Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Ryellia Lancaster

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K i t a *
view post Posted on 19/10/2013, 11:36




Vorrei richiedere un artefatto di caratterizzazione Epico, al prezzo di 2250G (1500G + il sovrapprezzo di 750G per la caratterizzazione).
L'oggetto da incantare è il bastone posseduto da Ryellia, questa la descrizione in scheda:
CITAZIONE
Altro manufatto che porta con sé è un lungo bastone in mogano scuro, alto e sottile, in cui sono finemente intagliati due draghi che si intrecciano verso l’estremità superiore; è ricoperto di una resina lucida che ne mantiene la resistenza del materiale, e gli dona un colorito scarlatto. Gli è stato donato all’età di dieci anni dalla sua nutrice, perché ormai prossima “all’essere una donna”.

Dell'incanto si occuperà Andre, che si è gentilmente offerto ( :8D: ).
 
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Andre_03
view post Posted on 27/10/2013, 20:23




CITAZIONE

BASTONE DEL FUOCO DI SANGUE

" ...nei suoi ultimi giorni, Lazarus si era fatto più astioso. Aveva preso l'abitudine di fare lunghe passeggiate al chiaro di luna. Non ho mai saputo dove andasse. Talvolta ho provato a seguirlo, ma con scarsi risultati. Quando tornava, nel cuore della notte, potevo udire la sua voce parlare con la tenebra e non ricevere risposta alcuna. Era chiaro, per me, che il mio maestro fosse sulla tortuosa e dissestata via per la follia. Avevo paura. I suoi occhi brillavano di luci raccapriccianti. I suoi abiti emanavano un olezzo mortifero, di zolfo e carne bruciata. Il suo viso si era fatto smunto, raggrinzito. Ricordo ancora con inquietudine lo sguardo che mi riservava di quando in quando, convinto che non lo vedessi a mia volta. Mi tormenta ogni notte. [...] Non mi pento di ciò che ho fatto - che ho dovuto fare - per preservare la pace di questo mondo. Lazarus aveva stretto alleanze con poteri ben oltre il suo controllo; se non lo avessi ucciso quella notte, avrebbe scatenato un'aberrante ondata di morte e distruzione. [...] Perduti. Scomparsi. Rubati, forse. Svariati artefatti che furono di Lazarus non sono più al sicuro nella torre del maestro, dove li avevo lasciati anni fa. Mi rammarico di aver temuto questo luogo per così tanto tempo; se fossi stato un uomo di tempra più salda, sarei tornato a esaurire il mio compito assai prima.
Prego affinché quei cimeli non trovino mai un padrone in grado di rivelarne i poteri."

Lazarus Gaunt era noto con molti nomi, ma passò alla storia per uno solo di essi - forse, tra i tanti, il più infausto e irriverente. Nei racconti, nelle leggende e nelle storie popolari egli è solamente il Pastore di Draghi. Un titolo che non gli spettava se non per apparenza, poiché egli non fu mai propriamente in grado di soggiogare e sottomettere tali creature; il suo potere straordinario gli consentiva tuttavia di avere un grande ascendente sulle progenie imbastardite che discendevano dai più nobili e maestosi draghi puri. Si circondò di svariati esemplari, nel corso della sua lunga vita, dai miti e innocui cuccioli fino a terrificanti e violenti adulti; ebbe anche un discreto numero di discepoli, ai quali si prodigò di insegnare i segreti delle arti magiche al solo fine di erudirli. Ad onor del vero, proprio questo segnò la sua condanna: fu uno dei rampolli che accolse sotto la sua ala protettrice durante la vecchiaia a ucciderlo. Ben poco si sa delle vicende che condussero Lazarus alla morte, ma è risaputo che alcuni dei suoi più preziosi averi non vennero mai ritrovati. Nessuno sa se furono rubati, o se andarono distrutti con il loro creatore e proprietario, oppure ancora se fossero vincolati da una qualche forma di magia che li abbia resi semplicemente introvabili. Tra quei tesori, il bastone che Lazarus portava sempre con sé e dal quale pareva trarre qualche sorta di arcano potere, è certamente la reliquia di maggior valore andata dispersa dopo la morte del mago. Si dice che avesse una forma assai semplice, quasi a mascherare il suo legame profondo con l'arcanismo, e fosse scolpito in scuro legno di mogano laccato. La leggenda vuole che lo stregone stesso ne avesse ispirato le forme: due draghi sinuosi, avvinghiati l'uno all'altro e collimanti in una duplice testa tra le quali era incastonato un opale perfettamente sferico.
In pochi sanno quale fosse, davvero, la natura di quell'artefatto. Ancora meno sono coloro che conoscono i poteri in esso racchiusi gelosamente da Lazarus Gaunt, e quale - tra questi - abbia permesso al Bastone del Fuoco di Sangue (questo il suo appellativo più diffuso) di sfuggire alle grinfie dei malintenzionati per così tanti decenni. Il Pastore di Draghi lo aveva vincolato, quasi con ironia, al suo sangue e alla propria dinastia. Non avendo avuto eredi diretti, però, fu sua sorella Caroline a ricevere l'arma in dono alla morte del mago. Da allora, per generazioni, esso viene tramandato di figlio in figlio come prezioso cimelio di famiglia i cui poteri sono svaniti nell'oblio della memoria. Solo un degno erede di Lazarus sarebbe in grado di attingere alla magia in esso contenuta.
Sangue di drago - Lazarus Gaunt era un mago come pochi altri ne sono esistiti negli ultimi secoli. Potente e temuto in egual misura, egli era tra i più dotti della sua epoca in fatto di arti arcane e magia più popolarmente intesa. Egli era sì addentro ai segreti di tali branche del sapere, che gli riuscì di compiere prodigi di ogni sorta - talvolta nel bene, talvolta con conseguenze discutibili - le cui dinamiche sono a tutt'oggi un vero e proprio mistero. È ciononostante credenza diffusa che il cosiddetto Pastore di Draghi abbia avvolto i suoi tesori con una cappa di magia, un incanto potente e assai difficile da cancellare, al fine di celarli dalle grinfie dei suoi più avidi discepoli. Così pare che il suo Bastone del Fuoco di Sangue, le sue reliquie più importanti e alcuni antichi tomi della sua collezione privata siano stati lasciati in eredità dal mago a suoi consanguinei, i più prossimi in linea di discendenza. Taluni di essi hanno volontariamente abbandonato questi oggetti, di fatto svincolandoli dal contratto arcano che Lazarus aveva sottoscritto coi suoi poteri, mentre altri li hanno custoditi gelosamente e con timore reverenziale. In certi casi, persino rinunciando al proprio nome di famiglia pur di depistare predoni e banditi; di fatto, la casata Gaunt si è andata quasi a estinguere nel corso dei secoli e quel retaggio perduto nelle poche leggende sopravvissute. Con buona approssimazione, esistono ancora degli eredi del Pastore di Draghi - probabilmente persino consci del peso che grava sulla loro ascendenza - in possesso delle antiche reliquie. [Passiva. Il bastone non può essere rubato o distrutto, e il proprietario può disfarsene solo deliberatamente]
Fuoco di sangue - Il Bastone del Fuoco di Sangue era un manufatto dai poteri terribili, inquietanti. Sua principale caratteristica era quella d'essere - stando alle leggende - impossibile da distruggere. Ogniqualvolta Lazarus pareva sopraffatto, o l'arma gli veniva in qualche modo sottratta, oppure ancora era danneggiata, egli mostrava una distinta compostezza. A un suo schioccare di dita, il bastone ricompariva con una fiamma d'un rosso purpureo e si ricostituiva integra tra le mani del padrone. Sebbene questo processo apparisse semplice se messo in opera dal Pastore, in realtà comportava per quest'ultimo una temporanea ustione al braccio che reggeva l'asta, come se a bruciare non fosse stato il vuoto, l'arcano, ma la carne stessa del mago. Alcune testimonianze quasi perdute affermano inoltre che talvolta, a seguito di questo incantesimo prodigioso, le creature al soldo di Lazarus parevano rinvigorite, dotate di nuova forza ed energia - e sputavano fiamme della medesima tonalità cremisi. E ruggivano di dolore, lacerati da qualcosa che solo il loro Pastore poteva conoscere. [Media, natura Magica. Anziché spendere energie, il caster subisce un'ustione per utilizzare la tecnica; il bastone si ripara a seguito da un danno all'equipaggiamento. Un ulteriore consumo Medio - stavolta normalmente erogato tramite energie - può essere speso per consentire inoltre a tutte le evocazioni sotto il controllo del caster di utilizzare per quattro turni "Fuoco di Sangue" come arma a soffio. Essa cagiona danno magico pari a Basso tanto ai bersagli quanto alla creatura che ne fa uso, consumando uno slot tecnica del caster a ogni utilizzo]
Fiammata di sangue - Nel suo incessante sforzo di ascendere al potere proprio della stirpe draconica, Lazarus Gaunt entrò in possesso di nozioni che un essere umano farebbe meglio a ignorare. Si impossessò, con molti anni di fatiche, di una sua propria arma a soffio - una tra le più temibili - alterata e corrotta da un tipo di magia molto oscuro. Essa è nota come "Fuoco di Sangue", nella sua forma pura, e non ha propriamente nome in quella che il Pastore di Draghi manifestò nel corso di rare battaglie. Esattamente come un drago, o una progenie impura, il possessore del bastone può attingere alle proprie energie per rilasciare (a suo piacimento) una fiammata imponente dalle tinte cremisi, in grado di bruciare qualsiasi superficie e di ardere finché una magia di pari potenza non la estingua. Terribile e dolorosa, quest'arte arcana lascia tracce indelebili sui corpi delle vittime, sotto forma di ustioni impossibili da guarire. [Alta, natura Magica. Fiammata di fuoco che brucia finché una magia non la estingue, e causa danno permanente sulla vittima se il Pk è ON per tutti coloro coinvolti nella giocata]
Sangue impuro - Ci sono cose che le leggende non raccontano, e che i miti hanno dimenticato, riguardo la vita e le opere di Lazarus Gaunt. Egli - contrariamente a quanto le dicerie popolari dell'epoca potessero diffondere - non era esattamente un malvagio. Si circondava di creature malviste, drachi, viverne e altri protodraghi di razza bastarda, temuti dai villici poiché colpevoli di brutali razzie, omicidi e aggressioni purtroppo tipiche della loro natura di predatori. Ciononostante essi non erano, e non sono, creature del male; al cospetto di Lazarus si mostravano come placidi agnellini, talvolta trattando il mago come un padre più che come un padrone. Al tempo stesso addolciti e rispettosi, obbedivano a lui non per il giogo della paura o del potere ma per volontà propria: amavano Gaunt, probabilmente, sebbene nessuno sia a conoscenza del perché. [Bassa, natura Psionica. A margine di un consumo sotto forma di autodanno al fisico (rigonfiamento delle vene e affaticamento), il portatore guadagna un'aura psionica per due turni: tutte le creature di stirpe draconica lo tratteranno con rispetto]
Legame di sangue - Il degno erede di Lazarus Gaunt potrebbe ancora non essere nato. A onor del vero, è possibile che esso non venga nemmeno mai alla luce; se i discendenti del grande stregone fossero tutti deceduti o qualora non generassero prole, i poteri del bastone andrebbero perduti con esso. Se tuttavia un successore del Pastore di Draghi dovesse entrare in possesso della reliquia, oltre ad esserne vincolato magicamente, avrebbe da esso straordinarie capacità - lascito del grande Lazarus. Il legame di sangue con le creature di stirpe draconica sarebbe per il portatore del bastone approfondito al punto da unificare i loro spiriti: in presenza di draghi - puri o impuri - sarà in grado, secondo le leggende, di percepire il loro dolore e condividere il proprio con essi; potrà inoltre percepire il pericolo attraverso di loro, essendo sempre consapevole delle minacce circostanti. [Passiva. Auspex]


