Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

The Drawing of the Two

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view post Posted on 17/4/2014, 18:49

season of mists
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« È mezzanotte... »

La voce arrochita per il silenzio prolungato cede e si smorza prima ancora che lo faccia la memoria.

« ... mezzanotte... è mezzanotte e tutto va bene... »

La notte sembra fagocitare ogni nota stentata, ciascun tentativo di ricordare quella vecchia filastrocca per bambini.
La falce lunare sorride a Sirith, una madre benevola che sorveglia il suo pargolo smemorato.

« ... mezzanotte e tutto va bene... »

Con un sospiro affranto, l'uomo si rende conto che persino il crepitio del fuoco suona più armonioso della sua voce sgraziata e interrompe l'inconcludente litania.
Sorride mestamente, catturato dai guizzi delle fiamme nell'atto di pulire meticolosamente le sue pistole, con cura e senza fretta, proprio come suo padre prima di lui.
Peccato che gli sfugga una delle numerose poesie che il vecchio era solito canticchiare mentre era assorto in quel lavoro tanto lento quanto fondamentale.
Vorrebbe tanto essere in grado di imitarlo.
Una volta che Mejis è perfettamente oliata e funzionante - lo scatto del cane metallico suona come una delicata melodia alle sue orecchie - lo sguardo gli cade su Liren.
Avvolta fra le sue coperte la ragazza sta avendo un altro dei suoi incubi.
Le palpebre tremano - gli occhi celati al di sotto scattano frenetici - il respiro affannoso e alcuni sporadici spasmi non fanno presagire niente di piacevole.
Eppure anche in preda al tormento è così incredibilmente bella, illuminata dalla dolce carezza vermiglia delle fiamme.

è mezzanotte e tutto va bene

Mentre la osserva si chiede se sia giusto costringerla ad una vita di vagabondaggio, di pericolo ed incertezza.
Il quesito - come ogni volta che riaffiora in superficie - viene accantonato velocemente: è un dubbio stupido e Sirith non è un tipo da discorsi futili.
Questa è la vita a cui lui è stato destinato e quella che Liren ha scelto di propria volontà, con fermezza. Dubitarne o mettere questa decisione in discussione sarebbe un insulto nei confronti della ragazza.
Quasi fosse stata interpellata dai pensieri di Sirith, Liren ha uno spasmo più violento che si avvicina ad un attacco di convulsioni.
La mano dell'ultimo dei Deva corre d'istinto a Tulle, ancora carica, solo per essere bloccata a metà strada dalla razionalità dell'uomo.
E' in quel secondo che tutto comincia a precipitare.
La bocca di Liren comincia a scattare, persa in un circolo vizioso che conduce ad un'unica parola, intellegibile per il povero Sirith.
Le convulsioni peggiorano, incontrollate e spaventose.
Ogni tentativo di svegliarla è ora inutile, il Deva non può sottrarla all'incubo nel quale la ragazza sta annegando.
E' quasi sul punto di colpirla con una tremante mano sollevata, quando Liren solleva le palpebre e scatta in avanti, cadendo nelle braccia di Sirith come un naufrago allo stremo delle forze.

« Veloce... dobbiamo... dobbiamo andare... » - sibila nell'orecchio dell'uomo sconcertato, totalmente ignara di cosa sia successo o del tormento del pistolero.

« Calmati Liren, per favore... tranquilla. » - il bacio che l'ultimo dei Deva le stampa sulla fronte è l'unica ancora di salvataggio che in quel momento gli viene in mente.

« No... tu non capisci. » - la voce sembra distante, persa in qualche luogo che il pistolero non è in grado di raggiungere.

I loro sguardi si incrociano e solo in quel momento Sirith comprende l'urgenza che attanaglia la donna.
Un occhio è completamente morto, inerte nel suo bozzolo di cicatrici e spento per sempre come al solito.
L'altro è in lacrime, sbarrato e sconvolto.

« Devo andare in un luogo. Ora. »


fZiTl


La luce mattutina, smorzata dalle fronde degli alberi, si posa sulla pelle di Sirith senza scaldarla veramente.
Le terre dell'Eden sono strane all'occhio del pistolero: enormi lande boscose, fredde ed inospitali per un uomo nato e cresciuto in terre assediate dal deserto.
Eppure non le disprezza.
E' in grado di apprezzare il fatto che la civiltà sembra aver abbandonato quei luoghi, il silenzio che regna sovrano, la mancanza dell'assordante moltitudine degli esseri umani.
Liren sta ancora dormendo, persa in un sonno profondo e finalmente senza sogni.
Che questo dettaglio sia indice di una qualche novità?
Il pistolero si sente strano e pensieroso quella mattina, forse è per questo che non la sveglia.
Mentre si incammina solitario e senza meta attraverso il bosco riflette su quella sensazione che gli scorre viscida sulla pelle ormai da una settimana.
Ha seguito le istruzioni di Liren, sono giunti esattamente dove lei voleva.
Ogni richiesta di spiegazioni o di chiarimenti si è trasformata in un farfugliare confuso o in un silenzio impenetrabile.
Le poche informazioni che è riuscito a sottrarle su quel sogno - e su tutti quelli che ne sono seguiti - lo hanno solo turbato maggiormente.

Si sta allontanando sempre di più, mano a mano che oltrepassa enormi radici che gli ricordano i serpenti del deserto di Gilead per come li descrivono le leggende.
Un monito del suo subconscio per rammentargli che in queste terre è Madre Natura il vero pericolo?
I dubbi si accavallano nella sua mente, dove il pensiero che quella landa boscosa sia in qualche modo corrotta da una malattia si fa sempre più vivo.
Non sono tanto gli occhi che gli suggeriscono questa idea, quanto il suo istinto.
Forse dovrebbe tornare indietro, giusto per controllare che non sia successo niente a Liren, dal momento che la camminata non ha fatto altro che aumentare la sensazione di inquietudine, invece che calmarlo.
Eppure comincia a scorgere un'apertura nel fitto del bosco, più avanti, dove la luce si fa più intensa.
Spinto da una curiosità insensata e di cui è certo che un giorno se ne pentirà, prosegue.
Il sole lo aggredisce quando esce dalla cerchia degli alberi e lo costringe ad abbassare lo sguardo per un secondo.
Il respiro gli muore in gola, quando lo rialza.

« Questo... è interessante. » - mormora.

Il sogno di Liren comincia ad acquistare un senso.


« Sirith Deva »

Energie « 100% »
Status Fisico « Illeso. »
Status Psicologico « Illeso. »
CS su Maestria « 01 »


.Armi ed Oggetti.

[Mohaine] - Nel fodero.
[Mejis] - Nel fodero. [5/5 colpi]
[Tulle] - Nel fodero. [/5/5 colpi]


.Abilità Passive.

Offspring of Gilead - Non sviene al di sotto del 10% delle energie
Tricky Gunslinger - E' sempre in grado di prendere la mira sul suo bersaglio fino a che riesce a vederlo anche parzialmente


.Abilità Attive Utilizzate.

Nessuna.


.Note e Riassunto.

Rieccoci qua :v:
Beh, ringrazio in anticipo chi si occuperà del mio arrivo, buona giocata :sisi:


.Legenda.

• « Parlato Sirith »
• « Parlato Liren »


 
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view post Posted on 18/4/2014, 17:15
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• Gorgo, Terre dell'Inquisitrice.

