Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Sussurri soffusi, Arrivo di Nicholas Chévalier Rahl

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view post Posted on 5/8/2014, 17:27
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Matkara.
Qualche raggio pallido scendeva a illuminare l’immensa valle sotterranea, quel luogo che sembrava sotto un incantesimo che gli impedisse di svegliarsi da un sonno antico e inesorabile.
La luce scendeva fin dove poteva, cercava con tutte le proprie forze di raggiungere il selciato, piegato sotto le radici delle piante e coperto di muschio bruno, ma sembrava non poterci riuscire. Come deviato da qualche forza invisibile, niente pareva poter centrare direttamente anche solo uno spicchio di quel luogo, una singola tessera di quel mosaico formato dalle rovine di pietra, tanto consumate da essere a malapena visibili sotto l’abbraccio stritolante dei rampicanti.
Tutto appariva, nonostante ciò, soffusamente illuminato, come se un singolo raggio si fosse riflesso in una sfera d’acqua per disperdersi verso ogni angolo di quel posto creando uno spettacolo d’ombre inquietante quanto sinistro che si riverberava in ogni dove.

Chi avesse osato camminare per quei sentieri labirintici, così logori da essersi fusi con le stesse fondamenta degli edifici tanto diroccati da essere quasi rasi al suolo e da apparire sotto forma di grossi massi di pietra deforme, probabilmente avrebbe faticato a uscirne, a raggiungere le pareti di quel luogo sulle quali si diramava la lunga scala che portava alla salvezza benefica di una luce più viva.
Nonostante fosse ricco di lievi rumori che rimbombavano in lungo e in largo, nonostante ci fossero radici e foglie tanto grosse da raggiungere la grandezza di un uomo, quel posto trasudava morte.
Non una sola pianta era cullata dal vento, non un singolo insetto era visibile. Soltanto i loro rumori si potevano sentire, come presenze invisibili sempre pronte ad assalire qualunque cosa osasse respirare.

E un canto, una soave melodia risuonava tra quelle vie, attraversando quelle pietre logore e scure fino a farle tremare con ogni nota, quasi fossero state desiderose di innalzarsi e raggiungerlo. Era una voce femminile, mistica e surreale, che sembrava esprimersi in un linguaggio antico, ormai scomparso, tessendo così una rete che avrebbe attirato chiunque l’avesse udita, verso quello che sarebbe stato il paradiso del piacere.

O la trappola di un’arpia.


Ciao e benvenuto nell'Edhel.
Sarò io a metterti alla prova tramite una mini-quest nel quale valuterò i soliti tre campi, che non ritengo sia necessario specificarti. Non dare per scontato il tuo livello, ma cerca anzi di mettercela tutta per raggiungere l'energia Verde e, ti prego, non badare alla scarsa qualità dei miei post.
Ti avverto già da subito che sarò assente dall'8 al 16 (compresi) e spero non sia un problema enorme, ma purtroppo la stagione non aiuta ad avere uno staff molto attivo.
Sei libero di continuare in confronto, cioè nel topic da te aperto nella richiesta di arrivo.
Buona fortuna.

Ah, già! In sostanza sei a Matkara, dove la luce è molto fioca e tutto appare in rovina (puoi sfruttare i vuoti descrittivi come preferisci nel tuo post o in caso chiedere). Si sente soltanto una voce femminile che canta, che sembra cercare di attirare ogni cosa verso di sé. Scegli te come comportarti.

Edit: modificato un errore.


Edited by Desdinova - 6/8/2014, 11:08
 
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view post Posted on 20/8/2014, 20:44
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fall my dear, fall asleep
dream to be whoever you want


TcHRfuE

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« Dove diavolo sono finito? »

Sussurra, quando svegliandosi fa forza sui gomiti per piegarsi ed osservare il panorama che ha di fronte: quelle che riesce a vedere sembrano delle antiche rovine, decorate di verde da una vegetazione che è stranamente cresciuta tanto da diventare alta quanto un uomo, stranamente data l'assenza di una sorgente di luce che possa meritare questo nome. I raggi del Sole di Asgradel non riescono infatti, per una qualche ragione, a penetrare in quel luogo, che è illuminato soltanto in modo soffuso, come se una piccola lanterna invisibile levitasse sopra la testa dell'onironauta. Gli è già capitato molte altre volte di svegliarsi in posti che non ha visto prima, ma mai in uno simile. Ha come la sensazione che qualcosa di mostruoso si nasconda nelle sue profondità. Si massaggia duramente la fronte, qualsiasi cosa senta non importa, del resto non gli rimane molto da fare: deve capire dove si trova ed uscirne. Si rimette quindi in piedi, alzandosi dalla dura roccia che è stata il suo giaciglio per il tempo in cui è stato solo Nicholas - il ragazzo dagli occhi di ghiaccio sembra infatti dormire tutte le volte in cui il suo alter ego è sveglio, ed ogni volta che riapre gli occhi lo fa su un panorama che è sempre diverso, senza riuscire a capire il motivo per cui accade -,
e recupera DreaM che come una donna giaceva al suo fianco in un fodero di cuoio, e la aggancia alla spalla. Inizia poi a far dondolare le braccia e le gambe velocemente, per riscaldare i muscoli che gli sembrano indolenziti, quando improvvisamente sente una voce. Mosso dall'istinto fa uno scatto indietro ed estrae l'arma pochi secondi dopo averla rinfoderata, dimostrando quanto la sua precedente impressione fosse sbagliata. La voce è bellissima e sembra stia tirando ogni cosa a sé, pare quella di una sirena; ma Omero lo disse nella sua Odissea che le sirene sono presagio di morte, che al loro canto non si può fuggire.
Per questa ragione, rinfodera un'altra volta la spada ed inizia a muoversi nella direzione opposta alla sorgente della melodia:
non vuole scoprire chi o cosa stia cantando, vuole solo uscire da quelle rovine. Pochi passi dopo però, pensa che le possibilità che gli si parano innanzi sono ben poche: o seguire quella voce incantevole, sperando che alla sua fonte ci sia qualcosa che lo aiuti a trovare una via d'uscita, oppure vagare per quel luogo ed uscirne chissà quando - sempre che abbia fortuna. Fa quindi le spallucce, una breve preghiera ad un Dio che su Asgradel non ha posto affinché non gli succeda nulla di male, e si avvia verso l'ignoto, vittima della bellezza delle sirene, buttandosi a capofitto nel loro tranello.

