koneko no baka ·· - Group:
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| Eloise stette a guardare meravigliata la mezz'orca ascoltare ammaliata le vocine che avrebbero dovuto stordirla. Un sorriso quasi divertito prese a dipingersi sul suo viso fino ad allora impassibile. Sorrise della sua ingenuità, della sua espressione trasognata e lusingata. Sorrise di quella facilità, di quella certezza traditrice di avere la situazione in mano. Anche il felino parve lanciarle un'occhiata stupita, seppur più tagliente e stizzita di quella della mezz'elfa. La sua pazienza era giunta quasi al limite, soprattuto considerando quanto l'avesse infastidita non essere notata. Lei era Cleopatra, non un gatto qualsiasi; persino le sue dimensioni parlavano chiaro. Si acquattò bassa, cingendosi il corpo sinuoso con la lunga e morbidissima coda e stette ad osservare la situazione con una certa aria di superiorità. La mezz'orca continuava ad ascoltare le vocine sorridendo e mugolando compiaciuta. Le sue gote divennero rosse e lei ridacchiò appena, accennando qualche parola nella loro immaginaria direzione. Il sorriso divertito di Eloise divenne improvvisamente mesto, curvando i suoi dolci tratti.
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Sedeva tra i papaveri e le spighe, sistemandosi graziose ghirlande di fiori tra i morbidi riccioli candidi. I suoi grandi occhi verdi si posavano tranquillamente sulle nuvole che chiazzavano il cielo terso e sugli alberi che circondavano la radura come silenziosi protettori. Il Gufo camminava svogliatamente, sorridendo appena. Il suo abito verde svolazzava placidamente nella brezza fresca di resina e fiori. Aveva volto lo sguardo alle cime degli abeti, al cielo, alle nuvole ed infine ai capelli della mezz'elfa. L'aveva osservata con nostalgia, con una sorta di segreta amarezza. La sua pelle era perfetta e candida come le nuvole, le sue labbra sottili e meravigliose, curvate in quel sorriso sereno. Si sorprese ad amare ancora una volta il suo grazioso viso. Eppure non avrebbe potuto averla. Non in quella vita, almeno. Il viso di Noctua divenne una smorfia di dolore e delusione. Senza pensarci, si era avvicinata alla mezz'elfa con un'espressione strana, compassionevole forse. Allungando un braccio pallido verso le sue guance improvvisamente rosee, aveva improvvisato una sorta di carezza. Così distante, così fredda. Quell'attimo era durato infinite eternità, accompagnato dall'intreccio di occhi delle due ragazze. Le dita che si tendevano stiracchiando i muscoli, la distanza che si accorciava lentamente, quasi dolorosamente. Le leggerissime ed impercettibili scariche di elettricità create dalla vicinanza della pelle del viso e della mano. E tutto era perfetto ed idilliaco. Ma quando finalmente i morbidi polpastrelli di Noctua avrebbero dovuto sfiorare le sue gote, Eloise si era come svegliata, fuggendo involontariamente dal paradiso. Nemmeno se n'era resa conto di piangere, quella volta. Anche lei era una ragazza ingenua, talvolta. E quando si trovava davanti a quegli occhi, non poteva fare nulla per cambiare quelle che sarebbero state le sue azioni.
