Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Draconic Tournament , Presentazione Torneo. Scena

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view post Posted on 29/7/2013, 13:12

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Draconic Tournament
- Prologo -




« Benvenuti guerrieri.»


Il drago esordì dinanzi alla platea, sotto i suoi occhi si dispiegavano tutti i combattenti accorsi per partecipare al suo torneo. Morpheus era in forma umana sopra un palco rialzato nel mezzo dei territori del Land Van Jakkalse, proprio dove – sottoterra – era nascosta la sua caverna, con tutti i suoi tesori e i suoi beni. Tutt’intorno erano stati allestiti spalti di metallo che in maniera circolare abbracciavano una grande zona intorno a Morpheus. In cielo si aprivano squarci enormi nel cielo, sospesi come per magia in aria, illusioni che avrebbero mostrato in diretta i duelli agli spettatori accorsi. Li aveva divisi in diverse fasce orarie per permettere a tutti la stessa visibilità, sarebbe stato un giorno di duelli, magnifico e colmo di battaglie all’ultimo sangue. « Benvenuti alla prima edizione del Draconic Tournament.» Morpheus sorrise, alzò le braccia con i palmi rivolti in alto e la folla cominciò ad applaudire e a urlare. « I duelli si ambienteranno per tutto il Land Van Jakkalse durante la giornata di domani. Verrete avvisati anzitempo dell’orario del vostro scontro e verrete scortati nelle arene a dorso di piccoli draghi.» A quella parola dal cielo si alzarono sedici draghi di variopinto colore, draghi di piccola taglia che non raggiungevano i tre metri di lunghezza, ma che erano in grado di trasportare una persona sul loro dorso. I draghi cromatici cominciarono a volteggiare nel cielo scuro irto di stelle, a disegnare figure, incrociandosi e evitandosi all’ultimo secondo. Infine ognuno di loro fece esplodere dalla bocca il proprio elemento. Si videro lingue di fuoco, aliti di ghiaccio, miasmatico veleno, strali di folgore e tanto altro ancora. Gli spettatori osservarono estasiati con il capo rivolto verso l’alto, un po’ impauriti e timorosi ma soprattutto estasiati, stupiti, paralizzati dalla bellezza di quei piccoli draghi. Fecero un ultimo giro nel cielo, un ultima acrobazia tra le nuvole poi i draghi scesero in picchiata verso lo spazio a piedi di Morpheus. Ognuno atterrò accanto a un combattente, dal più buono al più feroce, da quello bianco a quello nero, ognuno accanto al guerriero che più gli assomigliava. Solo tre di voi avranno il diritto di partecipare alla finale, e solo uno di voi vincerà. Morpheus alzò il braccio al cielo. « Fatevi onore e combattete.» A quel punto dagli spalti si alzarono spirali di fuochi d’artificio nel cielo, dal palco esplosero luci e colori, ogni botto seguiva un diverso fuoco esploso nel cielo. Alla fine, un grosso drago blu, molto simile a Morpheus ma composto di fuoco, volò come se fosse animato da vita propria. Passò sopra gli spalti accarezzando la testa degli spettatori, poi cabrò verso il cielo e li esplose in una cascata di colori. Una discesa caleidoscopica di stelline minuscole simili alla neve. Infine nuovi applausi, nuove urla, scroscianti e di giubilo. Quando tutto si calmò, Morpheus riprese parola. « Andate guerrieri e riposate, che domani sarà un grande giorno.»


CITAZIONE
Presentazione del torneo e dell'ambientazione. Se volete potete fare un post semplice o se preferite potete accorpare tutto nel post di presentazione del duello.


Edited by Lud† - 29/7/2013, 15:18
 
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view post Posted on 29/7/2013, 21:54