Scalo e mi prendo 200g per il disturbo ( :v: ).
 
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K i t a *
view post Posted on 25/4/2014, 10:09




Vorrei richiedere un artefatto di caratterizzazione Epico, al prezzo di 2250G (1500G + il sovrapprezzo di 750G per la caratterizzazione).
L'arma da incantare sono i guanti con lame, questa la descrizione in scheda:
CITAZIONE
Sebbene con questa abbia un forte legame affettivo, quella più usata e che porta comunemente – anche con i suoi normali abiti –, di cui va maggiormente orgogliosa, sono dei guanti in cuoio, sulle cui estremità sono applicate sottili lame d’acciaio estremamente affilate, leggermente ricurve, del tutto simili a degli artigli.

La sola richiesta che vorrei muovere a chi si occuperà dell'incanto è che siano legati ai draghi, oltre questo avete completamente carta bianca.
Grazie in anticipo a chi se ne occuperà!
 
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Caccia92
view post Posted on 16/5/2014, 17:38




Spero che ti piaccia. Praticamente è una Variabile - suddivisa in più stadi - di potenziamento fisico che si basa sui danni mentali sotto forma di visioni. Il malus è interpretativo, quindi penso riuscirai a gestirlo. Mi sono basato sui mezzidraghi per confezionarlo. A te.
Per la pericolosità: 1 Bassa, 1 Media, 1 Alta, 1 Critica. Scalo.


Şċäŗľęţť

I draghi non muoiono mai.
I draghi rinascono.


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Ďŗăģøņßðȑŋ
La fenice di Kantar