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La ragazza candida riemerse da quel ricordo improvviso, mordendosi il labbro come per punirsi di quella mancanza di concentrazione momentanea. Il duello continuava, non poteva permettersi nemmeno una distrazione di fronte ad un'avversaria del genere. Se anche si fosse trattato solo di apparenze, la statura non l'aiutava. La grande figura davanti a lei allucinava ancora le voci, sorridendo. Ma d'un tratto cambiò espressione, mutando la soddisfazione in fastidio, poi in rabbia ed infine in odio. La mezz'elfa la osservò stupita, ritraendosi appena un poco. Non stava andando nel solito modo. Avrebbero dovuto distrarla, non infastidirla. Non si allarmò troppo, in fondo, non era lei a decidere cosa avrebbero detto le voci; e se avesse potuto farlo, se avesse saputo come, ora la vita sarebbe stata più facile e spensierata. Ma non era in grado, sfortunatamente, ed ormai anche la freccia era stata scagliata, forse senza pensarci abbastanza. La ragazza davanti a lei divenne un mostro, spalancando la bocca ruggì ferocemente, facendo tremare la sola gamba del leggio dietro di lei. I suoi occhi divennero opachi, poi bianchi, donandole un aspetto spaventoso. Per un attimo, osservandola, Eloise perse la percezione di qualsiasi cosa la tangesse. Sbatté le palpebre più e più volte, cercando di togliersi prima possibile da quello strano limbo. Tutto ciò che riusciva a vedere era il viso della mezz'orca e la sua gigantesca bocca frastagliata di denti aguzzi. Persino il grande felino sembrava essere caduto in quella sorta di illusione, ma non abbastanza per sferrargli un graffio fulmineo seppur non troppo ben assestato. Parve una serie di eventi senza senso, senza un filo che potesse unirli. La mezz'orca schivò sia la freccia che gli artigli fulminei del gatto semplicemente saltando, spostandosi di lato. La ragazza candida aprì piano la bocca, lasciando scivolare la mascella in un muto ed incredulo stupore. I suoi occhi divennero pozzi pieni di meravigliato spavento. Poi, come al rallentatore la vide staccarsi dal suolo ed iniziare a correre in direzione del grande gatto. Cercò di gridare, ma le uscì solo un rantolio soffocato, così stette a guardare, inorridita. La mezz'orca mulinò il mazzafrusto selvaggiamente e lo chinò con rapidità sorprendente sul muso del felino. La bestia uscì dalla trance che la attanagliava e saltò indietro, soffiando con rabbia alla ragazza ed alla sua arma ora insanguinata. La fulminò con ostilità e disappunto, ringhiando sommessamente e mostrando le zanne lucide. Ma la mezz'orca non parve avvedersene, e riprendendo a correre ed a roteare il mazzafrusto si diresse verso la mezz'elfa. Con un altro balzo, il gatto fu accanto alla ragazza candida, che con un enorme sforzo si svegliò ed evitò il secondo attacco della mezz'orca issandosi sulla schiena dell'animale. Il mazzafrusto si infranse sul pavimento mentre il gigantesco felino si ergeva solo per un secondo sulle zampe posteriori per poi cambiare direzione ed allontanarsi con un trotto leggero. Ma quel momento, quel baleno, il battito di ciglia in cui la ragazza candida aveva estratto le spade e le aveva incantate, seduta sulla schiena del felino rampante, l'aveva fatta sentire una paladina. Baciata dalla luce d'oro. Una dea.
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E la scena era divenuta improvvisamente più buia, più piena. Eloise si era guardata attorno, gli occhi di smeraldo guizzanti e circospetti cercando la fonte di quell'oscurità parziale. Le servì solo un attimo, la trovò. Si sorprese a sorridere, soddisfatta. Dentro di lei, il Gufo aveva ridacchiato, sadica e divertita. Probabilmente lo stava facendo per difendersi, probabilmente per puro e semplice orgoglio. Di sicuro era piacevole sentirsi inondare di adrenalina ad ogni passo, ad ogni occhiata verso l'avversaria. Ad ogni occhiata verso l'essere nero al margine della penombra. Ghignò segretamente, compiaciuta di quella crescita miracolosa. Poi, il gatto tornò rapidamente sui suoi passi, la rabbia che alimentava la sua corsa inesorabile e letale. Sfrecciò davanti alla mezz'orca, descrivendo un semicerchio che permise alla ragazza candida di chinarsi verso di lei, le lame ormai due protesi delle braccia sottili. Fischiando appena si sarebbero abbattute in rapida sequenza, una dopo l'altra su un fianco e su una spalla della mezz'orca. E non appena le ferite fossero state inferte, la bestia avrebbe usato il suo turno nel migliore dei modi. Si sarebbe abbassata, avvicinando il muso imbrattato del suo stesso sangue per afferrare tra le zanne affilatissime una gamba della mezz'orca, probabilmente senza nemmeno il desiderio di ferirla. Non subito, no. L'avrebbe trascinata nell'oscurità della biblioteca, lontano dalla luce dorata e dalla possibilità di vedere i suoi nemici in faccia. E forse, le avrebbe fatto solo un grande favore.