S c h e d aC o n t o


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DRACONIC TURNAMENT-apertura dei giochi-
Strappai un volantino spinto dalla curiosità. Morpheus, il Drago del Goryo aveva indetto un torneo nel reame d'oriente. Sorrisi nel leggere il nome di un vecchio compagno d'armi: avevamo combattuto assieme contro i Kalendran, seppure in plotoni differenti, ma la fama di quell'uomo si spandeva peggio che le fiamme. Strinsi nel pugno il foglio di carta ingiallita stropicciandolo, quasi a voler trasmettere una stretta di mano che suggellava la mia adesione a quella folle competizione. Altro che Cane mangia Cane -mi venne da pensare tra me e me- qui si vedranno riuniti tutti i tre regni del continente. Guardai il cielo, un uccello immobile a solcare le raffiche di vento, e con il foglio stretto in pugno mi diressi a preparare le mie cose. Aprii la porta del monolocale nella periferia di Basiledra: un piatto con ancora dentro mezza focaccia aspettava sul tavolo subito all'ingresso, l'afferrai e la strinsi tra i denti, smangiucchiandola lentamente. Con un gesto plateale roteai il pesante giubbotto di pelle, sfilando entrambe le maniche e lasciandolo cadere accartocciato sulla branda ancora sfatta. Se c'era una cosa che non era cambiata, era l'ordine in casa. Afferrai la Muramasa sguainandone per metà la lama, e accertandomi della sua cura: impeccabile. Un suono secco sigillò l'acciaio nel fodero mentre le mandibole continuavano a sgranocchiare lentamente la focaccia in totale autonomia dal resto del corpo. Posai la lama a bordo letto passando a controllare la doppietta. Spezzai le canne guardandoci frettolosamente dentro, e schiavo ormai dell'abitudine portai la mano alla tasca dell'ampio cappotto. Rimasi basito qualche secondo nel non trovarlo al suo posto, ma qualche istante dopo il collegamento mi fu chiaro. Tastai la giacca con violenza, cercando frettolosamente l'ingresso della tasca quasi fosse una donna pagata a tempo. Un sorriso sformato dalle gote piene di cibo mi si stampò in volto quando la mano su posò sulle cartucce. Caricato il Cane Pazzo lo adagiai a fianco della spada cercando con lo sguardo l'ascellare con le pistole. Un filo di bava scese lungo l'angolo della bocca, ricordandomi di deglutire quell'ultimo boccone. Vortuna volle che proprio mentre passavo la mano sul volto a raccogliere il filo di saliva il mio sguardo cadde su quello che mai era stato usato per il suo scopo: l'attaccapanni. Con una falciata di mano raccolsi le cinghie di pelle, infilandole in una piroetta. Tesi le spalle e ruotai il busto per assicurarmi che tutto fosse a posto, poi incrociando le braccia, estrassi le due bocche da fuoco puntandole verso il vuoto della stanza. Bang!
Estrassi rapidamente i caricatori accertandomi fossero pieni, scarrellai le armi e facendole ruotare attorno al medio le riposi nella fondine. Strinsi il canne-mozze dietro la cintura e mi gettai addosso il cappotto, infilai la katana a tracolla e via, verso il
Draconic Turnament

Draconic Turnament - Piazza Centrale
Una piazza oltremodo maestosa, spalti di metallo accoglievano una folla trepidante di veder scorrere il sangue dei guerrieri e vaque illusioni fluttuavano alte nel cielo mostrando il volto uno per uno dei contendenti schierati. Mi guardai attorno, riconoscendo tra i partecipanti facce note: Malzhar lo sciamano, Aaron lo scrittore, Yukino, la paladina del gelo incontrata nelle grotte con Kermis, poi ancora Klaus il mercenario e Aang, il bambino tatuato. Lo sguardo correva interessato su ogni partecipante, fino a quando, a vedere Lui, il sangue mi si gelò nelle vene e un dolore prese a bruciarmi sul petto. Shivian, il capoclan del Goryo. Strinsi i pugni e mossi un passo avanti, deciso a farla finita, ma la voce di Morpheus troneggiò sull'arena richiamandomi all'attenzione.
« Benvenuti guerrieri. Benvenuti alla prima edizione del Draconic Tournament. » Spiegò le mani al cielo facendo seguire uno scroscio di applausi. Mi accodai svogliato, continuando con un occhio a fissare la mia preda. « I duelli si ambienteranno per tutto il Land Van Jakkalse durante la giornata di domani. Verrete avvisati anzitempo dell’orario del vostro scontro e verrete scortati nelle arene a dorso di piccoli draghi. » Un'istante dopo più di una dozzina di creature presero a volteggiare in cielo, ognuno di colore e aspetto leggermente differente, esibendosi in acrobazie e soffi del proprio elemento. Lo spettacolo catturò l'attenzione del pubblico, ma la mia era fissa solo su di una persona. Sospirai, sciogliendo la tensione e portando lo sguardo agli animali che si stavano lentamente abbassando al suolo, ognuno in direzione di un combattente. Con un tonfo sordo mi atterrò accanto un magnifico esemplare dalle scaglie viola scuro. Ad ogni rimbalzo di luce la pelle del rettile assumeva un riflesso cremisi che andava a sfumarsi con il colore originario dell'animale. Uno sguardo fiero e fisso verso il proprio padrone, immobile sulla balconata a godersi le ovazioni della folla. « Fatevi onore e combattete. » esclamò per l'ultima volta a gran voce, accompagnato dall'ennesima esplosione d'applausi e dalla mastodontica figura di un drago che sorvolò a gran velocità lo spiazzo, cabrando vertiginosamente per esplodere in miriadi di luci nel cielo terso dell'oriente. Lo spettacolo di presentazione era ormai al termine, e mi riservai di lanciare un'ultima occhiata verso Shivian prima di ascoltare le parole conclusive dell'organizzatore. « Andate guerrieri e riposate, che domani sarà un grande giorno. » Mi ripetei mentalmente quelle ultime parole, un grande giorno, sperando di trovarmi innanzi quell'essere e di finire ciò che una volta non ero stato in grado di portare a termine.
Semplice Intro che faccio qua per alleggerire il primo post di presentazione. Buon torneo a tutti e un ringraziamento a Lud che anche nonostante l'estate ci ha regalato un'evento simile. :v
 
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PARACCO TRAVESTITO ALOGENO
view post Posted on 30/7/2013, 13:10




Il viaggio era stato lungo ma tranquillo.
La carovana a cui si era unito era interamente composta da mercanti che si recavano in quelle zone per tentare di vendere qualcosa ai partecipanti del Torneo.

Aang ne aveva sentito parlare quasi per caso, mentre passeggiava per i giardini antistanti la Cattedrale di Basiledra.
Il banditore sbandierava ai quattro venti informazioni su un magnifico torneo che si sarebbe svolto da lì a due settimane nelle lontane terre d'Oriente.
Il monaco si era informato quasi per noia, tanto per perdere un pò di tempo prima di partire per il Nord.

