Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Sejano Vs. Shaoran

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view post Posted on 5/4/2014, 10:45
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C a t a r s i

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Sejano Vs. Shaoran

wbp6

Gialla Vs. Gialla
E Vs. E


Primo post: Sejano
Player Killing: Off
Durata: Un solo post di presentazione e quattro post di combattimento.
Tempi di risposta: A cinque giorni dalla risposta dell'avversario verrà applicata una penalità di 0.25 punti alla sportività del ritardatario per ogni giorno d'attesa.

Arena: Il pozzo di Y'rk - Il vento che ulula nelle gallerie è l'unico rumore che spesso si sente per ore, la fluorescenza giallognola di funghi e licheni l'unica luce che si scorge. Il pozzo scende nelle viscere della terra, allargandosi in una grossa caverna di roccia, popolata da tanti altopiani collegati da ponti di pietra naturale sospesi nel vuoto. Le fenditure tra un altopiano e l'altro variano da pochi metri a decine di essi, e i ponti che collegano l'uno all'altro talvolta sono tanto stretti da non permettere il passaggio di due uomini affiancati, altre volte sono abbastanza larghi da far passare interi eserciti.
Regole: Il duello non deve interrompersi per alcun chiarimento - usate vie private, nel caso. Non si possono modificare i propri post dopo le risposte dell'avversario. Si seguono le normali regole di un duello ufficiale.
Background: La vendetta ha spinto più di una persona a gesti avventati, a gettare la propria vita al vento seguendo un ideale. Malacath lo Scaglioso fu un valoroso guerriero del passato, che si narra abbandonò le sue ricchezze e la sua vita per combattere la minaccia demoniaca, e guidò addirittura dei prodi fino alle viscere della terra, da cui torno per morire sulle mura di Ur Lachesh. Guidati da questa storia un manipolo di nani si è tinto la barba di arancione e si è dato il nome de " Le scaglie ", e poi è sceso nelle profondità della terra alla ricerca di mostruosità d'abbattere. Infiltrati in quelle grotte, scorgono un grosso esercito di demoni in marcia, e grazie ai tanti esplosivi che avevano portato con loro, fanno crollare un ponte di roccia, uccidendo parecchi demoni che cadono nel vuoto e separando una piccola avanguardia dal corpo dell'esercito in marcia verso la superficie.
 
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view post Posted on 10/4/2014, 23:11
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Studioso
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Tre mesi prima, Taanach

Giorni bui a Taanach. Giorni bui.
Mai stati così splendenti per la brava gente che abitava la città: l'ordine era stato ristabilito, i crudeli tiranni che un tempo dominavano la città erano stati deposti, le loro stregonerie annullate...
Ma nel marciume dell'antica città c'era chi stentava a vivere in quelle condizioni. Gli scarti di Taanach, coloro che un tempo furono i primi ed ora erano meno degli ultimi. I Goryo.
Dopo l'attentato di Viktor Fischer e del Casato della Chimera al Grande Clan i suoi membri si erano dispersi, come topi nelle immense mura della dimora dei Beik e delle Vestali; passato il momento peggiore, quando presentarsi come Goryo equivaleva a chiedere di essere gettato nelle luride prigioni di Taanach, le cose non erano migliorate granché.
Fortunatamente lui ci era abituato.
Per Sejano la diffidenza e il disprezzo erano il pane quotidiano, ma nel mondo degli uomini. Lì, nell'Akerat, aveva quasi pensato di aver trovato una casa, un luogo dove poteva essere sé stesso; ed ora glie l'avevano portato via.
Non parlava con nessuno, passava e basta nel timore di potersi trasformare: le Vestali e la loro religione condannavano la magia, ed era abbastanza convinto che un uomo tramutato in un lupo di tre metri sarebbe stata considerata una magia.
E anche quel giorno vagava per le strette vie di Vecchia Taanach, dopo aver rubacchiato del cibo qua e là per poter sopravvivere.
Un acuto grido attirò la sua attenzione. Seguirono dei latrati.
Voltò la testa di scatto. No, non potevano essere arrivati fin qui. Aveva già udito rumori simili in passato e lo avevano condotto ad una scoperta alquanto spiacevole. Il rischio di incontrare un suo simile lo tratteneva ma alla fine la sua natura altruista ebbe la meglio.
Chiunque fosse colei che gridava, non sarebbe morta quel giorno.