« Pensi possano andare bene? »
Il Golem annuì appena; per quanto ne sapeva - e per quanto potesse interessargli - le file dei Leoni potevano riempirsi di qualsivoglia tipo di guerriero. Ciò che veramente aveva a cuore era piuttosto la vita del suo amico umano, la sua speranza per rifarsi una vita.
« Quei due.. hanno un rapporto così strano. Non vorrei che sul campo di battaglia l'empatia che li accomuna possa essere d'intralcio. »
Ma al Golem quelle apparivano come parole al vento.
Yu Kermis sbuffò.
« Ma cosa lo dico a fare, ad uno come te. Andiamo, piuttosto.
Presto sarà alla passerella.
»

Ai passi del gigante, le terre dell'Inquisitrice parevano tremare.
Al contrario del mercante, infatti, Gargantua si curava poco o niente della possibilità che quel ragazzo potesse scoprirli, intenti a studiare ogni aspetto della sua vita. Fortunatamente per lui, però, l'eco di Velta era troppo forte e troppo debilitante per permettere anche solo ad uno dei due di accorgersi dei rumori provocati dalla scura pietra di Gargantua. In quanto Alfiere delle armate di Alexandra, Kermis aveva come scopo principale quello di reclutare indomiti guerrieri capaci di impugnare un'arma e di pronunciarsi sotto il nome di un'unica bandiera: i Leoni dell'Eden. Per facilitarsi nel compito, il Mercante aveva imparato ad abitare nei pressi dell'enorme passerella di marmo bianco, perché conscio dell'Eco che risuonava in tutto l'Eden e che, sempre più frequentemente, attirava a sé ottimi combattenti e animi intrepidi, pronti a morire, pur di raggiungere il proprio scopo, che differiva di gran lunga da combattente a combattente, passando per la ricchezza eterna, l'immortalità, la vendetta. Ed ecco il motivo per il quale Kermis riusciva ad avvicinare le menti più sveglie. Unendo la sua figura di Alfiere con le sue capacità - se esprimere falsi desideri può essere considerata una capacità - egli non aveva mai ricevuto un rifiuto da parte di chi raggiungeva quel luogo.
Tutti cadevano vittima del suo gioco, vittime al contempo dell'Inquisitrice e di chi cercava di usurparne il trono.
Il Golem sbucò dalla foresta come un piccolo animale selvatico proprio nel momento in cui il ragazzo raggiunse la passerella. Il rumore era talmente vicino che non avrebbe potuto fare a meno di sentirlo.

« Attraversare quel limite ti ucciderà, ragazzo. »
Le parole del Mercante risuonavano in tutta la valle. Scivolò lungo il corpo del Golem, fino a raggiungere terra.
« Oltre quel ponte troverai solo incubi e devastazione. La paura sarà tale che non riuscirai più a godere della vita.
Scomparirai, lentamente.

Sono Yu Kermis, il Mercante di Desideri, al tuo servizio.
»
Sorrise beffardo.
« La Regina senza Regno sta radunando un esercito per distruggere la progenie di ciò che è stato, per depurare una volta per tutte queste terre.
Unisciti a noi o esplora l'ignoto, a tuo rischio e pericolo.
»

Non sto qui a descriverti come funziona l'arrivo, lo sai fin troppo bene. Utilizzo Kermis - link della scheda in firma - per accoglierti.
Nel post ho menzionato lo stesso Kermis e Alexandra, entrambi considerati fuoriscala nel continente.

Divertiamoci. 8D
 
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view post Posted on 19/4/2014, 15:22

season of mists
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[...]


Il pistolero si muove lentamente in avanti, abbracciando con lo sguardo ogni singolo dettaglio del panorama.
Non vuole perdersi nulla di ciò che Liren gli ha descritto solo a parole.
Le nere e torbide acque giacciono calme e prive di increspature, non per questo necessariamente sicure.
Le due statue di splendida fattura lo osservano con un'espressione altera ed orgogliosa, scolpite forse da una mano demoniaca.
La bianca passerella di marmo pare salda ed invitante, che sia un trabocchetto per ingenui avventurieri?
Quello è un luogo pericoloso: l'afrore mistico della magia si può quasi respirare, impreziosito dal profumo del mistero e dal crudo puzzo della paura.
Sirith non ha nessuna fretta, si avvicina con cautela al lungo lastricato che lo condurrebbe al centro del lago.
Quasi fosse ipnotizzato, è perfettamente conscio che sarebbe più prudente tornare sui propri passi e ricongiungersi con Liren, eppure non può esimersi dall'avanzare.
A dire il vero, la mossa più intelligente sarebbe voltare i tacchi e convincere la ragazza che non ci si può fidare di visioni oniriche.

Una serie di pesanti tonfi alle sue spalle lo colgono impreparato.

« Chassit... » - la colorita imprecazione nel dialetto della sua terra natale gli sfugge in un tono quasi rassegnato, quando si rende conto di non essere altro che un colossale idiota.

« Attraversare quel limite ti ucciderà, ragazzo.
Oltre quel ponte troverai solo incubi e devastazione. La paura sarà tale che non riuscirai più a godere della vita.
Scomparirai, lentamente.
»

La voce alle sue spalle suona retorica al pistolero, compiaciuta della perfezione del proprio discorso.
Gli occhi di Sirith sono chiusi, l'uomo è perso in una spirale di maledizioni e anatemi di dubbia utilità, tutti rivolti contro sé stesso.
Ci è cascato in pieno, è riuscito a cadere nella trappola peggiore del mondo.
Non solo si è fatto convincere da Liren a venire fino in quelle terre sperdute e dimenticate - non riesce nemmeno a concepire come sia stato possibile che si siano fatti ingannare da una stupida visione apparsa in un sogno - ma si è anche separato da lei, lasciandola sola in un bosco corrotto e dall'aspetto minaccioso.
E ora chiunque gli stia parlando si trova esattamente fra lui e la ragazza.
Il pensiero che le sia successo qualcosa si fa improvvisamente vivido e reale mentre si volta e scruta i nuovi arrivati.
Un piccolo sussulto lo coglie nell'osservare l'imponente creatura che fa da spalla alla voce.
Quell'essere è decisamente pericoloso, ne è certo. "E ha una luce spietata negli occhi" - lo avverte il suo sesto senso.

« Sono Yu Kermis, il Mercante di Desideri, al tuo servizio.
La Regina senza Regno sta radunando un esercito per distruggere la progenie di ciò che è stato, per depurare una volta per tutte queste terre.
Unisciti a noi o esplora l'ignoto, a tuo rischio e pericolo.
»

Il sorriso dell'eccentrico nuovo arrivato gli è insopportabile.
"Sono più sveglio di te" - sembra dire. "Sei esattamente dove volevo tu fossi" - lo dileggia.
Troppe informazioni gli vengono fornite contemporaneamente da quell'uomo dai vestiti sgargianti.
Due nomi importanti, tanto per cominciare.
Chassit.

« Sono onorato di fare la tua conoscenza. Il mio nome è Sirith, ultimo dei Deva di Gilead. » - sul momento gli pare una buona idea aggiungere qualcosa che suoni come un titolo onorifico, per darsi una certa aria d'importanza.
« Ho sentito parlare di te... e della donna che nomini. » - "ma dubito fortemente che tu sia al mio servizio e, a dire il vero, non sono nemmeno sicuro che tu risponda veramente al nome che citi" - con una discreta dose di lungimiranza ritiene più opportuno non pronunciare ad alta voce i suoi pensieri.
E così si tratta di unirsi alla loro causa e di combattere una guerra.
Sirith, conscio del fatto che il sogno inviato a Liren è quasi certamente una trappola tesa loro da quell'uomo, non è così ottimista da sperare che un semplice rifiuto possa permettergli di tirarsi fuori da quella situazione.
Non dopo tutti quei discorsi sull'ignoto, che al pistolero suonano come minacce di morte neanche troppo velate.