Però l'idea di partecipare lo aveva stuzzicato, anche solo per mettere alla prova le sue capacità.
E in che modo avrebbe potuto farlo, se non spingendo i propri poteri al limite?

I suoi occhi volarono alla Cattedrale, e pensò alla frase che Rekres gli aveva detto qualche tempo prima, durante il loro incontro in quei giardini.

Ma scommetto che hai paura. Paura di renderti conto che in fondo il debole sei tu, incapace di salvare né lui né suo figlio.

Aveva avuto ragione allora e aveva ragione ancora.
Strinse il pugno sul bastone, toccando con la mancina l'ammaccatura a metà dell'impugnatura.
Annuì.

Aveva preso una decisione.


...


L'inizio era stato esaltante.
Luci e colori erano volati in cielo per festeggiare l'inizio del torneo.
Draghi, piccoli e grandi, avevano dispiegato le loro ali per raggiungere i concorrenti.

Aang aveva potuto ammirare il suo: non era grande come quello degli altri, ma gli sembrava calmo e composto come lui.
Passò una mano sul dorso squamoso, mentre la creatura lo guardava con occhi antichi.
Il monaco si sentì per un attimo in soggezione di fronte ad una delle creature più misteriose che avesse mai visto.
Gli sembrò giusto presentarsi, non voleva mancargli di rispetto e non sapeva nemmeno se il piccolo drago conoscesse la lingua umana oppure no.

« Piacere, nobile drago. Il mio nome è Aang. »

L'unica reazione che ebbe fu uno sbuffo e un lieve battito delle ali color cobalto. Sperava non fossero segni d'offesa.

Il giovane spostò lo sguardo sugli altri concorrenti: tra di loro vide alcune facce conosciute ed altrettante mai viste.
In più, ricordava con amarezza il volto dell'organizzatore del torneo. Ricordare il luogo del loro incontro gli fece annodare le viscere, ma si impose una calma che non provava.
Doveva essere pronto e rilassato per lo scontro dell'indomani, e rivangare vecchi rancori non lo avrebbe di certo aiutato.

Si spostò dal luogo della cerimonia, cercando una tenda dove potersi riposare: il luogo era caldo, ma era sicuro di poter fare comunque una lunga dormita per recuperare le fatiche del viaggio.
Perchè, come aveva detto Morpheus, l'indomani sarebbe stato di certo un gran giorno.



Ci sono anch'io! :v:
 
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Stella Alpina
view post Posted on 30/7/2013, 13:41




Draconic Tournament

-Missione personale-










Basiledra, Cuore di marmo, vari giorni prima


Il gruppo intorno alla candela si sciolse, ognuno prese una direzione diversa mischiandosi tra la folla. Il tragico evento della morte del re aveva scosso gli animi della gente, la presentazione del nuovo re aveva colto di sorpresa tutti, la nomina di Caino a reggente temporaneo aveva dato il colpo di grazia. Troppa carne al fuoco per il popolo, ma non per lui.
Il redentore non se ne preoccupava, aveva altro a cui pensare in quel momento.
Il mercenario incontrato poco prima si alzò e si incamminò per la sua direzione con passo tranquillo. Aaron salutò i compagni di quella serata e senza farsi notare si accodò all'uomo.
Si sentiva stanco e le ferite appena rimarginate grazie alla magia dell'elfa gli prudevano incredibilmente, ma era una sensazione che già conosceva. Aveva bisogno di riposare, ma il letto per quella sera avrebbe atteso. C'era altro da fare.
Aveva trovato un nuovo bersaglio. Quel mercenario aveva parlato di possessione. Demoni probabilmente. Quello era il suo campo e a lui sarebbe toccata la redenzione. Un atto non richiesto, certo, ma necessario per il bene della comunità, soprattutto se il soggetto in questione minacciava di esplodere.
Non sarebbe stato un lavoro facile, lo sentiva, ma questo non l'avrebbe fermato. Aveva bisogno di consultare i confratelli del suo ordine, forse loro avrebbero avuto delle risposte da dargli, ma per il momento il suo obiettivo si limitava a non perderlo d'occhio.
L'uomo prese un volantino e continuò nel suo percorso.
Il redentore raggiunse velocemente il ragazzino che distribuiva i fogli e gliene strappò uno di mano senza troppi complimenti. Il bambino prese a lamentarsi ma gli bastò uno sguardo per frenare la lingua.
Aaron osservò il volantino.
Un torneo nella Land Van Jakkalse, la terra dei draghi.
Ne aveva già sentito parlare in alcune storie ma mai vi aveva messo piede. Era li che si sarebbe diretto il mercenario?
Questa caccia l'avrebbe portato lontano dai territori del Toryu ma c'era qualcosa in quell'uomo che lo convinceva a non lasciarselo scappare.
Forse la sua condizione critica per lui sconosciuta, forse la sua prima missione personale a Basiledra. Ne aveva appena conclusa una su commissione, ora gliene spettava una a sua scelta e lui aveva appena scelto.
Il mercenario proseguì la sua camminata fino a raggiungere il suo alloggio. Seguirlo non era stato difficile, non sembrava essersi accorto della sua presenza e probabilmente non si aspettava di poter essere seguito quella sera.
Meglio così.
Il redentore attese qualche istante per evitare brutte sorprese, poi si accostò all'unica finestrella di quel locale.
All'interno l'uomo aveva appena posato il cappotto e si apprestava a controllare il suo armamentario.
Era ben fornito, senza dubbio, quasi adatto ad una guerra.
Aaron si tenne il più possibile nascosto alla vista del mercenario e trasalì quando l'uomo si girò di scatto nella sua direzione con le pistole spianate. Ci mancò poco che lo vedesse.
La mano destra del redentore lasciò andare il calcio della pistola, afferrato d'istinto.
Il cuore gli batteva a mille e lo sentiva pulsare forte in gola.
Tornò a guardare all'interno della stanza, l'uomo si stava mettendo il cappotto e sembrava stesse per uscire. Il redentore si allontanò dalla finestra e girò l'angolo della struttura, nascondendosi alla vista. Pochi istanti dopo, il mercenario uscì dal monolocale, si chiuse la porta alle spalle e si incamminò lungo la strada.
Aaron rimase nel buio osservandolo allontanarsi.
Dove te ne vai così armato?
I suoi occhi scesero ad osservare il volantino ancora stretto nella mano sinistra.
Il torneo? E' lì che stai andando?
Lo sguardo si mosse tutto intorno ad assicurarsi che nessuno lo stesse osservando, poi il redentore riprese il suo inseguimento nella notte.




