Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Una voce misteriosa, Scontro vs Mostro

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K@til
view post Posted on 30/8/2014, 15:29




CITAZIONE
Narrato
"Pensato"
« Parlato Enoch »
« Parlato altrui » (altri colori)

Erano passate poche settimane dal duello col Custode e qualcosa era cambiato in Enoch. Prima di quella maestosa, seppur nata da un malinteso, lotta il mezzo demone era cambiato. Quando impugnava un'arma, il giovane dalle più pure e nobili intenzioni diventava una bestia assetata di sangue e carne non appena sentiva anche solo l'odore della battaglia. A pochi giorni di distanza da quell'evento, nonostante fosse una persona che finisce sempre invischiato in situazioni scomode da cui si può uscire solo attraverso l'uso della forza bruta, Enoch aveva come perso quell'impulso omicida. L'orribile sangue infetto che scorreva nelle vene del mezzo demone era come se fosse caduto in uno stato di apparente inattività; mentre prima il guerriero non fermava la sua katana finché il corpo del suo avversario non fosse diventato un colabrodo, adesso aveva come acquisito una pace interiore tale da mostrare addirittura ingenua pietà! Che cosa era accaduto al suo corpo? Che il combattimento col Custode lo avesse sfinito? Che la luce purificatrice emanata da quell'inamovibile guerriero avesse in parte esorcizzato la sua anima? Poche erano le risposte a disposizione del giovane dai capelli corvini ma una cosa era certa: l'oscurità albergava ancora nel suo cuore.
Si prese una pausa, il ragazzo, e passò le ultime settimane a Basiledra, impegnato con i suoi studi universitari e raggiungere lo scopo ultimo di ottenere informazioni concrete sul misterioso quanto potente Asgradel. Le università di Basiledra erano davvero notevoli nonostante le pessime voci che giravano, e girano tutt'ora, sullo scarso livello d'istruzione dei Quattro Regni: accademie di magia, di guerra, di scienza, d'arte e così via. Finite le lezioni, la maggior parte degli studenti scelse di prendersi una pausa tra un corso e l'altro, Enoch compreso. Dopo intere settimane passate in stato quasi “vegetativo”, finalmente, il giovane si rimise lo zaino in spalla, deciso ad intraprendere l'ennesimo viaggio in cerca di riposte sulla fantomatica e bramata forse reliquia.
Enoch era uno che amava viaggiare leggero: fece le scorte necessarie senza esagerare con le quantità e partì. Subito dopo aver concluso il duello con Roderith, il giovane aveva raggiunto la sua precedente meta: un monastero sperduto nelle fredde terre settentrionali di Dortan. Scoprì che tale luogo, tuttavia, era disabitato da anni, se non decenni! L'ennesimo buco nell'acqua. Così, stavolta scelse di andare in tutt'altra direzione, ovvero nei deserti del sud. Si diceva che tra quelle sabbie si nascondesse di tutto, da tesori abbandonati a vere e proprie civiltà nascoste al resto di Theras.
Viaggio così, tra carrozze e lunghe scalate di monti, fino a raggiungere le incandescenti sabbie del Deserto dei See, nello specifico, un piccolo villaggio situato nel confine con le terre più miti di Dortan. Enoch conosceva bene tale luogo: quel deserto, infatti, era stato l'ultimo tratto di strada prima di raggiungere per la prima volta Dortan e la terra dei Quattro Regni. Ricordava il caldo soffocante, il sudore quasi acido che gli rigava il viso, i due Bedouin che gli avevano gentilmente fatto da guida e soprattutto il combattimento con i tre Pelleverde. Si fermò, annusò l'aria, chiuse gli occhi e si abbandonò per qualche istante a quei ricordi. Tale breve ma intenso momento fu interrotto da una discussione abbastanza accesa tra due abitanti del luogo e tre uomini mascherati dalle lunghe vesti simili a quelle dei sacerdoti. “Che succede?” pensò tempestivo il mezzo demone mentre la curiosità che possiede quasi ogni giovane della sua età prendeva inevitabilmente il sopravvento nella sua testa. Si avvicinò con aria indifferente al gruppo e, senza attirare troppo l'attenzione, si sedette su una panchina dove si riposavano due uomini probabilmente in pausa dal lavoro. Osservò le cinque figure: i due abitanti apparivano come gente semplice, vestiti di abiti trasandati e ricuciti in più punti, si intuiva facilmente che non nuotassero nell'oro e che vivessero di stenti. Purtroppo, la povertà era una triste realtà presente un po' ovunque nei Quattro Regni. I tre sacerdoti erano interessanti: vestivano delle tuniche di colore molto scuro, talmente lunghe da strisciare per terra, difficile era capire se fossero marroni o nere. Portavano guanti e cappucci sempre di colore scuro ma su cui erano disegnati complessi simboli con una tinta rossastra. Il viso era anch'esso coperto da maschere rituali decorate con disegni simili a quelli di cappuccio e guanti. Entrambe le parti sbraitavano e il mezzo demone ascoltò senza problemi grazie al suo udito sviluppato:

