Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Edledhir vs Hiryu

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view post Posted on 7/6/2014, 16:36
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Lo Specchio del Mondo (Midgard settentrionale)

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L’illusione di vedere il mondo per come sia, non per come ci appaia, e l’impressione di esserne gli unici protagonisti sono questioni che accompagnano l’Uomo dall’alba dei tempi; castelli di vetro sempre pronti a infrangersi al minimo confronto, eppure tanto radicati nella nostra mente da formarsi di nuovo ogni volta, ogni minuto, ogni secondo.
Il Midgard Settentrionale: zona di ghiaccio e di tempesta, di freddo e di pericoli, il confine del mondo che più sia vicino all'ultima barriera; un luogo inospitale e quasi inaccessibile. Con gli ultimi avvenimenti, tuttavia, qualcosa è mutato.
L’illusione della mente ha preso forma modificando leggermente l’aspetto della regione, addirittura le sue leggi naturali. Come se la dimensione che quell’infinita distesa d’acqua intendeva separare dal mondo materiale si fosse avvicinata invadendo il territorio, questo è diventato meno terreno e più soprannaturale, in qualche modo divino non soltanto nell'apparenza.
Non più ghiaccio, non più solido, non più agitato; eppure nemmeno acqua, nemmeno liquido, nemmeno calmo. Come un’enorme distesa non semplicemente trasparente, ma addirittura priva di un fondo almeno fiocamente visibile, ora si estende in lungo e in largo, a ogni orizzonte, verso ogni punto cardinale. Soltanto il cielo pallido e cupo di questo estremo Nord viene riflesso dalla superficie, dal velo d’acqua apparentemente infinito eppure tanto innaturale che è possibile camminarvi sopra. Non si può affondare: è possibile lasciare soltanto che le piccole onde si propaghino in ogni direzione sulla coltre acquatica, come se la quiete di un luogo ultraterreno fosse disturbata da passi che formino anelli perfetti sempre più grandi, più estesi a ogni attimo, ma inesorabilmente destinati a perdersi con l’allontanarsi dalla loro origine.
Lo specchio del mondo, del nostro personale mondo, prende forma. Chiunque abbia il coraggio di affogare in tale sommo vuoto acquatico riuscirebbe a vedere solo la propria immagine riflessa in un candore quasi estremo. E allora il mondo apparirebbe a lui vuoto, come se fosse davvero solo, in una dimensione altra, ultraterrena eppure così vicina a lui da circondarlo. Pur essendo per una volta davvero il protagonista, l’unico in un mondo che sia il suo reale riflesso, finirebbe col sentirsi di troppo, un semplice sbaglio in un oceano perfetto e immacolato, destinato a svuotarlo di ogni sentimento per assorbirlo entro se stesso.

Edledhir Vs. Hiryu
Bianca Vs. Gialla
G Vs. E


Primo post: LordDreamer
Player Killing: Da definirsi nel primo post di presentazione.
Durata: Un solo post di presentazione e quattro post di combattimento. Il termine per postare è fissato il 10 Luglio.
Tempi di risposta: Quattro giorni dalla risposta dell'avversario. Per ulteriori informazioni consultare il regolamento del torneo.
Caratteristiche Tecniche: Per qualunque personaggio in quest'arena sarà possibile camminare sull'acqua, a prescindere dal mancato possesso di passive apposite.


Edited by Eitinel - 7/6/2014, 18:42
 
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LordDreamer
view post Posted on 10/6/2014, 19:15





La lama affondò nel corpo nero, l'attenzione della creatura completamente dedicata alla luce, tanto che forse nemmeno si accorse di morire. Il corpo decapitato, informe iniziava a disgregarsi lasciando una foschia nera che sempre più si espandeva.

"Solo un po' di luce"

Era stupito dalla facilità con cui il mostro si era fatto abbattere, il mezz'elfo si inginocchio nel fango fissando la massa nera divenire fumo e pian piano giungere a lui. Prima le ginocchia, poi la vita, piano piano il corpo di Edhir spariva dentro di essa

"Morto per la luce, e ora io muoio per l'oscurità, che ridicola sorte"

Il fumo gli oscurò la vista, lo sentì entrare sotto i vestiti, nei suoi polmoni, dentro fino al cuore. Si lasciò cadere sul fango, non sentì nemmeno il tonfo, l'oscurità aveva inghiottito tutto.


--------O---------




Una leggera brezza soffiava, odore di salsedine prese il posto di quello di fuliggine, un leggero ondeggiare cullava il suo sonno. Quando si svegliò era ancora sdraiato, il volto umido a contatto con l'acqua. Rimase immobile per paura di spezzare l'incanto che lo teneva sopra quell'abisso blu.

Scrutò il fondo ma tutto quello che riuscì a vedere fu soltanto un profondo blu, piccole ombre si muovevano sotto la superficie. Edhir si rigirò su un fianco, il volto puntato verso il cielo. Il ricordo del fumo che lo pervadeva lo fece tossire, sorrise pian piano.

"Sono morto o sto sognando?"

Voleva sedersi ma la paura di provare dolore alla schiena a causa del colpo lo fece rimanere supino. Si passò delicatamente sul volto, la pelle era liscia, le pustole svanite. Prese coraggio e lentamente si mise a sedere, le gambe divaricate davanti a se. Non aveva ferite, la schiena non doleva, il volto si rifletteva traballante sull'acqua mostrando nuovamente tutta la sua bellezza.

"Dovunque io sia, sto bene qui"

Edhir si alzò in piedi lentamente. Si sistemò i vestiti e si guardò intorno, niente all'orizzonte, acqua da tutte le parti, vi immerse le mani e si sciacquò il volto, quasi a volersi svegliare. Ma rimase lì

"Davvero?"

Un ombra era apparsa davanti a lui, di nuovo oscurità, ombra, il ricordo del guardiano lo portò istintivamente a portare la mano sul Eloressë

"Quella non ti servirà, non ancora..."

Il mezz'elfo lasciò la presa, non sembrava aggressiva e nel caso lo fosse stata sarebbe comunque stato pronto. Gli si avvicinò lentamente, i suoi passi sull'acqua lasciavano dei cerchi concentrici che andavano ad espandersi sulla distesa d'acqua. Il riflesso del sole abbagliava Edhir che dovette tenere lo sguardo basso mentre avanza, tanti dubbi gli erano sorti

"Cosa sei? Dove siamo? Sono morto?"

"Troppe domande confondono le risposte"



Pensato Edhir
Parlato Edhir
Servo

:Edhir:


:Stato fisico: Guarito
:Integrità mentale: Intimorito
:CS: 1 Destrezza
:Energie: 100%
:Abilità:
Invisibilità: Il ladro sparisce nel nulla, mimetizzandosi con l'ambiente circostante e divenendo completamente invisibile.
La tecnica ha natura magica. Il caster diverrà invisibile, mimetizzandosi alla perfezione con l'ambiente circostante. Mentre la tecnica ha effetto, l'utilizzatore potrà lanciare qualsiasi tipo di tecnica o intraprendere azioni di qualsiasi tipo senza timore che l'incanto si spezzi. La tecnica dura per un turno intero, ossia quello di attivazione, o può essere sciolta poco prima a seconda del volere del caster.
Consumo di energia: Medio

Disfare: Il ladro intuisce il punto di rottura dell'equipaggiamento nemico, sferrando un abile attacco capace di spezzare due differenti armi o oggetti dell'avversario.
La tecnica è un danno all'equipaggiamento di natura fisica. Il personaggio si scaglia contro l'avversario un duplice attacco o uno singolo ben mirato, capace di colpire due pezzi di equipaggiamento appartenenti al bersaglio della tecnica cagionando un danno basso ciascuno. Si potrà personalizzare l'attacco, ad esempio conferendo all'arma un'aura/forma diversa durante l'attivazione o una particolare acrobazia che preceda l'attacco, purché tali modifiche non rendano l'attacco meno distinguibile a chi lo deve affrontare o ne modifichino lo scopo - ossia esclusivamente distruggere due elementi d'equipaggiamento del bersaglio designato, lasciando suddetto incolume. La tecnica può bypassare passive di indistruttibilità e a prescindere dall'attuazione andrà affrontata come una tecnica fisica di potenza media. È attuabile sia utilizzando una propria arma da mischia che a mani nude, ma non potranno essere utilizzate armi a distanza, da tiro o da lancio. A livello scenico può essere utilizzata per disfare e smontare qualsiasi oggetto, o per scassinare una serratura.
Consumo di energia: Medio

Umbrafilia: L'affinità di Edhir con l'oscurità gli permette di dissolversi in una piccola nube di fumo per poi riapparire nello stesso punto in cui era svanito. La nube si espanderà fino a poco più della stazza di Edhir. Alla fine la nube imploderà facendo riapparire Edhir. E' una tecnica difensiva che potrà difendere da tecniche fisiche/magiche fino ad un danno medio. Tecnica di natura magica

Attacco furtivo: Il ladro approfitta di un momento di distrazione per affondare la propria arma nel corpo del nemico, causandogli una ferita sanguinolenta.
La tecnica ha natura fisica. Il caster compie un unico, rapido movimento per affondare la propria mano, un proprio dito o una propria arma da mischia nel corpo del nemico, nel tentativo di provocargli una ferita molto profonda, ma estremamente localizzata alla zona colpita - a seconda della personalizzazione è possibile utilizzare qualsiasi parte del corpo e qualsiasi arma, purché queste ultime siano da mischia. La tecnica ha potenza Media e provoca un danno Medio; la sua efficacia si basa sulla rapidità con la quale viene eseguita il gesto, tramite la quale è possibile penetrare più o meno in profondità.
Consumo di energia: Medio

Dúlinn: Edhir ha imparato a percepire i sensi di un bersaglio per un breve periodo, sia che il bersaglio sia umano che non. Ciò però non gli permette di entrare nella sua coscienza, solo di condividerne le percezioni e causerà un mal di testa alla vittima. Solo la vista verrà condivisa. L'abilità può essere contrastata con una difesa psionica media. Danno provocato alla psiche: Basso
Abilità razziali: Sensi migliorati - Udito finissimo abbastanza da riuscire ad orientarsi nell'oscurità provocando un leggero rumore con la lingua e udendo come tornava indietro e come prosegue nello spazi

:Armi:
Elerossë nel fodero
Aiwë (pugnali da lancio) 20/20
Corazza-intatta

:Riassunto:
Il post si apre con l'uccisione del mostro, in seguito Edhir viene coperto dalla cortina di fuma che ruoriesce dal corpo di esso. Si risveglia su di una distesa d'acqua enorme su cui può camminare, qui avviene il primo incontro con il servo

Pk: On (senza furti)

Modifica 15/06/14 ore 00:20 per aggiungere il Pk dimenticato in precedenza




Edited by LordDreamer - 15/6/2014, 00:20
 
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Endymyon
view post Posted on 14/6/2014, 19:24




Ad Extirpanda ~ Mirror


Il grande pupazzo li guardò, con aria leggermente stupita. Poteva percepire la sua felicità, la faccia mutò quando vide frantumarsi il pennello, quasi a voler gioire. Era ancora vivo il mostro di Velta, mentre una nebbia scura fuoriusciva dal suo corpo assorbendo tra le tenebre tutto il campo di battaglia.
Hiryu tese la mano verso il nemico, ma ben presto quel fumo denso lo inghiottì. Voleva rimanere in piedi il mezzodemone, ma sotto di sé non sentiva più la terra.
Sarebbe morto inghiottito dall'oscurità? O sarebbe stato il gigante a pestarlo fino a rompergli tutte le ossa?
Se era ancora sul campo di battaglia doveva trovare una soluzione, altrimenti la sua vita era in pericolo, e di ciò ne era sicuro.
Si lasciò cadere in avanti.
Avrebbe sbattuto contro la terra, si sarebbe potuto distendere su di essa per poi rialzarsi.
Sì, quella era una buona idea.


