| Lill' |
| |
E ruzzolò giù senza troppi pensieri. Non guardò neanche, atterrando di tutto peso nella stanza sotterranea. Come un sacco di patate, patate gravi come pietre, e si buttò in avanti, risoluto; scalciando e pestando, le assi scricchiolavano sotto i suoi piedi, la distanza con il centro della stanza e l’obiettivo si riduceva, e il suo obiettivo – già. Quelllo. Mentre menava la mazza, dura violenza e nient’altro, il profilo del suo bersaglio non gli passò per la mente, non era una priorità. Il malcapitato. Fu quando lo colpì, i fumi neri dell’arma a sfregiargli il mento e le scariche scarlatte a crepitare – allora se ne accorse. Quello davanti a sé non era il moccioso della locanda, neppure un uomo – era un’altra cosa: un demone, un qualche mostro vagamente antropomorfo dagli occhi stretti e bui, chino su qualcosa. I tratti indefiniti, solo cattiveria e furberia dipinte in faccia, e nelle crudeltà che stava svolgendo. Non ci fese caso in quel momento. Insomma, era già tanto avesse scorto la natura del suo nemico, certo solo dopo averlo attaccato: non si poteva mica chiedergli altre attenzioni. Seguendo in rapida successione, una gomitata cercò di colpire il femore della creatura. Non s’era neppure posto il problema entrando, dritto sul risultato. La mente del nano viaggiava lenta spesso, ma veloce in un altro senso: non la natura del nemico, non i dettagli contavano; non le finiture delle librerie, abilmente cesellate e colme di volumi sontuosi e antichi, non il chiarore che si spandeva dalla vetrata soprastante, anche ora ch’era notte. Il colpo, la baruffa. Questo contava per vivere – questo cercava, era stato spinto a cercare, a tutti i costi. Un ultimo pestone del suo corto piede, spazzate o calci non sapeva farne, e la serie di attacchi volse al termine. Con un occhiata ch’era già un brontolare per la scocciante faccenda, Rick cercò la forma dell’altro per capire, valutare i danni. Era stata una discreta successione: prima la mazza colma di forza scura sul mento, poi il gomito, usurato da mille fatiche, e infine il pestone. Contava in buoni effetti. Ma se pure il primo attacco andò a segno, complice la sorpresa, lo stesso non accadde per gli altri. Ammantandosi di un drappo d’ebano, la figura – nera anch’essa – deviò la gomitata; quindi, scansandosi abilmente, evitò il pestone, tagliando l’aria con un fischio.
A Rick l’affare non piaceva: quella cosa pareva un’anguilla, di quelle che scappavano tra le mani. Un’anguilla infida, scaltra – ma lui le anguille le mangiava, una volta prese. Anche crude, all'occorrenza. Stringendole tra le tozze ditta, strozzandole – un pasto discreto nel Midgard, per uno abituato a radici avvizzite. Mise qualche metro tra loro, portandosi dietro il trono al centro della stanza. E parlò, l’anguilla.
“Fottuto nano, ti pareva doveva esserci qualcuno a mettermi i bastoni tra le ruote.” “Tutti a darsi da fare fuori, a combattere e inseguire le ombre, e tu qui a cercare – cosa, poi? Ho dovuto parlare con parecchie persone, per convincere della storia dell’attacco. E tu perché devi curiosare, balordo?”
Fosse un altro, se la sarebbe presa. Non per la storia del balordo, di offese ne aveva pigliate nella sua vita, un’esistenza tra bande di mercenari della peggior risma. E poi forse lo era anche, un balordo – il problema non lo aveva mai sfiorato. Ma curiosare, quello non l’aveva mai fatto. Era lì per un motivo, uno chiaro: preservare gli interessi del Sorya, dargli potere, così da avere più possibilità di restare incolume – lui e il clan. Era lì per dare addosso e togliere ostacoli, picchiare diretto e sicuro. Per questo non si fermò, nemmeno dopo la reazione della creatura. L’uomanoide, rivestito d’ombra, gli scivolò come olio al fianco, sferzandolo con le sue unghie poco curate; Rick stesso non era uno votato alla cura di sé, ci mancherebbe. Ma insomma - delle falci del genere non le aveva neppure lui. Senza perdere l’occasione, il nano fece il suo passo avanti. La creatura, muovendosi rapida, aveva sfregiato la spalla del vagabondo, solo in parte coperta dalla veste, e ora era già pronta a ritirarsi. Non gliene avrebbe dato modo. Scattando in avanti Rick preparò il martello, mentre quella sorta di anguilla sgusciava subdola verso una parete. Non si fermò, non esitò, neppure le diavolerie di quell’essere lo fecero desistere: avanzava duro, anche sulla pozza nera che si era interposta tra le due figure. Uno squarcio nello spazio, come una macchia putrida, da cui i servi del demone fuoriuscirono: altre anguille, serpenti, pronti a colpirlo con la loro danza sinuosa e nauseabonda. A Rick tutta la storia puzzava, infatti: era puzzata dal principio, non lo convinceva ora la situazione che stava vivendo, e puzzava anche in senso letterale quella stanza. Zaffava di rettili, un odore malato. Del suo non si rendeva conto evidentemente, il nano.