« Aprite gli occhi, stolti! Il vostro Re è soltanto un fantoccio, un mero strumento. Come fate a non capacitarvene? Noi desideriamo solo il vostro bene e restituire il trono al suo vero monarca! »


Questo era ciò che urlava uno dei sacerdoti.

« Nessuno vi ha chiesto di occuparvi di noi! Siamo un villaggio situato nel confine, non ci interessano le questioni di Dortan o di Akeran, né tanto meno di Edhel. Viviamo di agricoltura e allevamento, lontani da società corrotte come le vostre. Non ci interessa la vostra religione, andatevene! »


Rispose a voce ancora più alta uno dei due abitanti mentre l'altro gli dava man forte.
“Emissari di una setta?” chiedeva tra sé e sé il mezzo demone desideroso di sapere di più.

« Sciocchi, quando il vero Re ascenderà nuovamente al trono non ci sarà posto per dei miscredenti come voi. »


Sentenziò lo stesso sacerdote poco prima di congedarsi insieme ai due compagni. Enoch provò uno strano senso di sconforto guardando quelle strane figure mascherate, chi erano? Senza troppe riflessioni, il giovane dai capelli corvini aspettò che i tre sacerdoti si allontanassero abbastanza e lì seguì attraverso le tracce che avevano lasciato nella sabbia. Camminò per ore intere scalando decine di dune, alcune basse, altre alte e ripide. Il sole cominciò a tramontare colorando il cielo di arancione e portandosi via quel caldo che fino a pochi minuti prima era insopportabile. Giunse la sera insieme ad un freddo parecchio rigido. Il giovane era forte e aveva un fisico parecchio resistente ma sapeva fin troppo bene che con una temperatura del genere non sarebbe arrivato lontano. Dopo un'altra ora di cammino accadde qualcosa di inaspettato: le orme non continuavano! Era come se i sacerdoti avessero spiccato il volo da lì in poi.

« Dannazione! »


Imprecò il guerriero, infuriato per aver impiegato un'intera giornata a far nulla. Improvvisamente però senti un rumore, anzi, dei rumori: passi multipli sembravano confluire nella sua posizione. Sguainò Hangetsu mentre legava Tsunahiki, lo scudo-bracciale, all'avambraccio sinistro. In un istante, due uomini comparsi dal nulla circondarono il mezzo demone che con minuziosa calma li contò e si guardò intorno per accertarsi del loro numero: erano effettivamente due, nessun altro. La fredda luce della Luna illuminava l'intera scena, nonché i misteriosi aggressori: degli esseri umani all'apparenza, ma la loro pelle era stranamente grigia e i loro occhi neri... neri come un baratro vuoto, i capelli erano lunghi e cadevano sulle spalle e la schiena, uno aveva un'acconciatura assurda, rasati da una parte della testa e pieni di capelli dall'altra; l'altro, invece, aveva un singolo, lungo ciuffo che gli cadeva lungo il centro del viso. Indossavano strani abiti molto simili tra di loro: vestiti molto larghi di colore rossastro. La pelle grigia di entrambi, inoltre, era “decorata” da cicatrici, alcune erano piccole e poco visibili mentre altre erano enormi e sfregiavano completamente il loro corpo ornato da orecchini, piercing ed altre decorazioni di metallo impiantate direttamente nella loro pelle. Erano ovviamente armati e portavano nelle fondine legate ai fianchi lunghi coltelli ricurvi e machete. Era ormai ovvio che avessero intenzioni ostili.

« Chi siete? »


Osò con tono minaccioso il mezzo demone senza curarsi troppo del loro strano aspetto. Nessuna riposta uscì dalle loro bocche per qualche secondo. Uno di loro finalmente si decise,

« Noi siamo i servitori del Vero Re. »


Rispose senza aggiungere altro uno dei due.

