Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Il prezzo da pagare ..., Scontro contro Mostri

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view post Posted on 22/9/2014, 13:18

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Incombe ....
Una minaccia ...

Apri gli occhi!
Tiranno dei sogni devi provvedere ...


I miei pensieri esplodono in una miriade di frammenti. Si ricompongono in un'unica nitida immagine. Un uomo. Veste le insegne della Guardia Insonne ma è lontano.
E' solo. In una caverna le cui pareti sono fittamente iscritte di arcani simboli.
Abbarbicata sulla cima di una montagna quella cripta nella roccia custodisce segreti.
Segreti che non possono abbandonare il ventre ghiacciato della Regina in Bianco.
Le immagini sfumano, prendendo un’altra forma. Il segreto è stato violato.
Rituali proibiti stanno per essere compiuti nel cuore di Altaloggia. Di nascosto, subdolamente, tacendoli persino al Consiglio. Di nuovo il viso di quell'uomo.
E' stravolto da un'ambizione divorante. Follia e genio si mescolano tra le sue tempie dando vita ad una miscela che consuma la mente, totalizza il pensiero e rende schiavi di un potere che va oltre i limiti dinnanzi a cui chiunque dovrebbe fermarsi.
Un abbraccio gelido come la morte in cui non c'è dolore, emozione, vita mi avvolge.
I suoi occhi freddi e bellissimi mi squarciano l'animo, leggono ogni mio desiderio, paura, dubbio. Una promessa lasciata lì vaga come un bacio sulle labbra ...
L'aria si fa rarefatta. Sento il corpo comprimersi mentre la realtà fittizia evocata da loro collassa. Di nuovo alla realtà, di nuovo nel mio Mondo.
Un pugnale giace ai miei piedi. La mia casa da fuggitivo, scavata nella roccia dalla pazienza dei secoli è ancora piena dei loro sussurri.

«Da quando sono il vostro sicario?»


Non possiamo consentire che accada!
Persino lei è contrariata ...

Devi fermarlo !
Riceverai la tua ricompensa!


« Voi ... siete loro?»


Nessuna risposta. Il canale di comunicazione è stato chiuso. Ho ricevuto un ordine preciso. Ora sta a me scegliere se accettarlo o meno. Per farlo, però, devo capirne di più ... Raccolgo il pugnale è freddo, troppo freddo per essere un' arma comune.
Saggio con l'indice l'affilatura della lama: non potrebbe tagliare nemmeno il burro.
E' un simbolo, un inequivocabile segno che ciò che ho visto non è il frutto della maledizione che mi perseguita da quel giorno a Basiledra.
Loro sono tra noi.

_______________________________________________________________________



E' un rischio non indifferente infiltrarsi in territorio nemico, specie se i nostri nemici sono in una posizione di vantaggio. Ma ho scelta?
Quante volte mi sono imbarcato in avventure folli, senza speranze di successo per inseguire una chimera? Tante, ne ho perso il conto. Questa volta, però, la pentola alla fine dell'arcobaleno sembra traboccante di monete e tesori favolosi. Se per davvero esistono, se non sono l'ennesimo fantasma accucciato nei reconditi anfratti della mia fervida immaginazione allora ciò che potrei ottenere è qualcosa che non andrebbe nemmeno desiderato ...
Il vento gelido del Nord mi sferza la faccia e nemmeno la pelliccia d'orso che mi sono gettato sulle spalle sembra proteggermi dalle sue staffilate.
Cammino da giorni ormai, cibandomi della scarsa selvaggina, riscaldandomi con fuochi che non hanno nemmeno la forza di sciogliere la neve onnipresente.
Attendo una visone da così tanto che ormai ho perso ogni speranza ... Inizio a pensare che sia tutto frutto di un sogno. Mi sento un idiota.

Cammino, cammino senza sosta. Ho il sospetto che se dovessi fermarmi probabilmente morirei assiderato. Più mi inoltro nelle terre spietate d'Altaloggia e più prendo coscienza del fatto che relegare in questi luoghi delle persone che un tempo erano libere e felici è un crudeltà di cui stiamo pagando il prezzo molto alto.
Non trovo un singolo centimetro di terra viva. Tutto è roccia e ghiaccio. L'erba non cresce, gli alberi non sorgono, gli animali fuggono dall'algido abbraccio della Morte che qui si chiama Inverno.
Sono esausto, il sonno mi chiama. Non pensavo di morire così ...

