Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Il canto dell'Abisso - Moonlight Sonata

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view post Posted on 20/8/2013, 09:31
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ESTRATTO:

[...] I rapporti sulla notte in cui si è combattuta la Guerra del Crepuscolo sono da sempre molto confusi: c'è chi sostiene di aver visto un sole nero alzarsi nel cielo; chi abbia visto creature dall'aspetto demoniaco muoversi sulla terra e chi semplicemente sia convinto di essere morto e rinato. Qualcosa tuttavia è certo: Rainier Chevalier per ottenere la perfezione del suo potere ha dovuto estinguere ed assorbire una creatura di Samarbethe che aveva precedentemente ammaliato, chiamata Kishin. Si racconta che ella fosse un vero e proprio cadavere vivente, animato da ragni e altre creature ributtanti che dimoravano all'interno del suo corpo - e si racconta anche che dopo essere stata prosciugata da quello che fu il Re che non perde mai, il suo corpo tornò temporaneamente ad essere quello di un tempo; quello di un uomo.

Nessuno sa che fine abbia fatto il Kishin dopo quel giorno. Forse è rimasto un uomo ed oggi vive inconsciamente in mezzo a tutti noi; forse non è più un pericolo... tuttavia numerose testimonianze degli ultimi mesi raccontano di aver visto un morto avvolto negli stracci dirigersi verso nord, sulla strada che porta da Basiledra all'Erydliss, e poi ancor più a settentrione. Tutti i soldati che sono stati mandati ad investigare in merito a codesta faccenda, però, sono stati ritrovati morti e spolpati delle loro carni: la vista di tali cruenti dipartite ha spinto la maggior parte delle persone ad ignorare l'accaduto, lasciando che la questione si risolvesse da sola. E così in effetti fu: dopo qualche mese non si seppe più nulla del "lich" ramingo che si pensava fosse il Kishin, e anche quella figura finì con l'essere dimenticata per sempre, semplicemente scomparsa sotto la pallida luce della luna.


8E34I

C'era la luna, sopra di me; brillava del colore dell'argento, illuminando un cielo incredibilmente nero. ...Sembrava quasi una moneta gettata in un pozzo.
Quando ho alzato la mano per tentare di afferrarla è sparita del tutto nel mio palmo, abbastanza grande da coprirla. Lo ricordo bene: in quel momento la mia mano era rosa, striata solo in maniera invisibile da vene bluastre e dinoccolata; era la mano di un uomo, seppur sciupata.
Ma lì fra le rovine del palazzo del Re che non perde mai, al culmine della guerra del Crepuscolo, non c'era alcuno specchio che potesse confermarmi il mio temporaneo ritorno ad essere uomo. Non c'era nient'altro in cui riflettersi che non quel cielo che pesava su di me in maniera scura e crudele, deridendomi per la mia debolezza d'animo. Non c'era nessuno che potesse fugare i miei dubbi con le proprie espressioni sorprese, né un viso amico: il clamore della guerra riempiva le mie orecchie e mi portava i gorgoglii di soldati morenti e il clangore delle armi che si schiantavano tra loro con violenza tale da farmi rabbrividire ad ogni scontro.
Ero uomo, forse, ma solo. In territorio nemico.
Abbandonato e dimenticato.
Prossimo alla morte.

Ricordo distintamente che l'unica cosa che riuscii a fare fu quella di abbassare nuovamente il braccio che avevo alzato verso il cielo, usandolo per cingermi il busto. Alzai le ginocchia verso il torace e mi rannicchiai sul fianco, incapace di reagire.
Piansi, con tutto me stesso. Schiacciato dall'intensità di quel momento. Completamente sopraffatto.
Non uno solo dei miei lamenti venne udito: la battaglia coprì ogni suono. Se solo un soldato si fosse accorto della mia presenza in quell'istante, allora forse mi avrebbe ucciso lì, quando ero vulnerabile: sentivo il mio corpo che già stava lottando per tornare ad essere ciò che era e pregai che qualcuno - chiunque - mi trovasse e mi eliminasse prima di tale trasformazione.

