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Bloody Wings

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Lenny.
view post Posted on 24/5/2013, 18:16 by: Lenny.




Bloody Wings ~


« Ho parlato con Gerth prima che arrivassero qui. Fortunello sembrava parecchio spaventato, è arrivato stamattina col fiatone addosso. »

Quella voce era famigliare. Il tono raschiante e ripugnante di Elias Takevada detto Facciagialla.
L'aria greve, offuscata dalla penombra, era satura di puzzo stantio.
I due Goryo riaprirono gli occhi in un vasto antro sotterraneo, simile in tutto e per tutto a una cantina svuotata. La poca luce emanata da una lanterna a olio attraccata alla parete era più che sufficiente a mostrare muri scheggiati, pavimento impolverato, filari di ragnatele tra il legno annerito delle architravi. Ma insufficiente a mostrare a chi appartenessero le ombre che parlavano, in lontananza.

« Il pistolero si chiama Vaairo, oltre al Goryo pare faccia parte di una organizzazione mercenaria chiamata Yokozuna. Li ho sentiti nominare un paio di volte, ma niente di cui preoccuparsi. »

Crriiik-criiik

Vaairo aveva dei ceppi grossi quanto meloni chiusi attorno ai polsi, pioli di ferro sigillati a colpi di mazza. La catena era fissata a un rugginoso anello portatorcia annegato nel fusto di una delle architravi, costringendo il giovane a mezz'aria, braccia tese in alto. Due passi alla sua destra, Morpheus versava nelle stesse identiche condizioni.

« Lo spadaccino, Morpheus, ha combattuto contro Shvian al Cane mangia Cane. Ovviamente ha perso, ma non è un ragazzo qualunque. Pare che sia in grado di trasformarsi in drago. Una buona soluzione per potersi liberare da quei ceppi, e un buon problema per poterci far crollare in testa l'intero edificio. »

Criik-criik

« Sai chi li manda, Ragnar? »

« Non ti piacerà saperlo. Si tratta di un tuo vecchio amico. »

Quella voce era sconosciuta. Un timbro basso e sibilante, quasi rettiliano.

« Chi? »

« Il bastardo che ti ha spaccato a pugni il grugno, quando i Goryo sospettavano che tu mi nascondessi qui. Quello che alla fine ti ha pisciato in testa regalandoti il soprannome con cui ti conoscono tutti. Quello che io e Seraphim avremmo sistemato stanotte, se non avessimo sbagliato stanza. Quello..»

Elias ringhiò, in segno d'aver inteso sin troppo bene. Tra le mani aveva ancora stretta l'impugnatura della spada draconica, la cuspide poggiata al suolo.

Crriik- criik

« Liberiamoci di loro, e mandiamo la testa a quel figlio di baldracca sifilitica di Floki. »

« Nah..ho in mente qualcosa di meglio. »

Adesso che gli occhi dei due Goryo si erano abituati alla penombra, avrebbero distinto meglio le due, anzi tre ombre dinanzi a loro. La prima era quella di Elias Takevada, rosso e nerboruto. La seconda era quella di un uomo dalla carnagione olivastra, tracciata qui e lì da strane striature nere come carne necrotizzata. Era a petto nudo con un panno di stoffa posato sulle spalle, pantaloni scuri. Muscoli rigonfi, lunghi capelli color pece, occhi rossi iniettati di sangue e lineamenti affilati. Affilati quasi quanto le sue unghie, che era intento a lisciarsi con una lima di metallo. Esattamente al centro della fronte, vi era un marchio nero impresso a fuoco grande quanto un terzo occhio. Teschio alato, da sempre e per sempre effige dei Falkenberg Korps.
Ragnar.

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« Non ti agitare, fratellino. Presto verrà anche il suo momento.
E magari i nostri due nuovi amici potrebbero darci una mano.
»

La terza ombra si teneva quattro zampe a terra -sembrava solo lontanamente umana- e apparteneva a un essere tenuto al guinzaglio da Ragnar per mezzo di una lunga corda di cuoio serrata attorno al collo. Una donna, completamente nuda. Pelle grigio cenere, disgregata e tappezzata di cicatrici in più punti. Lunghe unghie nere e denti acuminati che sporgevano dalla bocca. Aveva ancora dei capelli -per quanto radi- lunghi e rossastri, con venature grigie. Occhi come feritoie, privi di pupille. Solo iridi interamente gialle, intrise d'odio. L'essere si muoveva a scatti, come un rettile. Uno strano, orrido mostro, un ibrido tra umano e demone.