Il tonfo però non arrivò. Nessun contraccolpo, niente erba né fango. Incominciò a volteggiare, o almeno così gli sembrava, ma non ne era certo. Nell'oscurità senza fondo, anche la coscienza dell'assassino incominciò ad appannarsi, e poco alla volta si spense.




«HHHUUUAAAAHHH- HHHHHUHHhhh»

Spinse le mani contro l'acqua mentre tirava su la testa tentando di respirare. Accumulò aria nei polmoni finché non si tranquillizzò. Era fradicio di acqua marina il cui odore non apprezzava particolarmente. Leccandosi le labbra il disgusto si manifestò sulla sua faccia e dovette sputare immediatamente la poca saliva, ormai contaminata dal troppo sale.
Ecco perché non amava il mare.
Guardò il suo riflesso nell'acqua venir spezzato da piccole onde e dai cerchi creati dalle gocce che gli cadevano dal mento e dal naso. Hiryu alzò lo sguardo da quello specchio che sembrava estendersi fin all'orizzonte, cercando qualcosa per orientarsi. Girò la testa in ogni direzione, ma a parte le nuvole e il sole, non vi era nulla se non quel enorme distesa di acqua cristallina. Brillavano le onde illuminate dal sole, e i riflessi di luce incominciarono ad abbagliare gli occhi grigi dell'assassino di tanto in tanto. Sebbene lentamente, quel posto si muoveva. Ma non era quella la cosa più strana, era il poter camminare sull'acqua agevolmente che lo insospettiva. In un primo momento vi aveva camminato sopra con l'ausilio di una delle sue abilità, una delle poche che aveva appreso ad usare con maestria nei suoi lunghi pellegrinaggi, ma tale sforzo non era necessario. Appena qualche centimetro sotto il livello delle onde sembrava esserci una lastra di qualche strano materiale che non lo faceva sprofondare. Eppure tutto pareva così reale, se non fosse stato per quella maledetta cosa invisibile.
Piantò un paio di volte i calcagni con prepotenza nell'acqua, ma qualunque cosa lo tenesse a galla non voleva farlo scendere nell'oscurità del mare, negandogli la possibilità di farsi abbracciare dalle oscure profondità di quel oceano.
Nonostante ciò, il luogo in cui si trovava si palesava come un sogno, una distesa di mare dalle sembianze oniriche, senza confini se non l'orizzonte ed il cielo.

Peggio di un deserto
Vi sarebbe rimasto volentieri tra le onde, la pace che inspirava a pieni polmoni eguagliava il bosco del suo lontano passato, ma la sua testa era altrove, incapace di fermare il flusso di pensieri.

Voleva rimanere.

Eppure non era così.
Ora è diverso
I suoi pensieri andarono alla viverna.
Lei non c'è.
Doveva portarla lì, le sarebbe piaciuto.
Questo posto è bellissimo.
La doveva portare lì.

Fece qualche passo, prima di accorgersi che il mare era inquinato. Qualcun altro si stagliava più in alto delle onde. Non avrebbe saputo definire bene chi fosse, non lo aveva mai visto, ne era sicuro. Il solo essere lì di quel uomo lo infastidiva. Non preannunciava nulla di buono.
Hiryu si avvicinò al suo compagno di sventura, rimanendo dietro ad un ombra. Non sapeva cosa fosse quella cosa, ma non importava molto, non sembrava essere un vero pericolo, era solo un'ombra che stava prendendo consistenza, per il momento.
L'assassino si tolse i guanti, lasciando le sue zanne in mostra mentre si slacciava il mantello e lo tratteneva nella destra. Tutti i suoi abiti erano bagnati, mettendo in risalto, per contrasto, tutti i colori chiari. Le venature bianche che dai polsi si diramavano sugli artigli, la faccia per nulla abbronzata e i capelli argentei tirati all'indietro: quelle erano le uniche cose non scure.

Non era in vena di ascoltare qualcuno blaterare, il suo sguardo lo diceva chiaramente. Non teneva le sopracciglia aggrottate per via del sole, bensì per astio istintivo.



Hiryu
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Stato fisico: Illeso
Stato mentale: Illeso
Energie: 100%
CS: 1 Destrezza

Armi/Armature:
-Progenie demoniaca (zanne);
-~Ryū no kawa~ (Armatura naturale);
-Musashi (katana)

Oggetti:
-Biglia Oscura
-Biglia Accecante

Passive:
-Immortalità (Il Ricordo del Defunto)
-Difesa psionica passiva (Abilità Razziale)
-Non emissione di rumori o odori (Talento Assassino)
-Sostegno: Rende in grado di camminare su qualsiasi superficie (aria inclusa)


Attive utilizzate:

Riassunto: Hiryu si risveglia con la faccia nell'acqua, e dopo un breve momento di agitazione, il clima generale del posto in cui si trova lo calma. Il posto, nonostante sia diverso sostanzialmente, gli ricorda il “locus amoenus” della sua “nascita” come individuo.

Che altro dire? Buona fortuna! So che sarò lento, ho la matura, anche se non sarà una scusa per ritardi.

Pk: On (senza furti) se il mio avversario vuole, altrimenti va bene anche Pk Off

Il disegnino nelle note sarebbe sommariamente la faccia di Hiryu... Effettivamente mi sono divertito a fare la faccia in 5 minuti, non ci ho messo tanto, era solo per dargli un po' di concretezza, sebbene così non si capisca molto (e con lo sfondo bianco viene un abominio D: )


 
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LordDreamer
view post Posted on 21/6/2014, 22:52





Rumore di schizzi...

Lo vedeva, lontano all'orizzonte era apparsa un'altra ombra, diversa da quella che gli aveva parlato, più definita più concreta.

Guardò verso il fondo dell'oceano, splendente come uno zaffiro ed oscuro come il carbone. Si ricordava la grande pozza in cui lui e i suoi amici facevano il bagno al villaggio. Ogni volta che un ricordo dell'infanzia riaffiorava Edhir si sentiva a disagio, insicuro e indifeso. L'ombra che si stagliava sull'orizzonte si muoveva, si era chinata sullo specchio d'acqua e ora era di nuovo in piedi. Edhir decise che era meglio capire cosa fosse, mosse lentamente qualche passo, paura che l'incanto che lo teneva sospeso potesse avere un limite, come un isola invisibile, ma ad ogni passo il piedi appoggiava sicuro sullo specchio d'acqua. Il mare era totalmente piatto, la luce all'orizzonte si rifletteva su di esso come su di uno specchio rendendo difficile per il mezzo elfo vedere cosa fosse il suo nuovo "compagno".

Strinse Eloressë dietro la schiena

"Amico o nemico?"

Non sapeva se lo aveva davvero detto o pensato, la voce si era dispersa nel vuoto, propagatasi come quelle onde che i suoi piedi si lasciavano dietro, diventando sempre più debole

"Ei tu!"

La risposta tardava ad arrivare, forse davvero non aveva parlato.

Arrivato abbastanza vicino alla figura iniziò a distinguerne i contorni, era un umano, o per lo meno un umanoide. Era più alto della media degli uomini che aveva visto e ovviamente più alto di lui. Capelli bianchi riflettevano la luce sulla sua testa. La pelle però non lo convinceva, era difficile vederla bene da quella distanza ma sembrava diversa. Si avvicinò silenziosamente, non avrebbe più parlato, non si sarebbe fatto sentire, troppo rischioso.

Quando si tolse i guanti Edhir poté vedere le braccia dell'individuo. Ora ne era sicuro, non era umano, scaglie ricoprivano gli avambracci, e la mani erano dotate di artigli simili a lame.

"Se non è amico sono cazzi"

Fu il suo primo pensiero, ma se l'essere si fosse accorto di lui forse non avrebbe avuto il tempo di pensare altro.
Scattò in linea retta, testa bassa e corpo sbilanciato in avanti, i piedi veloci sollevavano acqua lasciando schizzi tutto dietro di se, gli arrivò talmente vicino da poter vedere le piccole scaglie che gli ricoprivano le faccia, talmente piccole che sarebbero sembrate pelle umana da un altra distanza. Non era sicuro di cosa stava facendo, ne di poterlo ferire. Eloressë si mosse rapido e silenzioso, colpì forte gli artigli

"si potranno rompere?"

"CLANG"

La lama si schiantò su di essi, l'impatto provocò delle scintille che si rifletterono nell'acqua simili a lucciole, Edhir rotolò di lato e nel farlo lanciò un coltello dritto al petto.
Non voleva ferirlo, solo testarlo, vedere se era amico, anche se dopo il suo attacco ne dubitava fortemente, ma almeno avrebbe scoperto se era vulnerabile

"Scusa"



Pensato Edhir
Parlato Edhir
Servo

:Edhir:

:Stato fisico: Integro
:Integrità mentale: Si sente vulnerabile e non è sicuro del perché abbia attaccato
:CS: 1 Destrezza
:Energie: 100 - 10% (disfare) = 90%%
:Abilità:
Invisibilità: Il ladro sparisce nel nulla, mimetizzandosi con l'ambiente circostante e divenendo completamente invisibile.
La tecnica ha natura magica. Il caster diverrà invisibile, mimetizzandosi alla perfezione con l'ambiente circostante. Mentre la tecnica ha effetto, l'utilizzatore potrà lanciare qualsiasi tipo di tecnica o intraprendere azioni di qualsiasi tipo senza timore che l'incanto si spezzi. La tecnica dura per un turno intero, ossia quello di attivazione, o può essere sciolta poco prima a seconda del volere del caster.
Consumo di energia: Medio

Disfare: Il ladro intuisce il punto di rottura dell'equipaggiamento nemico, sferrando un abile attacco capace di spezzare due differenti armi o oggetti dell'avversario.
La tecnica è un danno all'equipaggiamento di natura fisica. Il personaggio si scaglia contro l'avversario un duplice attacco o uno singolo ben mirato, capace di colpire due pezzi di equipaggiamento appartenenti al bersaglio della tecnica cagionando un danno basso ciascuno. Si potrà personalizzare l'attacco, ad esempio conferendo all'arma un'aura/forma diversa durante l'attivazione o una particolare acrobazia che preceda l'attacco, purché tali modifiche non rendano l'attacco meno distinguibile a chi lo deve affrontare o ne modifichino lo scopo - ossia esclusivamente distruggere due elementi d'equipaggiamento del bersaglio designato, lasciando suddetto incolume. La tecnica può bypassare passive di indistruttibilità e a prescindere dall'attuazione andrà affrontata come una tecnica fisica di potenza media. È attuabile sia utilizzando una propria arma da mischia che a mani nude, ma non potranno essere utilizzate armi a distanza, da tiro o da lancio. A livello scenico può essere utilizzata per disfare e smontare qualsiasi oggetto, o per scassinare una serratura.
Consumo di energia: Medio