Pz79nCW


Più continua a seguire quel canto, più tutto diventa buio e tetro, spaventoso, come se qualcosa di malvagio si nascondesse
nelle profondità di quelle misteriose rovine, e lui, passo dopo passo, gli si stia lentamente avvicinando. Sente persino il vento fischiare, sebbene non riesca ad avvertirlo sulla pelle: forse nemmeno sta soffiando, forse è la sua immaginazione. Ha paura, ed il suo sesto senso lo spinge ad avanzare con cautela, del resto, nonostante il corpo in cui risiede l'ha sognato, una volta sentì dire « ogni persona è soltanto il sogno di un'altra persona ». Poi, dopo lunghi minuti di cammino in rovine che sono in realtà un labirinto fatto di pietra e piante, una torre spezzata. A guardarla l'onironauta ha perso un battito: è... bellissima, tanto bella da non riuscire a spiegarne il perché. L'osserva per qualche lungo istante prima di riprendere a camminare, proprio verso di lei, è da lì che pare provenire infatti quell'irresistibile melodia. Tuttavia, poco dopo, un ostacolo compare sul suo cammino: un enorme portone ricoperto di rovi neri come la pece si para sulla sua strada. « Hmpf » sbuffa, poi estrae DreaM dal suo fodero ed effettua un potente fendente, dall'alto verso il basso. Vediamo, pensa, vediamo se riuscirai a fermarmi! Un forte rumore, un bastone d'acciaio che colpisce un muro di cemento armato, a quanto pare la risposta è sì. La spada dei sogni per una qualche ragione non riesce infatti a scalfire quegli strani rovi. Al guerriero scappa un debole grido « argh! » quando il contraccolpo gli fa perdere l'equilibrio; tuttavia gli basta stringere i denti ed affondare un piede nel terreno per ritrovarlo, i suoi riflessi sono eccezionali. Rinfondera quindi la sua arma ed inizia a guardare quel cancello, quei rovi neri che lo bloccano, mentre si gratta il mento e fa qualche passo in giro: sta pensando a come andare avanti, ma... niente. Pochi istanti prima di dar di matto, sguainare di nuovo e fare a pezzi ogni cosa, gli pare di vedere con la coda dell'occhio qualcosa brillare, al lato del portone:
la voce pare venga da lì. Così, senza pensarci due volte, si avvicina, la mano sull'impugnatura di DreaM.
Ad ogni suo passo l'oggetto brilla più intensamente, come se siano in un qualche modo collegati, e ciò non fa altro che aumentare la curiosità di Nicholas che si muove sempre più velocemente. In pochi istanti l'ha già tra le mani: si tratta di un frammento di uno specchio grande quasi quanto il suo palmo. Lo guarda con attenzione, scruta la sua immagine riflessa, la vede dietro quei rovi che gli bloccano la strada e sorride come un bimbo... aspetta, qualcosa non va.

« Che cazz- ?! »
Com'è possibile una cosa del genere? È contro ogni regola fisica!
Poi, soltanto l'eco di una risata femminile.




 
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view post Posted on 24/8/2014, 20:52
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Il viso del ragazzo si rifletteva nello specchio, il capo attorniato dalla debole luce che veniva dall’alto, distante come una fragile luna al culmine di quell’enorme caverna; il volto, cui faceva capo quella debole corona che andava quasi a sovrapporsi ai bordi frastagliati di quel frammento splendidamente liscio e perfetto nella sua rottura, appariva scuro nel buio, come se il suo sguardo fosse stato bandito dalla luce appena dietro la nuca dell’uomo.
Si poteva vedere il fondo di puro argento del frammento, staccatosi insieme al vetro per cadere alla base di quella che un tempo era stata un’imponente e splendida torre, un monito di potere e raffinatezza – ora niente più che una rovina diroccata e abbandonata, simulacro di una società distrutta e morta.

Il canto che aveva accompagnato quel povero sciagurato fino a quel monile tutto di un tratto cessò, come una cascata argentea cui improvvisamente manchi l’acqua e lasci dietro di sé soltanto uno stagno, solo per un secondo agitato e un attimo dopo quieto, quasi in attesa di qualcosa a disturbare la sua superficie. Subito al posto dell’acqua scese sangue, anziché l’armonia seducente proruppe una risata femminile e malvagia, cruenta e demoniaca, irrefrenabile, pazza e sempre più forte, più potente, più energica.
Lo specchio nel palmo del ragazzo cominciò a brillare di una luce accecante, diventato incandescente alla vista come un pezzo di ferro che all’improvviso diventi liquido e rossastro, troppo luminoso e bollente per poterlo osservare oltre.
E quella risata, quel rumore assordante, risuonava sempre più forte fino ad affogare la povera creatura, tanto da simulare un incubo in chiunque altro l’avesse udita e da fargli dimenticare il mondo esterno, facendo agognare solo la fine di quella tortura dei sensi.

Tutto d'un tratto, in un battito di ciglia, cessò tutto.
Riaprendo gli occhi, il ragazzo sarebbe nuovamente stato accecato per un attimo, ma non da un punto da luce. Avrebbe avuto attorno a sé soltanto il bianco più puro e luminoso, vuoto e infinito, tanto da dare l’impressione di camminare nel vuoto. Eppure c’era un pavimento duro e liscio, anche se invisibile in quello smarrimento totale, completamente immerso nell'ambiente circostante, nei muri come nel soffitto irraggiungibile.
Davanti a lui stava una figura grigia ed evanescente, fatta di fumo: una donna dai capelli lunghi e le vesti volanti, come perennemente mossi da una leggera brezza.
Solo una risata soffocante, quasi giocosa, provenne da quella figura ombrosa, grigia e priva di occhi se non accennati dalle forme vaghe di quella nebbia che formava le sue forme esili eppure provocanti.
Eppure, non si sapeva spiegarne il motivo, quello sguardo pareva incandescente, come quello di una tigre che osservi la sua preda pregustando il gioco precedente il suo meritato pasto.
La figura si limitò, tuttavia a compiere due silenziosi passi in avanti, tenendo le braccia allargate e distese, sorridendo.


Sei finito in una dimensione ultraterrena a causa dello specchio e del canto a esso colelgato: se vuoi scoprire qualcosa a riguardo, chiedi qua in confronto o prova col personaggio, altrimenti dimmi come intendi agire.