Sì, esisteva un drago a Kantar, ma non un drago comune. Apparteneva ad una razza sconosciuta e nessuno dei tanti ricercatori ed esploratori si era preso la briga di indagare. Si sapeva solo che era una femmina, che non deponeva uova e che ogni cento anni, per un breve lasso di tempo, svaniva nel nulla. La sua tana era sulla sommità di un vulcano, una grotta naturale che congiungeva le pareti esterne al nucleo incandescente. In verità, Scarlett - come avevano chiamato il drago - non era mai stata avvistata da occhio umano. Si deduceva la sua presenza dai ruggiti e dalle carcasse di animali rinvenuti nei pressi della caverna. Il sesso era stato determinato dal rinvenimento di una scaglia di colore rosso che presentava la caratteristica assenza di peluria sullo strato più esterno. Eccetto queste poche informazioni, Scarlett rimaneva un mistero per il villaggio di Kantar, situato ai piedi della catena montuosa di Khisin.
Gli abitanti, tuttavia, conoscevano una leggenda dei tempi antichi, tramandata dagli anziani e mai scritta su pergamena. Si narra di un ciclo perpetuo, di una ruota della vita che continuava a girare e girare. Si narra di una fanciulla bellissima dai capelli cremisi che, di tanto in tanto, visitava il villaggio, catturando i cuori dei giovani contadini; si narra di una vecchia dai capelli bruni che, di tanto in tanto, allietava i cuori degli anziani maniscalchi con parole dolci e canzoni al tramonto; si narra, infine, di una bambina dai capelli arancioni che, di tanto in tanto, riempiva di gioia i cuori dei monelli di strada. Scarlett, il drago del vulcano, moriva e rinasceva ogni cento anni, condividendo le proprie esperienze con il paese di Kantar.
Ma l'avidità e la sete di gloria sono due elementi che trascendono l'innata riverenza degli uomini nei confronti dei draghi. Giunse il tempo dei cacciatori armati con picche e asce, il tempo buio dell'oro e della cupidigia. Partirono in cinque dal villaggio di Kantar, cinque abitanti che erano cresciuti sotto la stella di Scarlett, temendola e onorandola con preghiere e inni di grazia. Ragazzini che, una volta adulti, avevano scoperto il valore della moneta e ciò che poteva comprare. Dimenticarono presto la bellezza della rinascita, scalarono il vulcano al mattino dell'ultimo periodo di un inverno rigido, mentre la neve ancora attecchiva al suolo. Passarono per sentieri sicuri, nascosti, raggiungendo facilmente la caverna sulla cima. Entrarono e videro la creatura che dovevano uccidere: una donna, una donna meravigliosa. Gli occhi dei cacciatori non si impietosirono, le mani fameliche non si fermarono. La leggenda era vera, Scarlett scendeva sempre al villaggio travestita da umano; anche lei faceva parte del ciclo della vita. Eppure, senza rimorsi, gli uomini spezzarono la ruota del drago. Infine la trucidarono, ma solo uno, si dice, tornò dalla cima della montagna. Gli altri erano morti nel tentativo o si erano ammazzati tra di loro per il tesoro. Nessuno, in verità, conosce l'esito dello scontro. Molti hanno riferito di uno dei ragazzi che, in preda alla disperazione, era riuscito a trasportare l'artiglio anteriore sinistro di Scarlett fin dentro casa, mormorando continuamente "Lei non è morta. Qui c'è la sua anima." Si era pentito? L'orrore albergava ancora nel suo cuore? Forse era semplicemente pazzo.
Una cosa, tuttavia, rimaneva una certezza per il popolo di Kantar: i draghi non morivano mai; i draghi rinascevano.



ĎŗăģøņŠöųļ
L'artiglio di Scarlett

Chi possiede il cimelio del drago di Kantar è destinato a condividerne la forza e il dolore. L'anima di Scarlett è fusa con l'ultimo frammento della sua forma, aggrappato all'esistenza come una creatura disperata. Essa cerca incessantemente un nuovo corpo con cui interagire, un corpo da avvolgere nelle fiamme e nella spaventosa magnificenza della sua razza. Ma l'individuo che ne ospita l'energia dovrà essere giusto e dovrà compiere azioni onorevoli. Perché Scarlett era onorevole in vita e vuole esserlo anche come spirito. Non influenzerà mai direttamente la mente dell'involucro, tuttavia doserà il potere in base alle scelte del suo compagno. Si crea così un legame intenso e indissolubile, solido e di reciproco aiuto. Una convivenza interiore e arcana.

Forma Umana Gli artigli non forniscono alcun beneficio, ma Scarlett potrà scambiare idee e opinioni con Ryellia. In questo stadio il dolore dei ricordi non incide sulla mente. Se la donna compie azioni malvagie o disonorevoli, il drago bloccherà completamente la connessione e non donerà più alcun tipo di potere. [Malus: se Ryellia cova sentimenti malvagi durante una giocata, l'artefatto non potrà essere attivato fino al termine della stessa.]
Fiamma della Rinascita [Forma umana migliorata] → Gli artigli rilasciano una piccolissima quantità di potere nel corpo di Ryellia e un piccolissimo frammento di ricordi della vita passata di Scarlett. Il dolore alla mente è minimo. Il braccio coperto dal guanto artigliato muta leggermente aspetto, ricoprendosi di minuscole scaglie rossicce e aculei. In questo stadio Ryellia ottiene 2 CS alla Forza Fisica se utilizza l'artefatto per compiere un'azione onorevole e buona, non mirata all'uccisione o al sadico piacere di ferire. Se ciò accadesse, infatti, l'anima di Scarlett risponderà negativamente al richiamo e farà tornare la donna alla forma umana originale. [Fisica, Power-Up, autodanno Basso psionico: Ryellia muta il braccio e ottiene un bonus di 2 CS. Se il potere viene impiegato per un'azione disonorevole, l'abilità si blocca e subentra lo stadio di Forma Umana.]
Fiamma della Rinascita [Forma umana eccellente] → Gli artigli rilasciano una modesta quantità di potere nel corpo di Ryellia e l'immagine di una ricordo della vita passata di Scarlett. Il dolore alla mente si fa leggermente più penetrante e intenso. Il braccio coperto dal guanto, tutta la spalla e parte del collo mutano aspetto: la pelle diventa rossa e squamosa, spuntoni di un nero intenso crescono dalle ossa, la mano si fonde con le lame e assume la forma di un vero e proprio artiglio di drago. In questo stadio Ryellia ottiene 4 CS alla Forza Fisica se utilizza l'artefatto per compiere un'azione onorevole e buona, non mirata all'uccisione o al sadico piacere di ferire. Se ciò accadesse, infatti, l'anima di Scarlett risponderà negativamente al richiamo e farà tornare la donna alla forma umana originale. [Fisica, Power-Up, autodanno psionico Medio: Ryellia muta la parte sinistra superiore del corpo e ottiene un bonus di 4 CS. Se il potere viene impiegato per un'azione disonorevole, l'abilità si blocca e subentra lo stadio di Forma Umana.]
Fiamma della Rinascita [Forma di MezzoDrago] → Gli artigli rilasciano una buona quantità di potere nel corpo di Ryellia e una visione approfondita della vita passata di Scarlett. Subentra un mal di testa molto forte e pulsante. Tutta la parte sinistro del corpo della donna assume un colorito rosso scuro, si ricopre di scaglie e protuberanze ossee appuntite. Dalla spalla sinistra compare una piccola ala membranosa, le iridi divengono cremisi e i denti si allungano. In questo stadio Ryellia ottiene 8 CS alla Forza Fisica se utilizza l'artefatto per compiere un'azione onorevole e buona, non mirata all'uccisione o al sadico piacere di ferire. Se ciò accadesse, infatti, l'anima di Scarlett risponderà negativamente al richiamo e farà tornare la donna alla forma umana originale. [Fisica, Power-Up, autodanno psionico Alto: Ryellia muta tutta la parte sinistra del corpo e ottiene un bonus di 8 CS. Se il potere viene impiegato per un'azione disonorevole, l'abilità si blocca e subentra lo stadio di Forma Umana.]
Fiamma della Rinascita [Scarlett] → Gli artigli rilasciano tutto il loro potere nel corpo di Ryellia e una serie di visioni che ripercorre tutta la storia del combattimento tra Scarlett e i cinque ragazzi del villaggio di Kantar. La mente è sconvolta da un dolore indicibile e sconvolgente. La donna interagisce pienamente con Scarlett, lasciandosi pervadere dalla sua aura. Il corpo muta sensibilmente: la pelle diventa squamosa e rossa, dovunque compaiono spuntoni ossei, gli occhi si illuminano, i denti si fanno aguzzi. Dalle spalle spuntano due piccole ali membranose, che tuttavia non permettono il volo. La voce cambia e diventa profonda. In questo stadio Ryellia ottiene 16 CS alla Forza Fisica se utilizza l'artefatto per compiere un'azione onorevole e buona, non mirata all'uccisione o al sadico piacere di ferire. Se ciò accadesse, infatti, l'anima di Scarlett risponderà negativamente al richiamo e farà tornare la donna alla forma umana originale. [Fisica, Power-Up, autodanno psionico Critico: Ryellia muta tutto il corpo e ottiene un bonus di 16 CS. Se il potere viene impiegato per un'azione disonorevole, l'abilità si blocca e subentra lo stadio di Forma Umana.]