Umbrafilia: L'affinità di Edhir con l'oscurità gli permette di dissolversi in una piccola nube di fumo per poi riapparire nello stesso punto in cui era svanito. La nube si espanderà fino a poco più della stazza di Edhir. Alla fine la nube imploderà facendo riapparire Edhir. E' una tecnica difensiva che potrà difendere da tecniche fisiche/magiche fino ad un danno medio. Tecnica di natura magica

Attacco furtivo: Il ladro approfitta di un momento di distrazione per affondare la propria arma nel corpo del nemico, causandogli una ferita sanguinolenta.
La tecnica ha natura fisica. Il caster compie un unico, rapido movimento per affondare la propria mano, un proprio dito o una propria arma da mischia nel corpo del nemico, nel tentativo di provocargli una ferita molto profonda, ma estremamente localizzata alla zona colpita - a seconda della personalizzazione è possibile utilizzare qualsiasi parte del corpo e qualsiasi arma, purché queste ultime siano da mischia. La tecnica ha potenza Media e provoca un danno Medio; la sua efficacia si basa sulla rapidità con la quale viene eseguita il gesto, tramite la quale è possibile penetrare più o meno in profondità.
Consumo di energia: Medio

Dúlinn: Edhir ha imparato a percepire i sensi di un bersaglio per un breve periodo, sia che il bersaglio sia umano che non. Ciò però non gli permette di entrare nella sua coscienza, solo di condividerne le percezioni e causerà un mal di testa alla vittima. Solo la vista verrà condivisa. L'abilità può essere contrastata con una difesa psionica media. Danno provocato alla psiche: Basso
Abilità razziali: Sensi migliorati - Udito finissimo abbastanza da riuscire ad orientarsi nell'oscurità provocando un leggero rumore con la lingua e udendo come tornava indietro e come prosegue nello spazi

:Armi:
Elerossë in mano
Aiwë (pugnali da lancio) 19/20
Corazza-intatta

:Riassunto:
Edhir sente il rumore del suo "compagno" che si abbevera e lo nota, prima prova ad attirare la sua attenzione, successivamente si mette a correre spinto da un senso di insicurezza e cerca con la lama di rompere gli artigli demoniaci, rotola di lato per mettersi al sicuro e lancia un coltello da lancio per testare le scaglie

Pk: On (senza furti)

Note:
Mi scusa per la "grezzezza" del post ma sono stra nei casini con la maturità e non ho potuto fare di meglio. Dopo lunedì di sicurò avrò più tempo (non molto di più ma di più) Uso i giorni di proroga per coprire il ritardo.

 
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Endymyon
view post Posted on 24/6/2014, 22:53




Ad Extirpanda ~ Mirror


Gli occhi cerulei di Hiryu erano fissi sul suo avversario. Quello non aveva timore di lui, sennò non avrebbe incominciato a correre sguainando la spada: il nemico aveva paura. Sorrise nel constatare quanto l'istinto animale fosse presente nel oscuro figuro.
Forse si assomigliavano, razza a parte.

Era questione di secondi, di pochi istanti, prima che la lama arrivasse a una distanza adeguata per colpirlo, eppure l'assassino rimase quasi immobile. Qual'era l'obiettivo del ragazzo? E cosa voleva fare con un coltellino? Si voleva far amazzare subito dalla sua katana?
Vide la lama alzarsi a mezz'aria, posizionandosi per meno di un secondo in orizzontale.
Era un tondo.
Hiryu allungò la mano sinistra con tutto l'avambraccio, andando a parare il coltello avversario, ma sentì una forza notevole impressa nell'arma, e in un fiato alzò anche la mano destra, che ancora impugnava il mantello, per difendere il petto. La lama cozzò con vigore anche contro il secondo avambraccio, e in meno di un battito di ciglia una sensazione di debolezza lo pervase. Era qualcosa di simile a quando si svegliava e cercava di fare qualche flessione. La bassa pressione del sangue ci metteva sempre del tempo per irrorare bene i muscoli, e in quei momenti, anche stringere una bottiglia in mano era difficile. Quel torpore però venne accompagnato subito da un piccolo fremito.
Ad una ad una le scaglie caddero nell'acqua, addentrandosi nelle tenebre profonde dell'oceano.
Assieme alla puzza di salsedine, Hiryu inspirò qualcosa di nuovo. Era l'odore fiero e pungente della sfida. Con quella mossa l'avversario gli aveva dichiarato guerra. Subito si pentì di non averlo preso sul serio, l'insolenza di quel uomo andava punita.

La mano destra strinse il mantello mentre guardava il nemico. La capriola di lato fu solo una finta, un coltello sbucò veloce, e con la mano a mezz'aria, quasi a voler tirare una manata all'arma, il mezzodemone frappose la barriera di tessuto tra sé il pugnale. Ne rimediò soltanto una piccola ferita sul dorso della mano destra, ma nulla di eccessivamente doloroso.
Rapido, lanciò il mantello verso l'avversario, poco distante, per poi creare una sfera tra le sue mani. La ruppe buttandola ai piedi dell'avversario, e mentre la nebbia si espandeva avvolgendo il campo di battaglia, Hiryu incominciò a salire pochi scalini d'aria. Due falcate e il suo piede destro già mirava alla faccia del nemico. Sarebbe riuscito a schivare quel colpo?
Ancora due passi, prima di fermarsi. Doveva togliersi gli stivali, i suoi piedi stavano nuotando, e se l'acqua fosse caduta da qualche parte, il suo avversario si sarebbe potuto accorgere di lui.

Mentre tirava i lacci dal suo corpo una decina di serpenti saltarono verso il nemico del loro padrone. Il loro compito era di iniettargli quanto più veleno possibile nelle gambe e nelle mani. Hiryu voleva che anche lui provasse una sensazione spiacevole, anche se nulla forse poteva eguagliare la perdita dei suoi artigli.
Guardandosi le mani, per la prima volta, si accorse quanto fosse umano sotto le sue scaglie. La pelle, ed il sangue: sembrava qualcosa di irreale.

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La ferita che aveva ricevuto poco prima incominciò a bruciare quando estrasse Musashi. Il suo avversario doveva soffrire.




Hiryu

Stato fisico: Basso (taglio alla mano destra)
Stato mentale: Illeso
Energie: 80%
CS: 1 Destrezza

Armi/Armature:
-Progenie demoniaca (zanne)--->Rotte;
-~Ryū no kawa~ (Armatura naturale);
-Musashi (katana) --->Sguainata

Oggetti:
-Biglia Oscura
-Biglia Accecante

Passive:
-Immortalità (Il Ricordo del Defunto)
-Difesa psionica passiva (Abilità Razziale)
-Non emissione di rumori o odori (Talento Assassino)
-Sostegno: Rende in grado di camminare su qualsiasi superficie (aria inclusa)



Attive utilizzate:

CITAZIONE
Nebbia: Il ladro infrange un fumogeno che si disperde in una vasta area, impedendo al nemico di orientarsi o di determinare la sua posizione.
La tecnica è una illusione di natura fisica. Il caster scaglia una biglia fumogena che una volta infranta rilascerà una nube fitta che permeerà il campo di battaglia o un'aria parecchio ampia. Questa impedirà a qualsiasi avversario di scorgere poco oltre il proprio naso, anche coloro che possiedono particolari abilità passive per vedere oltre la nebbia. Il caster non avrà alcuna difficoltà a vedere attraverso la nebbia. A seconda della personalizzazione, è possibile far sì che quest'ultima divenga fumo, gas o simili - purché essa non risulti in alcuna maniera nociva. La nube resta sul campo di battaglia per un totale di due turni compreso quello d'attivazione, potendo essere richiamata prima del secondo al desiderio dell'utilizzatore.
Consumo di energia: Medio

CITAZIONE
Serpenti: Il ladro evoca accanto a sé, all'improvviso, un piccolo numero di pericolosi serpenti che combatteranno il nemico al posto suo, essendo al suo completo servizio.
La tecnica ha natura di evocazione. Richiama una piccola somma di creature velenose, generalmente serpenti, ma a seconda della personalizzazione possono essere utilizzate anche altre creature terrestri che possiedono veleno, come ragni enormi o simili. Le creature potranno raggiungere le dimensioni massime di un segugio, e potranno essere richiamate in un numero massimo di tre contemporaneamente - in tal caso, la loro potenza sarà tripartita. Le creature verranno gestite dall'evocatore, e non andranno trattate autoconclusivamente. I loro attacchi fisici provocheranno un danno ignorabile all'avversario: l'unico danno da conteggiare sarà quello del veleno che inietteranno in lui ad ogni attacco compiuto con successo; tale ha la capacità di scatenare piccole emorragie interne e simili sintomi. Potranno rimanere in campo per un massimo di due turni, potendo essere richiamati prima a volontà del caster o fino a quando non saranno distrutti dopo aver subito complessivamente un danno Basso. La potenza totale delle creature evocate sarà Bassa e avranno a disposizione 2 CS.
Consumo di energia: Medio

Riassunto: Hiryu guarda l'avversario avvicinarsi, e quando è vicino, tenta di parare il colpo di pugnale, sottovalutando la forza dell'attacco, e finendo per usare anche la seconda mano per pararsi. Subito l'effetto sugli artigli, le mani perdono le scaglie e gli artigli. Subito dopo, guardando la capriola e notando il pugnale da lancio, con la mano destra tenta di fare una parata, avendo ancora il mantello stretto in pugno. Il pugnale trapassa in parte il mantello, ma la quantità di tessuto e la velocità con cui il mezzodemone sposta la mano fanno si che la ferita sia di entità bassa.
A questo punto inizia la sua offensiva, lanciando il mantello e poi utilizzando Nebbia (sotto forma di biglia). Con due falcate e mezz'aria (Passiva: Sostegno) si affretta a tirare un calcio in faccia a Edledhir, e poi fare altri due passi per allontanarsi. Fatto ciò si abbassa per togliersi le scarpe fradice in modo da non farle gocciolare, magari sul suo avversario con il rischio di essere scoperto, ed intanto scendono dai suoi vestiti anche dei serpenti neri. Sono 10 serpenti ( totale di 2 CS ad agilità) che provano a mordere Edledhir ad altezza avambraccio/mano e polpaccio/piede. Circa 2-3 per arto.

Alla fine Hiryu si guarda la mano ferita e senza scaglie, uguale a qualsiasi mano umana, e si altera perché in fondo disprezza un po' gli uomini (passato da schiavo :V)

Tanto per continuare con immagini made by me, gli occhi di Hiryu dimostrano che è scazzato xD


 
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LordDreamer
view post Posted on 28/6/2014, 19:35





Una ad una le scaglie caddero, scendendo lentamente verso il fondale scuro.

"Perché l'ho attaccato? Perché!?"

Il mezzo demone si riparò dal suo coltello da lancio col mantello, procurandosi una piccola ferita sul dorso della mano. Edhir sorrise, un sorriso sfociato dalla paura o da autocompiacimento? Forse entrambi. Un sorriso isterico

Era ancora piegato, con le ginocchia fradice quando il mantello dell'avversario gli piombò addosso, una piccola sfera di fumo si era generata nelle mani del nemico, la ruppe ai piedi del mezz'elfo e la nebbia dilagò. Fu come diventare cieco. Non riusciva a vedere ad un palmo dal suo naso, sentiva l'acqua sotto di se ma poco altro riusciva a percepire dell'ambiente intorno. Chiuse gli occhi, non sarebbe serviti, si concentrò sul suo udito. Eredità della razza materna il suo udito era molto sviluppato, abbastanza da sentire l'aria fendersi

"Fshhh"

Si buttò a terra, era fradicio ma il calcio gli aveva appena sfiorato la testa, forse portato via qualche capello ma nulla di più. Ancora ad occhi chiusi rimase a sentire, in attesa del momento giusto per fare la sua mossa.

