I Quattro Regni – Crocevia per il Nord Notte di nuvole scure Da ore ormai il sole era scomparso, le tenebre già dominavano l’orizzonte tingendo il paesaggio d’un placido nero. Nessun timore in quelle ombre, né nelle nuvole scure che coprivano il cielo, questo pensò Madeleine già troppo impaurita da ciò che qualche giorno prima era successo. Jethro la osservò per qualche minuto prima di decidere come avvicinarla; sapeva che a preoccuparla era stato il Battesimo del Re. Nulla che fosse spaventoso in realtà, il vecchio Abel li aveva semplicemente benedetti in nome d’un antico re, come buon auspicio e protezione verso il male. Aveva detto infatti che molti su al Nord, erano stati posseduti da spiriti malvagi che li avevano portati sino alla pazzia, per questo aveva deciso di proteggere i due piccoli da tale sorte. Ma la tenera età della piccola e la sua incurabile diffidenza, l’avevano portata a temere questi spiriti, tanto che inquieta la si poteva vedere mentre si contorceva terrorizzata. Jethro la guardò e sorrise, si sentì per la prima volta realmente più grande di Madeleine. Uscito dal carrozzone si dirise a passi lenti verso la bambina, ella stava seduta sull’erba fresca con la testa tra le ginocchia. Con un’elegante piega, l’acrobata raccolse uno degli ultimi fiori rimasti, una campanella azzurra molto particolare che riusciva a resistere anche ai primi freddi invernali. Giunto alle spalle di Madeleine, si chinò sopra di lei superandola con il busto e mise il suo viso davanti al capo della bambina, sorrise genuino e schiarì la voce per richiamare la sua attenzione. La mano destra che teneva il fiore raggiunse il volto, mostrando sin da subito il dono.«Mi scusi principessa triste, forse questo mio dono può tirarla su di morale?» Esordì con tono enfatico l’acrobata. Lei nemmeno sussultò, come se già sapesse della sua presenza. Si limitò ad alzare il volto a guardare gli occhi grigi dell’amico, nascondendo il volto tra le braccia. Tornò subito china sprofondando tra le ginocchia, il volto di Jethro divenne perplesso ma non perse le speranze. Poggiò il fiore a terra e si sedette di fronte alla bambina ora guardandola in fase contemplativa. In realtà il tutto risultò piuttosto satirico, visto il soggetto completamente truccato e variopinto, la sua sembrò più un’ imitazione.«Dimmi Madeleine, non saranno stati i discorsi di Abel a farti venire questa fifa?»
Disse l’acrobata battendosi l’indice sul mento. Ora il suo volto era fintamente infastidito.
«Soltanto i mocciosetti potrebbero credere a certe cose…» «Smettila stupido! Tutto ciò che ha detto Abel è vero! Io conoscevo qualcuno che è stato al Nord… impazzì e dovettero ucciderlo…»
La bambina alzò il capo decisa mentre parlava, dai suoi occhi sgorgarono lacrime blu enormi, cariche d’una paura tanto profonda come solo i piccoli potevano provare. Jethro la osservò stupito, dispiacendosi per tanta sciocca tristezza.
«Io non voglio impazzire! Io non voglio che mi uccidano!» Il pianto divenne più intenso, gli occhi sembrarono deformarsi per le lacrime che sgorgarono. L’acrobata allungò il suo braccio esile poggiando la mano sul capo della bambina. Nonostante tutto ciò lo divertisse molto, sentì una paura tanto intensa in lei da intenerirlo. Non volle deriderla com’era solito fare, non sarebbe servito a consolarla. Madeleine guardò Jethro fermando il suo pianto, il suo volto straziato apparve privo di ogni speranza, terrorizzato come davanti alla morte stessa. L’acrobata allargò il suo sorriso in una smorfia bonaria e accondiscendente, guardò con occhi gentili la bambina rincuorandola.«Non devi far brutti pensieri Madì, fino a che sarai vicino a me nessuno ti farà impazzire e nessuno ti ucciderà. Non ti abbandonerò mai.»
Il volto della bambina sembrò illuminarsi alle ultime parole del ragazzo, un sorriso si distese dall’imbronciarsi precedente. Ma durò per poco, questa infatti ripiombò subito in una tristezza forse ancor più profonda, i suoi occhi tornarono a guardare il suolo, le labbra si mossero lente timorose nel parlare.
«E se dovesse succedere a te?»
______________________________ ◊ Mosca CiecaPerché mi hai abbandonata? Perché mi hai lasciato sola? Perché mi hai tradito? Perché mi hai ucciso?
