Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Erdkun ≈ Primo Respiro

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Il Senzanome
view post Posted on 3/5/2014, 20:09





E r k d u n

_______________________primo respiro_______________________

Era passata una settimana da quando l'antica fortezza nanica a nord di Aberan era crollata, seppellendo nelle sue viscere i demoni che l'avevano conquistata e trasformata nella loro roccaforte. Jahrir Gahkoor e la sua compagna Shaelan avevano condotto il loro popolo sulle montagne. Gli altri, i mercenari che si erano uniti alla -folle- spedizione di Enkidu, erano tornati ad Aberan per la ricompensa. Non avevano avuto problemi a riscuotere dall'amministrazione cittadina: chissà come la storia della loro discesa nei cunicoli del nido-fortezza dei demoni li aveva preceduti in città, passando da bocca a bocca sull'onda di mille sussurri affascinati.

Riscosso il denaro, il gruppo si era separato: Sergey Magomedov e l'ormai inutile Gemma Buia si erano diretti ad ovest; Aaron Richter era scomparso verso nord; Kel'Thuzak diretto a est. I Folli invece erano rimasti ad Aberan - « per riposare », volendo usare le parole di Killibert Gnam. Tre giorni dopo sei individui si erano presentati con l'intenzione di unirsi alla compagnia mercenaria ed avevano subito lo scrutinio di Lord Grommet Telkier, il nobile che supportava i Folli. Cinque di essi erano stati accettati, dopo una serie di prove che avevano attirato più di un fischio compassionevole da parte degli spettatori - i Folli erano gente dura, e se volevi essere uno di loro dovevi dimostrare di essere ancora più duro. Nessuno pensò male dello scartato, né lui ebbe rancori: tutti avevano sentito il racconto dell'ultima avventura di Enkidu Eresh’kigal e di coloro che l'avevano seguito. Mercenari e spettatori avevano bevuto assieme per tutta la serata, mescolandosi e divertendosi assieme, finché alla fine non giunse il tempo di coricarsi.

Nessuno avrebbe potuto predire gli eventi di quella notte, una notte che avrebbe cambiato -impercettibilmente, drasticamente- il corso degli eventi.



Nella locanda ove alloggiavano i Folli, ben oltre la mezzanotte, una porta si aprì d'uno spiraglio appena prima di richiudersi senza alcun suono. Le assi del pavimento, che da tanti anni gemevano e scricchiolavano al minimo passeggiare, furono insolitamente quiete mentre due piedi fatati vi aleggiavano sopra, conducendo l'ignoto davanti all'unico letto della stanza. L'uomo coricato su di esso era girato di spalle, poco più di una sbiadita serie di alture sovrastate dall'economico copriletto alla pochissima luce che penetrava gli scuri.
Abbastanza da distinguere i punti vitali del bastardo pensò l'intruso, estraendo due lunghi coltellacci da macelleria.

I minuti che seguirono furono una successione di silenziosa, liberatoria devastazione.



Ansimava.
Il sudore scorreva a fiumi lungo la sua fronte, appiccicando una ciocca dopo l'altra alla pelle. I suoi muscoli bruciavano adorabilmente - di quel bruciore piacevole che scarica la mente dai brutti pensieri e allevia la tensione. Si sentiva... rilassato. La stanza - beh, quella era un altro conto. Il materasso era scagliato contro il muro, squartato e dilaniato fino ad essere irriconoscibile; il cuscino disintegrato, le coperte ridotte a striscioline. Una pioggerella leggera di piume e parti indistinte di pagliericcio cadeva leggera verso il basso, dopo essere stata scaraventata contro il soffitto a più riprese.
Tutto in silenzio, tutto nella massima quiete.

Un sibilo tremebondo preannunciò l'accendersi di una tenue fiammella alle sue spalle. Si voltò. Nascosto nell'angolo dietro l'armadio di ordinanza fornito agli ospiti della locanda, un viso serio e glabro lo scrutava con occhi immersi nell'ombra - occhi immersi nell'ombra, ma che sapeva sarebbero risultati d'un azzurro glaciale se la lanterna che egli reggeva avesse fatto luce su altro oltre al suo mento del cazzo.
Non sorrideva; strano.

