Orin Djalaben stava passando una brutta giornata, anzi forse una pessima giornata. Prima che il sole sorgesse una sua chiatta era stata fermata dalla milizia cittadina, il prezioso carico di F'fitsch sequestrato, e soltanto una sconsiderata quantità di denaro gli aveva permesso di continuare ad essere libero, e che l'accusa di contrabbando di sostanze odiose ricadesse interamente sulle spalle del capitano dell'imbarcazione. Aveva pianificato questo genere di operazioni fino all'ultimo dettaglio, corrotto chi di dovere, e si era affidato ad intermediari sicuri; non era stato il fato a beffarsi di lui. Il nano vedeva solo una possibilità dietro questo incidente, una mano traditrice che l'aveva venduto per chissà quale motivo, magari per liberarsi di un concorrente o costrettovi per evitare una lunga prigionia. Prima di fare ogni piano era necessario far sparire certe carte dal suo magazzino, ed era proprio lì che si stava dirigendo, proprio a metà di vicolo scippateste, imboccandola da via degli strangolatori. Ed ecco lì un ragazzino abbigliato come un guitto che prende a burlarsi di lui, a infastidirlo e infine si permette pure di menarlo. La lama di quel criminalotto da quattro soldi era affilata e gli aveva reciso il tallone, la scintilla di dolore lo riportò ai bei tempi andati della sua gioventù, quando bisognava uccidere per un tozzo di pane. Cadde di faccia nella strada lurida, e si sarebbe spaccato il naso se non se lo fosse rotto chissà quanto tempo prima. Non ebbe il tempo di imprecare che un calcio ben piazzato si schiantò sul suo mento, spaccandogli il labbro e quasi staccandogli un dente. Il sangue vermiglio gli insozzava la barba tinta da poco, una macchia rossa su un prato verde. " CREPA! " Si gettò di petto, preso da una furia come non mai, mulinando la scimitarra come un cadetto mal addestrato; aveva comprato quell'arma per impressionare più che per difesa. Non aveva mai pensato di doverla più usare, era diventato un nano a modo, che doveva pensare agli affari, ma a dire il vero in quel momento sembrava più un folle scatenato. Quell'altro fu veloce, troppo veloce per Orin, e la lama calò a vuoto, tagliando a fettine l'aria afosa e nient'altro. Sbilanciato com'era non riuscì a far nulla contro la lama celata nel bastone, che gli affondò nel busto e lo gettò a terra; vivo ma ancora per poco. Il sangue colava copioso dalla ferita, e l'altro riusciva a gorgogliare poche sillabe sconnesse e incomprensibili. E mentre da una parte del vicolo si compiva la tragedia nella più nera delle vesti, dall'altra si poteva assistere ad una scena di natura completamento opposta, una farsa comica. Dal tonfo chiunque avrebbe capito cosa era successo: Jeist era tornato di fretta sentendo tutti quei rumori ma non avvedendosi della cassa, era inciampato su di essa cadendo. Il pesante tappeto che abbracciava rotolò a terra, aprendosi e rivelando così statuine, anfore, lampade d'oro e altri preziosi che si dispersero per la strada. " Zoccola di quella infame.... che cazzo sta succedendo qui? " CITAZIONE Proprio come nel turno scorso, continuiamo in confronto. Ho però notato che non hai in firma né il link alla scheda, né quello al conto; provvedi il più presto. Per il resto nulla da segnalare. |