta se l'era cavata, anche se per poco.

« Bene... ora sparisci dalla mia vista e vai a cercarmi da mangiare »

Il demone restituì il coltello e si smaterializzò lasciando una nuvola di fumo e la puzza di zolfo nell'aria. Elias sentì il suo stomaco stringersi per la fame. Si voltò verso il ragno morto e lo fissò per qualche istante, poi con una smorfia di disgusto si girò dall'altra parte.




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Midgard Centrale, luogo non identificato, due giorni dopo


La fame è una brutta bestia. Può darti piaceri se ben curata e può farti soffrire immense pene se trascurata. Elias stava imparando questa lezione mentre osservava un animale di fronte a sé. Non ne conosceva la specie ma vista la fame dei due giorni precedenti non se ne curava. Finalmente aveva trovato della carne, ora bisognava prenderla. Il rettile era in cima ad un cumulo di massi e si godeva il calore del sole. L'uomo lo stava osservando già da un po' e ne studiava le movenze e il comportamento. Era sottovento ma non poteva avvicinarsi troppo senza mettere l'animale in allarme, occorreva attirarlo più vicino e sapeva come fare. Spostò lo sguardo su un masso alle spalle della creatura e si concentrò. Una sagoma cominciò a prendere forma: un animale perfettamente identico all'altro. L'immagine creata balzò su una pietra vicina atterrando pesantemente e attirando l'attenzione dell'animale. Il quadrupede si girò di scatto ma si tranquillizzò nel vedere un altro della sua specie. Annusò l'aria nella sua direzione ma non percepì nulla, così si avvicinò. L'immagine si girò e percorse vari metri portando quella specie di lucertola gigante verso il nascondiglio dell'uomo. Quando l'animale fu abbastanza vicino, Elias uscì allo scoperto infilando il mannarino dritto nel collo del rettile che si contorse e crollò a terra privo di vita. Elias sospirò sollevato e tirò via la lama dal cadavere. Finalmente cibo. Rinfoderò l'arma e si abbassò per osservare meglio il rettile. Era grande quanto un cinghiale, la pelle a scaglie color ocra, denti affilati e una coda lunga. Allungò la mano verso la carcassa, ma si fermò immediatamente nel sentire un verso animalesco provenire dal cielo. Un verso forte e sibilante. Alzò gli occhi e lo vide, un secondo rettile ma con le ali, in picchiata verso di lui.
Imprecò e si preparò ad affrontarlo. Un secondo ruggito mentre atterrava a pochi passi da lui e la terra si aprì sotto i suoi piedi, trascinandolo in una caduta di tre metri tra pietre e detriti. Atterrò di schiena sulla nuda pietra e rimase senza fiato per il colpo. Annaspò disperato senza però riuscire a trovare aria. A parte il raggio di luce che proveniva dall'apertura, il resto era oscurità.

Rumore, luce, intruso, sangue... sangue... cibo...