« Volevi qualcosa? » sussurrò dolcemente l'uomo che reggeva la lanterna.
« Killy! » Hal Brosnar -l'intruso- sorrise cordialmente, coltello in mano e un intrico di piume annidato nei capelli. « Ecco dov'eri, allora. Ti cercavo, sai? »

Scagliò all'improvviso il coltellaccio contro il suo -prossimamente ex- datore di lavoro. Quel dì si sentiva particolarmente ispirato: voleva creare una morte che non fosse solamente artistica, bensì grandiosa. Qualcosa di splendidamente macabro, di esageratamente magnificente.
Lo stronzo alzò la lanterna e deviò il proiettile, salvando la pellaccia dura. Non che credesse realmente di farlo secco così, ma da qualche parte doveva pure iniziare - e poi in quella frazione di tempo lui era quasi dall'altra parte della stanza, mentre Killibert si era appena disincastrato dal cantuccio in cui s'era nascosto. Si incontrarono in un tripudio di lame, gli onnipresenti coltelli neri dello stronzo versus le più collaudate ma affidabilissime lame del suo kit delux per scuoiatore. L'acciaio fece uno strano rumore tintinnante, come una pioggia di schegge metalliche che batte-batte-batte contro il vetro prima di ridurlo in frammenti.
Brosnar sogghignò apertamente. Si fottano le spade!

« Di cosa volevi parlarmi? » domandò Killibert - bastardo cortese: sapeva perfettamente che la sua faccina tutta tranquilla lo mandava in bestia.
« Mah, sai. » Il punteruolo per staccare la pelle (infilza, solleva e scuoia; una goduria fra le dita) si scontrò contro il coltello di Killy, giusto a pochi centimetri dalla sua milza. « Stavo pensando di licenziarmi. »
« Volevi la tua liquidazione? » Inarcò un sopraciglio quando l'altra lama del macellaio guizzò a un pelo dal suo occhio. « Te l'avrei data volentieri in qualsiasi momento del giorno, lo sai. »
« Killy! » Sorpreso, sconcertato, Hal Brosnar fece una faccia al doppio senso - e menò un fendente contro lo stomaco altrui. Eviscerazione? Mm, meritevole di un pensierino. Magari più tardi. « Davvero, qualcuno potrebbe pensare che tu ti voglia sbarazzare di me. »
« Un'ipotesi del tutto- » Lo stronzo si tirò all'indietro di scatto, evitando per un pelo che un coltello da macellaio molto affilato gli disegnasse un sorriso cremisi un palmo sotto quelle labbra che non sorridevano mai. Quando tornò dritto i suoi occhi erano due pozzi ghiacciati. « -infondata, posso assicurartelo. »
« Oh, lo so, tranquillo. » lo rassicurò Brosnar, cercando di tagliargli le vene del polso. Killy ritirò la mano in tempo; peccato. « A proposito, scusa per l'ora ignobile... » Le loro armi si scontrarono ripetutamente in uno scrosciare metallico, disegnando un elaborato disegno che per poco non staccò il naso a Killy e squarciò l'avambraccio ad Hal. « ...è che mi trovavo sveglio e pensavo, chissà se il buon Killibert è in piedi. »
« Problemi di sonno? Incubi, magari? » La voce dello stronzo assunse una nota paternalistica, labbre tese in un sorriso schernidore mentre bloccava un fendente inteso ad amputarlo di un'estremità pendula a lui inutile sita fra le sue gambe. « Hal, avresti dovuto dirmelo. Con tutto quello che è successo nella fortezza demoniaca... »

Fu troppo - troppo, troppo, troppo!

Il suo controllo, già labile prima di entrare in stanza e massacrare i piumini, si spezzò con uno schiocco sordo. Il suo viso si deformò, assumendo i connotati della pazzia; i suoi occhi si accesero di una luce maniacale; un urlo immondo uscì dal profondo della sua gola. Furioso, furibondo, passò sotto al braccio teso in un affondo di Killibert senza problemi e sbatté via l'altro, aprendogli - no, scardinandogli - la guardia. Il calcio lo colse alla sprovvista: volò all'indietro, braccia e gambe aperte come una farfalla, e si schiantò contro la porta con un verso di dolore incredibilmente soddisfacente.

« E DI QUESTO DEVO RINGRAZIARE TE, STRONZO! »

Si girò, corse verso il muro alla sua sinistra e saltò - solo per un istante, solo per darsi mezzo metro appena d'elevazione e poggiare il piede sul muro, prima di saltare.
Fu un istante glorioso.

Il vento sorto dal movimento martoriava la sua faccia coi suoi stessi capelli, fruste intrise di sudore salino. La luce impazzita, lance dorate scagliate in raffiche imprevedibili dal fragile schermo di vetro e metallo rotolante sul pavimento. Killibert a terra, scomposto, palpebre che sbattevano lentamente come ali di farfalla. Il suo intero corpo proiettato in un balzo a parabola che l'avrebbe portato a schiantarsi sopra il rognosissimo figlio di puttana, due lunghi coltelli conficcati nel suo petto fino all'elsa.
Fu un istante glorioso.
...finché durò.