Oggi, Pozzo di Y'rk

Nei freddi tunnel di pietra di pietra rimbombavano i molteplici passi di quell'armata. Chiunque avesse potuto anche solo intravedere quelle orride figure nelle tenebre profonde del pozzo di Y'rk sarebbe divenuto matto per quel grottesco e confuso miscuglio di esseri: grossi uomini serpente che strisciavano sulla dura pietra armati di lance, enormi giganti dalla pelle di ossidiana che tenevano strette con forza le enormi mazze, creature umanoidi dai molteplici arti, corni, bocche...
Di fronte a tutti stava un demone dalla pelle rossastra e rugosa che avanzava a lunghi passi ondeggiando le poderose corna e il nero spadone; poco lontano da lui un'altra figura, meno eccentrica delle altre ma pur sempre terrificante.
Un enorme lupo nero che teneva il passo su due zampe sfrigolando di tanto in tanto gli artigli sulle pareti di pietra a cui si accostava.
Era impaziente Sejano; ben presto quell'orda distruttiva si sarebbe riversata in superficie annientando ogni essere vivente si ponesse di fronte a loro e facendo sprofondare l'Akerat in un mare di sangue.
Questo era ciò che desiderava, questo era ciò di cui aveva bisogno.
Con un ruggito accelerò il passo portando nelle prime linee ma dovette quasi subito fermarsi; l'enorme demone rosso aveva alzato il pugno intimando ai suoi sottoposti di non andare oltre.
Annusava con occhi socchiusi l'aria attorno a sé, le strette fessure che aveva per narici si allargavano convulsamente.
Il licantropo, che nonostante la sua spropositata altezza arrivava malapena alle spalle del demone, gli si accostò e fece qualcosa che fino a pochi mesi prima gli sarebbe stato impossibile, qualcosa che solo l'odio gli permetteva di fare in quella forma.
Parlò.

"Zhut...ka tzenas ?"
Zhut...cosa succede ?

Gli occhi privi di iride di Zhut si posarono su di lui. Il volto inespressivo non lasciava trasparire alcuna preoccupazione al pari della sua voce secca e sgradevole.

"Badmir. Lor ic... ju fenas tir napcor!"
Nani. Sono qui...sento il loro odore!

Il messaggio volò di bocca in bocca per tutto l'esercito causando un gran numero di borbotti grotteschi. Sejano dal canto suo snudò i denti e fece correre lo sguardo su tutta la zona: il ponte che stavano percorrendo, largo diversi metri e lungo cinque volte tanto portava all'altopiano dal quale l'esercito sarebbe arrivato poi in superficie, ma nessun nano era all'orizzonte.
Dove potevano essere ?
Che Zhut si fosse sbagliato ? Impossibile; era grazie al suo fiuto che l'armata non si era tra quelle migliaia di gallerie.
Ma allora dov'erano ? Forse in uno dei ponticelli intrecciati come ragnatele sopra le loro teste, forse...

"Artfos!"
Avanti!

Il comando di Zhut lo prese alla sprovvista. Evidentemente il demone non aveva molta voglia di fare un'infruttuosa caccia al tesoro; Sejano non si oppose a quella scelta, anche se d'improvviso gli era venuta voglia di carne nanica.

BOOM!

Un enorme getto d'aria calda gli arrivò alle spalle mentre il terreno cominciava franare sotto i suoi piedi. Ringhiando corse con quanto fiato aveva e rischiando più di una volta di finire nelle oscurità del pozzo di Y'rk.
L'ultima parte del porta si inclinò sempre di più abbattendo le palizzate che lo reggevano e scivolando sempre di più nelle tenebre, ma con un poderoso balzo il licantropo riuscì a raggiungere il solido altopiano.
Si voltò e notò con fastidio che non tutti erano stati così fortunati; solo una decina di demoni era giunta sana e salva, e Zhut non faceva parte di questi.
Il demone si era infatti attaccato con le sue ultime forze alla sporgenza che dava sul dirupo. Solo il braccio sinistro lo separava da una morte orribile, mentre l'altro, come buona parte del fianco destro, era stata maciullato dalla violenta esplosione.