« Vero... Re? Di che stai parlando? »


« Tu sei una minaccia. Devi essere eliminato. »


A tale sentenza, Enoch non cacciò un fiato e si mise in posizione, pronto ad una qualsiasi offensiva di quegli strani uomini. Quello che seguì fu qualcosa che ha dell'incredibile: dall'ombra del giovane, che proiettava esattamente sul suo lato sinistro, uscì uno di loro e con un'aria più apatica che minacciosa, lanciò un affondo di machete al fianco del guerriero. Non lo sentì neanche arrivare, mentre il dolore, quello sì che lo sentì. Una tiepida e umida sensazione cominciò a corrergli per tutto il fianco sinistro: era sangue, sangue che colava dalla ferita infertagli dal machete che era ancora appeso nelle sue carni!
Enoch prese finalmente coscienza dell'accaduto e lanciò un urlo di puro sgomento, testimone del lancinante dolore. Usando il piede sinistro come perno, roteò il suo corpo di centottanta gradi per poi usare il destro per colpire la guancia di quell'essere forse umano. La spinta provocata da quel colpo scaraventò l'uomo inginocchiato a circa un metro e mezzo di distanza, staccando di conseguenza l'arma dal fianco del giovane. Si mise la mano sulla ferita: il dolore era insopportabile ma la lama non era andata troppo in profondità e, a parte un esiguo sanguinamento, non vi sarebbero stati troppi danni. Tempestivo, l'essere si rialzò con un balzo e caricò nuovamente Enoch con un altro affondo, stavolta diretto allo stomaco. Il mezzo demone non si fece cogliere impreparato e, colpendo con Hangetsu la lama del machete che si trovava ormai a pochi centimetri dal suo ventre, deviò la sua traiettoria facendo sbilanciare l'essere e facendolo cadere con le ginocchia e mani a terra. Enoch si lanciò contro il nemico inginocchiato e gli lanciò un fendente tremendamente potente alla spalla. Il giovane non amava particolarmente colpire alle spalle o attaccare un avversario a terra, ma non era il momento di pensare a queste cose: se non fosse stato spietato, sarebbe morto lì, in quel luogo, e soprattutto senza sapere il perché. L'essere lanciò un urlo di pura sofferenza mentre Hangetsu lacerava le carni della sua spalla sinistra. Il giovane dai capelli corvini non poté neanche gioire del buon esito di quell'attacco visto che l'altro nemico si era finalmente fatto avanti, forse per aiutare il compagno. Scese dalla duna dove si trovava all'inizio con un'agilità a dir poco impressionante, era ovvio che le sabbie del deserto fossero il suo habitat naturale. In pochi secondi fu addosso al mezzo demone e con un volto totalmente senza emozioni lanciò un rapidissimo colpo di kukri al suo stomaco. Il guerriero non fu da meno e, grazie alla sua incredibile velocità, non faticò troppo a schivare quell'attacco: con un saltello laterale, si distanziò a sufficienza dalla traiettoria dell'affondo. Tirò una manciata di sabbia al volto dell'avversario col piede destro poco prima di passare al contrattacco. L'essere non si fece cogliere impreparato e, grazie a dei riflessi fuori dal comune, si parò la faccia col braccio destro, quello con cui brandiva l'arma. Riportò immediatamente la mano armata in posizione ma era troppo tardi: quei pochi istanti avevano mostrato ad Enoch un'apertura nella sua difesa. Il giovane scagliò numerosi fendenti contro il ventre dell'essere che inutilmente tentò di parare tale raffica colpendo ogni singolo colpo con il suo kukri. Tre affondi colpirono effettivamente il suo petto e si accasciò per i forti dolori,

« Ugh!... Pagherai per questo... »


Disse a fatica l'essere ancora in ginocchio. In tutto questo, l'uomo dalla spalla ferita si era già ripreso e puntava nuovamente all'attacco. Il suo impeto era decisamente più rapido del precedente, come se avesse potenziato in una qualche maniera il suo corpo. Enoch non sapeva se quella fosse la stessa tecnica che conosceva anche lui e neanche gli importava, l'obiettivo era sconfiggerlo, non studiarlo. Il mezzo demone potenziò anche lui il suo corpo, le gambe e le braccia nello specifico, ottenendo così una velocità impossibile per un normale essere umano. Parò il fendente dall'alto verso il basso fatto dal machete senza troppo sforzo con lo Tsunaiki e infilzò con forza la sua katana del petto avversario. Nonostante fosse molta, la forza non fu comunque sufficiente per far attraversare Hangetsu da parte a parte ma abbastanza per provocargli un profondo taglio e rompendogli una costola. Braccia e gambe tornarono al loro stato originario mentre il guerriero cominciava ad accusare i primi sintomi della fatica: gli occhi si fecero meno svegli e vigili mentre un vistoso fiatone cominciava a riempire l'aria. “Non posso continuare così. Anche se riesco a gestirli, prima o poi le forze mi verranno meno...” pensò realista il guerriero. Sapeva cosa doveva fare: se non si fosse trasformato, gli avversari, seppur inferiori a lui in abilità, erano comunque troppi da combattere in due. Non sapeva quali conseguenze sarebbero nate dal trasformarsi, l'ultima volta era stato per combattere il custode Roderith e dì in poi qualcosa era cambiato in lui. La sua sete di sangue si era come placata, ma perché?

