Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Bloody Wings

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Lud†
view post Posted on 30/5/2013, 20:27 by: Lud†

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Tutto intorno era nero.
La totale e assoluta assenza di colore.
Non il buio della notte, in cui anche pochi globi luminosi erano capaci di pittare l’oscurità con una goccia di colore.
Era un nero senza tinta, che avvolgeva ogni cosa con uno strato di densa caligine incolore. Nella sua mente il rintocco lontano di una voce, come un eco leggero che si spande lentamente, null’altro che un sassolino gettato nella vastità di un lago piatto.
Una goccia che cade, piano.

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La voce si dirama dal centro, dalla sua origine, raggiungendo la profondità di quell’infinito universo. Pareva lontana nel tempo e nello spazio, dimenticata quasi, come se fosse caduta in un oblio e lì scordata, ma che appartenesse, in maniere indelebile, al suo essere, al suo Io. Come se fosse molto più che familiare, come se quella voce appartenesse a lui, anche se a lui non apparteneva.



« Chi sei? »

Ma lo chiese come se già conoscesse la risposta, come se quella voce così familiare lo avesse accompagnato ogni giorno in quei 500 anni. Ogni giorno accanto a lui. Come un memento, una scheggia, un angelo custode che da sempre vegliò sul suo destino.

Arcaico.

Antico.

Il primo tra i primi, il primo tra i pari.

« Caesar »

Lo sussultò quasi, flebilmente per paura che il sogno si potesse sgretolare, che tutto crollasse come un malfermo castello di carte. La paura lo sormontò, la vergogna dell’inadeguatezza lo carpì nel suo folle estatico abbraccio. Dinanzi a lui era il nulla, nient’altro che polvere nella polvere.

« Perché hai paura, figliolo? »

Le pareti dell’infinito vibrarono, il nero si scosse pervaso dall’energia del Princeps, dinanzi a Morpheus scorse una sequela di immagini, di fallimenti a cui non riuscì a porre rimedio.

Di promesse mancate.

Di guerre perse.

L’ossessione e il terrore, il crack dell’insuccesso.

Vi era tutta la sua storia e tutte le sue sconfitte, non servirono le parole per spiegare tutto. Caesar era nella sua mente, egli vedeva ciò che lui vedeva, egli sentiva quello che lui sentiva. Erano due essenze diverse legate in un'unica entità, il tutto e il niente, il mito e l’astro nascente. Il primo era la storia stessa, l’altro la storia l’avrebbe dovuta scrivere.

« Nel tuo sangue, scorre il mio sangue, i tuoi poteri sono i miei poteri. »

La voce potente scandiva le parole nella lingua degli antichi, dei Primi draghi che calcarono le terre di Asgradel.

« Sei destinato a grandi cose, Morpheus. Non avere fretta. »

Era il suo destino, il patto che stipulò nel momento stesso della sua nascita.


"Divora la paura, sconfiggi la furia."

Il nero cominciò a sfumare, come nuvole sospinte da un forte vento così l’oscurità cominciò a sbiadire facendo tornare il colore, il marrone di una cantina vuota. Un ricordo che svanisce, che impallidisce attimo dopo attimo, riportando la realtà a tingere i suoi occhi.
La fioca luce che debolmente illuminava l’antro sotterraneo.
Le ragnatele.
I muri scheggiati.
Il pavimento ricolmo di polvere.

« Ricordati cosa sei. »



« aaN DOVah »
"Un drago"

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Cominciò a mettere lentamente a fuoco la stanza, il sangue defluiva con più forza nella sua testa, sentiva le vene sulla tempia pulsare, la pressione aumentare. Lo sguardo vagava scrutando l’antro, studiando la situazione. Erano in trappola, appesi e legati come volgari porci a testa in giù. La rabbia venne dominata, la tempesta dentro il suo cuore si assopì, i fulmini e i tuoni semplicemente si bloccarono, stazionando all’interno del suo corpo lì dove risiedevano i polmoni. Ritrovò una calma quasi insperata. Accanto a lui Vaairo aveva appena riaperto gli occhi e come lui cercava di ridestarsi dal torpore, di domare la rabbia e radunare le forze.
Mentre tutto intorno a lui cominciò a definirsi, Elias, Ragnar, Seraphim, comparirono dinanzi ai suoi occhi.
Morpheus sorrise, in fin dei conti Elias una cosa buona l’aveva fatta, li aveva portati direttamente da loro. Non si era nemmeno dovuto sforzare, era stato tutto troppo facile.