Fuoco.
Mai avrei pensato di sentire il tocco tiepido dell'aria riscaldata dalle fiamme. Mai.
Mi sveglio e il mio corpo non è mai stato così in forma. Mi guardo intorno: sono in una casupola che odora di legno stagionato, carne secca, erbe aromatiche e fumo.
Appese alle pareti pelli di animali selvatici: orsi, cervi, volpi ma nessun lupo.
E' il capanno di un cacciatore, sento il latrato della sua muta fuori dalla porta.
Mi ha salvato la vita. Il Fato è decisamente un ironico tiranno: chi avrebbe mai pensato che un abitante del Nord, del profondo, sconsolato, feroce Nord mi avrebbe salvato la vita?

« Dormito bene?»



La domanda volteggia nell'aria per un istante. Cerco di coglierne la provenienza ma qualcosa mi distrae ... Il tono, è qualcosa di mostruoso. Non c'è emozione in quella voce, non c'è calore; se un oggetto parlasse, un oggetto inanimato, quella sarebbe la sua voce. Mi volto di scatto e lo vedo. E' un uomo alto e trasandato.
A giudicare dalla sua spaventosa magrezza, dalle condizioni della sua pelle sottile e diafana, cadaverica nel colore lo direi un mendicante. Ma c'è qualcosa, qualcosa che non mi torna in quel quadro ...
Nella zazzera di capelli corvini e tra la barba incolta e selvaggia c'è un elemento che stona. Brina.
Non sembra influenzata dal tepore della stanza, pende dai peli e dai capelli gli fornisce un aspetto spettrale. Noto la tazza di ceramica fumante accanto a me, l'annuso con circospezione. E' semplice brodo, vedo galleggiare nella superficie oleosa pezzetti di montone.

« Perché tanta generosità? »



Può sembrare una domanda scortese ma in quel contesto è l'unica cosa conveniente da chiedere. Le regole della sopravvivenza sono dure e spietate come il ghiaccio che morde quella terra. Se non sei in grado di badare a te stesso, di reggerti sulle tue gambe diventi cadavere o nella migliore ipotesi cibo per i lupi.
Aiutare qualcuno in quelle condizioni non è un atto di generosità è un investimento retto dal puro calcolo egoistico. Se ti salvo è perché mi servi.

«Il pugnale. Quello alla cintura. E' il mio prezzo»



Come immaginavo. Molte culture tribali rispettano questa usanza. Chi salva la vita di un uomo nelle terre selvagge merita una ricompensa adeguata. Di solito un arma: il denaro non ha valore nella natura, il cibo va a male, la gratitudine ti trasforma in un antipasto per gli orsi. Bisogna lottare e le armi, specie le armi che non necessitano di grandi cure, sono acqua nel deserto.
Ma ciò che mi chiedeva non era un semplice pugnale. No, quella lama aveva qualcosa e non sto parlando della mancanza di filo. Anzi a pensarci bene è proprio la sua inutilità che mi insospettisce. Ho visto molti strumenti di morte in quel capanno: archi, balestre, alabarde, gladi, spade e coltelli a non finire. Ognuno di essi è meticolosamente curato, maniacalmente. Come può non aver notato la mancanza di filo? C'è qualcos'altro. Lui sa ...

« Scordatelo. Non è in vendita. »



Valuto la sua reazione. Non si scompone. Non si muove nemmeno.


«Il pugnale. Quello alla cintura. E' il mio prezzo»



Mi dice con voce atona. Poi si alza e si avvicina lento ed inesorabile come lo scorrere delle stagioni. Man mano che avanza il tepore nella stanza si dissolve a beneficio del freddo. I suoi passi lasciano una bava di brina sul pavimento di terra battuta.
Il fuoco oscilla, crepita, sofferente quando gli passa accanto.
Mi sbagliavo. Lui non solo sa, lui ha già conosciuto loro. Lei.

«Questo vuol dire che stai per riprendertela?»



Chiedo. Controllo le emozioni, non permetto loro di uscire. Non posso tentennare.
La casualità non esiste. Se loro mi hanno portato qui, da lui evidentemente un motivo c'è. Sarà quest'uomo ormai inevitabilmente contaminato dalla magia la minaccia da abbattere?


«No. Questo vuol dire che mi aiuterai a salvare la mia.»



«Come?»



Frena la sua avanzata. Non si muove. Ieratico, statuario, innaturalmente rigido mi guarda. Sonda nei miei occhi la verità. Sa che io so.