« Al diavolo! »


Imprecò il giovane mentre un fumo nero come la pece circondava il suo corpo. Quando la nube oscura si diradò, comparve il licantropo, un lupo umanoide alto circa due metri, pieno di muscoli e pelo. L'unico indumento rimastogli addosso erano i pantaloni, strappati e sgualciti a causa dell'anormale mutamento della corporatura. Hangetsu ora giaceva a terra, le armi della bestia ora erano le sue fauci appuntite e i suoi artigli lunghi e neri come il baratro più profondo. Soltanto lo Tsunaiki era rimasto ancora attaccato all'avambraccio sinistro grazie ai lacci elastici che non avevano minimamente risentito dell'ingrandimento dei muscoli delle braccia.

« Fatevi sotto. »


Sentenziò la fiera poco prima di lanciare un ruggito orripilante. L'eco di tale mostruoso frastuono risuonò più volte per le dune del freddo deserto notturno. L'obiettivo era duplice: spaventare i due assalitori e costringerli alla fuga oppure, in caso volessero continuare a combattere, stordirli ed attaccarli. I due essere scelsero effettivamente di continuare lo scontro anche se erano visibilmente scossi da quel ringhio e sembravano storditi. Enoch sfruttò quell'occasione per dare il colpo di grazia all'avversario messo peggio. Eseguì così la stessa tecnica usata contro l'altro avversario pochi istanti prima: una raffica di innumerevoli artigliate cominciò a ridurre a brandelli le carni del petto dell'essere che tentò di parare con la sua arma ma con pessimi risultati. Conclusa la raffica, il licantropo rinchiuse il collo del nemico nel suo spaventoso e orribile morso. Lo sollevò da terra senza usare le braccia e lo alzò verso il cielo come un trofeo, come se volesse donare il suo sangue alla Luna piena di quella notte. L'altro, che in quel frangente aveva cercato di recuperare le forze, sfruttò la distrazione del demone per afferrare il suo enorme corpo con entrambe le braccia e, con una forza inspiegabile per un essere di quella stazza, scaraventò a distanza di tre metri la fiera che però riuscì ad atterrare in piedi. La spinta fu comunque tale da provocare delle forti slogature alle caviglie della bestia che subito dopo l'atterraggio, si inginocchiò per il dolore. Guardò il suo nemico e con tutta l'aria che aveva nei polmoni lanciò un ruggito ancora più assordante di prima. Un frastuono tale da far smuovere le sabbie che si trovavano in prossimità del licantropo. L'assalitore si guardò attorno: era ferito, il suo compagno era gravemente ferito e c'era una bestia pronta a tutto pur di massacrarli e finalmente un sentimento quasi umani guizzò nella sua mente. Era istinto di sopravvivenza? No, ovviamente no, i Skaduwee non provano questo genere di cose. Il problema era l'essere catturati: se quel giovane li avesse costretti a parlare e avessero dato lui qualche informazione sulla locazione del tempio del Padre non sarebbero stati in grado di guardare negli occhi il Sovrano quando fosse giunta la loro ora. Si rifiutarono così di prolungare quella battaglia dall'esito troppo pericoloso e imprevedibile. Rimisero il kukri e il machete nei rispettivi foderi sotto lo sguardo aggressivo e selvaggio di Enoch. Uno di loro proferì parola:

« Lunga vita al Vero Re! Lunga vita ai Corvi! »


Queste furono le ultime parole pronunciate da quei due strani esseri poco prima di scappare e volatilizzarsi nel deserto. Nuovamente, il fumo nero fuoriuscì dal corpo della bestia che la circondò in pochi istanti per poi diradarsi e mostrare il guerriero dai capelli corvini. Si alzò a fatica, non provò nemmeno ad inseguirli, era ormai ovvio che il combattimento fosse concluso. Non proferì né parole né pensieri mentre raccoglieva lo zaino che gli era caduto durante la trasformazione in licantropo, raccolse gli stracci ormai distrutti e se li mise addosso mentre all'orizzonte l'alba cominciava a tingere il cielo di un arancione rassicurante e di speranza verso il nuovo giorno.