"Ban..touk ma."
Aiu...tami.

Era inutile.

"Yas ?"
Perché ?

Sotto il freddo sguardo cremisi del lupo mannaro gli artigli di Zhut persero velocemente la presa sul terreno facendolo crollare nel vuoto.
Il suo grido si perse nell'eco.
Un tempo non avrebbe salvato senza pensarci due volte un compagno in difficoltà ma aveva sofferto troppo per poter anche solo pensare di aiutare il prossimo.
Chi non era in grado di sopravvivere, allora doveva morire. Proprio com'era successo a Taanach...
Levò lo sguardo fissando con fastidio il resto dell'esercito dall'altra parte del ponte: di sicuro sarebbero riusciti a trovare un'altra strada per la superficie, ma in quegli oscuri labirinti, senza una guida, si sarebbero molto probabilmente persi.
Avrebbero visto la luce dopo molte ore, se non giorni.
Mettendosi a quattro zampe Sejano appoggiò le mani alla sporgenza e ruggì tutta la sua rabbia nel vuoto di Y'rk.
Il forte latrato risuonò per diversi minuti, gli stessi demoni che lo affiancavano non osavano avvicinarsi.
E il mondo parve per un attimo tremare sotto tutta quella ferocia.




Sejano


- Basso: 5% - Medio: 10% - Alto 20% - Critico: 40%

CS Forma Umana: Forza/2

CS Forma Demoniaca: Resistenza/2

Fisico: Illeso

Mente: Illeso

Energia: 100%


Passive:
- Chiunque prova timore verso di lui, indipendentemente da energia o razza
- Può sollevare armi enormi
- (Malus) Rimorso continuo
- Forma avatar disponibile anche di giorno
- Insensibilità al dolore
- Artigli come armi naturali anche in forma umana

Attive:


Note:

La prima parte è un flashback che amplierò nei prossimi turni, mentre al presente il mio pg affianca l'esercito comandato dal demone Zhut.
Subiamo l'esplosione e buona parte dell'esercito cade, come lo stesso Zhut, o rimane dall'altra parte mentre il mio pg, giunto all'altopiano con una decina di demoni ulula la sua rabbia verso le profondità.
Ho voluto provare la parte più crudele del mio pg che naturalmente esplorerò man mano che il duello procede. Spero che questo post risulti di gradimento a qualcuno ed auguro buona fortuna al mio avversario.

 
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view post Posted on 17/4/2014, 00:16




Legenda ~
Narrato
« Parlato »
« Parlato di Altri »
Pensato



     « Cosa senti? » chiese Nalin il nano.
     Un secondo nano stava accucciato nell’umido terreno coperto di muschio, un orecchio appoggiato sul tappeto naturale e lo sguardo assorto, concentrato. Nella fioca luce evanescente dei funghi e licheni che ricoprivano la grotta Shaoran poteva solo intravedere le sagome poco innanzi a lui, tuttavia notò chiaramente il nano ascoltatore spalancare improvvisamente gli occhi in un’improvvisa realizzazione.
     Raggruppati in quello stretto cunicolo v’erano decine di nani in tenuta da combattimento, un piccolo esercito di creature che non arrivavano alla cintola del giovane Shaoran, ma che pesavano il doppio ed erano un concentrato di muscoli duri come la pietra che avevano scavato per tutta la vita. Si facevano chiamare “Le Scaglie”, in onore di un guerriero nano ormai morto da secoli, e s’erano tutti tinti la folta barba di arancione come se fosse uno stemma. Erano un particolare gruppo con un unico scopo: sterminare demoni.
     Shaoran s’era imbattuto in loro qualche tempo prima, in una zona dell’Akerat – o Akeran, come gli era stato in seguito rivelato – che ormai da tempo era flagellata da continui assalti da parte di demoni usciti dalle viscere della terra. Dopo aver scoperto che a Taanach un colpo di stato aveva detronizzato i Goryo in favore di un gruppo chiamato le Chimere, il giovane aveva deciso che rimanere in città non era più sicuro ed aveva ripreso a vagabondare per le terre dei Territori Meridionali, guadagnandosi da vivere combattendo il nuovo flagello dei demoni in qualità di mercenario.
     Fu proprio mentre era a caccia di un gruppo di queste creature che incontrò Le Scaglie, impegnate in un feroce combattimento contro i demoni stessi. Unitosi immediatamente alle danze aiutò i nani ad uscire vittoriosi ottenendo la gratitudine di Nalin, il capo del gruppo, ed i due andarono d’accordo fin da subito.

