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| « Yuri Ivanov » L'occhio
Nome: Yuri Ivanov Titoli: L'Occhio. Età: 24 Sinossi: Giovane Atletico Biondino; Risoluto Fedele Egocentrico Caratteristiche Fisiche: Alto, biondo, giovane. Dal fisico atletico e asciutto, il cecchino dei Sussurri è sicuramente il membro più attraente della Mano. Veste sempre con abiti larghi e mantelli che ne facilitano la mimetizzazione in abienti naturali come foreste o deserti. Non si separa mai dalla carabina opportunamente modificata da Ilyr con il quale è cresciuto, a cui dedica molto più tempo rispetto alla cura personale. Anche lui comunque, come tutti gli altri menri, non possiede caratteristiche fisiche che esulano dall'ordinario poichè deve essere in grado di mimetizzarsi e passare in osservato durante le missioni.
Profilo Psicologico: Come tutti i giovani talentuosi, Yuri possiede il difetto più comune fra i suoi coetanei: la presunzione. Sicuro di se come pochi in realtà nasconde i suoi dubbi e timori dietro la scorza egocentrica del cecchino infallibile. Possiede comunque una grandissima dedizione alla causa dei Sussurri: essendo convinto che la sua vita non conti nulla rispetto al bene del regno non esita a rischiare più del dovuto per rispettare i propri ideali. Obbedisce senza esitare agli ordini di Kuro e Ludmilla, consapevole che le loro menti sono in gradi di prevedere esiti ben più importanti della sua, proprio per questo non tentenna neppure di fronte all'ordine di uccidere innocenti se dall'altra parte vi è un bene superiore da preservare. Sebbene sia indubbiamente un bel ragazzo la disciplina militare avuta nel suo particolare ordine prima di entrare nei Sussurri non lo fa interessare alle donne.
Cronache di NordStorm
Neve, tantissima neve. Non c'era da stupirsi di quel clima tra i valichi delle Montagne Bianche, ma Zonny non aveva comunque un bel sorrisetto stampato sulla faccia. In realtà non aveva mai sorriso da quando era diventato comandante della truppa. Prima, ai tempi della camerate di gruppo, delle notti passate insonni stringendosi l'un l'altro a riscaldarsi, degli estenuanti turni di addestramento, Zonny scherzava, chiacchierava e soffriva come tutti gli altri. Era diventato molto diverso. Forse la responsibilità sui suoi compagni lo aveva preso alla testa, gettandolo nell'abisso della paura. Ogni ragazzo dai capelli biondi e dagli occhi azzurri del Nord rispondeva solamente ai suoi ordini e contava soltanto su di lui. Il pericolo dell'assideramento e dei geloni non contribuiva a distendere il clima. La missione, poi, era estremamente complessa. « Non si vede nulla. La tempesta è troppo fitta! » si lamentò Zonny. Yuri, avvolto da un pesante cappotto marrone, si avvicinò allo strapiombo che si affacciava sulla notte. La suole degli stivali veniva morsicata dalla neve fresca che si era depositata in maniera costante per tutto il giorno. Si accovacciò, stringendosi il colletto intorno al collo. A quel tempo aveva soltanto diciotto anni. « Stai calmo, ce la posso fare. » disse in un sussurro spazzato via dal vento. Zonny sbuffò. Una condensa bianca si formò davanti alle labbra bluastre. « Non ce la puoi fare. Lo farò io. » Il capitano si alzò e andò verso la cassa di armi che era sistemata poco lontano dalla loro tenda. Erano solamente due, su quella terra persa nel mezzo del nulla, immersi nella nevicata incessante. Secondo i loro contatti, il convoglio doveva passare esattamente sotto la montagna, percorrendo un sentiero sconosciuto e molto accidentato. I vantaggi erano due: il rallentamento della carovana a causa del terreno e l'impossibilità di chiedere aiuto per i soldati della scorta. Ma gli svantaggi superavano di numero quel paio di dettagli a loro favore. Scarsa visibilità, folate imprevedibili, neve sul mirino, scarso raggio d'azione. Per ovviare ai problemi principali, avevano mandato tre della truppa ai cigli della strada nel valico, ombre nascoste dai macigni e dalle rientranze. Al momento giusto dovevano accendere delle torce per favorire l'individuazione del bersaglio principale. Si erano vestiti di bianco e sarebbero stati difficili da individuare. Ma se i cecchini fallivano - se il capitano falliva - la morte per i compagni a terra era quasi certa. Zonny prese il fucile di precisione e cominciò ad assemblarlo, bestemmiando per il ghiaccio che si era insinuato nella canna. « Il tuo occhio non è così esperto. Quante missioni hai fatto? Due? Tre? » Yuri sollevò la testa per guardare negli occhi il suo mentore. Era il migliore dei cecchini dai tempi di John Ammond. « Quattro missioni. E sono sempre andato a segno. »
