Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Malzhar

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Malzhar
view post Posted on 28/6/2013, 12:07




Ho 800 gold da spendere. So che è un azzardo ma sono ben felice di scommettere sulla prodigiosa abilità dei nostri "artigiani" xD
Vorrei incantare un oggetto ( anello, medaglione, qualunque oggetto xD) a livello Avanzato spendendo tutto il mio gruzzoletto di 800 gold.
Costruirò successivamente un topic in cui spiegherò il ritrovamento dell'oggetto incantato in modo da inserire il tutto in un BG ben studiato.
Ovviamente non avendo altro denaro richiedo un incanto di ambientazione.

Edited by Malzhar - 2/7/2013, 16:16
 
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view post Posted on 7/7/2013, 12:06
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Like a paper airplane


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Ecco l'artefatto ^^ Spero ti piaccia (intanto scalo il conto). Se ci sono domande scrivi pure qui.
Lascio fare a te la grafica (non è il mio forte, lo ammetto xD)

CITAZIONE

Morso di Bastet

Raccontano le leggende che tanto e tanto tempo fa, nei deserti del sud, là dove il sole cocente bruciava sulle Maree infinite di sabbia, regnasse una signora della guerra. Non un uomo, non un fiero combattente, ma una dama talmente vendicativa da sacrificare uno dei propri mariti accusato di aver fissato troppo a lungo una serva. Tutti la temevano e nessuno aveva il coraggio di vivere al suo fianco ad eccezione di un piccolo, magro gatto nero. Nessuno sapeva come l’avesse trovato né da quale cucciolata venisse, e nemmeno se vi fosse realmente affezionata. I servi sussurravano che lo lasciava spesso affamato ad implorare ai piedi del trono, a miagolare incessantemente nella notte angosciando i sogni degli abitanti del suo palazzo.
Ma il giorno in cui il gatto, stremato dalla vecchiaia e dagli stenti, decise di morire, la crudele signora ebbe verso di lui un curioso moto di affetto: gli fece strappare un dente e lo fece incastonare in un pesante monile di vetro e oro, facendo invece gettare il resto del corpo tra le dune. Tutti se ne chiesero stupiti il motivo, fino a quando non venne proclamato che la regina della guerra desiderava marito. Ma avrebbe concesso la propria mano ad uno solo: colui che fosse riuscito a riportarle tutti i denti di Bastet, il suo misero sfortunato gatto nero sepolto nel deserto. Tutti gli altri, così da poterne fare altrettante collane con cui adornare tutta la propria corte. Inutile dire quanti morirono nel tentativo e quanto la regina ne fu divertita.
Inutile precisare che alla morte di lei, quando il suo cadavere fu freddo e i servi osarono disporre della sua roba, trovarono sotto al letto una scatola colma di tanti piccoli denti candidi. I denti del vecchio gatto Bastet, persi in così tanti anni di fame e di stenti, fino a che non gliene era rimasto uno solo.



Passo Felpato * Un vecchio gatto è poco più di un relitto dal pelo arruffato, e forse nemmeno il suo scheletro è sopravvissuto a lungo sotto la sabbia. Probabilmente il deserto ne ha fatto scempio così come la sua padrona prima che morisse. Eppure un gatto, anche il più sfortunato e il più sottomesso, rimane sempre un animale scaltro e opportunista. Così, nel momento in cui sul campo fosse presente un’illusione di qualsiasi tipo, il proprietario del monile potrebbe vedere il vecchio, magro Bastet muoversi avanti e indietro. Un gatto qualsiasi, per chiunque altro, una cartina di tornasole per chi sappia vedere oltre le apparenze. [Passiva. Quando sul campo è presente un’illusione il portatore dell’artefatto vede un gatto nero spelacchiato e magro camminare attorno a sé].
Ma come per ogni cosa, anche l’amicizia del gatto nasconde il proprio prezzo da pagare. Chiunque possegga questo oggetto non potrà più considerarsi quello di prima, non potrà più guardare il mondo con gli stessi occhi e, soprattutto, non potrà più dormire sonni tranquilli durante la notte. Infatti, in qualsiasi momento decidesse di riposare, i suoi sogni sarebbero turbati da incubi angosciosi di morte e miseria. [Malus. Chiunque possieda l’artefatto non potrà più dormire e svegliarsi riposato, ma soffrirà di incubi o d’insonnia e quindi delle condizioni sulla propria psiche che questi possono indurre]

