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[Conclusa] Yaraticni Cekiç, il maglio del costruttore.

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Banditore Aste
view post Posted on 8/7/2014, 11:27




Il banditore emerge dalle ceneri del fato per rimarcare la propria opera al mondo.
Tra le pieghe del suo mantello, mostra un luccicare intenso, tenendo tra le mani un oggetto dorato. Lo maneggia con cura, innalzandolo al cielo come il più prezioso dei gioielli. E' fiero di ciò che mostra: di ciò che dona.

« Accorrete, signori.
Questa è un'offerta unica...
»

Sentenzia, attendendo che qualcuno risponda al suo richiamo.


CITAZIONE

Yaraticni Cekiç
MAGLIO DEL COSTRUTTORE


2mnow8h

Vi è stato un tempo in cui i Nani artigiani più celebri erano fabbri, e non costruttori. Vi è stato un tempo in cui nelle profondità della terra ardevano fucine e battevano metalli, in cui il calore di una forgia senza tempo riversava acciaio liquefatto su vani di pietra. A quel tempo, Garmurath non era un nome privo di significato tracciato con penna sbiadita su un libro di storia mangiato dai ratti. A quel tempo, le armi e armature di migliore foggia nanica si vendevano nei mercati del settentrione al prezzo di una villa nei quartieri alti di Basiledra. Quel tempo è ormai dimenticato, strappato dalla memoria collettiva e ridotto in briciole sparse per il mondo sotto forma di ricordi, prossimi a svanire anch'essi. Eppure vi sono cose che, testardamente, rimangono radicate nella cultura dei Nani come rocciose colonne di sostegno alla vita del Sultanato, perché ciò che è stato può essere scordato - ma non cancellato dalla traccia dell'eternità.
Il popolo nanico è sempre stato avvezzo all'operosità, nelle sue molte forme. Un tempo ormai lontano, i Nani erano grandi fabbri, celebrati in ogni dove: per mano loro innumerevoli strumenti di difesa e di morte furono sparsi per l'intero continente. Oggigiorno, la cultura artigianale nanica è più variegata e ricca di sfaccettature, dall'architettura all'alchimia, dalla medicina all'arte bellica tutto ha un grado di sofisticazione maggiore ed elaborato. Ciononostante, l'anima del popolo non è cambiata: i Nani sono grandi costruttori - creatori, in senso più stretto - e hanno un'attitudine innata verso l'arte della modifica. Da materiali grezzi sanno sempre estrarre il meglio, specialmente da pietra e ferro: le imponenti costruzioni di Qashra e lo stesso Qatja-Yakin ne sono un'ineluttabile riprova. Perciò è comprensibile e altrettanto naturale che i riguardi religiosi di questa operosa razza siano rivolti al creare, piuttosto che al distruggere; al sostenere, piuttosto che al privare; alla stabilità, piuttosto che all'incertezza e alla devastazione.
Nello Stretto, il Costruttore è tra le divinità più considerate: a lui si attribuiscono la buona riuscita di opere maestose, si intonano canti durante la forgiatura come gesto propiziatorio, e si benedicono arnesi da lavoro perché non perdano mai l'efficacia iniziale. La maggior parte di queste attività non è altro che vaga superstizione popolare, eppure capita di rado che il Creatore volga lo sguardo al mondo dei mortali e mostri loro una gentile misericordia, un segno del suo volere. Così ecco che un fabbro riesca a invecchiare utilizzando le medesime tenaglie per decenni, che un alchimista ottenga un alambicco impossibile da infrangere, e via discorrendo.
Lo Yaraticni Cekiç ("maglio del costruttore" in lingua nanica) altro non è che uno di questi utensili benedetti, reso unico dal favore del Grande Fabbro. Sebbene si presenti come un normale martello da artigiano, piuttosto modesto e disadorno, nelle mani giuste può rappresentare uno strumento indispensabile e imprescindibile per la fattura di oggetti in metallo e pietra. Anzitutto pare sia impossibile perderlo o distruggerlo: ogni volta che in passato si spezzava, veniva perduto o danneggiato da un orefice distratto, un muratore sbadato, o chi altri abbia posseduto questo singolare artefatto, esso tornava dopo qualche giorno nella cassetta degli attrezzi, intatto. [Passiva - se distrutto o sottratto al legittimo proprietario durante una giocata, l'artefatto sarà da egli comunque utilizzabile a partire da quella successiva] Questa, da sola, sarebbe una caratteristica sufficiente a far sì che lo Yaraticni Cekiç fosse ricordato per generazioni, come parte di un racconto da tramandarsi di padre in figlio; eppure le meraviglie di questo unico martello non si limitano a così poco. Si dice anche che esso sia