La bufera diede un attimo di tregua al monte sullo strapiombo. Il silenzio innaturale calò sul piccolo accampamento e, sebbene ancora insufficiente per il lavoro da fare, la vista migliorò. Zonny finì di sistemare il calcio del fucile e si acquattò nella neve. Era teso, molto teso, le sue braccia tremavano per il freddo e la paura di fallire. Poi, come un fulmine a ciel sereno, uno schizzo di sangue bagnò il volto di Yuri. Nell'aria si percepì il boato di ritorno dello scoppio e un leggero fumo che saliva da una modesta collina innevata in lontananza. Yuri portò un dito sulla guancia e guardò il liquido rosso che colava sulla mano: non era suo. Il cuore cominciò a pompare freneticamente, gli occhi si velarono di lacrime e i muscoli si bloccarono. Fissò Zonny...e cominciò a piangere. Non aveva mai pianto in vita sua, era sempre stato solido, spavaldo, orgoglioso. Ma vedere il corpo del suo capitano a terra gli aveva stroncato l'anima. Era lì, immobile come pochi istanti prima, con un foro di proiettile che trapassava la testa. "Le guerre tra mercenari sono dure. Non sai mai quando ti colpiranno, non sai mai quando perderai un amico." Erano le parole di Zonny il primo giorno che si erano incontrati. Quelle stesse parole, ora, riecheggiavano nella morte. C'era un altro cecchino, appostato da qualche parte su quelle montagne. Era stato bravo, dannatamente bravo.
Quel pensiero risvegliò la mente del giovane. Contò mentalmente i secondi per ricaricare, per prendere nuovamente la mira e sparare. Raccolse il fucile dalla neve, gelido come il cadavere di Zonny. Scivolò per terra, di lato, rotolandosi nella neve con movimenti fluidi e repentini. Cercò rifugio dietro un macigno e si asciugò le lacrime per evitare che ghiacciassero. Respirò. Pianse. Respirò ancora. Diciotto anni e aveva già perso il suo compagno più caro. Diciotto anni ed era già stato toccato dalla disperazione. Sapeva che quell'esperienza l'avrebbe cambiato per sempre, oppure lo avrebbe reso più forte. Dipendeva solo da lui e dal suo spirito. Era consapevole della cosa, era consapevole di non poter mollare proprio in quel momento. Respirò, il cuore si calmò; si diede uno schiaffo per riprendere lucidità. « Sei sempre andato a segno. Lui ha ucciso Zonny. Devi farlo per il tuo compagno. » Era una questione di sicurezza. L'altro cecchino, dalla sua posizione ribassata, doveva prendere la mira almeno per venti secondi prima di poter sparare. Yuri, d'altro canto, non conosceva l'esatto punto in cui era sistemato l'avversario. Ma doveva farlo, doveva almeno tentare. Per Zonny, per la truppa, per i suoi compagni che stavano attaccando senza copertura. Così, con tutta la quiete che poteva mettere in corpo, imbracciò la carabina e uscì allo scoperto. Davanti al suo sguardo si aprì lo scenario di battaglia: una collina bianca, il sentiero sotto la montagna, la bufera che riprendeva. Cinque secondi. L'aria fredda nei polmoni, la presa salda sulla canna, l'indice sul grilletto. Dieci secondi. Gli occhi che viaggiavano veloci, visualizzando i dettagli, cogliendo i minimi movimenti. Quindici secondi. Il bagliore, il fumo e il dolore improvviso alla gamba. Il lieve torpore nella coscia, il pulsare delle vene spezzate, il sangue che si congelava sulla ferita aperta. Yuri rimase immobile...era stato colpito di striscio. Il nemico non aveva aspettato abbastanza, non era riuscito a mantenere la calma. E lui lo aveva visto. Inclinò la testa sul mirino. L'adrenalina scorreva a fiotti. « Hai tutto il tempo del mondo. Respira. Non c'è fretta. » Chiuse la palpebra sinistra. Tutto il tempo. Sta ricaricando. Tutto il tempo che vuoi. La lente era puntata verso una microscopica figura che si agitava sulla collina, forse in preda al panico. La vista diventò più nitida. Duemila metri. Yuri respirò ancora, riusciva a distinguere braccia e gambe. I muscoli erano fermi. Riusciva a vedere la testa incappucciata dell'uomo che aveva ucciso Zonny. Respirò. Poi sparò.
