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La grande cerimonia, il ciclo del passato

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view post Posted on 14/8/2013, 09:25
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La Grande Cerimonia

solebw

Qualche mese prima


Quattro tribù! Più di trecento pelleverde si erano uniti a quella cerimonia e presto sarebbero scesi dalle montagne Doregreen come un’orda impaziente di misurarsi contro gli umani delle foreste e contro i popoli delle città, deboli se paragonati a loro ma assai superiori di numero.
Maratg il Possente era estremamente soddisfatto di se, certo che lo sciamano avrebbe compiuto la sua parte nei progetti che aveva in mente e che avevano portato alla riunione di quelle quattro tribù, unite per un unico obbiettivo: recuperare ciò che era nascosto all’interno del palazzo dei Kasumaki … altre oorblyfsel, altre reliquie che contenevano anime di inaudita potenza come quella del Globo di Otami che ora era in suo possesso.
Non poteva lasciare che esse riposassero in mano ad un altro popolo e non importava chi fosse stato a crearle, esse dovevano diventare proprietà delle tribù perché questo era il loro destino.
Per primo ne aveva sentito parlare dall’uomo venuto dall’est , quando gli aveva spiegato cos’era il dono che gli stava offrendo in cambio di asilo e della possibilità di combattere per la propria vita. Gli aveva detto che da dove veniva c’erano molti altri oggetti come questo, artefatti potenti e segreti che aspettavano solo di essere usati.
Nel toccare il globo di metallo, grande quanto un pugno ma piccolo nella sua mano di dragonide, aveva avvertito nettamente la presenza di un’entità terribile e furiosa ma impotente a liberarsi se non nel modo che Ianawi gli aveva mostrato. Era caldo al tatto quel globo e si muoveva e vibrava nella sua mano come se il potere e l’odio in essa racchiuso dovesse esplodere da un momento all’altro.
Matarg il Possente si era convinto che quella fosse una manifestazione della furia della natura come lo erano i temporali o i terremoti o le frane che spesso precipitavano lungo i versanti scoscesi delle montagne in cui viveva la sua tribù.
Ora anche il suo sciamano, a cui aveva chiesto di cercare un segno, una traccia di queste altre reliquie aveva avuto una visione … una visione in cui il popolo dei Pelleverde si univa per combattere e per recuperare quegli oggetti così preziosi e tra poco lo avrebbe comunicato alle tribù al gran completo in un’apposita cerimonia alla quale si stava appunto recando alla guida delle Zanne di Pietra. Solo, era stupito dal fatto che a quanto pare la reliquia che stava cercando non era un oggetto, bensì un altro di quegli umani e peraltro della stessa famiglia del suo ospite. Questo lo rendeva inspiegabilmente inquieto, senza che peraltro potesse spiegarsene i motivi. Era come se ci fosse qualcosa che non andava … come se ma stava attento anche solo a pensarlo, la visione fosse in qualche modo sbgaliata.
Non era un caso insolito che una oorblyfsel fosse un essere vivente.

solebw


Pochi minuti dopo l’ingresso di Matarg nella caverna

Un sussurro fuoriuscì dalle labbra del teschio, ormai prive di carne e pelle e ridotte a un ghigno di denti e zanne affilate. La tremolante luce delle torce, poche e disperse in quello spazio vasto e vuoto, rischiarava appena i corpi dei molti orchi, orchetti, goblin e giganti … tutti in devoto silenzio per non perdersi nemmeno una delle sacre parole che avrebbero dato nuova linfa al Grande Gioco.
Gothar karatur Net … varag naorterg gotarnair contuse rah tereharterthr.
L’Unico mi ha parlato … mi ha mostrato un segno inconfutabile della sua volontà.
Lo sciamano alzò le braccia sopra il capo, salmodiando attraverso la maschera-teschio una nenia primordiale che le pareti della caverna amplificarono e distorsero in un suono che pareva produrre brividi di aspettativa persino nel più ottuso ed ignorante dei giganti. In quella musica si avvertiva forte la presenza del soprannaturale, della vita che bruciava in ogni essere e che gettava in battaglia i guerrieri senza che questi temessero la morte.
Quanto a lungo durò quel canto nessuno avrebbe saputo dirlo, sarebbero potuti essere alcuni minuti come ore ma quando finì era evidente che aveva prodotto una forte emozione su coloro che l’avevano ascoltato: ora infatti la grotta risuonava degli ansiti e degli eccitati scalpiccii di creature che non riuscivano a sfare ferme, a controllare il loro desiderio di sentire ancora quel canto oppure di slanciarsi a compiere qualsiasi impresa che il loro dio gli avesse comunicato per bocca dello sciamano. Una vera follia collettiva amplificata dal sapiente uso di certe erbe precedentemente gettate nel grande fuoco centrale e che aprivano la mente ad un contatto più diretto con il divino.
Oorblyfsel oter nouthar
Dobbiamo ottenere una nuova reliquia
La sospensione portò alle stelle le aspettative già alte delle quattro tribù e di nuovo il silenzio e l’immobilità caddero sulla folla, secondo le intenzioni dell’abile oratore che prima di segnare la sua vittoria gode nel potere di influenzare le reazioni dei suoi ascoltatori.
... nam org, Kasumaki Masakura!
un umano, Kasumaki Masakura!
L’urlo che ne seguì, emesso da centinaia di petti, fece tremare le pareti.
In un angolo remoto della caverna un uomo, Ianawi Kasumaki, si premette le mani sulle orecchie per non essere assordato del rimbombo e sorrise perfidamente.
L’ora della sua vendetta era giunta, proprio come aveva progettato.

 
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