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| « Baathos » le lubriche vene del mondo si distendono sotto ai nostri piedi
Tutti sanno che il sottosuolo di Theras è abitato, ma sono in pochi a parlarne. Per tutti quello di Baathos è un mondo oscuro, freddo e ricco di malvagità e paura; un mondo che bisognerebbe addirittura evitare di pronunciare per nome. Gli studiosi si affacciano a Baathos con un giudizio più critico, ma non meno pessimistico: la verità è che nessun esploratore è mai sopravvissuto abbastanza a lungo da esplorare per intero il sottosuolo di Theras, finendone inevitabilmente vittima. Nessuno sa come esso sia strutturato, né quanto sia ampio; nessuno sa da chi o quanto sia abitato. Gli accessi a Baathos - il mondo sotterraneo - sono principalmente due: uno nell'Akeran e uno nell'Edhel. Da lì si distende una ragnatela vastissima di cunicoli - alcuni stretti come corridoi e altri ampi come vallate - che pare allungarsi sotto tutto il continente di Theras, se non persino oltre. Le caverne sono umide, buie, labirintiche e fredde, ma non disabitate: è infatti risaputo che Baathos sia abitato da una moltitudine di creature mostruose che vengono definite "demoni". I demoni esistono in varietà infinite: ve ne sono alcuni che appaiono come inimmaginabili ammassi di tentacoli senza senso, mentre altri non si distinguerebbero da normali esseri umani per l'aspetto; alcuni sono intelligenti, mentre altri si comportano come animali selvatici; alcuni sono abbastanza potenti da costituire una minaccia per la superficie, mentre altri sono più deboli di neonati. Tutti, però, sono aberranti e deformi parti di malvagità, contraddistinti da una crudeltà innata. I demoni non hanno una cultura, né una società in senso stretto; piuttosto si può dire con certezza che essi sono nemici di qualsiasi altro essere vivente, compresi i loro stessi simili. I demoni non esitano ad uccidere e divorare altri demoni per sopravvivere, e una cosa è certa: se mai dovessero smettere di uccidersi a vicenda e rivolgessero gli occhi verso la superficie, allora Theras avrebbe i giorni contati. |
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