     Audace e pieno di intraprendenza, Balin era ancora giovane per gli standard dei nani con la sua trentina d’anni. Aveva lineamenti più morbidi dei suoi confratelli più anziani, e teneva la barba castana più corta e curata. Con gli occhi marroni che brillavano la sera del loro incontro raccontò a Shaoran i dettagli sulla ribellione che ormai da molto tempo era sulla bocca di tutte le persone che aveva incontrato durante i suoi viaggi. Gli parlò per ore di Malacath, di Ur Lachesh, della gloria del suo popolo nei secoli passati. Enormi città scavate nella roccia, le meraviglie della manodopera nanica con i gioielli ed i metalli, opere spettacolari che Shaoran poteva solo provare ad immaginare.
     La passione fu sostituita dal rammarico mentre narrava della Catasfrofe, di come di demoni del passato avevano assediato la loro capitale distruggendo il loro impero e mandando in esilio i nani superstiti. Shaoran aveva stretto talmente tanto le nocche fino a farle sbiancare mentre ascoltava come quel popolo era stato fatto schiavo per anni, sfruttato dalle città libere come forza lavoro, e di come dovessero affrontare nuovamente la minaccia dei demoni proprio mentre stavano per riaffermare la propria indipendenza.
     Shaoran rivedeva sé stesso in quel popolo, aveva provato sulla sua pelle come ci si sentiva ad essere considerati come merce di scambio per essere nati nel posto sbagliato, o della razza sbagliata. Capiva il loro desiderio di libertà, e sapeva che avrebbero dovuto lottare e sanguinare e morire per ogni passo guadagnato in quella direzione. Nani, demoni ed umani stavano ai vertici di una lotta che avrebbe modificato le sorti dell’intero meridione e Shaoran sapeva che non poteva tirarsi indietro, ed avrebbe combattuto per una causa che riteneva giusta.

     L’ululato del vento costante era l’unico suono nella caverna, tutti erano in un silenzio carico di tensione mentre aspettavano cosa scopriva la loro avanguardia ascoltando la terra. Il nano si alzò e guardò Nalin negli occhi.
     « Arrivano » disse semplicemente.
     Tutti annuirono, preparando il luogo per l’imboscata. Il pozzo di Y’rk era un dedalo di grotte che scendevano fino alla viscere della terra, con svariati altipiani collegati tra loro da svariati ponti di pietra, alcuni abbastanza larghi da far passare un esercito ed altri che un suolo uomo avrebbe avuto difficoltà a superare. I nani conoscevano bene la zona e sapevano che il gruppo di demoni sarebbe dovuto per forza passare per un ponte di pietra in posizione strategica, l’unico che collegasse direttamente due degli altopiani più vicini alla superficie; se non si passava per di là la strada si allungava di parecchi giorni.
     Forti dell’effetto sorpresa e del preavviso, la squadra di nani si preparò all’imboscata collegando potente dinamite sotto al ponte di pietra, per poi nascondersi nelle insenature della roccia, in attesa. Nessuno parlava per timore di venire scoperti, e Shaoran non poteva che ascoltare il vento mentre si concentrava sulla battaglia che di lì a poco sarebbe giunta. Mano a mano che il tempo passava riuscì a percepire un leggero tremolio della terra che andava crescendo, diventando il rombo di centinaia di passi pesanti che si muovevano in fretta.
     Poco dopo, illuminati dalla spettrale luci diafana dei funghi che circondavano quelle grotte, Shaoran poté vedere l’esercito di demoni che avanzava. Non aveva mai visto un gruppo così numeroso fin’ora, e si disse che era una fortuna che li avessero scorti per tempo, preparando una trappola. Uomini serpente, creature umanoidi con molteplici braccia o gambe, tutti armati di spade, mazze e lance di forma grottesca. Di fronte a tutti v’era un enorme demone rosso armato di spadone, ad occhio il capo, ed accanto a lui il lupo più grande che Shaoran avesse mai visto.
     Al vederli sentì la rabbia affiorare in lui, e lasciò che quella sensazione lo pervadesse, in modo che gli donasse forza. Quelle creature avevano l’unico scopo di seminare morte, non combattevano per un ideale o per qualcosa che ritenessero giusto. Per loro la battaglia era solo un modo per divertirsi, per dimostrare la loro egemonia sul resto del mondo, nient’altro che dimostrazione di malvagità. Quelle creature meritavano di bruciare nel più profondo degli inferni, e quella notte i nani avrebbero fatto in modo che non potessero uccidere più nessuno.