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Seraphim.

« Guarda che brutte persone, amore mio.»

Ragnar si piegò sulle ginocchia, sussurrando all'orecchio della donna.
Sul viso era dipinta una certa malizia.

« Sono compagni di quei cattivoni che hanno ucciso il tuo vecchio marito. Sono diavoli, diavoli che meritano di essere puniti. »

Seraphim inclinò la testa di lato, fissando Vaairo e Morpheus. Era del tutto priva di sopracciglia, quindi la sua espressione sarebbe stata indecifrabile.
Ragnar le si avvicinò ancora, passandole la mano fra i capelli, e la lingua sulle guancia.

« Ma tu puoi trasformarli in qualcosa di migliore. Puoi renderli degli angeli, lo sai, puoi elevarli. Potresti farlo? Potresti farlo ancora per me? »

Gli occhi di Seraphim si dilatarono.
Improvvisamente la donna scattò in avanti contro i due, digrignando i denti, sbavando dalla bocca. Arrancò un attimo, la corda che stringeva al collo come un cappio, mettendo reticoli di vene nerastre in rilievo. Poi Ragnar la tirò indietro, costringendola a terra, ansante e affannata, ma con gli occhi sempre puntati verso i Goryo.

« Non serve molta immaginazione per capire che fine farete. Presto la mia Seraphim vi farà dono di un bel paio d'ali rosse, a meno che non ci diate un validissimo motivo per non lasciarglielo fare. In tal caso vi lasceremo vivere, avete la parola d'onore di un prode soldato dei Falkenberg Korps. »

Non aveva alcun interesse a lasciar vivere o morire quei due: l'uomo che gli interessava era un altro. Dopo aver lasciato RotteNhaz era tornato da suo fratello -e dai Goryo- col preciso intento di mostrare cosa sapeva fare a Viktor von Falkenberg. Aveva sfruttato Seraphim, una vecchia vittima avvizzita una settimana a RotteNhaz, per far fuori tutti coloro che avevano pugnalato alle spalle l'oberkommandierende, e li aveva ammazzati in un modo così cruento, così teatrale, che a RotteNhaz non avrebbero mai potuto ignorarlo. Seraphim sarebbe anche potuta crepare, non gli era mai importato di lei. Non gli era mai importato neanche di suo fratello: Elias assecondava il suo volere solo perché lo temeva, perché sapeva bene cosa Ragnar fosse diventato, e cosa potesse diventare se abbastanza infuriato.
Alla fine di tutta quella storia avrebbe trovato Floki, e avrebbe portato la sua testa a RotteNhaz.
Sarebbe tornato da vincitore. Viktor lo avrebbe premiato. Come minimo lo avrebbe promosso a Reiter major.
Sogghignando, Ragnar si gettò la lima alle spalle.

« Quindi, ve lo chiederò una volta sola: dove si trova Floki Grimher? »





Penso che la situazione sia abbastanza chiara. I vostri personaggi si trovano appesi come salami, 20 cm da terra, ceppi di ferro ai polsi e catena attaccata a una delle architravi del soffitto. Come sempre però hanno una scelta da fare, e delle decisioni da prendere.

1-Collaborare e dire dove si trova Floki (ovvero di fronte alla Vecchia Forca, più o meno è passata un ora dal vostro incontro) per avere salva la pelle.
2-Dire qualsiasi altra cosa, anche provare a mentire. Nessuno sembra avere fretta.
3-Provare a liberarsi. Provare, senza essere autoconclusivi. (piccolo suggerimento: trasformarsi in un drago gigante non sarebbe una mossa molto furba)

Già che ci sono vi mostro l'estrapolato della fazione mostruosa riguardante Seraphim, Elias e Ragnar. Seraphim e ragnar ovviamente fanno parte dei FK, Elias è un truffatore de "La Feccia". Leggeteli solo per la descrizione, la loro energia potrebbe essere dannatamente diversa da quella standard delle fazioni.