CODICE
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[size=1]I draghi non muoiono mai.
I draghi rinascono.[/size]

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[size=1]<i>La fenice di Kantar</i>[/size]

Sì, esisteva un drago a Kantar, ma non un drago comune. Apparteneva ad una razza sconosciuta e nessuno dei tanti ricercatori ed esploratori si era preso la briga di indagare. Si sapeva solo che era una femmina, che non deponeva uova e che ogni cento anni, per un breve lasso di tempo, svaniva nel nulla. La sua tana era sulla sommità di un vulcano, una grotta naturale che congiungeva le pareti esterne al nucleo incandescente. In verità, Scarlett - come avevano chiamato il drago - non era mai stata avvistata da occhio umano. Si deduceva la sua presenza dai ruggiti e dalle carcasse di animali rinvenuti nei pressi della caverna. Il sesso era stato determinato dal rinvenimento di una scaglia di colore rosso che presentava la caratteristica assenza di peluria sullo strato più esterno. Eccetto queste poche informazioni, Scarlett rimaneva un mistero per il villaggio di Kantar, situato ai piedi della catena montuosa di Khisin.
Gli abitanti, tuttavia, conoscevano una leggenda dei tempi antichi, tramandata dagli anziani e mai scritta su pergamena. Si narra di un ciclo perpetuo, di una ruota della vita che continuava a girare e girare. Si narra di una fanciulla bellissima dai capelli cremisi che, di tanto in tanto, visitava il villaggio, catturando i cuori dei giovani contadini; si narra di una vecchia dai capelli bruni che, di tanto in tanto, allietava i cuori degli anziani maniscalchi con parole dolci e canzoni al tramonto; si narra, infine, di una bambina dai capelli arancioni che, di tanto in tanto, riempiva di gioia i cuori dei monelli di strada. Scarlett, il drago del vulcano, moriva e rinasceva ogni cento anni, condividendo le proprie esperienze con il paese di Kantar.
Ma l'avidità e la sete di gloria sono due elementi che trascendono l'innata riverenza degli uomini nei confronti dei draghi. Giunse il tempo dei cacciatori armati con picche e asce, il tempo buio dell'oro e della cupidigia. Partirono in cinque dal villaggio di Kantar, cinque abitanti che erano cresciuti sotto la stella di Scarlett, temendola e onorandola con preghiere e inni di grazia. Ragazzini che, una volta adulti, avevano scoperto il valore della moneta e ciò che poteva comprare. Dimenticarono presto la bellezza della rinascita, scalarono il vulcano al mattino dell'ultimo periodo di un inverno rigido, mentre la neve ancora attecchiva al suolo. Passarono per sentieri sicuri, nascosti, raggiungendo facilmente la caverna sulla cima. Entrarono e videro la creatura che dovevano uccidere: una donna, una donna meravigliosa. Gli occhi dei cacciatori non si impietosirono, le mani fameliche non si fermarono. La leggenda era vera, Scarlett scendeva sempre al villaggio travestita da umano; anche lei faceva parte del ciclo della vita. Eppure, senza rimorsi, gli uomini spezzarono la ruota del drago. Infine la trucidarono, ma solo uno, si dice, tornò dalla cima della montagna. Gli altri erano morti nel tentativo o si erano ammazzati tra di loro per il tesoro. Nessuno, in verità, conosce l'esito dello scontro. Molti hanno riferito di uno dei ragazzi che, in preda alla disperazione, era riuscito a trasportare l'artiglio anteriore sinistro di Scarlett fin dentro casa, mormorando continuamente "<i>Lei non è morta. Qui c'è la sua anima.</i>" Si era pentito? L'orrore albergava ancora nel suo cuore? Forse era semplicemente pazzo.
Una cosa, tuttavia, rimaneva una certezza per il popolo di Kantar: i draghi non morivano mai; i draghi rinascevano.



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[size=1]<i>L'artiglio di Scarlett</i>[/size]

Chi possiede il cimelio del drago di Kantar è destinato a condividerne la forza e il dolore. L'anima di Scarlett è fusa con l'ultimo frammento della sua forma, aggrappato all'esistenza come una creatura disperata. Essa cerca incessantemente un nuovo corpo con cui interagire, un corpo da avvolgere nelle fiamme e nella spaventosa magnificenza della sua razza. Ma l'individuo che ne ospita l'energia dovrà essere giusto e dovrà compiere azioni onorevoli. Perché Scarlett era onorevole in vita e vuole esserlo anche come spirito. Non influenzerà mai direttamente la mente dell'involucro, tuttavia doserà il potere in base alle scelte del suo compagno. Si crea così un legame intenso e indissolubile, solido e di reciproco aiuto. Una convivenza interiore e arcana.