« Patetico... »


Una voce spezzò la calma che si era appena creata a fatica. Enoch si guardò intorno allarmato ma nulla, non c'era nessuno a parte lui...



Riassunto Azioni:

- Passiva Nemico 1 + attacco fisico contro Enoch (pugnalata al fianco) [danno Basso]

- Attacco fisico di Enoch contro Nemico 1 (calcio al volto) [danno Basso]

- Colpo duro Boost shot (consumo Medio) contro Nemico 1 [danno Medio]

- Colpo duro Nemico 2 (consumo Medio) contro Enoch che schiva con l'attiva di livello II del Talento Acrobata (difesa Media)

- Furia (consumo Alto) di Enoch contro Nemico 2 che si para con Parata (difesa Media), riceve perciò un danno Medio

- Nemico 1 usa Accumulo di Energie per aumentare di 4 CS la velocità (4 totali), Enoch usa la stessa tecnica per aumentare anche lui di 4 CS la velocità (6 totali)

- Nemico 1 lancia un attacco fisico contro Enoch ma, avendo quest'ultimo CS velocità maggiore, lo para senza problemi

- Enoch risponde con un altro attacco fisico e, avendo più CS velocità di Nemico 1, lo colpisce con successo arrecandogli un danno pari a Medio

- Enoch si trasforma in demone completo (passiva razziale)

- Enoch lancia Urlo di guerra Growl per arrecare un danno psionico Basso alle loro menti e sfruttare l'effetto confusione per attaccarli nuovamente

- Enoch usa stavolta Furia contro Nemico 1 che tenta di pararsi con Parata e riceve comunque un danno Medio

- Enoch attacca nuovamente con un attacco fisico (morso) al collo di Nemico 1 causandogli un danno Basso

- Nemico 2 usa Contraccolpo contro Enoch e lo scaglia lontano. Grazie alla Passiva di livello II del talento Acrobata, riesce ad atterrare in piedi ma subisce comunque un danno Alto.

- I due nemici si ritirano.

Note: tengo a precisare che l'ultimo ruggito non conta come Urlo di Guerra ma come semplice ringhio di rabbia/ostilità :sese:


CITAZIONE
CITAZIONE
ENOCH

CS: Astuzia 1 - Velocità 2

Condizione fisica: 75% [100% - Basso - Alto]
Condizione psichica: 100%
Energia rimanente: 20% [100% - Medio - Medio - Alto - Medio - Medio - Alto]

Tecniche usate:

Senso selvaggio (Abilità personale):
La sua natura di demone-lupo acutizza in maniera esponenziale l'olfatto e l'udito di Enoch attraverso la magia. Se un avversario dovesse nascondersi, camuffarsi o diventare invisibile attraverso un'abilità magica o fisica che sia, il mezzo demone sarà sempre in grado di percepire la sua presenza e localizzarlo.
Può essere usata sia in combattimento per trovare un nemico camuffato, sia nella vita di tutti i giorni per seguire un odore o una traccia.
[Abilità passiva]


Colpo duro Boost shot:
Enoch lancia un attacco molto più forte del normale. Sferrerà l'attacco in maniera così veloce che l'arma lascierà dietro di sé dei vuoti d'aria.
La tecnica ha natura fisica. Consente al guerriero di eseguire una singola azione offensiva più pericolosa della norma. L'azione in questione potrà essere personalizzata con differenti stili o modalità di esecuzione, ma in ogni caso consisterà in uno ed un solo attacco - sia esso a mani nude o portato con un'arma bianca. La tecnica dura infatti solo il tempo necessario a portare a termine il colpo successivo al momento in cui è stata attivata. Andrà considerata come tecnica fisica di potenza Media e fronteggiata in quanto tale.
[Consumo di energia: Medio]


Acrobata (Effetto Attivo):
[Liv. II] - Spendendo un consumo pari a Medio, il personaggio è in grado di scatenare un effetto analogo e simile a quello concesso dal primo livello del talento, sfruttando la propria incredibile agilità per difendersi dagli attacchi del proprio avversario. Lo scatto che compirà con l'attivazione di questa tecnica avrà un potenziale difensivo pari a Medio poiché semplicemente troppo rapido per poter essere colpito. La tecnica ha natura fisica.
[Consumo di energia: Medio]