In seguito si sarebbe sempre domandato come aveva fatto a cascarci. Insomma, sapeva già che quel ratto era veloce: lo aveva visto all'opera nei meandri della fortezza demoniaca, schivare come un'anguilla demone dopo demone per poi colpirlo alle spalle. Sapeva anche che era un esserino scaltro, ambiguo e particolarmente prono all'inganno.
Allora come cazzo aveva fatto il bastardo a fotterlo così facilmente?

~

Il difetto fatale di Hal Brosnar era l'orgoglio.
Era l'orgoglio ad aver generato l'imprudenza sfruttata dai conestabili per catturare l'assassino. L'orgoglio ad aver reso insopportabile l'esperienza alla fortezza demoniaca. L'orgoglio ad averlo spinto alla vendetta. L'orgoglio ad avergliela negata.
Era stato facile, nonostante le apparenze. Sapeva che Brosnar avrebbe dovuto riscattare il suo orgoglio col sangue per lavare l'offesa arrecata dai demoni, dunque aveva deliberatamente creato una finestra di vulnerabilità... e lui l'aveva colta al volo. Aveva sollecitato, stuzzicato, punzecchiato la ferita aperta fino a privarlo del lume della ragione. Infine aveva confidato che l'orgoglio offuscasse il suo giudizio. Puntualmente, ciò era avvenuto.
Hal Brosnar non era mai penetrato nella sua guardia: gli era stato permesso di entrarci.

Quando il 'Macellaio' saltò in aria, Killibert era pronto. Con i piedi -entrambi a contatto col muro- si era spinto via dalla porta, lasciando che Hal si schiantasse dove c'era il vuoto. Non senza una certa dose di soddisfazione, si rialzò e mollò un bel calcio al sedere di Hal mandandolo di testa contro la porta. Non sorprendentemente suddetta porta cedette con uno schianto: dopotutto, contro la testa dura del 'Macellaio' non aveva mai avuto una possibilità. Quattro coltelli si conficcarono nelle sue carni un istante dopo, precedendo di poco un ululato terrificante. Killibert attese. Non molte persone avrebbero potuto rialzarsi con una lama di quindici centimetri in ogni coscia e avambraccio; Hal Brosnar tuttavia era una di queste.
Sperava solo che si sbrigasse: dormire qualche ora in più non gli avrebbe certo fatto schifo.

Con intenti omicidi negli occhi, il 'Macellaio' si alzò in piedi e si sfilò lentamente le lame dal corpo, leccandone una. « Tu. » disse.
Resistere alla tentazione di alzare gli occhi al cielo fu un atto sovrumano. « Io, cosa? »
« SEI MORTO!! » ruggì Hal, scagliandogli contro la sua stessa lama.

Killibert si piegò all'indietro torcendo il busto, ma nonostante le ferite il Macellaio era ancora maledettamente rapido: il coltello lo colpì alla spalla, strappandogli un grido di dolore. In un istante Hal Brosnar era balzato sul muro, l'aveva usato per darsi slancio, era saltato a mezz'aria e si era scaraventato contro di lui - una furia d'acciaio e odio, letale e priva di ragione.
Gli andò incontro.
Poteva mettere al tappeto un nemico in preda all'ira anche con un braccio fuori uso.

Si scontrarono in un turbine di lame, proprio come prima, ma questa volta Hal Brosnar era furibondo - non schivava, parava a malapena, e per ogni attacco che deviava un altro colpiva il bersaglio. Lui invece rimaneva calmo e concentrato: si muoveva in cerchio, attirando il nemico a girare attorno alla stanza per non ritrovarsi senza spazio di manovra; evitava con scarti precisi e movimento di piedi quei colpi che altrimenti avrebbe parato col braccio ferito; lasciava deliberatamente delle aperture nella sua guardia e, quando Hal si muoveva per approfittarne, schivava e colpiva il braccio che l'aveva attaccato. Non cercò di colpire busto o viso come Hal, bensì mirò alle braccia in modo che fatica e perdita di sangue lo costringessero a rallentare, ad agire in modo impacciato, impreciso.
Ad ogni fendente che tirava con cieca furia, Hal Brosnar si avvicinava alla propria sconfitta.

Mentre conduceva il Macellaio nella loro danza attorno alla stanza vide con la coda dell'occhio il vano della porta stipato di persone, ma non vi prestò attenzione - nessuno si sarebbe intromesso, non finché il vincitore non fosse emerso senza alcun ragionevole dubbio. Erano mercenari, loro, non soldati né benefattori dediti a beneficienza. Se voleva comandarli doveva prima dimostrare di esserne in grado.
Era tempo di farlo.