[font=AR JULIAN][color=maroon]<b>Forma Umana</b> &#8594;[/color][/font] Gli artigli non forniscono alcun beneficio, ma Scarlett potrà scambiare idee e opinioni con Ryellia. In questo stadio il dolore dei ricordi non incide sulla mente. Se la donna compie azioni malvagie o disonorevoli, il drago bloccherà completamente la connessione e non donerà più alcun tipo di potere. [[size=1]<i>Malus: se Ryellia cova sentimenti malvagi durante una giocata, l'artefatto non potrà essere attivato fino al termine della stessa.</i>[/size]]
[font=AR JULIAN][color=maroon]<b>Fiamma della Rinascita</b> [Forma umana migliorata] &#8594;[/color][/font] Gli artigli rilasciano una piccolissima quantità di potere nel corpo di Ryellia e un piccolissimo frammento di ricordi della vita passata di Scarlett. Il dolore alla mente è minimo. Il braccio coperto dal guanto artigliato muta leggermente aspetto, ricoprendosi di minuscole scaglie rossicce e aculei. In questo stadio Ryellia ottiene 2 CS alla Forza Fisica se utilizza l'artefatto per compiere un'azione onorevole e buona, non mirata all'uccisione o al sadico piacere di ferire. Se ciò accadesse, infatti, l'anima di Scarlett risponderà negativamente al richiamo e farà tornare la donna alla forma umana originale. [[size=1]<i>Fisica, Power-Up, autodanno Basso psionico: Ryellia muta il braccio e ottiene un bonus di 2 CS. Se il potere viene impiegato per un'azione disonorevole, l'abilità si blocca e subentra lo stadio di Forma Umana.</i>[/size]]
[font=AR JULIAN][color=maroon]<b>Fiamma della Rinascita</b> [Forma umana eccellente] &#8594;[/color][/font] Gli artigli rilasciano una modesta quantità di potere nel corpo di Ryellia e l'immagine di una ricordo della vita passata di Scarlett. Il dolore alla mente si fa leggermente più penetrante e intenso. Il braccio coperto dal guanto, tutta la spalla e parte del collo mutano aspetto: la pelle diventa rossa e squamosa, spuntoni di un nero intenso crescono dalle ossa, la mano si fonde con le lame e assume la forma di un vero e proprio artiglio di drago. In questo stadio Ryellia ottiene 4 CS alla Forza Fisica se utilizza l'artefatto per compiere un'azione onorevole e buona, non mirata all'uccisione o al sadico piacere di ferire. Se ciò accadesse, infatti, l'anima di Scarlett risponderà negativamente al richiamo e farà tornare la donna alla forma umana originale. [[size=1]<i>Fisica, Power-Up, autodanno psionico Medio: Ryellia muta la parte sinistra superiore del corpo e ottiene un bonus di 4 CS. Se il potere viene impiegato per un'azione disonorevole, l'abilità si blocca e subentra lo stadio di Forma Umana.</i>[/size]]
[font=AR JULIAN][color=maroon]<b>Fiamma della Rinascita</b> [Forma di MezzoDrago] &#8594;[/color][/font] Gli artigli rilasciano una buona quantità di potere nel corpo di Ryellia e una visione approfondita della vita passata di Scarlett. Subentra un mal di testa molto forte e pulsante. Tutta la parte sinistro del corpo della donna assume un colorito rosso scuro, si ricopre di scaglie e protuberanze ossee appuntite. Dalla spalla sinistra compare una piccola ala membranosa, le iridi divengono cremisi e i denti si allungano. In questo stadio Ryellia ottiene 8 CS alla Forza Fisica se utilizza l'artefatto per compiere un'azione onorevole e buona, non mirata all'uccisione o al sadico piacere di ferire. Se ciò accadesse, infatti, l'anima di Scarlett risponderà negativamente al richiamo e farà tornare la donna alla forma umana originale. [[size=1]<i>Fisica, Power-Up, autodanno psionico Alto: Ryellia muta tutta la parte sinistra del corpo e ottiene un bonus di 8 CS. Se il potere viene impiegato per un'azione disonorevole, l'abilità si blocca e subentra lo stadio di Forma Umana.</i>[/size]]
[font=AR JULIAN][color=maroon]<b>Fiamma della Rinascita</b> [Scarlett] &#8594;[/color][/font] Gli artigli rilasciano tutto il loro potere nel corpo di Ryellia e una serie di visioni che ripercorre tutta la storia del combattimento tra Scarlett e i cinque ragazzi del villaggio di Kantar. La mente è sconvolta da un dolore indicibile e sconvolgente. La donna interagisce pienamente con Scarlett, lasciandosi pervadere dalla sua aura. Il corpo muta sensibilmente: la pelle diventa squamosa e rossa, dovunque compaiono spuntoni ossei, gli occhi si illuminano, i denti si fanno aguzzi. Dalle spalle spuntano due piccole ali membranose, che tuttavia non permettono il volo. La voce cambia e diventa profonda. In questo stadio Ryellia ottiene 16 CS alla Forza Fisica se utilizza l'artefatto per compiere un'azione onorevole e buona, non mirata all'uccisione o al sadico piacere di ferire. Se ciò accadesse, infatti, l'anima di Scarlett risponderà negativamente al richiamo e farà tornare la donna alla forma umana originale. [[size=1]<i>Fisica, Power-Up, autodanno psionico Critico: Ryellia muta tutto il corpo e ottiene un bonus di 16 CS. Se il potere viene impiegato per un'azione disonorevole, l'abilità si blocca e subentra lo stadio di Forma Umana.</i>[/size]][/size]</td>
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K i t a *
view post Posted on 16/5/2014, 17:58




È assolutamente magnifico, non ho altre parole per descriverlo! Ti ringrazio moltissimo per il lavoro, non avrei potuto chiedere di meglio!
 
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K i t a *
view post Posted on 26/2/2015, 14:20




Vorrei vendere l'artefatto "Scarlett", pagato a suo tempo 1500 gold.
 
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view post Posted on 26/2/2015, 14:20
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Accredito 750 Gold.
 
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K i t a *
view post Posted on 5/5/2015, 18:31




Vorrei incantare la spada "Blackfyre" al prezzo di 2000 gold.
Questa la mini-descrizione in scheda:
CITAZIONE
Infine, l'arma a cui è più legata per via del simbolo che rappresenta è la spada Blackfyre, manufatto in acciaio, a doppio taglio, con la lama larga e molto appuntita. Appartenente al casato Lancaster, anche se non si conoscono le sue origini, le è stata donata da suo padre - il primo vero regalo che le abbia fatto - come segno della sua appartenenza alla famiglia in quanto nobile guerriera, come gli altri eredi maschi.

Se fosse possibile, vorrei che fosse legata ai Lancaster o ai Draghi!
 
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view post Posted on 14/6/2015, 22:29
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Like a paper airplane


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Qq7sHN4

Una notte un uomo si recò da un fabbro, nella periferia di un piccolo regno sconosciuto tra le montagne. Ma poiché non si tratta di una leggenda, non si trattava del migliore fabbro di tutto il regno, né di un coraggioso mago nascostosi in quel luogo anni prima. Era un semplice armaiolo, che cercava di sopravvivere e nutrire la propria famiglia. Non era esperto del mondo, e forse proprio per questo non riconobbe l’uomo che entrò ammantato nella sua bottega.
Lui non conosceva i Lancaster, o meglio, ne conosceva solo alcuni. Per questo pensò che l’uomo di fronte a lui, con lo sguardo basso e il tono tremulo della voce, fosse poco più che un servo. Un attendente, forse, o uno scudiero, che gli chiese di forgiare una spada da donare alla propria figlia. Una spada così gloriosa da racchiudere tutte le virtù della famiglia Lancaster, così affilata da eguagliare le lame dei racconti, così preziosa da entrare un giorno nella storia.
Il piccolo fabbro ingobbito strinse i propri occhi cisposi e, senza neppure replicare, cominciò a lavorare. Ma poiché non stiamo narrando un racconto da menestrelli, non lavorò per soli tre giorni insieme ad una fata né infuse speciali incanti primordiali sulla lama. Egli lavorò giorno e notte per ben sei mesi, rifinendo con estrema cura la propria opera. E proprio all’ultimo, quando ancora il ferro era rovente, lo raffreddò passandovi sopra un panno intriso di sangue di drago. Lo fece con un mezzo sorriso, pensando che questo ai Lancaster sarebbe veramente piaciuto.
Fu così che nacque Summa Virtutum, lo specchio di tutte le virtù della famiglia Lancaster, nata per la guerra, forgiata nel fuoco e nel sangue, temprata dall’inverno. Letale, folle, indomita. Certo, non si tratta di una fiaba, ma se il fabbro fosse stato accorto avrebbe saputo che nel sangue dei draghi si nasconde sempre un pizzico di magia. E che l’ambizione divorante di un uomo talvolta può infondersi in ciò che possiede, fino a distruggere lentamente entrambi.