Ancora un boato, ancora del fumo. Ancora morte. La piccola figura all'orizzonte si accasciò lentamente a terra, la testa spaccata. Era fatta. Yuri era maturato, aveva mantenuto la freddezza dell'assassino. Non sapeva cosa provare: gioia, tristezza, paura per il futuro. Doveva ancora terminare la missione principale. Si gettò per terra, disteso direttamente sul manto di neve fresca. La gola doleva in maniera terribile e nella bocca non c'era più saliva, ma lui era vivo e aveva computo il suo lavoro. Non si era lasciato contaminare dalle emozioni, dal terrore e dalla visione del suo compagno caduto. Ora poteva finalmente lasciarsi andare, per l'ultima volta. Prima del Silenzio e dei Sussurri.
L'Occhio
« Hai tutto il tempo del mondo. Respira. Non c'è fretta. » (Yuri Ivanov, bersaglio a duemila metri, colpo in canna.) Il cecchino migliore dei Sussurri, in gradi di colpire e abbattere un bersaglio in un colpo solo da centinaia di metri di distanza, ha il talento per meritare la fama che lo precede. Il giovane ragazzo possiede un talento straordinario con le armi, che siano esse semplici coltelli da lancio, archi o letali armi da fuoco prodotte da Ilyr. Senza dubbio la sua arma preferita è una carabina opportunamente modificata dal Pipistrello per riuscire a sparare anche numerosi colpi in rapida successione, al contrario dei rari fucili a colpo singolo che la comune tecnologia è in grado di produrre all'interno dei Quattro Regni. Utilizzando un consumo variabile di energia il cecchino potrà arrivare a crivellare letteralmente di colpi un singolo bersaglio, causando un danno pari al consumo se non opportunamente difeso. [Personale Variabile - Il consumo energetico verrà sottratto dalla riserva energetica di Ludmilla]
Mrazivý In passato, forse, Yuri si lasciava influenzare dalla paura e dai sentimenti, ma il suo temperamento è cambiato. Dopo l'episodio sulla montagna innevata, dopo la morte del suo capitano, il ragazzo ha imparato a non dare peso ai pensieri che insinuano la sua mente o alle ferite che gli vengono inflitte in combattimento. In qualsiasi situazione, in qualsiasi condizione, le sue abilità di cecchino rimarranno immutate e la sua concentrazione sarà sempre al massimo. Le condizioni climatiche avverse, come un forte calore o un gelo intenso, non intaccheranno i suoi muscoli temprati; semioscurità o luci potenti non infastidiranno i suoi occhi di falco. Yuri rimarrà sempre il miglior cecchino della squadra. [Passiva: la mira di Yuri non può essere influenzata da eventi esterni come clima, luce, dolore o distrazioni. Sarà sempre in grado di colpire il bersaglio. Questo effetto non può contrastare tecniche appositamente create per destabilizzare la vista.]
Neomylný Il colpo speciale, il colpo perfetto. Yuri è tutt'ora uno dei cecchini leggendari di Asgradel, un mito per i ragazzi che intraprendono questa difficile carriera. Ciò che caratterizza di più il giovane Sussurro è la sua infallibilità. Non ha mai sbagliato un tiro, anche quando non doveva uccidere. Durante le sue disparate missioni ha sviluppato una particolare affinità con i bersagli a grande distanza. specialmente su tratti aperti. Imbracciato il fucile, dopo un attimo di concentrazione per prendere la mira e un consumo di energia pari a Basso, Yuri è in grado di focalizzarsi su un singolo nemico per colpirlo con un proiettile. Non importano i metri che lo separano dal suo uomo, il proiettile raggiungerà l'obiettivo. [Tecnica Fisica: spendendo un consumo Basso, Yuri è in grado di sparare un singolo proiettile ad un singolo bersaglio in lontananza. Questo colpo può raggiungere nemici anche a distanze proibitive ed è praticamente infallibile. Conta come un attacco fisico.]