Grondante sudore e aggressività, l’energumeno caricò il colpo: quei biscioni si sarebbero spostati, questo voleva. Così recitava il suo istinto, la voce della sopravvivenza che gli cantava nella testa. E così fecero, in effetti. Straziandolo come una ferita, un altro buco si aprì nello spazio: un buco oscuro, forte della volontà del nano. Scosse vermiglie lo percorrevano, una voragine danzante secondo ritmi antichi, ancestrali. Senza dare una possibilità di risposta, i due rettili vennero inghiottiti da essa, e Rick lasciò andare il colpo. Aveva cambiato mano, l’altro arto dolorante per i graffi – ora avrebbe picchiato duro lui. Invaso dalla stessa energia, il martello nella destra liberò la sua forza: ancora a qualche metro dal demone, la mazzata bruciò la distanza, estendendo la sua furia nell’aria stessa. Con l’effetto che sperava, la bordata si abbatté sulle gambe del nemico, punto più naturalmente attaccabile, data l’altezza del nano. Ma non solo. Proseguendo la corsa, il vagabondo spiccò il balzo: un balzo da nano, sì, ma dritto al petto del nemico con lo scudo. Questi, prima sbilanciato dal colpo alle gambe, sarebbe più facilmente caduto con una gentile spinta – o così credeva. Malgrado i modi cortesi, però, la cosa non avvenne. Seppure aveva accusato il primo colpo, lasciandosi sfuggire un sibilo di fastidio, l’anguilla malcresciuta non incassò il secondo: coprendolo di nuovo, il suo drappo d’ombre accolse la spinta di scudo, deviandola di lato.
Abilmente scansato, l’attacco condusse Rick ad un bel ruzzolone tra la polvere, sua compagna di sempre. In realtà non gli era andata così male: la strega doveva tenerci alle pulizie, anche se storpia – di sporcizia ce n’era poca, a terra. Rotolando oltre l’obiettivo, il nano non indugiò oltre: ancora in ginocchio ruotò il busto, cercando una nuova martellata laterale per non spezzare l’azione. Ma il graffio sulla spalla lo infastidiva, ci mise troppo ad alzare il braccio. Il demone si era già allontanato.
"Argh!"
Il boccheggiare del bassotto, che ostinato si ripreparava alla lotta. Il suo piano – se così si poteva chiamare - non era stato così stupido: si trattava di buttare l’avversario a terra, portalo giù con sé. Giù, dove lui sapeva combattere. La fottuta anguilla scansava, però – anche se ora si era fermata.
“Una barriera, sì, contro i demoni”
“HAHAHAH! Non fatemi ridere!” “Potrà tenere fuori quella feccia che ho radunato per scena, ma me – ME! Ci ho messo mesi a farmi accettare, il buon e insospettabile garzone della locanda. Poi l’occasione mi si è presentata, il grande mercante del villaggio da solo: ne ho preso la pelle, scambiandola con la vecchia – le cambiavo a seconda dei momenti, per voi imbecilli!” “E a te, salvatore, farò l’onore di togliere tutte le mie maschere: GUARDA!”
E l’atto finale di quella sceneggiata prese inizio. Parlando con toni diversi, il tizio d’ombra aveva mostrato dell’incredibile: non solo un’impressione, un abbaglio, la vera presenza della creatura era cambiata. Mentre lo insultava il demone aveva preso altre facce: prima il moccioso della locanda, sereno e insospettabile; poi il rispettato mercante. La puzza di biscia l’aveva sempre tradito, comunque - la sua natura.
Ne diede una prova definitiva.
Deformandosi e cigolando, il corpo del demone si gonfiò di botto: in principio solo gli arti, avvolti in squame d’ebano. Poi fu la volta della coda, una lunga e tozza protuberanza di serpe, muscoli che erano tiranti d’acciaio al di sotto. Infine il volto, le due ali di cobra ad aprirsi sul collo, un monito di morte e una conferma: un vero mostro – un altro. Il naso di Rick non sbagliava.
Senza perdersi in ciance, però, le attenzioni del nano dovettero tornare sull’immediato. Caricando a testa bassa, la bestia gli si avventò addosso ad una velocità irreale, vero scatto di cobra. Quindi, fracassando le assi del pavimento con il suo arresto, convogliò tutta la forza del moto nel colpo. Una maledetta codata. Ma il nano non si gingillò neanche. Naturale come andare di corpo, la sua difesa si materializzò sul davanti. Ne aveva visti di mostri e demoni, pane quotidiano per chi si perde nel Midgard, e in un certo senso ci era abituato: lo scudo incassò bene il colpo. Solo non proprio in pieno, una strana sensazione di torpore nel corpo massiccio. Sbalzato all’indietro, l’atterraggio non fu dei migliori. Cadendo malamente, il tozzo viandante fracassò uno degli scaffali; una pioggia di manoscritti lo seppellì per un attimo – neanche buona come atterraggio, quella roba – quindi la bestia gli tornò addosso. Una nuova codata, volta a seppellire Rick definitivamente. Ma questi non si fece trovare impreparato: liberò l’altra difesa adesso, quella tosta. Si alzò il fumo. L’energia lo ricoprì per intero stavolta, quella forza atavica e cattiva. Rivestendolo come un’armatura, il fumo scuro assorbì del tutto l’impatto, e così il contraccolpo. A poco valse il suolo crepato, la piccola fossa scavata dall’urto dell’attacco: quella era la sua difesa, diamine. La difesa del nano, la sua di natura.
Si rialzò digrignando, la tozza schiena ammaccata. Certo altri avevano esistenze più elaborate, non solo salvarsi le chiappe e tirare avanti – altri.
