Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Bloed en yster, Arrivo di Lucious

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dra31
view post Posted on 19/8/2014, 22:12




Bloed en yster - Ø
Hoolgans, Dortan


Il rumore della battaglia risuona nell'aria per molte ore. Urla e grida di incitazione si mescolano a lamenti di morte e dolore, mentre l'eco metallico delle armi e delle armature che si scontrano si fondono alle ossa spezzate e le pietre frantumate. Da un lato i Pelleverde, uno dei clan minori, dall'altro i barbari degli altopiani, uomini che si stanziati nella zona da qualche generazione. Poi, quando l'azzurro del cielo vira al violetto, il silenzio cala sull'altopiano.

Laat die games voort!

La luce rossastra di un sole morente oltre il piatto orizzonte si riflette sulla terra spoglia e riveste di colori caldi le aride pietre che caratterizzano quell'angolo delle Hooglans, sferzato dal vento freddo e ancora carico dell'umidità raccolta risalendo le scogliere a picco sull'oceano. L'eco di quelle parole sovrasta il sibilo del vento tra le pietre disseminate sul terreno, mentre il fragore dell'orda variegata che si allontana verso l'astro all'orizzonte è accompagnato dalla polvere sollevata.
Il campo di battaglia, ormai deserto e lasciato alla mercé del tempo e della natura, è ciò che rimane della giornata appena trascorsa. I segni dello scontro rendono il terreno brullo ancora più desolato, una landa inospitale che vede pagare il prezzo di quella giornata a chi è rimasto vittima: uomini degli altipiani, barbari. Questa volta il Grande Gioco non gli ha visti vincitori.

Quando il cielo sull'altopiano inizia a tingersi di nero, un rumore di ciottoli mette in allerta le ombre che si muovono caute sui resti dello battaglia. Le scure figure si irrigidiscono basse sulla terra, come rocce nella notte, e attendono. Lasciano che il vento sfiori le loro forme e faccia sentire la sua voce nella notte, mentre i sensi si acutizzano per carpire nuovi rumori. Silenziose, due ombre si staccano dal gruppo e si muovono verso l'origine dei rumori, macchie di nero nella fioca luce che sta svanendo.

Vreemdeling nog steeds!

Entrambe le ombre si sollevano quando il rumore non è molto lontano.

Fermo!


png


- noteLaat die games voort!: Il Gioco continua!
Vreemdeling nog steeds!: Fermo straniero!

Arrivo di Lucious
Dortan



CITAZIONE
Benvenuto nei territori di Dortan.
Mi occuperò io del tuo arrivo. All'esito di questa breve scena, valuterò il tuo modo di scrivere e rapportarti all'ambientazione di Theras, oltre che la tua capacità di descrizione degli ambienti, di introspezione e di rapportarti al mondo di gioco. Al termine ti confermerò la fascia Bianca, o ti assegnerò quella Gialla o Verde.
Non fare caso alla qualità dei miei post, in quanto non sono io quello sotto valutazione. Sarai tu a dover dare il massimo, profondendoti al meglio delle tue capacità.
Ho cercato di venire incontro alle tue indicazioni, introducendovi qualche elemento di novità. Trai, da quello che hai letto, le conclusioni che preferisci ed agisci di conseguenza.
In questo tuo primo post hai libertà assoluta: descrivere in che situazione si trova il tuo pg al momento della comparsa dei due, come è giunto fino a quel luogo ecc., insomma tutto quello che ti permetta di fare un preludio per la nostra giocata. Per dubbi o domande, usiamo il topic di richiesta dell'arrivo come confronto off-gdr. Qui va solo il gdr, mi raccomando.
In bocca al lupo.
 
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view post Posted on 20/8/2014, 18:29
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Alcrisa, Bettola nei Bassifondi Cittadini