Un urlo muto sconvolse suoi lineamenti. Ogni logico pensiero di Jethro venne completamente fatto a pezzi. Il solo manifestarsi della figura di Madeleine lo aveva fatto crollare completamente, spezzando ogni più sottile ramoscello su cui si poggiavano le sue certezze. Quell'immagine comparsa improvvisamente nel nulla di quel deserto era davvero la ragazza. Come poteva esser scomparsa per poi apparire lì? Una terribile verità invase la mente dell'acrobata portandolo completamente alla pazzia. La terra rossa su cui camminava altro non poteva essere che il mondo dei morti. Ecco allora spiegate le ombre torturatrici, le immagini sfuggenti e le creature diaboliche, tutto raggiunse un'armonia perfetta spiegando nitidamente tutto. Ma fu proprio tale pensiero a squarciare la mente di Jethro, decaduta in un sol respiro della ragazza. La sola ragione per cui Madeleine potesse esser lì era perché morta, e ciò era imputabile soltanto ad una mancanza da parte di Jethro. Questa fu la prima ed unica motivazione che trovò l'acrobata e non riuscì a reggerne il peso. Schiacciato dalla colpa lasciò che il suo pensiero per intero cadesse nell'oblio, spalancando le porte della prigione del Prensiyah. Troppo sconvolto il giovane per notare l'echeggio malefico delle parole di Madeleine, fin troppo semplice per la creatura interfacciarci con l'ambiente circostante creando quelle illusioni. Attirò il ragazzo verso la disperazione più profonda permettendo la sua ascesa. L'intero universo in cui si trovavano era pervaso dall'essenza dell'Oneiron, tanto che il mostro poté quasi essere sicuro di esserci dentro. Da tempo ormai non varcava le soglie di quel mondo e anche in quell'occasione vi era un grosso limite. Prese completamente il controllo sul corpo di Jethro e lo manifestò con oscura arroganza. Il marchio sulla fronte cominciò a diramarsi velocemente pochi istanti dopo che Jethro vide l'immagine della ragazza, di lì bastò poco prima che l'Ombra riuscisse a risalire il subconscio del giovane prendendo possesso delle sue membra. Il derma venne completamente tinto dalla china più nera, alcune linee bianche cominciarono a disegnare strani simboli sul suo corpo seguendone l’ossatura, non mutando le fattezze dell'uomo ma semplicemente decorandolo con quel lucido bianco. Nemmeno riuscì a dischiudere gli occhi della sua nuova rinascita che l'ombra venne privata della vista. Un'intensa luce colpì la visuale completamente, tanto intensa da far contrarre le nere pupille del mostro renderlo cieco. Si da subito l'Oneiron lo mise alla prova con le sue illusioni, che rifiutasse un suo figlio all'interno d'un corpo impuro? Non si diede risposta. Barcollò d'un passo all'indietro e istintivamente portò le proprie braccia davanti al volto, qualunque cosa l'avesse accecato avrebbe sicuramente attaccato. Non tardò il fato a dargli ragione, gli artigli di una bestia cercarono di graffiare le braccia poste a difesa riuscendo a scalfire poco, la coda del mostro partì rapida cercando di colpire nella direzione da dove provenne l'attacco con poca precisione. Ciò che accadde successivamente non venne compreso appieno dall'Ombra, ma riuscì soltanto a percepire che qualcosa nel suo avversario era cambiato. La sua stessa presenza ora grondava di un sentimento d'odio tanto profondo da essere inumano. Nessun uomo poteva provare tale sentimento nero, nessuno che avesse mai incontrato il mostro, l'unico ricordo dello straniero era ciò che Jethro aveva visto. Non riuscì a muovere un passo, sentì il suo corpo venir dilaniato da diverse lame. Partendo dal pettorale sinistro e scendendo sul fianco, la forza impressa dalle lame fu tale da fermarlo sul posto impedendo qualsiasi movimento. Una sensazione calda lo avvolse in quel punto, l'Ombra seppe che si trattava di sangue sentendo l'odore ferroso infestare la zona. Il dolore non gli impedì di reagire prontamente, nessuna smorfia solcò il suo volto se non quella d'un ampio sorriso malevolo. Sembrava divertito, entusiasta davanti a tutti quegli accadimenti tanto che i suoi occhi si erano dischiusi mostrando uno spettacolo osceno. Il nero della pupilla era completamente coperto dal cremisi dell'iride, l'occhio stesso sembrò grondare sangue scuro. Avrebbe desiderato tanto vedere lo straniero basito davanti a quella mancanza nel sentir dolore, nonostante l'attacco avesse completamente colpito il mostro. Dalla sua mano sinistra scivolò una biglia color arancione, agile rotolò dal tubo metallico che l'essere si portava avvinghiato al braccio, facendo comparsa quando già stava ai fianchi di Jethro.