Furia:
Enoch riesce a scagliare fino ad otto fendenti in rapida successione con l'arma in uso.
La tecnica ha natura fisica. Il guerriero riesce a scagliare fino ad otto attacchi in rapida successione a mani nude, o con la propria arma. La posizione delle varie offensive cambierà in base al movimento compiuto dal guerriero. Questa tecnica può essere utilizzata anche con le armi da lancio. Non aumenta la velocità di movimento del guerriero, ma solo quella con cui compie gli attacchi. La tecnica va contrastata come un'unica offensiva di portata complessiva Alta, avente natura fisica.
[Consumo di energia: Alto]


Accumulo di energie Aumento di potere:
Enoch si sforzerà per potenziare una parte del corpo a sua scelta, che siano i bicipiti per la forza delle braccia o che sia una parte del cervello per migliorare i riflessi.
La tecnica ha natura fisica. Consente al guerriero di ottenere le capacità per eseguire azioni al di là dell'ordinario, superando ostacoli che altrimenti gli bloccherebbero il cammino inesorabilmente o sconfiggendo avversari fino a quel momento troppo abili per lui. La tecnica fornisce a Enoch 4 CS in una singola caratteristica fino al termine del turno. La capacità potenziata sarà personalizzabile liberamente, ma andrà specificata al momento dell'inserimento della tecnica in scheda e dovrà avere natura prettamente fisica.
[Consumo di energia: Medio]


Forma demoniaca:
Il personaggio, se esposto al buio della notte, potrà assumere un aspetto differente che rievochi la propria discendenza demoniaca. Solitamente la passiva consente al personaggio di trasformarsi in un demone vero e proprio, o in un essere demoniaco (quindi anche un ibrido uomo-demone) che accentui la familiarità con l'archetipo dei demoni. Materialmente, però, la passiva consentirà, oltre all'effetto estetico che ne deriva, anche una riassegnazione delle CS presenti in scheda. Il giocatore dovrà stabilire in scheda le modalità in cui il totale delle CS verrà riassegnato al momento della trasformazione.
[Abilità passiva]


Urlo di guerra Growl:
Enoch lancia un fragoroso ringhio, identico a quello di un lupo allo scopo di intimorire gli avversari.
La tecnica ha natura psionica. Il guerriero emette un grido fragoroso, che si diffonde in tutto il campo di battaglia. Nel momento in cui giunge alle orecchie delle vittime ha un effetto stordente per qualche secondo. Il guerriero può scegliere liberamente cosa gridare, così come coloro che subiscono la tecnica possono scegliere la concretizzazione dei suoi effetti, che potrebbero variare da un forte giramento di testa, a un senso di smarrimento, o semplice confusione. La tecnica va affrontata come un'influenza psionica Bassa e infligge altrettanti danni alla mente di ogni vittima.
[Consumo di energia: Medio]


Acrobata (Effetto passivo):
[Liv. II] - Al secondo livello i possessori di questo talento potranno godere di un equilibrio perfetto, qualunque sia la situazione nella quale si trovino. Essi saranno quindi sempre in grado di cadere sui propri piedi e senza subire alcun danno, indipendentemente dalla violenza con cui stavano toccando terra o quanto violento sia stato il tracollo. La perfezione con cui sapranno muovere il loro baricentro permetterà loro di ottenere anche altri notevoli risultati: sarà impossibile ad esempio buttarli a terra con una semplice spinta e potranno attraversare superfici strettissime senza il timore di perdere l'equilibrio e caderne al di sotto.
[Abilità passiva]

CITAZIONE
CITAZIONE
SKADUWEE 1

CS: Astuzia 1

Condizione fisica: 40% [100% - Basso - Medio - Medio - Medio - Basso]
Condizione psichica: 95% [100% - Basso]
Energia rimanente: 80% [100% - Medio - Medio]

Tecniche usate:

Esperti di ombre: I più potenti fra i Skaduwee sono in grado di teletrasportarsi o sparire fra le ombre, ma le loro capacità di combattimento non si allontanano generalmente da quelle di un qualsiasi essere umano.
[Abilità passiva]

Accumulo di energie: il guerriero concentra le sue energie per riuscire in un'azione al di là dell'ordinario.
La tecnica ha natura fisica. Consente al guerriero di ottenere le capacità per eseguire azioni al di là dell'ordinario, superando ostacoli che altrimenti gli bloccherebbero il cammino inesorabilmente o sconfiggendo avversari fino a quel momento troppo abili per lui. La tecnica fornirà al caster 4 CS in una singola caratteristica fino al termine del turno. La capacità potenziata sarà personalizzabile liberamente, ma andrà specificata al momento dell'inserimento della tecnica in scheda e dovrà avere natura prettamente fisica.
Consumo di energia: Medio