Sibili si propagarono nell'aria, si scansò d'istinto ma non poté far nulla contro tutti quei serpenti.

Prima uno, poi due gli morsero le caviglie, Eloressë fendette l'aria in più punti, sentì tonfi nell'acqua, ne aveva eliminati un po', il sinuoso ballo continuò per un po' finché i serpenti non furono tutti a terra e piano piano anche loro sprofondarono nell'abisso. Edhir era stato morso da almeno cinque serpenti, caviglie e polpacci erano doloranti e iniziavano a bruciare.

La nebbia si era diradata, i capelli bianchi del suo avversario contrastavano sul sangue che gli colava dalle mani, rosso come il più bello dei rubini scendeva in gocce espandendosi nella distesa d'acqua sotto di loro.

Quando il mezzo demone estrasse la sua katana Edhir sparì, non sapeva se poteva percepirlo per cui decise di agire velocemente, camminò sull'acqua senza far rumore, ma le onde che si propagavano dai suoi piedi potevano farlo scoprire, mise la mano in tasca e trovò della terra, probabilmente del campo di battaglia del guardiano, prese in mano tutta la terra trovata e la lanciò intorno a se, piccole onde si propagarono in ogni direzione, l'acqua si increspò e permise ad Edhir di spostarsi alle spalle del ragazzo.

Edhir cercò di affondare la lama nella schiena di lui

"Non mi ha fatto niente"

Il mezz'elfo era un ladro, anche un assassino se conveniva, ma mai aveva ucciso, rubato o fatto qualcosa ad un innocente, gli incarichi che accettava erano sempre contro gente che aveva fatto qualcosa di sbagliato, o semplicemente che aveva abbondanza di beni e quindi poteva permettersi di "regalarne" un po' ai più bisognosi.

Ma quel mezzo demone non gli aveva fatto nulla, era lì in quella distesa d'acqua con lui e probabilmente come lui non sapeva come ci fosse arrivato.
Si girò in cerca dell'ombra che prima gli aveva parlato, dov'era? cos'era? e se fosse stata l'ombra il vero nemico? Se gli avesse messo lei in mente l'idea che quell'individuo davanti a lui fosse un nemico.

Aveva domande e voleva una risposta ma l'ombra non si vedeva, svanita nel nulla così com'era apparsa.


Pensato Edhir
Parlato Edhir
Servo

:Edhir:

:Stato fisico: Diversi morsi di serpente a gambe e caviglie e intorpidimento degli arti interessati
:Integrità mentale: Si sente vulnerabile e non è sicuro del perché abbia attaccato
:CS: 1 Destrezza
:Energie: 90 - 20 = 70%
:Abilità:
Invisibilità: Il ladro sparisce nel nulla, mimetizzandosi con l'ambiente circostante e divenendo completamente invisibile.
La tecnica ha natura magica. Il caster diverrà invisibile, mimetizzandosi alla perfezione con l'ambiente circostante. Mentre la tecnica ha effetto, l'utilizzatore potrà lanciare qualsiasi tipo di tecnica o intraprendere azioni di qualsiasi tipo senza timore che l'incanto si spezzi. La tecnica dura per un turno intero, ossia quello di attivazione, o può essere sciolta poco prima a seconda del volere del caster.
Consumo di energia: Medio

Disfare: Il ladro intuisce il punto di rottura dell'equipaggiamento nemico, sferrando un abile attacco capace di spezzare due differenti armi o oggetti dell'avversario.
La tecnica è un danno all'equipaggiamento di natura fisica. Il personaggio si scaglia contro l'avversario un duplice attacco o uno singolo ben mirato, capace di colpire due pezzi di equipaggiamento appartenenti al bersaglio della tecnica cagionando un danno basso ciascuno. Si potrà personalizzare l'attacco, ad esempio conferendo all'arma un'aura/forma diversa durante l'attivazione o una particolare acrobazia che preceda l'attacco, purché tali modifiche non rendano l'attacco meno distinguibile a chi lo deve affrontare o ne modifichino lo scopo - ossia esclusivamente distruggere due elementi d'equipaggiamento del bersaglio designato, lasciando suddetto incolume. La tecnica può bypassare passive di indistruttibilità e a prescindere dall'attuazione andrà affrontata come una tecnica fisica di potenza media. È attuabile sia utilizzando una propria arma da mischia che a mani nude, ma non potranno essere utilizzate armi a distanza, da tiro o da lancio. A livello scenico può essere utilizzata per disfare e smontare qualsiasi oggetto, o per scassinare una serratura.
Consumo di energia: Medio

Umbrafilia: L'affinità di Edhir con l'oscurità gli permette di dissolversi in una piccola nube di fumo per poi riapparire nello stesso punto in cui era svanito. La nube si espanderà fino a poco più della stazza di Edhir. Alla fine la nube imploderà facendo riapparire Edhir. E' una tecnica difensiva che potrà difendere da tecniche fisiche/magiche fino ad un danno medio. Tecnica di natura magica

Attacco furtivo: Il ladro approfitta di un momento di distrazione per affondare la propria arma nel corpo del nemico, causandogli una ferita sanguinolenta.
La tecnica ha natura fisica. Il caster compie un unico, rapido movimento per affondare la propria mano, un proprio dito o una propria arma da mischia nel corpo del nemico, nel tentativo di provocargli una ferita molto profonda, ma estremamente localizzata alla zona colpita - a seconda della personalizzazione è possibile utilizzare qualsiasi parte del corpo e qualsiasi arma, purché queste ultime siano da mischia. La tecnica ha potenza Media e provoca un danno Medio; la sua efficacia si basa sulla rapidità con la quale viene eseguita il gesto, tramite la quale è possibile penetrare più o meno in profondità.
Consumo di energia: Medio

Dúlinn: Edhir ha imparato a percepire i sensi di un bersaglio per un breve periodo, sia che il bersaglio sia umano che non. Ciò però non gli permette di entrare nella sua coscienza, solo di condividerne le percezioni e causerà un mal di testa alla vittima. Solo la vista verrà condivisa. L'abilità può essere contrastata con una difesa psionica media. Danno provocato alla psiche: Basso
Abilità razziali: Sensi migliorati - Udito finissimo abbastanza da riuscire ad orientarsi nell'oscurità provocando un leggero rumore con la lingua e udendo come tornava indietro e come prosegue nello spazi

:Armi:
Elerossë in mano
Aiwë (pugnali da lancio) 19/20
Corazza-intatta

:Riassunto:
Edhir schiva l'attacco fisico grazie all'abilità razziale che gli permette di sentire l'aria fendersi, i serpenti lo attaccano, riesce a difendersi da alcuni di essi ma qualche morso passa, finita l'offensiva sparisce utilizzando l'abilità invisibilità, copre le tracce dei suoi passi gettando sull'acqua dei sassolini e terriccio trovati in tasca. Arrivato alle spalle usa attacco furtivo nell'intento di conficcare eloresse nella schiena di Hiryu. Preso dai sensi di colpa ripensa al perché ha attaccato e si accorge che l'ombra che gli aveva parlato prima è sparita
Pk: On (senza furti)

Note:
Mi scusa per la "grezzezza" del post ma sono stra nei casini con la maturità e non ho potuto fare di meglio. Dopo lunedì di sicurò avrò più tempo (non molto di più ma di più) Uso i giorni di proroga per coprire il ritardo.

 
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Endymyon
view post Posted on 1/7/2014, 16:24




Ad Extirpanda ~ Mirror


"Come diamine ha fatto!?"

Lo sgomento si frappose per una manciata di secondi alla rabbia che provava verso il suo avversario. I suoi serpenti, benché non fossero forti, erano caduti in acqua tagliati tutti a pezzettini, la nebbia si era dileguata ed il suo avversario non sembrava minimamente provato da ciò; non aveva nemmeno il fiato corto.
Lo aveva sottovalutato probabilmente, e ciò non andava bene.
In pochi secondi Hiryu lo perse di vista. Dove prima si stagliava alto sopra le onde il suo nemico, ora non vi era nulla. Il mare sconfinato si estendeva verso l'orizzonte, riflettendo la luce del sole. Il mare aveva ormai inghiottito gran parte di tutto ciò che il mezzodemone possedeva, e anche la sua calma sembrava stesse per vacillare.
Gli occhi si mossero alla ricerca di increspature nell'acqua: eccole, di fronte a lui.
Strinse la presa su Musashi, ma in un attimo i cerchi nell'acqua si moltiplicarono quasi a semicerchio. Anche il suo avversario aveva capito che forse era meglio non lasciare tracce, ma a differenza sua, sembrava non sapesse camminare nell'aria. L'acqua si attaccava ai piedi dell'avversario, e ogni passo che faceva alcune gocce si alzavano. Le seguì con lo sguardo, finché la vista periferica non incontrò il suo limite. Era il tempo di saggiare il suo avversario. Il ciondolo si caricò di energia, stava già per richiamare le ossa per farsi proteggere. La coltellata arrivò troppo in fretta, le ossa non erano arrivate dal fondo dell'oceano.
Sentì la lama che perforava le sue vesti, intaccando le sue scaglie, rompendole, per poi farsi spazio tra due delle sue costole. Spinto dall'impatto e anche dal voler assecondare i movimenti della lama che penetrava le sue carni, Hiryu mosse il corpo in avanti, portando il lato destro più lontano dal suo avversario, per brandire subito la katana a due mani. Era un buon momento, la sua ferita forse aveva creato un'apertura nella guardia nemica.
Girò su se stesso il sicario, muovendo il peso del corpo sulla gamba sinistra, ancora un po' arretrata, mentre si abbassava. Avrebbe tirato un fendente diagonale ad altezza dell'anca o della coscia, peccato non riuscisse a vedere il suo avversario.
Una volta girato la spada rimase solo nella mano sinistra, mentre la destra andò ad una tasca e tirò fuori una biglia bianca che buttò ai suoi piedi. Spostò gli occhi verso l'alto, portando l'avambraccio destro lo alzava verso la sua faccia. Una forte luce si diramò dappertutto.
Non aspettò nemmeno un secondo prima di scaricare un enorme drago di elettricità di fronte a sé, nella posizione in cui il suo nemico era quando lo aveva pugnalato alle spalle.

Riportò la spada nella mano destra mentre indietreggiava nell'aria, voleva allontanarsi almeno di una decina di metri verso l'alto, non gli andava di farsi infilzare una seconda volta. Sangue e sudore si mischiavano sulla maglia, ed un misto di dolore, agonia, disprezzo e confusione incominciò a bombardargli la mente. Quei dieci metri erano sembrati una montagna, e la ferita che aveva sulla schiena non era da sottovalutare, muovere troppo il busto gli arrecava una fitta intensa che non poteva placare. Eppure non bastava. Tutto ciò non lo faceva demordere dal voler far soffrire, ora ancora di più, l'uomo suo avversario. Ma era stanco.
Sentiva quasi di cader a pezzi; prima gli artigli, ora la schiena. Quasi non capiva cosa lo stesse facendo combattere.

“Mi ha ferito, ed attaccato senza motivo, e ora osa anche ferirmi”

Sotto Hiryu, l'ombra scura stava galleggiando nell'acqua. Senza preavviso scagliò nel cielo un breve fascio di energia.