«Della vista mi fai difetto straniero ...»
Le mani del Principe salirono a tapparsi le orecchie, faticò un poco con la sinistra ma il ritardo fu breve, il sorriso si allargò ancor più mostrando la dentatura bianca, maschera di pura follia.
«... cantami allora del tuo odio!» La biglia toccò per terra ed esplose, un suono stridulo si propagò rapido nell'aria cercando di disorientare l'avversario davanti a lui. Già malconcio, quel stridulo rumore metallico avrebbe potuto intontirlo quell'attimo che bastava al mostro per reagire. Nulla poteva vedere in quel momento, ma presuppose che il nemico che poco prima lo aveva squarciato fosse ancora davanti a lui. Portò rapidamente il braccio sinistro in avanti e aiutandosi con un passo cercò di afferrare alla cieca il suo avversario. Il braccio si mosse in modo circolare così da aver più portata. Se l'avesse preso in qualche appiglio, sia di pelle che di vesti, avrebbe cercato di tirarlo a se con forza portandolo a terra. Contemporaneamente la destra armata della sciabola partì. Seguita dalla coda che viaggiava sottostante seguendo i movimenti della spada, avevano anch'essi una traiettoria circolare, in un movimento di tondo diritto. L'insidia sarebbe stata maggiore se la sua mancina avesse avuto presa salda sul corpo dell’uomo. Se ci fosse stato un contatto, la mente dell'Ombra avrebbe generato nel pensiero altrui un immagine terrificante della sciabola. La sua lama sarebbe fiorita in altre due d'uguale fattura. Provenienti dalla stessa elsa, queste avrebbero tagliato l’aria tre direzioni perfettamente parallele tra di loro. Ciò sarebbe stato soltanto un abile giogo della mente dell’Ombra, quella reale infatti sarebbe stata quella al centro, mentre le altre avrebbero soltanto attraversato il corpo dell'avventore, perdendosi poi in una nuvola.
≈ Lex vincŭlum de Civitas ≈
Corpo: Malconcio Danni: Contusione Media alla Schiena, Lacerazioni Critiche sul petto e il fianco sinistri Totale: Critico+Medio Mente: Attratto dalla potenza avversaria Danni: / Energia: 35% (40 -0 -5) Capacità Straordinarie: 6 (4 Velocità 2 Forza) Equipaggiamento ₪ Shahrazād أموري [Sciabola] (Impugnata dx) Falco Nero [Pistola] 3/5 Coda pensile [Arma Naturale]
Stridio [Biglia Dissonante] 0/1 Anch’esso un composto essenziale dei Chiarroccia, utile in diverse situazioni e per questo utilizzato spesso. Una biglia verdastra apparentemente innocua nasconde dentro di se svariati componenti quali metalli e gas che reagiscono con l’ossigeno. Quando infatti la biglia verrà fracassata, i reagenti a contatto con l’aria genereranno un suono molto acuto, uno stridio che colpirà i timpani di chi è nella zona provocando un lieve senso di confusione e dolori ai timpani e alle tempie. Il suono durerà pochi istanti, provocando fastidio subito e deconcentrando per qualche istante chiunque ne senta l’acuta nota. [Oggetto: Biglia Dissonante]
Passive ₪ Ottime capacità di contorsionismo; Equilibrio pressoché perfetto; Insensibilità al dolore fisico
Attive ₪ Potenziamento CS +2 Velocità +2 Forza 1/2 - Offensiva Psionica danno Fisico (Basso)
Mornòl Questo il nome dell’incubo, o almeno così crede Jethro. Da quando realizzò ciò che aveva fatto, soltanto questo nome salì alla sua mente per definire l’orrore –e il piacere- che provava. Ma questo è soltanto un nome, uno dei tanti per chiamare quel cancro che lo getta senza esitazione in un vortice di violenza e massacro senza alcun significato. Quando infatti il suono di Mornòl echeggia dentro di lui, per colmare il vuoto e la fame che ormai regnano in Jethro, quando il sangue maledetto scorre ancor più forte, pulsando nel cuore per dargli forza, l’incubo prende forma mostrandosi a tutti. Il suo corpo è molto simile a quello di Jethro, uguale in tutto in realtà se non per le ordite trame tatuate che si dipanano dall’emblema posto al centro della sua fronte. I suoi occhi si tingono di un rosso sanguineo, vogliosi di aver ancora sangue e carne, bramosi di una nuova preda. Il derma assume un tono scuro, un grigiore malsano eppur forte e feroce. La sua mente si perde completamente, lasciando che soltanto il puro istinto affiori e spingendolo soltanto verso il massacro incondizionato. Tutto ciò non darà soltanto un aspetto terrificante e una mente perduta, la forza e la velocità di Jethro infatti verranno aumentate in modo consistente e duraturo, fornendo il potere necessario alla bestia di compiere la sua razzia di corpi. Ma quando l’euforia scompare dopo il suo sfogo, quando la ragione torna a guidare la mente corrotta di Jethro, egli paga uno scotto per le capacità donate, perché tanta è la foga del sangue da voler superare ciò che il corpo consente. Il giovane infatti si ritroverà affaticato e lesionato nel suo interno, in quei vasi che prima potenti portavano il sangue malefico, come un ricordo di come quel potere altro non è che una maledizione. [Oggetto: Pergamena vuota + Pergamena “Berserk” 2 CS Forza 2 CS Velocità]