     Poco prima di attraversare il ponte il demone rosso si fermò, ordinando l’alt al gruppo. Era troppo distante per capire cosa stesse facendo o dicendo, tuttavia Shaoran aveva la netta sensazione che avesse capito che qualcosa non andava per il verso giusto in quella zona. Inspiegabilmente il demone ordinò comunque di avanzare ignorando qualsiasi cautela, e questo fu il suo ultimo errore. All’incirca quando l’avanguardia arrivò a metà del ponte i nani fecero detonare gli esplosivi, creando un boato tremendo che scosse le fondamenta stessa delle grotte. Shaoran si tappò le orecchie e chiuse gli occhi per ripararsi dal suono e dal pulviscolo generata dall’esplosione che illuminò a giorno tutti i dintorni, distruggendo il ponte di pietra come se fosse stato di legno.
     Il ragazzo aprì gli occhi, cercando di riabituarsi nuovamente all’oscurità e capire se il piano avesse avuto successo. Vide soltanto una decina di demoni dal loro lato dell’altipiano, mentre a giudicare dalle grida di sorpresa e dolore molti di più erano caduti assieme al ponte, svanendo nell’abisso oscuro. Molti altri demoni erano però rimasti illesi in quanto non avevano ancora cominciato la loro traversata, ma loro ormai erano un problema piuttosto relativo: erano troppo distanti per essere una minaccia, e se volevano rivedere la luce del sole dovevano attraversare il dedalo di rocce per giorni, sempre se non si fossero persi ad ogni svolta.
     Shaoran guardò il lupo che si limitava ad osservare il demone rosso appeso sul ciglio del vuoto con l’unico arto rimasto, mentre chiedeva un aiuto che non avrebbe ottenuto. Lo sguardo freddo del mannaro non vacillò mentre la loro giuda perdeva la presa e scivolava nel vuoto, dopodiché il gigantesco lupo si aggrappò alla sporgenza ed emise un lungo ululato che fece scendere un brivido lungo la schiena del giovane.

     Per quanto temesse quella creatura si fece forza ed estrasse lentamente la sua spada, appoggiando la lama orizzontale sulla sua fronte.
     « Lama, non mi tradire oggi » sussurrò.
     Si scambiarono dei rapidi sguardi con i vari nani appostati in quell’altipiano. Alcuni erano in delle depressioni rocciose, altri invece si erano arrampicati ed appostati su uno degli svariati ponticelli che sovrastavano quello più grosso. Tutti impugnavano le asce ad una mano caratteristiche della loro razza, ed erano pronte ad usarle.
     Con un grido di guerra Nalin caricò verso il gruppo di demoni e come un sol uomo il gruppo di soldati uscì dai nascondigli e lo seguì, percorrendo il largo spiazzo di roccia piatta per raggiungere gli avversari innanzi a loro. I demoni avrebbero avuto il dirupo alle loro spalle ed alla loro destra, mentre a sinistra la vita sarebbe stata bloccata da un’alta parete di pietra. Chiusi in una letale morsa, non potevano far altro che cadere nel vuoto oppure combattere contro una forza che ormai da secoli nessuno aveva mai visto.
     Dopo tanti anni, i nani lottavano per riottenere la loro terra.

ReportNote ~ Scusami se mi sono fatto un po' attendere, questi ultimi giorni sono stati davvero senza alcuna ispirazione da parte mia xD Spero che il post non faccia troppo schifo, dai prossimi cercherò di impegnarmi di più u_u
Spero si capisca bene cosa ha spinto Shaoran ad unirsi ai nani, e che sia tutto chiaro come si svolge la parte finale del post. Semplicemente una carica di nani, tra cui il mio personaggio che si muove verso il tuo.