Hiryu
Stato fisico: Danno Basso (taglio alla mano destra) + Danno Medio (taglio profondo sulla schiena)
Stato mentale: Illeso
Energie: 60%
CS: 1 Destrezza

Armi/Armature:
-Progenie demoniaca (zanne)--->Rotte;
-~Ryū no kawa~ (Armatura naturale);
-Musashi (katana) --->Sguainata

Oggetti:
-Biglia Oscura
-Biglia Accecante--->Utilizzata

Passive:
-Immortalità (Il Ricordo del Defunto)
-Difesa psionica passiva (Abilità Razziale)
-Non emissione di rumori o odori (Talento Assassino)
-Sostegno: Rende in grado di camminare su qualsiasi superficie (aria inclusa)

Attive utilizzate:

CITAZIONE
« Thundaga (Thunder God)»
Dominare un elemento è uno dei primi passi per diventare un mago dedito alla distruzione. La folgore, elemento più affine a Hiryu è stata scelta sia per la rapidità con cui colpisce, sia per gli innumerevoli danni che può provocare. Tutti coloro che hanno sperimentato sulla propria pelle un fulmine, sanno che l'ustione è solo una parte dei danni che essa infligge al corpo, infatti un fulmine crea anche un impulso elettrico, uno shock che fa contrarre tutti i muscoli del corpo in uno spasmo che può essere anche fatale. L'assassino non solo ha imparato a controllare la semplice emanazione dell'evento naturale, ma riesce persino a crearlo nelle sue vicinanze prossime e manipolarne, oltre alla forma, anche il colore.
Dominio elementare della folgore:
-Utilizzo a scopo offensivo;
-Single Target
-Suddivisione dei danni tra ustioni e danni da shock (--> Shock inteso come danno da elettricità che può causare contrazione dei muscoli etc... non danno psionico)
[Tecnica personale 1/10- Abilità Costo: Variabile]---> Alto in questo caso

CITAZIONE
Costellazione: Il negromante scaglia un grosso ammasso di energia nel cielo, sopra il campo di battaglia; questo si scaricherà a terra solo più avanti, in maniera totalmente inaspettata.
La tecnica ha natura magica, elemento sacrilego. Il negromante forma una gigantesca emanazione energetica e la lancia nel cielo, molto in lontananza, o la genera direttamente lì, visibile e inquietante come una spada di Damocle che penda sul collo dei contendenti. La forma, l'aspetto e il colore dell'emanazione saranno a discrezione della personalizzazione da parte dell'utente. La tecnica si riverserà contro l'avversario il turno successivo a quello del cast o al termine del turno stesso, a desiderio del caster. La tecnica ha potenza Media e provocherà un danno di pari entità sotto forma di ustione. Contro gli angeli il danno varia a Alto, mentre contro i demoni si abbassa a Basso: la potenza non subisce alcuna variazione.
Consumo di energia: Medio

Riassunto: Hiryu rimane sconcertato per la sparizione della Nebbia e di come il suo avversario sia riuscito a tranciare i serpenti. Pensa di averlo sottovalutato, poi vede l'acqua muoversi. L'escamotage della terra sembra funzionare, ma stando attento all'acqua Hiryu capisce cosa sta facendo il suo avversario. Intento a richiamare la difesa del ciondolo, viene infilzato prima che possa attivarla, perciò si lancia subito al contrattacco. Il dolore della ferita passa in secondo piano, per via della rabbia. Girando su se stesso e abbassandosi un poco va a tirare un fendente in diagonale dall'alto verso il basso verso la parte inguinale/cosce dell'avversario, per tentare ancora una volta di togliergli la possibilità di muoversi. Finito di girare, ancora furioso, lancia una Biglia Accecante e usa la sua tecnica personale. Un drago bianco di elettricità di potenza Alta. Indietreggia infine, in aria (un angolo di 45% dalla superficie dell'acqua) tramite la passiva Sostegno, per non essere alla portata del nemico.
Per via del 60% di energie, e non avendo sconfitto il boss nella giocata precedente, Hiryu subisce il malus:
CITAZIONE
75% energia: i personaggi cominceranno ad avvertire un live senso di malessere e stordimento.

Purtroppo non posso renderlo come perdita della volontà perché mi avvalgo del aiuto del Servo della Volontà per usare Costellazione (pergamena del negromante sopra citata) che agirà il prossimo turno.


Scusate il post fatto in una mezz'oretta scarsa, ma il 4 ho l'orale della matura, e da bravo bimbo studio senza ritegno


 
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LordDreamer
view post Posted on 7/7/2014, 17:58





Lo squarcio si aprì violentemente, aveva osato troppo, lo avevo sottovalutato. La gamba cedette, Edhir si lasciò sfuggire un urlo

"Ahh"

Lo soffocò, non voleva apparire debole, lo zaffiro del mare ed il rubino del sangue si mischiavano sotto i suoi piedi in una macchia sempre più espansa.

Sapore di sale, la ferita bruciava ancora di più a causa dell'acqua salata, provò a rialzarsi, ma ricadde.

Era umiliante, costretto a reggersi su una gamba sola, il fiato corto, i vestiti fradici e impregnati di sangue.

Non fece in tempo a pensare a niente che il suo avversario punto un braccio al cielo, specchio blu del mare macchiato di bianco. Una luce accecante gli impedì la vista. Sentì un brivido, poi i suoi muscoli si contrassero, cadde di nuovo.

Era a terra, la gamba sanguinava, i muscoli in preda a spasmi e probabilmente coperto di ustioni. Lo sguardo era fisso al cielo, non voleva vedere, non voleva sentire. Chiuse di nuovo gli occhi, un docile sorriso riempì il suo volto.

Lacrime mimetizzate dall'acqua di mare iniziarono a solcarli il viso

"Ciao mamma"

Fu il suo primo pensiero, pensava di andarsene, voleva raggiungere l'azzurro telo disteso sopra di lui.

Vide l'avversario salire in alto, librarsi in volo e fermarsi ad osservarlo. Strinse i pugni e attese la fine, ma questa non arrivava. Il dolore attanagliava la sua mente, e sembrava che niente stesse arrivando a placarlo.

"Che cazzo sto facendo"

Si sedette, punto le ginocchia e poi i pugni sullo specchio d'acqua. Le forze tornavano, si alzo in piedi appoggiando il meno possibile la gamba dolorante. Se doveva morire voleva farlo con onore.

Davanti a se l'ombra riapparve, alzo un arto e sparò un fascio di luce, che salì sempre più su fino a fermarsi, piccola stella nel cielo.


Non capiva cosa stesse accadendo e perché l'ombra avesse agito in quel modo. La vista era offuscata dal dolore, la gamba lo rallentava, si portò sotto l'avversario

"Scendi, se devi finirmi fallo con onore"

Eloressë in mano, stretta nel pugno. Con l'altra mano lanciò coltelli da lancio verso il nemico, lo avrebbe affrontato faccia a faccia.

L'ombra si era avvicinata al mezz'elfo. Appena la vide scatto indietro dimenticando la ferita alla gamba, l'ombra lo guardo

"se così desideri"

si rivolse al mezzo demone che si librava in aria mosse velocemente la mano e una violenta folata di vento si scaglio sul nemico sferzando l'aria con tanta violenza da provocare una gran rumore


Pensato Edhir
Parlato Edhir
Servo

:Edhir:

:Stato fisico: Diversi morsi di serpente a gambe e caviglie e intorpidimento degli arti interessati, uno squarcio che dalla coscia va fino all'inguine, diverse ustioni su tutto il corpo e spasmi muscolari.
:Integrità mentale: Intimorito e confuso, pronto a morire con onore
:CS: 1 Destrezza
:Energie: 70%
:Abilità:
Invisibilità: Il ladro sparisce nel nulla, mimetizzandosi con l'ambiente circostante e divenendo completamente invisibile.
La tecnica ha natura magica. Il caster diverrà invisibile, mimetizzandosi alla perfezione con l'ambiente circostante. Mentre la tecnica ha effetto, l'utilizzatore potrà lanciare qualsiasi tipo di tecnica o intraprendere azioni di qualsiasi tipo senza timore che l'incanto si spezzi. La tecnica dura per un turno intero, ossia quello di attivazione, o può essere sciolta poco prima a seconda del volere del caster.
Consumo di energia: Medio

Disfare: Il ladro intuisce il punto di rottura dell'equipaggiamento nemico, sferrando un abile attacco capace di spezzare due differenti armi o oggetti dell'avversario.
La tecnica è un danno all'equipaggiamento di natura fisica. Il personaggio si scaglia contro l'avversario un duplice attacco o uno singolo ben mirato, capace di colpire due pezzi di equipaggiamento appartenenti al bersaglio della tecnica cagionando un danno basso ciascuno. Si potrà personalizzare l'attacco, ad esempio conferendo all'arma un'aura/forma diversa durante l'attivazione o una particolare acrobazia che preceda l'attacco, purché tali modifiche non rendano l'attacco meno distinguibile a chi lo deve affrontare o ne modifichino lo scopo - ossia esclusivamente distruggere due elementi d'equipaggiamento del bersaglio designato, lasciando suddetto incolume. La tecnica può bypassare passive di indistruttibilità e a prescindere dall'attuazione andrà affrontata come una tecnica fisica di potenza media. È attuabile sia utilizzando una propria arma da mischia che a mani nude, ma non potranno essere utilizzate armi a distanza, da tiro o da lancio. A livello scenico può essere utilizzata per disfare e smontare qualsiasi oggetto, o per scassinare una serratura.
Consumo di energia: Medio

Umbrafilia: L'affinità di Edhir con l'oscurità gli permette di dissolversi in una piccola nube di fumo per poi riapparire nello stesso punto in cui era svanito. La nube si espanderà fino a poco più della stazza di Edhir. Alla fine la nube imploderà facendo riapparire Edhir. E' una tecnica difensiva che potrà difendere da tecniche fisiche/magiche fino ad un danno medio. Tecnica di natura magica

Attacco furtivo: Il ladro approfitta di un momento di distrazione per affondare la propria arma nel corpo del nemico, causandogli una ferita sanguinolenta.
La tecnica ha natura fisica. Il caster compie un unico, rapido movimento per affondare la propria mano, un proprio dito o una propria arma da mischia nel corpo del nemico, nel tentativo di provocargli una ferita molto profonda, ma estremamente localizzata alla zona colpita - a seconda della personalizzazione è possibile utilizzare qualsiasi parte del corpo e qualsiasi arma, purché queste ultime siano da mischia. La tecnica ha potenza Media e provoca un danno Medio; la sua efficacia si basa sulla rapidità con la quale viene eseguita il gesto, tramite la quale è possibile penetrare più o meno in profondità.
Consumo di energia: Medio

Dúlinn: Edhir ha imparato a percepire i sensi di un bersaglio per un breve periodo, sia che il bersaglio sia umano che non. Ciò però non gli permette di entrare nella sua coscienza, solo di condividerne le percezioni e causerà un mal di testa alla vittima. Solo la vista verrà condivisa. L'abilità può essere contrastata con una difesa psionica media. Danno provocato alla psiche: Basso
Abilità razziali: Sensi migliorati - Udito finissimo abbastanza da riuscire ad orientarsi nell'oscurità provocando un leggero rumore con la lingua e udendo come tornava indietro e come prosegue nello spazi