Visto che il mio duello è con Sorrow e ci siamo appena incontrati nella free quest "Trône du Roi", lego il tutto con questo pezzo, il resto lo scriverò nel post di presentazione :sisi:
 
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Fanie Elberim
view post Posted on 30/7/2013, 18:10





Il Torneo del Drago


« Come sarebbe a dire che non vuoi vendere una carabina ad un'elfa? » il mercante a cui avevo chiesto aiuto per scegliere l'arma a polvere nera pareva credere che, dopo dieci secondi o giù di li, mi sarei uccisa da sola nel tentativo di ricaricarla. Dopo qualche minuto di contrattazione sospirai, conscia che il mio aspetto e la mia scarsissima esperienza in materia bellica mi avrebbero impedito di addentrarmi nello studio di quel genere di combattimento per qualche altra settimana abbondante. Ma non era certo tutto perduto, avevo capito poco gli umani ma su una cosa ero perfettamente sicura: adoravano lottare, combattere e dimostrare in tale modo la loro superiorità. Un atteggiamento tipico delle creature animali, nulla di assolutamente orribile o indecente, semplicemente denotava il loro bisogno di stabilire una leadership basata unicamente sulla dominazione. Certo, sottosviluppo mentale e culturale c'era, ma non per questo era da definirsi rozzo. Avrei desiderato imparare tale arte della guerra, non per la pratica ma per la giustizia di conoscenza di cui ricercavo tanto l'essenza.

Quando le voci su un torneo nei territori orientali, che non avevo ancora esplorato, si diffusero la mia decisione fu praticamente automatica e nel giro di poche ore mi ero preparata al viaggio. Ovviamente dove c'è lotta c'è dolore, avrei scommesso qualsiasi cosa che le mie arti non avrebbero tardato ad essere utili in quella circostanza. Assolutamente.



BOGrbNs



Il luogo era incredibile, la gente pareva non interessarsi al fatto che da li a poco sedici persone si sarebbero scontrate sul campo di battaglia, anzi, ne era entusiasta! Vraal si era raggomitolata in fondo alla sacca da viaggio atterrita dal caos e dalle urla della gente, io stessa mi sentivo terribilmente fuori posto e solo grazie ad una gigantesca fortuna mi ero accaparrata un posto abbastanza buono per vedere i contendenti dagli spalti. Molti dei volti che riuscivo a scorgere, seppure con le dovute difficoltà, erano noti ed in quel momento la sensazione di curiosità lasciò il posto ad una certa amarezza. Era come se in cuor mio sentissi il desiderio, o la mancanza, di aver preso parte fisicamente a quell'evento riducendomi ad essere una mera spettatrice silenziosa. Eppure era questo ciò che dovevo fare, osservare e capire, in seguito sarebbe venuto anche il lusso di agire in prima persona. Sorrisi cercando di farmi notare da Aaron, Aang e Zero, sbracciandomi in maniera piuttosto poco consona alla mia educazione. Ma infondo fondersi con quella cultura, viverci all'interno, significava anche imparare a far propri comportamenti e modi di fare, col dovuto distacco ovviamente, degli uomini.

Non avevo mai visto un drago in vita mia, mai. Quando ne vidi volteggiare ben sedici per il cielo dell'arena i miei occhi si riempirono di assoluta meraviglia. Solamente nelle storie e nelle leggende il mio popolo aveva avuto rapporti con quelle creature, le uniche forse a poter rivaleggiare in termini di lungimiranza e longevità con gli Elfi, sebbene il loro interesse materialistico e la suscettibilità all'ira avesse sempre posto un freno a relazioni più strette tra i nostri popoli. Tuttavia erano leggende e racconti di sette, ottomila anni prima della mia venuta al mondo, per quello che ne sapevo potevano essere tutte storielle della buonanotte... ma loro erano li, in carne e scaglie, tutt'altro che fantasia. Una ragazza accanto a me, dai capelli fulvi e dall'espressione divertita, iniziò ad indicare questo o quell'altro drago cercando di instaurare un dialogo con me.