Vita di stenti * La leggenda vuole che il povero vecchio Bastet miagolasse per intere notti, incessantemente, turbando i sogni già cupi della corte. Così il portatore dell’ultimo dei suoi resti potrà, con il solo schioccare le dita, generare come da un punto dell’ambiente a propria scelta un miagolio tetro, inquietante, doloroso. Questo infliggerà al nemico prescelto un danno alla mente di entità Bassa, che si manifesterà come una dolorosa inquietudine. [Tecnica Psionica Offensiva, consumo Basso]
Ma un animale che ha subito vessazioni per anni ha imparato anche a difendersi, così come il guerriero che ogni giorno è costretto a vedersi attaccato e a rischiare la vita. Per questo gli basterà spendere un consumo Medio per evocare su un lato, di fronte o alle spalle uno scudo composto da tante piccole ossa ammucchiate le une sulle altre. Una parete fragile, pronta a infrangersi non appena venga colpita, ma sufficiente ad alleviare il peso di un attacco. [Tecnica Magica Difensiva]

Come Leggenda * Una storia come questa potrebbe non essere vera, dopo tutto chi ci crederebbe? Chi comprerebbe un oggetto del genere pensando che sia veramente antico? Qualunque rigattiere potrebbe aver contraffatto un monile e un dente rubato a qualche vecchio animale morente. Chi però saprà percepire realmente la natura di questo oggetto, saprà anche quale sia il suo potere più insidioso. Con un consumo Medio sarà possibile evocare sul campo per un turno un gatto nero grosso come una pantera, dotato di denti e di artigli e di un numero di CS pari a 4. Ogni suo attacco sarà considerato come un attacco fisico e non potrà essere trattata auto conclusivamente. Al termine del turno o qualora venisse distrutta scomparirà in un vortice di sabbia, dissolvendosi nel nulla. [Tecnica di Evocazione]


 
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Malzhar
view post Posted on 28/7/2013, 09:19




Ci provo ancora sperando che vada bene come l'ultima volta!
Chiedo un incanto d'ambientazione Normale sul mio bastone da sciamano.
Costo totale 365 gold
 
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view post Posted on 29/7/2013, 14:03
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Ecco a te.
Aggiorno i conti!

___ __ _ __ ___



Colui della necropoli, che veglia sulle anime.
Liberatelo, egli non è colpevole,
se non di aver desiderato, almeno una volta
di vivere.


Quarto dei figli nato dall'unione di Ra e Hesat è Anubi, protettore del mondo dei morti, traghettatore delle anime verso il tribunale supremo degli Dei. Le leggende che accompagnano il suo nome sono molteplici, perlopiù relative al suo ruolo nel mondo dei morti. Pochi però sanno che egli amava infondere in oggetti particolari la sua essenza, come se volesse trasferire una parte di sé in ciò che gli era più caro. Per rendersi inanimato, dunque immortale.
Una delle cerimonie più importanti alle quali Anubi doveva assistere era sicuramente la cerimonia dell'olio, nella quale le anime dei peccatori pentiti dovevano bruciare per sette giorni e sette notti in attesa del giudizio degli Dei. Nel Libro dei Morti Anubi è spesso raffigurato con uno scettro in mano, uno dei simboli del suo potere. Quando venivano effettuate le cerimonie, infatti, egli era obbligato a presenziare, volgendo lo scettro verso i peccatori; una sorta di usanza obbligatoria in quel tipo di rituale, che stava a significare il passaggio dal peccato alla salvezza tramite l'espiazione dei propri peccati. Bruciando il passato, si giungeva al nuovo.
Quando Anubi era sul punto di morte, subì egli stesso una sentenza dal grande tribunale, che lo considerò colpevole di aver utilizzato il proprio potere per fini personali. L'ultima scena che la sua mente riuscì a registrare, dunque, fu proprio la cerimonia dell'olio, che avrebbe avuto però un significato diverso rispetto alle usanze del mondo dei morti.
Non espiazione, ma punizione. Non salvezza, ma condanna.
E così tornò alla cenere, il traghettatore di anime. Ma il suo spirito non cessò di esistere.