«Il pugnale, mi serve. Per un rituale. Senza di esso non posso vivere. »



«Il prezzo?»



Ogni magia ne ha uno. Devo ringraziare Kermis per questa lezione di vita. Il Mercante di Sogni mi ha insegnato che raramente la magia è priva di conseguenze. Un rituale che coinvolga loro di certo pretende un tributo.


«Non temere, non sarà la nostra gente a pagarlo ... Un inverno, un inverno senza estate colpirà i nostri nemici. Io li potrò vivere, io che ormai sono una sua creatura ...»



Sua creatura? No, non lo sei. Lei non ti condivide. Non avrebbe mandato me ad eliminarti. Inizio a provare pietà per quell'uomo. E paura per me. Se lui è così compromesso cosa ne sarà di me?

«Nemici? Chi ti dice che io sia uno di voi? Non ti è mai passato per la testa che io possa essere un nemico? »



«Nessun uomo del Tiranno viene in queste terre. Nessuno. Sarebbe una follia. Salvo per un ...»



I miei occhi. Ora li nota. Sono un marchio troppo vistoso per non vederlo. Forse lui non sa tutto, forse le sue informazioni sono parziali ma messe l'una accanto all'altra possono comunque condurre ad una verità fumosa, incerta, venata di dubbio ma pur sempre verità ...

«Mi hanno mandato loro. Sai di chi parlo. Lei è irritata. Vogliono che io ti fermi. »



Ancora nessuna emozione. Non si muove nemmeno.


«Fermarmi vuol dire uccidermi. Io non ...»



«Cosa ti è successo?»



Parla, forse per convincermi a sposare la sua causa; forse spera che io possa ravvedermi e cambiare opinione. O forse ha solo voglia di sfogarsi.
Mi racconta del suo passato. Un orfano, come tanti, dotato di un potere che non riusciva a comprendere o controllare. Un'occasione, servire come scudiero uno dei nobili membri del Consiglio. Un'adolescenza passata a lucidare armatura, sellare cavalli e costruirsi un futuro come cavaliere. Poi ...
Una battaglia, il suo signore in pericolo di vita e la magia che preme da dentro, vuole uscire, vuole scatenarsi, vuole salvarlo. Un esplosione di ghiaccio. E poi il nulla.
Il risveglio. Il campo di battaglia disseminato di cadaveri dilaniati da lame di ghiaccio.
Amici, nemici, tutti morti. La mano una sola: la sua.
La fuga, la caccia all'uomo e la prigione. Anni, lunghi anni di muffa e sbarre di ferro.
Poi la libertà ad un prezzo: servire di nuovo l'esercito ma non come scudiero.
Sarebbe diventato un Reietto. La sua casa sarebbe stata il lebbrosario di maghi dissoluti, streghe pazze e miserabili consumati da un potere più grande di quanto la loro mente sia in grado di sostenere. Accetta, avrebbe fatto di tutto pur di tornare a sentire il canto dei boschi, il profumo dell'aria, il suono del Mondo. Tutto pur di fuggire da quella tana di topi, pidocchi e morte. Altri lunghi anni trascorsi a servire la Guardia Insonne: il suo controllo del ghiaccio era fondamentale nella lotta contro il Tiranno.
Molte mura sono state abbattute grazie a lui, molti nemici hanno trovato una fine priva di sofferenze nell'abbraccio inevitabile delle sue grinfie di ghiaccio. Eppure quella vita non faceva che corroderlo, consumarlo, ucciderlo. La follia dei suoi compagni lo estenuava. Voleva dimostrare di non essere solo uno strumento, voleva tornare ad essere un individuo. Aspirava a diventare uno dei nobili, fieri cavalieri.
Scoprì il culto della Dama in Bianco. Devotamente, ogni notte le offriva cacciagione fresca. Ogni mattina rivolgeva a lei il suo primo pensiero. Un giorno gli apparve in sogno. Gli indicò un luogo nascosto nel cuore delle montagne.
Li dimorava una magia potente, in grado di elevarlo. Di trasformarlo in un suo figliolo.
Lei, la Somma Cacciatrice, la Regina d'Inverno, la Dama Bianca non avrebbe mai abbandonato suo figlio. Lo avrebbe guidato dolcemente verso la vetta. Lo aveva promesso.
Ma quando il rituale fu' compiuto ciò che lei vide non era altro che un uomo tramutato in un mostro. Il suo fisico mortale era stato a tal punto stravolto dal potere dei ghiacci da non poter più vivere in un luogo in cui non regnasse un inverno perenne.
Selvaggia come la Natura, crudele come la Necessità, implacabile come la Morte lei lo abbandonò. Era debole, inutile, vuoto. Un rifiuto.
Ora non gli rimaneva che una via: quella di far giungere il suo Regno nella casa del nemico. Solo così lui sarebbe stato finalmente accolto dalla sua nuova Madre, solo così avrebbe potuto sopravvivere.
Una storia triste. Ma potevo permettergli solo per questo di vincere?
No. Non potevo. Il prezzo sarebbe stato troppo alto.