passato di mano in mano ad artigiani mediocri: nessuno di coloro che ha stretto le proprie grinfie su quest'artefatto era un eccelso lavoratore, e le opere di quei maldestri sfortunati non ebbero mai alcuna fortuna nei loro svariati e rispettivi ambienti. Il caso volle però che ottenessero le attenzioni del Costruttore, e dunque il suo strumento. Da quel momento in poi ciascuno di quei poveri disgraziati divenne un maestro nel suo campo, un luminare ed un genio: fabbri incapaci di forgiare una catena come si deve diedero la luce ad armature di piastre lucenti e perfette, costruttori malvisti per le catapecchie fatiscenti che avevano messo in piedi si fecero strada fino ai palazzi dei più importanti signori delle città, e così via. Non molti riuscirono a notare la presenza del martello nello straordinario cambio di rotta che avvenne nelle loro vite, ed ancor meno furono in grado di associare le due eventualità. [Passiva - il possessore del martello diventerà estremamente erudito in un campo dell'artigianato a sua scelta, da specificare all'acquisto dell'artefatto, e necessariamente legato alla pietra o ai metalli; riuscirà quindi a capire punti deboli e strutturali, nonché potenzialità (non magiche) di tutto ciò ad esso collegato]
Laddove un fabbro comune necessiterebbe di una forgia per operare con completezza ed efficienza nel proprio settore di conoscenze, il proprietario dello Yaraticni Cekiç pare invece in grado di farne a meno. Si narra di mastri ferrai del passato che, con pochi colpi ben assestati, siano stati capaci di riparare, rimettere a nuovo, e persino migliorare armi, armature, oggetti vari. Sembrerebbe impossibile pensare che nel creato possa esistere un arnese tale da rendere queste dicerie realtà, eppure la grandezza del Creatore non conosce limiti né confini, e si manifesta nelle forme più bizzarre o inaspettate. In verità, il martello ha diversi modi per operare con discrezione e perfetta efficacia su artefatti di varia natura. Il surriscaldarsi della testa in metallo, che raggiunge temperature ragguardevoli senza rischiare la liquefazione, è alla base di tutto. [Bassa - tecnica fisica: il martello si surriscalda e può causare danno proporzionato al consumo] A seconda delle circostanze, tale surriscaldamento dell'utensile può rivelarsi oltremodo conveniente: esso facilita il procedimento di riparazione dei materiali, soprattutto di svariate leghe metalliche e persino alcune materie prime. Se utilizzato su superfici alterabili, difatti, ne consente una coscienziosa modifica da parte del savio artigiano, che può così modellarla a suo piacimento dandole nuova forma. Si narra che oltre un decennio indietro nei meandri del tempo, esistette un costruttore di porte la cui abilità era ineguagliabile: sapeva creare uscii di pregevolissima fattura, e incavarli in mura che non erano state progettate per avere al loro interno aperture - il tutto, senza compromettere la stabilità strutturale degli edifici. Probabilmente, fu un possessore dello Yaraticni Cekiç [Media - tecnica fisica, alterazione della forma di una superficie metallica o di pietra a piacimento del caster (da concordare col QM in Quest)] Più fondamentale tra le tante impressionanti caratteristiche di questo artefatto misterioso, è certamente la possibilità di riparare e rimodellare oggetti per ripristinarne la funzionalità. Il martello del Costruttore può infondere grande forza in oggetti che apparentemente erano destinati allo scarto. In poche, abili mosse, il proprietario dell'arnese ha facoltà di rimettere in sesto qualsiasi arma, armatura, o utensile che fosse considerato irrecuperabile. Non solo con una mera riparazione che ne garantisca un ulteriore utilizzo, no: l'oggetto in questione emerge dal processo con delle migliorie che si manifestano nei modi più disparati: nel caso di un'arma, questa può causare ferite più profonde o danni maggiori, un'armatura permetterà di sopravvenire l'avversario con ineluttabile resistenza, e un qualsiasi arnese di scopo non militare vedrà la sua efficacia generalmente migliorata. [Alta - riparazione ai danni all'equip che comporta 1 CS personalizzabile dal caster e migliorie per due turni: per un'arma, i colpi inflitti dagli attacchi non tecnica causeranno danni Bassi; un'armatura conferirà al portatore la possibilità di vincere tutti gli scontri a parità di CS; un oggetto generico riceverà la passiva "Le prove di abilità svolte con questo oggetto hanno maggiore possibilità di successo" (da concordare col QM in Quest)]