A te la palla! :D

Edit: corretti alcuni errori madornali. Perdona la qualità del post, ma sono stato in aula studio otto ore e ho deciso di non farti attendere oltre. T_T


Edited by Desdinova - 25/8/2014, 00:38
 
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view post Posted on 10/9/2014, 22:53
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SUSSURRI SOFFUSI
II


Non sa come sia riuscito ad arrivare dall'altra parte, quale magia gli abbia consentito di oltrepassare quei rovi che parevano indistruttibili. È curioso di saperlo, ma sa che non riuscirà a scoprire la risposta - non ancora almeno. Continua quindi a seguire la melodia mentre la mano abbandona l'elsa di DreaM - del resto si trova lì per questa ragione -. Quella però cessa poco dopo, improvvisamente, come un atleta che saltando si ferma prima dell'atterraggio e rimane sospeso. Tutto ciò lo lascia perplesso: perché terminare proprio in quel luogo, perché proprio in quel momento? Poi, una risata femminile malvagia e cruenta che sembra essere quella di un demone si propaga tutto intorno, come a voler suggerir lui la risposta a quel suo stupido quesito: perché è qui che noi abbiamo deciso di tendere la tua trappola.
Lo specchio nel suo palmo esplode dunque di luce e la risata diventa ancora più rumorosa, torturandogli la vista e l'udito, costringendolo a chiudere le palpebre e a tappare il più forte possibile le sue orecchie.
Ah, quando finirà questo tormento?! vorrebbe urlare, ma non riesce a farlo, il dolore non glielo consente.
In seguito, tutto d'un tratto, senza alcuna ragione, ogni cosa ha fine, e Nicholas tira un sospiro di sollievo.
Quando riapre gli occhi però vede soltanto uno spazio bianco e luminoso di cui non riesce a scorgere la fine - persino sotto di sé non vede altro che il vuoto più totale, come se in piedi su di un pavimento invisibile -, ed una figura grigia ed evanescente, con occhi appena accennati e lunghi capelli, che ride giocosamente: pare che, non una sirena, ma un fantasma lo abbia chiamato a sé. Dove sono finito? si chiede l'onironauta, mentre si sofferma ad osservare ciò che lo circonda, almeno finché non incrocia lo sguardo della... cosa. Allora, sente un brivido correre lungo la sua spina dorsale e concentra tutta la sua attenzione su di quella, dimenticandosi del resto: ha come la sensazione che essa voglia provare a divorarlo da un momento all'altro. Per questa ragione, nel momento in cui la vede avvicinarsi con le braccia aperte, istintivamente indietreggia di qualche passo.

« Qui es tu? » sputa quelle parole a denti stretti e nel frattempo snuda la spada della sua guaina blu scuro e la impugna con entrambe le mani: tiene l'arma davanti a sé, la lama piegata nella direzione del suo possibile avversario, pronto a reagire.
La creatura, alla domanda del ragazzo, risponde abbassando le braccia e inclinando la testa di lato, per poi immobilizzarsi e sussurrare « mmh? », fare timidamente un passo avanti e fermarsi di nuovo, come fosse una bambina incapace di capirlo.

Quando la vede avvicinarsi in quel modo, allenta la presa, ma rimane in posizione di guardia: non pare pericolosa,
tuttavia può pure comportarsi così soltanto per ingannarlo, per farlo cadere in trappola. Meglio non rischiare, pensa.
« Come ti chiami? », le dice mentre si avvicina lentamente e cautamente.
Lo fa in una lingua diversa, in un dialetto che non conosce, e che eppure sembra poter parlare e comprendere chiaramente.
Sub-consciamente, sa che quell'essere può capire ciò che le sta dicendo.
« ... e che lingua è questa? » le chiede ingenuamente, cercando di nascondere la sua confusione.
Lui stesso infatti non può fare a meno di provare stupore, scoprendo ciò che il suo istinto lo ha spinto a fare, ma cerca di non scomporsi più di tanto. Vuole prestare tutta la sua attenzione alla creatura che ha dinanzi a sé: nonostante non gli sembri che quell'ombra abbia intenzioni ostili, può sempre sbagliarsi. È umano dopotutto. O forse non lo è più?
Del resto, da quand'è giunto su Asgradel, egli possiede l'aspetto che aveva nei suoi sogni, ed ora è persino in grado di pronunciare parole di cui poco fa nemmeno conosceva l'esistenza. Cos'è diventato? Hm, meglio non pensarci, per adesso.

Quella creatura lo guarda attentamente mentre parla, ma dalle sue labbra non esce parola.
Vede invece i suoi occhi brillare di rosso e di nuovo lo sguardo famelico che l'aveva spaventato poco prima.
Rinsalda la stretta sulla sua arma quando il fantasma esplode in una nube grigia, una fitta nebbia che impedisce al guerriero persino di vedere il bianco di cui quello strano luogo è dipinto. Come se non bastasse poi, una risata spaventosa, che sembra provenire dalla stessa persona che stava cantando, inizia ad emergere da quella foschia contemporaneamente ad una sola parola, proferita nella lingua che Nicholas aveva appena scoperto essere in grado di parlare: « corpo ».
Cosa sta facendo?, si chiede, forse sta cercando di dirmi qualcosa, o di farmi fare qualcosa - o di farmi semplicemente impazzire. Stringe i denti, qualsiasi cosa sia, ora mi sono... rotto; la mano sinistra lascia quindi l'impugnatura ed entrambe scendono lungo
i fianchi, abbandonando la guardia. Nicholas, a testa bassa, si avvicina il più possibile a quella nube, facendo attenzione a non sfiorarla per evitare eventuali pericoli; la spada, stretta ancora con forza nella destra, struscia sul pavimento invisibile creando delle deboli scintille che svaniscono rapidamente. Pare calmo in superficie, ma dentro di sé sta scoppiando un incendio.

« Waargh! »
alza la testa e urla come una bestia selvaggia, il viso contorto in una smorfia feroce,
le braccia spinte indietro e con esse lo spadone, che pare leggero come una piuma,
la schiena piegata in avanti perché egli sia ancora più vicino a quella strana nebbia,
un'ombra blu che lo abbraccia e lo avvolge delicatamente, sfiorandolo soltanto

« Dimmi cosa vuoi, adesso,
o te lo farò sputare a calci. »

Il manto color zaffiro che lo stava accarezzando, esplode in una fiamma blu, ed egli assume l'aspetto di un demone: il corpo continua ad avere un'apparenza umanoide, ma la pelle diventa pallida come quella di un morto, i denti e le unghie affilate come zanne e artigli, ed una corazza fatta di scaglie azzurre ricopre interamente il suo corpo ad eccezione del volto, delle mani, dei piedi e di una lunga coda che pare avere come un pungiglione al suo fine; arriva ad essere alto quasi tre metri e
la sua muscolatura cresce esponenzialmente. Fa paura - e per aver pensato a qualcosa del genere deve ringraziare un videogioco.
Dopo la sua trasformazione, si ridà un contegno: la schiena è dritta e DreaM sta nella destra, la punta rivolta verso il basso; il suo sguardo è fisso e vuoto, vuole sia glaciale, che non lasci trasparire alcuna emozione, affinché provochi ancora più terrore.
Del resto, quella mutazione non è che una mera illusione, destinata a svanire in pochi minuti. Tuttavia, il ragazzo spera sia sufficiente a terminare quella follia e a sapere come lasciare quel luogo.


Nicholas usa la pergamena trasformazione, quindi la sua energia scende al 90%.

CITAZIONE
Trasformazione: il mago inganna coloro che lo circondano, illudendoli di essersi trasformato in una creatura magica o umanoide a propria scelta.
La tecnica è una illusione di natura Psionica. Agli occhi di coloro che lo circondano, il mago assume la forma di una creatura a propria scelta (animali, creature fantastiche, altri esseri umani sono solo alcuni esempi). Si tratta solo di un'illusione, poichè in realtà mantiene il proprio reale aspetto. Questa tecnica dura due turni ed è di potenza bassa, di conseguenza influenza anche coloro che dispongono di una difesa psionica passiva. Non infligge alcun danno.
Consumo di energia: medio.