La vendetta di Anubi ~


sono morto? Pur essendo morto, l'anima di Anubi continua ad esistere in tutti i suoi oggetti più preziosi. Che si tratti di monili, pietre preziose o scettri, egli è presente proprio come in vita, per continuare a svolgere il proprio ruolo, fino alla fine. Chi possiede il suo scettro, dunque, è conscio dell'essenza che vi risiede al suo interno, può infatti materializzare tale essenza nel tempo e nel modo che preferisce. Chi detiene l'artefatto potrà infatti richiamare lo spirito di Anubi in battaglia, per permettere lui di compiere la sua opera, ancora una volta. {Media; Il detentore dell'artefatto può evocare lo spirito di Anubi sul campo di combattimento spendendo un consumo pari a Medio. Anubi disporrà di due CS e rimarrà in campo per due turni. Sparisce prima se incassa un danno pari a Basso.} In particolari occasioni, poi, Anubi si manifesta in diversa maniera. La sua rabbia, il tradimento che pesa sul suo orgoglio, la delusione di un sistema corrotto che lo ha giudicato colpevole. Il suo stesso sistema che si ritorce contro di lui. L'essenza dello Sciacallo può divenire materia informe, sul campo di battaglia si materializzerà una sorta di densa nube nera che ostacolerà la vista dei presenti. {Basso; Il detentore dell'artefatto può creare un'illusione ambientale, generando una fitta nebbia scura che limiterà la vista ai combattenti, siano essi nemici che alleati. La tecnica non provoca danni.}


voglio la tua anima. La Cerimonia dell'Olio, come già detto, era di sicuro il rito preferito di Anubi. Pur essendo il suo un ruolo molto marginale, infatti, egli amava reperire negli occhi dei penitenti la sofferenza, ascoltare le loro grida di dolore per così tanto tempo donava lui un vigore inaspettato, una sorta di adrenalina che lo attraversava per parecchie ore. Quasi si eccitava, guardandoli soffrire. Lo stupore fu quindi tanto quando vide il suo corpo iniziare ad essere consumato dalle fiamme nere della morte, quelle fiamme che tanto adorava vedere ardere, ma che sul suo corpo assumevano dei tratti che mai avrebbe voluto osservare: il dolore lo rendeva schiavo del potere, marionetta della paura. {Basso; la tecnica ha natura magica. Infliggendosi un danno Basso, il detentore dell'artefatto può lanciare una colonna di fuoco nero verso il nemico, che causa danni Medi.} Essendo lo scettro solo una trasfigurazione di quello che è il suo vero potere, però, anch'esso ha dei limiti. Il potere contenuto nell'artefatto non potrà infatti essere abusato da parte del suo detentore, ed è per questo che Anubi potrà materializzare la sua forza solamente due volte, per poi riaddormentarsi ancora. Aspettando la sua vendetta. {Malus; i poteri dello scettro potranno essere utilizzati solamente due volte per giocata, dopodiché l'artefatto sarà considerato "bloccato" fino alla fine di questa.}