« Quindi, ve lo chiederò una volta sola: dove si trova Floki Grimher? »

Ragnar si avvicinò ai due, Morpheus si ritrovò dinanzi un Reiter dei Korps, un mostro traviato nell’anima e nel corpo, una mente corrotta dall’influenza di Viktor. Si trattenne dallo sputargli in faccia, da comportarsi come un essere umano, altresì si limitò a sorridere, racchiuso nella quiete della sua mente.

« Dimmi Ragnar, sai cosa sono io? »
« Si. Un prigioniero. »

Il Reiter si avvicinò al volto di Morpheus, afferrò il suo volto tra il pollice e l’indice. Morpheus sentì quasi il puzzo, avvertì quasi la nube di corruzione che si portava dietro. Una sciagura sine tempo.

« Trasformati pure nel lucertolone che sei veramente, non mi fai paura. Noi Korps abbiamo la pelle più dura di quella di un rettile. »

« E tu credi che se dovessi trasformarmi tu riusciresti a sopravvivere? »

Il dragone scoppiò a ridere, dal suo cuore la paura s’era debellata, la rabbia sopita e sotto controllo.
V’era tutta la sicurezza nei propri mezzi. Tutta la forza di un drago.
Era superiore in quanto drago, e questo lo sapeva.

« Guardati intorno, sono più grande di questa stanza, e probabilmente dell'intero edificio. Se sei abbastanza fortunato da non finire sotto una mia zampa, ti crollerà tutto addosso. »
« Non ho paura della morte, Morpheus. Viktor mi ha donato una forza che supera ogni immaginazione. »

La mano di Ragnar schiaffeggiò per ben due volte il volto del drago, nient’altro che due buffetti leggeri, solo ripieni di colma irriverenza. Avrebbe strappato quel sorriso dalla bocca. Lo avrebbe voluto vedere, l’attimo prima della sua morte. Spirare quell’ultimo faticoso e doloroso respiro.

« Sarebbe un immenso onore morire per il generalissimo. Ma di certo non finirò schiacciato sotto la zampa di una lucertola troppo cresciuta. Elias? Se le prossime parole che usciranno dalla bocca di quei due non saranno ciò che vogliamo sentirci dire, disegna un bel sorriso di sangue sulla faccia di Vaairo. Con la spada di Morpheus. »

Non sentì nemmeno la risposta di Elias, probabilmente era talmente sottomesso da fare qualsiasi cosa il fratello gli chiedesse. Probabilmente sapeva quale mostro era diventato, infondo Elias non era che un pesce piccolo, un mero burattino nelle mani di uno psicopatico. Osservò per un solo istante Vaairo, nei suoi occhi si leggeva la sua medesima espressione, soltanto che in Vaairo era palpabile, ben visibile, che rasentava la superficie e zampillava d’energia pura. Morpheus non era che una maschera inespressiva, forse ancora più pericoloso, era una macchina da guerra lucida e razionale.

Che non provava emozioni.

Che non aveva pietà.

Un essere che faceva solo ciò che doveva essere fatto.
Per ogni vita tolta da Ragnar, per ogni omicidio commesso, avrebbe preso qualcosa di lui.
La morte come giudice imparziale per ripagare altra morte.

Giustizia, nient'altro che pura e semplice giustizia.