Inserirò lo specchietto completo ad inizio combattimento. :sisi:

EDIT: errori di battitura, sigh.


Edited by Onironauta. - 11/9/2014, 01:22
 
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view post Posted on 16/9/2014, 16:28
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All’improvviso la nebbia così come la figura di donna non c’erano più, risucchiate in un unico punto all’interno di quell’immensità candida e vuota.

Al loro posto non rimaneva altro che qualcosa che somigliava a un sasso, grande quanto un pugno, che si stringeva e allargava, gonfiava e sgonfiava, al ritmo di un battito cardiaco. Era come se le polveri, in una rapida spirale destinata a dissolversi, si fossero concentrate in quella forma fluttuante e vorticante, semplice nella forma quanto complessa nella natura.
Così si presentava il nemico agli occhi del ragazzo lì giunto. Niente più che un sasso magico, eppure qualcosa di più. Qual era la sua vera forma: questa, quella di donna o la nebbia che l’aveva accecato, avvolgente e soffocante?
Probabilmente nessuna e tutte. Dopotutto in quel momento il ragazzo si trovava nella dimensione dello specchio, in quella che avrebbe potuto essere chiamata mente di quell’essere – ammesso che ne avesse una e non fosse una semplice volontà, un frammento d’anima rimasto collegato al mondo immanente per qualche oscuro motivo.

Corpo…

Nonostante non avesse più i contorni della bocca visibili, sembrava che quell’emanazione di pensiero potesse parlare, in tono ancor più desideroso e agognante, quasi stupito ma non certo intimidito di fronte alla visione cresciuta, migliorata ed evoluta del suo prossimo ospite. La voce rimaneva femminile nonostante le forme rozze e semplici, sensuale nonostante le parole povere di significato e ricche di ingenua minaccia.
E all’improvviso quel semplice sasso si gettò, come lanciato da una mano possente, contro il ventre del malcapitato cercando di colpirlo per togliergli fiato; tuttavia, mentre si allontanava per riprendere le proprie distanze e verificare l’effetto dell’attacco, delle polveri, quasi un fumo argenteo, si staccarono dalla sua scorza coriacea e grigia: dei piccoli frammenti di polvere della stessa natura dell’essere che cercava di penetrare attraverso le narici del guerriero per prenderne il controllo, per fare ciò che era suo programma fin dall’inizio.

La possessione di quel corpo sarebbe iniziata da quel momento, se non si fosse opportunamente difeso.


Spero non ci siano dubbi riguardo alle descrizioni e movenze. Di fatto la creatura che hai davanti si presenta come un ammasso di polveri unito da una "mente" vagamente senziente, ma di sicuro avida, che può assumere diverse forme in base alla propria volontà.

Per quanto riguarda gli attacchi, il primo è un attacco tecnica di natura fisica e danno Basso, mentre il secondo è un attacco di danno psionico Medio ma di natura FISICA e consumo Basso, parabile come un attacco fisico basso - come il primo.
Sembrerà macchinoso.
1) Attacco fisico
Natura fisica
Danno Basso fisico
Consumo Basso
2) Attacco psionico
Natura fisica
Danno Medio psionico
Consumo Basso.

Se hai domande, ponile pure in confronto.
Ho volutamente evitato di fare uno specchietto, ché voglio tu scopra da solo quante CS ha la creatura, in base a tue stime, visto che non sei un giocatore così nuovo a quanto so e ciò ti permette di entrare più nell'ottica delle quest un po' più complesse.
 
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view post Posted on 26/9/2014, 14:45
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SUSSURRI SOFFUSI
III


Al mutare del guerriero quella creatura risponde alla stesso modo; la nebbia che la compone inizia dunque a muoversi e a piegarsi su sé stessa ripetutamente: sta assumendo anch'essa una nuova forma, di nuovo, per la terza volta.
La storia delle trasformazioni sta sfuggendo di mano, e sta diventando decisamente irritante. Ma può darsi sia solo Nicholas ad essere nervoso. A buon ragione, aggiungerebbe, se qualcuno lo chiedesse. Del resto si è ritrovato - senza aver ben capito come - in una dimensione priva di ogni cosa insieme ad un essere che non ha fatto che ridere e dire "corpo". Mentre pensa a tutto quello che gli è capitato da quando si è svegliato in quel labirinto, la nube in un ultimo vorticare si fonde in qualcosa di simile ad un sasso traslucido, ma vivo e pulsante come il cuore di un uomo.

Davvero?
L'onironauta guarda con attenzione quel pugno di nebbia quando, quasi inconsciamente, in un'esplosione di scintille azzurre, torna al suo vero aspetto. È divertito e al tempo stesso ansioso di sapere cos'ha intenzione di fare quella cosa, ora che ha assunto una nuova forma. Che poi, si chiede l'onironauta, cos'ha davvero di fronte: una maga, uno spettro, o tutto è solo una gigantesca illusione orchestrata da qualcun'altro? Lo scoprirà quando tutto sarà finito, forse, oppure non lo scoprirà affatto. In fondo non gli importa davvero. Da quando è diventato Chevalier ha talmente tante domande di cui non conosce la risposta che ha rinunciato a cercarle, ora gli importa soltanto capire cosa vuole da lui la creatura che ha di fronte, e costringerla a dirgli come andarsene.

Poi, essa dice: « corpo ». Ancora la stessa parola, ancora la stessa voce.
Non lo stupisce il fatto che possa parlargli pur possedendo un aspetto simile, poco prima infatti è successo lo stesso.
Tuttavia, non sa cosa aspettarsi, o in che modo attaccare un essere grande quanto un pugno e fatto di nebbia. Quindi, semplicemente ritorna in posizione di guardia, in attesa che il suo avversario faccia qualcosa. Quando poi lo vede improvvisamente muoversi verso di lui, come se fosse stato lanciato da uno di quei famosi giocatori di baseball, riesce a stento a trattenere una risata: è tutto qui quello che sai fare, strana-cosa-mutaforma?
Prima che venga colpito alza dunque una leggera barriera azzurrina contro cui quel sasso finisce per schiantarsi.
La sua arroganza tuttavia lo porta ad abbassare l'attenzione e, di conseguenza, a non accorgersi della seconda offensiva che gli è stata mandata contro: ciò che sta affrontando nel ritirarsi ha infatti rilasciato una scia di fumo color argento, e a Nicholas, dopo averne inalata, cedono le gambe; si ritrova in ginocchio. Anche DreaM è a terra, perché tutto d'un tratto ha iniziato a pesare troppo per il guerriero, e le mani premono sulle tempie poiché il dolore è troppo forte. Quelle polveri invero, come una droga di pessima qualità, hanno indotto il ragazzo ad avere incubi bui e spaventosi, abitati da fiere terrificanti; incubi simili a quelli che lo prendevano ogni qualvolta le sue capacità di dominare i sogni venivano meno; incubi che lui aveva imparato a controllare una volta giunto su Asgradel.
Sposta le mani dalla testa e le poggia su quel suolo etereo. Sì, lui c'era riuscito, ci riuscirà di nuovo.
Però ha bisogno di recuperare il senno... sa come farlo: tira quindi una testata al terreno con gran forza. E urla.