Ancora una volta lasciò un varco nella sua guardia. Hal, pazzo di furia e reso insensibile dalle ferite, vi caricò attraverso con la grazia e il controllo di un rinoceronte imbizzarrito. Lui si abbassò sotto il suo braccio, lasciò cadere il coltello e mirò col pugno chiuso alla bocca dello stomaco. Brosnar parò, per così dire, torcendo appena il busto di lato per decentrare il colpo... e lui approfittò dell'apertura per sferrargli una testata dritto sul suo setto nasale.
Che si spezzò con uno schiocco sordo.

Hal ululò di dolore, accecato dal sangue sprizzato dal naso. Killibert gli sferrò un calcio al ginocchio, torcendolo in un modo in cui il corpo umano non è pensato - poi lo disarmò con due rapidi affondi ai dorsi delle mani, lo girò, lo costrinse in ginocchio, sfilò un coltello dal bracciale portapugnali e glielo puntò al collo.
Hal Brosnar si bloccò, paralizzato.

« E questo, signori, è la ragione per cui non bisogna mai intraprendere un duello con i coltelli se possibile. » Killibert alzò la testa e sorrise cordialmente alla folla oltre il vano della porta - un coltello nella spalla, la camicia intrisa di sangue, le mani imbrattate di rosso, i capelli zuppi. « Le spade feriscono; i coltelli, invece, uccidono. »

« La lezione di oggi finisce qui. Alle otto saremo in viaggio, dunque vi consiglio vivamente di farvi qualche ora di sonno - come ho intenzione di fare io. Signori... buonanotte. »

Sorrise; di nuovo.
Gli altri si dispersero.



Riassunto del turno 0 Φ
    0. Hal sgattaiola con le sue varie passive da assassino in camera di Killibert e uccide... un copriletto imbottito di cuscini. Dato che in Erkdun - Sangue ribelle aveva promesso a Killibert che gliel'avrebbe fatta pagare per la questioncina dei demoni nella sua testa, un po' il mio pg se lo aspettava - quindi, rimasto in guarda dal primo giorno, non si fa cogliere impreparato. Lo scontro inizia ora.
Riassunto del turno 1 Φ
    0. Killibert usa la la Terza Arte del Cacciatore(personale, tech fisiche mie x2, tech mentali nemiche x2, 1/4), Hal invece Avviso 8-9(personale, +2cs e danno basso aggiuntivo agli attacchi fisici, 1/4)
    1. Hal attacca con un lancio di contello seguito da "Il Macellaio colpisce ancora"(p. furia, otto attacchi a potenza complessiva alta) seguito da un affondo ai gioielli di famiglia. Killibert si difende con il Senzanome(personale, variabile difensiva usata a consumo alto e potenza critica) da tutto e replica quando può con alcuni attacchi fisici suoi, che Hal devia con maggiori cs.

    Nota 1: gli attacchi fisici di Hal letali con quattro cs in più come per macropassiva Avviso 8-9 e un danno basso a colpo riuscito.
Illeso ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ Status Hal Brosnar - _ Fisico
(critico) Folle ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ Status Hal Brosnar - Mentale
80% = 100% -0% -20% Status Energetico
1xnullo, 1xalto Consumi spesi
2xdestrezza; 3xforza; 1xvelocità; Cs
Status Killibert Gnam - _ Fisico ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ Φ Illeso
Status Killibert Gnam - Mentale ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄ Φ Corrucciato (basso)
Status Energetico Φ 100% -5% -20% = 75%
Consumi spesi Φ 1xbasso, 1xalto
Cs Φ 2xmira;



Riassunto del turno 2 Φ
    1. Alla provocazione di Killibert, Hal cambia 'strategia' e sferra un calcio contro Killibert, questa volta non parato, per poi attivare "Il Macellaio colpisce ancora"(dominio II, movimenti pseudo-spiderman) e usare di nuovo pergamena furia...
    2. ...o meglio, tentare: Killibert schiva la tecnica (il Senzanomepersonale, variabile difensiva usata a consumo medio e potenza alta).
    3. Forte dell'effetto sorpresa, contando sul disorientamento nemico, sferro una pedata al sedere nemico e continuo con la 2a attiva del dominio tiratore(consumo medio, potenza alta, danno medio e -2cs alle statistiche) più altri tre coltelli, per un totale di un colpo a testa per ogni arto. Hal subisce un basso per ciascun attacco fisico tranne il calcio...
(alto+basso) 4 coltelli conficcati in corpo ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ Status Hal Brosnar - _ Fisico
(critico) Folle ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ Status Hal Brosnar - Mentale
50% = 80% -10% -20% Status Energetico
1xnullo, 1xmedio, 2xalto Consumi spesi
2xdestrezza; 3xforza; 1xvelocità; Cs
Status Killibert Gnam - _ Fisico ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ Φ Contusioni a sterno e schiena (medio+basso)
Status Killibert Gnam - Mentale ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄ Φ Corrucciato (basso)
Status Energetico Φ 75% -10% -10% = 55%
Consumi spesi Φ 1xbasso, 2xmedio, 1xalto
Cs Φ 2xmira;