CODICE
<p align="center">[size=5][color=black][font=Times]Colui della necropoli, che veglia sulle anime.
Liberatelo, egli non è colpevole,
se non di aver desiderato, almeno una volta
di vivere.[/font][/color][/size]</p>
<blockquote>[size=2]Quarto dei figli nato dall'unione di Ra e Hesat è Anubi, protettore del mondo dei morti, traghettatore delle anime verso il tribunale supremo degli Dei. Le leggende che accompagnano il suo nome sono molteplici, perlopiù relative al suo ruolo nel mondo dei morti. Pochi però sanno che egli amava infondere in oggetti particolari la sua essenza, come se volesse trasferire una parte di sé in ciò che gli era più caro. Per rendersi inanimato, dunque immortale.
Una delle cerimonie più importanti alle quali Anubi doveva assistere era sicuramente la cerimonia dell'olio, nella quale le anime dei peccatori pentiti dovevano bruciare per sette giorni e sette notti in attesa del giudizio degli Dei. Nel Libro dei Morti Anubi è spesso raffigurato con uno scettro in mano, uno dei simboli del suo potere. Quando venivano effettuate le cerimonie, infatti, egli era obbligato a presenziare, volgendo lo scettro verso i peccatori; una sorta di usanza obbligatoria in quel tipo di rituale, che stava a significare il passaggio dal peccato alla salvezza tramite l'espiazione dei propri peccati. <i>Bruciando il passato, si giungeva al nuovo.</i>
Quando Anubi era sul punto di morte, subì egli stesso una sentenza dal grande tribunale, che lo considerò colpevole di aver utilizzato il proprio potere per fini personali. L'ultima scena che la sua mente riuscì a registrare, dunque, fu proprio la cerimonia dell'olio, che avrebbe avuto però un significato diverso rispetto alle usanze del mondo dei morti.
Non espiazione, ma punizione. Non salvezza, ma condanna.
E così tornò alla cenere, il traghettatore di anime. Ma il suo spirito non cessò di esistere.[/size]</blockquote>
<p align="center">[IMG=2rgytsp]http://i39.tinypic.com/2rgytsp.png[/IMG]</p><p align="center">[size=16][font=Geneva][color=black]La vendetta di Anubi ~[/color][/font][/size]</p>
<blockquote>[size=1]<b>[color=black]sono morto?[/color]</b>[/size] [size=2]Pur essendo morto, l'anima di Anubi continua ad esistere in tutti i suoi oggetti più preziosi. Che si tratti di monili, pietre preziose o <u>scettri</u>, egli è presente proprio come in vita, per continuare a svolgere il proprio ruolo, fino alla fine. Chi possiede il suo scettro, dunque, è conscio dell'essenza che vi risiede al suo interno, può infatti materializzare tale essenza nel tempo e nel modo che preferisce. Chi detiene l'artefatto potrà infatti richiamare lo spirito di Anubi in battaglia, per permettere lui di compiere la sua opera, ancora una volta. [size=0]{Media; Il detentore dell'artefatto può evocare lo spirito di Anubi sul campo di combattimento spendendo un consumo pari a Medio. Anubi disporrà di due CS e rimarrà in campo per due turni. Sparisce prima se incassa un danno pari a Basso.} [/size] In particolari occasioni, poi, Anubi si manifesta in diversa maniera. La sua rabbia, il tradimento che pesa sul suo orgoglio, la delusione di un sistema corrotto che lo ha giudicato colpevole. Il suo stesso sistema che si ritorce contro di lui. L'essenza dello Sciacallo può divenire materia informe, sul campo di battaglia si materializzerà una sorta di densa nube nera che ostacolerà la vista dei presenti. [size=0]{Basso; Il detentore dell'artefatto può creare un'illusione ambientale, generando una fitta nebbia scura che limiterà la vista ai combattenti, siano essi nemici che alleati. La tecnica non provoca danni.}[/size][/size]</blockquote>

<blockquote>[size=1]<b>[color=black]voglio la tua anima.[/color]</b>[/size] [size=2]La Cerimonia dell'Olio, come già detto, era di sicuro il rito preferito di Anubi. Pur essendo il suo un ruolo molto marginale, infatti, egli amava reperire negli occhi dei penitenti la sofferenza, ascoltare le loro grida di dolore per così tanto tempo donava lui un vigore inaspettato, una sorta di adrenalina che lo attraversava per parecchie ore. Quasi si eccitava, guardandoli soffrire. Lo stupore fu quindi tanto quando vide il suo corpo iniziare ad essere consumato dalle fiamme nere della morte, quelle fiamme che tanto adorava vedere ardere, ma che sul suo corpo assumevano dei tratti che mai avrebbe voluto osservare: il dolore lo rendeva schiavo del potere, marionetta della paura. [size=0]{Basso; la tecnica ha natura magica. Infliggendosi un danno Basso, il detentore dell'artefatto può lanciare una colonna di fuoco nero verso il nemico, che causa danni Medi.}[/size] Essendo lo scettro solo una trasfigurazione di quello che è il suo vero potere, però, anch'esso ha dei limiti. Il potere contenuto nell'artefatto non potrà infatti essere abusato da parte del suo detentore, ed è per questo che Anubi potrà materializzare la sua forza solamente due volte, per poi riaddormentarsi ancora. Aspettando la sua vendetta. [size=0]{Malus; i poteri dello scettro potranno essere utilizzati solamente due volte per giocata, dopodiché l'artefatto sarà considerato "bloccato" fino alla fine di questa.}[/size][/size]</blockquote>
 
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Malzhar
view post Posted on 29/7/2013, 14:18




Grazie infinite *_*
 
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Malzhar
view post Posted on 30/7/2013, 23:29




Richiedo un ultimo (per ora xD) incanto d'ambientazione a livello Avanzato per un totale 1125 gold
Salvo imprevisti se ne occuperà Bastard che ringrazio già da ora ^^
 
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Malzhar
view post Posted on 3/8/2013, 12:40