« AAARGHHH!! »
il suo grido di battaglia pare voglia far tremare quel luogo senza confini

La testa continua a fare male, ma almeno adesso gli incubi sono scomparsi; solleva il capo da terra e volge lo sguardo all'essere che ha osato tirargli uno scherzo del genere. Cattiva idea, amico, ora mi hai fatto davvero incazzare.
« Me la pagherai. » gli dice nella sua lingua, mentre si rimette in piede stringendo di nuovo il suo spadone tra le mani.
Il sangue cola dalla fronte ferita insieme ad una sostanza incolore che si solleva al di sopra della testa di Nicholas, fondendosi in una massa informe, e inizia a muoversi confusamente fino plasmare quella che pare essere una lancia.
« Ora proverai quello che ho provato io. » e l'arma appena forgiata vola verso l'avversario del suo creatore: essa, fatta degli stessi incubi che l'onironauta ha provato a causa di quel fumo, resi materiali grazie alle sue straordinarie capacità, è più pericolosa di qualsiasi altra in semplice metallo - e quella cosa l'avrebbe appreso da sola.
Ancora in preda alla rabbia segue poi la lancia da lui creata e, poco prima di raggiungere il suo obbiettivo, salta: vuole eseguire un potente fendente dall'alto verso il basso sfruttando la potenza datagli dalla forza di gravità. Del resto ha capito che quell'ammasso di nebbia può essere ferito dalla sua lama dato che poco prima ha provato a colpirlo.
Quindi, perché non tentare? In fondo, quando sei arrabbiato non pensi alle conseguenze; pensi solo a ferire.


we are made of dreams that don't make us sleep

Energia. 90% - 5% - 10% = 75%
Stato Fisico. danno basso alla fronte. (1/16)
Stato Psicologico. danno medio. (2/16)
CS. Una in forza bruta, una in velocità.

Passive.
Nicholas Chevalier Rahl :: passiva I del talento avanguardia.
Onironauta :: passiva razziale ombre; forma eterea.

Attive.
Sogni :: dominio difensivo di controllo dei sogni; bersaglio singolo; consumo basso.
I sogni possono avere mille aspetti.
Un bambino può sognare di essere un cavaliere e d'uccidere il drago, per salvare la principessa in pericolo; un ragazzo di trovare l'amore della sua vita, per caso, mentre passeggia in strada, come se il destino per una volta avesse deciso di premiarlo; un uomo di possedere tanto denaro da fare qualunque cosa desideri.
La trama dell'onirico è infatti mutevole, in grado di piegarsi alla volontà del sognatore, dando vita ad ogni sua fantasia, anche la più folle o la più perversa, sebbene per il solo arco delle poche ore di sonno.
Ma cosa succede quando sogno e sognatore coincidono?
Sognare di essere diverso significherebbe diventare diverso, sognare che qualcosa accada significherebbe farla accadere, ed è esattamente ciò che Nicholas è in grado di fare. Non potendo però sognare essendo lui stesso sogno, dovrà concentrarsi e sacrificare una certa percentuale di energia per riuscire a materializzare ciò che egli desidera, i suoi sogni, rendendoli palpabili e concreti, reali. Tuttavia, eccedere nell'utilizzo di tale potere avrebbe come conseguenza lo scomparire del proprio corpo, il dissolversi, in nome di un sogno che non sarebbe durato più dei pochi istanti necessari a difenderlo da eventuali offensive avversarie magiche o fisiche - questi avranno infatti uno scopo esclusivamente difensivo - seguenti a quelli in cui è stato creato: oggetti, paesaggi o creature che abbiano come grandezza quella di un piccolo drago - non ne importa la forma o l'aspetto - questo è il massimo che il sognatore può rendere reale se vuole continuare a vivere.

Incubi :: accolito degli elementi; mago; consumo e potenza media; non-elemento.
Come esistono i sogni, così esistono gli incubi, e se i primi difendono i secondi non possono che offendere.
Del resto, sebbene raramente, anche l'onironauta non era in grado di alterare ciò che stava sognando e, in quelle poche occasioni, veniva assalito dagli incubi. Gli ci vollero anni prima di riuscire a dominarne le forme e soltanto pochi giorni per trasformarli in armi una volta approdato su Asgradel. Nicholas è infatti divenuto capace di espandere la propria essenza dando a queste manifestazioni oniriche una forma concreta - quella che egli desidera -, incolore, ed in seguito utilizzarle per ferire il corpo dei suoi avversari.


Equipaggiamento.
DreaM :: impugnata.
Amnach :: indossata.

Riassunto.
Nicholas si difende dal primo attacco (dominio difensivo dei sogni a consumo basso), subisce però il secondo
perché è convinto che quella cosa non sia in grado di ferirlo. Quest'ultimo provoca nell'onironauta degli
incubi (danno medio psionico), come quelli che aveva tutte le volte in cui non era in grado di sfruttare le sue
capacità. Quindi, per riprendersi, decide di ferirsi da solo (danno basso fisico autoinflitto) ed in seguito usa
quegli stessi incubi per contrattaccare, creando una lancia (accolito degli elementi).
Il tutto seguito da un fendente in salto - non sono sicuro sia il nome tecnico, ma va be' - non tecnica.

Note.
Chiedo scusa per il ritardo ma ho avuto decisamente troppi impegni, sigh. Spero poi che il danno autoinflitto
non distrugga il mio voto in strategia, ma penso che una testata contro un muro data con un bel po' di forza
faccia un bel po' male, rido. Che altro... ah sì, ho ripetuto continuamente "quella cosa" "quell'essere" e via
dicendo, solo perché effettivamente non ho ancora capito che diavolo sia quel coso, quindi chiedo scusa
ancora per la ripetizione estremamente esagerata di queste espressioni. Mi pare di aver detto tutto, sì.
A te la penna!