« Guarda quello, è un vero spettacolo! E quell'altro?! » Aveva un timbro di voce molto leggero, indossava abiti orientali di quella foggia a me sconosciuta ma allo stesso tempo meravigliosa, mi guardò e mi chiese quale, tra tanti, fosse il mio preferito dei contendenti. Una domanda abbastanza difficile, specialmente perché non conoscevo nessuno abbastanza bene da potermi schierare, e non era nella mia natura farlo. Optai per una risposta abbastanza criptica. « Il secondo. Il mio preferito sarà il secondo arrivato, perchè pur non essendo forte come il primo, non sarà nemmeno arrogante come lui, e pur non essendo debole come il terzo, sarà sicuro delle sue capacità. » poi sorrisi, mentre lo sguardo della giovane orientale si faceva distante e confuso, quasi come l'avesse stordita quell'intricato giro mentale che avevo fatto. Tirai fuori il piccolo diario, che avevo comperato qualche giorno prima, iniziando a scrivere tutti i miei pensieri con una matita. Di li a poco la mia concentrazione sarebbe stata tutta per il torneo.


Io sono sugli spalti a fare il tifo per voi! (Ho editato perché ho copiato male il titolo del post ^^" scusate. il caldo tira brutti scherzi)


Edited by Fanie Elberim - 30/7/2013, 23:01
 
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.Azazel
view post Posted on 30/7/2013, 19:47




Draconic Tournament
Taanach
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~


Il brusìo era talmente eccessivo che decise di muoversi per vedere che stava accadendo.
Impugnò l'enorme coscia di cinghiale arrosto e s'incamminò verso il gruppetto di persone appena fuori la locanda; qualche nuovo manifesto sembrava aver risvegliato in loro chissà quale fervore ed entusiasmo.

« Levatevi dai piedi. »
Ruggì la Montagna Nera facendo irruzione nella frotta e scansando via, senza troppa gentilezza, un paio di uomini in prima fila che cadderò a terra bestemmiando e urlando contro insulti prima, poi, vedendo la figura del guerriero e l'enorme spadone che portava lungo la schiena, s'ammutolirono di colpo e se la svignarono via tra la folla senza nemmeno rimettersi in piedi.
Saggia decisione: trasformare un pomeriggio talmente afoso in un pomeriggio di sangue non sarebbe stata una scelta intelligente.
Azzannò voracemente la carne del cinghiale, strappandone un pezzo così grande che per poco non ci si strozzava mentre leggeva il volantino attaccato alla parete.

Morpheus.
Draconic Tournament.

Uno, due, tre morsi alla tiepida carne e già stringeva solamente l'osso.
Gli occhi neri che leggevano più e più volte il volantino, un sorriso che si delineava sul viso trasfigurando i lineamenti spigolosi del goryano.
Avrebbe squarciato dalla gioia chiunque fosse stato a portata per la sua Hekatombe, e di gente ce n'era fin troppa per i suoi gusti.
Dovette trattenersi una seconda volta.
Sradicò via il volantino e lo portò via con sé mentre diverse persone l'osservavano andar via, impietrite e terrorizzate dopo aver visto l'espressione che si era stampata in volto all'energumeno.

[...]

Eccolo Morpheus, il ragazzo-drago o il drago-ragazzo, che si rivolgeva alla folla e a tutti coloro che raccolsero l'invito per partecipare al torneo.

« Benvenuti guerrieri.
Benvenuti alla prima edizione del Draconic Tournament.
I duelli si ambienteranno per tutto il Land Van Jakkalse durante la giornata di domani. Verrete avvisati anzitempo dell’orario del vostro scontro e verrete scortati nelle arene a dorso di piccoli draghi.
»

A quelle parole il cielo s'oscurò per la presenza di diversi draghi che, volteggiando nell'etere, emisero dalle fauci l'elemento che li contraddistingueva gli uni dagli altri lasciando stupefatti ed estasiati tutti i presenti dinanzi a quel caleidoscopio di colori.
Ogni lucertola atterrò al fianco di un partecipante.
A Klaus capitò un drago dalle scaglie nere, lucide e all'apparenza taglienti come l'acciaio temprato, gli occhi cremisi del rettile incontrarono quelli color pece del guerriero giusto per un istante poi la creatura volante distolse lo sguardo dimenando furiosamente la coda e sputò fiamme verso il cielo, come per dimostrare che non era per nulla intimorita dal guerriero corazzato.
Klaus gli sorrise di risposta ma era una reazione dovuta all'euforia generale, in altri casi avrebbe decapitato con un colpo il rettile volante e l'avrebbe fatto arrosto.

« Fatevi onore e combattete.
Andate guerrieri e riposate, che domani sarà un grande giorno.
»
Morpheus concluse la cerimonia di benvenuto con un altro fenomeno pirotecnico ed estasiando per una seconda volta tutti i presenti.
Chi sarebbe mai riuscito a dormire con quell'overdose di adrenalina in circolo?