«Lascia che ti aiuti. A volte la morte non è la fine. Forse nell'Oltremondo troverai la pace ...»



Mentre le parole abbandonano le mie labbra la mia magia già fluisce. Rampicanti sorgono dal terreno schioccando, desiderano aggrapparsi alle sue gambe, avvolgerle nelle loro spire spinose.
Non sembra sorpreso, semmai rassegnato. Odo l'inconfondibile scricchiolio del ghiaccio.
I miei legacci abbracciano le sue estremità inferiori e non appena lo sfiorano si ritraggono come ferite.
Una corruzione sembra contrastarle. In pochi attimi si trasformano in polvere. E' illeso.
Mi guarda. Nei suoi occhi leggo il fantasma di un emozione. Non so distinguerla. Forse è rabbia ...
Il sibilo di migliaia di aghi di ghiaccio mi riempie le orecchie. Faccio appena in tempo ad elevare una barriera di roccia per proteggermi.

«Non opporti. Non rendere le cose più difficili. Non è necessario morire per questo ...»




Non condividiamo le stesse convinzioni. Se non combatto, se non lo abbatto prima che lui riesca a compiere il suo folle proposito molte altre persone moriranno. Cos'è la mia vita in confronto? Non posso lasciarlo fare. Deve arrendersi o morire. Non c'è scelta.

«Arrenditi. Lascia che la Pace ti pervada. Io posso aiutarti ma tu devi abbandonare la follia dei tuoi progetti ...»



I miei occhi sembrano un oceano di fumo. Riluce in loro tutto il potere di un Tiranno dei Sogni. Cerco di portarlo nel mio Mondo, un universo in cui lui non è altro che cera molle tra i miei polpastrelli.
Lui rimane lì, immobile. La visione con cui ho cercato di avvelenargli la mente sembra non averlo sfiorato nemmeno. La mia magia scorre su di lui come pioggia su un mantello cerato. Forse è davvero al di là delle mie possibilità.
Allunga la mano come per tentare di colpirmi, ma la lancia di ghiaccio colpisce il terreno ai miei piedi. Prima che possa chiedere a me stesso come ha fatto a mancare il colpo lo vedo in ginocchio, si stringe la testa. Forse non tutto è andato sprecato.
Forse la sua mancanza di empatia lo ha protetto solo dall'effetto della magia, non dai danni.

«Non capisci? Sono loro ad inviarmi. Rinuncia alla tua follia. Salvati. Non diventare la minaccia che mi hanno chiesto di eliminare. La Guardia Insonne ti ha tradito, la Dama Bianca ti ha tradito ... Vieni con me, lascia che ti presenti ai miei alleati ...»



Un urlo. Il vento è così forte da scardinare le porte e le finestre, le assi di legno di frantumano. In pochi attimi la casa è distrutta. Le mie difese annichilite. Sono a terra, in trappola. Artigli di ghiaccio mi perforano braccia, gambe, mi inchiodano al suolo.
Lui incede verso di me. Il freddo è così intenso da congelare il mio sangue prima ancora che sgorghi dalle mie ferite. Sono così fragile ...
Mi rimane un ultima opportunità. Fallire equivale a morire. Chiamo a me il potere dei sogni ... Un sortilegio come quello che ha usato contro di me è troppo grande per non aver consunto tutte le sue energie. E' in bilico a me tocca semplicemente spingerlo oltre il ciglio del burrone.
Lo colpisco, due volte. Quasi non se ne accorge. Cade all'indietro. Si spezza come se fosse di cristallo. Ho vinto, ma sopravvivrò?