Edit.
Piccoli ritocchi. :sisi:


Edited by Onironauta. - 27/9/2014, 12:58
 
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view post Posted on 29/9/2014, 15:24
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La pietra continuava a pulsare ricca di vita propria, quasi vorticando su se stessa, intrepida, mentre vedeva l’avversario disperarsi sotto i suoi attacchi. Forse la sua ragione d’essere si sarebbe esaurita in quel posto; forse sarebbe diventata qualcosa di più di un semplice riflesso. Avrebbe potuto pensare tali cose, se solo né avesse avuto le facoltà e non fosse stata mossa dal semplice istinto. Istinto che la portava a desiderare, agognare ardentemente un corpo, una manifestazione fisica entro cui muoversi, da controllare e possedere per tornare a essere parte del mondo esterno e non solo più il ricordo di uno specchio, la polvere di quel sogno.
Istinto che la induceva a cercare di sopravvivere a qualsiasi costo.
Grazie a esso evitò senza fatica la lancia rivoltale, allargandosi in aria, disperdendosi nuovamente in quella polvere fluttuante che era la sua altra forma, una delle tante, e allo stesso tempo la sua natura.
Volontà e polvere, granelli di sabbia e desiderio di vivere: non era nient’altro, se non uno spirito primitivo imprigionato nel frammento di uno specchio e, come tale, incompleto.
Ma non per molto.

Mentre riprendeva la propria forma più compatta, tornando a essere un pugno di pietra dura come l’acciaio, un fendente la colpì.
Non sentì dolore né alcun rammarico mentre una parte di quello che avrebbe potuto essere il suo corpo si staccava, diventando nera come pece e scomparendo nell’aria. Non aveva le capacità per capire cosa le stesse davvero succedendo: si rese a malapena conto che il suo potere era stato ridotto, le sue capacità domate, in parte. La polvere manovrabile da quella volontà era ora in quantità minore.
Corpo.
Soltanto queste parole le vorticavano in testa. Cos’altro poteva pensare, dopotutto? Era lì, davanti, agile e potente e pronto a diventare suo. Doveva solo abbatterne la volontà all’interno per possederlo e non avrebbe badato a perdere parti della sua attuale natura a tal fine; dopotutto alla conclusione di quel combattimento ne avrebbe potuto fare a meno.
Un altro pezzo della pietra si staccò da essa e, formando una piccola nuvola di polvere grigia, si diresse rapido verso il ragazzo, contro il braccio che reggeva l’arma. Se lui non si fosse difeso a dovere, il suo arto sarebbe diventato pietrificato, circondato da quella polvere induritasi intorno a esso, fintanto che non avesse provato a liberarsi a proprie spese.

Dopo aver lanciato la prima offensiva, il sasso spezzato si gettò a capofitto contro l’avversario, a tutta velocità, pronto questa volta a colpirlo in testa.


Danni fisici subiti: Medio+Medio autoinflitto - il resto è volutamente omesso, soprattutto le CS.

Il sasso para con una difesa fisica Media la tua tecnica, allargandosi e assumendo la forma di una nuvola di polvere, per poi attaccarti con una tecnica magica e gettarsi su di te per un attacco fisico di schianto.

La tecnica magica d'attacco usata non consuma energia, ma infligge un danno Medio all'utilizzatore (motivo per cui si spezza ulteriormente, perdendo pezzi). Ti blocca il braccio dell'arma per un turno arrecandoti un danno Basso. Qualora poi volessi utilizzare il braccio, puoi farlo, ma causandoti un danno basso ulteriore.
Natura magica, questa volta.

Spero di essere stato chiaro. Se hai domande, chiedi pure nel topic in Arrivi, di "confronto".
 
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view post Posted on 9/10/2014, 10:38
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SUSSURRI SOFFUSI
IV

BECCATO! si dice l'onironauta mentre attera alla spalle di quella cosa.
Avrà anche schivato il primo attacco, ma il secondo, oh, quello l'ha presa in pieno. Ciò significa che la sua intuizione era giusta: quell'entità può essere ferita, può morire. Mentre si volta verso quell'essere e torna in posizione di guardia quanto più veloce riesce - ovviamente Nicholas non ha intenzione di compiere di nuovo l'errore di sottovalutare il suo avversario -, non riesce a trattenersi dal sorridere; un sorriso feroce e spietato, sembra quasi che voglia dire « io ti divorerò ».
Con quel ghigno stampato sul viso osserva attentamente ciò che ha di fronte, attende la sua prossima mossa, ogni suo muscolo è teso e pronto a rispondere. Di conseguenza, quando parte di quell'ammasso gassoso si stacca e si trasforma in polvere, per poi dirigersi velocemente verso il guerriero, quest'ultimo si sposta rapidamente, mantenendo la posizione: è convinto che ciò sia sufficiente ad evitare quell'offensiva, non si aspetta che con lui si sposti anche la nuvola originata dal corpo - se davvero lo è - di quell'essere. Essa quindi, in un rapido turbinio, si avviluppa intorno il braccio di Nicholas, impreparato a reagire per una seconda volta. « Porc-! » impreca mentre vede la polvere posatasi sul suo braccio solidificarsi in un guscio di colore grigio immobilizzandogli l'arto. Egli prova a liberarsi da quella morsa più di una volta, ma senza risultato.
Soltanto quando vede il pugno di nebbia che gli fa da avversario muoversi verso di lui mirando alla sua testa, in un ultimo energico scatto rompe l'involucro di polvere che gli blocca il braccio, riducendolo in mille pezzi, quindi frappone il piatto della lama di DreaM tra lui e quel sasso traslucido che gli stava piombando addosso. In ogni caso, la sua difesa non si dimostra abbastanza: infatti, finisce solo con il deviare la traiettoria dell'attacco di quella cosa, la quale prende di striscio la tempia del guerriero lacerandogli la pelle e la carne, provocandogli una dolorosa ferita - sebbene non molto profonda -; inoltre, a seguito del duro impatto, l'arma sfugge gli sfugge dalle mani cadendo poco lontano. Come se questo non fosse abbastanza poi, liberarsi da quella guaina polverosa gli aveva pure lasciato una lunga ferita sul braccio sinistro. Tutto ciò fa crescere in lui una grande rabbia che lo spinge ad attaccare senza nemmeno preoccuparsi di recuperare DreaM. Così, si volta verso quell'essere e corre nella sua direzione; da ciascuno dei suoi polsi inizia a colare come sangue una sostanza incolore, che rapidamente cambia forma, trasformandosi in due spade. Prova dunque un secondo attacco in salto portato con due lame: una forgiata nello stesso modo e con lo stessa materia della precedente creazione dell'onironauta; l'altra realizzata in maniera e con elementi... diversi, poiché plasmata non solo di incubi ma anche dell'essenza stessa del sognatore, e quindi in grado di ferire persino l'anima dell'avversario - ovviamente, se quella cosa ne ha una. Chi avrebbe mai detto che i sogni potessero essere così pericolosi?


nous sommes faits de rêves qui ne nous font pas dormir

Energia.75% - 20% - 10% = 45%
Stato Fisico. danno medio alla testa (basso + basso), danno basso al braccio sinistro. (3/16)
Stato Psicologico. danno medio. (2/16)
CS. Una in forza bruta, una in velocità.

Passive.
Nicholas Chevalier Rahl :: passiva I del talento avanguardia.
Onironauta :: passiva razziale ombre; forma eterea.