Elias si riprese dalla caduta, aveva graffi su gran parte del corpo e un forte dolore alla schiena. Intorno a lui sentiva dei rumori: dei sibili, il raschiare di qualcosa contro la pietra, dei ticchettii. Dove era? Si tirò su, sentiva la presenza di qualcosa e quel che vide glielo confermò: occhi. Molti occhi. Tutti puntati su di lui. Paura, ora aveva veramente paura. All'improvviso avvertì qualcosa, una presenza in lui e un dolore fortissimo alla testa. La vista prese a girare, girava tutto, un senso di nausea lo avvolse. Le creature si gettarono su di lui quasi contemporaneamente artigliandolo e mordendolo dove potevano ma tutti gli attacchi lo attraversarono come se fosse un'illusione, come se il suo corpo non esistesse. Elias cercò di concentrarsi, nonostante la nausea, per trovare una via di fuga mentre a stento si allontanava dagli artigli. Un rettile si avvicinò troppo al suo volto costringendolo a girarsi e finalmente vide il mannarino perso nella caduta. Si allungò verso il machete ignorando gli attacchi che lo attraversavano senza ferirlo e afferrò il manico. Voltandosi di scatto infilò la lama dentro l'occhio di una bestia affondandola il più possibile verso il cervello. La lucertola stramazzò a terra senza vita. Elias mosse in alto la mano sinistra e il cadavere si risollevò azzannando alla gola un altro rettile che preso alla sprovvista cercò di dimenarsi prima di afflosciarsi anche lui con il collo spezzato. Gli altri rettili si scagliarono contro il non morto dando tempo ad Elias di riprendersi un attimo. L'uomo si rialzò in piedi e guardò il buco da cui era caduto. La risalita attraverso le macerie e la fuga verso l'esterno era praticamente impossibile, il buco era a tre metri di distanza ma almeno doveva provare. Cominciò ad arrampicarsi sui sassi ad una velocità sostenuta lasciandosi alle spalle i rettili impegnati ad uccidere la sua evocazione. La sua mano afferrò una pietra per tirarsi su, ma la terra cominciò improvvisamente a tremare facendogli perdere la presa e facendolo cadere all'indietro sbattendo violentemente la spalla sinistra su un sasso. Di nuovo sentì la presa alla testa, un senso di nausea, la voglia di vomitare l'anima. Alzò lo sguardo e finalmente incrociò quello del suo assalitore: un rettile in piedi sulle zampe posteriori e con le zampe anteriori dirette verso di lui. La lingua saettava a destra e sinistra saggiando l'aria.
Elias prese il primo sasso a portata e glielo lanciò contro. Lo mancò di parecchio. Sentì un verso strano provenire dalla creatura. Era una risata?
La lucertola con le ali calò dal buco e si scagliò su di lui ma gli artigli lo attraversarono per l'ennesima volta senza ferirlo. Il rettile atterrò malamente ai suoi piedi accusando il colpo mancato ed Elias ne approfittò per infilargli la lama nell'addome. Dalla bestia proruppe un verso rauco, dolorante. Elias rigirò la lama nella ferita producendo un suono simile a quello del ragno schiacciato giorni prima. Gli occhi dell'uomo si illuminarono improvvisamente e tornarono a fissare quelli del rettile con i poteri psichici. Un sorriso apparve sul volto dell'uomo mentre la mano sinistra si chiudeva a pugno e dalla terra dietro al rettile usciva uno scorpione gigante. La lucertola si girò di scatto e tentò di buttarsi in avanti ma la chela dello scorpione la anticipò tagliando a metà la creatura come fosse fatta di burro. Gli altri rettili che assistettero alla scena si lanciarono verso il mostro cercando di tenergli testa. Ad un secondo gesto di Elias, un ragno gigante uscì dal terreno sotto i piedi dell'uomo, sollevandolo all'altezza dell'apertura. Vicino all'uscita, si gettò fuori dal buco atterrando sulla terra arida mentre il ragno si univa allo scorpione per finire il lavoro. Elias vomitò quel poco che aveva in corpo e si distese nella speranza che le due bestie bastassero a terminare lo scontro. Una nuvola di fumo, uno schiocco e Shasàr ricomparve al suo fianco.

« Tutto ok? »

Elias lo fissò da terra, la vista sfocata.

« Secondo te? »

Il demone alzò la mano mostrando una lepre selvatica morta.

« Ho trovato il cibo »

Dopo due giorni di caccia, dopo aver lasciato Elias a vagare da solo per il Midgard, se ne tornava tranquillo con una lepre? Possibile che la lezione non gli fosse bastata? Non importava, non in quel momento. Dal buco provenivano i versi sofferenti dei rettili che pian piano andavano scemando. Elias indicò con un gesto vago il buco.

« Si, anche io »

Un dannato libro sulle pratiche oscure non valeva tutto questo. Sarebbe tornato quando ne avrebbe avuto le capacità e possibilmente con una guida. Ora voleva solo tornare a casa, niente di più.








Commento

In questo combattimento ho utilizzato come mostro, 10 drachi dei pelleverde (pericolosità G, con 10 drachi validi per uno). Non ho commenti rilevanti da fare, a parte il fatto che la missione che Elias si appresta a fare nel Midgard non l'ho narrata volontariamente, poiché ho preferito concentrarmi sulle difficoltà di stare in quel territorio. Per quanto riguarda i turni ho cercato di seguirli anche se ho dato precedenza al testo. Ringrazio chiunque voglia correggermi lo scritto e spero vivamente sia di suo gradimento e si diverta nel leggerlo. ;)

Riassunto Tecnico

Energia rimasta: 33%
Energia consumata: 77% (11%-11%-11%-22%-22%)
Stato Fisico: Graffi su tutto il corpo e una contusione alla schiena (Medio), ferita di media gravità alla spalla sinistra (Medio).
Totale: Danno Alto
Stato Mentale: Stordito, nauseato (Medio+Medio=Alto)
CS: 1 CS all'Intelligenza.
Consumi: Basso 6% ~ Medio 11% ~ Alto 22% ~ Critico 44%

Abilità passive

Controllo energetico ~ Raggiunto il 10% delle energie infatti, un uomo non sverrà, come invece potrebbe succedere a qualsiasi altro membro di un'altra razza. Ciò però non significa che non sarà stanco raggiungendo il 20% e non morirà raggiungendo lo 0%.