Buon torneo! :v:

 
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Malzhar
view post Posted on 30/7/2013, 20:04




«Hey tu! » la voce squillante del un banditore quasi perforò il timpano dello Sciamano.
Malzhar si voltò lentamente con un'espressione di profonda irritazione negli occhi. Quella notte aveva dormito poco e male e da quando il Re era morto un ulteriore preoccupazione si era aggiunta. Si era svegliato con un mal di testa sordo e l'urlo del banditore era stata la scintilla in una polveriera grande quanto il sedere di un elefante. I nervi crollarono inevitabilmente...
La mano corse più veloce dello stesso pensiero alla casacca sgargiante, la forza proveniente dalla rabbia gli diede il vigore necessario per sollevare quell'uomo un pelo dal selciato.
«Urlami ancora in un orecchio e ti taglio la lingua »
Il bardo, banditore o quello era sbarrò gli occhi e mormorò un terrorizzato «Perdonate Eccellenza, non volevo ... »
Malzhar lo lasciò andare, si passò una mano sul viso e riprese la calma. Troppe volte stava uscendo dal seminato, troppe volte aveva permesso ad una parte spiacevole di se di prendere il sopravvento.
«Ritrova la calma Sciamano. Non è adatto ad un Inquisitore comportarsi in questa maniera» - la Voce, colei che lo aveva investito del suo nuovo ruolo, sembrava essere divenuta parte della schiera di guide spirituali che lo accompagnavano come da tradizione per uno della sua gente.
«Se solo riuscissi a riposare adeguatamente il mio umore farebbe passi da gigante »- rispose mentalmente.
«Troverai un modo, prima o poi...Ma non puoi scaricare sugli altri le tue frustrazioni Malzhar...»
L'Uomo-Spirito annuì. Il banditore nel frattempo era rimasto li come congelato.
Malzhar gli sorrise e allungò una mano per rassettargli la casacca multicolore ma quello fece un salto indietro temendo un nuovo accesso d'ira.
«Devi perdonarmi » disse assumendo un espressione contrita «E' una brutta giornata e non so proprio cosa mi stia accadendo. Di solito non sono così...» e poi quasi più a se stesso che al suo interlocutore «Devo trovare una maniera per incanalare queste emozioni violente. »
«Perchè non in un torneo?» ribattè quello subitamente ripresosi grazie alla rinnovata opportunità di svolgere il proprio lavoro.
«Prego? » - chiese lo Sciamano colto alla sprovvista.
«Un torneo! Un grande, glorioso torneo! Il grande e nobile Morpheus organizza una giostra in cui teste calde come voi Eccellenza possono dimostrare il loro valore! » - spiegò con un sorriso sgargiante.
«No grazie non è roba per me.. »
«Pensaci, potrebbe farti bene! Conosceresti gente, potresti trovare qualcuno che ti dia una mano con il Morso e i suoi effetti e, se ti capita l'occasione, anche servire l'Ordine. Non è la peggiore delle avventure. Di certo non la più pericolosa di quelle in cui ti vai buttando a capofitto. »
«Perchè no? In fondo cosa potrà mai succedere di così tremendo? »
Il banditore agitava smagliante un volantino «Eh no! » disse furbescamente «Dopo la vostra brutta sfuriata dovrete offrirmi una birra se lo volete. »
Malzhar sorrise furbescamente «Ora che ci penso ne ho visti parecchi attaccati sui muri e altrettanti a terra! »
L'altro rispose con una faccia di finta delusione «Ah se preferite raccattare da terra volantini colmi di lerciume fate pure! Ma io ho facoltà di offrirvi insieme al volantino anche un posto su una delle carovane che portano al Torneo. La strada è lunga e non vorrete di certo farvela a piedi! »
«Ah se è così allora ti devo due birre!» - disse sorridendo Malzhar e lanciando una moneta che valeva ben più di un barile intero.
L'altro fu rapido ad afferrarla e a riporla nella tasca e altrettanto rapido a porgere il volantino - «Si parte domani. All'alba. Vi terrò un buon posto e se avanza un bicchiere di birra! »


Il colore illeggibile ed accecante l'ho scelto appositamente per rendere l'idea dell'effetto della voce squillante del banditore sulle tragiche condizioni PISICOLOGICHE ( l'errore è volontario <.<) del mio PG
 
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genesis000
view post Posted on 30/7/2013, 21:49




« Benvenuti alla prima edizione del Draconic Tournament.»
Genesis era in mezzo alla calca, a osservare l'apertura del "Draconic Tournament" torneo al quale, aveva deciso di partecipare, senza un motivo particolare, per il semplice fatto che non aveva di meglio da fare.
"Perchè no?"
Si era detto.
« I duelli si ambienteranno per tutto il Land Van Jakkalse durante la giornata di domani. Verrete avvisati anzitempo dell’orario del vostro scontro e verrete scortati nelle arene a dorso di piccoli draghi.»
"Che cazzo hai detto?"
Quasi a rispondere alle sue parole 16 draghi, tutti di colore diverso, si alzarono in volo, ognuno mostrando il proprio elemento, dal più classico fuoco fino ad arrivare al ghiaccio, davvero uno spettacolo che riscaldava il cuore, e non il culo,come era successo l'ultima volta che aveva incontrato un drago.
a questo tizio piace fare le cose in grande.
Un certo Morpheus aveva organizzato il torneo, e aveva davvero fatto le cose in grande, l'evento era stato pubblicizzato in lungo e in largo, Genesis stesso ne era venuto a conoscenza tramite un volantino, e non doveva essere l'unico ad averne sentito parlare, molte facce note potevano essere riconosciute in mezzo alla folla, la maggior parte delle quali erano intorno alla candela la notte della morte del re.
« Fatevi onore e combattete.»
Era abbastanza, iniziò a farsi strada nella calca, allontanandosi dalla confusione,curioso di conoscere il suo avversario l'indomani.



