Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Madness., Contest Giugno - Normale.

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view post Posted on 30/6/2014, 15:57
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unaprova_zpsaaa7ac16

• Stanza 205.


Non lo so, non lo so. Quelle persone col camice bianco proprio non le capisco, sai? Dicono sempre che devo stare fermo, che non devo toccare questo o quello, che non posso urlare quando voglio. Dicono che gli altri ragazzi dormono e non posso disturbare il loro sonno, dicono che per loro sia molto importante. Chissà perché, poi. Si perde solo tempo, dormendo, non trovi? Ci hanno provato un sacco di volte, a sedarmi e a farmi stare buono, ma non ci riescono mai. Il segreto, amico mio, è far finta di ingoiare la pillola e poi sputarla quando escono dalla stanza. Che poi.. forse stanza non è nemmeno la parola adatta per quel buco di merda. Non mi lasciano neppure tenere una penna per segnarmi le idee riguardo nuovi possibili esperimenti! Non li sopporto. Che ne sanno, loro, che c'è nella mia testa? A parte un cervello, i fasci di fibre che lo connettono [..], insomma, che ne sanno loro! Uffa. Tutta colpa del dottor K, quell'idiota. Il ragazzo soffre di un disturbo psicotico legato alla sensorialità e alla percezione, ha detto. Lasciatelo alle mie cure, è bastata quella frase per convincere quei cani a lasciarmi qui. Nemmeno lo sa, che cos'è una psicosi, quello lì! Lo avrà letto in qualche stupido libro della sua biblioteca, quella del terzo piano dove ci fanno andare quando dormiamo per più di dodici ore (premio che ovviamente non mi è mai stato concesso, sempre a dire che sono il peggiore dei pazienti) e ci lasciano scegliere un libro da leggere. Come se potessero definirmi un paziente. Non esiste, non sarò mai un loro paziente! Io.. io.. sono loro i miei pazienti. Questo è il mio esperimento, non il loro. Sono il ricercatore, colui che ha ideato tutta l'idea di ricerca, ho formulato l'ipotesi, ho stabilito una teoria.. loro non capiscono, perché non sanno. Non sanno nulla, non sanno, quegli stupidi. Continuano a dire il ragazzo sembra non volersi liberare dei propri deliri, che lo stanno portando ad un aggravio molto pericoloso e tutti credono alle parole del dottore. Tu mi credi, no? Sei il mio piccolo aiutante, sei l'unico che non è stato sottoposto al mio esperimento. Anche i migliori devono servirsi di qualcuno, per condurre il proprio lavoro, no? Sorride, rivelando i denti sporchi da mesi, se non anni. Non lo ricorda nemmeno, da quanto tempo è lì dentro. Istituto di Igiene Mentale, o una cosa del genere. Ho bisogno di nuove cavie, mio piccolo aiutante, ne ho bisogno adesso! Ero così vicino a capire per quale motivo questa gente tende ad omologarsi, così vicino che avevo scritto anche la risposta, da qualche parte. Si muove velocemente, alla ricerca di fogli che non troverà mai. Un altro delirio dei suoi. L'hanno bruciata, l'hanno sicuramente bruciata o nascosta, perché non vogliono che continui il mio esperimento. Ah.. non li sopporto! Se solo non fossero gli unici campioni a mia disposizione, me ne andrei da questo posto. Fissa la grata di ferro bucata che lascia passare un po' di luce nella sua stanza, sembra insultarla in qualche modo. A volte non riesco a decifrare le sue parole. Che sia in grado di parlare più di una lingua? Hai voglia di giocare a nascondino, aiutante? No? Dai, se proprio dobbiamo stare chiusi qui dentro, almeno inganniamo il tempo, no? Lo sai che la domenica è l'unico giorno libero dei soggetti, non posso certo forzarli a regole più rigide. Se ne andrebbero, o peggio ancora potrebbero ribellarsi. Non è bello quando si ribellano, lo sai, spesso ci vanno giù così pesante da costringermi ad incontrare di nuovo il dottore. Né tu né io vogliamo rivedere quei suoi baffi tinti e il suo pancione. Dovrebbe mettersi a dieta, non trovi? Non so perché tenda sempre a giudicare gli altri; sarà l'inadeguatezza che lo spinge a farlo. Forse tende semplicemente a spostare il sintomo. Questo aspetto mi è poco chiaro. Ma poi quando parla, ha l'alito che puzza di topo morto. Dobbiamo evitarlo, aiutante, dobbiamo evitare che ci siano problemi, altrimenti non mi riconosceranno l'esperimento. Si inventerebbero le solite scuse il materiale non risulta abbastanza pulito per analizzarlo, questo esperimento non può dimostrare nulla ed io finirei per fare la parte dello scemo, di nuovo. Io, non tu. Non ti menziono nemmeno, nell'esperimento. Non fare quella