Protitankový Grazie alla modifiche apportate durante gli anni e attraverso le esperienze effettuate in battaglia, i proiettili della carabina Lyubomira sono divenuti micidiali. Questo tipo di pallottola perforante è formato da un cappello balistico di materiale leggero, un corpo in acciaio, un riempimento esplosivo e delle bande guida per migliorare la precisione in linea retta. Yuri, spendendo un consumo di energie pari ad Alto, è in grado di inserire una munizione ad alto potenziale che, se colpirà il bersaglio, esploderà al contatto. L'esplosione causata in questo modo provoca danni Alti nel punto designato, aprendo diverse ferite nella carne. [Tecnica Magica: spendendo un consumo Alto, Yuri è in grado di sparare un colpo che esploderà a contatto con il bersaglio, provocando danni Alti.]
Oznámenia Rilevare. Azione fondamentale per qualunque cecchino. In ogni circostanza, per un tiratore, è essenziale sapere esattamente dov'è il nemico e come si sta muovendo. Il campo di battaglia dev'essere memorizzato, tutti i nascondigli devono comparire nella mente come una mappa di carta. Per questo motivo e nel periodo successivo alla morte del suo compagno, Yuri ha appreso l'arte di schematizzare e sintetizzare i dettagli dell'ambiente circostante per poter calcolare i suoi colpi e la distanza che deve percorrere il proiettile. In questo modo riesce anche a conoscere il numero esatto degli avversari da affrontare e la disposizione da guerra delle truppe nemiche. [Passiva: Yuri, concentrandosi, riesce a sapere con esattezza la posizione dei suoi bersagli sul campo.]
Zúfalý Arriva un momento in cui si è disperati, un momento in cui anche la più ferrea stabilità crolla e ci si trova alle strette. Ci sono situazioni talmente difficili da affrontare che tutte le barriere mentali si sfaldano in favore di un istinto potente e senza limiti. Si perde la razionalità, gettandosi nella mischia contro le schiere nemiche, dissipando ogni dubbio riguardante il pericolo o la razionalità. Yuri ha un oggetto nella tasca che porta sempre in battaglia da quando si è ferito la gamba sulla montagna: una fiala di Adrenalina. Quando è messo alle strette, il cecchino può recuperare una siringa e infilarsi il liquido direttamente nelle vene. L'Adrenalina garantisce prestazioni eccezionali per diversi minuti, massimizza la concentrazione e incrementa notevolmente la velocità. Questo effetto ha un costo Alto e fornisce otto Capacità Straordinarie a Yuri per un totale di due turni di combattimento. La sostanza, tuttavia, è altamente corrosiva e causa dei danni Alti alla mente del cecchino una volta terminata la sua azione di rinvigorimento. Una volta utilizzata, l'Adrenalina non può più essere assunta nel corso della giocata, a causa degli ingenti problemi che provoca al cervello. [Power-Up: Yuri iniettandosi una fiala di Adrenalina e spendendo un Alto, acquisisce 4 CS in Mira e 4 CS in Velocità per la durata di 2 turni. Una volta scaduto l'effetto, subisce un danno Alto psionico e non può utilizzare nuovamente la fiala.]
Dvojitý L'ultima cosa che caratterizza la carabina di Yuri è la sua straordinaria capacità di ricarica. Infatti, durante gli anni, il cecchino ha migliorato costantemente la scatola per le cartucce e il meccanismo di fuoriuscita del proiettile, consentendo alla cassa di retrocedere e ritornare in posizione ad una velocità pazzesca. Yuri, grazie a questi aggiornamenti e spendendo un consumo Basso di energie, è in grado di sparare due colpi in rapida successione con la massima precisione. Quest'azione avviene in una frazione di secondo ed è da considerarsi come un doppio colpo fisico in contemporanea. Il rinculo è nullo e la stabilità dell'arma rimane immutata, permettendo a Yuri di mirare senza problemi. [Tecnica Fisica: Yuri, spendendo un consumo Basso, può sparare due proiettili in contemporanea, ricaricando a velocità inaudite e con precisione. Contano come colpi fisici.]
Yuri Ivanov è © by Capitan_Kuro - Vietata la copia, anche parziale. | Edited by Capitan_Kuro - 4/7/2014, 18:14
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