« La tua proposta sembra... interessante. Tuttavia non sono... un tipo da esercito. » - ha visto fin troppi uomini arruolatisi a cuor leggero spediti in prima linea e usati come semplice carne da cannone - « E poi io... » - "io e Liren" - « ... ho un modo diverso di combattere. »

« Tuttavia non sono così stupido da rifiutare in tronco la tua offerta. Sono sicuro che io e te... sempre che possa permettermi di darti del tu, Yu Kermis, parliamo la stessa lingua. » - chassit. Gli occhi di Sirith ignorano l'abbigliamento piumato dell'uomo, il massiccio e silente golem al suo fianco come un cane da guardia. Si concentrano unicamente sulle pupille del suo interlocutore. Non è sicuro di come questo gesto verrà interpretato - mancanza di rispetto o fiera determinazione? - ma non è nella situazione di poter mostrare paura o insicurezza. Cerca di non pensare a quanto facilmente quella statua semovente potrebbe stritolarlo fra le proprie granitiche nocche.
Chassit.

« Se decido di abbracciare la vostra causa... » - ogni gioco di parole viene abbandonato in favore di una schiettezza disarmante - « ...io cosa ci guadagno? »

Deve tornare da Liren il prima possibile. O almeno metterla in guardia in qualche modo.
Dietro di lui vi sono le acque color della pece. Davanti a lui, Yu Kermis e la creatura.
Chassit.

« Sirith Deva »

Energie « 100% »
Status Fisico « Illeso. »
Status Psicologico « Illeso. »
CS su Maestria « 01 »


.Armi ed Oggetti.

[Mohaine] - Nel fodero.
[Mejis] - Nel fodero. [5/5 colpi]
[Tulle] - Nel fodero. [/5/5 colpi]


.Abilità Passive.

Offspring of Gilead - Non sviene al di sotto del 10% delle energie
Tricky Gunslinger - E' sempre in grado di prendere la mira sul suo bersaglio fino a che riesce a vederlo anche parzialmente


.Abilità Attive Utilizzate.

Nessuna.


.Note e Riassunto.

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.Legenda.

• « Parlato Sirith »
• « Parlato Yu Kermis »


 
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• Gorgo, Terre dell'Inquisitrice.

« Posso darti tutto ciò che vuoi, mio caro ragazzo. »
Lo sguardo del Mercante si trasformò in una creatura ben diversa, un recipiente pieno di inganno e malizia, genitore della cupidità. Le labbra si scostarono, rivelando i denti gialli e la lingua che già pregustava il sapore della vittoria.
« La mia magia non conosce limiti, sai? Potremmo paragonarla all'amore,
non credi?
»
In quel momento, dentro la testa di Kermis gli interessi che andava a curare sembravano scontrarsi: ottenere ancora più potere o aiutare la Regina per la quale aveva prestato giuramento? Proprio non riusciva a decidersi.
« Eppure.. »

Il suo ruolo di Alfiere sembrava aver preso il sopravvento.
Il viso di Yu Kermis tornò ad essere cupo ed enigmatico, il respiro decellerò talmente che non difficilmente il suo interlocutore avrebbe potuto pensare della sua morte. Gargantua appoggiò una mano al terreno, dunque lasciò che il suo corpo si spingesse verso il terreno, fino a sedersi. Non lo guardava nemmeno, il nuovo arrivato. Per lui - tranne Kermis - tutti gli uomini non erano che formiche da schiacciare, perché aveva perso la fiducia nella razza umana troppo tempo prima. Kermis, invece, lui rappresentava l'eccezione che conferma la regola. Gli aveva mostrato il mondo sotto una nuova prospettiva, gli aveva fatto provare nuovi sentimenti, aveva fatto in modo che il peso di suo figlio potesse disperdersi, lentamente, lasciando solo la voglia di andare avanti e costruirsi un nuovo futuro. Sbuffò appena; non che avesse fretta, eppure quella sorta di "lavoro" che Kermis stava svolgendo ormai da qualche giorno iniziava a dargli noia.
Il Mercante raggiunse il corpo dell'ultimo dei Deva, le labbra a sfiorare l'orecchio destro.

« .. non c'è cosa più bella di desiderare ciò che già si possiede. »
Lo avrebbe capito, l'ultimo dei Deva, avrebbe capito che il Mercante si stava riferendo alla donna che lo accompagnava. Una sua figura di cenere andò a stagliarsi proprio di fronte a lui.
Kermis si allontanò di appena due metri.
« Ma non sarò io a fermarti, se è ciò che davvero brami.
Posso siglare in qualsiasi momento un accordo con te. Da parte tua, però, voglio l'obbedienza e la tua parola che la missione avrà priorità assoluta.
»
Gli occhi dei due si incrociarono per qualche secondo appena.
« Ma prima di tutto, devo assicurarmi di non aver commesso un errore di valutazione.
Fammi vedere cosa sai fare, Sirith.

Attaccami.
»

La figura di sabbia rappresenta, chiaramente, Liren. Quando ti invita ad attaccarlo, Kermis lancia una psionica, che cito insieme alle passive ad essa annesse.
A te scegliere cosa fare.

CITAZIONE
{4/10 alto; Kermis pone una condizione al suo avversario, che potrà scegliere di rispettare o meno tale condizione - che non potrà mai eccedere i limiti dell'azione comune -. Nel primo caso, l'avversario riceverà un danno pari alla metà del consumo speso - medio [Magico] -, in caso contrario il danno che l'avversario riceve è pari al consumo speso maggiorato di una malia - Alto [Magico] che causa anche una malia di confusione -. Le ferite dell'avversario saranno rappresentate da bruciature, che ricorderanno loro il prezzo da pagare per un accordo; la tecnica può essere evitata con un'opportuna difesa psionica di livello Alto}

CITAZIONE
{3/10 passiva; le persone vittime di un accordo di Kermis riveleranno a questi il loro passato conosciuto e di queste ultime l'avvocato riuscirà a conoscere le mosse future quando queste avverranno}

{5/10 passiva; le condizioni poste da Kermis saranno sentite come delle vere e proprie imposizioni morali, influenza psionica passiva}
 
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view post Posted on 19/4/2014, 23:32

season of mists
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A Sirith è bastata una manciata di minuti a capire quanto trovi insopportabile Yu Kermis.
Non è tanto il retrogusto viscido delle sue promesse ad irritarlo - per quanto ne sa il pistolero, quell'uomo potrebbe anche essere in grado di mantenerle - quanto ciò che traspare al di sotto del volto sorridente che il mercante indossa come un altro dei suoi vestiti variopinti.
Non che l'ultimo dei Deva consideri sé stesso un uomo buono: ha conosciuto il dolce sapore del tradimento, della vendetta, della collera cieca, ha rubato e ingannato e ucciso, mosso sia dal denaro sia dai sentimenti.
Ha assassinato uomini e donne, spesso senza fare differenza fra colpevoli ed innocenti; in seguito ad alcuni di questi omicidi non è stato nemmeno in grado di provare vergogna o rimorso.
La sua anima è destinata ad un genere di inferno che va oltre la concezione di qualsiasi religione, dannato per l'eternità a causa degli orrori perpetrati nel nome della sua ricerca.
Eppure non ha mai commesso malvagità per il semplice gusto di farlo.
Il suo sguardo è sempre stato piantato sul suo scopo ultimo, ed è stato quello a condurlo lungo una via lastricata di peccati. C'è chi direbbe che il fine giustifica i mezzi.
Quell'espressione avida sul volto di Kermis invece, il piacere recondito che traspare nel notare un attimo di debolezza in Sirith, gli danno il voltastomaco. Gli fanno capire che quell'essere non è come lui.
Ma è quando il mercante si avvicina che il pistolero perde ogni speranza di evitare un conflitto.
La sabbia danza e volteggia di fronte ai suoi occhi, manovrata da quello sporco individuo, andando a comporre una figura che Sirith conosce fin troppo bene.
Le sue parole coronano il tutto, facendo vibrare il pistolero di rabbia repressa.
"Non osare..."
La collera lo invade prepotente, riversandosi come lava incandescente all'interno delle sue vene.
L'ultimo dei Deva potrebbe anche accettare di essere offeso, sconfitto e persino fatto schiavo. Fa parte della grande scommessa della vita: si vince e si perde in egual misura, non esistono eccezioni nei confronti di nessuno.
Ma sopportare di essere umiliato attraverso la figura di Liren?
Può forse a questo punto passare oltre all'inganno perpetrato nei confronti della ragazza stessa, confessato senza vergogna dagli incantesimi di Kermis?

