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狐 ········ - Group:
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| « Al contrario, mio giovane Rogozin » sentire le parole del ragazzo rassicurava Donovan, in qualche modo. « al contrario. Nei tuoi occhi posso vedere il fuoco della passione bruciare, la tempra di uno spirito forgiato dalla voglia di aiutare il prossimo e di migliorarsi. Posso vedere tutte queste qualità solo guardandoti, riconoscendo in te l'animo fedele del guerriero che il Regno di Alexandra necessita, soprattutto in questo momento. Non devi affliggerti, ciò che è successo non risponde in alcuna maniera alla tua volontà. Forze ben superiori a noi miseri mortali stanno giocando e non fanno altro che utilizzare noi come loro pedine. Possono farci fare tutto quello che vogliono, perché il potere insito in loro è devastante. Ecco perché seguo Alexandra, perché è l'unica donna in grado di eliminare qualsiasi traccia di divinità in queste terre e portare i mortali in una nuova era di dominio. Ho sbagliato a non volerti includere nelle nostre prossime azioni, Rogozin, in fondo la questione tocca anche te. Corri, informa i Leoni dell'Eden che presto daremo vita ad una rivoluzione, dì loro che dovranno preparasi per marciare contro il nemico. Velta deve cadere sotto il nostro ruggito. Tu, io, Alexandra e tutti gli altri Leoni. Dobbiamo conquistare il Sorya una volta per tutte. »
O almeno spero, pensò Donovan, cercando di apparire il più sicuro possibile. In fondo, quella che si apprestavano a compiere non era tra le imprese più semplici. Più volte guerrieri del calibro di Alexandra avevano provato ad impadronirsi del Sorya, eppure la maledizione della Dama Bianca aveva sempre impedito che ciò accadesse, demolendo intere legioni di guerrieri, spazzando via eserciti, iniettando il proprio veleno nelle vene dei loro comandanti. Il potere di Eitinel era così forte da poter perdurare all'infinito, ecco ciò che Donovan pensava. Lui, in fondo, aveva visto così tanto da poterne essere abbastanza certo, da poter essere abbastanza certo che il Sorya non sarebbe mai cambiato. Non sarebbe mai esistito davvero, perché troppo grande era il miasma che lo nascondeva. Chiamò a sé il suo destriero e sospirò. Stava affidando un compito molto rilevante al giovane Rogozin.
« Presto, Rogozin, non abbiamo tempo! Raduna tutti i Leoni che trovi, motiva i loro spiriti, tempra le loro convinzioni.
Va', Alfiere dell'Eden. »
Donovan partì veloce in groppa al suo cavallo, doveva raggiungere in fretta il suo gruppo. Lanciò un ultimo sguardo a Rogozin prima di sparire all'Orizzonte. Per un secondo, un solo secondo, riuscì ad avvertire una sensazione che non provava da moltissimo tempo. La paura.
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