Riassunto del turno 3 Φ
    1. Hal subisce, ma ha passive a sufficienza per combattere comunque: si toglie i coltelli dalle carni, ne scaglia uno contro Killibert, scala col cs in velocità il muro, piomba dall'alto e usa "Il Macellaio colpisce ancora"(p. furia, otto attacchi a potenza complessiva alta). Mi difendo con la mia variabile personale il Senzanome, consumo medio e potenza alta, ma subisco un medio(+basso) dall'attacco fisico.
    1. Io controattacco con Saturazione di colpi (pergamena furia, c. alto p. critica). Hal non ha abbastanza mana per difendersi completamente, ma se subisce arriva a mortale-(medio+basso)... poco piacevole. Dunque para a metà con la sua variabile difensiva, Hal Brosnar, il Macellaio di Belspur a consumo alto.

    Nota 1: questa volta non potevo usare la variabile per difendermi anche dall'attacco fisico perché non erano immediatamente successivi l'uno all'altro.
(critico+basso) 4 ferite di coltello su cosce e avambracci, lacerazioni sulle braccia ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ Status Hal Brosnar - _ Fisico
(critico) Folle ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ Status Hal Brosnar - Mentale
50% -20% -20% = 10% Status Energetico
1xnullo, 1xmedio, 2xalto Consumi spesi
2xdestrezza; 3xforza; 1xvelocità; Cs
Status Killibert Gnam - _ Fisico ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ Φ Contusioni a sterno e schiena, ferita di coltello alla spalla sx (alto+medio)
Status Killibert Gnam - Mentale <sub>▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄ Φ Corrucciato (basso)
Status Energetico Φ 55% -10% -20% = 25%
Consumi spesi Φ 1xbasso, 3xmedio, 2xalto
Cs Φ 2xmira;



Riassunto del turno 4 Φ
    0. Turno praticamente pro-forma dato che il mana di Hal è ridotto al lumicino e ha un critico in entrambe le barre salute.
    1. Attacco con Incapacitare (pergamena colpo stordente, c. basso p. media) in forma di pugno allo stomaco e La corsa (personale a c. basso » p. uppata a medio) in forma di testata al naso. Hal para con la sua variabile difensiva a consumo basso il primo colpo, ma comunque non è e non può essere abbastanza per difendersi dagli attacchi fisici che seguono. Dunque lo disarmo con dei colpi di conclusione e gli punto un coltello alla gola, di fronte a tutti.

    Nota: nel conto dei danni fisici di questo turno non sono considerati i colpi di conclusione - rozzamente un medio per la rotula rotta e un basso per ciascuno dei colpi alle mani. Totale reale dei danni: critico+alto+medio+basso=mortale-basso
(critico+medio+basso) 4 ferite di coltello su cosce e avambracci, lacerazioni sulle braccia, setto nasale rotto ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ Status Hal Brosnar - _ Fisico
(critico+basso) Folle, stordito ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ Status Hal Brosnar - Mentale
10% -5% = 5% Status Energetico
1xnullo, 1xmedio, 2xalto Consumi spesi
2xdestrezza; 3xforza; 1xvelocità; Cs
Status Killibert Gnam - _ Fisico ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ Φ Contusioni a sterno e schiena, ferita di coltello alla spalla sx (alto+medio)
Status Killibert Gnam - Mentale ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄▄ ▄▄▄ Φ Corrucciato (basso)
Status Energetico Φ 25% -5% -5% = 15%
Consumi spesi Φ 1xbasso, 3xmedio, 2xalto
Cs Φ 2xmira;


Riassunto del duello Φ
    Basilarmente Hal ha perso per via dell'utilizzo iniziale della personale Avviso alla popolazione di Belspur, fra il 8° e il 9° omicidio: era un'ottima tecnica per rendere i suoi attacchi fisici impareggiabili, mi ha costretto a usare slot tecnica ed energia per difendermi con tecnica, mi ha costretto ad abbassargli i cs... onestamente senza la Terza arte del cacciatore ~ L'attacco che raddoppiava l'efficacia delle mie tecniche fisiche non avrei potuto sopravvivere al duello.