« Attaccami. »

Quell'essere spregevole parla di amore - di lui e Liren - in quel tono leggero, gioviale quasi, ignorando il significato della parola stessa.
Dimenticando le implicazioni, gli obblighi, i doveri reciproci.
Il tormento legato alle condizioni dell'uno o dell'altro, la natura ben più profonda del loro legame.
Nomina l'obbedienza come se potesse ottenerla facilmente, con un cenno e uno schiocco di dita.
Si permette persino di riferirsi a lui come ad un curioso insetto, un esemplare di una qualche specie inferiore, una cavia da valutare e sulla quale fare esperimenti.
I loro sguardi si fondono e sebbene l'espressione di Kermis sia vuota ed indecifrabile, Sirith è consapevole che la bieca malvagità si agita come un serpente al di sotto di quel volto di porcellana.

« Se paragoni la magia all'amore dubito che tu abbia anche solo una vaga idea di cosa siano entrambi. » - lascia cadere a terra il mantello, mettendo in mostra gli spessi cinturoni carichi del retaggio della sua famiglia.
E' così concentrato sulla figura di Kermis che non riesce nemmeno a notare quanto sia fortunato che il golem si sia disinteressato a lui.
Ha occhi solo per il mercante.

« Parli di un accordo... forse possiamo giungere ad un compromesso. » - la voce calma e controllata sfugge al suo controllo come un cavallo imbizzarrito, trasformandosi in un sibilo colmo di livore, eppure il cervello di Sirith continua a lavorare a pieno regime. E' quasi certo di non essere all'altezza dell'uomo che gli si para di fronte, specialmente se si tratta veramente dello Yu Kermis attorno alle quali nascono voci come funghi in un bosco dopo una giornata piovosa. Non lo sarebbe nemmeno se Liren accorresse in suo soccorso.
Ma ormai è una questione di orgoglio e d'onore ed il nome dei suoi antenati non gli permette di sottrarsi alla sfida.
Un patto è l'unico modo che ha di andarsene vivo da lì, di trarre anche solo un minimo vantaggio per sè e per Liren da quella situazione.
Sempre che quell'uomo non le abbia già fatto qualcosa mentre lui girovagava stupidamente nel bosco.
Quel pensiero concepito quasi per caso è la scintilla che appicca l'incendio.

« Ma attento a cosa prometti, Yu Kermis, Mercante di Desideri. » - le ultime parole vengono quasi sputate, rivelando finalmente le proporzioni della collera del pistolero - « Le ambizioni mie e di Liren potrebbero non essere all'altezza dei tuoi poteri. »

Sente dolere il torace, il fuoco che lo assale è ora reale così come il dolore e le bruciature che improvvisamente gli si manifestano addosso.
Qualsiasi cosa Kermis gli stia facendo lo costringe a deformare il volto in una smorfia di sofferenza, eppure la sua voce non trema.

« Tuttavia... obbedienza? » - nella mano destra si accende una luce arcana che si addensa al centro del palmo aperto - « Collaborazione, forse. Obbedienza... mai. » - il dorso della mancina comincia a pulsare, quando le linee del tatuaggio che il pistolero sfoggia con orgoglio si fanno più scure e cariche di potere.

« Non importa chi tu sia... gli uomini di Gilead non si piegano di fronte a nessuno. » - ed ecco finalmente, l'attimo in cui tutte le ore di addestramento di Sirith si concretizzano. L'istante in cui gli sforzi per rendere fiero suo padre, per assorbire le tradizioni e i poteri dei Deva, assumono un senso.
La spirale del tatuaggio si disegna improvvisamente sull'erba sotto i piedi di Kermis, pronta a vomitare fiamme con una strana ironia che Madre Natura difficilmente potrebbe cogliere.
La destra è già sollevata in un gesto d'accusa e lascia partire verso il volto del mercante un etereo giavellotto di colore vermiglio, quasi fosse già bagnato di sangue.
Poi Sirith scarta di lato, cercando di allontanarsi lungo la sponda del lago sul quale è stato condotto con l'inganno. Non può scappare alle proprie spalle e difficilmente sarà in grado di sfondare con la forza il muro che costituiscono il colosso d'ardesia e il suo infido padrone, tuttavia è ancora in grado di sottrarsi alle grinfie del mercante, per potergli mostrare cosa significa sfidare le vere arti che costituiscono l'orgoglio della sua famiglia.
Le pistole sembrano infatti chiamarlo, invitarlo allo spargimento di sangue, ma è conscio che non è ancora il momento di sfoderare Mejis e Tulle.
Ma verrà anche la loro occasione: è tempo di combattere.
Per sè stesso e per Liren.
Per l'onore dei Deva e per Gilead.
L'espressione sul volto del pistolero è indecifrabile: concentrazione e sforzo contribuiscono a formare un profilo granitico e inamovibile, scolpito con determinazione nella roccia.

« Sirith Deva »

Energie « 70% (100 -20 & -10) »
Status Fisico « Bruciature sul torace (Medio). »
Status Psicologico « Illeso. »
CS su Maestria « 01 »


.Armi ed Oggetti.

[Mohaine] - Nel fodero.
[Mejis] - Nel fodero. [5/5 colpi]
[Tulle] - Nel fodero. [/5/5 colpi]


.Abilità Passive.

Offspring of Gilead - Non sviene al di sotto del 10% delle energie
Tricky Gunslinger - E' sempre in grado di prendere la mira sul suo bersaglio fino a che riesce a vederlo anche parzialmente


.Abilità Attive Utilizzate.

- K a n j i • B l a z e -
Fuoco nell'animo, fiamme nel cuore. Sirith è in grado di riflettere la forma di quest'altro tatuaggio sul campo di battaglia e chiunque permanga nell'area interessata subirà danni da fuoco pari a Medio per ciascun turno. La tecnica ha natura magica, dura complessivamente due turni e svanisce al termine del secondo turno seguente dell'avversario. Qualunque materiale infiammabile presente nell'area di effetto subirà danno da fuoco come se esposto ad una fonte diretta di calore. Intrappolato nel trucco dei Deva, l'avversario non potrà semplicemente camminare al di fuori della sagoma per sottrarsi al danno e l'effetto agirà su tre dimensioni, interessando chiunque attraversi la sagoma, anche volando. [ A l t o ].

- M y s t i c S h o t -
Il padre di Sirith ha istruito il ragazzo con qualche rudimento di magia elementale. Niente di tremendamente potente, eppure le lezioni che gli sono state impartite da bambino l'hanno salvato in diverse occasioni. Qualora infatti venisse privato delle proprie pistole, Sirith non si ritroverà disarmato. L'uomo è in grado di creare un singolo dardo di energia dalle proprie mani e scagliarlo contro l'avversario, al quale causerà un danno Medio da impatto.[ M e d i o ].