__________________________________________


Non vi è virtù senza vizio, luce senza ombra, eroe senza compromessi. La vita della lama e della suo portatrice è continuamente in bilico tra i due opposti, attratta verso l’uno nel vano tentativo di aggrapparsi all’altro. L’oscurità, che sempre germoglia nel cuore dei Lancaster, ha corrotto i poteri dell’arma, strisciando dentro il cuore di ogni erede come una maledizione. La spada è in grado di accumulare al proprio interno cinque livelli di buio, che ne muteranno anche l’aspetto esteriore: man mano la lama si farà progressivamente più nera, come d’ossidiana, e l’elsa si coprirà di volute di pietra scura, quasi vene di corruzione. Ogni volta che il portatore casterà una tecnica della spada in ambiente oscuro, questa guadagnerà permanentemente (anche dopo la conclusione della giocata) un livello di Buio e ogni qual volta venisse castata una tecnica al di fuori dello stesso la spada perderebbe un livello di Buio, ritornando al proprio aspetto originale. Non si tratta però di un semplice vezzo estetico: al quindi livello di Buio, infatti, anche il cuore del guerriero sarebbe definitivamente corrotto. La sua anima sarebbe risucchiata dalla spada, ed egli non potrebbe più usare altra arma né potrebbe separarsene senza soffrire. Infatti, il suo corpo non sarebbe altro che un involucro vuoto, e il suo spirito risiederebbe nell’acciaio. Per questo motivo, egli diventerebbe non più un essere umano, ma una Progenie delle Ombre, una creatura al limite tra la vita e la morte [Malus].
D’altro canto, il vivere nel buio porta anche i propri vantaggi. L’oscurità, la dannazione hanno una voce dolce e suadente per coloro che si soffermano ad ascoltarla. Ogni qual volta la portatrice della spada castasse una tecnica nel Buio, questa guadagnerebbe 1 CS in Determinazione da aggiungere alla propria riserva [Passiva – 4 usi].



Tenacia

È senz’altro questa la prima qualità della famiglia Lancaster, infusa nella lama, resistente quanto il ghiaccio sopra i monti ai confini dei regni umani. La forza di non fermarsi di fronte alle difficoltà, di guardare oltre, di non provare timore davanti ai propri nemici. Stringere i denti, proseguire nonostante perfino gli dei siano avversi. La guerriera che sia stata temprata come il ferro nella fornace, non consocerà ostacolo in grado di dissuaderla, al punto da sacrificare perfino la propria ragione per l’obiettivo che persegue. Le basterà quindi sollevare la lama perché dalla punta si propaghi, in tutto il campo di battaglia un’oscurità notturna e al tempo stesso innaturale. Densa più della mezzanotte senza luna, questa impedirà a chi non possieda poteri adeguati di vedere chiaramente, senza però che la portatrice della spada ne sia invalidata. Inoltre, da questo momento e per due turni, nel campo sarà presente l’elemento Buio, il lato oscuro dell’anima della guerriera, e qualsiasi tecnica castata in questa condizione conterà come una tecnica castata nel Buio [Consumo di Energia Medio - Natura Magica – 2 Turni].
Inoltre, qualora la battaglia si svolgesse contro più avversari, la guerriera priva di qualsiasi scrupolo potrebbe rendere le proprie tecniche molto più forti di quelle comuni. Anche le sue tecniche ad area potrebbero quindi infliggere il danno di una comune tecnica senza che sia necessario spendere ulteriori energie [Passiva – 4 utilizzi].



Forza

Quale Lancaster non può vantarsi di essere forte? Alcuni sono così possenti che si dice possano infrangere la roccia con la propria spada, altri stringono regni tra le dita, perfino i loro bastardi sono in grado di cavalcare e domare i draghi. E anche qualora alcuni di loro apparissero gracili e insignificanti, essi sanno che la vera forza non si nasconde dove gli altri possono vederla. Così la guerriera che impugna la spada sa che anche nelle mani di una donna si può nascondere la forza di infrangere il destino altrui. Anzi, forse ben più di altri sa quanto la forza di un guerriero spesso risieda nella debolezza del suo nemico.
Per questo potrà tracciare una spazzata nell’aria con la lama e spendere un consumo alto. L’aria stessa diventerebbe rovente, fino al punto da ustionare la pelle di tutti gli altri presenti sul campo. Qualora la tecnica venisse castata nel Buio, sarebbero le stesse tenebre ad infiammarsi come pece, colmandosi di fiamme bluastre e dolorose. Se invece fosse castata al di fuori di tale elemento, ai nemici sembrerà che sia l’aria, il loro stesso fiato, ad aver preso fuoco per motivi inspiegabili. Inoltre essi saranno anche incredibilmente disorientati dal dolore ricevuto, tanto che non saranno in grado di distinguere la destra e la sinistra per un intero turno. [Consumo di Energia Alto – Natura Magica – Tecnica ad Area – Infligge un danno Basso al fisico da ustione e un danno Basso alla Mente che impedisce di distinguere la destra e la sinistra per un turno].



Coraggio

I corpi dei Lancaster sono seminati nei campi di battaglia di tutto il Dortan, quelli dei loro nemici, forse, non sono ancora stati seppelliti. Come draghi si sono lanciati tra gli eserciti, decimandoli, come strateghi hanno strangolato i propri avversari riducendoli in ginocchio. Come signori e padroni sono nati dal nulla divenendo più grandi di coloro che, credendosi al sicuro, si erano distratti. Coraggio, certo, è una delle loro principali virtù. Qualcuno potrebbe chiamarlo faccia tosta, altri arrivismo, ma l’invidia non ha mai spaventato i signori dei draghi. Coraggio, per la combattente, è anche insegnare al proprio nemico a non fuggire. O a non attaccare. Coraggio è infilzarlo con la spada prima che possa domandare pietà. Coraggio è giungergli alle spalle prima che possa reagire, circondata da un esercito che non può vedere. Qualcuno, naturalmente, potrebbe non essere dello stesso parere, ma le lamentele sono per coloro che non sanno sfoderare una lama. Spendendo un consumo Alto, la signora della spada potrà annullare per un turno la propria aura e quella di qualsiasi alleato presente sul campo, rendendoli invisibili ai propri avversari. Qualora questa tecnica fosse castata nel Buio, essi semplicemente si mescolerebbero alla tenebra, niente più che un sospiro di vento nella notte. Qualora, invece, la tecnica fosse castata al di fuori del Buio, essi sarebbero poco più che un evanescente movimento dell’aria. Al primo attacco o tecnica castata, ritornerebbero però immediatamente visibili. Qualora, poi, l'avversario usasse il proprio potere per scorergere l'attacante, questi ne trarrebbe comunque un vantaggio e guadagnerebbe 1 CS in Velocità. Allo stesso tempo, tutti gli avversari sarebbero improvvisamente immobilizzati da tentacoli rispettivamente d’ombra o di luce, a seconda che la tecnica sia castata nel Buio o meno. [Consumo di Energia Alto – Natura Magica – Tecnica ad Area – Anti auspex Passivo (ad area) per un turno, Passiva che fa guadagnare 1 CS in Determinazione se nello stesso turno vengono castate tecniche di auspex e danno Basso al fisico, sotto forma di tentacoli che trattengono l’avversario nella propria posizione per un turno (e possono essere spezzati con un danno fisico pari alla loro potenza)].