Passiva Dominio I ~ All'inizio del percorso negromantico, evocare una creatura può sembrare estremamente complesso e dispendioso in termini di tempo, ma con la pratica si può arrivare ad evocare anche più creature contemporaneamente e lo si può fare istantaneamente, senza neanche troppa concentrazione. Questo a patto che tu abbia raggiunto il livello di pratica adatto allo scopo.

L'arte del sotterfugio ~ Possibilità di utilizzare tecniche della classe Ninja.

Abilità attive utilizzate

Ciò che appare non è... ~ Con un consumo di energia medio, il negromante sarà in grado di creare immagini intangibili di una o più figure a sua scelta, che siano animate o inanimate, delle dimensioni comprese tra un insetto e un orso, visibili da chiunque nelle vicinanze, in grado di compiere movimenti semplici, fingere di attaccare, parlare (in caso l'illusione sia animata) ed emettere suoni. Essendo irreali, non potranno provocare danni di nessun tipo. La tecnica è di natura magica e quindi affrontabile come tale. La durata è di un turno, a meno che non venga speso un ulteriore consumo medio per prolungarla di un turno o per cambiarla in qualcos'altro. Inoltre potrà essere annullata in qualunque momento al volere del caster. Qualunque attacco diretto, anche passivo, nei confronti dell'illusione, l'annullerà.
[Consumo di energia: Medio]

Attiva dominio I ~ Se il tuo obiettivo è uccidere un negromante, devi sicuramente fare i conti con la creatura che evocherà per fermarti. Se sei fortunato sarà solo una. Il tipo di creatura che ti troverai davanti dipenderà dal gusto personale del negromante stesso, dalla sua bravura e dalla sua fantasia. Ma qualunque scelta farà, non sarà certo qualcosa di divertente. Più l'evocazione sarà grande, meno di essa riuscirà a richiamarne; viceversa, più sarà piccola, più ne potrà richiamare.
La forza della somma delle evocazioni è pari a 2 CS, e resteranno sul campo per un totale di due turni compreso quello d'evocazione, svanendo al termine del secondo, se non richiamati in precedenza. Non vanno trattati autoconclusivamente.
[Consumo Energetico: Medio]

Corpo d'ombra ~ La tecnica ha natura magica. Il caster rende il suo corpo un tutt'uno con l'oscurità, divenendo etereo, o come se fosse composto da vera e propria energia negativa - in questo stato gli attacchi fisici del nemico, di qualunque natura essi siano, lo attraverseranno come se non esistesse, scomparendo dentro di lui o oltrepassandolo. La tecnica, oltre a garantire l'immunità dagli attacchi fisici garantisce anche la totale mimetizzazione nelle zone d'ombra del campo di battaglia, dove il caster diverrà pressoché invisibile, difficilmente rintracciabile ad occhio nudo. La tecnica dura due turni compreso quello d'attivazione, svanendo al termine del secondo o prima, al desiderio del caster.
[Consumo di energia: Medio]

Serpente gigante ~ Il ninja evoca accanto a sé un serpente gigantesco, in grado di stritolare ed avvelenare i suoi nemici per lui.
La tecnica ha natura di evocazione e richiama una singola creatura velenosa; generalmente un serpente, ma a seconda della personalizzazione può essere utilizzata anche un'altra creatura terrestre che possieda veleno, come un ragno gigante o simili. La creatura potrà raggiungere le dimensioni massime di un elefante; verrà gestita dall'evocatore e non andrà trattata autoconclusivamente. I suoi attacchi fisici provocheranno un danno equipartito fra quello provocato normalmente dall'attacco e quello provocato dal veleno; tale ha la capacità di scatenare emorragie interne e simili sintomi. La creatura evocata avrà potenza Media e potrà rimanere in campo per un massimo di due turni, potendo essere richiamata prima a volontà del caster o fino a quando non sarà distrutta dopo aver subito un danno totale pari a Medio. La potenza della creatura evocata sarà pari a 4 CS.
[Consumo di energia: Alto]