So che può sembrare un capriccio stupido e una mancanza di rispetto per chi ha lavorato, ma rileggendo attentamente il regolamento dell'incantatore mi sono reso conto che avere un artefatto da 365 gold, mi priva di uno "slot" incantatore che potrei utilizzare richiedendo un artefatto a cifre più elevate.
Inoltre ho forse ponderato male la mia scelta di incantare un arma che per Malzhar è un simbolo della sua professione, snaturandola.
E' con rammarico che decido di vendere l'artefatto La Vendetta di Anubi. Il prezzo è di 365 gold.
Chiarisco e ribadisco che non ha niente a che vedere con l'eccellente lavoro fatto da Yu è semplicemente una mia svista colossale.
Ancora mille scuse.
 
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view post Posted on 4/8/2013, 10:17
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All Heavens sent to dust
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Aggiorno il conto.
 
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Bastard de la Nuit
view post Posted on 6/8/2013, 00:11




Ecco qui, spero ti piaccia. Alla fine l'oggetto non ha richiesto la spesa di 75 gold dato che non partiva dall'essere un'arma con potenziale offensivo. Non essendo il grafico migliore del forum ho solo creato l'impaginazione, in modo che tu possa chiedere un eventuale header a chi sa fotoscioppare meglio di me ^^' scalo.

CITAZIONE

Ascolta il mio richiamo, anima che mi assilla.
Levati verso la mia libagione di cera fusa
Raccogli l'essenza del suo aroma speziato
E trasmigra al suo interno,
b r u c i a
Come stoppino prigioniero della candela
Consumati al mio volere come fiamma
Perché mio è il potere sugli spiriti.


- Prigione di Cera -

Obt'hor Tokollo era un eremita che secoli prima dei giorni nostri conduceva la sua esistenza nel cavo di un enorme albero delle foreste orientali. Viveva lontano dagli altri uomini perché sentiva che la sua vita era vuota, una mera maschera sugli occhi che nascondeva l'essenza ultima del suo ruolo nel mondo. Ma chi pensa che vivesse in solitudine si sbaglia di grosso: nel silenzio della selva e nella pace interiore egli aveva imparato ad ascoltare le voci degli spiriti della natura. Lo circondavano, conversavano con lui, partecipavano dei suoi pasti frugali di miele selvatico e rugiada.
Ma gli spiriti, come le persone, hanno ognuno una propria personalità: e un giorno Obt'hor ricevette la visita di uno spirito malvagio e dispettoso. Esso divorava l'essenza del cibo dell'eremita e beveva l'essenza della rugiada di cui si dissetava, lasciandone intatta l'apparenza fisica ma privandoli di ogni sapore e della facoltà di placare fame e sete. Il primo giorno l'uomo si strinse nelle spalle, il secondo giorno chiese invano allo spirito di lasciarlo mangiare, il terzo si adirò suscitandone lo scherno.
I giorni passavano e Obt'hor diventava sempre più smunto e debole mentre lo spirito si faceva beffa di lui prosciugando ogni cosa potessa sfamarlo. Fu per caso che egli scoprì che la presenza era attirata dall'aroma della cera selvatica, una sera di tempesta che un fulmine aveva incendiato un alveare poco lontano dall'imboccatura della cavità. Da lì fu facile per lui escogitare il piano che avrebbe intrappolato la creatura salvandogli la vita: sciolse la cera fingendo che fosse un alimento prelibato, e mentre stava per farsene colare una goccia sulle labbra lo spirito vi si invischiò, rimanendovi intrappolato.
Per sempre.

Del servizio - I
L'essenza dello spirito malvagio non si è esaurita: essa ha avuto il tempo di meditare sui suoi errori e si è ravveduta. Il suo castigo tuttavia non può essere sciolto, ed ora lo costringe a servire colui a cui è toccata in sorte la proprietà della Trappola di Cera. È esso che tiene perpetuamente la fiamma accesa, che ne farebbe sopravvivere la scintilla anche se l'oggetto venisse accidentalmente immerso in acqua. E non solo: esso avverte le variazioni di umore del portatore, avvolgendo l'intera candela in fiamme bluastre qualora la furia della battaglia si impossessi di lui. E sempre ricondurrà docilmente la sua prigione nelle mani del legittimo proprietario, cia sia essa scagliata via o lasciata cadere.
[Passiva: La candela conterà come arma da lancio e godrà di un effetto boomerang; la tipologia dei suoi attacchi, da considerarsi sempre alla stregua di attacchi fisici non tecnica, è magica, e il danno inferto sarà da ustione.]