Sono passati ormai trenta giorni dacché ho abbandonato felicemente l'Arena di Ferro a Tanaach, eppure questa inaspettata liberazione per quanto gradita mi ha lasciato con un grande vuoto dentro l'anima. Se non altro prima avevo uno scopo, combattere nell'arena fino alla morte mia o dei miei nemici e saziarmi delle grida del pubblico quasi fossero l'unica cosa capace di tenermi in vita. Mi basta chiudere gli occhi per portare alla mente tutto, la sabbia dall'odore acre fradicia del sangue degli altri gladiatori, i ruggiti delle fiere sguinzagliate nell'arena per mettere alla prova la nostra tempra, il clangore del metallo quando spade e asce impattavano le une contro le altre in una rapida serie di fendenti e quel mistico silenzio che durava quel tanto che bastava per far cadere il corpo dello sconfitto al suolo per essere seguito da uno scrosciante suono di applausi. Invece adesso eccomi qui a sorseggiare birra di terz'ordine in una bettole dell'Alcrisa anch'essa di terz'ordine, almeno nell'arena il cibo valeva il sangue perso per guadagnarselo invece qui l'unica cosa che mi sono guadagnato è un fetore di urina e vomito che mi accompagnerà sino ala tomba. La locandiera è una mezz'orca anche se definirla locandiera è un eufemismo, non ha fatto altro che spogliarmi con gli occhi da quando ho iniziato a sorseggiare birra e ci tengo a precisare che un colpo di mazzafrusto sulla faccia sarebbe un grande miglioramento per questa qui. Fortunatamente un cliente desideroso riesce a salvarmi prima che il mostro trovi il coraggio di farsi avanti, ma orca che ci penso tutto questo ha un senso logico. Bettola di terz'ordine, birra di terz'ordine e troia di terz'ordine, sarei dovuto arrivarci prima. Bah, al diavolo questo buco, la guida ancora non si è fatta viva e io sono stanco di aspettare e sorbirmi il casino di questo posto, chiederò indicazioni e arriverò alle Hoolgans per conto mio. Quanto potrà essere difficile in fondo?


Hoolgans, punto non definito


Nota personale, sono un idiota. La mia impazienza mi ha spinto ad avventurarmi nelle Hoolgans alla ricerca dei barbari per conto mio e da bravo imbecille mi sono perso sugli altipiani, se non altro il panorama riesce a placare il mio spirito furibondo. Adesso capisco perché i Barbari e le tribù di pelleverde si siano insediate in questo posto nonostante la spietatezza dello stesso. La terra è pulita e incontaminata, i fiumi sono abbastanza comuni permettendo a chiunque di abbeverarvisi e la ricca fauna permette un buon sostentamento per chiunque sia abbastanza temerario da cacciare basilischi e orsi. Inoltre c'è il mare. Mi ci è voluta un'ora buona solo per raggiungere le cime degli altipiani ma ne è valsa la pena, in tutta la mia vita non avevo mai visto il mare nemmeno una volta. Sono stanco e mi concedo di schiacciare un sonnellino sotto le fronde degli alberi con il rumore incessante delle onde a cullare i miei ricordi. Ancora una volta penso all'arena, al sudore, al sangue e al clangore delle armi. Sto quasi per addormentarmi quando mi rendo conto che ciò che sento non sono i miei ricordi ma grida e suoni di una vera battaglia. Lontana da qui, rumori portati dal vento assieme ad un odore familiare, sangue fresco. Scatto in piedi nel giro di due secondi e mi fiondo veloce come una freccia in direzione dei suoni che si fanno sempre più intensi man mano che mi avvicino e infine, da un dirupo, riesco a scorgere la battaglia consumarsi sulle pianure sottostanti. Una banda di orchi e quello che sembra un piccolo gruppo di barbari cacciatori colti alla sprovvista, sono molto lontani e so già che la battaglia sarà finita molto prima del mio arrivo, i numeri danno tutto il vantaggio ai pelleverde. Questo non mi impedirà certo di scoprire da dove sono giunti i barbari, i pelleverde hanno sempre il vizio di lasciare dei goblin a razziare i campi di battaglia prima di ritornare e estorcere informazioni ad una di quelle creaturine è di gran lunga più semplice di fare lo stesso con un orco. Discendendo celermente l'altipiano noto come il sole dapprima alto stia sparendo lentamente all'orizzonte, le nuvole minacciano pioggia già da un po e con la notte ormai in procinto di inghiottire la vallata ho poco tempo per scoprire dove fossero diretti quei Barbari.


Hooglans, Campo di Battaglia

Un ghigno di rabbia si dipinge sul mio volto nel realizzare mio malgrado di essere giunto troppo tardi, gli orchi hanno raccolto tutti i loro morti e i goblin hanno già fatto razzia della carne cacciata dai barbari. L'unica cosa rimasta sono i cadaveri lasciati dai barbari e l'odore acerbo di carne bruciata, forse non l'ho notato dalla distanza ma gli orchi dovevano avere degli sciamani con loro. Nella flebile speranza di scoprire qualcosa frugo i cadaveri dei barbari in cerca di un indizio o un'indicazione che mi permetta di trovare il loro villaggio, se non altro potrò riferir loro il destino spettato ai cacciatori. Poi una frase coglie la mia attenzione.

Vreemdeling nog steeds!



