Le lame cozzarono, sprizzando scintille. La battaglia, colpo dopo colpo, si inferociva al punto da distorcere le espressioni dei due contendenti. L'uno l'opposto dell'altro, contrapposti singolarmente sull'unico sentiero, strada maestra troppo stretta per accoglierli entrambi, selezionatrice, imbastivano la lotta tra coloro che inconsciamente tentavano di tornare alla realtà. L' acciottolato chiaro col passare dei secondi -passano davvero?- si tinge di perle cremisi dando vita ad un mare bianco che sembra in movimento, oscillante e puntiforme, sfondo perfetto per annegarvi dentro, non liquido, fatto della solida materia che da vita ai sogni. Mickey il Tuttofare quindi, disperato, arrabbiato, angustiato, il viso contratto e nero in una smorfia quasi ferale. Coluichesbarrailcammino poi, così lo aveva rinominato teatralmente nella propria mente, bello e maestoso, fiero e potente, glaciale e al tempo stesso furibondo. Due entità talmente distinte e separate da far sembrare quasi assurdo anche solo il fatto che i due cammini si siano incontrati. Lì, a scontrarsi. Inspiegabilmente.
Lo slancio della falce, la voglia di lei di assaggiare ancora e ancora parti dell'angelo, lo sbilanciò. Il Faccendiere sorrise mentre si rendeva conto di essere andato fuori tempo. Non il tempo vero, quello no, non sapeva più neanche cosa fosse, ma il tempo del duello, quello relativo, quello fatto di passi e finte, schivate e piroette e ancora passi, affondi e parate. Quel tempo lì che, in una battaglia, decideva in una frazione chi viveva e chi moriva. E ora lui, Aggiustatutto, sorrideva alla morte rendendosi conto di quanto fosse stato incauto e stupido, arrogante ed avventato e tutto lì, in quel minuscolo momento in cui il braccio viene steso troppo ed il peso della lama ti sbilancia quel tanto da lasciare al tuo avversario il tempo di spostarsi, di aggirarti, di evitarti. Le nude zanne d'acciaio sibilarono veloci e colpirono, morsero e tentarono, sì, ci provarono a farsi largo nella stoffa e nella carne, tra i muscoli e le ossa, ma non ci riuscirono, non questa volta, non di nuovo. Mickey si assettò, riguadagnando guardia ed equilibrio, ancora sul viso il sorriso quasi triste di chi era pronto ad incontrare il sonno eterno con mestizia. Sarebbe stato tutto così facile, così buono. Avrebbe fatto male solamente per un po', quando acciaio e sangue si mescolano nella carne, per poi lasciare spazio alla pace interiore durevole e continua che da tanto cercava, ma non riusciva ancora a trovare. Di certo non sarà questo a farmi aprire come intendi tu. Accompagnò le parole scotendo la testa e per un attimo la nausea se ne reimpossessò mentre guardava l'angelo portarsi in sicurezza a debita distanza. Hai frainteso me e le mie azioni, straniero. Disse muovendo qualche passo cauto in avanti. Non voglio che tu muoia, voglio solo non morire. Come per te, anche per me non è ancora il momento... Una lieve brezza investì nuovamente le narici del Faccendiere ed ancora una volta fu strano. Era come se qualcuno lo stesse accarezzando, intiepidendogli le labbra con il bacio caldo di un amore nuovo, sentiva l'abbraccio di un corpo invisibile che si attaccava per proteggerlo, che gli sfiorava la mano, le dita frementi...le sollevò, le portò al viso, se le morse, poi urlò.