“Blah, com’è che ci tieni tanto a lottare, nano?” “E’ per la storia della vecchia, forse? Pfff, non gli avrai creduto: sono sicuro che ti manca una parte…”
Le malelingue del tizo-serpe, quel sibilo in grado di far saltare i nervi solo a sentirlo di sfuggita. Pareva stanco anche lui, ferito e grondante di sangue bituminoso, il demonio: non l’aveva notato, così preso dal tenere alla pelle. E s'era perso anche dell'altro. Ci fece caso solo allora: un movimento dietro gli scaffali, dall’altro lato della stanza; una faccia impaurita, qualcosa che era strisciato via a fatica dalla lotta – la vecchia. Ecco cosa si era perso, ecco cosa stava facendo il demone, prima del suo arrivo. Weilke lo fissò, tremante. La storpia padrona di casa pareva ammaccata, tutta insozzata di polvere – e gli parlò.
“T-t-t-i ho nascosto qualcosa, sì…”
“Il nido, la spedizione…E VA BENE, E’ VERO MOSTRO! La tua specie immonda non meritava altro però, ti illudevi diversamente?! Ho preso l’uovo, ho preso il tesoro della meretrice che chiami regina, E CON QUESTO? Non te lo ridarò, CACCIA TUTTI I TUOI TRUCCHI E LE TUE ZANNE!”
N-n-n-n-on te lo r-r-idar-r-ò…”
Lo sguardo di Rick fu preso un secondo da quella scena, l’ennesima pantomima di fesserie. Non capì neppure perché poi, lui impietosito e distratto da una vecchia pazza – non poteva essere. Solo per un attimo, vero. Ma tornando a guardare il nemico, si accorse fu sufficiente: la bestia gli era già addosso, approfittando dell’esca. Non poteva crederci: vittima di una malia, lui – neppure fosse in una cantina, spanzato tra una decina di damigiane.
“AHAHAH, Sei patetica!” “Mi fai ridere come i sacerdoti, quei tre babbei - no, aspetta - come l'idiota che li ha lasciati indifesi, pronto a fronteggiare le immonde schiere del buio. Già, in attesa di farsi massacrare fuori dal villaggio per lui, l'idiota. Il grande servo della luce!”
“Ora basta giochi, però: CREPATE, INSETTI!”
E con un ultimo, immondo sibilo, il demone attaccò. Il braccio di serpe tagliò l’aria, affusolato di artigli e squame; il reticolato scuro che lo ricopriva dava all’arto un aspetto oleoso, viscido – come quel tizio, del resto. La sferzata si abbatté sul nano fulminea, non lasciandogli spazio di manovra: con un altro schianto le assi del pavimento si piegarono, e con esse Rick, in ginocchio sotto la possanza del colpo. Un ritorno della coda, due scudisciate in sequenza, e l’opera fu completa – il nano si ritrovò di nuovo a volare da un capo all’altro della stanza, quella specie di cantina. Ci fosse stato davvero del vino – mostri e libri, invece. Ma andava ancora bene, alla fine. Non si era fatto un granché male, non troppo, e poteva ancora lottare. Scostando vasi di porcellana e quadri, tutta oggettistica rifinita quanto delicata – in una parola, inutile – si rialzò. Aveva la faccia madida di sudore e sporcizia, quella barbaccia intrecciata di schegge e ciarpame.
Un cencio assoluto, insomma. Eppure il nano sia rialzava – sempre, di nuovo, ancora.
Sputacchiando polvere e sofferenza Rick si era rimesso in piedi. I fumi della sua armatura svanirono, dissipati dalla ferocia degli attacchi; si era visto fracassare la difesa dal primo colpo, e le opzioni erano state poche: aveva richiamato ancora lo scudo, parando alla bene e meglio le due codate. Certo i colpi erano stati tosti però, e, malgrado la prontezza del nano quando si trattava di difendersi, la questione non era filata liscia. Le botte di quell’avversario erano infide, intorpidivano: prima la spalla, quindi quel volo dal poco soffice atterraggio. Senza contare il male che s’era fatto da solo, Rick, menando le mani in maniera nervosa, sempre irruento. Anche nell’ultimo volo la testa l’aveva sbattuta poi, l’impatto ancora doloroso. Ma sul serio - non troppo.
Si eresse granitico, quasi un monolite indifferente al tempo e agli acciacchi. Certo aveva un’idea di troppo ben strana, il nano – ma lui non se ne rendeva conto.
"Pfff!"
Con occhio duro schernì il demone, incredulo davanti a tanta cocciutaggine. Poi avanzò di un passo, e un altro ancora; era una camminata particolare quella di Rick, tracotante e indolente: ricordava quella di un mulo. Ma ne aveva le tasche piene di quella storia, riempite da inganni e idiozie. Altro non aveva nelle saccocce, d’altra parte. Comunque, non c’era stato un diavolo a prendere di petto la questione lì, tutti preoccupati da fare o pensare altro: i cittadini delle conseguenze e dei demoni, quei pisciasotto. La vecchia Weilke dal suo roboante Signore della Luce e del suo piffero; la nobildonna era rimasta imprigionata, prima che dal legno, da ricordi e dubbi sulle vicende del Nido dei Demoni, spiacevoli misteri. Roba di cui non parlava – e neppure voleva saperne, il nano. E infine il serpente, anche lui, tutto preso da bugie e bazzecole per un fottuto uovo, qualche sua specie di parente. Che gliene fregava, poi.