Non riconosco il linguaggio ma il fatto che questa provenisse dalle mie spalle non prometteva nulla di buono. Il corpo si muove istintivamente e la mano scorre lungo l'elsa della lama. Le dita si avvinghiano attorno ad essa e con un rapido movimento la estraggo, voltandomi per confrontare chiunque avesse attirato la mia attenzione solo per trovarmi dinanzi a due... spettri. No, non possono certo essere dei semplici spiriti, non si manifestano così vicini alla loro morte fisica e di certo non attirerebbero l'attenzione di qualcuno così apertamente. Mi concedo qualche secondo per capire cosa si trova dinanzi al mio sguardo e una delle due entità eteree parla di nuovo, questa volta in un linguaggio a me comprensibile.

Fermo!



Adesso ho capito, Attilio me ne ha parlato non molto tempo fa, queste devono essere delle Ombre. Esseri appartenenti ad un'altra dimensione che si riversano sul continente per i motivi più disparati, nonostante l'apparenza spettrale molte di queste tendono ad essere semplicemente curiose, altre invece... non posso correre un simile rischio. C'è una cosa che mi hanno insegnato subito nell'arena, non bisogna mostrarsi intimoriti nei confronti d qualcuno, come gli animali anche le persone o le creature senzienti tendono ad approfittarsi di una qualsiasi debolezza e non ho la ben che minima intenzione di far credere a queste due macchie d'inchiostro di avermi coltro di sorpresa.

Bada bene, Ombra. Non sono tuo nemico ma se ti azzarderai a darmi un'ordine ancora una volta non esiterò a rispedirti nell'abisso immondo che ti ha partorito.



Abbasso la lama lasciando che la punta si poggi sulla soffice erba sporca di sangue e nemmeno per un'istante interrompo il contatto visivo tra me e le due ombre. Con l'avvicinarsi della notte le loro figure sembrano svanire e mescolarsi con l'oscurità circostante quasi a divenire un tutt'uno con essa. Non sembrano ostili, forse si trovavano qui alla ricerca di ninnoli o oggetti atti a soddisfare la loro sete di conoscenza. Questo significa che loro sono sorpresi di vedermi quanto lo sono io di loro e se posso dovrei evitare uno scontro. Non ho ne il tempo ne la pazienza per mettermi a dare battaglia a questi due, se i barbari hanno lasciato delle tracce c'è una possibilità di seguirle prima che la pioggia incombente le porti via con se.

Che cosa volete?





CITAZIONE
Costituzione Fisica: Ottimale

Status Mentale: Lucido

Energia: 100%


CS

Determinazione: 1
Costituzione: 1

Capacità Passive

Inarrestabile - L'Arena è capace di forgiare un uomo fino a renderlo una vera e propria arma senziente e una delle prerogative di un'arma è quella di non arrendersi mai al dolore, di qualunque tipo esso sia. Il Gladiatore di Tanaach è una vera e propria leggenda per questo, non importa quante frecce si conficcassero nel suo petto o quanti assalti mentali i fetidi negromanti rivolgessero contro di lui, egli continuava a caricare inarrestabile contro di loro come se il suo corpo non sentisse minimamente i danni subiti. La verità è che il dolore lo sente fin troppo bene ed è proprio questo a renderlo inarrestabile, il dolore nutre la sua furia di battaglia e l'avvicinarsi alla morte lo rende solo più furioso e determinato, nutrendo il suo spirito battagliero come una tigre nutrita dalle sue stesse carni. [Passiva/Razziale+Personale]

Reattività - L'arena è come una severa maestra, non perdona mai i fallimenti dei suoi allievi e molti non sono mai giunti all'esame finale. C'è chi dice che la miglior difesa sia un buon attacco, ma un Gladiatore sa che una difesa serrata è l'unico modo per studiare il tuo avversario sino a cogliere il momento opportuno per colpire rapidamente e ferocemente. Non importa quanto rapidamente si possa colpire un Gladiatore questo troverà sempre un modo per deflettere ogni attacco, deviare ogni incantesimo e annullare ogni subdolo trucco mentale. Persino gli assassini della Gilda dei ladri di Tanaach hanno imparato a temere e rispettare gli incredibili riflessi dei combattenti nell'Arena di Ferro. [Passiva/Talento]






Equipaggiamento

Armatura Nanica - Sotto l'arena di ferro molti nani venivano resi schiavi per lavorare incessantemente sulle fucine, forgiando giorno e notte armi e armature di ogni sorta fino a stremare i loro corpi. L'armatura che ha indosso Lucious è uno di questi capolavori, composta da una giubba in cuoio complete con tanto di stivali e guant1 che seguono perfettamente la figura del Gladiatore senza intaccarne la mobilità alla quale sono state applicate delle placche metalliche per coprire le parti più importanti senza intralciare in alcun modo la mobilità del combattente. Alcune parti della corazza sono state forgiate per rappresentare teschi o volti demoniaci al fine di inquietare l'avversario, donandole uno stile unico e distintivo, in fondo come schiavi l'unica libertà che rimaneva ai fabbri dell'Arena era quella di modellare le loro opere come meglio volevano.