Attive.
Incubi :: accolito degli elementi; mago; medio; non-elemento.
Come esistono i sogni, così esistono gli incubi, e se i primi difendono i secondi non possono che offendere.
Del resto, sebbene raramente, anche l'onironauta non era in grado di alterare ciò che stava sognando e, in quelle poche occasioni, veniva assalito dagli incubi. Gli ci vollero anni prima di riuscire a dominarne le forme e soltanto pochi giorni per trasformarli in armi una volta approdato su Asgradel. Nicholas è infatti divenuto capace di espandere la propria essenza dando a queste manifestazioni oniriche una forma concreta - quella che egli desidera -, incolore, ed in seguito utilizzarle per ferire il corpo dei suoi avversari.


Incubi :: corruzione magica; mago; alto.
Tutte le volte che si risvegliava da un incubo, poi, si sentiva molto confuso, debole più del solito, e quand'è riuscito a controllarli è diventato persino capace di produrre gli stessi effetti, spendendo un'ulteriore parte di energie, nella mente del nemico, ferendo in questo modo non soltanto il corpo ma anche la psiche. Quest'ultimo attacco renderà inoltre la pelle di colui che ne verrà colpito molto pallida, quasi trasparente, come se fosse eterea, come se fosse anche quel nemico nient'altro che il protagonista di un sogno.

Armi.
DreaM :: impugnata.
Amnach :: indossata.

Riassunto.
Nicholas subisce il primo degli attacchi mentre si difende dal secondo frapponendo la lama - non avendo idea di quanti Cs
quel coso potesse avere, ho deciso comunque di subire un danno -, utilizza quindi entrambi gli slot per un attaccare.
Si tratta di un attacco in salto portato con due spade diverse, una creata con Accolito degli Elementi e una con
Corruzione Magica - effettivamente queste tecniche non dovrebbe essere utilizzate in questo modo, ma è per dare
un po' di scenografia al tutto. :sisi:

Note.
Chiedo scusa ancora una volta per il ritardo, sigh.
A te la penna!
 
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view post Posted on 12/10/2014, 12:10
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Il sasso si spezzò, si ruppe in innumerevoli pezzi all’improvviso cominciando a sgretolarsi inesorabilmente, ma non da solo.
Anche il mondo circostante cominciò a distruggersi. Sul bianco immacolato cominciarono a formarsi lunghe linee nere, sempre più grandi, sempre più spesse, finché anche quella dimensione cominciò a spaccarsi. Soltanto un urlo assordante, disperato, si poteva udire in quell’universo in frantumi, solamente il grido solitario di uno spirito femminile, il suo ultimo attimo di agonia disperata.
E poi il pavimento bianco cominciò a cadere nel buio più nero, come se la scatola di luce fosse stata rotta per essere risucchiata dalle tenebre. Infine, sopraggiunse il buio del sonno più profondo.

Risvegliandosi il ragazzo si sarebbe ritrovato nuovamente davanti all’enorme portone chiuso dai rovi spessi e spinosi. Non più scuri, non più neri: questa volta essi gli sarebbero apparsi verdi, color smeraldo, ricchi di vita, seppure sinistra in qualche modo. E non l’avrebbe più circondato soltanto la notte fiocamente illuminata, il gemito inquietante di innumerevoli suoni irriconoscibili, ma una scia di luce proveniente dall’alto avrebbe illuminato la via, un lungo sentiero dritto che conduceva ai bordi di quella valle sotterranea, verso l’alta scalinata che avrebbe portato alla salvezza.
Gli sarebbe quasi parso come se, alla fine di un lungo incubo, il sogno avesse deciso di redimersi da sé indicandogli la via della liberazione.

A ricordo di quel che era stato, avrebbe trovato nel suo palmo soltanto quel frammento di specchio argenteo, non più bello nei suoi bordi frastagliati e luminosi, ma opaco e distrutto al centro, rotto anch’esso come la sua matrice. Sarebbe stata una sua scelta gettarlo o tenerlo, dimenticarlo tra quelle rovine oscure o custodirlo come ricordo di chissà quale dama che aveva abitato quella torre, perdendo frammenti della sua anima insieme alla sua morte. Il ricordo di quella bella Signora che era rimasto ancorato a quel semplice monile non avrebbe più disturbato i suoi incubi, a meno che qualche frammento di polvere non fosse rimasto dentro il suo corpo. Ma questo sarebbe toccato a lui scoprirlo.


I tuoi attacchi hanno effetto e ti risvegli davanti alla torre. L'ambiente appare più illuminato e dall'alto proviene una luce che illumina magicamente la via fino all'uscita da quel luogo. Per quanto riguarda lo specchio, puoi farne quel che vuoi: ti rimane. Non ha effetti magici e non puoi usarlo come arma, ma puoi provare a incantarlo in futuro, o sfruttarlo come meglio credi.
Passiamo ora ai giudizi.
CITAZIONE
Scrittura

Hai una buona padronanza dell’italiano e commetti pochi errori, tendenzialmente sviste come piccole rare virgole fuori posto o ripetizioni di parole. Purtroppo, però, se dal punto di vista formale i tuoi scritti non sono male, il contenuto lascia un po’ a desiderare. Prima di tutto la psiche e la storia del personaggio emergono davvero poco, così come i suoi stati d’animo. Improvvisamente si ritrova catapultato in una città abbandonata e distrutta, sinistra, che sembra nascondere orrori… e il suo pensiero va più a Omero che al timore di cosa potrebbe effettivamente esserci, di cosa potrebbe calargli addosso al prossimo passo.
Anche quando si trova nel mondo bianco e vuoto – vacuo, oserei dire -, c’è una piccola descrizione e nulla più. Come reagirebbe un qualsiasi essere umano trovandosi di punto in bianco circondato dal nulla? Nessun pensiero, se non troppo vago. Anche le descrizioni si limitano a ripetere quel che ho scritto io, senza sfruttare i vuoti descrittivi o magari arricchirli anche solo con aggettivi simili ma dalla valenza diversa. Sembra quasi che ti venga dato un copione da cui trarre le descrizioni e che tu lo segua alla lettera.
Ci sono buoni spunti intertestuali, probabilmente dati dal tuo personaggio che pare interessante dal punto di vista dell’idea da cui parte, ma devi davvero svilupparlo meglio. Ora come ora sembra vuoto, non certo un ragazzino in una dimensione parallela, quasi all’interno di un videogioco o di un sogno. Sembra più un essere vuoto, arrogante e per qualche verso estraniato da se stesso. Sembra rimandare tutto a un futuro o così dice, come le sue domande, ma a me pare più che sia tu stesso a rimandare la psiche del personaggio per crearla poi in seguito – ed è un punto a tuo svantaggio. Non si evince il minimo timore, non il minimo dolore o smarrimento, se non un po’ di arroganza, di spietatezza e di forza di volontà presa da chissà dove.
Il tuo personaggio appare, insomma, poco umano ora come ora, visto che si comporta in un luogo inquietante, attirato da una “sirena”, come potrebbe fare in un campo primaverile con lo stesso canto.
In generale ti consiglio di cercare di fare meno il narratore dall’alto, ma essere di più partecipe, anche nelle descrizioni. In tal senso ti consiglio anche di essere più sintetico in confronto, più lapidario, in modo da sviluppare poi nelle quest/duelli vere e proprie un testo più completo e coerente nelle sue parti, unico, e non spezzettato per poi essere ricucito quasi tale e quale. Il confronto serve a decidere le strategia, ma nello scritto vero e proprio devi in qualche modo immergerti per tirarne fuori un tessuto unico e non un patchwork di momenti diversi, resi asettici proprio per essere uniti tra loro.