Abilità dell'ombra: Vento violento: Lo sciamano sfrutta le sue conoscenze degli elementi per generare, con un solo gesto, una sferzata di vento abbastanza forte da spazzare via un essere umano.
La tecnica ha natura magica ed è legata all'elemento vento. Il caster, senza particolari tempi di concentrazione, può muovere una mano con un gesto secco, rapido, violento; subito verrà quindi generata una folata di vento fortissima e impetuosa. Questa potrà spingere via un essere umano (e creature di stazza equivalente, o inferiore) scaraventandolo lontano con violenza. Il vento (o la caduta, a discrezione della vittima) causeranno un danno di entità Alta totale, ragion per cui la tecnica non è utilizzabile come difesa: sarebbe in quel caso infatti una countermove. Utilizzata ad area avrà un potenziale offensivo Medio.
Consumo di energia: Alto

:Armi:
Elerossë in mano
Aiwë (pugnali da lancio) 15/20
Corazza-intatta

:Riassunto:
Ehir viene colpito dalla Katana che gli squacia la coscia fino all'inguine, fa fatica a reggersi in piedi e cade più volte sull'acqua. La biglia lo accieca mentre ancora si sta rialzando, non vede nemmeno il drago che lo colpisce. Il suo corpo si contrae, le ferite bruciano a contatto con l'acqua. Aspetta la morte ad occhi chiuse ma riprende forza e decide che se deve morire lo farà lottando. Vede l'ombra che scaglia la luce in cielo rimanendo ancora più confuso. Si avvicina al mezozdemone che però è irraggiungibile dalle sue abilità, gli chiede di scendere istigandolo lanciandogli 4 coltelli. L'ombra come se si fosse accorta della sua volontà si avvicina a lui e con un rapido cenno scatena una fortissima folata di vento sul nemico
Pk: On (senza furti)

Note:
Prima la fine dell'anno, poi la maturità, ora il computer rotto. Mi scuso molto col mio avversario ma devo utilizzare gli altri 2 giorni di ritardo. Sto scrivendo dal computer di un amico visto che il mio ha deciso di morire -.- Scusate ancora

 
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Endymyon
view post Posted on 7/7/2014, 22:55




Ad Extirpanda ~ Mirror


Guardar cadere il suo avversario e poi vederlo rialzarsi aveva fatto comparire un sorriso quasi sadico sul volto di Hiryu. Era compiaciuto nel osservare che quello lì non poteva tenergli testa, almeno in aria. Colui che prima era riuscito a metterlo alle strette ora si inginocchiava ai suoi piedi, facendo persino fatica a stare in piedi.

Il sorriso sparì in fretta dal suo volto quando sollevò le spalle. Una smorfia di dolore si disegnò in fretta sotto le scaglie.

«Perché? Non riesci a raggiungermi?» disse quasi beffardo.

L'arrivo dei coltelli era già stato anticipato nella mente del sicario. Si aspettava sinceramente qualcosa di più, ma forse ora lo sopravvalutava. Girato quasi di tre quarti rispetto all'avversario ed impugnata a due mani Musashi, girò la katana di lato ed andò ad intercettare il primo coltello. Il secondo invece lo schivò, saltando di lato.
Forse doveva scendere e affrontare direttamente il suo avversario.
Ma non aveva voglia.
Un repentino conato di vomito lo colse senza preavviso. Bloccò il rigurgito, ma per farlo non ebbe tempo di prepararsi per il terzo coltellino. Tentò un movimento rapido verso la sua destra, ma un dolore si acuì: quello della schiena. Non solo in un attimo gli sembrò che un pugnale gli penetrasse tra le costole, ma anche quello lanciato dal suo avversario andò a colpirlo all'avambraccio sinistro.
Un urlo di dolore riecheggiò sopra l'acqua, prima che tentasse di sopprimerlo. Se avesse avuto le sue scaglie, ciò non sarebbe mai successo.
Altre lacrime di un rosso cristallino caddero nel mare, dissolvendosi come se non fossero importanti.

Al quarto coltello non dovette nemmeno pensare, alla sola vista dell'ombra che gli puntava contro un braccio, subito capì che essa non era più imparziale. Le ossa che in precedenza aveva tentato di evocare risalirono dal fondale oceanico con una grande forza e andarono ad avvolgere l'assassino. Le ossa fermarono l'ultimo pugnale, e con esso anche la forte folata di vento che, impattando contro la cupola che si era formata attorno a Hiryu, incominciò a disintegrare quest'ultima. Quelli che una volta erano gli scheletri di pesci e di chissà quali altri mostri marini incominciarono a dissolversi nell'aria, lasciando di sé solo alcuni pezzi e per lo più una fine polvere.

Nella mano sinistra del mezzodemone solo una cosa si era salvata: ossi di seppia.

«Mi attacchi solo perché ti sembro un mostro, e pretendi di morire con onore? Tu, che mi hai attaccato senza motivo?» la sua voce era composta mentre il suo cuore era in preda al più violento dei fuochi. Tentava di trattenerlo dentro di sé, ma già una volta si era scontrato per lo stesso motivo. Il suoi pensieri andarono a Rogozin, con il quale aveva combattuto perché sembrava lo considerasse un mostro. Ora però era diverso, si erano menati di santa ragione e avevano concluso che, in verità, vi erano uomini più mostruosi del mezzodemone.
Era comprensibile che chiunque vedesse le scaglie di Hiryu ne fosse un po' inorridito, era abituato alle facce contratte dal disgusto, e anche delle discriminazioni, ma ciò doveva finire. Voleva riempire di pugni chiunque lo vedesse in modo diverso da come lui si vedeva: una persona.

«Stai per cadere.» le ultime parole vennero fuori con foga, quasi un urlo che volesse veramente scuotere il suo avversario. In un attimo il lampo di luce che precedentemente la creatura d'ombra aveva mandato in cielo discese verso il suo nemico.
Non aveva importanza quel lieve requiem che sentiva in lontananza, non aveva importanza se qualcosa volesse azzannarlo. Voleva che gli fosse riconosciuto di essere una persona come le altre. Se solo avessero smesso con i soprusi, se solo non avessero preconcetti.
Sconsolato, sanguinante, infelice, debilitato. Dall'altro della sua posizione, ovunque volgesse lo sguardo, la stessa desolazione regnava sovrana.



Hiryu
Stato fisico: Basso (taglio alla mano destra)+ Medio alla Schiena + Medio all'avambraccio sinistro
Stato mentale: Illeso
Energie: 30%
CS: 1 Destrezza
Ricordo del Defunto: Medio su Critico

Armi/Armature:
-Progenie demoniaca (zanne)--->Rotte;
-~Ryū no kawa~ (Armatura naturale);
-Musashi (katana) --->Sguainata

Oggetti:
-Biglia Oscura
-Biglia Accecante--->Utilizzata

Passive:
-Immortalità (Il Ricordo del Defunto)
-Difesa psionica passiva (Abilità Razziale)
-Non emissione di rumori o odori (Talento Assassino)
-Sostegno: Rende in grado di camminare su qualsiasi superficie (aria inclusa)

Attive utilizzate:

CITAZIONE
Ma le attenzioni non sono mai troppe, soprattutto quando il corpo da sfruttare è gracile ed indifeso. Il Ricordo del Defunto è quindi in grado dii evocare un numero considerevole di ossa dal sottosuolo, qualunque esso sia, e andando a formare una cupola di protezione che difende il portatore da qualsiasi attacco, da qualsiasi insidia.[Tecnica a consumo Medio, difesa assoluta.]

CITAZIONE
Sconvolgere i sensi: Il ladro scombussola la mente del suo avversario e i suoi sensi per qualche istante, rendendo confuse e ambigue le sue percezioni.
La tecnica ha natura psionica. Il ladro attacca la mente dell'avversario direttamente, provocandogli danno. Questo si manifesta nella vittima come un fortissimo stordimento, che vedrà i propri sensi annebbiarsi - sarà ad esempio incapace di distinguere destra e sinistra e alto e basso come se il mondo fosse specchiato, non riuscirà a percepire correttamente la luce i colori o la distanza, le voci mescolate e così via in un unico turbine infernale e caotico. La tecnica provoca un danno totale alto alla mente della vittima, ha potenza alta, e può essere ostacolata solamente da opportune difese psioniche.
Consumo di energia: Alto

Riassunto:
Hiryu non ascolta il suo avversario e decide di non scendere. Deflette il primo pugnale, schiva il secondo ma viene beccato dal terzo anche per il malessere che prova per via del malus citato nel turno precedente.
Vedendo anche la creatura d'ombra che si appresta a lanciare un attacco, il mezzodemone si rinchiude in una sfera di ossa provenienti dal mare, parandosi sia dal Alto, sia dall'ultimo pugnale.
Fatto ciò, dice qualcosa al suo avversario, e poi lancia la sua psionica di potenza Alta [sconvolge l'uso degli arti con una simmetria assiale e una verticale. Muoverà quindi le gambe al posto delle mani ma anche la destra al posto della sinistra. Ovviamente succede nella mente del tuo avversario, come se gli impulsi che arrivano e che invia la sua mente andassero agli arti sbgliati :V]
L'utilizzo di altri 30% di energie porta all'attivazione di un altro malus:

CITAZIONE
50% energia: i personaggi cominceranno a notare in corrispondenza alla loro visione periferica strani movimenti e chiaroscuri mutevoli. Egualmente, lontana, avranno la sensazione di avvertire una musica soffusa e costante.

Nonostante ciò, sebbene dovesse provare paura, Hiryu è più indisposto alla battaglia di prima. La realizzazione (o semplicemente il suo pensare) di essere oggetto di discriminazione lo porta ad essere un po' giù di morale.



Note:
1) Utilizzo la difesa assoluta non perché sia messo troppo alle corde, ma perché è una difesa che mi consente, in questo caso, di poter moderare il consumo di energie e i danni subiti in vista dell'ultimo post.
2) Ho deciso di postare in fretta affinché si abbia più materiale possibile per una correzione, voglio sapere come sto andando.
3)Sì, ho usato molti termini che fanno riferimento alla vista :scl: La frase contenente "ossi di seppia" è più una trovata per inserire riferimenti a Montale; mi sembrava potesse suscitare ilarità nel mio compagno di giocata, che ha finito anche lui la matura come me (e Montale forse lo ha studiato, non so XD)
4) E la più importante: Sto cambiando Pg con l'avvento della patch. Nella nuova scheda al fondo vi è un link a quella di Hiryu. Ho venduto l'artefatto che utilizzo a duello già iniziato, quindi penso di poterlo utilizzare (almeno fino alla fine di quest'ultimo)

Non ti preoccupare Lord, sono cose che capitano :sisi:

 
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LordDreamer
view post Posted on 8/7/2014, 09:53






«Perché? Non riesci a raggiungermi?»

Defletté un pugnale, ne scansò un altro ma il terzo lo colpì sul braccio. Le sue scaglie non poteva più proteggerlo, piccole goccioline rosse iniziarono a cadere dall'alto.

Mentre il quarto pugnale volava ossa sbucarono dal fondo dell'oceano, ossa di pesci, di mostri o di chissà quale cosa fosse morta sul fondo di quella distesa acquosa. Le ossa avvolsero il mezzo demone respingendo il pugnale

Lo folata di vento si infranee su di esse e quest'ultime iniziano a polverizzarsi nell'aria.

«Mi attacchi solo perché ti sembro un mostro, e pretendi di morire con onore? Tu, che mi hai attaccato senza motivo?»

Era vero, non poteva raggiungerlo e poco poteva fare da laggiù con quella ferita alla gamba

"non me ne frega niente della tua natura, non so nemmeno io il motivo del nostro duello ma so che doveva esserci"

«Stai per cadere.»

