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Deep Cold, Contest Dicembre: Gelo

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view post Posted on 29/12/2013, 13:18

S c h e d aC o n t o


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DEEP COLD-contest - Gelo-
Il freddo pungente del Nord sferzava le terre di confine, sottili lame di vento che come spettri si aggiravano al riparo dai tiepidi raggi solari, basse e taglienti sussurravano l'impietosa sentenza dell'inverno. Era notte in quella rocca, gli altri tagliagole assoldati dal signorotto di turno stavano finendo il lavoro ai piani bassi, e io mi trovavo solo sul campanile ormai in disuso della piccola cappella. La schiena appoggiata ai mattoni di un'arcata, una gamba piegata a far da poggio al gomito e l'altra a penzoloni nel vuoto. Respirai a pieni polmoni, gli spiriti dell'inverno si agitavano nel petto e un brivido nemmeno percepito mi scosse le membra. Fin da giovane quel clima era stato ciò di cui mi potevo più fidare, il mio unico amico, la mia protezione. Pochi erano i folli che si avventuravano tra i rigidi climi delle montagne del nord, e chi lo faceva era talmente imbottito di pellame da far fatica perfino a muoversi. Sorrisi malinconico a quei pensieri, guardavo la fredda e pallida luna e mi chiedevo come potessi essere così nostalgico in un momento simile, quando sotto di me decine di anime si erano tuffate nell'eterno viaggio verso l'oltretomba. Allungai la destra fuori dalle ombre, la rigirai lentamente a guardare i calli di chi aveva impugnato ogni tipo di arma, di chi aveva strappato più vite che sorrisi.

« E..ehi Frost, ti ho portato una pelle. » Scoppiai a ridere, girando il volto a guardare quel pivellino di Brom. Erano ormai dieci minuti che se ne stava nascosto dietro uno dei sottili pilastri che racchiudeva la grande campana, me solo ora aveva avuto le palle di parlare. Reggeva con ambo le braccia una grigia e folte pelliccia di lupo tanto che a fatica affiorava dalla pila il naso arrossato del garzone. « Non voglio quella roba Brom, non sono una fighetta come voi altri. Questa per me è brezza primaverile. » lo schermii ancora con il riso sulle labbra tornando a mirare il vuoto della notte, ma ciò non parve bastare al giovane per levarsi dai piedi. Stava rigido, fermo, tremolante come una foglia secca in autunno. « che vuoi Brom...ti ho detto che puoi andartene con quella pelle, non la... » « Frost! posso mettermi qua con te? » m'interruppe con la voce tagliata dal freddo e dalla paura. Mi riscossi, assestandomi in una posizione più composta e fissando l'intera figura del ragazzo. Lo squadrai con occhio clinico, come facevo solitamente per le mie vittime. C'era qualcosa in quel ragazzo che mi ricordava dannatamente il mio passato. « Accomodati » feci cenno con la mano « e copriti con quel lupo, che non voglio avere altre vite sulla coscienza oggi. »

Si mise a sedere gambe incrociate, avviluppandosi dentro la pelle fin quasi a sparire. Sorrideva quello stupido, come se stesse a fianco di un cavaliere dall'armatura scintillante di Basiledra, l'idolo di tutti i bambini, il primo difensore del regno dal male. « Che hai da ridere, pivello? » gli chiesi sfacciatamente, ignaro di cosa ci potesse essere di più strano di un giovane che siede a fianco di un vecchio assassino e ne è contento. Vibrò alla voce profonda e severa, ritrasse la testa come una testuggine frapponendo il caldo giaciglio alle parole di ghiaccio. « Nulla, signore...è che, beh... » s'interruppe scrutandomi con gli occhi azzurri dalla piccola fessura del pellame « ...io l'ammiro molto signore. » Scoppiai a ridere fragorosamente, e la tempesta sferzò più forte quasi a prendersi gioco pure lei delle parole del giovane. « Moccioso, tu non hai idea di cosa sono io. » lo guardai con sfida. « Ormai sono un vecchio che sa fare una cosa soltanto, uccidere gente per soldi. Allevato dalle bestie, per essere una bestia vestita d'agnello, per essere un portatore del volere della selvaggia natura tra gli uomini. Un essere senza sentimenti forgiato dal ghiaccio più puro e cristallino. » Levai la mano contro la pallida luce lunare creando un piccolo cristallo tra l'indice e il pollice. « Sai perché proprio questo elemento così puro e angelico viene associato alla freddezza d'animo, moccioso? » Scosse il capo « Perché il ghiaccio può essere attraversato dalla luce, immerso nelle ombre, macchiato dal sangue e dalle lacrime, ma nulla riuscirà mai ad alterarne l'aspetto. Rimarrà sempre un gelido frammento trasparente. »

Fissai la luna filtrata dal freddo artefatto e dalle mie parole, ripensando a cosa effettivamente ero: un vecchio con le mani sporche di sangue, ma nonostante tutto quel ragazzo non aveva paura di me. « Cambia vita fin che puoi moccioso, va a Basiledra, trovati un cavaliere al quale fare da porta stendardo e prendi lui come modello, non me. » Feci scivolare il cristallo tra le dita, appoggiandolo al suolo prima di mettermi in piedi. Appoggiai la mano alla colonnina che sorreggeva il moccioso, e rapida una mano uscì dalla pelliccia a prendermi la caviglia. « Non diventerò uno scudiero di un cavaliere di Basiledra, io diventerò come te. Un frammento di ghiaccio non si sporca, non si macchia e non cade vittima né di luce né di ombra. Un frammento di ghiaccio non teme nulla, è perfetto da solo in mezzo al nulla, come è perfetto contornato da altri cristalli. Io non voglio servire un uomo che si copre di metallo, che cade alle tentazioni di bene e male, che si macchia del sangue che lui stesso ha deciso di mietere e poi non se ne lava l'anima. No, non sarò un vile. » Sorrisi tra le ombre del mio volto e mi vergognai di come quel moccioso potesse capire ciò che ero meglio di me. Lo rividi il mattino dopo, mentre mi allontanavo dalla rocca a lavoro compiuto. Stava lì, immobile a presiedere il portone d'ingresso con un sorriso stampato in volto e il cristallo della notte prima legato al collo. C'erano tanti modi di guardare ad un uomo freddo, qualcuno lo vedeva come un'insensibile macchina da guerra, altri come un paladino senza macchia e senza paura. Gli sorrisi, e senza aggiungere altro camminai verso Est.

Contest che non ha un vero scopo se non quello di scrivere un po’ di Ed, che ancora non ho praticamente usato. Per Gelo ho inteso il senso più morale, prendendo ciò che Ed è, ovvero un assassino freddo e spietato, e vedendo come questa freddezza d'animo possa essere vista -in questo caso attraverso gli occhi di un ragazzino- come una virtù e come uno spietato tagliagole possa essere migliore di un lodato cavaliere.
 
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