    Il prezzo da pagare però era troppo alto: con un critico di danno mentale tutte le scelte tattiche, strategiche ed opportunistiche salutavano, si mettevano il cappello in testa e si buttavano giù dalla finestra. Tutti e quattro i turni sono stati una lunga sequenza di inganni e temporeggiamenti da parte mia che mi permettevano di farlo diventare ancora più pazzo e infliggergli una ferita dopo l'altra, finché persino le sue passive di supporto cessavano di avere un effetto serio.


CITAZIONE

Hal Brosnar, il Macellaio di Belspur.
Ritenuto colpevole di quarantatré omicidi in ventotto giorni e condannato a morte per impiccagione ed evisceramento mentre appeso, Hal Brosnar fu il più celebre assassino di Belspur e dintorni per anni dopo il processo e la sua improvvisa, completamente inaspettata fuga dal carcere di massima sicurezza ove era detenuto in attesa della forca. Tutt'ora nessuno ha idea di come l'uomo riuscì a massacrare le quindici guardie preposte solo e unicamente alla sorveglianza del Macellaio. Ogni tentativo di rintracciare il fuggitivo è risultato vano. Ogni traccia trovata dagli investigatori si è rivelata una falsa pista. Hal Brosnar, il Macellaio di Belspur, è svanito nel nulla.
Recentemente la gendarmeria di Belspur ha reso noto che la taglia del ricercato raggiunge i duemila gold.
{ passiva razziale umana ~ +2cs in destrezza }
{ personale (1) variabile: difesa fisica }
{ set di 20 coltelli di piccolo e vario calibro e due coltelli da macellaio di grandi dimensioni }



Avviso alla popolazione di Belspur, fra il 13° e il 14° omicidio ~ Si ricordano alla popolazione alcune misure di sicurezza rese necessarie per le azioni dell'omicida noto come 'il Macellaio': non infrangere il coprifuoco, non sostare o transitare nelle strade di notte o in condizioni di scarsa visibilità, guardarsi attorno durante il transito { passiva (2): occultamento al buio se immobile }, non dare confidenza agli sconosciuti, accertarsi visivamente che la persona con cui si dialoga sia effettivamente chi dice di essere (il Macellaio è ventriloquo) { attiva I del dominio assassino: consumo basso, imita un suono }

Avviso alla popolazione di Belspur, fra il 8° e il 9° omicidio ~ L'omicida è armato e pericoloso. Qualora fosse avvistato fingere indifferenza e avvertire discretamente il più vicino drappello di gendarmi. Non avvicinare il sospettato per nessuna ragione: il Macellaio è addestrato al combattimento { passive personali (3-4): +2cs in forza per ogni turno in cui è attivo un power-up; insensibilità al dolore } e può essere catturato solo da personale esperto. Il Macellaio è noto per non provare pietà per nessuno ed essere in grado di uccidere con estrema rapidità. { personale (5) critica, autodanno critico a mente: +1cs in forza e +1cs in velocità per quattro turni e +1basso per ogni attacco fisico a segno; durante la durata non distingue fra amici e nemici ma i suoi attacchi fisici hanno una malia di sfocatura che li rende più difficili da schivare }

"Il Macellaio colpisce ancora" (titolo della Gazzetta di Belspur, 24° giorno) ~ A meno di diciotto ore dal rapimento di Teresa Maulfort, fioraia del Quarto Distretto, arriva la notizia di un nuovo massacro a casa del notaio Oscar Forlein, risiedente nel Terzo Distretto. Fonti non ufficiali riportano che più di otto guardie sono state uccise con un singolo colpo alla gola, { pergamena furia: consumo alto, otto colpi } mentre gli esami effettuati sulla scena del crimine mostrano che il signor Forlein stesso sia stato stordito { pergamena colpo stordente: consumo basso, danno mentale } e trascinato via, anche se non è chiara quale via di fuga sia stata utilizzata. { attiva II del dominio assassino: consumo medio, orientamento potenziato e appoggi su muri per 2 turni }


Titolo:
CODICE
<font color="#772525" face="times" size="3"><b>Erdkun &#8776;</b></font> <i>Primo Respiro</i>
 
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.Neve
view post Posted on 8/5/2014, 22:58