Parata: il guerriero, muovendo abilmente la propria arma o scudo davanti a sé, può proteggersi da un attacco nemico.
La tecnica ha natura fisica. Il guerriero potrà mulinare la propria arma, o sollevare il proprio scudo dinanzi a sé per bloccare, deflettere o intercettare un'offensiva fisica volta a danneggiarlo. La tecnica consiste in una difesa ampiamente personalizzabile, e può essere attuata anche a mani nude purché nei limiti di buonsenso e sportività. In nessun caso l'attacco parato potrà essere ritorto contro l'avversario. Può bloccare offensive di portata Media o inferiore.
Consumo di energia: Medio

CITAZIONE
CITAZIONE
SKADUWEE 2

CS: Velocità 1

Condizione fisica: 90% [100% - Medio]
Condizione psichica: 95% [100% - Basso]
Energia rimanente: 60% [100% - Medio - Medio - Alto]

Tecniche usate:

Colpo duro: il guerriero esegue un attacco più potente del normale, in grado di ferire gravemente l'avversario.
La tecnica ha natura fisica. Consente al guerriero di eseguire una singola azione offensiva più pericolosa della norma. L'azione in questione potrà essere personalizzata con differenti stili o modalità di esecuzione, ma in ogni caso consisterà in uno ed un solo attacco - sia esso a mani nude o portato con un'arma bianca. La tecnica dura infatti solo il tempo necessario a portare a termine il colpo successivo al momento in cui è stata attivata. Andrà considerata come tecnica fisica di potenza Media e fronteggiata in quanto tale.
Consumo di energia: Medio

Parata: il guerriero, muovendo abilmente la propria arma o scudo davanti a sé, può proteggersi da un attacco nemico.
La tecnica ha natura fisica. Il guerriero potrà mulinare la propria arma, o sollevare il proprio scudo dinanzi a sé per bloccare, deflettere o intercettare un'offensiva fisica volta a danneggiarlo. La tecnica consiste in una difesa ampiamente personalizzabile, e può essere attuata anche a mani nude purché nei limiti di buonsenso e sportività. In nessun caso l'attacco parato potrà essere ritorto contro l'avversario. Può bloccare offensive di portata Media o inferiore.
Consumo di energia: Medio

Contraccolpo: il guerriero esegue un'offensiva diretta in grado di respingere violentemente il proprio avversario.
La tecnica ha natura fisica. Il guerriero può eseguire questa tecnica sia fronteggiando fisicamente con un impeto travolgente il proprio avversario, sia eseguendo una qualche forma di presa marziale che possa sortire il medesimo effetto: scagliare lontano, o respingere con violenza il nemico. Le dinamiche della tecnica sono liberamente personalizzabili a discrezione del giocatore, purché non autoconclusive. Va considerata come tecnica offensiva di potenza Alta, e come tale è necessario fronteggiarla.
Consumo di energia: Alto
 
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view post Posted on 1/9/2014, 18:01
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CITAZIONE

GIUDIZIO

Introspezione e ragionamento: Trovo questo scontro decisamente debole nelle sue fondamenta: il background. Tra la ricerca dell'Asgradel perseguita da Enoch, che lo spinge a mettersi in viaggio, e la decisione di seguire i suoi futuri avversari non sembra esserci alcun nesso, né logico o né irrazionale: il personaggio è spinto semplicemente dalla curiosità, una curiosità così grande da stare per ore intere alle calcagna dei nemici nel deserto. Sono poi gli Skaduwee ad iniziare il combattimento, aggredendo improvvisamente il loro inseguitore dal momento che costituisce una minaccia. Anche qui le motivazioni del loro comportamento non sono spiegate, quasi fossero lasciate al caso: tutto ciò lascia apparire il combattimento che ne segue come qualcosa di casuale, inspiegabile, campato in aria e privo di senso. Tant'è che alla fine, improvvisamente i tuoi avversari si rendono conto di quello che stanno rischiando e tagliano la corda. Allora si leva una voce di origine misteriosa, della quale non è spiegato nulla, ed è come se non fosse mai successo niente. Queste condizioni lasciano emergere una costruzione psicologica lacunosa degli avversari, mossi da cause misteriose come marionette utili alla creazione della "scintilla". Di questo difetto risente allo stesso modo il tuo personaggio, che si limita a reagire passivamente agli eventi improbabili che lo circondano senza andare un minimo "oltre" con il pensiero. E' doveroso da parte mia invitarti a strutturare meglio il lato introspettivo di Enoch, illustrando come meglio puoi gli effetti che gli eventi apportano alla sua mente e alla sua psicologia, ricordandoti che un personaggio non è soltanto azioni ma anche pensiero.
Voto: 4