Piantando i tozzi piedi al suolo, Rick intendeva riprendere a picchiare. La stanza sotterranea era un vero bordello, le librerie rovinate una sull’altra e il pavimento fracassato; sentiva una vociare confuso fuori, forse gli abitanti del villaggio rinsaviti e tornati dalla spedizione, quei creduloni. O forse semplicemente le donne e i vecchi rimasti a casa, attirati dall’evidente trambusto: solo per lui la cosa era passata in secondo piano, tutto preso dalla situazione.
Quello che era, insomma – poco importava.
Uno sguardo austero, il solito, e ripartì alla carica. Scattò deciso, pronto a colpire con le sole mani: il martello era caduto in chissà quale angolo di quel putiferio, lo scudo lo rallentava. Sentiva le braccia pesanti, i graffi pulsare. Anche il demone pareva avere i suoi guai, comunque: rimasto ferito era tornato alla sua prima forma, quella specie di uomanoide scuro, dai tratti indefiniti. Caricando il pugno non contavano i dettagli però, non le finezze: colpire, vincere, solo quello. Vivere. Una vita schifosa e virulenta forse, ma vivere. Per questo menò ancora a vuoto, un’ultima volta, fregandosene della fuga dell’avversario. Il demone era svanito seguendo le ombre, divenendo buio lui stesso: un ultimo sguardo carico d’astio al nano, le iridi di rettile a marchiarlo. Poi era scomparso, inghiottito dalla terra stessa.
Grattandosi la testa, Rick parve non capire: aveva fatto di tutto per riprendersi un dannato uovo, e ora mollava così? Come se sì, avesse valore, ma fino ad un certo punto, con la scala di grigi nelle cose propria degli uomini fuori dal Midgard. Fuori dall'inferno della necessità. Una cosa che lui non capiva. Bianco o nero, vita o morte: se qualcosa valeva, ci si ostinava fino a spaccarsi le ossa per tenerla, se no – beh, no. Non si faceva un accidenti di niente in quel caso, ecco tutto.
"Al diavolo..."
Era stanco, si appoggiò contro un muro. Il laccio che teneva i capelli aveva ceduto, lasciando la sua criniera di mulo appiccicata alla faccia, già gonfia. Era abituato al sapore del suo sangue, ormai - nei momenti di fame critica, era arrivato addirittura a trovarlo mica male. Meglio le provviste lasciate sul carro, però. La continua tensione l'aveva fiaccato, persino un menefreghista del suo stampo: così si ritrovò a pensare. Una volta qualcuno gli aveva parlato delle fesserie dei legami, tipo i genitori e i figli. Di come la stessa testardaggine a campare che lui dimostrava, Rick, per una madre prendesse altre forme, altri modi. Un’energia che si incanalava in vie diverse, rivolta –incredibile a dirsi- verso altri individui fuori da sé stessi: Verso un Figlio, ad esempio.
La cosa doveva essere successa in osteria, perché il discorso lo ricordava confuso. Annebbiato. Non le condivideva, chiaro, ma almeno poteva concepirle scelte del genere, simili stramberie. E quella serpe malcresciuta, allora?
Bah, non se ne sarebbe curato. Decise così. Avvertì i passi degli abitanti fuori dallo scantinato, l’incedere traballante di Weilke che si avvicinava. Decise che avrebbe scacciato i troppi pensieri nella locanda, come sempre. Scolando e ingurgitando tutto l'appetibile, al diavolo la salute – peccato mancasse il cameriere, ora.
Lo sguardo preoccupato della donna gli puzzò di nuovo, però – e non era la scia del rettile, ora: aveva debellato la minaccia, per quanto da due soldi, e perseguito l’incolumità del Sorya. Ma non finiva lì, quella storia. Se lo sentiva nella pancia, e non erano solo i vermi.
|
NOME: Rick Gultermann ENERGIA: Gialla CLASSE: Paladino DOMINIO: Absolute Defence CONSUMI: Basso 6 3%, Medio 11 8%, Alto 22 19%, Critico 44 41% CS: 1 Resistenza ENERGIE: 97% - Alto 19% (Pergamena Arma Sacra, Turno I) - Basso 3% (Pergamena Martirio, Turno I) [75%] - Alto 19% (Pergamena Dissolvenza, Turno II) - Basso 3% (Pergamena Martirio, Turno II) [53%] - Basso 3% (Abilità da Dominio Buckler, Turno III) - Alto 19% (Abilità Personale "Questa sedia è la mia sedia! II, variante a 360°, Turno III) [31%] - Basso 3% (Abilità da Dominio Buckler, Turno IV) - Basso 3% (Abilità da Dominio Buckler, Turno IV) [25%] = [25%]
DANNI: Status Fisico: Basso alla Testa [1/16] + Basso al Braccio Sinistro (uso Pergamena Martirio, Turno I) [2/16] + Medio al Braccio Sinistro (da attacco fisico, Turno II) + Basso al Braccio Destro (uso Pergamena Martirio, Turno II) [5/16] + Medio al Busto (contraccolpo da attacco fisico, Turno III) [7/16] + Basso alla Testa (contraccolpo da attacco fisico, Turno IV) [8/16] = [8/16]
Status Mentale: = [0/16]
EQUIPAGGIAMENTO: Scudo tondo (sull'Avambraccio Destro, non impegna la Mano), Martello (Mano Sinistra, poi Destra) , Armatura di Cuoio Pesante (tutto il Corpo, eccetto la Testa)
PASSIVE
~Abilità razziale. Il tozzo ancora in piedi. Rick non molla. Malgrado tutto. Rick usa tutte le sue energie nella lotta, non si risparmia, lascia andare colpi tosti – e però non molla. Finchè non arriva allo stremo [10 % energie] il nano non vorrà proprio saperne di sentire fatica, acciacchi, roba del genere. Finchè non riesce in quello che fa, il nano non vorrà neanche sentirli i morsi della fame, il sonno, i crampi. Certo una birra la desidererebbe proprio a volte, ma a conti fatti ne fa’ a meno - lui è incrollabile. [passiva Tenacia, razza Nano]