CS: 3 | Intelligenza 2 Volontà1
Critico 40 | Alto 20 | Medio 10 | Basso 5

Stato Fisico: Danno Critico + Alto da congelamento.
Stato Psicologico: Medio
Energia: 20%
Passive in Uso:
° Nessuno svenimento al 10% di energie,
° Riconoscimento delle illusioni
° 2CS in Intelligenza quando l'avversario usa tecniche magiche,
° Capacità di percepire i segreti, comprendere quali tra questi siano più importanti di altri.
°Capacità di comprendere se una persona mente o dice la verità.
°La Prigione di Cera vale come arma che provoca danni da ustione magici e tornerà sempre nelle mani del suo padrone.
°Malus: Malzhar sarà costantemente tormentato dagli spiriti dei defunti, fino alla giocata di un apposita scena che non potrà essere aperta prima della conclusione di RoW


Riassunto Post: Malz attacca con la pergamena rampicante strisciante, l'avversario si difende con un consumo alto della sua variabile difensiva. L'avversario risponde con un consumo Alto della sua variabile offensiva difeso da Malzhar con un consumo equivalente della pergamena variabile Dominio della Terra.
Lo sciamano contrattacca con la Pergamena Visione estatica, l'avversario non si difende e contrattacca con un consumo medio della sua variabile, ma fallisce.
Il nemico si gioca l'ultima carta con un Mortale ad area che colpisce Malzhar in grado di difendersi consumando solo un Alto ( subisce dunque Critico + alto). .
All'Oracolo rimane una sola opportunità: consumare le poche energie rimanenti del nemico. Usa dunque Invitare il Sogno due volte infliggendosi un totale di Medio di autodanno alla mente. A corto di energie l'avversario muore.
Attve:

CITAZIONE



«La mia arte intralcerà il nemico, come spina il tallone del viandante. »
Crediamo che tutto ciò che esiste in questo Mondo sia, in un modo o nell'altro, infuso di un qualche spirito. Se pure esiste qualche dubbio circa le cose inanimate, di certo questo dubbio non vi è per ciò che ha vita. Alberi e piante comunicano con noi, sono da sempre nostri alleati, ospitano ben volentieri le anime dei nostri antenati. Questa consapevolezza ci è data da molti ed evidentissimi segni.
Si dice - ad esempio- che uno Sciamano in difficoltà altro non debba fare che invocare aiuto e subito dalla terra spunteranno radici, viticci ricolmi di spine a dargli man forte. Io stesso ho sperimentato la verità di questa affermazione.
Sebbene sia consapevole che questo sia solo un sortilegio, una delle molte forme in cui il Dono manipola l'ambiente circostante è sempre piacevole pensare che i più antichi abitanti di questa terra siano dalla nostra parte ed è di sicuro conveniente che i nostri avversari lo credano. Impareggiabile è l'espressione di puro terrore che si dipinge sul volto dell'attonito nemico quando la terra si screpola e da essa prorompono quegli enormi rampicanti, simili a fruste spinate che rapidamente si avvinghiano a lui. Impareggiabile e certamente di grande aiuto.
[Consumo Alto -20%; Pergamena Rampicante strisciante]

«
Evocare il Sogno



Si acchiappano più mosche con una goccia di miele che con una bottiglia di aceto.
Saggezza popolare che applicata ai poteri di un Tiranno dei Sogni si traduce in utile strumento che consente una variegata gamma di strategie.
Instillare nell'altrui mente una visione estatica, permettergli di sognare ad occhi aperti e raggiungere le chimere tanto agogniate - anche se solo per un istante fugace- rende la gente malleabile, inoffensiva e sopratutto quanto più vicino possibile al concetto di vera felicità. Pensandoci bene subire una simile malia è più un dono che un'offensiva. Chi infatti è in grado di realizzare i tuoi sogni, proiettarti in un vero e proprio paradiso senza chiederti nulla in cambio, senza pretendere sforzi, offrendoti un istanti di pura ed autentica felicità?
[Consumo Alto ad area, Pergamena Visione Estatica - 20%]