Le ginocchia sui sassi bianchi pungevano in maniera dolorosa, ma era il minimo. Il braccio, la spalla, il torace, il collo. Ansimava gemendo senza smettere di reggere, con la mano coperta di tagli sanguinolenti, il manico della falce, almeno lei ancora in piedi. Era come se una bomba gli fosse scoppiata molto, molto vicino e ogni singolo lembo di pelle ne fosse stato investito e conseguentemente ustionato, aperto, esposto all'impietoso abbraccio dell'ossigeno freddo sulla ferita bollente. La stoffa della giacca si attacca dispettosa rendendo impossibile qualsiasi movimento che non causi una lama rovente tra le costole. Il Tuttofare respira a fatica. Perde saliva dall'angolo della bocca. L'angelo, bello e inflessibile, lo guarda dall'alto in basso come si guarda uno scarafaggio particolarmente ributtante. Mickey venne scosso da una risata mista a tosse. Il dolore gli annebbiò la vista. Io voglio solo...p-passare... Riuscì a sputare. E passerai. Cinque dita impalpabili gli passarono davanti all'unico occhio sano, chissà perchè risparmiato dalla magia che gli aveva dilaniato le carni. L'Aggiustatutto riuscì a sollevare la testa con un gemito e colse la figura. Non un vecchio, non un uomo, ma un ragazzo. I sandali gli cingevano i piedi eleganti e la clamide era stata sostituita da una tunica più corta che lasciava scoperte le gambe muscolose. Le braccia, esili, davano all'intera figura un senso quasi femmineo, accentuato dai passi lenti e sinuosi che si aggiravano attorno al Tuttofare. Il viso grigio lo guardò, senza occhi o lineamenti, come sempre, ma gli trasmise costernazione. Nessun filo d'argento adornava le guance, soltanto una sorta di diadema mobile cingeva la chioma dolcemente sbozzata nella materia astratta che componeva l'intera persona. Sulla pietra miliare, cui nessuno dava importanza, adesso era inciso il simbolo II, ed era la prima volta che il suo occupante la abbandonava per prendere una delle due parti. Non morirai qui, Faccendiere, non è ancora il tuo tempo... Mickey annuì a fatica, ma non trovò la forza di alzarsi. Ma devi decidere se andare avanti o farti da parte, perché anche Rogozin dovrà decidere. Cosa devo fare? Il tono era basso, stentato. Decidere per entrambi. Un lieve ticchettio scandiva il passare di qualsiasi cosa misurasse il tempo in quella valle. L'angelo, di fronte, sembrava immobile come una statua e non pareva reagire a tutto ciò che i due si stavano dicendo. Cercando l'origine del rumore, il Faccendiere incontrò la mano del ragazzo che reggeva un lungo arco su cui picchiettava l'indice. Lo faceva proprio nel punto in cui la freccia veniva adagiata prima di essere scoccata, nel punto esatto in cui si trovava per qualche istante sospesa tra staticità ed incredibile movimento, spesso e volentieri in linea retta. Io...io... Cercava le parole, ma era difficile trovarle e anche queste pareva venissero scandite al ritmo di quell'assordante ticchettio. Io voglio tornare a casa. Non trattenne una lacrima. Il volto del giovane si piegò in un muto ed invisibile sorriso. Il manico della falce prese a tremare in maniera incontrollata e la punta della lama brillò minacciosa d'un bagliore potente e vorace che solo poche volte prima d'allora aveva dimostrato. Da essa, partì uno squarcio scuro che fendette aria e dolore aprendo nuovamente il sipario su un piacere accantonato dall'esigenza e dalla volontà di non perdercisi dentro. Con un po' di fortuna avrebbe aperto da parte a parte l'angelo tanto quando bastava da convincerlo a desistere una volta per tutte e cedergli il passo. Non aveva la forza per continuare ancora così. Ma non puoi fermarti adesso. Disse il ragazzo, gentilmente, seguendo col capo il Tuttofare che si rimetteva in piedi dimentico del dolore. Perché quando credi di essere arrivato, è lì che il viaggio comincia. Concluse saggio. Mickey annuì e fece scivolare dalla manica uno dei suoi tanti assi. Lanciò fulmineo, dritto in terra per creare un diversivo mentre notava con la coda dell'occhio il ragazzo che dalla punta delle dita generava un dardo di vibrante materia scura. Incoccava, lentissimo, così come tendeva la corda invisibile, somigliando per un attimo ad una figura che aveva visto una volta in un libro che parlava di stelle. Poi la freccia, semplicemente, abbandonò il manico dell'arco dipingendo nello spazio una traiettoria letale. Il Tuttofare si lasciò sfuggire un'esclamazione di sorpresa e d'euforia. Quel tizio, vecchio, uomo, ragazzo o qualunque cosa fosse, aveva ragione. Non poteva e non doveva fermarsi, non a questo punto. Doveva scoprire cosa c'era alle spalle di Rogozin, doveva capire cosa celassero le sue maledette ali. Un mondo, una vita, un tesoro, non lo sapeva, ma lo voleva. Così mosse la falce, per afferrarlo. L'avrebbe ottenuto, a tutti i costi.