Uscirono poderose quelle parole dal suo avversario, così forti da sconvolgerlo, non riusciva più a percepire dov'era, la testa gli doleva al punto da rimetterlo in ginocchio, il mare pareva sopra di lui, non percepiva più distintamente dov'erano le parti del suo corpo.

Iniziò a sudare freddo, era sempre più vulnerabile.

Vide una luce avvicinarsi, per paura e forse per precauzione diventò fumo, svanì in una nuvola che piano piano si espandeva, fino a quando la luce non lo trafisse, gli passò attraverso e andò ad illuminare il fondale oceanico che pareva infinito.

Il fumo velocemente come si era espanso implose riportando Edhir sull'acqua. Le ferite erano le solite, ma era la sua mente che ora doleva.

"Sei forte ma anche un codardo"

Così fece l'unica cosa che ancora poteva fare, lanciò altri coltelli e svanì.

Usò il trucco usato prima ma questa volta non si sarebbe mosso, non poteva tradirsi da solo. Lanciò intorno a se e il più lontano possibile la terra, non capiva esattamente dove la stava lanciando, i suoi sensi erano intorpiditi ma poco importava, doveva solo confondere l'avversario.

Rimase lì seduto

"Aspetterò qui la fine, non so di cosa ne di chi. So' solo che è la fine"


Pensato Edhir
Parlato Edhir
Servo

:Edhir:

:Stato fisico: Diversi morsi di serpente a gambe e caviglie e intorpidimento degli arti interessati, uno squarcio che dalla coscia va fino all'inguine, diverse ustioni su tutto il corpo e spasmi muscolari.
:Integrità mentale: Si sente vulenrabile, inoltre ha i sensi sconvolti e forti fitte lo attanagliano
:CS: 1 Destrezza
:Energie: 50%
:Abilità:
Invisibilità: Il ladro sparisce nel nulla, mimetizzandosi con l'ambiente circostante e divenendo completamente invisibile.
La tecnica ha natura magica. Il caster diverrà invisibile, mimetizzandosi alla perfezione con l'ambiente circostante. Mentre la tecnica ha effetto, l'utilizzatore potrà lanciare qualsiasi tipo di tecnica o intraprendere azioni di qualsiasi tipo senza timore che l'incanto si spezzi. La tecnica dura per un turno intero, ossia quello di attivazione, o può essere sciolta poco prima a seconda del volere del caster.
Consumo di energia: Medio

Disfare: Il ladro intuisce il punto di rottura dell'equipaggiamento nemico, sferrando un abile attacco capace di spezzare due differenti armi o oggetti dell'avversario.
La tecnica è un danno all'equipaggiamento di natura fisica. Il personaggio si scaglia contro l'avversario un duplice attacco o uno singolo ben mirato, capace di colpire due pezzi di equipaggiamento appartenenti al bersaglio della tecnica cagionando un danno basso ciascuno. Si potrà personalizzare l'attacco, ad esempio conferendo all'arma un'aura/forma diversa durante l'attivazione o una particolare acrobazia che preceda l'attacco, purché tali modifiche non rendano l'attacco meno distinguibile a chi lo deve affrontare o ne modifichino lo scopo - ossia esclusivamente distruggere due elementi d'equipaggiamento del bersaglio designato, lasciando suddetto incolume. La tecnica può bypassare passive di indistruttibilità e a prescindere dall'attuazione andrà affrontata come una tecnica fisica di potenza media. È attuabile sia utilizzando una propria arma da mischia che a mani nude, ma non potranno essere utilizzate armi a distanza, da tiro o da lancio. A livello scenico può essere utilizzata per disfare e smontare qualsiasi oggetto, o per scassinare una serratura.
Consumo di energia: Medio

Umbrafilia: L'affinità di Edhir con l'oscurità gli permette di dissolversi in una piccola nube di fumo per poi riapparire nello stesso punto in cui era svanito. La nube si espanderà fino a poco più della stazza di Edhir. Alla fine la nube imploderà facendo riapparire Edhir. E' una tecnica difensiva che potrà difendere da tecniche fisiche/magiche fino ad un danno medio. Tecnica di natura magica

Attacco furtivo: Il ladro approfitta di un momento di distrazione per affondare la propria arma nel corpo del nemico, causandogli una ferita sanguinolenta.
La tecnica ha natura fisica. Il caster compie un unico, rapido movimento per affondare la propria mano, un proprio dito o una propria arma da mischia nel corpo del nemico, nel tentativo di provocargli una ferita molto profonda, ma estremamente localizzata alla zona colpita - a seconda della personalizzazione è possibile utilizzare qualsiasi parte del corpo e qualsiasi arma, purché queste ultime siano da mischia. La tecnica ha potenza Media e provoca un danno Medio; la sua efficacia si basa sulla rapidità con la quale viene eseguita il gesto, tramite la quale è possibile penetrare più o meno in profondità.
Consumo di energia: Medio

Dúlinn: Edhir ha imparato a percepire i sensi di un bersaglio per un breve periodo, sia che il bersaglio sia umano che non. Ciò però non gli permette di entrare nella sua coscienza, solo di condividerne le percezioni e causerà un mal di testa alla vittima. Solo la vista verrà condivisa. L'abilità può essere contrastata con una difesa psionica media. Danno provocato alla psiche: Basso
Abilità razziali: Sensi migliorati - Udito finissimo abbastanza da riuscire ad orientarsi nell'oscurità provocando un leggero rumore con la lingua e udendo come tornava indietro e come prosegue nello spazi


:Armi:
Elerossë in mano
Aiwë (pugnali da lancio) 13/20
Corazza-intatta

:Riassunto:
Edhir non può attaccare il suo avversario in quanto non è in grado di sollevarsi in aria. I sensi gli vengono sconvolti dall'intrusione mentale ma ciò gli permette di fare azioni che non interessano il direzionamento di essa. Diventa fumo per evitare l'attacco di luce e successivamente decide di diventare invisibile e lanciare terra ovunque in torno a se per poi rimanere seduto ad aspettare
Pk: On (senza furti)

Note:

CITAZIONE
65% energia: i personaggi cominceranno ad avvertire un live senso di malessere e stordimento.

Questo malus è stato accavallato e sommato al senso di stordimento causato dall'avversario

Ho trovato un portatile in soffitta. Non ci capisco niente di questi nuovi aggiornamenti ma ho capito che non esiste più il mezz'elfo e dovrò cambiare personaggio. Ma va bè, sarà più fico :yeah:

Sto postando molto velocemente perché non so quanto reggerà questo vecchio portatile e vorrei accumulare post su questo duello dato che siamo rimasti parecchio indietro a causa di vari problemi.



Edited by LordDreamer - 8/7/2014, 13:58
 
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Endymyon
view post Posted on 9/7/2014, 21:47




Ad Extirpanda ~ Mirror


«Hai una bella faccia tosta, lo sai?» piccoli fasci di oscurità abbracciarono freddamente Hiryu. Sopra quel mare, dove il mezzodemone era fermo, neppure un alito di vento soffiava. L'oceano era in movimento, ma ciò che lo muoveva erano correnti marine. Intense sotto la superficie, correnti simili si agitavano dentro all'assassino, che andava stringendo sempre di più la sua spada.
I coltelli che il suo avversario gli ebbe lanciato lo trapassarono come se fosse fatto di fumo, lasciando dietro di loro solo una breve scia oscura che si sarebbe dissolta nell'aria.
«CODARDO?!» urlò verso il suo avversario ormai scomparso. «Ah ha ha ha. Hai del fegato a dirlo! Cos'è, ti senti al sicuro se sei invisibile? Eh!?»
Quasi a reprimersi, il sicario si portò la mano sinistra alla bocca, per poi far passare le dita sulla sua pelle. Era liscia. O forse viscida. Non sapeva dirlo. Era simile a quando si cattura una trota, che si rivela avere una specie di liquido che la avvolge e la rende scivolosa nelle mani.
Il sudore assieme al sangue lo stavano imbrattando sempre di più, e ogni momento che passava diventava difficile respirare, come se stesse correndo e fosse senza fiato.
«Sei bravo a nasconderti, te ne do atto, ma penso che sotto questo punto di vista siamo simili.
L'altezza mi serve per avere un vantaggio strategico, come a te serve rimanere nascosto.»

Sorrise a denti stretti, arricciando gli angoli delle labbra.
«Questo così, questo cosà; ma smettila. Se volevi uno scontro, le parole erano belle che pronte, affilate al apri delle lame. O non sai far altro che menare le mani?»
Sospirò, chiudendo gli occhi.
“Ma chi se ne fotte delle parole, no? Siamo alla stregua di animali ormai.”

«Allora fai una cosa visto che sei tanto bravo, alza i tacchi e vattene.
Questo mare
...
Lo voglio io!»

Il suo piccolo angolo di paradiso, un mare incontaminato, una realtà che si estendeva fino ai confini del mondo, o che forse era ai confini del mondo. Un mondo di pace, senza odio, senza paura, senza discriminazioni.
Un piccolo pezzettino di mondo libero. Tutto per lui.

Da tutto il suo corpo scariche azzurre incominciarono a saettare nell'aria. Con un suono come il gracchiare di centinaia di migliaia di corvi tutti assieme, il rombo di tuono si stava avvicinando.
Sollevando la lama al cielo, un gesto più teatrale che altro, fece comparire, in un lampo, un enorme drago azzurro di elettricità.
Alla stessa stregua di un orso che si solleva sulle zampe posteriori per apparire più grosso, anche Hiryu era pronto a dimostrare all'avversario che non aveva più remori di scatenarsi.



«Allora, te ne vai o resti?»

Hiryu
Stato fisico: Basso (taglio alla mano destra)+ Medio alla Schiena + Medio all'avambraccio sinistro
Stato mentale: Illeso
Energie: 20%
CS: 1 Destrezza

Armi/Armature:
-Progenie demoniaca (zanne)--->Rotte;
-~Ryū no kawa~ (Armatura naturale);
-Musashi (katana) --->Sguainata

Oggetti:
-Biglia Oscura
-Biglia Accecante--->Utilizzata

Passive:
-Immortalità (Il Ricordo del Defunto)
-Difesa psionica passiva (Abilità Razziale)
-Non emissione di rumori o odori (Talento Assassino)
-Sostegno: Rende in grado di camminare su qualsiasi superficie (aria inclusa)

Attive utilizzate:

CITAZIONE
Corpo d'ombra: Il negromante attinge ai poteri dell'oscurità, rendendo il suo corpo impalpabile e divenendo simile ad un'ombra.
La tecnica ha natura magica. Il caster rende il suo corpo un tutt'uno con l'oscurità, divenendo etereo, o come se fosse composto da vera e propria energia negativa - in questo stato gli attacchi fisici del nemico, di qualunque natura essi siano, lo attraverseranno come se non esistesse, scomparendo dentro di lui o oltrepassandolo. A seconda della personalizzazione è possibile associare a questa tecnica leggere mutazioni che non compromettano la riconoscibilità dell'utilizzatore, come lo scurirsi della propria pelle finché non divenga nera, leggeri tratti demoniaci o una figura semi-trasparente, come quella di un fantasma. La tecnica garantisce un effetto di mimesi oscura, ovvero di semi trasparenza nelle ombre, da intendersi - però - come prettamente scenica e rimessa, per la sua interpretazione in duello, alla sportività dell'avversario. La tecnica dura due turni compreso quello d'attivazione, svanendo al termine del secondo o prima, al desiderio del caster.
Consumo di energia: Medio