«Come la roccia sarà saldo il mio cuore, perchè dinnanzi al nemico non tremi e non vacilli. Come la pietra custodisce il cuore della Terra io proteggerò il mio Popolo e le Tradizioni che gli Spiriti ci tramandano. Questo ci insegna la Tradizione: fintanto che la Madre Terra vive, mai lascerà che un suo Figlio venga ferito. »
Un Uomo-Spirito è innanzitutto un custode. La sua vita è votata alla difesa del suo popolo, delle sue tradizioni e della pace. La nostra cultura vede l'elemento terra come simbolo di saldezza, protezione e forza. La roccia è resistente e molti animali la eleggono a dimora; la terra custodisce le radici degli alberi, i semi, sotto il morbido velo della terra le creature scavano le loro tane. Dalla terra traiamo nutrimento, nutrendoci accumuliamo la forza necessaria a sopravvivere e compiere il nostro dovere in questo Mondo. Uno Sciamno, un Uomo-Spirito ha con questo umile e al tempo stesso nobile elemento un rapporto privilegiato, come una madre con il figlio la Terra lo protegge, si erge in sua difesa, gli fa da scudo. Tra le numerose conoscenze, trasmesse da maestro ad allievo in un ciclo senza fine, una delle prime ad essere apprese è come manipolare la solida roccia-o tutto ciò che ha con l'elemento in questione affinità- plasmandola in forme atte a proteggere se stesso grandi o piccole che siano.
Ho sempre preso molto sul serio questa parte del voto, sebbene gli accidenti del Fato o la mia personale inadeguatezza mi abbiano portato a non poterlo mai adempiere completamente. In ossequio a questo giuramento ho scelto di unirmi ai Silenziosi Sussurri, per difendere il Regno. Per questo ho combattuto ogni volta che la mia gente aveva bisogno di me. E se anche, a volte, la mia ambizione e le mie passioni mi hanno condotto a scelte scellerate mai dimenticherò ciò che ho promesso al cospetto degli Spiriti e in modo diverso il giorno della mia affiliazione alle Spie di Ludmilla. Proteggerò il mio Popolo, sempre, a qualsiasi costo.
[Consumo Medio; Dominio della Terra - 20%]

«Invitare il Sogno »



Ma il potere di un Tiranno dei Sogni è limitato: egli non può nulla se prima non è riuscito ad infiltrarsi nei sogni altrui. Per questo tra i suoi sortilegi non possono mancare incantesimi in grado di suscitare una stanchezza tale da costringere chi li subisca a cedere al sonno.
Uno dei più noti sortilegi consiste nello sfruttare l'energia proveniente dall'Oneiron per fiaccare le energie del nemico, lentamente, di modo che non se ne accorga.
Il prezzo da pagare è ovviamente un'offerta in termini di emozioni che sarà il Tiranno stesso a pagare di tasca propria.
[Personale 2/10 psionica con autodanno basso alla mente del caster, -5% energia al bersaglio non provoca danni



Figlio del Gelo ~ Archetipo: Guardia Insonne: Reietto C

CS: 5 | Resistenza4 Forza1
Critico 40 | Alto 20 | Medio 10 | Basso 5<p align="justify">Stato Fisico:
Stato Psicologico: Danno Alto alla mente.

Energia:10%

Passive in Uso:
° Cuore di ghiaccio ( immunità alle influenze psioniche, resistenza al dolore psionico, incapacità di provare emozioni)
° Sostentamento Arcano
° I Livello Tanto Guardiano ( nessun tempo di cast per le difese)
° II Livello Talento Guardiano ( difese ad area hanno effetto pari a consumo)
° 150% Energie. (Totale resistenza Mente: Critico)


Attive:
CITAZIONE
Nato nel Gelo [Variabile, difensiva: Una sottile patina di ghiaccio estremamente resistente avvolge il corpo del caster proteggendolo. ]
Cacciatore dei Ghiacci [Variabile, offensiva: controllo elementale del ghiaccio. ]
[Variabile, offensiva: controllo elementale del ghiaccio. ]



 
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Alb†raum
view post Posted on 1/10/2014, 14:01




CITAZIONE
Introspezione e Ragionamenti: 6.5

Riesci a rendere i pensieri del tuo personaggio con una certa scorrevolezza, guidando il lettore attraverso i suoi ragionamenti, pensieri e dolori e trasmettendoglieli tramite concisi ma efficaci concetti. Durante la giocata il personaggio mostra diversi lati di sé, ma soprattutto svela la propria facciata più fragile e vulnerabile. Quella di Malzhar è una costante lotta contro le sue debolezze che lo bloccano e rallentano. Anche l'avversario è delineato come qualcosa di più di un nemico incontrato per caso: possiede emozioni, un forte desiderio di vendetta e riscatto dallo stato pietoso in cui si trova. È una figura maledetta, interessante, che, come il tuo personaggio del resto, avrebbe meritato maggiore approfondimento.
Infatti, per quanto le basi della caratterizzazione e dell'introspezione siano molto buone, non approfondisci per bene nessuno dei temi che introduci. I flashback scarseggiano e ciò rende difficile capire senza leggere il tuo background lo scopo della caccia di Malzhar (non dovresti mai costringere un lettore a cercarsi fonti passate per capire una tua giocata, inserisci sempre qualche minimo riferimento perché tutti possano comprendere come se stessi scrivendo un romanzo a puntate) né il motivo di tutta questa debolezza che sembra affliggerlo assieme al freddo.

