Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Marktplaz , Draconic Tournament

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Lud†
view post Posted on 6/8/2013, 08:28 by: Lud†

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Marktplatz
- Il regno dei mercanti -



« Non ti preoccupare non credo tu possa fare molto. »


Morpheus si accarezzò con le dita la cicatrice sul naso, infondo, non aveva mai provato seriamente a farla scomparire, come se qualcosa, nel suo subconscio, gli facesse apprezzare quella piccola deformità sul viso. Morpheus puntò i suoi profondi occhi color ghiaccio sul viso dell’elfa, qualcosa in lei lo divertiva, aveva conosciuto, durante la sua vita, parecchi esemplari di quella razza e per la maggior parte erano tutti taciturni, studiosi che passavano le ore sopra i libri e perfino troppo calmi per una razza, quella draconica, che faceva della pazienza la loro virtù migliore. Gli elfi rifuggivano, tranne in rare occasioni, da ogni fonte di divertimento, parevano – ai suoi occhi – fin troppo distaccati dal piano materiale. Erano simili certo, ma profondamente diversi. Mentre quell’elfa dal nome Fanie, possedeva l’indubbia gioia di un giovane umano nel pieno della sua maturazione fisica. Osservò le forme voluttuose del suo corpo e discese il suo sguardo soffermandosi sull’abbigliamento oltremodo particolare. Sul viso del dragone si dipinse un sorriso di puro divertimento, Fanie pareva un calzino spaiato in un cassettone ricolmo di calzini tutti uguali. Sembrava del tutto estranea a quel contesto e per certi versi inadatta, le vie di quel mercato brulicavano di spietati mercanti e subdole mignotte, non v’era posto – o quasi – per innocenti elfe. « Il mio nome è Morpheus Ulhar, piacere mio. » A quelle parole, calme e calcolate, seguì un lieve inchino del capo, mentre la mano, leggera, si avvicinò a quella di lei sfiorandola appena. Con un movimento calcolato – né troppo lento né troppo brusco – portò la mano di lei alle sue labbra, sfiorando appena la sua pelle, un bacio leggero, dolce e a malapena abbozzato. Nelle narici penetrò il fresco odore di foresta, di erba carezzata dalla rugiada e della corteccia viva. Lentamente rialzò prima il capo e di seguito tutto il corpo, tornado a fissare gli occhi verde smeraldo della donna, con la mano destra scansò lievemente la tenda rosso porpora dell’ingresso. L’interno era illuminato da numerose candele che baluginavano di vivo fuoco; in un angolo un calderone bolliva adagiato su un ammasso di pezzi di legno accatastati l’uno sull’altro a formare una rozza piramide. Al centro era posto un enorme tavolo di legno di frassino, in cui erano adagiati tutti gli utensili utili al mestiere di guaritrice: pinze; forbici; bende; disinfettante e quant’altro potesse tornare utile all’elfa. Gli enormi scaffali brulicavano di libri e di pozioni, di ingredienti e di spezie; tutte cose raccolte dalla sua caverna e che rappresentava una porzione dei suoi averi. Tutto pareva molto più grande di quanto sembrasse da fuori, come se un sortilegio avesse allargato la stanza infrangendo le regole dello spazio.
« Prima tu. » Con la sinistra fece segno all’elfa di accomodarsi all’interno, Morpheus l’avrebbe seguita una volta entrata. Gli avrebbe mostrato la tenda e ciò che essa conteneva, e infine l’avrebbe conosciuta meglio, prima di lasciarla al suo lavoro.




Scusa per il ritardo, ecco il post.
 
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