« Ottava regola: se questa è la vostra prima volta al Fight Club, dovete combattere. »

Si sentì solamente un trambusto, vide fugacemente le sembianze di una donna, nera d’ebano e suadente, ma non era umana, era qualcosa di diverso, di magico e affascinante. Pericolosa come solo una donna sapeva essere, ed egualmente caotica. Approfittò del trambusto per catalizzare tutti i fulmini sopiti nel suo petto, la bocca si spalancò, avvertì l’energia scorrergli dentro, il tuono, la folgore, l’elettricità attraversargli ogni lembo del suo essere, ogni fibra finché non si sentì vivo. Piegò semplicemente il busto verso l’alto, fino a mirare gli anelli che li reggevano all’architrave. Colpì prima quello di Vaairo, si fece un buco al centro fin quando il peso non lo tirò giù. Poi toccò a lui, vide le lingue di folgore uscirgli dalle fauci, il bianco puro dell’elettricità muoversi con la sinuosità di un drago. Una scarica elettrica di infinito voltaggio, di una temperatura che raggiungeva gradi che il solo fuoco non avrebbe raggiunto. Un foro, un singolo foro perfettamente rotondo, perfettamente liscio. Infine la gravità lo attirò a terra, cadde sulla spalla sinistra, con ancora i ceppi che gli legavano i polsi si rimise in piedi. Osservò Ragnar e Seraphim, osservò Elias e la donna d’ebano. Sorrise divertito.

« La prossima volta, Ragnar, se vuoi fermare un drago, assicurati di farlo mentre dorme. »

La sua voce si fece d’un tratto solenne, maestosa, potente.
Il petto si gonfiò, si scrollò le braccia facendo tintinnare le catene, ascoltando il rumore metallico e familiare dello sferragliare dell'acciaio sul pavimento.

« Potresti non avere un’altra occasione. »




CITAZIONE

Morpheus Somniorum Illusio Caeli et Draconem


4 cs intelligenza


Energia: 79%
Status Fisico: Lieve contusione alla spalla sinistra.
Status mentale://

Abilità attive:
Tuttavia con la crescita, i polmoni di Morpheus hanno acquisito una maggior capacità di incameramento di energia elementare elettrica. Tant'è che non vi sono più limiti imposti. A un consumo variabile infatti Morpheus è capace di sprigionare letteralmente scariche elettriche che provocheranno danni suddivisi equamente tra mente (shock) e corpo (ustione). Se utilizzata a 360° l'offensiva risulta essere di un livello inferiore. Le emanazioni dovranno necessariamente avere come punto di origine Morpheus e in forma umana il soffio non dovrà necessariamente fuoriuscire dalla bocca. [Pergamena Dominio del lampo].
Medio