Hai fatto un ottimo lavoro a introdurre i tuoi personaggi, se avessi sprecato qualche parola in più per descrivere il loro stato d'animo, le sensazioni e i pensieri avresti ottenuto un voto ben più alto di questo. Invece, pur mostrandoti capace di inventare caratterizzazioni superiori alla media e convincenti, le mantieni sul superficiale. Prova a introdurre una maggiore quantità di flashback e approfondisci maggiormente sensazioni e pensieri. Spreca qualche parola in più per rendere il lettore più partecipe e vedrai che il miglioramento sarà immediato.

Non una cattiva prova.

Movenze e descrizioni: 5.0

Utilizzi uno stile conciso e scorrevole, che trasporta chi legge immediatamente nell'ambiente e nei dialoghi senza che ci si soffermi troppo su ambienti o azioni. Crei un flusso di avvenimenti veloce ma non frenetico che non crea confusione e che rende comprensibile la vicenda subito, a una prima lettura. Questo è molto bene, perché a parte per qualche errore di battitura non ho trovato alcuna difficoltà nel leggerti. Il principale difetto, tuttavia, sono le descrizioni.
Tutti gli ambienti in cui Malzhar si trova sono eccessivamente vaghi, resi con poche parole che tuttavia non sono sufficienti e servono solo a evocare un sentore della località. È invece importante dare una descrizione precisa, anche se concisa, dei luoghi in cui il personaggio si trova, soprattutto quando in questo si svolge un combattimento.

Ad esempio, la cascina del cacciatore: quanto è grande? Con cosa è arredata? Il cacciatore è seduto a un tavolo, è in piedi, è appoggiato contro una parete? Dove sta bruciando il fuoco che scalda Malzhar? Dov'è fisicamente Malzhar, in piedi, sdraiato, su un letto, avvolto da una coperta? Sono tutte domande più o meno essenziali per visualizzare una scena e tu non ne dai risposta. È un bene che tu abbia tentato di utilizzare altri sensi oltre la vista, ma l'hai fatto in maniera molto limitata. Prova a essere un po' più ampio, senza ovviamente esagerare e scadere nel prolisso.

Un altro appunto è riguardo sia alla marcia nel freddo di Malzhar, sia il racconto del reietto. Mi è dispiaciuto che tu abbia preferito riassumerli in maniera indiretta. Ritengo che avrebbero meritato di essere approfonditi e mostrati attraverso gli occhi dei personaggi piuttosto che raccontati. Per Malzhar avresti potuto mostrare gli ultimi istanti prima che svenisse, descrivendo i suoi pensieri, i ricordi di quando è partito; per il racconto del reietto avresti potuto semplicemente metterlo come racconto in prima persona: l'avresti reso molto più interessante e coinvolgente e avresti potuto aggiungere anche particolari interessanti noti solo a lui.
La giocata è molto breve e questi allungamenti non sarebbero stati percepiti come “brodo allungato”, anzi, sarebbero stati un piacevole approfondimento.

Infine, il combattimento, già di per sé molto breve in fatto di azioni, è ulteriormente stringato da immagini poco definite, tanto da essere ridotto a poco più di due paragrafi. In questocaso ti consiglio di aggiungere più azioni e movenze, perché ciò non solo porta a un combattimento più appassionante ma rende anche più apprezzabile lo scontro dal punto di vista della strategia (a cui arriveremo fra poco).

In sintesi, rendi più approfondita la tua scrittura attraverso l'uso di descrizioni più ampie.

Strategia e Sportività: 3.5

Qui, purtroppo, hai avuto una prestazione nettamente inferiore rispetto agli altri campi. Come detto nella sezione movenze e descrizioni, il combattimento è estremamente breve e si consuma nel giro di un paio di mosse di consumo esagerato che portano sia te che il tuo avversario ad avere pochissima energia in poco tempo. Non utilizzi l'ambiente in maniera creativa né sviluppi combinazioni di attacchi e difese che possano creare uno scontro appassionante. La cosa è aggravata dal fatto che sia Malzhar che il reietto hanno pericolosità C: il vostro parco tecniche è sicuramente molto ampio e in grado di creare tattiche anche piuttosto avanzate, eppure nessuno sferra un attacco fisico, nessuno tenta di distrarre l'avversario per poi immobilizzarlo, tutto si limita ad attacco e corrispondente difesa da parte dell'avversario, poi contrattacco e così via, fino alla fine delle energie.