.Note e Riassunto.

Sirith si piega alla condizione impostagli da Yu (subisce quindi il danno Medio) e ti attacca con le pergamene Trappola Incandescente (alto) e Dardo Energetico (medio). Nel frattempo si allontana da Kermis, muovendosi lateralmente lungo la sponda del lago.
A te :v:


.Legenda.

• « Parlato Sirith »
• « Parlato Yu Kermis »


 
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• Gorgo, Terre dell'Inquisitrice.

« Non all'altezza, dici? »
Per un momento, un breve istante, Kermis provò un incredibile mestizia e disperazione. Si sentiva insultato, attaccato in remoti luoghi del suo essere che mai avrebbe pensato sarebbero stati raggiunti. Egli non conosceva limiti, non ne aveva mai conosciuti. Tale era il suo potere e la sua maledizione.
« Temi coloro che non hanno nulla, perché costoro ricercheranno la completezza. »
Si guardò attorno, quasi stesse parlando ad una folta platea.
« Ma ancor di più, temi coloro che hanno tutto, perché costoro non avranno che fame del non esistere. »

Le parole del giovane Sirith colpirono molto l'attenzione del Mercante.
Egli parlava di obbedienza, di non volersi mai piegare a niente e nessuno. Valori nobili, senz'altro, ma di scarsa attuazione. Kermis sapeva fin troppo bene quanto oscuro potesse essere l'animo degli uomini, così oscuro da ricercare l'infelicità in tutto ciò che lo circonda. Per anni aveva vissuto godendo di tale infelicità, il Mercante; aveva ormai compreso che l'uomo tende ad essere, per sua natura, schiavo. Ciò che si ricerca non è la libertà, bensì la liberazione, l'atto di spezzare delle catene che autonomamente si sceglie di indossare. Catene che Kermis aveva però spezzato molto tempo prima, liberandosi.
Il Golem si alzò di scatto, quando si accorse che ai piedi del suo padrone si era formato uno strano simbolo infuocato che iniziò a vorticare lungo il suo corpo, creando delle bruciature all'altezza degli avambracci.
Kermis emise appena una smorfia di dolore, alla quale seguì poi la creazione di uno scudo di pergamene atto a difenderlo dallo strano proiettile del Deva. Non stava perdendo tempo, il ragazzo.
A Kermis iniziava a piacere.

« Una volta non vi era che oblio, in questo luogo, rappresentato dagli incubi e dall'oscura progenie dell'Inquisitrice. »
Al semplice gesto del Mercante, una folata di vento si sarebbe scagliata contro l'avversario, per spingerlo fino al margine della passerella.
Di questo passo lo avrebbe fatto cadere.
« Collaborare non è nel mio stile, perché tale è la scelta di chi vuole dividere i meriti. »
Il Golem iniziò a caricare Sirith. Una volta raggiunto il suo piccolo corpo, avrebbe sferrato due pugni, lasciando che il suo corpo cadesse dove una volta figurava il Gorgo.
Nell'oblio.
« Attento!

.. potresti cadere.
»
E sorrise, conscio della gravosità che quell'azione avrebbe potuto provocare.

Incasso il Medio di trappola incandescente, mi difendo invece dal proiettile con la variabile difensiva a livello Medio delle pergamene. Utilizzo dunque Vento Violento, a cui segue l'attacco di Gargantua in carica. Il Golem dispone di 10 CS, essendo in un campo di origine naturale. Divertiti. :v:

CITAZIONE
{alto [pergamena Rampicante Strisciante] + alto [pergamena Vento Violento; Kermis può richiamare a sé gli elementi della natura. Potrà evocare infatti un rampicante in grado di stritolare il nemico e causare danni Alti o provocare una fortissima folata di vento, che scaglierà il nemico lontano, causando danni Alti}

CITAZIONE
{6;7/10 variabile x2; Kermis può evocare pergamene ed inchiostro per aiutarsi in combattimento; le pergamene potranno essere utilizzate solo per difendersi, l'inchiostro rovente solo per attaccare e la loro potenza sarà pari al consumo speso}
 
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view post Posted on 21/4/2014, 18:34

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Dannazione.
Ferendo il padrone, Sirith ne ha risvegliato il cane da guardia e il golem si erge da terra con una rapidità insolita, data la sua stazza.
L'adrenalina si riversa nelle vene del pistolero, predisponendo tutti i suoi sensi sull'attenti.
E' incredibilmente preoccupato: forse potrebbe tenere testa ad un uomo in carne ed ossa dotato dei poteri di Yu, ma dubita di essere in grado di abbattere quella mastodontica creatura.
A dire il vero anche solo scalfirla potrebbe essere al di fuori delle sue capacità, gli servirebbe Liren e la sua magia per quello.
Chassit.
Nel frattempo le parole di Kermis si riversano nella sua mente come acqua in una ciotola già colma.
Non ha tempo per cercare di capire gli sproloqui del mercante, le sue vane metafore o le sue lezioni di storia, è già abbastanza nei guai per potersi distrarre ulteriormente.
Percepisce la folata di vento arrivargli contro ma è di gran lunga troppo lento per potervi porre rimedio: l'istinto comanda alle mani di alzarsi, ma non è una difesa neanche lontanamente efficace.
Le braccia e il volto vengono straziati da un invisibile colpo di maglio e ne risentono dolenti e sanguinanti, mentre la raffica lo scaglia all'indietro, mozzandogli il fiato e spedendolo a terra pericolosamente vicino alle nere acque del lago che sembra volerlo inghiottire.

« Collaborare non è nel mio stile, perché tale è la scelta di chi vuole dividere i meriti. »

Ansante, può solo osservare con occhi sbarrati il golem lanciato in una folle carica.
La creatura divora la distanza che li separa e il pistolero vede la sua fine sempre più vicina.
Chassit.
Non può permettere che quell'essere lo tocchi.
Appellandosi al nome di Gilead, al ricordo dei suoi antenati e al volto di Liren - quello segreto, la prova del suo potere incommensurabile - raccoglie abbastanza concentrazione per reagire prontamente.
Chiude gli occhi mentre la sabbia comincia a fluire dalle sue mani.
Non ha bisogno di guardare, la sua fiducia nel potere dei Deva è totale.
Gli enormi pugni della statua si abbattono sulla barriera evocata dall'uomo, un ricordo del deserto di Gilead.
Impenetrabile, eterno come la città stessa, perduto in un qualche luogo al di fuori della portata degli uomini.
"E dei golem." - un sorrisetto stentato affiora sul suo volto.

« I meriti non mi interessano, quelli puoi tenerteli tutti! Io farò qualcosa per me e tu farai qualcosa per me, ma non ho intenzione di essere uno dei tuoi schiavi! » - urla, preso dalla concitazione del combattimento e per essere sicuro di essere udito dal mercante.

« Allora, Yu Kermis, abbiamo un accordo? » - deve uscire da quella situazione con le parole, altrimenti è sicuro di non poter conservare sia il proprio onore che la propria vita.
Ed entrambi gli stanno particolarmente a cuore.