~Abilità personale. Sopporta! Rick è talmente abituato a viaggi sfiancanti, contese infinite per miseri rimasugli di carne, che ha imparato l’efficienza, l’efficienza vera. Ha alzato il suo metabolismo a livelli inverosimili, appreso come compiere le azioni risparmiando il più possibile le energie. Si arrangia. La cosa si traduce, nella pratica, con la possibilità di utilizzare le proprie tecniche con una riduzione del 3% sulle energie spese, a patto che queste rimangano sempre positive, ovviamente. [sconto energetico 3% su tutte le tecniche, passiva]
~Abilità da dominio. Io speriamo che me la cavo. Rick se la cava sempre, anche contro tutti i pronostici. Persino quando la situazione appare disperata, il nano sarà comunque in grado di imbastire una difesa: non importa quanto sia scomodo o inverosimile, qualcosa per salvarsi i fondelli se la inventerà sempre. [possibilità di difesa istantanea – passiva Absolute Defense]
ATTIVE
~Abilità da dominio. Braccia toste. Il nano è un duro. I suoi avambracci hanno linee d’acciaio che corrono dritte, le sue spalle curve dure e inamovibili. Queste braccia possono prendere senza problemi graffi e botte. Tanto dure che, se portate avanti, le braccia del nanaccio arriveranno a concretizzare l’impossibile: un addensamento di energia nera, fumosa, si concretizzerà davanti a Rick, un grumo scuro percorso da macchie color sangue. Tale sorta di scudo potrà assorbire colpi di potenza [bassa] e le sue forme e dimensioni varieranno, arrivando al più alla – scarsa – altezza del nano. [consumo basso, difesa di potenza bassa - attiva Absolute Defense "Buckler"][magico] [TURNO III, TURNO IV (X 2)]
~Batosta I. Il colpo del disperato. Grande risultato, minimo sforzo. Poco importa se con qualche acciacco in più, qualche graffio: l’importante è risparmiare le forze. Rick l’ha capito bene nei suoi vagabondaggi per terre brulle e inospitali, e per questo ha imparato a centellinare al meglio le forze nei suoi colpi: sia in difesa che in attacco, il nano sarà in grado di azioni per potenza equiparabili a tecniche dal consumo [medio], ma con un dispendio di energie che è invece [basso]. Di sicuro niente viene fatto per niente al mondo, insomma, e per questo a risentire del colpo scagliato è l’arto che il nano ha impiegato, con una ferita [leggera]. Ma ne vale la pena! [consumo basso, attacco/difesa di potenza media – Pergamena Martirio][fisico] [TURNO I, TURNO II]
~Batosta II. Lui se ne fotte! Già, Rick è decisamente il tipo coriaceo, a suo modo testardo: tutta la sua smania di sopravvire alla fine, quell’istinto ingiustificato, si può considerare una forma di testardaggine. Una forma particolare, ecco. Allo stesso modo, se si mette in testa di eludere un attacco o uscire indenne (conseguenze estetiche a parte) da una situazione, Rick ci riesce. Con un consumo [alto] il nanaccio è in grado di evitare completamente le conseguenze di un fenomeno magico o illusorio, il tutto nelle maniere più inverosimili e dettate dalla situazione contingente. Un caso, dunque. O così crede lui. La verità è che la brama di vita di Rick va più in là della semplice fortuna, si spinge nel profondo. Ha a che fare con il profondo delle cose, è una forza capace di distorcere la realtà stessa e lo spazio: un gorgo oscuro, pieno di fumo nero che si spalanca su altri mondi. Il vortice nero, percorso da screziature vermiglie, sarà in grado di inghiottire un pericolo o un ostacolo sulla via del nano, che sparirà senza fare più ritorno. Il tutto senza che lui si accorga di niente il più delle volte - concentrato com'è sul presente. [consumo alto, difesa di potenza alta solo per magie/illusioni – Pergamena Dissolvenza][magico/dimensionale] [TURNO II]
~Batosta III. Questa sedia è la mia sedia! O questo sasso è il mio sasso!, o questo servizio di piatti è il mio servizio di piatti – ce ne sono tanti come lui ma questo è il mio! I.Ecco, non è che Rick sia propriamente affezionato agli oggetti che possiede - anche perchè possiede ben poco. Ma il fatto è che, in situazioni cirtiche, ha imparato ad usare al meglio ogni circostanza o arma impropria; qualsiasi sia la natura dell’oggetto con cui sferra un’offensiva, infatti, egli è in grado di riversare in esso tutta la sua smania di vivere, l’oscuro sentimento ancestrale che l’ha portato ad essere così attaccato all’esistenza, malgrado tutto. Un’ aura nerastra allora, che sa di sporco e maligno, rivestirà l’oggetto in questione, conferendogli per la durata di [2 turni] una potenza superiore. Macchie globulose e scarlatte, dall’aspetto primordiale come quello del sangue, correranno su è giù per quella nuvola di fumo nero, e la potenza dei colpi sarà pari a [medio]. Farà paura, per certi versi. II.Allo stesso modo, egli sarà in grado di riversare tale potere in via puramente difensiva. Avviluppando uno scudo o un'armatura, ad esempio, l'aura oscura consentirà a questi di reggere per la durata di [2 turni] attacchi di una certa potenza; nel caso in cui a subire l'incanto - se così la si vuole chiamare, quella sporcizia nerastra - sia uno scudo o simili, esso potrà sostenere attacchi di potenza [media]. Nel caso il fumo circondi l'armatura invece, o una qualsiasi protezione da considerare a [360°], questa potrà reggere attacchi di potenza [bassa]. Dopo di che è probabile che l'armatura o la sedia o il piatto vengano buttati per strada. Un’affezione che di sacrale ha poco, decisamente. I.