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CITAZIONE
Narrato
Pensato
Parlato
Parlato Giovane• Energia: [40% - 10 - 0] = 30% Rimanente
• Stato fisico: Medio da impatto e lacerazione [Ignorato]; Basso aggravato da avvelenamento [Ignorato]; Alto da taglio/necrosi su metà del corpo; Nauseato
• Stato psichico: Illeso -
• Capacità Straordinarie: 1 [Intelligenza]
• Abilità Passive:Sopravvivo alla faccia tua! [Razziale umana; Mickey non sviene al 10% di energie]
Tranquilli, tranquilli. Mickey è qui. [Talento Ammaliatore I; Malia psionica di Fiducia nei confronti di Mickey]
Il marchio del disertore. [Tatuaggio di maschera spezzata nell'incavo del gomito destro; qualsiasi appartenente al Clan Toryu diffiderà del portatore del marchio, sottovalutandolo e disprezzandolo innatamente, anche se non è a conoscenza del tatuaggio]
Red - Rivers - Reverie. [Passiva della Spaccaculi che fa ignorare il dolore fisico e psionico nel turno in cui una tecnica della falce viene attivata; Raggiunti i tre utilizzi delle tecniche concesse dalla falce il portatore cade in berserk perdendo la capacità di ragionare ed attaccando amici e nemici indifferentemente]
Furia [2/3]
• Abilità Attive:Da turno precedente:
Sangue al sangueSarà che nella vita tutto gli si è sempre ritorto contro. Sarà che tutto, prima o poi, gli è sempre andato per il verso sbagliato. Sarà forse, più semplicemente, che l'esperienza è un maestro migliore di quanto si voglia ammettere. Non è facile restare vivi per così tanto tempo in un posto come Asgradel. Non è facile nemmeno rimanere interi, e questo si è visto. L'ottimismo, comunque, è sempre l'ultimo a morire insieme alla speranza. Mickey, inguaribile ottimista e sognatore pieno di speranze sa che tutto ciò, in ogni caso, non basta. Non gli resta, per andare avanti, all'unica cosa che lo ha sempre contraddistinto da tutti quelli caduti e che non sono mai riusciti a rialzarsi. La forza di volontà.
In termini di gioco spendendo un consumo di energia pari ad Alto Mickey sarà in grado, aggiungendo il proprio bisogno di sopravvivere ad una goccia del proprio sangue -fresco o di precedenti ferite-, di evocare davanti a sé una barriera cremisi dalla forma liberamente personalizzabile al momento del cast e di potenza Media che lo difenderà da qualsiasi tecnica di natura magica o fisica di potenza pari o inferiore. Una volta che la barriera avrà adempiuto al suo dovere sarà come risucchiata da una ferita già presente sul corpo del caster o semplicemente da bocca o dal naso ed entrerà in circolo donando al Tuttofare l'immunità da un altro eventuale attacco di potenza Media o inferiore nel turno successivo. Quest'ultimo effetto sarà accompagnato da una variazione del colore della pelle che diventerà di colore ebano fino alla fine dell'effetto della tecnica.
Cogliere le debolezze
Mickey ha una grande conoscenza dei punti vulnerabili del corpo umano, utilizzandoli a proprio vantaggio.
La tecnica ha natura fisica. In seguito all'attivazione, il caster diviene immediatamente consapevole dell'anatomia del corpo avversario, compresi i punti più sensibili e vulnerabili. Ogni attacco fisico sferrato nei successivi due turni diventerà quindi più forte e pericoloso, e danneggeranno ulteriormente gli organi interni. In termini di gioco oltre al normale danno da attacco fisico, il nemico colpito subirà un complessivo danno Medio per ciascun turno, derivante dagli attacchi fisici portati dal caster. Il danno potrà essere suddiviso tra più attacchi (due di potenza bassa) o derivare da un singolo attacco. L'importante è che non venga superato il limite per turno.
Consumo di energia: Alto
In questo turno:SHEER-BLOOD-BLOOM | Tecnica media. Consumo medio. Natura magica.