CITAZIONE
Interpretazione e ragionamenti:
Parto col dire che in genere apprezzo molto un inizio in medias res, ma che in questo caso - parlando propriamente delle interazioni base dei tuoi personaggi - non lo hai saputo sfruttare al meglio. A volte è utile iniziare la narrazione con un concetto già formulato, ma bisogna saper padroneggiare bene l'uso di questo stile per far capire cosa sta succedendo nella loro testa. Perché sì, hanno cattive intenzioni l'uno verso l'altro - soprattutto Hal - ma io mica l'avevo capito all'inizio. Una cosa del genere sarebbe stata altamente performante se sfruttata a dovere: nemici che in realtà si sfottono scherzosamente, che scherzano, che ridono tra loro, ha un non so che di tarantinesco. Però appunto l'azione si svolge con una tale velocità che è difficile capire fin da subito le reali intenzioni dei due. Dovresti cercare di creare un miglior connubio tra effetto sorpresa ed introspettività. Quest'ultima infatti, benché sia presente in tutto l'arco narrativo, è ancora poco marcata allorché il Senzanome si confronta con un altro personaggio. Paradossalmente è Hal il vero motore della scena. Folle, sprezzante, furioso. Invero forse è fin troppo caratterizzato, risultando alla fine dei giochi più una caricatura di se stesso che un personaggio in carne ed ossa. È un omicida sadico che rasenta la forzatura. Al contrario il Senzanome appare come trascinato dal suo moto distruttivo, quasi lasciandosi andare a lui, speculare in alcuni suoi tratti - tra i quali il masochismo. Quello che veramente mi dispiace è che le descrizioni dei loro tic peculiari e dei loro pensieri erano buone, ma manchevoli di un particolare guizzo introspettivo. Peccato.
Voto: 5.25

Movenze e descrizioni:
Uno stile che denota una certa padronanza lessicale, ma ancora carente dal punto di vista sintattico in alcuni punti ben cruciali in tutto l'arco della trama. La narrazione, forse, è viziata ancora da una mano acerba che tende ad osare troppo in alcune situazioni particolari. Ho apprezzato invero le fasi cruciali dell'azione, la descrizione stessa delle movenze dei personaggi che appare, in un'analisi approfondita, abbastanza studiata e reale. Tuttavia, la carenza descrittiva nelle parti ambientali, denota ancora una padronanza fiacca ma abbastanza migliorabile del flusso narrativo. La punteggiatura è il tuo tallone d'Achille, invero. Molto spesso ho notato un abuso smodato di tratti d'unione "-" in circostanze poco favorevoli, nonché l'uso delle virgolette basse senza un reale e concreto bisogno. I due punti utilizzati troppo frequentemente, a volte deconcentrano da una lettura che potrebbe essere evocativa per certi versi, ma che deficita sotto molti aspetti. Ti segnalo ad esempio alcune locuzioni errate e cacofonie che stonano con il testo: "batte-batte-batte", invece di "batte, batte, batte" e "luce maniacale". Non ho gradito particolarmente l'uso eccessivo e ripetitivo di epiteti ingiuriosi. Non sono certo una persona che si scandalizza per due parolacce, ma di certo la ripetizione ossessiva di un termine sporco e che non segue canonicamente il politically correct mi fa pensare al fatto che la cosa - espressamente voluta - sia in realtà un po' messa lì solo per fare scena. Di certo una o più frasi scurrili possono essere ben utilizzate per rendere meglio una scena e un dialogo più che un altro, accuratamente posizionate poi alla fine di un periodo particolare possono essere il vero motore ed effetto sorpresa della scena stessa. In questo modo però come hai fatto tu, la loro valenza dirompente perde di significato, relegandole a semplici parole di circostanza. Un altro punto su quale voglio battere è lo stile. Mi piace, ma va ancora raffinato. Devi cercare di sfruttare la crudezza delle descrizioni in poche ma nette pennellate in grado di lasciare senza fiato il lettore. Non è facile, ma con un buon lavoro costante potrai facilmente arrivarci.
Voto: 5.75