 
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view post Posted on 25/4/2014, 13:45
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Tre mesi prima, Taanach

Si fermò di botto, quasi ad annusare l'aria. La strada in cui si era fermato era un confuso ammasso di baracche completamente deserto ma lui era sicuro che fosse quello il punto.
Allora dov'era la donna in pericolo ?

"...accusata di aver praticato la disgustosa magia o una sua forma, otterremo una bella ricompensa dalla Vestali per il tuo bel faccino! Ahahahahahah!"

La voce dell'uomo giungeva quasi soffocata alle sue orecchie, ovattata com'era da un consumato muro di legno; e dalle risate che giungevano in risposta alla sua, era accompagnato.
Un ringhio sommesso riempì l'aria ma per una volta non era suo, proveniva al di là del muro. Silenziosamente si piegò sulle ginocchia appoggiando il palmo a stretto contatto con il lurido terreno di Vecchia Taanach.
Doveva comprendere meglio quella situazione.
Prese un profondo respiro e chiuse gli occhi. Quando li riaprì le iridi erano scomparse lasciando un bianco spettrale al loro posto e attraverso la parete cominciava ad intravedere delle figure. Quattro grosse sagome in piedi e due più piccole distanziate dalle altre.
Una delle due si mosse d'improvviso, seguirono dei latrati e poi un lungo guaito.

"Kantos! V-vi p-rego..."

Non era la voce di una donna, era il pianto di una bambina. Ed era fin troppo familiare a Sejano per poter passare ignorato.
Le pupille si dilatarono leggermente nel capire chi in realtà fosse la giovane in pericolo.

"Guardate la piccola strega si mette a piangere! Mai visto niente di più pateti...uaaaah!"

Prima che quel miserabile potesse finire la frase, Sejano aveva abbattuto il fragile legno marcio e si era lanciato sugli aggressori con artigli affilati e furia inaudita. Prima di qualsiasi loro reazione il giovane aveva squarciato la gola al più vicino dei quattro e aveva lanciato il suo corpo morente addosso ai briganti.
Terrorizzati i sopravvissuti scalciarono via il cadavere del loro compagno e si diedero alla fuga.

"Cosa cazzo era quello ?!"

"Doveva essere uno di quei bastardi ancora in vita, vero Kriss ?...
Dove cazzo è Kriss ?!"


Il sonoro suono di un collo spezzato giunse in risposta. Kriss era stato troppo lento.
Mentre i due fuggitivi aumentavano enormemente il passo, Sejano gettò il cadavere in un vicolo; la povera gente di Taanach avrebbe ricavato notevoli vantaggi dai beni del morto, e i corvi avrebbero cibo a sazietà.
Sempre che la povera gente di Taanach non avesse anche fame, dopotutto in città c'era gente molto strana.
Si avvicinò lentamente alla bambina e le sfiorò delicatamente la spalla ottenendo solo di farla dimenare e piangere più forte.

"NO, NO TI PREGO!"

"Dalina, calmati! Sono, io, Sejano."

Quello si fermò improvvisamente come a registrare l'affermazione del suo salvatore, poi continuando a piangere disperata gli si gettò al collo facendo trasudare da quell'abbraccio tutta la paura provata.
Non erano molti quelli che avevano il coraggio di avere una tale intimità con lui, per questo rimase frastornato qualche istante da quell'improvviso slancio della piccola.
Con tutta la delicatezza che possedeva, la allontanò un attimo da sé. Davanti ai suoi occhi stava una bambina di dieci anni o poco più, vestita di stracci, i capelli corti e biondi e degli occhi completamente bianchi che tradivano la sua cecità. Uno scricciolo di creatura incapace di vedere le atrocità del presente ma solo le fugaci illusioni del futuro.
Forse per quello le stavano dando la caccia...

"Kantos..."