CITAZIONE

Limiti: Minimo fascia Bianca
Termine dell'asta: 7 Agosto 2014

Base d'asta: 750 gold

Le offerte saranno accettate solo per mezzo di mp al banditore, indicando nel titolo il nome dell'artefatto per cui si fa l'offerta e l'offerta massima stabilita dall'utente (es. Cupiditas - 3000 gold). Alla chiusura dell'Asta si aggiudicherà l'Artefatto l'utente che avrà stabilito, attraverso il sistema dei "rilanci virtuali", l'offerta più alta. In merito, si invita l'utenza a prendere visione attentamente del Regolamento delle Aste (qui), onde evitare di vedersi invalidata la propria offerta.



Edited by Ray~ - 8/7/2014, 13:43
 
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Banditore Aste
view post Posted on 25/7/2014, 12:06




In data 25/07/2014 è stata pervenuta una singola offerta.
In base al sistema di rilanci virtuali, questo artefatto sta per essere aggiudicato a 750 Gold.
Si ricorda che l'artefatto sarà in vendita fino al 7/08/2014.
 
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Banditore Aste
view post Posted on 8/8/2014, 18:13




Asta Chiusa.

Nel corso dell'asta sono state effettuate le seguenti offerte:

Vulcano1: 850 Gold
Joconno: 1358 Gold

L'artefatto viene dunque vinto da Joconno al prezzo dell'offerta massima seconda in valore, maggiorata di 50 Gold.
Scalo 900 Gold.


CODICE
<p align="center">[font=Times][size=12]Yaraticni Cekiç[/size]
[size=0]MAGLIO DEL COSTRUTTORE[/size][/font]