Ambizione

Certamente è questo il fuoco che più ha bruciato nella famiglia Lancaster, potente quanto il fiato di un drago. Un’ambizione così grande da travolgere i propri ostacoli, fossero essi amici o nemici trovatisi per sbaglio sulla loro strada. Un’ambizione irrefrenabile, alimentata dal successo e dall’invidia di coloro che li hanno circondati, affamata come una fiera nel giorno di caccia, insaziabile quanto un animale appena risvegliatosi dal letargo. Anche la portatrice della spada, araldo delle virtù dei Lancaster, non potrà mai esserne immune. E sarà l’ambizione stessa a donarle il proprio più grande potere. Levando la spada in alto, la guerriera potrà richiamare al proprio servizio una creatura ancestrale di immane potenza, che assumerà solo per lei le fattezze di un drago imponente. Se il richiamo avverrà in condizioni normali, le scaglie del drago saranno candide come la neve e i suoi occhi d’oro zecchino. Il suo aspetto imponente, con grandi ali coperte di piume, sarà rassicurante e bonario e dalle sue fauci soffierà un fuoco dorato. Come un buon patrono veglierà sull’incolumità della sua erede. Ma qualora la tecnica fosse castata nel Buio, il drago nascerà come una creatura emaciata, coperta di scaglie in parte infrante dai lunghi secoli trascorsi nella corruzione. Il suo muso sarà crudele e i suoi occhi color della brace rovente. Un ghigno malefico gli storcerà le fauci, dalle quali usciranno fiamme rossastre dall’odore di putrefazione. Un drago corrotto dal proprio stesso potere, che ha rinnegato la propria bellezza per ottenere in cambio agilità e potenza. Grottesco, quanto il desiderio di vittoria di colei che lo avrà richiamato. [Consumo di Energia Critico – Tecnica Magica – Evoca un drago che soffia fiamme e resta in campo per due turni. Può essere abbattuto da un danno Alto e dispone di 8 CS per attaccare].
Poiché l’ambizione è sorella della gelosia, finchè questo drago sarà in campo, la portatrice della spada non potrà evocarne o richiamarne altri di diversa natura, a pena di perdere una CS e di veder scomparire il proprio servo nel nulla, in un grido di rabbia [Malus].





CODICE
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<td height="800" align="right"><div style="float: left; margin-right: 10px; margin-top: 200">[size=15][color=black]<i><b>[font=Book Antiqua]S
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[IMG=Qq7sHN4]http://i.imgur.com/Qq7sHN4.png[/IMG]</td>
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<p align="justify">Una notte un uomo si recò da un fabbro, nella periferia di un piccolo regno sconosciuto tra le montagne. Ma poiché non si tratta di una leggenda, non si trattava del migliore fabbro di tutto il regno, né di un coraggioso mago nascostosi in quel luogo anni prima. Era un semplice armaiolo, che cercava di sopravvivere e nutrire la propria famiglia. Non era esperto del mondo, e forse proprio per questo non riconobbe l’uomo che entrò ammantato nella sua bottega.
Lui non conosceva i Lancaster, o meglio, ne conosceva solo alcuni. Per questo pensò che l’uomo di fronte a lui, con lo sguardo basso e il tono tremulo della voce, fosse poco più che un servo. Un attendente, forse, o uno scudiero, che gli chiese di forgiare una spada da donare alla propria figlia. Una spada così gloriosa da racchiudere tutte le virtù della famiglia Lancaster, così affilata da eguagliare le lame dei racconti, così preziosa da entrare un giorno nella storia.
Il piccolo fabbro ingobbito strinse i propri occhi cisposi e, senza neppure replicare, cominciò a lavorare. Ma poiché non stiamo narrando un racconto da menestrelli, non lavorò per soli tre giorni insieme ad una fata né infuse speciali incanti primordiali sulla lama. Egli lavorò giorno e notte per ben sei mesi, rifinendo con estrema cura la propria opera. E proprio all’ultimo, quando ancora il ferro era rovente, lo raffreddò passandovi sopra un panno intriso di sangue di drago. Lo fece con un mezzo sorriso, pensando che questo ai Lancaster sarebbe veramente piaciuto.
Fu così che nacque Summa Virtutum, lo specchio di tutte le virtù della famiglia Lancaster, nata per la guerra, forgiata nel fuoco e nel sangue, temprata dall’inverno. Letale, folle, indomita. Certo, non si tratta di una fiaba, ma se il fabbro fosse stato accorto avrebbe saputo che nel sangue dei draghi si nasconde sempre un pizzico di magia. E che l’ambizione divorante di un uomo talvolta può infondersi in ciò che possiede, fino a distruggere lentamente entrambi.</p>
<p align="center">[size=9]<b>[color=black][font=Book Antiqua]<b>__________________________________________</b>[/font][/color]</b>[/size]</p>
<p align="justify">Non vi è virtù senza vizio, luce senza ombra, eroe senza compromessi. La vita della lama e della suo portatrice è continuamente in bilico tra i due opposti, attratta verso l’uno nel vano tentativo di aggrapparsi all’altro. L’oscurità, che sempre germoglia nel cuore dei Lancaster, ha corrotto i poteri dell’arma, strisciando dentro il cuore di ogni erede come una maledizione. La spada è in grado di accumulare al proprio interno cinque livelli di buio, che ne muteranno anche l’aspetto esteriore: man mano la lama si farà progressivamente più nera, come d’ossidiana, e l’elsa si coprirà di volute di pietra scura, quasi vene di corruzione. Ogni volta che il portatore casterà una tecnica della spada in ambiente oscuro, questa guadagnerà permanentemente (anche dopo la conclusione della giocata) un livello di Buio e ogni qual volta venisse castata una tecnica al di fuori dello stesso la spada perderebbe un livello di Buio, ritornando al proprio aspetto originale. Non si tratta però di un semplice vezzo estetico: al quindi livello di Buio, infatti, anche il cuore del guerriero sarebbe definitivamente corrotto. La sua anima sarebbe risucchiata dalla spada, ed egli non potrebbe più usare altra arma né potrebbe separarsene senza soffrire. Infatti, il suo corpo non sarebbe altro che un involucro vuoto, e il suo spirito risiederebbe nell’acciaio. Per questo motivo, egli diventerebbe non più un essere umano, ma una Progenie delle Ombre, una creatura al limite tra la vita e la morte [Malus].
D’altro canto, il vivere nel buio porta anche i propri vantaggi. L’oscurità, la dannazione hanno una voce dolce e suadente per coloro che si soffermano ad ascoltarla. Ogni qual volta la portatrice della spada castasse una tecnica nel Buio, questa guadagnerebbe 1 CS in Determinazione da aggiungere alla propria riserva [<i>Passiva – 4 usi</i>].</p>

<div style="float: left; margin-right: 10px; margin-top: 30px">[size=14][color=black]<i><b>[font=Book Antiqua]Tenacia[/font]</b></i>[/color][/size]</div>
<p align="justify">È senz’altro questa la prima qualità della famiglia Lancaster, infusa nella lama, resistente quanto il ghiaccio sopra i monti ai confini dei regni umani. La forza di non fermarsi di fronte alle difficoltà, di guardare oltre, di non provare timore davanti ai propri nemici. Stringere i denti, proseguire nonostante perfino gli dei siano avversi. La guerriera che sia stata temprata come il ferro nella fornace, non consocerà ostacolo in grado di dissuaderla, al punto da sacrificare perfino la propria ragione per l’obiettivo che persegue. Le basterà quindi sollevare la lama perché dalla punta si propaghi, in tutto il campo di battaglia un’oscurità notturna e al tempo stesso innaturale. Densa più della mezzanotte senza luna, questa impedirà a chi non possieda poteri adeguati di vedere chiaramente, senza però che la portatrice della spada ne sia invalidata. Inoltre, da questo momento e per due turni, nel campo sarà presente l’elemento Buio, il lato oscuro dell’anima della guerriera, e qualsiasi tecnica castata in questa condizione conterà come una tecnica castata nel Buio [<i>Consumo di Energia Medio - Natura Magica – 2 Turni</i>].
Inoltre, qualora la battaglia si svolgesse contro più avversari, la guerriera priva di qualsiasi scrupolo potrebbe rendere le proprie tecniche molto più forti di quelle comuni. Anche le sue tecniche ad area potrebbero quindi infliggere il danno di una comune tecnica senza che sia necessario spendere ulteriori energie [<i>Passiva – 4 utilizzi</i>].</p>