Del controllo
Ma rendere la sua prigione uno strumento di rivalsa e di offesa non bastava né allo spirito né a Obthor Tokollo: non era a una mera arma che l'intelletto dello Sciamano anelava, bensì a un vero e proprio alleato. Nella sua tarda età l'eremita doveva sostenersi ai bastoni che sorreggessero i suoi passi, e non poteva tenere nelle sue mani anche la prigione del suo antico nemico. Le donò così la facoltà di muoversi a piacimento per un tempo limitato, pur seguendo i suoi comandi. Lo spirito potrà quindi sorreggere egli stesso la candela, la cui fiamma arderà più forte di bagliori violacei per tutta la durata della tecnica, e potrà controllarla per attaccare eventuali nemici a discrezione del portatore, purché rimanga nelle sue immediate vicinanze.
[Attiva, costo Basso, natura magica. Per due turni il caster sarà perfettamente capace di controllare telecineticamente l'artefatto come se stesse brandendo un'arma in più rispetto a quelle che può normalmente imbracciare con due mani.]

Della liberazione
Il potere più caratteristico della Trappola viene però manifestato quando il portatore viene irretito nella sua mente: ogni male che agisce sull'anima più che sul corpo è dovuto dall'azione di spiritelli malvagi, così come le ferite sul corpo sono dovute ad agenti fisici. La candela può fungere da nuova trappola per queste entità incorporee minori lasciando rotolare via una singola, perfetta goccia di cera: ciò richiede un tributo di energie moderato da parte del portatore, che isolerà e rimuoverà i le affezioni negative minori dalla sua mente.
[Attiva, costo Medio, natura magica. Il portatore può curare la propria mente da un danno Basso.]

Dell'abnegazione
Se uno spirito maligno viene estratto, esso può tornare ad infestare la mente in qualsiasi momento; oppure nuove entità potrebbero prenderne il posto. Ma questa che a prima vista può sembrare solo una sfortunata eventualità può essere trasformata in un'opportunità. Perché accogliendo nella propria mente uno spirito di rottura, il portatore della Prigione può liberare da essa un oggetto che sia stato colpito da effetti nefasti: fatture, maledizioni o anche colpi infami che ne abbiano danneggiato una proprietà possono essere cancellati semplicemente spendendo un irrisorio quantitativo di energie e sopportando l'effetto negativo nel proprio spirito, che proprio per questo darà prova di essere più resistente di ogni oggetto concreto.
[Attiva, costo Basso, natura magica. Al prezzo addizionale di un danno mentale Basso autoinflitto, il caster potrà risanare un oggetto danneggiato in suo possesso.]

Dell'inganno
Un'anima è un'anima, in fin dei conti. Coacervo di pensieri, sensazioni e volontà dotata di una propria individualità, essa vibra di energia primigenia, la stessa energia che ha creato e sostenta il mondo intero e quanto vi abita. Un'anima è un'anima, e la sua semplice presenza altera i flussi arcani che permeano l'aria e l'acqua e ogni dove. Chi ha vissuto tanto tempo con sé stesso ascoltando le voci degli spiriti nello stormire delle fronde al vento lo sa, e sa anche come modificare queste vibrazioni. L'entità imprigionata nella candela è troppo flebile perché le sue vibrazioni possano essere percepite anche da una percezione soprannaturale, ma il portatore dell'oggetto ha un legame del tutto particolare e privilegiato con essa: a un consumo di energie del tutto esiguo, egli potrà infatti trasferire le vibrazioni prodotte dalla sua anima sullo spirito imprigionato, assumendone l'impalpabilità metafisica tipica delle entità che hanno trasceso il imite della concretezza.
[Attiva, costo Basso, natura magica. Per due turni l'aura del portatore sarà incentrata sulla candela, mentre il portatore stesso non emetterà vibrazioni magiche rintracciabili da abilità di auspex. Chiunque indirizzi una tale abilità su di lui sarà capace di individuare solamente l'artefatto ma non il suo proprietario. La tecnica non elimina altre emanazioni sensorie del caster come ad esempio i suoni e gli odori da lui prodotti, né lo occulta alla vista in alcun modo.]