[IMG=2mnow8h]http://oi61.tinypic.com/2mnow8h.jpg[/IMG]</p><blockquote><p align="justify">[size=3]Vi è stato un tempo in cui i Nani artigiani più celebri erano fabbri, e non costruttori. Vi è stato un tempo in cui nelle profondità della terra ardevano fucine e battevano metalli, in cui il calore di una forgia senza tempo riversava acciaio liquefatto su vani di pietra. A quel tempo, Garmurath non era un nome privo di significato tracciato con penna sbiadita su un libro di storia mangiato dai ratti. A quel tempo, le armi e armature di migliore foggia nanica si vendevano nei mercati del settentrione al prezzo di una villa nei quartieri alti di Basiledra. Quel tempo è ormai dimenticato, strappato dalla memoria collettiva e ridotto in briciole sparse per il mondo sotto forma di ricordi, prossimi a svanire anch'essi. Eppure vi sono cose che, testardamente, rimangono radicate nella cultura dei Nani come rocciose colonne di sostegno alla vita del Sultanato, perché ciò che è stato può essere scordato - ma non cancellato dalla traccia dell'eternità.
Il popolo nanico è sempre stato avvezzo all'operosità, nelle sue molte forme. Un tempo ormai lontano, i Nani erano grandi fabbri, celebrati in ogni dove: per mano loro innumerevoli strumenti di difesa e di morte furono sparsi per l'intero continente. Oggigiorno, la cultura artigianale nanica è più variegata e ricca di sfaccettature, dall'architettura all'alchimia, dalla medicina all'arte bellica tutto ha un grado di sofisticazione maggiore ed elaborato. Ciononostante, l'anima del popolo non è cambiata: i Nani sono grandi costruttori - creatori, in senso più stretto - e hanno un'attitudine innata verso l'arte della modifica. Da materiali grezzi sanno sempre estrarre il meglio, specialmente da pietra e ferro: le imponenti costruzioni di Qashra e lo stesso Qatja-Yakin ne sono un'ineluttabile riprova. Perciò è comprensibile e altrettanto naturale che i riguardi religiosi di questa operosa razza siano rivolti al creare, piuttosto che al distruggere; al sostenere, piuttosto che al privare; alla stabilità, piuttosto che all'incertezza e alla devastazione.
Nello Stretto, il Costruttore è tra le divinità più considerate: a lui si attribuiscono la buona riuscita di opere maestose, si intonano canti durante la forgiatura come gesto propiziatorio, e si benedicono arnesi da lavoro perché non perdano mai l'efficacia iniziale. La maggior parte di queste attività non è altro che vaga superstizione popolare, eppure capita di rado che il Creatore volga lo sguardo al mondo dei mortali e mostri loro una gentile misericordia, un segno del suo volere. Così ecco che un fabbro riesca a invecchiare utilizzando le medesime tenaglie per decenni, che un alchimista ottenga un alambicco impossibile da infrangere, e via discorrendo.
Lo Yaraticni Cekiç ("maglio del costruttore" in lingua nanica) altro non è che uno di questi utensili benedetti, reso unico dal favore del Grande Fabbro. Sebbene si presenti come un normale martello da artigiano, piuttosto modesto e disadorno, nelle mani giuste può rappresentare uno strumento indispensabile e imprescindibile per la fattura di oggetti in metallo e pietra. Anzitutto pare sia impossibile perderlo o distruggerlo: ogni volta che in passato si spezzava, veniva perduto o danneggiato da un orefice distratto, un muratore sbadato, o chi altri abbia posseduto questo singolare artefatto, esso tornava dopo qualche giorno nella cassetta degli attrezzi, intatto. [<i>Passiva - se distrutto o sottratto al legittimo proprietario durante una giocata, l'artefatto sarà da egli comunque utilizzabile a partire da quella successiva</i>] Questa, da sola, sarebbe una caratteristica sufficiente a far sì che lo Yaraticni Cekiç fosse ricordato per generazioni, come parte di un racconto da tramandarsi di padre in figlio; eppure le meraviglie di questo unico martello non si limitano a così poco. Si dice anche che esso sia passato di mano in mano ad artigiani mediocri: nessuno di coloro che ha stretto le proprie grinfie su quest'artefatto era un eccelso lavoratore, e le opere di quei maldestri sfortunati non ebbero mai alcuna fortuna nei loro svariati e rispettivi ambienti. Il caso volle però che ottenessero le attenzioni del Costruttore, e dunque il suo strumento. Da