Tuttavia non può semplicemente aspettarsi che quelle parole facciano presa sul suo avversario: se ha ben capito con chi ha a che fare, al mercante di desideri piace giocare con il proprio cibo.
Sente i granelli di sabbia perdere coesione, li può quasi vedere scivolare verso il basso come tempo in una clessidra.
Sulla coscia sinistra un altro dei simboli impressi sulla pelle dalla mano di suo padre inizia a pulsare, colmo di potere represso; sul terreno di battaglia si disegna un grande reticolato di simboli che si intrecciano per abbracciare i tre contendenti.
Un respiro profondo, un ultimo assaggio dell'odore secco della polvere del deserto ormai svanita e Sirith è pronto nuovamente ad aprire gli occhi.
Il corpo tozzo del gigante è proprio sopra di lui, può vederne le crepe e le imperfezioni sul torace granitico.
Vicino, troppo vicino.
Una nube di fumo invade il campo di battaglia, sorgendo dal terreno come un mostro dell'oltretomba pronto ad inghiottirli.
Coperto dal trucco dei Deva, il pistolero si lancia sulla sinistra del golem, cercando di oltrepassarlo e di allontanarsi dai torbidi flutti.
Il suo obbiettivo è il padrone, non lo schiavo... e di sicuro fra i suoi desideri non vi è quello di finire annegato.
Le rivoltelle sono improvvisamente fra le sue mani, le braccia tese e vibranti di tensione.
Ma la sua mira è precisa come sempre.
"Allora, Yu Kermis, abbiamo un accordo?"
Tulle e Mejis tuonano, tre proiettili sono in volo verso il torace del mercante.
"Bastardo."

I colpi di rivoltella mettono in subbuglio la quiete della foresta.
Alcuni strani uccelli si alzano in volo, emettendo versi simili a colpi di tosse; uno scoiattolo fugge squittendo all'interno della propria tana.
Poco più in là, una donna apre gli occhi in preda ad uno strano presentimento, svegliata da quel rumore che ha già sentito centinaia di volte.


« Sirith Deva »

Energie « 45% (70 -5 & -20) »
Status Fisico « Bruciature sul torace (Medio) + Tagli e contusioni su viso e braccia (Alto). »
Status Psicologico « Illeso. »
CS su Maestria « 01 »


.Armi ed Oggetti.

[Mohaine] - Nel fodero.
[Mejis] - Impugnata. [3/5 colpi]
[Tulle] - Impugnata. [4/5 colpi]


.Abilità Passive.

Offspring of Gilead - Non sviene al di sotto del 10% delle energie
Tricky Gunslinger - E' sempre in grado di prendere la mira sul suo bersaglio fino a che riesce a vederlo anche parzialmente


.Abilità Attive Utilizzate.


- D u s t O f G i l e a d -
Come potrebbero i Deva inseguire il loro sogno se non avessero una prova tangibile che Gilead esiste e che la sua magia riecheggia ancora potente su Asgradel? La città esiste, nascosta agli occhi dei più, giace sopita nei loro cuori e nelle loro menti. E se invocata accorre a difendere i Deva più coraggiosi, come se i loro piedi posassero ancora sul suolo natio. Con un consumo Variabile, Sirith sarà in grado di evocare a propria difesa una barriera composta dall'elemento sul quale si trova in quel momento. La barriera avrà sempre origine dal suo corpo e il suo scopo sarà sempre quello di proteggere l'ultimo dei Deva, che non potrà estenderla per proteggere altre persone. Nel caso non ci fosse un terreno adatto da sfruttare - o semplicemente il richiamo di Gilead risuonasse più forte del solito - allora si manifesterà sotto le sembianze di un velo di sabbia, in ricordo del deserto che abbracciava Gilead.[ B a s s o ].

- K a n j i • D a r k n e s s -
Di tutti i tatuaggi che ricoprono il corpo di Sirith, questo è quello con il potere più subdolo. Sirith è in grado di riflettere la forma del tatuaggio nel campo di battaglia che, illuminandosi, genererà successivamente un denso fumo nero, simile a della nebbia. La tecnica ha natura fisica e il fumo avrà efficacia in tre dimensioni, interessando anche le creature volanti. Essendo, di fatto, una densa nebbia nera e non semplice privazione di luce, non avranno effetto tutte le tecniche che permettono di vedere al buio e precluderà la vista per due turni all'interno della suddetta area. [ A l t o ].


.Note e Riassunto.

#GargantuaBalanced :Kappa:
Subisco l'Alto ma mi difendo dagli attacchi fisici del golem con un Basso della mia variabile. Utilizzo poi Trappola Oscura per nascondermi sia da Gargantua che da Kermis e sparo contro quest'ultimo tre colpi di pistola. Nel frattempo Trappola Incandescente si attiva per il suo secondo turno di durata.
A te :v:


.Legenda.

• « Parlato Sirith »


 
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view post Posted on 22/4/2014, 13:41
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• Gorgo, Terre dell'Inquisitrice.

« Un accordo.. »
Il Mercante inclinò il capo,poi fece un giro su sé stesso, quasi a voler ricercare nell'ambiente che lo circondava la risposta a quel quesito. Egli stesso aveva presentato l'offerta di un accordo, inizialmente, eppure quella scelta continuava a mutare di sfumatura, prima giusta, poi sbagliata.
Non riusciva a decidersi, Yu Kermis.
« Sì, un accordo può andare bene. »
Ma non gli tese la mano.
« Vediamo solo se.. »

Ma il Gorgo si riempì di un denso fumo dalle tonalità del nero, che inghiottì tutti i presenti.
Non era una tattica nuova, per il Mercante. Quasi riusciva a ricordare dello scontro contro Ceo, il quale aveva utilizzato la stessa strategia per metterlo in difficoltà. Poco male, comunque, perché in fondo il cuore delle persone è così tumultuoso da essere udibile all'animo del mercante. I desideri, infatti, spingono così forte e così a lungo che per un "tipo" come lui è impossibile non sentirne le lamentele e le note distorte che già pregustano l'avverarsi della propria cupiditas.
Nell'oscurità, il Mercante sorrise, nonostante le bruciature continuassero a ledere il chiarore della sua pelle.
Avrebbe segnalato la posizione del nemico grazie ad un esplosivo, così da permettere al golem di individuare a sua volta il Sirith, dunque avrebbe mandato verso di lui una lancia di inchiostro rovente pronto a trapassarlo da parte a parte.
Il Golem avrebbe semplicemente perpetuato nell'azione precedente.

« L'esercito dei Leoni non perde tempo con i conigli. »
Indietreggiò di qualche passo.
« Mostra le tue zanne, sopravvivi e difendi ciò per il quale esisti. »
Il rumore dell'esplosivo avrebbe coperto solo per qualche secondo la sua voce.
« .. dunque stringi un contratto con me. »

Incasso il secondo medio di trappola incandescente e uno solo dei tre proiettili (schivo gli altri grazie alla differenza di cs), dunque riesco a localizzarti grazie all'auspex di Kermis, che segnala al golem la tua posizione attraverso una biglia esplosiva. Ovviamente l'attacco del Golem non sarà preciso come quello precedente, perché potrà solo colpire nel luogo segnalatogli dal suo padrone. Utilizzo infine la variabile d'attacco a consumo Alto per far muovere una lancia d'inchiostro rovente verso di te.
Enjoy.

CITAZIONE
{6;7/10 variabile x2; Kermis può evocare pergamene ed inchiostro per aiutarsi in combattimento; le pergamene potranno essere utilizzate solo per difendersi, l'inchiostro rovente solo per attaccare e la loro potenza sarà pari al consumo speso}


Edited by Y u - 22/4/2014, 14:58
 
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view post Posted on 23/4/2014, 15:54

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Liren avanza fra gli alberi cercando di impedirsi di correre, implorando sé stessa di controllare l'istinto che le impone di lanciarsi in avanti.
Le tracce di Sirith sono facili da seguire, lo sgraziato pistolero non si è nemmeno preso la briga di tentare di nasconderle.
Si fanno confuse solo ad un certo punto, quando vengono cancellate dal passaggio di una creatura molto più imponente dell'ultimo dei Deva.