Strategia

Mi rendo conto che l’arrivo proposto non fosse tra i più semplici. Niente specchietto, tecniche particolari, avversari strani… Era per metterti alla prova e vedere se avessi le capacità per brillare davvero, ma devi ancora lavorarci e puoi migliorare facilmente.
Dal punto di vista narrativo, la tua strategia è semplice e diretta. Anche qua sembri attenerti al copione. Ti avevo posto una via lasciandoti la libertà di uscirne in qualche modo, indicandoti ma non obbligandoti a percorrerla. Tu hai deciso, anche se con circospezione, di seguirla e anche da questo punto di vista sembri seguire abbastanza il copione, anche se in questo caso non è una cosa per forza malvagia.
Ho apprezzato molto lo spunto dato dalle lingue – nuova introduzione su Asgradel – per comunicare con l’essere. Ti è andata male poiché non aveva una psiche molto sviluppata, ma contro ombre un po’ più intelligenti sarebbe stata una buona idea. Ottimo anche l’utilizzo della prima tecnica per dirigere e mutare un pochino le trame della narrazione anche se pure qua ti è andata male, visto che mostrare un corpo possente a un essere che ne desiderasse uno poteva solo avere l’effetto opposto, ma non potevi saperlo.
Sorgono i problemi quando si viene a parlare della tua strategia in combattimento. Sfrutti, anche se non troppo a tuo favore, alcuni vuoti descrittivi, ma l’arroganza – immotivata – del tuo personaggio ti porta a subire un attacco. È stato attirato lì da un canto ammaliante, catapultato in un mondo parallelo, nella sua dimensione, dall’essere che si trova davanti e… lo sottovaluta? Perché? In tal caso, comunque, sarebbe stato più sensato non parare il primo attacco e, subendolo, parare il secondo. Invece hai agito in modo inverso, anche sconvenientemente. Avevo apposta fatto in modo che ci si potesse facilmente difendere dal secondo attacco con un Basso – ben specificato -, invece tu hai deciso di subire il danno Medio. Era una tecnica appositamente particolare, fuori dal comune, per vedere se avresti agito com’era palesemente conveniente, ma non l’hai fatto.
Non solo, anziché consumare un basso, subisci il Medio psionico, ma ti autoinfliggi anche un Basso. Capirai ben da solo che tale azione non sia tra le più strategiche che potessi inventarti. Le tecniche psioniche sono parabili in diversi modi a seconda della natura, ma il loro effetto è almeno in parte permanente, se si subisce un danno, e non certo eliminabile facendosi del male, a parte rari casi. Avresti potuto subire la visione di incubi per un attimo e poi rimanerne confuso, ma una “difesa” sconveniente di questo tipo non è canonica né così sensata.
A parte gli errori, tra cui il disarmarti da solo verso la fine, hai fatto qualche buona azione, come il difenderti dal primo attacco, non conoscendo le CS dell’avversario – anche se sarebbe stato decisamente meglio parare il secondo -, e la combo tecnica+attacco.
In generale sembri conoscere decentemente il regolamento, ma non sfruttarlo ai fini strategici quanto narrativi, affossandoti in tal modo da solo. Devi cercare di fondere le due cose per poter fare migliorare, senza nemmeno troppe difficoltà.


Sportività

Partiamo dalle cose più ovvie: i ritardi. Non ti penalizzano in questo caso, ché si tratta di un arrivo con tempi non tanto limitati, ma non posso fare a meno di segnalarteli. Più di dieci giorni sono davvero tanti e in altre sedi punibili con penalizzazioni assai pesanti, quindi ti invito a fare attenzione. Anche in un duello dai tempi illimitati è preferibile mantenere un ritmo almeno costante, in modo da permettere anche all’altro giocatore di non perdere il filo della narrazione e la voglia di andare avanti.
Altro errore riguarda il dolore del tuo personaggio, anch’esso dovuto alla sua scarsa psiche, probabilmente. Non si percepisce minimamente, se non a volte sul momento. Ferite alla testa, graffi, immobilità… Niente, niente. Sangue, ma niente dolore palpabile. Nemmeno la sua mente appare davvero scalfita, ma da questo punto di vista ti ho già detto abbastanza cose: devi immedesimarti meglio nel tuo personaggio.
Hai anche punti a favore, ovviamente, come il rispetto delle CS dell’avversario, anche se a volte eccessivo. Nell’ultimo turno, infatti, pari il colpo e subisci comunque danno. Era intuibile, dal fatto che il sasso avesse subito danni dal tuo fendente, al massimo una parità di CS, quindi era difficile che, parandoti, riuscisse comunque a farti danni. Gli eccessi di sportività penalizzano più che altro la tua strategia, ché non ledono minimamente la tua buona condotta.
Quella viene lesa da mancate letture, se non approssimative. Infatti la tecnica che ti bloccava il braccio ti arrecava anche SUBITO un danno Basso, un altro se rompevi il guscio. Insomma un totale Medio. Tu, invece, ti limiti a subire il secondo e basta. Fa’ attenzione a queste cose. Per questa volta non è un grosso problema, visto che penso fosse una svista, ma in altri casi potrebbe penalizzarti parecchio.
Al di fuori di queste cose e piccole ambiguità narrative, ti comporti in modo pulito, senza violare il regolamento o compiere antisportività di sorta. Ti invito, però, a essere più curato nei tuoi scritti, meno frettoloso, così come nella lettura dei post altrui e nella tua rilettura.


Detto ciò, per i numerosi motivi suddetti, ho deciso di conferirti l’energia Gialla. Hai molte cose su cui migliorare, ma una base di partenza c’è. È gradevole giocare con te, ma mancano ancora diverse cose, facilmente ottenibili, per raggiungere la Verde.
Ti auguro buona permanenza e ti ringrazio per la giocata, scusandomi per i miei tempi ed eventuali errori.
A te 500 gold per la conclusione dell’arrivo, a me 400 a fine mese.

Benvenuto nell’Edhel!
 
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8 replies since 5/8/2014, 17:27   261 views
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