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Pelleverde

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view post Posted on 3/7/2014, 21:42
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Pelleverde
~ Nati dalla lotta, dal sangue e dalla roccia


pelleverde
Chi sono?
Ai recessi della società e nei territori più inospitali di Theras non è strano incontrare una delle migliaia di piccole tribù appartenenti alle razze dei pelleverde, che vivono in maniera dispersiva, primitiva e selvaggia, spesso spostandosi da un luogo all'altro e sopravvivendo grazie alle razzie che compiono sulle vicine città umane. I pelleverde sono molto eterogenei e fra di essi è possibile riconoscere sia orchi che troll, goblin, giganti, ogre ed altro ancora; complice questo loro aspetto mostruoso, sono considerati universalmente un gruppo di creature violente e pericolose dalle altre razze, quando in realtà la società pelleverde nasconde una complessità di difficile intuizione. Sono pochi, divisi e organizzati in tribù dalle dimensioni talmente piccole da poter essere considerate "grandi famiglie", e forse è solo grazie a queste ragioni che gli umani possono permettersi di emarginarli.

Aspetto
Come detto, con il nome "pelleverde" si intende un insieme di razze differenti che si organizzano in tribù e vivono promiscuamente tutte insieme, ai margini della società umana. Tutti i pelleverde sono contraddistinti da pelli coriacee, pigmentazione verdognola, fisici incredibilmente muscolosi, tratti somatici grezzi e un'età massima di circa cinquant'anni. I goblin sono senza dubbio i più piccoli fra loro: non superano i 150cm di altezza e hanno musi schiacciati e orecchie lunghe, con denti zannuti che protendono fuori dalle labbra. I troll sono le loro versioni cresciute, simili a loro ma capaci di raggiungere sino ai 180cm di altezza. Gli orchi sono i pelleverde più simili agli uomini, con un fisico massiccio che supera facilmente i 200cm, un viso umanoide schiacciato e sbozzato, denti affilati ed orecchie a punta. Gli ogre gli somigliano, ma sono ancora più grossi (fino a 250cm) e bestiali nell'aspetto. I giganti, infine, sono l'esponente più grosso di questa razza: umani massicci e sgraziati che raggiungono i 300cm di altezza, dai tratti somatici grezzi e confusi, facce piatte e sgradevoli, andatura claudicante e aria primitiva.

Psicologia
I pelleverde sono considerati dalla maggior parte delle altre razze come primitivi e selvaggi, benché tale impressione sia dovuta in gran parte alle numerose razzie che questi compiono in maniera apparentemente ingiustificata; la psicologia dei pelleverde è invece più complessa di quanto non sembri. Innanzitutto bisogna comprendere che la lotta e la guerra hanno per loro una funzione ritualistica di grande importanza: ciascuno di essi sa che non vivrà comunque oltre i cinquant'anni e in questo breve arco di tempo desidera impegnare il suo corpo quanto più possibile, spesso nella lotta. Morire di vecchiaia o di malattia in un letto è per i pelleverde un disonore grandissimo, uno spreco per la tribù. Ai pelleverde piace combattere e, allo stesso modo, piace la vita primitiva che non conducono per necessità, ma per vera e propria scelta: la loro connessione con il mondo naturale è molto più forte di quella umana e li spinge a non deturpare il territorio costruendovi città o insediamenti sedentari. La filosofia dei pelleverde è grezza, ma affascinante: essi si inseriscono nel mondo in maniera simile agli animali e alle bestie feroci, rinunciando alla civilizzazione per vivere uno stato di natura che tutte le altre razze sembrano aver dimenticato.

Cultura
La sanguinosa storia dei pelleverde ha fatto sì che quest'ultimi fossero costretti ad abitare quegli angoli di Theras che altrimenti rimarrebbero disabitati: deserti, montagne rocciose e terreni aridi e inospitali. Ciò ha accentuato ancor di più gli aspetti barbari della loro cultura, così come quelli più gentili. I pelleverde combattono, non allevano, non costruiscono e si affidano solamente al lavoro di fabbri e chierici per scelta, ma è anche vero che la loro società è una delle più coese di Theras. Essi vivono in maniera promiscua all'interno di insediamenti dove i figli di uno vengono educati da tutti e la razza non ha alcuna importanza. Accolgono gli stranieri pacifici e li aiutano, onorano i nemici più forti che incontrano in battaglia, collaborano tra di loro e non competono mai l'uno contro l'altro: non esistono casi registrati di pelleverde che abbiano combattuto tra di loro (nemmeno di differenti tribù), né tantomeno che si siano uccisi. La violenza che scorre nel loro sangue e che impregna la loro cultura è perfettamente controllata e mirata alle necessità della tribù o per fini più alti. Di fatto, l'intera società pelleverde potrebbe essere riassunta con la massima "la vita è una lotta continua; solo i più forti sopravvivono", che ha condizionato tutto ciò che sono. Sfortunatamente gli umani sanno benissimo il potenziale pericolo che la razza dei pelleverde potrebbe costituire nel caso in cui si organizzasse in maniera meno dispersiva, ed è per questo che la tiene sotto controllo attaccandola di continuo.
 
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