Della vendetta
Nella comprensione superiore che deriva dal contatto con la natura e con i suoi spiriti, tuttavia, si scoprono segreti che non possono essere divulgati, segreti la cui pericolosità potrebbe trasformare le società organizzate in branchi assetati di sangue che si annientino da soli in preda all'anarchia. Obthor Tokollo meditò sulla sua Prigione di cera, e in essa scoprì che poteva canalizzare la malvagità che ne caratterizzava l'ospite contro i suoi nemici, e potenziarla con ogni altro influsso negativo che ne sia stato intrappolato. Un'antica formula, un mantra arcano che libererà ogni influsso nefasto concentrandoli su di un solo bersaglio, e prosciugandone le forze con visioni di terrore e disperazione. Un'offensiva tanto più potente quante più forze sono state inglobate nella cera rituale, un sacrificio finale, infine, perché queste forze si ricongiungano alla natura purificate dal male.
[Attiva, costo Basso o Medio, natura psionica. Per essere designato come bersaglio della tecnica, l'avversario desiderato va anche solo percepito in qualche modo; l'effetto consisterà nel trasmettergli visioni di terrore Bassa con un consumo Basso di energie. Se però nella scena corrente è stata usata la tecnica "Della liberazione" il consumo e il danno saranno entrambi Medi.]

Del rischio
La trappola è forte per il suo dominio sugli spiriti. Ma si sa, nel mondo concreto rimane sempre un materiale morbido, malleabile. Un materiale fragile. La Prigione non sarà resistente come la maggior parte delle armi, anzi potrà danneggiarsi subendo colpi anche lievi. Il portatore dovrà usare molta cautela se non vorrà che l'entità prigioniera trovi uno spiraglio da cui evadere per tornare a tormentarlo come tanto tempo addietro aveva fatto con l'eremita dei boschi.
[Malus: L'artefatto ha una resistenza inferiore al normale ai colpi di natura fisica (non tecnica), che lo rende poco efficace per parare e in generale per opporsi ad altre armi in un corpo a corpo.]


CODICE
di spiritelli malvagi, così come le ferite sul corpo sono dovute ad agenti fisici. La candela può fungere da nuova trappola per queste entità incorporee minori lasciando rotolare via una singola, perfetta goccia di cera: ciò richiede un tributo di energie moderato da parte del portatore, che isolerà e rimuoverà i le affezioni negative minori dalla sua mente.
[Attiva, costo <u>Medio</u>, natura magica. Il portatore può curare la propria mente da un danno Basso.]

<b>Dell'abnegazione</b>
Se uno spirito maligno viene estratto, esso può tornare ad infestare la mente in qualsiasi momento; oppure nuove entità potrebbero prenderne il posto. Ma questa che a prima vista può sembrare solo una sfortunata eventualità può essere trasformata in un'opportunità. Perché accogliendo nella propria mente uno spirito di rottura, il portatore della Prigione può liberare da essa un oggetto che sia stato colpito da effetti nefasti: fatture, maledizioni o anche colpi infami che ne abbiano danneggiato una proprietà possono essere cancellati semplicemente spendendo un irrisorio quantitativo di energie e sopportando l'effetto negativo nel proprio spirito, che proprio per questo darà prova di essere più resistente di ogni oggetto concreto.
[Attiva, costo <u>Basso</u>, natura magica. Al prezzo addizionale di un danno mentale Basso autoinflitto, il caster potrà risanare un oggetto danneggiato in suo possesso.]

<b>Dell'inganno</b>
Un'anima è un'anima, in fin dei conti. Coacervo di pensieri, sensazioni e volontà dotata di una propria individualità, essa vibra di energia primigenia, la stessa energia che ha creato e sostenta il mondo intero e quanto vi abita. Un'anima è un'anima, e la sua semplice presenza altera i flussi arcani che permeano l'aria e l'acqua e ogni dove. Chi ha vissuto tanto tempo con sé stesso ascoltando le voci degli spiriti nello stormire delle fronde al vento lo sa, e sa anche come modificare queste vibrazioni. L'entità imprigionata nella candela è troppo flebile perché le sue vibrazioni possano essere percepite anche da una percezione soprannaturale, ma il portatore dell'oggetto ha un legame del tutto particolare e privilegiato con essa: a un consumo di energie del tutto esiguo, egli potrà infatti trasferire le vibrazioni prodotte dalla sua anima sullo spirito imprigionato, assumendone l'impalpabilità metafisica tipica delle entità che hanno trasceso il imite della concretezza.
[Attiva, costo <u>Basso</u>, natura magica. Per due turni l'aura del portatore sarà incentrata sulla candela, mentre il portatore stesso non emetterà vibrazioni magiche rintracciabili da abilità di auspex. Chiunque indirizzi una tale abilità su di lui sarà capace di individuare solamente l'artefatto ma non il suo proprietario. La tecnica non elimina altre emanazioni sensorie del caster come ad esempio i suoni e gli odori da lui prodotti, né lo occulta alla vista in alcun modo.]