E a proposito delle energie, commetti una grave mancanza in questo campo facendo in modo che il nemico perda per l'utilizzo di un mortale che, dopo aver consumato fino all'osso le sue risorse, viene abusato da Malzhar che lo sconfigge usando due volte la stessa tecnica. Qui in pratica hai ammesso di non essere riuscito a strutturare uno scontro. Trovo che la cosa non sia solamente antistrategica perché ha limitato tantissimo ciò che sarebbe potuto essere il combattimento, bensì anche antisportiva, perché crei in maniera artificiosa un difetto nel Reietto solo perché tu lo possa sfruttare.

La caratterizzazione tecnica dell'avversario è minima, e per quanto sia coerente con le linee guida della fazione è piuttosto insufficiente a delinearlo, visto che ha usato unicamente un paio di attacchi e una difesa. Avresti potuto fornirgli tecniche di paralisi, privazioni di CS, trappole... tutte cose che hanno a che fare con il suo background da cacciatore/mago del ghiaccio. Le possibilità c'erano.

Media (non aritmetica): 5.0



Una giocata fin troppo concisa che avrebbe meritato maggiori approfondimento sotto ogni punto di vista (come ho fatto notare nelle singole correzioni), ma che non mi è dispiaciuto leggere. E questa è una cosa migliore di quanto tu possa credere, perché di solito la leggibilità è una qualità che si acquisisce con molto esercizio. Esercitati quindi nei punti che ti ho indicato e vedrai che potrai migliorare rapidamente.

Per domande, dubbi o perplessità, MP. Guadagni 250 gold. A me 125 per aver corretto lo scontro.

Aggiorno i conti.
 
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view post Posted on 1/10/2014, 17:14

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Ritorna ...
Questa volta tocca a te ...

Apri gli occhi!
La tua fede ti ha salvato ...



E' stato un sogno?
No. Il vento ulula intorno a me. Sento il tocco gelido della neve sulla mia epidermide.
Respiro e i miei polmoni accolgono l'aria, di nuovo come se fosse la prima volta.
Il cuore batte, lento, lentessimo, quasi impercettibile.
Apro gli occhi, timorosamente.
Luce, luce viva.

« C-chi sei?»



_____________________________________________________________________



« E' stato compiuto. Il sacrificio è stato compiuto. »


La sua voce è gelida, priva di emozioni. Solo una lieve nota di soddisfazione vena la sua voce vuota.

« Ma abbiamo perso un servitore prezioso, tutto per la tua irrefrenabile fame! »


La seconda voce è profonda, un abisso colmo di costernazione pacata.

«Ha peccato contro di me. Nessun sacrificio è troppo grande se lo scopo è punire chi osa deludermi! »


La risposta che giunge non è urlata eppure è pronunciata con tanta fermezza da far tremare le montagne.

«Non è il tuo compito infliggere punizioni!»


Lei non si scompone. Non trema. Non conosce paura, non conosce emozioni.

«Smettila di lagnarti Giudice, prendilo se ti va, fallo tuo, plasmalo a tua immagine e rispediscilo nel Mondo. »


«E' quello che farò! E' un servitore leale, non lo abbandonerò a se stesso. Io sarò la sua guida, la sua protezione, il suo sentiero. Non conoscerà altra Legge all'infuori di me. Sarà Voce e Volto del Sovrano, come ha scelto, come ha giurato. E' mio, è consacrato a me e nessuno lo toccherà senza subire la mia collera. »



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Questo Mondo è oltre ogni possibilità di Redenzione ...
Guerre, Tradimenti, Rivolte, Sedizioni, Crimini ...

Non c'è spazio per la Speranza, nessun margine di azione per la Pietà, solo la Legge può salvarli!
La tua fede ti ha salvato ...Ecco la tua ricompensa! Ora sei mio, ora tocca a te salvarli, emendare le loro colpe, epurare il Caos e far trionfare la Mia Volontà. Non avrai altro codice, non avrai altra morale, non avrai altra famiglia. Io solo esisto per te. Tutti gli altri sono solo ombre in attesa del nostro Giudizio.


 
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