Non soltanto la precisione è ciò che rende gli attacchi di tali guerrieri sorprendenti, essi infatti sono abili ingannatori nell’arte bellica, non fermandosi soltanto al rude cozzare delle spade ma mettendo anche in pratica alcuni escamotage atti a cogliere di sorpresa il nemico. Primo fra tutti è la capacità di duplicare le proprie armi, non in senso fisico ma soltanto dando l’apparenza che queste siano di più di quello che sembrano. Gli esuli infatti, sono in grado di creare delle vere e proprie copie delle proprie armi percepite soltanto da coloro che ne sono il bersaglio. Che sia lo propria spada, un proiettile o una freccia, questa verrà affiancata da svariate sue copie irreali, atte semplicemente a confondere così da non poter percepire quale sia la reale. Si potrà quindi vedere la spada esser seguita da una scia di altre spade mentre la si muove oppure un dardo volare in stormo con molti altri suoi simili, diretti verso il proprio obbiettivo. Con una misera concentrazione sarà possibile dissipare tale illusione tornando a veder soltanto l’originale, ma in caso contrario, tale colpo andrà sicuramente a segno senza che si riesca a comprendere quale fosse la reale offensiva.[Pergamena “Arma Illusoria”]}●{ ₪ Sunto La prima parte è un flashback di Jethro, qui Madeleine (la ragazza che infesta i suoi incubi nel combattimento) teme per alcune leggende e dicerie legate alle ombre dell'Edhel. La visione della ragazza "ancora viva" strazia completamente la mente di Jethro. Questa infatti è la prova per lui che quell'intero mondo è l'aldilà (concettualmente) e per questo entrambi sono morti. Ciò convince Jethro della sua colpa per la morte di Madeleine e permette all'ombra Prensiyah di prendere il controllo del suo corpo. Essendo posta nel subconscio dell'acrobata è stata l'ombra stessa a provocare le visioni, così da permettere il suo emergere. Ciò coincide con la trasformazione (Pergamena "Berserk" - Consumo Nullo / +2CS Forza & Velocità) la quale tinge di nero la pelle dell'acrobata e lo disegna con linee chiare, tutto ciò avviene in contemporanea della luce accecante, che priva della vista Jethro. Istintivamente si porta le braccia al volto e para l'artigliata del lupo senza subirne danni consistenti, al quale cerca di rispondere con un attacco fisico con la coda. Lo stordimento dalla cecità improvvisa gli impedisce di difendersi dall'attacco avversario prendendolo in pieno (Danno Critico), ma il non partir alcun dolore gli permette di reagire abbastanza velocemente. Lancia infatti una Biglia Dissonante la quale genera un forte stridio cercando di confondere l'avversario. Successivamente -sfruttando le CS- Jethro compie un movimento circolare con il braccio cercando di afferrare l'avversario e tirarlo a se, successivamente seguirà un attacco contemporaneo con la spada e con la coda seguendo il movimento stesso del braccio. Se il primo contatto dovesse andare a buon fine, la lama della spada verrebbe percepita dall'avversario come triplicata, se non difesa a livello psionico. (Pergamena "Arma Illusoria" - Consumo Basso).₪ Note Contrariamente a ciò che pensavo sono riuscito ad accorciare i tempi di risposta. Ho approfittato dell’Evento e della sua trama per introdurre (a livello narrativo) i cambiamenti avvenuti nella patch di questo mese, dando nuovi particolari sulla storia di Jethro e dell’Ombra. La trasformazione è ispirata a Hidan di Naruto. Sottolineo soltanto che il modo in cui utilizzo la pergamena "Arma Illusoria" è dato da questo ragionamento: per lanciare una tecnica psion è necessario un contatto con l'avversario, ed essendo cieco provo ad avere un contatto fisico afferrandolo, considerato che ti trova a poca distanza da me. |
|