Maglio Nanico - Una delle chiare prove della superiorità tecnologica dei nani è probabilmente questo maglio, connesso direttamente al sistema nervoso del Gladiatore grazie ad una complicata serie di trattamenti tanto tecnologici quanto magici Attilio ha richiesto la forgiatura di questo pesante guanto da guerra per rimpiazzare l'avambraccio sinistro del gladiatore in seguito ad una grave ferita subita durante la fuga dall'Arena. Composto interamente in acciaio nanico questo pesante strumento si dimostra ottimale tanto per incassare colpi quanto per restituirne grazie alla sua forma compatta e alle sua dita artigliate capaci di dilaniare la carne altrui come le zanne di una fiera.<

Devoratrix - Nessuno sa da dove provenga questa larga Zweihander, alcuni dicono che fosse all'interno dell'armeria il giorno steso in cui l'arena venne costruita ma che nessuno sia mai stato in grado di brandirla. Chiunque usava la lama in combattimento finiva con l'essere tormentato da incubi di orribili massacri e genocidi che finivano col far perdere il lume della ragione anche al più sano di mente. Questo finché Lucious non adocchiò l'arma il giorno del suo primo scontro e la prese senza sapere la storia che si celava dietro alla lama maledetta ma, con la sorpresa di tutti, il ragazzo non subì il triste fato che aveva accomunato i precedenti proprietari della spada. Nessuno sa di preciso cosa avesse lui che gli altri non possedevano, fatto sta che adesso la lama famelica serve incondizionatamente il Gladiatore consapevole che il sangue continuerà a scorrere abbondante sulla sua strada.




Tecniche Attive




Riassunto

Dopo aver sostato per qualche giorno in una delle città presenti nell'Alcrisa Lucious si avvia di testa sua sugli Altipiani finendo per perdersi e vagare li per un giornata intera prima di essere attratto dai suoni dello scontro tra gli orchi e i barbari. Egli si dirige suo luogo dello stesso arrivando però troppo tardi ed incontra la due ombre.
 
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dra31
view post Posted on 21/8/2014, 18:27




Bloed en yster - I
Hooglans, Dortan


Le due figure scure rimangono in silenzio, mentre tu manifesti il tuo pensiero. Un basso e lugubre mormorio si solleva dal terreno circostante e i due esseri mostrano quello che fino a quel momento nascondevano tra le pieghe di un mantello che si muove, facendoti comprendere che forse hai appena preso un abbaglio.

Cosa volere tu, vreemdeling.

Il riflesso dei primi raggi lunari sul metallo nudo di un'arma illumina di una luce pallida il volto annerito di un uomo.

Jakkals? O tu essere perso?

Mentre il tuo interlocutore parla, altre ombre si avvicinano a voi e alcune fiammelle illuminano l'area intorno a voi. Nella tua ricerca di informazioni e, perché no, di qualcosa di utile, sei imbattuto in quello che cercavi: i barbari degli altipiani.
Solo che non sembrano essere amichevoli nei tuoi confronti. Alla debole luce delle fiammelle puoi scorgere donne e uomini dal volto annerito, avvolti in mantelli di pelli scure come la notte. Il funereo lamento che ancora senti ti potrebbe suggerire il motivo della loro presenza. Siamo sul luogo dove si è appena conclusa una battaglia e sul terreno ci sono solo barbari morti. Così, su due piedi, immagino che siano qui per la veglia funebre; i barbari di queste terre sono molto spirituali e il rispetto che portano per i morti è pari solo al timore che hanno per i vivi.

Tu risponde straniero. Jakkals?

L'insistenza del barbaro nella domanda è sintomo che il tuo atteggiamento lo stia innervosendo. Per caso, Attilio ti ha raccontato qualcosa sui barbari nervosi?

png


- notevreemdeling: straniero. Jakkals: sciacallo.

Arrivo di Lucious
Dortan



CITAZIONE
Hai trovato i tuoi barbari. Sembra, però, che loro non siano così contenti.
Puoi rispondere come vuoi: giustificarti, intavolare una discussione, attaccarli, è a tua discrezione!
 