[consumo alto, attacco/difesa di potenza media per 2 turni – Pergamena Arma sacra][magico] [TURNO I] II.[consumo alto, difesa classica/a 360° di potenza media/bassa per 2 turni – Abilità personale][magico] [TURNO III, variante a 360°]NOME: Demone Cobra (babau) ENERGIA: CLASSE: Ninja DOMINIO: Void Runner CONSUMI: CS: ENERGIE: 95% - Medio 10% (Abilità Personale "Figlio delle Tenebre", Turno I) - Medio 10% (Pergamena Evocazione Serpenti, Turno I) [75%] - Medio 10% (Abilità Personale "Figlio delle Tenebre", Turno II) - Alto 20% (Effetto secondario Pergamena Possessione Demoniaca, Turno II) [45%] - Alto 20% (Effetto secondario Pergamena Possessione Demoniaca, Turno III) - Medio 10% (Abilità da Dominio liv. II, Turno III) - Basso 5% (Pergamena Fourfold Kick, Turno III) [10%] - Basso 5% (Abilità da Dominio liv. I, Turno IV) [5%] = [5%]
DANNI: Status Fisico: Medio al Busto [2/16] + Medio alla Testa (da Attacco con Pergamena Arma Sacra, Turno I) [4/16] + Medio alla Gamba destra (da Attacco con Pergamena Arma Sacra, Turno II) + Alto diviso su tutto il corpo (uso Pergamena Possessione Demoniaca, Turno II) [10/16] + Alto diviso su tutto il corpo (uso Pergamena Possessione Demoniaca, Turno III) [14/16] = [14/16]
Status Mentale: = [0/16]
EQUIPAGGIAMENTO: Artigli (Arma naturale, su Gambe e Braccia), Squame leggere (Armatura Naturale, su tutto il Corpo)
PASSIVE
Passive da Dominio [Passiva da Dominio Void Runner liv. I e II, possibilità di muoversi senza essere percepito a livello di Olfatto, Udito, Tatto dal mondo circostante]
Autosufficienza [Passiva Razziale Mezzodemoni, Immunità a Psioniche Passive]
Punti nevralgici: Il ladro sfrutta le proprie conoscenze del corpo umano per intorpidire e paralizzare le proprie vittime, lasciandole inermi e incapaci di combattere. La tecnica ha natura fisica. Agisce come una tecnica passiva, rimanendo dunque sempre attiva nel corso di un combattimento e concedendo perennemente i suoi benefici al personaggio che l'acquista. Il caster otterrà, all'acquisizione, un'ottima conoscenza dell'anatomia umanoide ed animale, che gli permetterà di rendere i propri attacchi fisici ben più della semplice minaccia che normalmente già costituirebbero. Ognuno dei suoi attacchi, infatti, sia esso portato a mani nude o per conto di una qualsiasi arma, otterrà poteri paralizzanti, indebolendo leggermente il corpo del nemico e intorpidendolo. Tanto più grave sarà il danno portato dall'attacco fisico, tanto più grande sarà il grado di paralisi, decretato unicamente dalla sportività della vittima. La sensazione di paralisi perdurerà per tutta la giocata ed è applicabile solamente agli attacchi fisici del caster, non alle sue tecniche. [Pergamena, Abilità Passiva che rende gli attacchi fisici semi-paralizzanti]
Aura di energia: il guerriero aumenta la propria capacità di concentrazione e i propri riflessi. La tecnica ha natura di power up. Il guerriero guadagna 1 CS permanente ad una caratteristica, migliorando i suoi riflessi e la sua concentrazione. All'esterno non si noterà alcun cambiamento, poiché fisicamente il guerriero apparirà come quello di sempre. Oltre all'aumentata capacità di concentrazione e reazione, il guerriero ottiene un ulteriore vantaggio: raggiunto il 10% delle energie egli può continuare a combattere senza svenire. Nonostante questo dovrà stare attento a non spendere eccessiva energia, errore che lo porterebbe alla morte. La singola capacità potenziata sarà personalizzabile liberamente, ma andrà specificata al momento dell'inserimento della tecnica in scheda. [Pergamena, Abilità Passiva che abbassa la Soglia di Svenimento allo 0% e conferisce 1 CS]
ATTIVE
Figlio delle Tenebre [Variabile Difensiva elemento Ombra][magico/elementale][TURNO I a Medio, II a Medio]
Evocazioni dei serpenti: Il ninja evoca accanto a sé, all'improvviso, un piccolo numero di pericolosi serpenti che combatteranno il nemico al posto suo, essendo al suo completo servizio. La tecnica ha natura di evocazione e richiama una piccola somma di creature velenose; generalmente serpenti, ma a seconda della personalizzazione possono essere utilizzate anche altre creature terrestri che possiedono veleno, come ragni enormi o simili. Le creature potranno raggiungere le dimensioni massime di un segugio, e potranno essere richiamate in un numero massimo di tre contemporaneamente - in tal caso, la loro potenza sarà tripartita. Le creature verranno gestite dall'evocatore, e non andranno trattate autoconclusivamente. I loro attacchi fisici provocheranno un danno ignorabile all'avversario: l'unico danno da conteggiare sarà quello del veleno che inietteranno in lui ad ogni attacco compiuto con successo; tale ha la capacità di scatenare piccole emorragie interne e simili sintomi. Potranno rimanere in campo per un massimo di due turni, potendo essere richiamati prima a volontà del caster o fino a quando non saranno distrutti dopo aver subito complessivamente un danno Basso. La potenza totale delle creature evocate sarà complessivamente pari a 2 CS. [Pergamena Evocazione dei serpenti, Evocazione di Potenza Bassa per 2 Turni, Consumo Medio][magico, evocazione][TURNO I]