Abilità passive:
Il drago blu, come tutti i draghi, possiede una forza fuori dal comune, difatti, sia in forma umanoide che in forma draconica, qualsiasi arma, oggetto, che per altri sarebbe impossibile da smuovere, Morpheus sarà in grado di alzarlo con il minimo sforzo [Passiva personale]. Un drago, altresì, può cambiare la sua forma da draconica a quella umanoide, senza nessun impedimento esterno, non importa se giorno o notte, l'unico fattore davvero rilevante è il volere dello stesso drago, in quanto una creatura così letale raramente decide di dare un vantaggio all'avversario trasformandosi nella sua forma più miserabile [Amuleto ombra]. Qualunque essere, al cospetto di un drago, impallidirebbe. Indipendentemente dall'allineamento, indipendentemente dall'essere o meno in forma draconica, le altre razze diffideranno dal fidarsi, e in ogni caso, ogni essere avvertirà un lieve timore, purché questo non sia un esemplare della propria razza o di un demone, creature per certi versi similari a loro, e che sia di energia pari o inferiore all'agente [Abilità raziale]. Il drago, inoltre, grazie alla grande energia presente nel suo corpo potrà utilizzare qualsiasi sua tecnica, indipendentemente dalla natura, risparmiando il 3% sul consumo totale normalmente previsto. Se tale risparmio dovesse abbassare il consumo di una tecnica allo 0% o meno, il consumo totale della tecnica rimarrebbe fisso all'1% [Pergamena risparmio energetico].
Inoltre, il drago grazie alla sua conoscenza fuori dal comune, non ha più vincoli riguardanti le illusioni . Egli è talmente dotato da poterle castare istantaneamente, senza alcun vincolo fisico. Basterà il suo solo volere perchè la quasi totalità delle tecniche illusorie si attivi all'istante. [Passiva I livello dominio illusionista]. E grazie alle sue ampie conoscienze Morpheus ha la possibilità di risparmiare energie Per questo ogni sua tecnica illusoria, di manipolazione o di evocazione illusoria, avrà il costo abbassato del 5%. Se una tecnica scendesse al di sotto dello 0%, il costo sarà automaticamente dell'1%. Questo effetto non è cumulabili ad eventuali altre tecniche di risparmio energetico [Passiva II livello dominio illusionista]. Arrivati a questo punto le conoscenze di Morpheus lo rendono un illusionista di primo livello, in grado di rendere tutte le sue tecniche illusorie o manipolatorie di un livello superiore. Ad esempio una tecnica Media provocherà danno Alto, una alta danno Critico e le tecniche di costo critico provocheranno un danno Mortale. Non c'è variazione nella potenza delle tecniche, ma solo nel danno risultante. [Passiva III livello dominio illusionista]

– Impact.
Un’arma di queste proporzioni non potrebbe essere impugnata da nessuno che non possegga una forza straordinaria. Il suo peso è considerevole, la lega metallica che lo compone è di una densità tale da non rassomigliare ad alcuna già presente sul continente. Ma chiunque riuscirà a far uso di un’arma simile, saprà certamente come utilizzarla. Ad essa è infatti legata una catena, e sfruttando principi basilari della fisica come forza centrifuga e gravità, fintanto che l'arma viene impugnata dal proprietario essa dona 1 CS aggiuntivo alla potenza fisica. {Abilità passiva}


Behold my true form.
Il Cristallo che ha dato potere a Stormbringer originò dal corpo di un drago, ma la sua lama si macchiò del sangue dell’ultimo uomo immortale. Due creature unite da una stessa promessa e da uno stesso destino, capaci di scegliere la morte. Alla presenza di ciò che resta del loro patto i draghi, gli angeli e i demoni potranno solamente inchinarsi, poiché nessuno di loro è all’altezza di coloro che li hanno preceduti. Sarà quindi impossibile per costoro assumere la forma draconica o la forma di avatar fintanto che Stormbringer sarà fuori dal fodero [Passiva]


– Tail.
Nonostante ciò, Ramhat è tutto meno che poco visibile. Un diametro di tre metri di ineguagliabile metallo, una catena così robusta da poter reggere forze e tensioni impressionanti. Così come uno stocco è agile e maneggevole per merito di forma e peso, così una sfera di tali proporzioni sarà poco pratica nonostante la forza di cui si possa godere. Le traiettorie che percorrerà fino a impattare sull’obiettivo saranno lineari e quasi prevedibili all’occhio di un eventuale avversario, che avrà così il tempo di rizzare una difesa più o meno stentata. Questo malus agisce sulle tecniche e gli attacchi fisici portati con Ramhat, a meno che non vengano occultati a loro volta da particolari tecniche. Forza bruta a determinabilità, uno scambio più che equo. Dopotutto ogni cometa ha la sua coda. {Malus}

Note:
Scusate l'attesa, la prima parte mi piace molto, benchè non sia molto discorsiva ma mi ci sono messo d'impegno. La seconda un po' meno, un copia e incolla di quello che succede in confronto e la cosa non mi ha entusiasmato più di tanto.
Comunque nulla, utilizzo due volte il dominio del lampo a consumo medio per liverarci dall'anello che ci tiene a testa in giù. Polsi e mani ancora bloccati.
 
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25 replies since 27/4/2013, 15:55   641 views
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