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view post Posted on 22/8/2014, 23:54
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Hooglans, Campo di Battaglia

"Nun è che nun sei bravo è che certe vorte pensi prima co a spada e poi co a capoccia". Me lo diceva sempre Attilio, non caricare a testa bassa, analizza sempre la situazione prima di agire, rifletti e soppesa ogni tuo gesto. Ho sempre avuto questo vizio, non per pigrizia non vorrei essere frainteso ma tendo sempre ad agire prima di riflettere. Nell'arena non è mai stato un gran problema anzi chi agisce rapidamente tende a fare sua la vittoria ma adesso non sono più nell'arena, nuove regole. La notte incombente si fa beffe della mia vista al punto di impedirmi per sino di riconoscere chi mi si para davanti, all'apparenza sembravano due ombre ma in realtà e con mia grande sorpresa ho trovato esattamente ciò per cui sono venuto. I barbari delle Hoolgans. Ben più dei due che adesso si trovano dinanzi a me, ce ne erano parecchi tutt'intorno e probabilmente ero troppo occupato a cercare le loro tracce per notare la loro presenza. Piuttosto ironico a pensarci ma è la verità. Finalmente il chiaro di luna mi garantisce una vista più chiara sul mio interlocutore, un uomo alto e robusto col volto dipinto di nero così come quello del suo compagno. Viene da pensare ad un semplice trucco per mimetizzarsi nella notte ma solo udendo i lamenti intorno a me comprendo cosa sta succedendo e dove io mi sia appena infilato. Non mi ci vuole molto a capirlo e non è solo per i macabri canti mormorati nel buio, ne per il chiaro dissenso dei miei interlocutori.
Semplicemente so già che aspetto abbia un funerale barbaro...

Cosa volere tu, vreemdeling.




Taanach, Arena di Ferro
9 Anni orsono


Un altro giorno di cruente battaglia si conclude sull'Arena di Ferro ormai divenuta il principale punto di intrattenimento per ogni cittadino della grande urbe. I gladiatori sopravvissuti entrano con passo lento e affaticato all'interno del vestibolo, sporchi di sangue e sudore con nuove cicatrici a segnare il loro successo e la loro capacità di sopravvivenza. Ed è tra questi orchi, uomini ed elfi messi in catene per espiare una colpa o per la mere crudeltà del fato che uno si dirige solitario verso l'ala destinata all'addestramento, menando fendenti con una spada più grande di lui. Nessuno si avvicina, nessuno disturba quello strano mezzodemone, nessuno tranne un nano burbero e tozzo che si avvicina spavaldamente al ragazzo sghignazzando divertito.

Anvedi anvedi, pensavo che contro l'ogre ce saresti morto de sicurò. Vedi che se dai retta a Attilio riesci a sarvarte er culo, regazzì? Se insomma potresti pure rilassate ogni tanto, mica te fa male.

Rilassarmi? Non sei stato tu a dirmi che una pratica costante è l'unico modo per migliorarsi? Non vorrai mica rimangiarti le tue stesse parole così presto.

No no, c'hai raggione, pe carità. Però se nun te riposi prima o poi er corpo te ce manna affanculo, nun so se me spiego. Dai su che se te fermi te racconto na cosa che volevi sap+è già da un po.

Sarebbe?

I barbari dell'artipiani.



Come se avesse pronunciato una formula magica il giovane gladiatore si fermò nell'udire le ultime parole del nano. Senza scomporsi egli poggia l'enorme spadone contro le fredde mura del vestibolo e si siede al suolo, gli occhi bianchi fissi sulla figura del vecchio nano che si siede accanto a lui. Il vecchio Attilio si prende il suo tempo per mettersi comodo sul duro pavimento, prendendosi gioco del ragazzo con la sua finta goffaggine e ridacchiando ancora una volta prima di poggiare il capo contro il muro ed incominciare il suo racconto.

Ehhhh... i barbari dell'artipiani so gente strana, nun so come l'artri umani. Se dicessi che so na razza a parte nun direi na stronzata, davero. Nun fraintende, pe certi versi so morto meglio dei fii de mignotta che ho conosciuto, però so particolari, ve devi sapè parlà.

Cosa hanno di tanto diverso dagli altri esseri umani?