Il debole richiamo di Dalina portò la sua attenzione al corpo steso del cane che l'accompagnava ovunque. Un grosso meticcio nero, simile ad un lupo, con zanne capaci di staccare il braccio ad un uomo, giaceva poco più in là sopra una sottile striscia di sangue; quei bastardi dovevano averlo ferito quando aveva cercato di difendere la sua padrona.
Lui l'aveva visto combattere, quel cane gli aveva persino salvato la vita. Meritava di vivere molto più di quelli che avevano preso il potere a Taanach.
Non poteva morire così.
E non sarebbe morto a giudicare dal lento, ma pur sempre presente, respiro che gli muoveva il fianco. Gli si avvicinò con occhio clinico: non presentava particolari ferite se non un taglio all'addome dal quale scaturiva il sangue.
Non era un medico, ma sapeva dove trovarne. E all'occorrenza sapeva essere molto persuasivo.
Senza pensarci due volte si levò di dosso il mantello di pelliccia avvolgendoci dentro il cane ferito e lo prese in braccio, quello non si lamentò a parte un lieve guaito.
Si voltò verso Dalina che guardava ancora con aria spaesata il vuoto.

"Vieni, piccola! Andiamo a sistemare il tuo cane..."

Quella si alzò e si mosse barcollando in avanti, verso l'origine della sua voce, per poi aggrapparsi con le sue esili mani alla logora camicia del fu Goryo.
A passi brevi e calcolati quell'insolita coppia sparì tra i vicoli della città.


Oggi, Pozzo di Y'rk

L'urlo non lo colse del tutto impreparato: Zhut aveva già fiutato la loro presenza e l'esplosione era il segno evidente che erano caduti in una loro imboscata.
Nani.
Quei bastardi dalle barbe folte e dalle asce affilate stavano marciando in gran numero verso quello sparuto gruppo di demoni. Ora che avevano separato una piccola avanguardia dal grosso dell'esercito non dovevano più temere quegli esseri usciti dai loro peggiori incubi.
O così pensavano loro. Sejano si levò in piedi in tutta la sua spaventosa altezza, come un bastione pronto a ricevere gli attacchi di quei piccoli vigliacchi.
Il suo sguardo passò sui pochi soldati rimasti. Sembravano spaesati; come bestie selvatiche avevano bisogno di qualcuno che dicesse loro cosa fare.
Anche la cosa più ovvia.

"TIKRASH TEM BAMDMIR!"
MASSACRATE QUEI NANI!

La sua voce, potente come un muggito e feroce come un ringhio, rimbombò in quell'abisso e i demoni, come se non aspettassero altro si lanciarono in un'orrenda cacofonia di ruggiti, stridii e grida inumane verso i nani ormai prossimi alla loro posizione.
Il licantropo ben sapeva dell'odio che quei mostri provavano per la piccola gente. Non sarebbero scappati, avrebbero combattuto fino alla morte (e forse oltre) pur di ottenere la morte di un altro nano.
Per quella razza destinata al macello lui non provava odio, solo indifferenza: si erano messi di mezzo e quindi sarebbero morti nel peggiore dei modi. Fine della storia.
Al mondo c'era ben altro che lui odiava...e in quel momento stava zampettando tra i nani come se nulla fosse.
Un umano. Un giovane ragazzo dai capelli castani che con una spada dalla fattura orientale si gettava verso le fauci dei suoi compagni.
La bocca si contorse in un perfido ghigno che mise a nudo la serie di pugnali che lui chiamava denti e a larghe falcate cominciò ad avvicinarsi al suo prossimo pasto.
I nani erano sempre più vicini. Riusciva a distinguerne i volti.
Sempre più vicini. L'odore di decine di piccoli uomini invase le sue narici.
Sempre più vicini. Ci fu l'impatto.
I demoni riuscirono a cavarsela incredibilmente bene; i loro avversari non avevano calcolato che con l'esplosione solo i più forti sarebbero rimasti in vita e ora ne stavano pagando il prezzo: mentre dei cadaveri dei deboli riempivano le profondità del pozzo di Y'rk, i sopravvissuti macellavano nani come se non ci fosse un domani.
Concentrato com'era sull'umano, Sejano non vide l'ascia del nano abbattersi contro il suo fianco. Il guerriero si fermò un istante come ad aspettare che il suo avversario si piegasse dal dolore, ma così non fu.
E questo fu la sua rovina. Gli occhi di brace dello statuario licantropo si posarono sul microbo che aveva osato tanto e prima che il nano potesse fare alcunché gli artigli del licantropo affondarono nelle sue spalle alzandolo di peso da terra.
Fu presto gettato ai piedi del ragazzo, ma non prima di avergli strappato buona parte del collo con un morso. Sorridendo per un attimo al giovane con la bocca grondante sangue si gettò contro di lui alzando e abbassando di colpo la mano destra e poi allo stesso modo la sinistra, cercando in entrambi i casi di portagli via metà faccia.
Il braccio sinistro poi, subito dopo il colpo discendente, sarebbe tornato di scatto diagonalmente verso l'alto nel tentativo di squarciagli la gola.
Il sangue assaggiato gli aveva dato alla testa, e ora ne voleva di più.
Molto di più.