Fourfold kick: Il ninja colpisce il nemico più volte in rapida successione, costringendolo ad arretrare ed infliggendogli numerose ferite, anche se leggere. La tecnica ha natura fisica. Il caster potrà colpire il nemico numerose volte in un solo attimo, concentrando una grossa quantità di attacchi in un singolo punto e sferrandoli tutti insieme, in rapida successione. Generalmente il tramite di questa tecnica sono i calci, ma a seconda della personalizzazione può essere interpretata come una serie di pugni, o anche coltellate - può utilizzare un'arma come mezzo, purché la tecnica venga castata in mischia contro il proprio avversario. Indipendentemente dal mezzo, la somma degli attacchi provocherà un danno Basso e avrà potenza Bassa. [Pergamena Fourfold Kick, attacco di Potenza Bassa e consumo Basso][Fisico][TURNO III]
Possessione demoniaca: Il ninja lascia possedere il suo corpo da una forza incalcolabile, che finirà col distruggerlo; nei suoi ultimi momenti, tuttavia, egli potrà sprigionare un potere mai visto. La tecnica ha natura di power up. Una volta attiva il caster potenzierà il suo fisico guadagnando 8 CS da distribuire a due caratteristiche per tutta la durata della tecnica (quindi 16 CS totali). Entrambe le caratteristiche potenziate sono liberamente personalizzabili, ma andranno specificate al momento di inserire la tecnica in scheda. A tale potenziamento possono essere associati leggeri cambiamenti del corpo che non compromettano la riconoscibilità del personaggio, come tratti demoniaci o simili, a seconda della personalizzazione. Ogni turno durante il quale la tecnica rimarrà attiva, il caster si vedrà sottratto il 20% delle proprie energie e subirà un danno Alto al corpo. Inoltre, nello stato di furia che vivrà, gli sarà impossibile utilizzare qualsiasi tipo di arma - pur non rinunciando alla possibilità di utilizzare le proprie tecniche. La tecnica dura due turni compresa l'attivazione, svanendo al termine del secondo o prima, al desiderio del caster. [Pergamena Possessione Demoniaca, Power-up di 8 CS per 2 turni con Danni Alti e Consumo 20% Energie in entrambi i Turni][power-up][TURNO II]
Attiva da Dominio liv. I [Attiva Dominio Void Runner liv. I, possibilità di rendersi Eterei per un istante, consumo Basso][TURNO IV][magico]
Attiva Dominio liv. II [Attiva Dominio Void Runner liv.II, Psionica offensiva di Ammaliamento e distrazione, consumo Medio][magico][TURNO III]RIASSUNTO AZIONI
[TURNO I] -Rick irrompe nella stanza, attiva e attacca alla Testa con "Questa sedia è la mia Sedia! I" (Pergamena Paladino Arma Sacra) -Prosegue con una gomitata al Busto con "Il colpo del disperato" (Pergamena Paladino Martirio) (Danno Basso al Braccio Sinistro) -Finisce l'attacco con un Attacco fisico, un pestone con il piede su quello avversario
-Il Demone subisce il colpo di Arma Sacra alla Testa (Danno Medio) -Il Demone para la gomitata con Martirio con la Variabile Difensiva "Figlio delle Tenebre" a Medio -Schiva l'attacco fisico (pestone) -Contrattacca con la Pergamena del Ninja Evocazione dei Serpenti -Finisce con un attacco fisico di Artigli alla spalla Sinistra (Braccio)
NOTE: data la differenza in CS il demone non ha problemi a schivare
[TURNO II] -Rick subisce l'attacco fisico alla spalla Sinistra (Danno Medio) (Braccio) -Poi usa "Lui se ne fotte!" (Pergamena Paladino Dissolvenza) ed annichilisce Evocazione dei Serpenti -Quindi contrattacca con un colpo dalla media distanza sulle gambe della già attiva "Questa sedia è la mia Sedia! I" (Pergamena Paladino Arma Sacra) -E prosegue con una spinta di scudo al busto per far cadere di "Il colpo del disperato" (Pergamena Paladino Martirio) (Danno Basso al Braccio Destro) -Finisce ruzzolando per terra data la difesa nemica, e provando un attacco fisico - che va' a vuoto
-Il Demone subisce Arma sacra alla Gamba Destra (Danno Medio) -Si para da Martirio con la Variabile Difensiva "Figlio delle Tenebre" a Medio, lasciando scivolare il nano dietro di lui, per terra -Usa la Pergamena del Ninja "Possessione Demoniaca", subendo il conseguente Danno Alto -Attacca Fisicamente con una codata -Fa un secondo Attacco Fisico con una codata
NOTE: Data la differenza in CS mi è sembrato giusto far subire un Medio a Rick. Dato l'effetto di "Punti Nevralgici", la Passiva Pergamena del Ladro del Demone, Rick va' a vuoto con l'attacco fisico.