Hehehehe, me ce vorrebbe n'libbro per di tutta sta robba. Ma pe falla breve so libberi, non libberi come i cittadini de Basildera che stanno sempre a pregà er sovrano o qualcunque fregnaccia ie passano quee cornacchie incappucciate. No no, questiso popo omini libberi in tutto e per tutto, nun rispondono a nessuno e pure l'orchi se so imparati a avecce paura del loro. Che in effetti co l'orchi ce vanno abbastanza d'accordo quanto nun se gonfiano de mazzate tra de loro, un po ce somigliano pure ma so sempre meno scazzati dei verdi. Ma se c'è na cosa che i barbari sanno fa bene è forgià, pensi ce l'elfi so bravi a fa spade co quei stuzzicadenti che te tirano fori? HAHAHAHAHA! Nun te crede un nano sara sempre n'fabbro miore de chiunque altro ma sti barbari vengono subito dopo de noi, che mica forgiano per vende, quelli fogiano pe campà! E come dico sempre io la necessità e troia all'ingegno, ne conoscevo uno de barbaro in fatti.

Tu? Conoscere un barbaro? Normalmente ti darei del pazzo ma dopo tutto questi anni posso dire con certezza che non sei un bugiardo e di certo non ti metteresti mai a scherzare su certe cose. Come l'hai conosciuto?

Eh questa è na storia a parte regazzì. Sarà stato quaranta... no cinquant'anni fa. Me ne stavo tutto tranquillo sull'artipianoa famme i cazzi miei e a caccià basilischi quando a na certa sento n'urlo che mano un drago co la bronchite. Me rigiro e me vedo sti dieci orchi, ncazzati come n'demone che se bevuto na boccia d'qcqua santa che me caricano contro asce alla mano. Li pe li me so detto "so fottuto, ho finito de campà" e proprio in quer momento sento n'arto urlo che pareva un vorcano co la gastrite e dietro me vedo sto tizio arto du metri e na montagna co sta barba nera come er carbone e i capelli lungi fino a e spalle. Pure questo ncazzato nero tanto che pia e se finna contor l'orchi co sto spadone grosso quasi quanto er tuo e continuav a urlà. E l'orchi se so cacati sotto appena l'anno visto n'faccia e se ne so scappati urlando "Scoruge, scoruge"! Bianchi come n'lenzolo, fino a quer giorno nun l'avevo mai visto n'orco spaventato. Me ce metto a paarlà n'po e me prende subito n'simpatia, pensa che c'avevamo i nomi che erano quasi uguali!

Ah si? E lui come si chiamava?


Se chiamava Attila ma da e parti sua o chiamavano er Flaggello, che quello significava scoruge, flaggello. Si insomma c'aveva na fama come ammazza orchi però nun era malaccio come persona, quando je dico che stavo a caccià basilischi me dice che pure a gente sua li caccia e che se volevo potevò fermamme ar villaggio. Si insomma so rimasto li per quasi cinq'anni e ho imaprato n'sacco de robba su de loro. Come t'ho dettto so tipo l'orchi, so semplici e je devi dimostrà de sapè combatte se voi fatte prende n'simpatia però se te guadagni la fiducia loro se staccherebbero pur en'braccio pe aiutatte. ma se ce na cosa che m'ha corpito è come trattano i morti.

Hmmm? Non li danno in pasto alle bestie come fanno quì?

No no, ma che stai fori?! Guarda che fori da quì è diverso, se mori te portano ar cimitero coi fiori e n'corvo che te fa er rpedicone finale e tutt agente che piagne intorno, no sbattimento de palle nsomma. Ma loro so diversi, c'hanno na curtura strana pe i morti. Pe fatte nn'esempio, se morì in battaglia nun spostano er corpo, te seppelliscono li sennò dicono che o spirito se perde e vaga come n'ombra fino aa fine d'eternità. Inorte nun piagne nessuno, che se piagni ce sta er rischio che o spirito se dispiace e poi nu nriesce a annassene. Ho visto nì'paio de funerali sur campo, se vestono tutti de nero e se dipingono pure a faccia de nero così so sicuri che i spiriti nun li vedono de notte e se ne ponno anna n'pace. Normarmente nun ce credo a ste stronzate sui spirit e i fantasmi, però te posso di che durante sti funerali l'aria c'aveva quarcosa de strano... nun so, quasi mistico.

Detto da te sembra quasi una presa in giro.

Ao o sai che nun mento! Vabbè, comunque se fatto tardi a n'gladiatore che nun dorme è n'gladiatore stanco. E-..

-e un gladiatore stanco è un gladiatore morto. Lo so, lo so.

E bravo er ragazzo mio! Però ricorda, se mai incontrassi n'barbaro ricordate de esse rispettoso, ce tengono n'sacco ar rispetto quelli la.