Il potere che risiedeva nell'acciaio formante la falce in origine era immenso, proprio come un'arma per Guerriero che si rispetti in fin dei conti. Qualcosa che, pur non trascendendo la sapienza del suo iniziale possessore nel manovrarla, era capace di rovesciare in poco tempo le sorti di un combattimento. È triste che questo sia andato perlopiù perdendosi, vuoi per i cambi repentini di padroni o per l'inettitudine di questi ultimi nel servirsi del reale potenziale della falce. Solo un frammento dell'antica magia infusa da Bayard esiste ancora, ma ciò non rende l'arma meno pericolosa. Si dice che l'arma sia lo specchio di un Guerriero, e il Sorrisone aveva uno Specchio perfetto: la lama ricurva risuonava spesso e volentieri con i sentimenti turbolenti che si agitavano sotto il suo sguardo indecifrabile, e questa capacità si è conservata. Spendendo un consumo Medio il possessore potrà animare l'estremità tagliente della falce di un'aura rossastra, che potrà accompagnare un attacco fisico oppure essere scagliata a distanza prendendo forma di una mezzaluna. Al suo passaggio, l'aura lascerà un taglio lungo -seppur superficiale- sul punto colpito. Dal taglio fuoriuscirà un unico violento fiotto di sangue, a cui poi seguirà una copiosa emorragia simile a quella provocata da un colpo tagliente. La tecnica è difendibile tramite un'apposita tecnica di potenza almeno media, e provoca danni Medi al corpo del bersaglio dovuti allo shock per la perdita immediata di sangue.
Proiettili neriIl negromante allunga il palmo della propria mano contro l'avversario, generando una serie di sfere di energia negativa che si schianteranno contro di lui, bruciandolo e danneggiandolo.La tecnica ha natura magica, elemento sacrilego. Il caster lancerà un'emanazione energetica sotto forma di piccoli proiettili contro il proprio avversario, che lasceranno sulla vittima una serie di ustioni nei punti colpiti. A seconda della personalizzazione è possibile modificare la forma, il colore e l'aspetto della manifestazione. Con un solo slot è possibile lanciare una scarica di numerosi colpi contemporanei, ma la loro potenza totale sarà Media. Contro avatar di stampo angelico la potenza è Alto, contro avatar di stampo demoniaco la potenza è abbassata a Basso.
Consumo di energia: Medio [Personalizzato in forma di freccia nera]
Oggetti utilizzati:Biglia deflagranteHa la forma di una biglia rossastra del diametro di un paio di centimetri. Se gettata a terra si fracasserà come se composta di vetro, generando un'esplosione di piccole dimensioni capace di provocare ustioni e lesioni all'avversario. L'arma non provoca danni diretti, ma risulta comunque piuttosto versatile in duello: la deflagrazione può distrarre o infastidire gli avversari, provocando loro forti dolori.
• Riassunto:A livello tecnico Mickey non subisce il tuo attacco fisico nonostante la disparità di CS grazie a Sangue al Sangue ancora attiva dal turno precedente. Tuttavia, nel momento in cui cerca di imbastire un piccolo dialogo, si becca in pieno Necrosi Mentale e cade in ginocchio. Lì, interviene poco dopo il Sdv che con un discorsetto di incoraggiamento spinge il Tuttofare a reagire con la tecnica Sheer-Blood-Bloom che ti spedisce contro un attacco di potenzia Media ed attiva la combo della passiva che mi permette di ignorare il dolore. Fatto questo si rialza, ti lancia contro, all'altezza dei piedi una biglia esplosiva per cercare di distrarti e magari procurare anche qualche danno mentre, contemporaneamente, il SdV lancia Proiettili Neri sotto forma di un'unico dardo di energia sacrilega che nei tuoi confronti assume la potenza Alta.
Per concludere in bellezza e non lasciare nulla di intentato, Mickey cerca di infierire con un attacco fisico superandoti con il manico della falce e tirando verso di sé mirando dalla tua schiena con un attacco ad 1 CS che se dovesse andare a segno verrebbe aggravato di un danno Medio a causa di Cogliere le debolezze attivata nel turno precedente.
• Note:Niente di particolare se non contiamo un ulteriore ringiovanimento del SdV che adesso si presenta come un giovane armato di arco e col capo ornato di diadema. Il numero sulla pietra miliare muta in II e grazie al discorsetto con il Servo, Mickey capisce di dover far leva su sé stesso e sulla propria voglia di non rimanere in quel mondo per oltrepassare Rogozin (il tuo nome mi viene finalmente rivelato) che rappresenta l'ultima barriera per riuscire a farlo e tornare al suo mondo (quello vero, anche se lui non lo sa).
Ancora una volta, a te la penna per il rush finale.
PS: Ovviamente il fatto che Rogozin mi sembri immobile come una statua è dovuto al fatto che per quel che vede Mickey, i movimenti del Servo sono lentissimi e questo è dovuto al fatto che lo interpreto, come ho già detto, come l'incarnazione del tempo stessa assente in questo luogo, ma presente al contempo nella sua forma, riconnessa al ticchettio costante.