Abilità attive utilizzate dai drachi

Voragine ~ il guerriero, colpendo il terreno, apre davanti a sé una voragine.
La tecnica ha natura fisica. Il guerriero colpisce il terreno o con la propria arma o con le mani e davanti a lui si apre una voragine a forma di V che ha come vertice il punto colpito. La lunghezza sarà variabile e la profondità aumenterà all'aumentare della lunghezza stessa. Cadendovi all'interno, una persona subirebbe soltanto danni fisici e lesioni da caduta ma nessun danno magico. La voragine rimarrà aperta per il resto della scena o del combattimento.
[Consumo di energia: Basso]

Confusione ~ Il ninja allunga una mano verso l'avversario e penetra nella sua mente; lì la sconvolge, costringendolo alle ginocchia e avvolgendolo in un potente senso di nausea e debolezza.
La tecnica è un attacco psionico che attacca la mente dell'avversario direttamente, provocandogli danno. Questo si manifesta nella vittima come un forte senso di nausea, debolezza e giramenti di testa, proprio come se il bersaglio fosse afflitto da una forte forma di influenza. Subire ripetutamente i danni provocati da questa tecnica può provocare conseguenze peggiori come l'attenuarsi della vista, l'incapacità di reggersi sulle ginocchia e simili. Per castare la tecnica è necessaria la percezione del proprio avversario, anche solamente visiva. La tecnica provoca un danno totale medio alla mente della vittima, ha potenza media, e può essere ostacolata solamente da opportune difese psioniche.
[Consumo di energia: Medio]

Scossa ~ Il druido posa la mano per terra e, all'istante, causa una scossa tellurica in grado di far perdere l'equilibrio all'avversario.
La tecnica ha natura magica e può essere utilizzata come difesa contro cariche fisiche di potenza Media o inferiore. Il caster può attuarla senza particolari tempi di concentrazione, ma ponendo necessariamente il palmo della mano sul terreno. La tecnica può far perdere l'equilibrio agli esseri viventi, ma non ha alcun effetto sugli edifici o sulle cose. Essa si propaga attorno a un fulcro che solitamente è l'avversario stesso. Può essere utilizzata come difesa da cariche fisiche avversarie di entità Media o inferiore, facendo dunque perdere l'equilibrio al nemico senza comunque causargli alcun danno.
[Consumo di energia: Medio]

Riassunto

Elias si reca nel Midgard per la ricerca di un libro per la sua biblioteca seguendo una mappa datagli da un uomo che sembra conosca bene quei posti. Il suo servitore demonico cerca di danneggiare la sua ricerca bruciando tutto il cibo mentre l'uomo dorme. Elias è così costretto a vagare per due giorni in cerca di cibo. Infine trova uno dei drachi e lo attira utilizzando "Ciò che appare non è..." e lo uccide infilandogli una lama nel collo. Un altro draco lo attacca dal cielo e atterrando usa "Voragine" creandone una sotto i piedi di Elias che cade da un'altezza di tre metri provocandosi tagli ovunque e una botta notevole alla schiena. Cade dritto nella tana dei drachi. Un draco lo attacca con "Confusione" mentre gli altri drachi lo attaccano fisicamente. Elias usa "Corpo d'ombra" rendendo il suo corpo immune agli attacchi fisici per due turni, dopodiché uccide un draco e lo rialza utilizzando "l'attiva del Dominio I" che a sua volta uccide un altro draco. Gli altri rettili si gettano contro l'evocazione ed Elias prova a scappare. Il draco con poteri psionici utilizza "Scossa" facendo perdere l'equilibrio all'uomo che sbattendo contro una pietra subisce una ferita alla spalla sinistra. Il rettile incalza attaccandolo di nuovo con "Confusione". Elias lo identifica e usa "Serpente gigante" per evocare uno scorpione che uccide il rettile e affrontare gli altri drachi, poi lo usa di nuovo per evocare un ragno sotto i suoi piedi che lo aiuta ad uscire dal buco e poi si unisce allo scorpione nel combattere i drachi rimasti. Elias decide di tornare a casa e di rimandare la missione a giorni migliori.