Il vecchio nano da una vigorosa botta sulla spalla del giovane che in ritorno gli offre un ghigno orgoglioso ma al contempo felice prima di alzarsi e stiracchiare ogni articolazione del suo corpo, dirigendosi verso le sue stanze per riposarsi in vista di un nuovo giorno nella grande arena. Ma quei racconti avevano fatto nascere un'idea nella mente del giovane mezzodemone, un giorno se mai fosse divenuto libero egli avrebbe abbandonato Tanaach per dirigersi fino ai grandi altipiani ove i barbari abitano, Ed avrebbe appreso il loro modo di vivere così da comprendere come fosse quella vera libertà di cui il vecchio Attilio gli aveva parlato.


Hooglans, Campo di Battaglia


Jakkals? O tu essere perso?



Il vecchio Attilio non mi ha mai mentito, nemmeno una volta e per questo so che un semplice fraintendimento potrebbe trasformarsi rapidamente in uno scontro. Il rispetto prima di tutto, mi sono comportato con arroganza senza sapere nemmeno dove mi trovavo e nonostante non capisca il termine con cui mi definiscono dalla loro voce non sembra essere nulla di buono. Sono nervosi e forse anche alterati, non posso fargliene certo una colpa gli sono piombato in mezzo alla cerimonia funebre. Non devo agitarmi, ripongo la lama con calma nel suo "fodero" che in realtà sono solo due cinghie di cuoio per tenerla attaccata alla schiena e adesso è tutta una questione di diplomazia. Sarà un gladiatore ma non per questo uno stupido, rifletti per un attimo e poi parla in maniera convincente. Non è difficile, soprattutto perché se sbaglio una parola questi mi ridurranno ad uno spezzatino. Magari meglio usare termini semplici, non sembrano amsticare il comune molto bene.

Tu risponde straniero. Jakkals?

No, non Jackaals, perso in Hooglans. Cercare voi, barbari di Hooglans. Me non sapere di Cerimonia di morti, me dispiaciuto, buio ingannato mio sguardo. Me attende fine cerimonia, morti in battaglia onorevole meritano rispetto.





CITAZIONE
Costituzione Fisica: Ottimale

Status Mentale: Lucido

Energia: 100%


CS

Determinazione: 1
Costituzione: 1

Capacità Passive

[size=3]Inarrestabile - L'Arena è capace di forgiare un uomo fino a renderlo una vera e propria arma senziente e una delle prerogative di un'arma è quella di non arrendersi mai al dolore, di qualunque tipo esso sia. Il Gladiatore di Tanaach è una vera e propria leggenda per questo, non importa quante frecce si conficcassero nel suo petto o quanti assalti mentali i fetidi negromanti rivolgessero contro di lui, egli continuava a caricare inarrestabile contro di loro come se il suo corpo non sentisse minimamente i danni subiti. La verità è che il dolore lo sente fin troppo bene ed è proprio questo a renderlo inarrestabile, il dolore nutre la sua furia di battaglia e l'avvicinarsi alla morte lo rende solo più furioso e determinato, nutrendo il suo spirito battagliero come una tigre nutrita dalle sue stesse carni. [Passiva/Razziale+Personale]

Reattività - L'arena è come una severa maestra, non perdona mai i fallimenti dei suoi allievi e molti non sono mai giunti all'esame finale. C'è chi dice che la miglior difesa sia un buon attacco, ma un Gladiatore sa che una difesa serrata è l'unico modo per studiare il tuo avversario sino a cogliere il momento opportuno per colpire rapidamente e ferocemente. Non importa quanto rapidamente si possa colpire un Gladiatore questo troverà sempre un modo per deflettere ogni attacco, deviare ogni incantesimo e annullare ogni subdolo trucco mentale. Persino gli assassini della Gilda dei ladri di Tanaach hanno imparato a temere e rispettare gli incredibili riflessi dei combattenti nell'Arena di Ferro. [Passiva/Talento]





Equipaggiamento

Armatura Nanica - Sotto l'arena di ferro molti nani venivano resi schiavi per lavorare incessantemente sulle fucine, forgiando giorno e notte armi e armature di ogni sorta fino a stremare i loro corpi. L'armatura che ha indosso Lucious è uno di questi capolavori, composta da una giubba in cuoio complete con tanto di stivali e guant1 che seguono perfettamente la figura del Gladiatore senza intaccarne la mobilità alla quale sono state applicate delle placche metalliche per coprire le parti più importanti senza intralciare in alcun modo la mobilità del combattente. Alcune parti della corazza sono state forgiate per rappresentare teschi o volti demoniaci al fine di inquietare l'avversario, donandole uno stile unico e distintivo, in fondo come schiavi l'unica libertà che rimaneva ai fabbri dell'Arena era quella di modellare le loro opere come meglio volevano.