<div style="float: right; margin-left: 10px; margin-top: 30px">[size=14][color=black]<i><b>[font=Book Antiqua]Forza[/font]</b></i>[/color][/size]</div> <p align="justify">Quale Lancaster non può vantarsi di essere forte? Alcuni sono così possenti che si dice possano infrangere la roccia con la propria spada, altri stringono regni tra le dita, perfino i loro bastardi sono in grado di cavalcare e domare i draghi. E anche qualora alcuni di loro apparissero gracili e insignificanti, essi sanno che la vera forza non si nasconde dove gli altri possono vederla. Così la guerriera che impugna la spada sa che anche nelle mani di una donna si può nascondere la forza di infrangere il destino altrui. Anzi, forse ben più di altri sa quanto la forza di un guerriero spesso risieda nella debolezza del suo nemico.
Per questo potrà tracciare una spazzata nell’aria con la lama e spendere un consumo alto. L’aria stessa diventerebbe rovente, fino al punto da ustionare la pelle di tutti gli altri presenti sul campo. Qualora la tecnica venisse castata nel Buio, sarebbero le stesse tenebre ad infiammarsi come pece, colmandosi di fiamme bluastre e dolorose. Se invece fosse castata al di fuori di tale elemento, ai nemici sembrerà che sia l’aria, il loro stesso fiato, ad aver preso fuoco per motivi inspiegabili. Inoltre essi saranno anche incredibilmente disorientati dal dolore ricevuto, tanto che non saranno in grado di distinguere la destra e la sinistra per un intero turno. [<i>Consumo di Energia Alto – Natura Magica – Tecnica ad Area – Infligge un danno Basso al fisico da ustione e un danno Basso alla Mente che impedisce di distinguere la destra e la sinistra per un turno</i>].</p>

<div style="float: left; margin-right: 10px; margin-top: 30px">[size=14][color=black]<i><b>[font=Book Antiqua]Coraggio[/font]</b></i>[/color][/size]</div> <p align="justify">I corpi dei Lancaster sono seminati nei campi di battaglia di tutto il Dortan, quelli dei loro nemici, forse, non sono ancora stati seppelliti. Come draghi si sono lanciati tra gli eserciti, decimandoli, come strateghi hanno strangolato i propri avversari riducendoli in ginocchio. Come signori e padroni sono nati dal nulla divenendo più grandi di coloro che, credendosi al sicuro, si erano distratti. Coraggio, certo, è una delle loro principali virtù. Qualcuno potrebbe chiamarlo faccia tosta, altri arrivismo, ma l’invidia non ha mai spaventato i signori dei draghi. Coraggio, per la combattente, è anche insegnare al proprio nemico a non fuggire. O a non attaccare. Coraggio è infilzarlo con la spada prima che possa domandare pietà. Coraggio è giungergli alle spalle prima che possa reagire, circondata da un esercito che non può vedere. Qualcuno, naturalmente, potrebbe non essere dello stesso parere, ma le lamentele sono per coloro che non sanno sfoderare una lama. Spendendo un consumo Alto, la signora della spada potrà annullare per un turno la propria aura e quella di qualsiasi alleato presente sul campo, rendendoli invisibili ai propri avversari. Qualora questa tecnica fosse castata nel Buio, essi semplicemente si mescolerebbero alla tenebra, niente più che un sospiro di vento nella notte. Qualora, invece, la tecnica fosse castata al di fuori del Buio, essi sarebbero poco più che un evanescente movimento dell’aria. Al primo attacco o tecnica castata, ritornerebbero però immediatamente visibili. Qualora, poi, l'avversario usasse il proprio potere per scorergere l'attacante, questi ne trarrebbe comunque un vantaggio e guadagnerebbe 1 CS in Velocità. Allo stesso tempo, tutti gli avversari sarebbero improvvisamente immobilizzati da tentacoli rispettivamente d’ombra o di luce, a seconda che la tecnica sia castata nel Buio o meno. [<i>Consumo di Energia Alto – Natura Magica – Tecnica ad Area – Anti auspex Passivo (ad area) per un turno, Passiva che fa guadagnare 1 CS in Determinazione se nello stesso turno vengono castate tecniche di auspex e danno Basso al fisico, sotto forma di tentacoli che trattengono l’avversario nella propria posizione per un turno (e possono essere spezzati con un danno fisico pari alla loro potenza)</i>].</p>

<div style="float: right; margin-left: 10px; margin-top: 30px">[size=14][color=black]<i><b>[font=Book Antiqua]Ambizione[/font]</b></i>[/color][/size]</div><p align="justify">Certamente è questo il fuoco che più ha bruciato nella famiglia Lancaster, potente quanto il fiato di un drago. Un’ambizione così grande da travolgere i propri ostacoli, fossero essi amici o nemici trovatisi per sbaglio sulla loro strada. Un’ambizione irrefrenabile, alimentata dal successo e dall’invidia di coloro che li hanno circondati, affamata come una fiera nel giorno di caccia, insaziabile quanto un animale appena risvegliatosi dal letargo. Anche la portatrice della spada, araldo delle virtù dei Lancaster, non potrà mai esserne immune. E sarà l’ambizione stessa a donarle il proprio più grande potere. Levando la spada in alto, la guerriera potrà richiamare al proprio servizio una creatura ancestrale di immane potenza, che assumerà solo per lei le fattezze di un drago imponente. Se il richiamo avverrà in condizioni normali, le scaglie del drago saranno candide come la neve e i suoi occhi d’oro zecchino. Il suo aspetto imponente, con grandi ali coperte di piume, sarà rassicurante e bonario e dalle sue fauci soffierà un fuoco dorato. Come un buon patrono veglierà sull’incolumità della sua erede. Ma qualora la tecnica fosse castata nel Buio, il drago nascerà come una creatura emaciata, coperta di scaglie in parte infrante dai lunghi secoli trascorsi nella corruzione. Il suo muso sarà crudele e i suoi occhi color della brace rovente. Un ghigno malefico gli storcerà le fauci, dalle quali usciranno fiamme rossastre dall’odore di putrefazione. Un drago corrotto dal proprio stesso potere, che ha rinnegato la propria bellezza per ottenere in cambio agilità e potenza. Grottesco, quanto il desiderio di vittoria di colei che lo avrà richiamato. [<i>Consumo di Energia Critico – Tecnica Magica – Evoca un drago che soffia fiamme e resta in campo per due turni. Può essere abbattuto da un danno Alto e dispone di 8 CS per attaccare</i>].
Poiché l’ambizione è sorella della gelosia, finchè questo drago sarà in campo, la portatrice della spada non potrà evocarne o richiamarne altri di diversa natura, a pena di perdere una CS e di veder scomparire il proprio servo nel nulla, in un grido di rabbia [<i>Malus</i>].</p>

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Spero ti piaccia ^^ codice in spoiler. Scalo il tuo conto.
 
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8 replies since 19/10/2013, 11:36   444 views
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