Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Bloody Wings

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Drag.
view post Posted on 14/5/2013, 22:19 by: Drag.




Vaairo imprecò sonoramente, bestemmiando.

Non avevano avuto tempo per ammirare l'architettura fatiscente ed il putridume malato dell'Arena Verde; l'atmosfera che dimorava là dentro era spettrale e cupa, come se i raggi solari di un mattino ormai in forze stentassero a raggiungerne il suolo. Colonne di pietra vecchia ed archi distrutti si levavano nel cielo come le falangi scheletriche di un gigante sepolto, attraversate da una foschia rada che faceva accapponare la pelle. Il mercenario si rese conto di avere i brividi: l'adrenalina pompava ad una velocità pazzesca il sangue grazie al cuore proprio come nei momenti che precedevano una battaglia. La consapevolezza di trovarsi al centro di tutto donava strane sensazioni di protagonismo, nonostante ciò fosse ben comprensibile: la paura del rischio e la curiosità erano una miscela potente ed elettrica, difficile da gestire.

La pozza verde era chiazzata del rosso di fiori maligni e virulenti, come un morbo vetusto incapace di abbandonare quelle mura antiche. Era così inquietante da apparire grottesco, artificiale - ed era ben chiaro come si potesse immaginare un simile sfondo per un omicidio artistico come quello.

Come era stato per Albert, anche questa volta Vaairo sembrò poco incline ad avvicinarsi al cadavere; la camminata fino alla Grande Verde aveva aiutato la digestione della sua colazione, ma il modo in cui era stata trattata quella vittima era così insano che avrebbe rischiato comunque di vomitare - una mossa non molto furba.
L'attenzione del mercenario venne catturata da uno strano oggetto galleggiante, una sorta di grumo rosso distante dal corpo. Indeciso, sbuffò, facendo una smorfia. Fece quindi cenno che toccava a lui sporcarsi durante quel giro, ma tra il liberare il corpo e il gettarsi nell'acquitrino per recuperare il grumo rosso non era ben certo di quale delle due scelte fosse la più insozzante; alla fine propendette per quest'ultima, arrancando fino alle cosce nella melma per cercare di capire la natura dell'oggetto cremisi.
L'acqua malsana gli lambì le gambe, donandogli strane sensazioni di sporcizia. Ignorò quel pensiero, concentrandosi sulla sua meta: il primo senso a comprendere di cosa si trattasse fu l'olfatto, poichè il lezzo lo colpì così duramente da farlo quasi barcollare. Il sentore di morte diventava sempre più forte, e solo alla fine ne capì la natura dalla forma. Là, immersi in una pozza rossa, v'erano dei genitali maschili.

« Gli angeli sono privi di sessualità.
E’ stato evirato.
»

Vaairo bestemmiò ancora, questa volta a denti stretti.
Che pazzo furioso trattava degli esseri umani in quel modo? Quale trauma gli aveva colpito il cervello per lasciarlo marcire sino a quel punto? La ragione doveva averlo abbandonato un bel mattino, pensò. Anzi, il senno doveva proprio averlo mollato da un sacco di tempo, avevano divorziato e gli aveva chiesto una montagna di soldi per gli alimenti. Follia…

Arrancò a ritroso, allontanandosi da quel macabro scarto biologico. “Angeli”, rifletté. Suonava familiare. Che la storia di Gerth avesse fondamento? Il modo di agghindare le vittime, “come degli angeli custodi”…

« Per questo lavoro l'assassino ha avuto più calma e più tempo rispetto a quello di Albert... », stava intanto dicendo Grimher, levando le lenze che appendevano il cadavere come una marionetta grottesca. « La morte è avvenuta poco più di un giorno fa… »

Mentre Morpheus chiedeva qualcosa sugli altri testimoni dei “Quattro Amici”, Vaairo tornò sui propri passi, uscendo dalla melma con qualche sbuffo di fatica ed esasperazione. Scosse la testa come per cancellare dalla sua mente l'idea di quel fallo evirato. « Che razza di lingua è? », domandò, adocchiando il messaggio; la vittima doveva averlo scritto col suo stesso sangue durante la lunga agonia della morte, un monito vitale per le indagini sull’identità dell’assassino. « Sembra la calligrafia di un mio amico stregone... », continuò, riferendosi ad Asama. L'incantatore della yorozuya scriveva in maniera simile, solo utilizzando caratteri comuni. Quello, invece, era scritto in maniera incomprensibile – almeno per lui.
« Scusate un secondo, », dissee, quasi fulminato da un pensiero mentre stava lì inginocchiato davanti alla scritta. « se questa è la nostra vera quarta vittima e l'assassino ha impiegato parecchio tempo a... trattarla, come faceva a sapere che tu ed Albert vi sareste trovati ai "Quattro Amici"? Non c'era tempo per pedinarvi. Sapeva già che voi gli stavate alle costole? »