50%
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illesa
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danno Alto + danno Basso
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Status del compagno animale
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danno Alto da contusione
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danno Basso
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Camminare, vedere, respirare, vivere.2 (destrezza) Tutto ha un altro... sapore, odore, un'altra sensazione. Ecco tutto. È ciò che sento, con le orecchie, con il naso, con la lingua, con le dita. È ciò che vedo. Adoro toccare, sfiorare le cose. Adoro la sensazione che provoca, la leggera scarica di elettricità che attraversa le dita, chiudere gli occhi e percepire il tremore della terra sotto i passi di qualcuno. Tendere un dito e godersi le vibrazioni dell'aria al passaggio di qualcuno, cercare anche le più minuscole tracce del battito d'ali di una farfalla che generando microscopici fremiti nell'aere immobile si disperde come una goccia in un grande lago. [passiva razziale, sensi sviluppati]
Silenzio. Buio totale. Mi prodigo ogni giorno in questa abilità. Muoversi senza creare suoni, senza disperdere odori, senza poter essere individuata. In un certo senso lo trovo divertente. Voglio dire, apparire improvvisamente alle spalle di qualcuno è dannatamente spassoso, soprattutto se poi ci si ferma ad osservare la sua reazione. E vedere dalla mia posizione i miei inseguitori annaspare nel buio, rantolare bestemmie e frasi sconnesse mentre si rendono conto di avermi persa di vista. Divertente. [talento assassino, passiva di primo e secondo livello]
Intoccabile. Ecco cosa sono. O almeno cosa mi sforzo di essere. So schivare molto bene gli attacchi fisici. Mi riesce particolarmente bene spostarmi all'ultimo secondo, saltare via, defilarmi sinuosamente, smaterializzarmi il più in fretta possibile, lontano da armi che possano toccarmi. Ci sono voluti anni, ma ora me la cavo bene, notevolmente bene. Ed anche questo è divertente, faticoso ma divertente. [abilità personale variabile, difensiva, consumo variabile: il caster riesce a schivare quasi qualsiasi attacco fisico o magico di potenza pari o inferiore al consumo speso] | Oppure se, venendo colpiti dalle Lacrime di Luna provaste solo profonda desolazione e nostalgia, se la vostra mente venisse offuscata dalla paura di non farcela, se veniste schiacciati dalla consapevolezza dei vostri bei ricordi che mai torneranno, ma il vostro corpo non ne soffrisse minimamente, sarà perché le mie lame erano state precedentemente da me incantate. Ho sviluppato tempo fa questa abilità che ritengo ammirevolmente degna di nota. Saper incantare Lacrime di Luna è stata una svolta. Una svolta particolarmente utile, devo dire. [tranquillizzare, pergamena inizale mentalista, consumo alto, danno medio + medio alla psiche, difendibile solo fisicamente] |
Beh, che dire... Eloise ed il gatto subiscono la psionica. Il gatto subisce anche l'attacco fisico, mentre Eloise lo schiva. Successivamente usa Tranquillizzare e cerca di colpire Alaria due volte (medio + medio). Il gatto cerca di afferrare Alaria per una gamba e di trascinarla in un corridoio dove non ci sia luce. (riguardo allo specchietto, difficoltà con lo scanner per il numero del mana, lo uploaderò al più presto, se mi sarà permesso. Pardonnez-moi!) Ri-buona giocata e buona lettura ancora!
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