Movenze e descrizioni: Hai uno stile sintatticamente e grammaticalmente corretto, molto lineare ed essenziale, ma concentrato molto sulla parte "dinamica" del racconto. Le movenze sono chiare quanto basta, sono le descrizioni a risentire di più di questa superficialità nei confronti del lato "statico" dello scontro. Spendi veramente poco a descrivere l'ambiente circostanze, che entra in gioco soltanto quando qualcuno scivola sulle dune o quando qualcun altro tira della sabbia all'avversario: si tratta ancora una volta di azioni, non descrizioni. Per il resto, il combattimento può anche essere collocato in un mondo etereo con tanta sabbia in cui i nemici combattono tra di loro galleggiando, chiamato per convenzione "Deserto dei See". Anche i tuoi avversari sono poveri di descrizioni, privi di volto e colore, descritti quando basta perché possano combattere.
Voto: 5

Abilità e lealtà: Per Enoch questo scontro è molto facile, fin troppo. Scegli di affrontare due avversari di pericolosità F, tu che sei F come loro, e riporti una vittoria schiacciante. Già questo dettaglio, indipendentemente dall'andamento dello scontro, abbassa fortemente il voto di lealtà; ciononostante è necessario scendere nel particolare, in quanto non esiste giustificazione della superiorità di Enoch nei confronti degli avversari: la superiorità del tuo personaggio è dovuta praticamente soltanto al suo essere "bestia" benché a me sembri invece che siano i suoi avversari ad essere stati creati molto stupidi dall'utente che li ha partoriti con le sue mani. E il bello è che entrambi hanno una CS in astuzia. Inizierei subito sottolineando come stranamente i due Skaduwee evitino di attaccare contemporaneamente, annullando così il vantaggio della loro superiorità numerica. I due inoltre utilizzano solo cinque tecniche, benché disponendo complessivamente un ammontare energetico pari al 200%. Questo potrebbe anche essere una conseguenza degli ingenti danni subiti, se non fosse che gran parte di essi siano inflitti in una rapida sequenza in cui è soltanto Enoch ad attaccare e loro stanno a subire come allocchi, sequenza che inizia nella seconda metà dello scontro. Queste stesse cinque tecniche non sono state certamente scelte con oculatezza: per lo più sono difese insufficienti a parare gli attacchi nella loro totalità, rendendole di fatto inutili visto che alcuni danni vengono comunque riportati. Neanche Enoch stesso in realtà brilla in strategia, visto che il duello si compone di sequenze "attacco-difesa-attacco-difesa" eccessivamente lineari. Una parvenza di complessità compare nella combo "Urlo di guerra"/"Furia", questo va detto. Spesso e volentieri fai utilizzare al tuo personaggio attacchi fisici, quantificandoli come se fossero danni procurati da tecniche: ma devi ricordarti che i due tipi di danno, eccetto in casi eccezionali, non sono della stessa entità. I danni da tecnica, avendo una potenza (power up per le CS esclusi, dunque), sono più gravi. Nonostante questo comunque gli avversari lanciano un ultimo attacco disperato, riescono finalmente a colpire l'avversario... e fuggono. Con più della metà delle energie, entrambi, e pieni di danni soltanto perché il loro avversario è stato deciso troppo forte e loro sono stati creati troppo deboli, contrariamente alla loro pericolosità. E' una cosa che non ha completamente senso, considerando che uno solo di loro avrebbe dovuto essere forte quanto Enoch.
Voto: 3

Giudizio complessivo: La lettura di questo combattimento mi ha lasciato una certa amarezza, soprattutto per quanto sottolineato nel campo Introspezione e ragionamento. Comunque questi risultati non sono affatto rari per chi si cimenta da poco nella scrittura; per migliorare ti consiglio di leggerti i combattimenti di utenti di fascia pari o superiore, per farti un'idea di come dovrebbero andare le cose. Inoltre non esitare a riprovare e riprovare, perché i giudizi servono soltanto a guidarti verso il miglioramento. Per qualsiasi cosa infine c'è la sezione confronto, in cui sono gli utenti stessi a consigliarti e darti consigli nella scrittura. Alla prossima!
Voto complessivo: 4
Ti assegno 175G, mentre io ne guadagno 125 per la correzione.

 
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1 replies since 30/8/2014, 15:29   89 views
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