 
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view post Posted on 22/4/2013, 10:27
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CITAZIONE
Interpretazione e Ragionamenti Voto: 5.5
Mi è piaciuta molto la scelta di non aver descritto la missione che Elias deve compiere per concentrarti prevalentemente sulle difficoltà di attraversare una zona ostile come il Midgard. C'è da dire però che se da un lato questo ci ha risparmiato interi paragrafi di descrizioni "inutili" ai fini dello scritto, dall'altro mette ine stremo risalto l'introspezione del tuo Pg, il rapporto che ha con il demone e l'ambiente circostante. Tutta la prima parte del testo si basa su questo infatti, e ne mette in risalto sia i pregi che i difetti. In poche parole, non scrivi male, ma avresti potuto fare di meglio. Mi affascina il rapporto col demone, ma manca qualcosa: la sua personalità non è espressa molto bene e infatti non si capiscono molto le motivazioni che lo portano a compiere certe azioni, come la distruzione del cibo. -che peraltro, non si capisce fino alla lettura dello specchietto riassuntivo se sia stato effettivamente lui-.
L'avere di fatto due figure da muovere è una scelta molto vantaggiosa se si riesce a sfruttarla bene, ma attenzione perchè in caso contrario si rischia di fare solo confusione, o di rendere le due solo "macchiette" senza una personalità distinta. Comunque è tutta questione di esperienza, quindi non preoccuparti.
Infine, l'aver combattuto contro esseri senza un carattere ti ha evitato di doverli caratterizzare in modo più complesso di semplici rettili, ma proprio per questo l'attenzione in questo campo si concentra maggiormente sul tuo Pg, e sul demone che si muove con lui.



Movenze e Descrizioni. Voto: 5.5
Il problema principale riscontrato in questo campo è che hai condensato tutta la parte relativa allo scontro in un unico "macroparagrafo" senza interruzione e con un singolo "punto e a capo". Se a questo aggiungi che non dovevi affrontare un singolo avversario, ma ben dieci, capisci come la chiarezza nelle azioni non sia proprio il tuo punto forte. Non è scritto in modo sgrammaticato, o con particolari errori, ma è tutto molto, troppo confusionario. A stento si capisce che i nemici utilizzano tecniche psioniche, a stento si capisce che utilizzi delle evocazioni per aiutarti a combattere -tranne quella finale-. E' tutto molto confusionario.
Sicuramente è una pecca dettata dall'inesperienza nei duelli autoconclusivi, ma non preoccuparti. Il mio consiglio è quello di "rilassare" maggiormente lo scritto nelle azioni concitate. Semplicemente aumentando lo spazio dedicato al combattimento lo rendi meno compresso e meno caotico.
Prendi le singole azioni, descrivile per bene, poi vai a capo. Interrompi il flusso continuo di eventi con pensieri, battute, e quant'altro che possa fungere da spaziatore, per evitare appunto il caos creato in questo modo; ma d'altro canto attenzione a non esagerare: "in medias stat virtus", e non voglio che il prossimo duello autoconclusivo sia un gigantesco wall of text per poi sentirti dire che te l'ho consigliato io! xD



Abilità e Lealtà. Voto: 6
Qui nulla da segnalare: il rapporto fra la forza dei nemici e la tua è equivalente, e infatti il duello è abbastanza equilibrato nonostante il già citato disordine nella narrazione. Mi sento di farti solo due piccoli appunti.
Innanzitutto l'assoluta differenza fra lo stato fisico nello specchietto riassuntivo e quello percepito nella narrazione: durante il duello avevo l'impressione che il tuo Pg fosse letteralmente stato massacrato dai suoi nemici, che ne dilaniavano la carne e lo attaccavano più e più volte. Poi però nello specchietto riassuntivo leggo che hai subito "solo" un danno Alto al fisico. Di per se può andare bene, ma nel leggere il testo mi ero aspettato molto di più!
In secondo luogo, mi è saltato all'occhio un piccolo particolare: nello specchietto hai scritto "Graffi su tutto il corpo e una contusione alla schiena (Medio)". Ora, non so se il Medio di danni è soltanto per la contusione o anche per i graffi, ma ricordati sempre che i danni subiti dagli attacchi fisici vanno sommati a quelli subiti nelle tecniche. Magari sei stato in buona fede e ho capito male io, ma mi è capitato più volte di vedere utenti tenere i danni da tecnica e quelli da attacchi fisici su scale "separate". Non te lo conto come errore perchè potrei semplicemente aver frainteso io, ma attenzione!



Voto e commento finale: 5.5
Sinceramente, credo di aver detto tutto quello che avevo nel commento dei tre campi. Alla fine è tutta questione di esperienza, nulla di più! ^^ In ogni caso per ogni dubbio/critica/chiarimento, puoi inviarmi un MP!
175 Gold a te. 125 a me.
 
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