Maglio Nanico - Una delle chiare prove della superiorità tecnologica dei nani è probabilmente questo maglio, connesso direttamente al sistema nervoso del Gladiatore grazie ad una complicata serie di trattamenti tanto tecnologici quanto magici Attilio ha richiesto la forgiatura di questo pesante guanto da guerra per rimpiazzare l'avambraccio sinistro del gladiatore in seguito ad una grave ferita subita durante la fuga dall'Arena. Composto interamente in acciaio nanico questo pesante strumento si dimostra ottimale tanto per incassare colpi quanto per restituirne grazie alla sua forma compatta e alle sua dita artigliate capaci di dilaniare la carne altrui come le zanne di una fiera.<

Devoratrix - Nessuno sa da dove provenga questa larga Zweihander, alcuni dicono che fosse all'interno dell'armeria il giorno steso in cui l'arena venne costruita ma che nessuno sia mai stato in grado di brandirla. Chiunque usava la lama in combattimento finiva con l'essere tormentato da incubi di orribili massacri e genocidi che finivano col far perdere il lume della ragione anche al più sano di mente. Questo finché Lucious non adocchiò l'arma il giorno del suo primo scontro e la prese senza sapere la storia che si celava dietro alla lama maledetta ma, con la sorpresa di tutti, il ragazzo non subì il triste fato che aveva accomunato i precedenti proprietari della spada. Nessuno sa di preciso cosa avesse lui che gli altri non possedevano, fatto sta che adesso la lama famelica serve incondizionatamente il Gladiatore consapevole che il sangue continuerà a scorrere abbondante sulla sua strada.




Tecniche Attive




Riassunto

Lucious comprende rapidamente la grande entità del suo errore non appena il chiaro di luna illumina i volti dei barbari e nel cercare un modo per rimediare al suo sciocco errore ricorda il giorno in cui Attilio gli ha parlato dei barbari sotto forma di flashback. Concluso il flashback egli si scusa con i barbari per aver disturbato la loro cerimonia funebre dopoa verglid etto che lis tava cercando e decide di scansarsi, attendendo la fine dei riti prima di poter parlare con loro.
 
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dra31
view post Posted on 24/8/2014, 11:29




Bloed en yster - II
Hooglans, Dortan


I barbari si guardano tra loro, senza pronunciare una singola parola. Lo sguardo di ognuno di loro s'incrocia con quello del vicino, si posa sulla figura dello straniero per poi tornare a confrontarsi con quello degli altri. Passano pochi lunghi attimi di silenzioso dialogo e il barbaro decide.

Tu venire al campo. Anziano decidere te.

Una spinta da dietro è il segnale, il gruppo si mette in movimento verso una direzione nel buio della notte.

...

Il sole ha da poco superato per intero l'orizzonte e il cielo ha ancora le tiepide tonalità dell'alba quando il vento trasporta le note tipiche dei grandi tamburi da guerra. Il campo, già attivo per le pratiche mattutine, aumenta di agitazione man mano che il rullare cresce e si avvicina. I barbari abili a combattere sono già in tenuta di battaglia e le vedette scrutano i campi circostanti pronti a urlare la comparsa di quel nemico che si annuncia in grande stile.

Straniero. Tu avanti, o conoscere ferro barbaro.

Il barbaro della notte precedente ti è di fianco mentre il gruppo esce fuori dalla palizzata che racchiude il campo. Superato il basso fossato difensivo, un folto gruppo di pelleverde attende gli sfidanti. Tra le basse sagome degli orchetti e dei goblin spicca quello che sembra essere il capo, un ogre armato di una specie di clava ricavata da unico solido blocco di metallo.
I tamburi continuano a rullare ancora per qualche minuto fino a un cenno dell'ogre, che si porta avanti di qualche passo verso il centro del campo.

Il campione o la battaglia.

Di fronte alla scelta i barbari si guardano intorno e guardano lo straniero. Qualunque scelta venisse fatta il risultato non cambiava.

Dat die games begin.

Al suono di quelle parole i tamburi tornano a suonare con nuovo vigore. Il Grande Gioco ha inizio.

png


- noteDat die games begin.: Che il gioco abbia inizio.

Arrivo di Lucious
Dortan



CITAZIONE
I barbari hanno scelto di far decidere all'anziano dello loro campo la tua sorte. Hai la totale libertà di azione sul come trascorri la notte. Per ulteriori dettagli i barbari sono simili ai Pelleverde (vedi fazione mostruosa), libero di fare domande nel topic di arrivo.
il giorno successivo, i pelleverde fanno una proposta. Lascio a te la decisione.
 
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4 replies since 19/8/2014, 22:12   102 views
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