« Ti supplico... » - mormora, rivolta a nessun dio in particolare. Non è una donna religiosa, eppure in quel momento vorrebbe avere qualcuno a cui rivolgere le proprie preghiere.

Per quanto le è dato conoscere potrebbe anche essere solo preda di futili paranoie.
Eppure l'assenza dell'uomo la inquieta.
"E quegli spari..." - il respiro si fa affannoso, mano a mano che lo spillone della preoccupazione scava nel suo cuore.
Una deliziosa mela tarlata dal peggiore dei bachi.
La sensazione di essere colpevole di qualcosa di orribile non smette di scivolarle addosso, cingendola nel suo abbraccio viscido ed opprimente.

La ragazza giunge infine alla radura.
Esce dalle tenebre del bosco, azzarda un paio di passi in avanti, poi si ferma.
Le voci nella sua testa vengono spazzate via dalla confusione della cruda realtà.
Senza realmente capire ciò che sta succedendo si blocca, le braccia parallele ai fianchi.
Nella concitazione della battaglia solo il paesaggio le è familiare, riflesso di ciò che le è stato mostrato in sogno.

« Sirith... mi dispiace... » - poco più di un mormorio che solo lei può sentire.

Liren, membro adottivo del clan dei Deva, rimane immobile e in silenzio: un bellissimo ed etereo spettro con i lunghi capelli argentei mossi appena dal vento mattutino.
Sotto la falce lunare che indossa sul volto una lacrima le scende solitaria dall'occhio ormai spento, una singola goccia piena di sentimenti.
Liren Deva osserva, pietrificata.


fZiTl


"Che razza di uomo è quello?" - si chiede Sirith in preda alla frustrazione più cocente.
Le sue pistole, le meraviglie di un mondo scomparso da tempo, si sono rivelate poco più che giocattoli agli occhi del mercante.
Umiliate e svilite, hanno fatto fuoco inutilmente.
Il pistolero non sa davvero più cosa pensare, mentre si rende conto che Kermis sembra in grado di vederlo anche attraverso la fitta coltre di fumo.
Un'esplosione ha origine vicino a lui, ricordandogli per un secondo i fuochi d'artificio delle giornate di festa.
Ma, dopo un secondo di incertezza, si rende conto che lo scopo di questo stratagemma è tutt'altro che celebrativo.
I passi del golem sono grevi, pesanti come le pietre che gli fanno da corpo sorrette dal vincolo della magia.
Si avvicina dalla destra del pistolero, vagamente impacciato all'interno della nube ma non per questo meno pericoloso.
Un'occhiata verso il mercante lo mostra intento a plasmare una vorticante scheggia nera, sospesa a mezz'aria come il trucco di un artista di strada.
L'impotenza lo assale, scivola nella sua mente il presentimento di essere inerme fra l'incudine ed il martello, poco più che una bambola nelle mani di una bambina capricciosa.
Eppure sono le parole di Yu che lo feriscono maggiormente, non la prospettiva della fine imminente.
Come osa dare del coniglio a lui, Sirith Deva, ultimo della stirpe di Gilead?
Le sue arti magiche non sono al livello di quelle del suo avversario e persino le sue pistole hanno fallito, ma non può tollerare di poter essere scambiato per un'innocua bestiola.
Non lo ha forse affrontato fino ad ora sul campo di battaglia?
E adesso ha forse intenzione di cedere?
Di mollare le proprie armi e implorare pietà? Di indietreggiare e di nascondere la propria testa in una tana, pur di non vedere la morte che sopraggiunge?
Spinta dalla collera del pistolero la terra intorno a lui si deforma e si innalza.
Due mani pietrose sorgono gemelle, sotterrate dal terreno antistante il lago, sollevando umidi detriti e fili d'erba nella propria missione.
Su di una si schiantano i pugni selvaggi di Gargantua, sull'altra l'inchiostro evocato da Kermis scrive parole in idiomi ormai dimenticati.
E il pistolero rimane illeso, almeno per qualche secondo ancora.

« Coniglio? » - la voce non ha quasi più nulla di umano. E' un sordo ringhio uscito da profondità dell'animo umano che non dovrebbero essere esplorate. Un verso gutturale di un animale in trappola. Ma non di un coniglio.

Le mani crollano in una pioggia di terra e pietrisco, la nube nera comincia a dissolversi, restituendo il paesaggio alla vista.
Sirith Deva si erge fiero, le gambe piantate saldamente al suolo. Le braccia sollevate, il retaggio della sua famiglia ancora in pugno, una rivoltella verso il colosso e l'altra verso l'infido mercante.

« Sono queste le armi che userebbe un coniglio? » - il volto è distorto da una smorfia di puro odio ed orgoglio macchiato. Saliva scorre sul suo mento mentre sbraita quelle parole con furia e rancore.

Mantenere quella posizione gli costa una fatica schiacciante. Tutto il suo corpo trema di stanchezza, il petto gli si infiamma ad ogni respiro, la testa ormai è preda di pensieri confusi e pulsa di sfinimento.
Eppure fa del suo meglio per non cedere.
Ha bisogno solo di qualche secondo in più di cieca determinazione.

« Ti sembro forse un coniglio, Yu Kermis? » - sibila furioso.
Senza riflettere, arma contemporaneamente i cani di Mejis e Tulle.


« Sirith Deva »

Energie « 20% (45 -5 & -20) »
Status Fisico « Bruciature sul torace (Medio) + Tagli e contusioni su viso e braccia (Alto). »
Status Psicologico « Illeso. »
CS su Maestria « 01 »


.Armi ed Oggetti.

[Mohaine] - Nel fodero.
[Mejis] - Impugnata. [3/5 colpi]
[Tulle] - Impugnata. [4/5 colpi]


.Abilità Passive.

Offspring of Gilead - Non sviene al di sotto del 10% delle energie
Tricky Gunslinger - E' sempre in grado di prendere la mira sul suo bersaglio fino a che riesce a vederlo anche parzialmente


.Abilità Attive Utilizzate.


- D u s t O f G i l e a d -
Come potrebbero i Deva inseguire il loro sogno se non avessero una prova tangibile che Gilead esiste e che la sua magia riecheggia ancora potente su Asgradel? La città esiste, nascosta agli occhi dei più, giace sopita nei loro cuori e nelle loro menti. E se invocata accorre a difendere i Deva più coraggiosi, come se i loro piedi posassero ancora sul suolo natio. Con un consumo Variabile, Sirith sarà in grado di evocare a propria difesa una barriera composta dall'elemento sul quale si trova in quel momento. La barriera avrà sempre origine dal suo corpo e il suo scopo sarà sempre quello di proteggere l'ultimo dei Deva, che non potrà estenderla per proteggere altre persone. Nel caso non ci fosse un terreno adatto da sfruttare - o semplicemente il richiamo di Gilead risuonasse più forte del solito - allora si manifesterà sotto le sembianze di un velo di sabbia, in ricordo del deserto che abbracciava Gilead.[ B a s s o ].