CODICE
Brevissimo post giusto per diminuire il volume di quello che sarà il post di presentazione, chiedo venia per eventuali errori ma devo proprio scappare, correggerò domani.
 
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Artemis868
view post Posted on 20/8/2013, 21:39




Chonicles of Morpheus
Draconic Tournament



In vita mia non mi ero mai sentita così al centro dell'attenzione, nemmeno durante la mia iniziazione quando avevo ricevuto Korina dall'albero sacro, ed avevo scoperto che essere al centro dell'attenzione non mi piaceva per niente: anche se avanzavo insieme col resto dei partecipanti al torneo sfoggiando la stessa fierezza che qualunque fiero guerriero degno di questo nome dovrebbe avere, in realtà il mio stomaco si contorceva per il disagio di trovarmi sotto gli occhi di tante persone. Nel rispondere alla chiamata del Draconic Tournament non mi ero aspettata una tale affluenza di genti venute da tutta Asgradel; certo ero conscia che l'evento era stato ben pubblicizzato, perciò sapevo che avrei dovuto combattere sotto molti sguardi, ma non avevo realizzato la portata dell'evento fino a quando non ero giunta tra gli spalti. Centinai, o addirittura migliaia di persone erano già schierate sulle gradinate tutto intorno la palco dove Morpheus si apprestava a pronunciare il discorso che avrebbe dato il via alla competizione.

La sola idea che quella moltitudine avrebbe seguito ogni istante del mio scontro mi faceva sentire male, e pensare che in quel momento la maggior parte dell'attenzione era per l'organizzatore. E quando essa fosse stata per me ed il mio avversario, sarei riuscita a concentrarmi solo sul combattimento? Quando avevo letto il volantino in quella locanda sperduta mi era sembrata una buona idea partecipare, un modo costruttivo di impegnare il tempo altrimenti infruttuoso ed allo stesso tempo avvicinarmi al mio obbiettivo.

Ma adesso... adesso mi chiedevo cosa ci facessi io insieme a tutti quegli avventurieri in cerca di fame e gloria: quello non era il mio posto, a perpetrare quel gioco di guerra per un'ignota ricompensa e per il diletto degli spettatori. Avrei dovuto impegnarmi a cercare imprese ben più degne ed utili di quella al posto di cedere alla noia ed alla frustrazione, ed invece ora mi trovavo invischiata in quella situazione e mi chiedevo se non era troppo tardi per ritirarmi e lasciare che fossero gli altri a scannarsi tra loro in quella farsa.

Prima che potessi prendere una decisione, Morpheus cominciò a parlare e tutta la mia attenzione fu canalizzata dalla sua figura.

« Benvenuti guerrieri. Benvenuti alla prima edizione del Draconic Tournament. » Esordì lui dandoci il benvenuto e allargando le braccia includendo le folla tutta, che applaudi entusiasta.

« I duelli si ambienteranno per tutto il Land Van Jakkalse durante la giornata di domani. Verrete avvisati anzitempo dell’orario del vostro scontro e verrete scortati nelle arene a dorso di piccoli draghi. »

Continuò lui, ed a quelle parole apparvero nel cielo una miriadi di piccoli draghi dei più vari e straordinari colori: nel vedere le creature che volteggiavano come se nuotassero sopra gli spalti e tra le illusioni sospese dimenticai per un momento dove fossi e il perché mi trovassi li. Presto il mio sguardo fu attratto da un riflesso di scaglie celesti ed il mio cuore perse un battito tanto fu l'emozione nel riconoscere la natura della creatura; la bordata di ghiaccio che scaturi dalle fauci del drago confermò quanto già avevo capito con un solo sguardo. Si trattava di un drago dei ghiacci!

Da fanciulla, ancora prima che ricevessi Korina e fossi iniziata all'arte della spada, io e le mie madri eravamo solite recarci al villaggio del fiume ogni solstizio d'estate ed osservare i draghi dei ghiacci giocare tra le correnti d'aria in alto, fin sopra le montagne, irraggiungibili e bellissimi nonostante la distanza gli rendesse poco più di dei puntini. Avere quella creatura mitologica così vicina risvegliò un'ondata di ricordi felici e malinconici, memorie di un tempo in cui non conoscevo ne la sofferenza della perdita ne l'asprezza della battaglia.