CITAZIONE
« Thundaga (Thunder God)»
Dominare un elemento è uno dei primi passi per diventare un mago dedito alla distruzione. La folgore, elemento più affine a Hiryu è stata scelta sia per la rapidità con cui colpisce, sia per gli innumerevoli danni che può provocare. Tutti coloro che hanno sperimentato sulla propria pelle un fulmine, sanno che l'ustione è solo una parte dei danni che essa infligge al corpo, infatti un fulmine crea anche un impulso elettrico, uno shock che fa contrarre tutti i muscoli del corpo in uno spasmo che può essere anche fatale. L'assassino non solo ha imparato a controllare la semplice emanazione dell'evento naturale, ma riesce persino a crearlo nelle sue vicinanze prossime e manipolarne, oltre alla forma, anche il colore.
Dominio elementare della folgore:
-Utilizzo a scopo offensivo;
-Single Target
-Suddivisione dei danni tra ustioni e danni da shock (--> Shock inteso come danno da elettricità che può causare contrazione dei muscoli etc... non danno psionico)
[Tecnica personale 1/10- Abilità Costo: Variabile Nullo]

Riassunto:

Hiryu inizia a parlare e "sfogarsi" un po'. Viste le scarse energie, usa la Corpo d'Ombra per non farsi infilzare dai coltellini. Stanco per le energie consumate, e continuando a parlare al nulla, istiga il suo avversario ad andarsene da quel piccolo paradiso marino. Per instillare paura, usa la variabile della manipolazione della folgore per creare un'immagine di un drago (orientale, di quelli lunghi e serpentiformi, non occidentali e "lucertiformi")

Che dire, è finita. Ringrazio il mio avversario per il duello ^^

 
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view post Posted on 18/7/2014, 00:24
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Edledhir vs Hiryu

» Edledhir

Scrittura. 4,5 /10

Occasionali errori grammaticali o nell'utilizzo della punteggiatura rendono la lettura più difficoltosa, ma non è questo che più mi è balzato all'occhio. No, la tecnica di scrittura è certamente da migliorare ma non quello che più penso tu debba tenere d'occhio per i miglioramenti: ciò che mi preoccupa è l'interpretazione un po' confusa di un personaggio che non riesco ad inquadrare. Edhir all'inizio sorride, è preso da un'eccitazione non comprensibile che lo porta ad attaccare il proprio avversario solo perché ha visto delle squame su un braccio. Testuali parole: "Non voleva ferirlo, solo testarlo, vedere se era amico". No, una persona sana di mente non lo farebbe mai, non dopo aver affrontato un'ombra che ha rischiato di uccidere lui e un intero esercito. Sembri correggerti in seguito, continuando a pensare "ho fatto una sciocchezza" e così via, ma anche se il nervosismo e il pentimento sembrano vividi - da un lato non possono non essere quasi comici. A pensarci bene, direi che il problema è nato dall'inizio un po' forzato e dalla presentazione non avvenuta nel migliore dei modi - un mio consiglio in tal proposito è concordare in futuro con l'avversario il primo turno di presentazione, così da decidere con calma un modo verosimile di iniziare un combattimento. In questa maniera entrambi ne beneficerete. A parte quest'interpretazione un po' stentata del personaggio, e alcune ripetizioni di concetti/frasi (specchio d'acqua tre volte nel giro di cinque righi - ci sarà pure un altro modo per riferirsi al lago/mare di sotto), mi è sembrato che nei tuoi scritti mancasse una vera e propria "voglia" di descrivere. Ci sono alcune frasi un po' poetiche inserite per descrivere qualche dettaglio, ma qui si ferma tutto. Nelle fasi di combattimento ti capita addirittura di limitare il tutto ad una banale arrabbiatura del personaggio (una reazione all'attacco dell'altro), poi una descrizione delle azioni e basta. Un peccato che tu non abbia voluto sfruttare un po' più l'arena e la trasformazione del Servo (che sia tu che il tuo avversario avete ignorato) per prendere spunti nel post.


Strategia. 4 /10

Piuttosto che partire dall'inizio, direi che sarebbe più giusto iniziare dalla fine. Al termine del tuo ultimo post eri arrivato al 50% di energie: perché? Perché non le hai sfruttate almeno nell'ultimo post? Perché non sapevi come attaccare l'avversario, essendo lui in alto. E allora perché non le hai spese precedentemente? Perché non hai tentato di tirarlo giù, piuttosto che sperare che fosse lui a farlo? Perché non sfruttare meglio l'invisibilità o i coltelli a tua disposizione - ad esempio attaccandogli le gambe che gli permettono di reggersi sull'aria? A che pro disarmarlo con una tecnica che distrugge due pezzi d'equipaggiamento, se poi hai indirizzato l'attacco solo agli artigli? Una volta alle sue spalle, perché fargli solamente una tecnica che infligge danno medio quando potenzialmente un attacco fisico ulteriore avrebbe potuto inguaiarlo? E ancora, perché non hai utilizzato due slot tecnica in metà combattimento - più gravemente, rinunciando al vantaggio che ti era stato offerto di attaccare per primo sfruttandone solo uno? In sintesi, non posso definire che strategia tu abbia voluto adoperare in combattimento, perché oltre alla trovata (interessante ma forse troppo forzata e ripetuta - quanta terra dovevi avere nelle tasche? Perché ne avevi?) della terra non mi sembra che tu sia riuscito a mettere in difficoltà il tuo avversario. Anzi, gli hai facilitato il combattimento al punto che ti ha sconfitto semplicemente sfruttando una singola passiva. Non una singola sua tecnica ha rovesciato le sorti del combattimento, all'infuori della sua passiva di appoggio illimitato sull'aria. Il massimo che hai potuto fare è evitare che lui ti attaccasse nell'ultimo turno.


Sportività. 3,5 /10

Primo turno attivo, prima autoconclusione: hai detto che colpivi gli artigli di Hiryu. Come poteva proteggersi da un attacco che tu avevi già descritto come andato a buon segno? Che diciamo invece del secondo turno, in cui autoconclusivamente uccidi i serpenti che fanno parte di un'evocazione -e quindi da regolamento NON vanno trattate autoconclusivamente ma vanno gestite solo dall'evocatore-? Fra l'altro i serpenti avevano 2 CS in tutto, ergo superiori ai tuoi: obiettivamente avresti avuto problemi ad annientarli tutti così facilmente, a prescindere dalle ferite che ti sei fatto infliggere. Altro punto dolente, il tuo specchietto è particolarmente ambiguo. Con particolarmente ambiguo, intendo che hai riportato TUTTE le abilità attive che possiedi - quando non mi serve sapere questo, bensì quali tu utilizzi ADESSO. Nell'ultimo non ho capito subito che stavi utilizzando Umbrafilia, che comunque hai detto che difende solo da un medio - ma Costellazione è di potenza Alta. Potrebbe aiutare anche riportare che passive hai, in caso ce ne fossero di rilevanti nel combattimento. Lo stato fisico e l'integrità mentale descritte nello specchietto dovrebbero essere curate meglio, giacché non hai quantificato in maniera chiara esattamente che genere di ferite hai riportato - solo la locazione delle stesse nel primo caso, e il genere di sensazione nel secondo. In ultimo luogo, mai modificare i propri post quando l'avversario ha già postato. Men che mai quando potevi semplicemente dire nel post dopo che volevi il PK on piuttosto che modificare prima. È come rispostare un pezzo negli scacchi quando l'avversario sta facendo la propria mossa.


Voto finale: 4 /10

Hiryu «


Scrittura. 5,5 /10

Presenta alcune delle pecche del tuo avversario: qui e lì errori che sfigurano il testo, più un'interpretazione del personaggio che lascia un po' perplessi. Anche se, in quest'ultimo campo, riesci a spiccare rispettivamente all'inizio e alla fine del duello. Prima menzionando come lo Specchio dei mondi gli diventi improvvisamente caro (forse un po' troppo bruscamente considerato che hai inveito contro il mare nemmeno qualche paragrafo sopra), poi facendo leva sulla discriminazione continua nei confronti dei mezzidemoni. Troppo tardi, forse, perché nel fitto del combattimento sei ricaduto nell'errore di concentrarti solamente sulla descrizione delle azioni - di fatto risvegliandoti quando il grosso era già avvenuto. Quello che più traspare in questo duello, da entrambi voi, sembra essere l'assenza di spunti interessanti o temi da sfruttare nei rispettivi personaggi. E nel tuo caso specifico hai rischiato anche di fornire dei vuoti descrittivi nel combattimento, bada, per quanto poco ti sei impegnato nell'esplorazione del contesto all'infuori delle reazioni interne immediate del personaggio (come ha fatto anche Lord Dreamer).


Strategia. 5 /10

In sostanza hai vinto perché potevi restare a mezz'aria mentre il tuo avversario no. Lui non ha tentato seriamente di buttarti giù, e tu sei riuscito quindi a mettere il duello in stallo da lì sopra schivando senza troppi problemi gli attacchi a te rivolti. Da un lato mi sento di farti i complimenti, dall'altro però mi chiedo: tutto qui? Oltre ad un colpo alle gambe per facilitarti la fuga e l'utilizzo dei serpenti, inizialmente, non ti sei sforzato granché per abbattere il tuo avversario. L'utilizzo della difesa assoluta è stato solo relativamente intelligente - vorrei farti presente che ti sei difeso usando un Medio da un attacco a consumo nullo (servo della volontà) e un attacco fisico. Ci hai perduto tu, a dirla tutta. Perché descrivi che la Nebbia si dissolve dopo un turno quando ne dura due? Come mai non l'hai sfruttata appieno? Stessa cosa per la psionica alta: perché l'hai utilizzata? A cosa serviva una tecnica atta a disorientare quando l'unico attacco a lui rivolto era una banale Costellazione che non poteva in ogni caso schivare normalmente perché una tecnica? Non sarebbe stata un'occasione più che buona (proprio perché in concomitanza con Costellazione) per usare uno dei pugnali scagliati dal tuo avversario e lanciarglielo contro?


Sportività. 5,25 /10

A differenza del tuo avversario non hai commesso un numero esteso di pecche; eppure vorrei farti presente che, seppure sia stata una buona mossa, non è stato particolarmente cavalleresco il dire dopo una sequela lunga di azioni (utilizzo di oggetti, due slot tecnica, attacco fisico...) che salti in aria e arrivi fino a dieci metri d'altezza lontano da lui senza che l'avversario abbia alcun modo di impedirtelo all'interno del suo post, per poi rimanerci per la metà rimanente del duello. Dieci metri sono un sacco, e se vogliamo fare qualche calcolo geometrico pignolo arriviamo a poco meno di 15 metri percorsi, quindi stiamo parlando di un numero di azioni spropositato - al limite avresti dovuto dire che ti allontanavi di poco, o che all'inizio del turno attivo dell'avversario (post-fase difensiva) tu ti stavi ancora avviando. La tua vittoria (o meglio, la sconfitta di Lord Dreamer), ribadisco un'ultima volta, è dipesa unicamente da questo - un comportamento borderline.


Voto finale: 5 /10


Il vincitore del duello è Endymyon.
Il vincitore ha diritto ad un post conclusivo di vittoria.


Correttore ~Coldest Heaven
 
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11 replies since 7/6/2014, 16:36   404 views
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