quel momento in poi ciascuno di quei poveri disgraziati divenne un maestro nel suo campo, un luminare ed un genio: fabbri incapaci di forgiare una catena come si deve diedero la luce ad armature di piastre lucenti e perfette, costruttori malvisti per le catapecchie fatiscenti che avevano messo in piedi si fecero strada fino ai palazzi dei più importanti signori delle città, e così via. Non molti riuscirono a notare la presenza del martello nello straordinario cambio di rotta che avvenne nelle loro vite, ed ancor meno furono in grado di associare le due eventualità. [<i>Passiva - il possessore del martello diventerà estremamente erudito in un campo dell'artigianato a sua scelta, da specificare all'acquisto dell'artefatto, e necessariamente legato alla pietra o ai metalli; riuscirà quindi a capire punti deboli e strutturali, nonché potenzialità (non magiche) di tutto ciò ad esso collegato</i>]
Laddove un fabbro comune necessiterebbe di una forgia per operare con completezza ed efficienza nel proprio settore di conoscenze, il proprietario dello Yaraticni Cekiç pare invece in grado di farne a meno. Si narra di mastri ferrai del passato che, con pochi colpi ben assestati, siano stati capaci di riparare, rimettere a nuovo, e persino migliorare armi, armature, oggetti vari. Sembrerebbe impossibile pensare che nel creato possa esistere un arnese tale da rendere queste dicerie realtà, eppure la grandezza del Creatore non conosce limiti né confini, e si manifesta nelle forme più bizzarre o inaspettate. In verità, il martello ha diversi modi per operare con discrezione e perfetta efficacia su artefatti di varia natura. Il surriscaldarsi della testa in metallo, che raggiunge temperature ragguardevoli senza rischiare la liquefazione, è alla base di tutto. [<i>Bassa - tecnica fisica: il martello si surriscalda e può causare danno proporzionato al consumo</i>] A seconda delle circostanze, tale surriscaldamento dell'utensile può rivelarsi oltremodo conveniente: esso facilita il procedimento di riparazione dei materiali, soprattutto di svariate leghe metalliche e persino alcune materie prime. Se utilizzato su superfici alterabili, difatti, ne consente una coscienziosa modifica da parte del savio artigiano, che può così modellarla a suo piacimento dandole nuova forma. Si narra che oltre un decennio indietro nei meandri del tempo, esistette un costruttore di porte la cui abilità era ineguagliabile: sapeva creare uscii di pregevolissima fattura, e incavarli in mura che non erano state progettate per avere al loro interno aperture - il tutto, senza compromettere la stabilità strutturale degli edifici. Probabilmente, fu un possessore dello Yaraticni Cekiç [<i>Media - tecnica fisica, alterazione della forma di una superficie metallica o di pietra a piacimento del caster (da concordare col QM in Quest)</i>] Più fondamentale tra le tante impressionanti caratteristiche di questo artefatto misterioso, è certamente la possibilità di riparare e rimodellare oggetti per ripristinarne la funzionalità. Il martello del Costruttore può infondere grande forza in oggetti che apparentemente erano destinati allo scarto. In poche, abili mosse, il proprietario dell'arnese ha facoltà di rimettere in sesto qualsiasi arma, armatura, o utensile che fosse considerato irrecuperabile. Non solo con una mera riparazione che ne garantisca un ulteriore utilizzo, no: l'oggetto in questione emerge dal processo con delle migliorie che si manifestano nei modi più disparati: nel caso di un'arma, questa può causare ferite più profonde o danni maggiori, un'armatura permetterà di sopravvenire l'avversario con ineluttabile resistenza, e un qualsiasi arnese di scopo non militare vedrà la sua efficacia generalmente migliorata. [<i>Alta - riparazione ai danni all'equip che comporta 1 CS personalizzabile dal caster e migliorie per due turni: per un'arma, i colpi inflitti dagli attacchi non tecnica causeranno danni Bassi; un'armatura conferirà al portatore la possibilità di vincere tutti gli scontri a parità di CS; un oggetto generico riceverà la passiva "Le prove di abilità svolte con questo oggetto hanno maggiore possibilità di successo" (da concordare col QM in Quest)</i>][/size]</p></blockquote>
 
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