Quando infine fu proprio il drago azzurro ad atterrare accanto a me e ad incrociare il suo sguardo mistico col mio quasi mi sentii mancare: non avevo mai visto un drago così da vicino; ognuna delle sue scaglie era come una gemma di ghiaccio che rifletteva la luce delle stelle come un diamante, ed i suoi occhi erano di un blu così intenso da essere quasi iridescenti. A stento udii gli auguri di Morpheus tanto ero presa dal drago, ed anche quando il cielo fu illuminato dagli spettacolari fuochi d'artificio osservai solo distrattamente la favolosa esibizione pirotecnica, quasi timorosa che la creatura potesse svanire se distoglievo lo sguardo anche solo per un attimo. Allungai la mano verso il muso della creatura per accarezzarle, come a volermi accertare che non fosse un miraggio, e provare la freddezza delle sue squame sulla mia pelle mi fece per un attimo sentire più vicina a casa. Tutto sommato era stata una buona idea partecipare, anche solo per avere il privilegio di sfiorare quella maestosa creatura.

« Andate guerrieri e riposate, che domani sarà un grande giorno. » ci salutò infine l'organizzatore, e con quelle parole di congedo anche il drago azzurro se ne andò voltandosi con austerità e spiccando il volo, lasciandomi sola insieme agli altri gladiatori.

Con un sospiro di delusione per il poco tempo trascorso con l'animale, anch'io mi affrettai ad andarmene; l'indomani sarebbe stata una giornata impegnativa e dovevo riposare, inoltre non vedevo l'ora di discostarmi da tutta quella calca e trovare un po' di tranquillità.

Raggiunta le tenda a me assegnata mi sedetti sul letto, riflettendo sugli eventi della serata: ripensandoci, ero stata una stupida a non osservare con più attenzione gli altri aspirati campioni; magari avrei potuto riconoscere qualche faccia conosciuta, o magari sarei riuscita ad intuire qualcosa di utile per prepararmi al duello del giorno dopo, anche se ancora non sapevo chi sarebbe stato il mio avversario. Decisi però che poco importava che non avessi osservato con attenzione le facce, tanto avrei comunque capito quasi niente di loro da una semplice occhiata. Ma mentre mi toglievo l'armatura e ne posavo ogni pezzo con cura sul tavolo di una cosa ero certa: non mi sarei ritirata, avrei combattuto ed avrei fatto del mio meglio per arrivare più avanti possibile nel torneo, anche solo per mettere alla prova le mie capacità e dimostrare a me stessa che potevo farcela.

 
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Endymyon
view post Posted on 27/8/2013, 21:18




Draconic Tournment
In mezzo a quella folla estasiata sentiva il suo odio crescere sempre di più. Un enorme ribrezzo e l'onnipresente disgusto verso le persone circostanti si manifestavanosul volto di Hiryu. Una smorfia arcigna si era dipinta sul suo viso, le sopracciglia mancava poco che non si fondessero all'attaccatura del naso e le narici erano tanto dilatate da farlo sembrare un toro. Nonostante tutto stava saldamente ancorato al terreno, con le braccia incrociate sotto l'enorme mantello color pesca che lo ricopriva dalla testa ai piedi. I suoi muscoli andavano in tensione ogni volta che un'ovazione percorreva l'aria e arrivava fino alle sue orechcie.
Tutti quelli presenti sugli spalti erano assetati di sangue ma timorosi di soddisfare da sé quella brama di violenza, perciò erano spettatori. Sperava tutti loro avessero pagato una quota per vedere gli spettacoli, perché non voleva andarsene a mani vuote da quel posto, non dopo tutto il viaggio dalle profondità dell'Eden fino a lì.


I volantini avevano infestato tutte le città come formiche, e la voce del torneo si era propagata così in fretta che gli risultava incredibile vedere così pochi combattenti. Aveva considerato che in molti non avessero il fegato di affrontare altre persone a viso aperto, in troppi avevano paura della morte, e quelli lì presenti di sicuro erano pazzi guerrafondai di prima categoria. Non serviva guardarli negli occhi, ognuno di loro aveva una ragione buona per prendere parte ad un torneo così grandioso, e di sicuro credevano di poter vincere.
Socchiuse gli occhi quando un drago bianco si stava per posare leggiadro di fronte a lui. Appena il mantello smise di contorcersi sotto la piccola folata di vento creata dalla creatura, Hiryu la fissò. Entrambi si guardarono negli occhi combattendo un duello silenzioso, tra lingue di fuoco e spade incantate. Seppur antagonisti, non riusciva a non ammirare il drago, guardando le sue scaglie perfette e la tonalità di blu così intenso delle iridi da rettile. Gli enormi pozzi di saggezza si chiusero decretando la vittoria della candida lucertola, che grazie ad un ammaliamento aveva sconfitto l'improvvisato cavaliere.

Al calare della notte l'assassino aveva fatto visita ad alcune locande, ma famoso o meno per l'intrattenimento che avrebbe regalato da lì a poco, continuò a sentirsi a disagio. Tutti coloro che volevano stringergli la mano si ritiravano appena capivano dia vere di fronte un mezzosangue, e tranne i più pazzi, tutti incominciarono a stargli alla larga.
I prezzi alti per una stanza lo fecero desistere dal affittarne una, e sacco a pelo in spalla si incamminò fuori da quel villaggio improvvisato, portando nolente dietro di sé anche il drago bianco.
Raccattati rametti spogli e frasche per un falò, accomodatosi vicino a Narga, addosso a lei si addormentò stanco per il viaggio.

Detto io che postavo prima o poi no? Avevo il pezzo lì, poco propenso ad invialo, ma tanto vale farlo che ritrovarmelo tra qualche anno sul pc, no? :V


 
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9 replies since 29/7/2013, 13:12   336 views
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