...Ma naturalmente, non venne nessuno.

8E34I

Luna, LUNA, LU-NA sopra di me; che BRILLI prezio-o-sa come una moooneta! :tuuu mi stai of-frendo una nuova vita, o morte; SEI IL MIO TRAGHETTATORE E MI PORTI
PORTI
dall'altra pa-arte del fiume!
ACCETTO IL TUO PREZZO! Vedi tutti questi soldaati.? Loro eerano venuti ad ucci;dermi: ci ha-anno provato! Perché-éero uomo... e deèebole... e loro mi hanno VOLUTO SOPRAF-FARRE, SPERANDO DI ELIMINARMI PRIMA... PRIMA CHE...! Ma i ra-ra-ragni sono qui, adesso: so-no tornati tutti! Mi dicono che tu mi aiuteterai, vis-to che non ho più un paadrone. Il Reee mi ha mentitoto e ingannato-to: voleva il mio potere! EGLIEL'AVREICONCESSO! Ma non posso liberarmene! il mio corpo torna sempre ad essere quello che è! diventa più forte! e vive! nella morte!

manonpossostarequi, luluna.
questa gue-guerra non mi appartiene.

de-vo tornare a Samarbethe... ora! I miei figli... loro! Senza... di me...
Ma tu... tu lo vuoi... vuoi che io torni...

c'è qualcuno che mi cerca, dici?
un pàdrone?

ma io non ho la forza... sento le ossa cedermi, la carne sfaldarsi... come puoi chiedermelo...?
io non so-o nemmeno più come muovere un passo dietro l'a-àltro: un-due faceva...? un-due...
farò-ò quel che chiedi lunaaa, ma nieeente di più; ti re-incontrerò a Samarbethe.
a ca-asa.

8E34I

Luna, non-LUNA; sono sotto:terra, adesso. Ho cammina-ato a luungoo, per gio-orni o mesi. Non ti vedo più: sopra di me c'è nero, ma non quello del cielo: gocce umide mi colano in testa: sono nere anche loro: e brutte: e sporche. Ma i miei figli mi ha-anno accolto con gioia! MI AMANO ANCO-RA E POTESSI TU VEDERE COME BANCHETTTANO FELIIICI; COI CORPI DEI NEMICI!
Ma non ha importanza, perché adesso-so so che non eri tu a chiamarmi!:
la voce viene da sottoterra, non dal cielo!
non eri tu ad attende-dermi, ma qualcun altro'o; i miei padroni mi aspepettano nell'abisso: HANNO BISOGNO DI ME.
Non li raggiuungerò ora, ma presto. Sto scavaa-ando, adesso; arrivo - arrivo!
Voi siete come me-e so che insieme
mi sentirò finalmente

a casa.
lo vedete che piango ancora?: ma di gioia, adesso! e vi canto:

nel cuore del mondo, nell'abisso profondo
c'è un padrone che attende, che lo sguardo protende
verso il mondo di sopra, così che lo scopra;
mi ha chiesto di scavare, ed il Tartaro di aprire
e non è uno ma tanti: tutti quanti esultanti

cantan tutti: "abbiamo trovato un servitore!
qualcuno che schiuderà tutto questo terrore!"
ed io son felice di servirli, di sentirli, di aiutarli
abbiam così tanto in comune: io e le mie lune

son qui per guidarmi, e dal mondo salvarmi,
già non sento dolore, con tutto quel clamore
il Kishin è tornato! Ed è comandato
da voci profonde, mute agli altri e distanti;
padroni clementi, minacce influenti

che solo il Kishin conosce! che nessun'altro sa!
lui con le sue angosce - che un nuovo nome ha:
gliel'han dato loro, cantandoglielo in coro:

no Kishin, non lo sarai più:
da oggi in poi il tuo nome è Shah Zyad
...come Barbablù.


D7g4Hgy

 
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