[TURNO III] -Rick si difende dal primo Attacco Fisico con "Braccia toste" (Abilità da Dominio, liv. I) subendo comunque per l'impatto sulla schiena (Danno Medio) (Busto) -Para il secondo Attacco Fisico con "Questa sedia è la mia Sedia! II" (Abilità Personale di difesa multiturno, variante a 360°)
-Il Demone usa l'Abilità Attiva di Dominio liv. II (Void Runner) per distrarre Rick -Attacca poi con la Pergamena del Ninja "Fourfold kick" (bracciata) -Continua con una Attacco Fisico (prima codata) -E usa ancora un Attacco Fisico (seconda codata) -Subisce in accordo a "Possessione Demoniaca" (Danno Alto)
NOTA: Ho considerato equivalenti le due passive (quella da dominio di Rick, "Punti Nevralgici" del Demone), ma comunque la differenza in CS è tale che Rick prende un danno pur essendosi difeso con una tecnica, che oltretutto è "solo" di Potenza Bassa (Attiva da dominio).
[TURNO IV] -Rick subisce gli effetti dell'Abilità Psionica di Dominio, venendo colpito da Fourfold Kick ma non subendo danni grazie a "Questa Sedia è la mia Sedia! II" ancora attiva -Para il primo Attacco Fisico con "Braccia toste" (Abilità da Dominio, liv. I) -Para il secondo Attacco Fisico con "Braccia toste" (Abilità da Dominio, liv. I) subendo comunque per l'impatto sulla schiena (Danno Basso) (Testa) -Contrattacca con un Attacco Fisico (pugno)
-Il Demone usa l'Abilità Attiva di Dominio liv. I (Void Runner) per fuggire e schivare l'Attacco Fisico
NOTE: Dato l'uso di una psionica Media per distrarre (Attiva Dominio Void Runner liv. II), ho ritenuto inefficace la passiva di difesa istantanea da dominio di Rick. Il danno da impatto è inoltre minore perchè, ho supposto, si trattava comunque di un attacco già visto (codata), e in particolare la potenza parecchio elevata del detto attacco fisico (date le CS di differenza tra i personaggi) non ha lo stesso effetto sorpresa che nel primo colpo.CITAZIONE Note generali.So che è stato un progetto lungo, probabilmente pesante, forse troppo ambizioso. Mi sono sentito di partecipare a "Terreno di Caccia" con un autoconclusivo ben strutturato, però, che non fosse soltanto una mostra delle mie -acerbe- capacità di duellante. Inoltre c'è da dire che, essendo nuovo ed avendo avuto poco tempo per prendere parte al progetto (ho cominciato a giocare attivamente dagli ultimissimi giorni di Aprile), l'imbandire una quest mi avrebbe dato più problemi che altro. Sia perchè non conoscevo gente e dinamiche, sia perchè non avevo tempo. Comunque, questo è uscito. La trama non sarà molto elaborata, ma credo che, dato lo stile usato, c'è già il rischio di essere stato troppo lento e pesante così. Riguardo al combattimento, poi, due cose: - i danni e le energie già riportati/consumate all'inizio sono in accordo a quanto accaduto nei post precedenti: né Rick poteva pensare di uscire dallo scontro del quarto psot senza un graffio - per quanto uno scontro pilotato; né il Demone poteva riuscire a far secchi gli altri tre Monaci rimasti alla villa del tutto aggratis (per quanto dato l'effetto sorpresa, le sue abilità, anche personali e non citate, di trasformismo e la concentrazione dei monaci la cosa è stata assai facilitata, si da' a capire). -Rick è riuscito ad avere la meglio sul demone per vari motivi, anche se questo era di Pericolosità E e lui G. Intanto, anche avendo assegnato un discreto numero di pergamene, alcune penso non debolucce (es. "possessione demoniaca") al demone, non è detto che quelle di Rick, per quanto poche, debbano essere per forza da meno. Sono pergamene da Bianca, è vero, e c'è solo una personale in più rispetto alla creazione del pg. Ma non è detto che la sua pericolosità (quella del nano) sia del tutto veritiera, ora come ora. Inoltre Rick ha attaccato per primo, fattore importante; in ultimo c'è da dire che, per quanto piccolo, il nano partiva con un leggero vantaggio di danni/energie. La scelta di lasciar terminare il duello in una fuga avversaria, poi, mi è sembrata la più sensata calandomi nei panni del Demone, e considerando anche la serie di abilità da "stalker" (non in quel senso XD) che questi ha in possesso (l'attiva di primo liv. di Void Runner è solo un esempio, essendo l'unica utilizzata). Dunque aveva i mezzi e i motivi per fuggire, e visto che si trattava di un png abbastanza calcolatore, mi è parsa la cosa più giusta da fare. Bene, questo è quanto. Spero vi sia piaciuto: se no, apprezzerò eventuali consigli per far sì che sia così in futuro. Edited by Lill' - 27/6/2013, 00:22
| | |
| |
|