<b>Della vendetta</b>
Nella comprensione superiore che deriva dal contatto con la natura e con i suoi spiriti, tuttavia, si scoprono segreti che non possono essere divulgati, segreti la cui pericolosità potrebbe trasformare le società organizzate in branchi assetati di sangue che si annientino da soli in preda all'anarchia. Obthor Tokollo meditò sulla sua Prigione di cera, e in essa scoprì che poteva canalizzare la malvagità che ne caratterizzava l'ospite contro i suoi nemici, e potenziarla con ogni altro influsso negativo che ne sia stato intrappolato. Un'antica formula, un mantra arcano che libererà ogni influsso nefasto concentrandoli su di un solo bersaglio, e prosciugandone le forze con visioni di terrore e disperazione. Un'offensiva tanto più potente quante più forze sono state inglobate nella cera rituale, un sacrificio finale, infine, perché queste forze si ricongiungano alla natura purificate dal male.
[Attiva, costo <u>Basso</u> o <u>Medio</u>, natura psionica. Per essere designato come bersaglio della tecnica, l'avversario desiderato va anche solo percepito in qualche modo; l'effetto consisterà nel trasmettergli visioni di terrore Bassa con un consumo Basso di energie. Se però nella scena corrente è stata usata la tecnica "Della liberazione" il consumo e il danno saranno entrambi Medi.]

<b>Del rischio</b>
La trappola è forte per il suo dominio sugli spiriti. Ma si sa, nel mondo concreto rimane sempre un materiale morbido, malleabile. Un materiale fragile. La Prigione non sarà resistente come la maggior parte delle armi, anzi potrà danneggiarsi subendo colpi anche lievi. Il portatore dovrà usare molta cautela se non vorrà che l'entità prigioniera trovi uno spiraglio da cui evadere per tornare a tormentarlo come tanto tempo addietro aveva fatto con l'eremita dei boschi.
[Malus: L'artefatto ha una resistenza inferiore al normale ai colpi di natura fisica (non tecnica), che lo rende poco efficace per parare e in generale per opporsi ad altre armi in un corpo a corpo.]</span></p>
 
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Malzhar
view post Posted on 6/8/2013, 08:19




Grazie infinite è perfetto *_________*

In più posso dire:
"Imagine if I had a real weapon!"
 
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view post Posted on 13/9/2014, 17:31

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30000 G per un artefatto!
Mi piacerebbe fosse qualcosa di legato alla recente modifica sull'ambientazione ìin particolar modo sul rapporto Daimon/Araldi. Non so se è in mia facoltà suggerire un "tema" ma se fosse possibile sarebbe grandioso.
Grazie a chiunque se ne occuperà...

Laddove non fosse possibile prendere la Religione legata ai Daimon in generale ( magari focalizzandosi sul contrasto tra l'immagine che i vari popoli danno ai daimon e la loro originale natura - esempio visione ortodossa v.s eretica(?) dei vari culti) e dovessi sceglierne uno in particolare la mia scelta sarebbe Zoikar, "Il Giusto"
 
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view post Posted on 13/9/2014, 22:53
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CITAZIONE (Malzhar Rahl @ 13/9/2014, 18:31) 
30000 G per un artefatto!

Immagino tu voglia dire 3000... spero :v:
 
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view post Posted on 14/9/2014, 12:00

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Si sono solo 3000, dubito che qualcuno sia arrivato a 30000 nel conto o no? :v:
 
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view post Posted on 14/9/2014, 12:10
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CITAZIONE (Malzhar Rahl @ 14/9/2014, 13:00) 
Si sono solo 3000, dubito che qualcuno sia arrivato a 30000 nel conto o no? :v:

No, di certo. Ma a 20.000 qualcuno forse tra poco ci arriva
 
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view post Posted on 14/9/2014, 12:15

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Quando arriverò a 20000 mi farò un nuovo PG solo per vedere cosa succede con i malus xD
 
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