Sejano


- Basso: 5% - Medio: 10% - Alto 20% - Critico: 40%

CS Forma Umana: Forza/2

CS Forma Demoniaca: Resistenza/2

Fisico: Taglio al fianco sinistro(Danno Medio)

Mente: Illeso

Energia: 100%-10%= 90%


Passive:
- Chiunque prova timore verso di lui, indipendentemente da energia o razza
- Può sollevare armi enormi
- (Malus) Rimorso continuo
- Forma avatar disponibile anche di giorno
- Insensibilità al dolore

Attive:

Lacerante Rimorso.
Da un giorno all'altro però la fame cessò. Gaul non aveva più il bisogno impellente di nutrirsi, di sacrificare altre vittime per la sua continua ricerca di sazietà. Gaul era già sazio, ed i ricordi della sorella e di tutte le sue vittime cominciarono a tormentare i suoi sogni. Quando i gendarmi cercarono di catturarlo, egli vi si avventò su senza pietà, scaricando su di loro tutto il suo rimorso e le sue paure. Gaul stava piangendo. [Consumo Medio; al contatto con la vittima gli artigli provocheranno un danno medio psionico; va affrontato come un normale attacco fisico] Non riuscirono, invero, ad avvicinarsi a lui. Non riuscirono a catturarlo, perché lui decise per sé la sua morte. Affondò gli artigli nel suo stesso ventre ed urlò disperato prima di accasciarsi al suolo. [Potenza Media; con un autodanno, il possessore degli artigli renderà le tecniche fisiche di un livello superiore per 4 turni, le tecniche psioniche rivolte contro di lui invece aumenteranno di un livello]

Lacerante.
Veloce nelle notti di luna piena, Gaul guizzava per i vicoli di Dorham come un cane senza padrone. Si vestiva del manto della notte e di un sorriso penetrante. Le sue vittime erano molto spesso giovani e bellissime donne, serve, puttane. Le ammaliava con il suo viso innocente e poi affondava gli artigli nelle loro tenere membra. [Consumo Medio; il possessore dell'artefatto imprimerà una forza maggiore negli artigli, affondando nella carne della sua vittima e provocandole un danno medio] A volte bastava un solo tocco, un accenno, per imprimere in loro un senso di costrizione e lui avrebbe agito indisturbato, senza pietà. [Consumo Basso; il possessore degli artigli con un attacco portato attraverso di essi, potrà sprigionare una tossina paralizzante che intorpidirà i movimenti dell'avversario per un breve istante; va affrontata come un semplice attacco fisico]


Note:

Scusa davvero per il ritardo ma sono stati giorni più folli di quel che avessi previsto. Scusa ancora.
Passando al post: la prima parte è un altro flashback con il personaggio di Dalina, bambina conosciuta in questa giocata (ringrazio Zaide per avermela lasciata usare di nuovo); per quanto riguarda il combattimento invece uso la nulla "Lacerante Rimorso" che per quattro turni aumenta di un livello le tecniche fisiche che uso contro di te e le tecniche psioniche che usi contro di me (l''autodanno ho preferito farmelo infliggere da uno dei nani trovandola una soluzione più realistica, spero non sia un problema), poi faccio due attacchi fisici con gli artigli( due attacchi dall'alto verso il basso verso la tua faccia con la destra e poi con la sinistra), la mano sinistra poi, terminato l'attacco, torna indietro in maniera diagonale dal basso verso l'alto per squarciarti la gola con "Lacerante".
Spero che il post ti piaccia e buona fortuna per il duello!

 
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3 replies since 5/4/2014, 10:45   208 views
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