- D u s t O f G i l e a d -
Come potrebbero i Deva inseguire il loro sogno se non avessero una prova tangibile che Gilead esiste e che la sua magia riecheggia ancora potente su Asgradel? La città esiste, nascosta agli occhi dei più, giace sopita nei loro cuori e nelle loro menti. E se invocata accorre a difendere i Deva più coraggiosi, come se i loro piedi posassero ancora sul suolo natio. Con un consumo Variabile, Sirith sarà in grado di evocare a propria difesa una barriera composta dall'elemento sul quale si trova in quel momento. La barriera avrà sempre origine dal suo corpo e il suo scopo sarà sempre quello di proteggere l'ultimo dei Deva, che non potrà estenderla per proteggere altre persone. Nel caso non ci fosse un terreno adatto da sfruttare - o semplicemente il richiamo di Gilead risuonasse più forte del solito - allora si manifesterà sotto le sembianze di un velo di sabbia, in ricordo del deserto che abbracciava Gilead.[ A l t o ].


.Note e Riassunto.

Sirith è consapevole di non avere alcuna speranza di abbattere Gargantua o di ferire Kermis, e che continuare a combattere porterebbe solo alla sua distruzione, perciò si limita a difendersi e a parlare con lui.
A te :v:

.Legenda.

• « Parlato Liren »
• « Parlato Sirith »


 
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view post Posted on 23/4/2014, 20:46
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• Gorgo, Terre dell'Inquisitrice.

« No, infatti.. »
Anche solo l'essere sopravvissuti ad una prova come quella - in fondo, non è così usuale essere accolti da un golem e dal suo padrone, un uomo conosciuto in tutto il continente - aveva fatto guadagnare al giovane Sirith fiducia e rispetto da parte del Mercante. Lo aveva reputato degno, in qualche modo, perché tenace nello spirito e nel corpo. Un uomo, in fondo, che non avrebbe potuto che giovare alle fila dei Leoni.
« Non un coniglio che scappa e si dimena al primo pericolo, eppure nemmeno un Leone, pronto ad affilare i propri artigli e le proprie zanne per attaccare il nemico del branco. »
Era la verità.
Si aspettava ancora di più, Yu Kermis.
« Devi ancora crescere.

Ma lo faremo insieme, ultimo dei Deva. Lo faremo insieme.
»

Il Golem sbuffò.
Si stava appena stiracchiando i "muscoli" che già il divertimento sembrava essere finito. Per lui quell'uomo non aveva guadagnato rispetto o fiducia, per lui quell'uomo non aveva fatto altro che sopravvivere. E per un Golem, sopravvivere vuol dire solamente vivere. Come lui, infatti, anche molti altri Golem spendono la loro vita a scappare, a provvedere al loro gruppo, alla loro famiglia e a sé stessi, cercando di non imbattersi in creature più grandi o più forti di loro o negli umani, spregevoli e senza cuore essenze che altro non ricercano che la disperazione altrui, per godere della propria felicità. Ecco quindi il motivo per il quale Gargantua non avrebbe mai empatizzato con un uomo, perché essi erano stati cacciatori della sua sopravvivenza. Lui voleva solo ricambiare il "favore", in un modo o nell'altro.
Una nuova folata di vento si alzò sul campo da battaglia, stavolta però solo ad eliminare il fumo scuro evocato da Sirith.
L'ultimo dei Deva. Kermis si chiedeva quanto tale appellativo potesse corrispondere a verità. E quanto, poi, avrebbe gravato sul ragazzo durante tutto il suo percorso di vita. Essere unici è un pregio, certamente, eppure può essere anche la peggiore delle maledizioni.

« Chiama la tua amica, dobbiamo sbrigarci. »
Il tono era solenne.
« L'Inquisitrice ha occhi e orecchie dappertutto. Starete al mio fianco, entrambi.
Combatteremo insieme, contro le ombre di queste terre.
»
Si avvicinò al Golem, che lo lasciò salire fino alla spalla destra.
« Quando questa guerra sarà finita, poi, verrai da me e riscuoterai quanto ti è dovuto. »
O, se sarai saggio, non lo farai.

Non molto da dire. Pretendo che tu faccia un ultimo post di conclusione, prima di chiudere e archiviare la giocata. Non starò qui a dilungarmi a proposito della tua valutazione; sei un utente abbastanza esperto, lo so io e lo sai anche tu - ma lo sanno tutti - e hai confermato di esserlo, anche in questa occasione. Gli unici appunti che sento di farti sono relativi alla caratterizzazione del tuo personaggio: cerca di legarlo ancor più a Liren, ma soprattutto cerca di immedesimarti meglio in Sirith e di cercare di pensare come lui farebbe.
Piccoli nei che sicuramente imparerai a colmare, con il tempo e l'esperienza.
Ovviamente il campo strategia e quello sportività sono più che sufficienti, il che significa che hai appreso anche le meccaniche "nuove" del regolamento - nuove rispetto all'ultima tua giocata, circa un anno fa -.

Detto questo, ti assegno - senza ombra di dubbio - l'energia Verde e 1000 Gold.
Ci rivedremo, stanne certo! 8D

See ya, nerd.
 
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view post Posted on 24/4/2014, 20:50

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[...]

Tremando per lo scemare della forze, abbassa le pistole.
Sono giunti ad un accordo dunque.
Si interroga in silenzio - ad occhi chiusi, ansante - sulle parole di Kermis che gli rimbombano nella mente.
Il mercante parla di crescita... e di un branco.
E così anche loro due, Sirith e Liren, sono stati reclutati in questi Leoni.
Si chiede se ha fatto bene ad accettare l'accordo dell'uomo.
Si domanda se un giorno avrà motivo di pentirsene.
E, infine, spera di non aver sbagliato a trascinare la ragazza in questo intrigo di Kermis.
"Come se quella maledetta non mi avesse incastrato per prima" - gli sfugge una risata sommessa.
Un branco.
Sembra siano passati secoli dall'ultima volta in cui ha fatto parte di qualcosa di simile.
E non è finita bene.

« Chiama la tua amica, dobbiamo sbrigarci. » - la voce dell'uomo interrompe il flusso di ricordi.
Gira il volto, apre gli occhi e la cerca con lo sguardo.
Si sta dirigendo verso di lui, in silenzio e vagamente timorosa.
Sirith pronuncia quella che è la prima preghiera di ringraziamento agli Eterni dopo molto, molto tempo.
Si concede a lei in un abbraccio leggero - il petto gli duole troppo per stringersi a lei - eppure si sente come un naufrago che ha finalmente trovato la salvezza.
Ma ha ancora un dovere da compiere.
Interrompe il farfugliare confuso di Liren con un gesto e si avvicina come per darle un bacio sulla guancia.
La stretta dell'uomo si fa improvvisamente dura, anche se fa del suo meglio per non farlo notare.
Sente la ragazza sobbalzare, eppure la stringe a sè, pregando che non dica nulla che lo smascheri.

« Non fidarti neanche per un istante. Non commettere questo errore. Ricorda queste parole. » - le sussurra nell'orecchio.

Ora è davvero finita.
Sospira, lentamente.
Il bacio che le stampa sulla guancia è sincero e aperto, ma lei non sorride.
"Non importa, non importa..." - mormora mentalmente a sè stesso.
L'ha messa in guardia dall'uomo, è sopravvissuto e forse è riuscito anche ad assicurarsi qualcosa per il futuro.
Forse.
Sorridendo mestamente si rivolge al mercante.

« Sirith Deva e Liren Deva saranno dunque al tuo fianco, Yu Kermis. »

"Al tuo fianco, Yu Kermis, non al tuo servizio. Cerca di non dimenticartelo."
L'espressione sul volto di Liren è più confusa e preoccupata che mai.
Dopo le spiegherà ogni cosa, ora è solo capace di chiudere nuovamente gli occhi e di trarre un lungo sospiro.

La scena si conclude qui, dunque. Certo che ci rivedremo :8D:
So long, suckerinosss.

 
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10 replies since 17/4/2014, 18:49   282 views
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