CITAZIONE
Gli spezzati: Vecchi, storpi, donne, bambini...in una sola parola: i deboli. Che cosa sono questi "Spezzati"? Esseri che hanno perso ogni singola traccia di umanità, la cui povera ragione si è tradotta in sanguinaria pazzia una volta varcati i neri cancelli di RotteNhaz, per poi venirne rigurgitati sotto forma di esseri cupi e corrotti. La maledizione della fortezza errante li ha mutati in esseri dalla pelle grigia, dai lineamenti vagamente demoniaci. Coloro che un tempo erano cittadini civili e inermi adesso sono un'orda di dementi troppo deboli per elevarsi al di sopra della propria miserabile condizione, il cui unico stimolo nervoso li spinge a propagarsi in branco nelle terre dell'Akerat, e qui far prede gli avventurieri solitari. Non più efficienti nell'uso delle armi né della magia, queste creature umanoidi dalla scavata pelle color grigio cenere si annidano nel buio, negli anfratti nascosti, sempre in gruppo. Con i loro occhi ridotti a globi sanguigni cercano sprovveduti da assalire con le unghie e con i denti, e talvolta con qualche roncola o spada striata dalla ruggine. Armi da tugurio raccattate casualmente o rubate da qualche cadavere. I loro poveri corpi sono malati, spezzati dal male: essi vogliono far male con ciò che fa male a loro.

CITAZIONE
I truffatori: Sebbene non siano rinomati tra i criminali più pericolosi, i truffatori sono comunque una minaccia non trascurabile ed anzi da debellare al più presto. Tra loro si annoverano estorsori, donne di malaffare, falsi mendicanti e diverse altre figure molto comuni in porti e città mercantili. Le caratteristiche che accomunano tutti i truffatori, a prescindere da razza e sesso (sebbene sia statisticamente provato che l'uomo è la stirpe più truffaldina in assoluto) sono un'intelligenza fuori dal comune, uno spiccato senso per gli affari ed una predilezione quasi maniacale, a volte, per il denaro. Ma più di qualsiasi altra cosa un ingannatore di questo rango possiede delle doti coercitive notevoli, affinatesi col tempo e l'esperienza, delle quali non esita a far mostra o utilizzo. Comuni sono i casi in cui puttane dal fascino irresistibile riescano ad estorcere nel sonno, dopo una prestazione sessuale, centinaia di monete al malcapitato di turno; o sedicenti commercianti desiderosi di vendere una data e costosa merce, che si rivela solo in seguito per il ciarpame che è in realtà. Insomma: il modus operandi dei truffatori può variare nei modi, ma non nella sostanza. Essi non combattono per raggiungere i loro obiettivi, e raramente uccidono; quando lo fanno, utilizzano sempre armi di piccola e piccolissima taglia (pugnali assortiti talvolta imbevuti nel veleno). Sono tra i detenuti il cui costo di "cura" è più elevato, poiché è nell'interesse di moltissimi lord e vassalli tenere lontani dalle ricchezze comuni questo genere di individui; tuttavia, non è rarità che giunga presso il Clan una missiva di morte -con annesso pagamento in sovrappiù- con la quale viene richiesta la condanna a morte per questi carcerati del Settore 4.

CITAZIONE
Reiter incursore: Il grosso dell'esercito appartenente al Beccaio, costituito da coloro che un tempo erano uomini o orchi. Una volta passato abbastanza tempo, o superato una sanguinaria prova dettata dai superiori, sul corpo di ogni recluta viene impresso a fuoco un marchio raffigurante il teschio e le ali di corvo, considerato fregio d'onore da tutti i membri dei Korps: solo allora il soldato diviene a tutti gli effetti un reiter, un dragone. L'incursore è specializzato in tecniche di spada corta, scudo e tre lunghezze di lancia. L'aura oscura di RotteNhaz ha contribuito a rendere questi soldati ancora più forti e capaci. Le fattezze umane sono sfuggenti, sostituite da una carnagione olivastra chiazzata da tratti neri, occhi rossi capaci di scorgere nelle tenebre e muscoli potenti e rigonfi. Molti di loro presentano addirittura un lungo rostro retrattile che spunta a comando da ciascuno degli avambracci, donando al portatore una lama segreta estremamente sottile, lunga due piedi e mezzo e acuminata. Proprio per questa sua caratteristica è in grado di provocare ferite assai gravi e di difficile rimarginazione. Fregiandosi del titolo di "reiter", i soldati dei Korps spesso e volentieri risultano spocchiosi, superbi, tanto orgogliosi della loro forza (in realtà misera se confrontata con quella dei superiori) da attaccar briga con chiunque possa intaccare la loro dignità.

Postate pure in Confronto quando vi sentite pronti.


Edited by Lenny. - 24/5/2013, 20:29
 
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