Floki sembrò pensarci su un attimo, prima di rispondere. « Evidentemente l'assassino non lavora da solo. Ho il sospetto che questa storia sia troppo complicata per essere gestita da una sola mente e due sole braccia. Questo poveraccio lo conosco di vista. Era un vecchio prigioniero della Purgatory...credo abbia avuto in dono la libertà per essere passato dalla parte di Hyena durante la rivolta del Beccaio. »

Il mercenario spostò lo sguardo dal vecchio Guardiano alla scritta, stando ben attento a non incrociare lo sguardo con gli occhi morti e spenti del cadavere. « Se teniamo fede alla storia del mio informatore, potrebbe essere un buon movente, », continuò, incredibilmente partecipe a quel ragionamento. Evidentemente aiutava essere un fan dei polizieschi, quando li trasmettevano in televisione nel suo mondo d'origine. Quella poteva trattarsi di una vendetta per non essersi schierato con Viktor. « ma manca la circostanza. Che ci faceva qui? Le altre vittime non sono mai state condotte altrove ma uccise sul posto, quindi possiamo escludere l'adescamento... »

« Hai ragione, ma dimentichi che nessuna delle altre ha avuto quel servizio. », disse, accennando col capo al grumo vermiglio nella pozza poco distante. « Questo dev'essere stato il suo capolavoro. Sempre se stiamo parlando di un solo assassino. Qual era la storia del tuo informatore, scusa? »

Vaairo si sgrattò pensierosamente, la barba, concentrandosi per riportare attentamente i dettagli del racconto alla mente.
« Pensa che l'assassino faccia parte dei Korps di Viktor, perchè tempo fa uno dei suoi ufficiali aveva ridotto così un contadino dicendo che doveva essere il suo angelo custode. Se questo è il suo capolavoro allora l'omicidio di Albert è stato un ammonimento per te, Floki. Oppure ha lasciato apposta la traccia che ci avrebbe portati qui affinchè potessimo ammirare la sua opera. In sostanza dovrebbe trattarsi di un solo pazzo con l'aiuto di qualcun'altro... Oppure di più pazzi che lavorano assieme contemporaneamente - e ci stanno guidando consapevolmente verso qualcosa. », disse. Gli sfuggì un brivido.

« Questa volta ti sbagli, Vaairo. »
Un largo sorriso sghembo si dipinse sul volto di Grimher, mentre lo sguardo scivolava tra i caratteri di sangue.
« Non sono loro a guidarci. Siamo noi a cacciarli. »
Puntò quindi il dito sulla scritta, decifrandola grazie agli insegnamenti d’infanzia impartiti dal padre, che conosceva quella lingua straniera per essere cresciuto vicino alla regione in cui veniva utilizzata.
« "Mi hanno ucciso Ragnar e Seraphim dei Falkenberg Korps." "Questi nomi vi dicono nulla?" »
Il volto di Floki sembrava già pronto per un bel piano di cattura: quel sorriso malevolo non mentiva – e non sembrava avere alcuna intenzione di nasconderlo.

Bum, ancora i Falkenberg Korps. Nonostante non fosse proprio un investigatore, Vaairo notò il leggero sgomento che turbò il volto di Morpheus; saggiamente, decise di ignorare quel pensiero. Chi vivrà vedrà, pensò.

« No, non li conosco, il secondo è sicuramente una donna, di mezza età, i capelli dovrebbero essere di un biondo pallido, con venature grigie, è tutto quello che so, tu Vaairo? »

Vaairo sogghignò, passandosi la mano tra la zazzera color rame.

« Ragnar è l'ufficiale dei Korps di cui parlava il mio informatore. Quindi erano davvero in due. Tutto torna. »

« Già. », fece Floki, annuendo e preparandosi a levare le tende. « Non perdiamo altro tempo. Conosco qualcuno nella città vecchia che potrebbe avere informazioni su questa accoppiata assurda. » Sembrava fremere di impazienza, quasi avesse ritrovato nuovo vigore avendo ora dei nomi ed un gruppo. Vaairo dubitava di poter scovare così facilmente quei due, perché i Korps godevano di una fama così pessima da esser temuti e tenuti lontani da tutti. Con dei semplici nomi non sarebbero andati molto distanti, pensava, ma si fece comunque contagiare dalla sorda rabbia del Guardiano.

Dopo tutto quello schifo, aveva bisogno di una doccia – e di spaccare qualche cranio.
Possibilmente, quello dei colpevoli.

 
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