Abilità e lealtà:
Confusione. È la prima parola che mi viene in mente guardando lo specchietto riassuntivo. Non perché sia poco dettagliato, anzi. È così tecnico e ricco di particolari che quasi si ci perde dentro. Le scritte con diversi size e colori cangianti mi hanno fatto venire il mal di testa, perdonami, tanto che molto spesso perdevo il filo ed ero costretta a ricominciare tutto da capo. La suddivisione dei danni subiti e delle energie sprecate per ogni turno di combattimento per quattro turni è concettualmente da pazzi. È un autoconclusivo, un solo post, non c'è assolutamente bisogno di scalare per ogni turno - perché proprio i turni non esistono in questo genere di post - i danni e le energie. Piuttosto puoi fare tutto alla fine, conteggiando separatamente le statistiche del tuo personaggio e poi quelle del png. In tutto questo poi non hai nemmeno descritto le abilità del tuo personaggio, limitandoti soltanto a citarne i titoli. Questo mi ha fatto ulteriormente perdere tempo, perché ho dovuto cercare nella tua scheda ogni abilità, tra l'altro una di esse, la "Terza arte del cacciatore ~ L'attacco" segnata in scheda semplicemente con "l'attacco". Parlando specificamente delle abilità, una in particolare - la personale di Hal "Avviso alla popolazione di Belspur, fra il 8° e il 9° omicidio" nella seconda parte - appare poco chiara ed imprecisa. Ho dovuto rileggerla più di una volta per capire se fosse regolamentare o meno, e lo era, ma il testo è fuorviante in più di un punto. Tra le altre cose, il malus del fuoco amico non controbilancia necessariamente la sfocatura, ma visto e considerato che era un'abilità avversaria e non del tuo personaggio ho lasciato perdere proprio perché non avvantaggiava te. Bisogna essere sì schematici, ma allo stesso tempo chiari e precisi sia quando si tratta di descrivere le abilità personali, sia per quanto riguarda in special modo lo specchietto riassuntivo. Infatti è stata proprio questa cosa, assieme ad altri punti ben più cruciali che ti mostrerò, a far calare drasticamente la valutazione in questo campo. Per cui, ti consiglio vivamente di prendere ispirazione dagli specchietti riassuntivi di utenti un po' più navigati e trovare il giusto compromesso tra il tuo stile personale e la limpidezza dello schema. Partiamo adesso da un errore di base: non ho trovato tracce del tuo grado di pericolosità in scheda, ho cercato e ricercato in lungo ed in largo ma niente. L'unico appiglio al quale mi sono aggrappata è stato ricercando nel thread apposito in cui il tuo ultimo calcolo risale a Marzo, contrassegnato come F. Primo appunto: segna sempre la pericolosità in scheda. Sempre. Secondo appunto: il tuo avversario ha un grado di pericolosità più alto rispetto a quello del tuo personaggio ed è stato praticamente arato da quest'ultimo? È un errore di valutazione abbastanza grave, non dimenticarlo. Parlando di strategia e sportività più in generale ho invece alcune cose da segnalarti. Innanzitutto Kilbert parte già svantaggiato con un basso mentale di danno (corrucciato), pur non avendo subito alcuna tecnica - o almeno, non ne ho viste. Capisco il fine interpretativo, ma se non vi è una tecnica accusata che possa giustificarlo, allora il danno è superfluo ed anzi antistrategico. Credo poi che tu abbia fatto un uso improprio della tua abilità personale "Terza arte del cacciatore ~ L'attacco". È una tecnica che è simile a psicotico del Mentalista, ma al contrario. Essa infatti raddoppia l'efficacia delle tue tecniche fisiche aumentando di un livello le tecniche psioniche subite, ma questo tipo particolare di abilità non funziona allo stesso modo con le tue difese. Ed infatti hai calcolato male i danni che subisce il Senzanome in praticamente tutte le offensive. In linea di massima avrebbe dovuto ricevere circa un critico di danno, risultato abbastanza importante rispetto all'alto + medio da te indicato, risultato che avrebbe potuto alla fine dei conti fatto uscire il tuo personaggio come perdente. Vari altri errori di valutazione li ho ritrovati disseminati qua e là nella valutazione dei danni subiti da Hal, nonché nei colpi fisici ricevuti dall'avversario stesso. Nel secondo turno ad esempio, scrivi che Hal si ritrova con 4 coltelli conficcati nella carne. A parte che io ne ho contati 3 ed il quarto proprio mi è sfuggito. Ma soprattutto perché dovrebbe averli conficcati? È un grossissimo handicap che dai al tuo avversario! Potevi scrivere che i coltelli lo ferivano si, che uno/due massimo si conficcavano, ma non che tutti rimanevano appesi al suo corpo – anche se dopo se li è strappati. Hai idea di quanto male può fare una cosa del genere? Secondo te potrebbe continuare a combattere in quelle condizioni, nonostante sia supportato dalla "follia"? È irrealistico ed insensato. Hai sbagliato non solo dal punto di vista sportivo ma anche interpretativo, anche perché alla fine dei conti Hal usa spesso la stessa tecnica d'attacco, rendendo banali e prevedibili i colpi. In ultimo ma non meno importante, ti segnalo un errore formale. Ti sei comportato come se fosse un normale duello, agendo di conseguenza con quattro turni a disposizione. In realtà in un autoconclusivo si può osare di più, rendendo i botta e risposta più fluidi e creativi. Cerca di agire di conseguenza la prossima volta.
Voto: 3



Voto Finale:
4.50
(media non aritmetica)


________

Ti assegno 225g mentre io guadagno 125g per la correzione.
Per dubbi e domande mandami pure un mp.

 
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1 replies since 3/5/2014, 20:09   179 views
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