faccia, è inutile, sappiamo entrambi che solo io ti posso vedere. Che poi.. Cambia discorso in continuazione, senza completare il periodo. Vive nel suo mondo, e lascia entrare solo chi gli piace o chi può fargli comodo. Spesso esclude anche me da quel teatro d'ombra e follia. .. cosa significa che soffro di deliri legati alla sensorialità? Riesco a vederlo, il dottore, posso toccarlo, sentire il l'odore spiacevole che emana, ascoltare le sue parole, persino descrivere il cibo che i suoi colleghi mi portano nella stanza. Perché va in giro a dire che sono folle, allora? Ma si è visto, dico io, si è visto? Si concia come un barbaro e parla come un illetterato. Mi chiedo chi lo abbia messo al comando di questo posto. Tu che ne pensi, aiutante? Nulla? Tu non pensi mai nulla! Sei così chiuso nel tuo mondo di dogmi che non riesci ad aprirti alla realtà come me. Mi chiedo solo se i miei amici mi stiano ancora aspettando. Ho detto loro che avrei passato un po' di tempo lontano dal villaggio per continuare gli studi, però ogni volta è la stessa reazione da parte loro; si sentono come traditi dal mio comportamento. Cosa posso farci se sono più intelligente? E' mio dovere quello di mettere al servizio del continente la mia bravura, no? A volte riesco a farmi dare informazioni su questi "amici". Ogni volta ne cambia descrizione, al che sono giunto ad una conclusione: non esiste alcun amico. No, aiutante, non ce ne possiamo ancora andare, lo sai! Dobbiamo stare qui qualche altra settimana, giusto il tempo per completare la mia ricerca. Mi manca poco, dai, ho solo bisogno di ulteriori conferme cliniche dei loro atteggiamenti. A volte provano a contagiarmi con la loro malattia, però continuo a dirgli che non posso essere come loro, che faccio ricerca, io, non posso perdere tempo. Per velocizzare la raccolta di informazioni mi sono fatto mettere anche questo camice bianco, lo vedi? E' un po' scomodo, devo dirtelo, ma se è utile quanto loro dicono, allora soffrirò un po', per il bene della scienza! Sai cosa mi ha fatto fare l'altra volta, K? Associazione libera, l'ha chiamata. A me sembrava solo un enorme stronzata, però lui ha insistito così tanto.. Questi nuovi metodi.. non li condivido, sai? Sembrano così privi di fondamenta, come se il terapeuta dovesse forzare il metodo adattandolo al paziente. Sono contrario alle nuove metodologie, però in fondo mi sono detto: quanto male potrà farti? Stai solo recitando, in fondo, ricordalo. E così mi sono sottoposto a quella prova. Siamo andati avanti per qualche ora, ma alla fine ha detto di non aver scoperto nulla di interessante. Come sospettavo. La realtà dei fatti è ben diversa. Dopo qualche minuto, il soggetto ha morso K, che ha dovuto sospendere la prova. La smetti di colpire il muro? L'ultima volta hai aperto un intero varco e hanno accusato me, facendomi perdere giorni di lavoro prezioso. Non agitarti, aiutante, sta calmo! A volte mi chiedo perché ti abbia scelto come mio assistente, che a malapena capisci la portata di questo lavoro. Sbuffa. In realtà ha graffiato lui il muro della stanza, per mesi, fino a farsi sanguinare le mani. Che ore sono? Ah, ma cosa te lo chiedo a fare, è da quando il dottore mi ha chiamato per quella terapia che non mi parli più. Mi chiedo cosa ti sia successo, prima eri così chiacchierone. Non è che sei geloso? Non mi farei mai toccare da lui, lo sai bene, ti ho promesso che saremmo stati sempre insieme, tu ed io. Vieni qui, dai, ti racconto quella storia che ti piace tanto. C'era una volta un ragazzo, il suo nome era Killian; aveva una bella vita, degli amici, una famiglia amorevole. Un giorno decise che vivere nel comune non era ciò che desiderava, e allora iniziò ad occuparsi di ricerca, voleva spiegare al mondo intero il funzionamento della mente degli individui. I metodi cui si rifaceva, però, erano ben poco ortodossi. I genitori lo scoprirono e lo spedirono in uno di quei posti per.. pazzi. Loro dicevano che gli avrebbe fatto bene. Sai cosa ne penso, io, invece? Penso che fossero solo egoisti, i suoi genitori. Uh, guarda, stanno aprendo la porta! Andiamo a mangiare? Ok, ho capito, non vuoi venire. Ci vediamo dopo, allora, ciao!

O r a d' a r i a.

E' l'uomo stesso, che per sua natura è egoista.
Il mio lavoro è capire il perché.



Normalità. Come sua assenza, come sua diversa accezione, come una normalità diversa dal solito. Il personaggio ivi presente potrebbe essere Yu Kermis, o anche Noah, o anche entrambi.
 
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