Tipologia: duello ufficiale Primo post: Ged Player Killing: off Premio in palio: 100G Durata: 1 post di presentazione e 5 post di combattimento Tempi di risposta: nessun limite di tempo
─ ─ ─
background
Qualche mese fa, a Dorhamat, Ged trovò il corpo senza vita del mercante di pelli William Fly, impiccato nella sua abitazione. Il sacerdote conosceva William da diversi anni; insieme i due avevano condiviso molte cose, e Ged non mancava mai di passare a trovarlo almeno una volta al mese, per raccontare al figlio di William - Tew - le sue avventure. Tuttavia, l'ultima volta il sacerdote trovò l'uomo appeso per una trave della sua casa, con il cuore conficcato da una freccia color cenere. Tew era scomparso. Annichilito dal dolore, Ged si mise sulle tracce di Tew. Chiese in tutta Dorhamat, ma nessuno sembrava aver visto il ragazzino. Dopo alcuni giorni di ricerca, il sacerdote scoprì che William era in debito con alcuni pirati della costa che, probabilmente, avevano pagato un sicario per uccidere il povero mercante e rapire il figlio, al fine di farlo lavorare sulla loro nave. Viste le numerose flotte ormeggiate nella costa dello Zar, sarebbe stato impossibile trovare i pirati che stava cercando. L'unica traccia era la freccia conficcata nel corpo di William: un dardo d'ebano. Dopo alcune ricerche, Ged scoprì che l'arma veniva di solito utilizzata dalla Gilda degli Spettri, una cerchia di assassini che aveva dimora a Taanach. Inoltre, il mese prima, al porto di Dorhamat era stato avvistato un uomo ammantato di nero parlare con William. A seguito di quell'incontro, il mercante aveva riposto la merce in fretta e furia, senza dare alcuna spiegazione.
Floki Noctis era il nome dell'assassino di William, e l'unico che poteva rivelare l'identità del pirata che teneva prigioniero il povero Tew.
Il fuoco crepitava davanti a Ged, donando ai suoi occhi un caldo bagliore dorato; gettò altri rametti nella base del falò, nel tentativo di riscaldare quella notte gelida. Erano passate diverse settimane dalla partenza da Dorhamat. Giorno dopo giorno, il sacerdote aveva seguito le tracce dell'assassino di William e, finalmente, la sua ricerca era giunta al termine. Taanach era solamente a un'ora di cammino ma, preoccupato per quello che avrebbe dovuto affrontare, Ged si era fermato a riposare per qualche minuto, accendendo un piccolo fuoco e riflettendo su quale fosse il modo migliore per proseguire. Lo Spettro si chiamava "Floki Noctis" e, probabilmente, non sarebbe stato molto incline al dialogo. Conosceva quel tipo di persone; un assassino non avrebbe mai rivelato il nome del suo committente, né tanto meno la sua posizione. Il dubbio pervase la mente del sacerdote che, per qualche istante, finì per chiedersi se fosse la strada giusta. Non era nemmeno certo che Tew fosse ancora vivo; l'intera ricerca si poggiava sulle sue supposizioni. Il giovane poteva essere stato catturato, o forse era riuscito a fuggire... o, nel peggiore dei casi, aveva subito la stessa sorte del padre. A quel pensiero sussultò, scuotendo la testa e rimproverandosi. Doveva avere fede; non avrebbe mai potuto abbandonarlo. Spense il fuoco velocemente, scacciando ogni dubbio.
~
- Domine Deus, spero per gratiam tuam remissionem omnium peccatorum... -
I vicoli di Taanach erano deserti, sembrava che tutta la popolazione si fosse rintanata in casa o in qualche locanda, a consumare la notte come più preferiva. Ad ogni passo Ged si avvicinava sempre di più alla città Vecchia, accompagnato da una lenta nenia che, nell'assordante silenzio della città, echeggiava trasportata dal vento.
- ...et post hanc vitam aeternam felicitatem me esse consecuturum: quia tu promisisti, qui es infinite potens, fidelis, benignus, et misericors. -
Quella che sembrava una lenta preghiera mutò in un delicato inno, cantato dalla voce suadente del sacerdote. Dolcemente, qualche fiocco di neve fece capolino dal cielo corvino, iniziando a ricoprire con un sottile strato biancastro le vie della città. Il passo del pastore divenne a poco a poco più leggero, come spinto da una forza invisibile che lo sorreggeva.
- In hac spe vivere et mori statuo. -
Il paesaggio andava cambiando. In pochi minuti, le sontuose ville immerse nel verde mutarono in povere abitazioni di pietra sporcate dalla neve. Ged poté ammirare numerosi idoli Maegon, provenienti dalle ere passate. Il suo tono di voce divenne più solenne, come se volesse annunciare la sua presenza.
- Umbasa. -
Concluse abbozzando un sorriso, tronfio della propria voce. Seguirono diversi minuti di silenzio, in cui il sacerdote dovette combattere con il desiderio di fuggire. Da molto tempo Ged aveva adottato uno stile di vita pacifico; ogni tanto, durante il suo vagabondare, si trovava a dover pregare per un raccolto generoso, o per la pioggia. Erano trascorsi anni dall'ultima volta in cui era stato costretto a combattere per la vita. Senza accorgersene, il suo corpo iniziò a tremare e i dubbi ritornarono ad avvolgergli la mente. L'onore, la giustizia e l'amore che provava per William e suo figlio l'avevano spinto fino a lì; aveva continuato a cercare lo Spettro senza mai fermarsi, senza pensare a cosa avrebbe dovuto fare una volta trovato.
Raggiunse il mercato; un luogo grigio e privo di vita, colorato soltanto dal candore della neve che, nel frattempo, aveva smesso di cadere. Le vesti bluastre del sacerdote apparivano sporche e logore. La sua pelle era pallida. Ged era visibilmente preoccupato e, nonostante gli sforzi, non riusciva a farsi coraggio. Un brivido gelido gli percorse la schiena, mentre una goccia di sudore fece capolino dalla sua fronte, facendosi strada fino alle sue labbra tremolanti.
Quel silenzio lo consumava. Afferrò la lancia, temendo il peggio.