Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Si vis pacem, para bellum, Arrivo di Meraxes

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Emelianenko
view post Posted on 22/9/2014, 14:24




"Non capite? Davvero non riuscite a comprendere quanto problematica sia la situazione?"

Un uomo sulla trentina, con barba incolta e l'aria di non lavarsi da un paio di giorni, concionava già da qualche minuto.
Si trovava non molto distante dal mercato di Quashra, e per questo non poca gente si trovava a passare di lì. La maggior parte si limitava ad ignorarlo, o a limite a lanciargli un'occhiata di sdegno prima di procedere per la propria strada; ma un gruppetto di non più di una decina di persone si fermò, quasi interessato ad udire ciò che il "ciarlatano" aveva da dire.

"Non sentite la corruzione? Non avvertite il pericolo?
Noi tutti siamo in pericolo!"


Si prese qualche secondo per respirare, l'uomo, poi aggiunse:

"Università prestigiose, tecnologie avanzate, e chissà quanti altri lussi superflui.
Si tratta di un errore, amici miei.
Non ci servono letterati, né cultori. Abbiamo bisogno di guerrieri!"


A queste ultime parole, i pochi che si erano fermati abbozzarono una risata e, lentamente, iniziarono ad andarsene.

"Dobbiamo difendere il Sultanato, no, che dico, l'intero Theras dalle incombenti minacce!
E non possiamo farlo da soli!
Abbiamo bisogno di voi!"


Ormai praticamente nessuno era rimasto ad ascoltarlo.

"Ho bisogno di voi..."

Aggiunse.

__ __

"Non dovreste perdere tempo con lui, mia signora.
Si tratta solo di un ciarlatano.
Ignoratelo pure, tra un po' si stancherà ed andrà ad ubriacarsi nella locanda più vicina."


Fu un uomo dall'aria composta a parlare. Indossava un grosso cilindro ed un paio di lenti rotonde, mentre il corpo era coperto da un grosso impermeabile marrone.
Le su parole erano semplici, eppure risuonavano estremamente ammalianti, quasi come se avesse pronunciato chissà quale discorso.




CITAZIONE
Benvenuta al tuo arrivo nei territori dell'Akeran! Gestirò io questa giocata e se andrà tutto bene, al suo termine potrò assegnarti la fascia gialla o addirittura verde; altrimenti resterai con la bianca. Non badare alla qualità dei miei post: non la curerò molto, in modo da assicurarti una maggiore celerità. Tu, d'altro canto, prenditi il tempo che ti serve e cerca di dare il massimo nei tuoi post: si tratta pur sempre di una sorta di esame!
Passando al post, nella seconda parte, l'uomo col cilindro si rivolge a te. Consideralo come dotato di una passiva che rende le sue parole - e la sua persona - particolarmente affascinanti.
 
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Athys
view post Posted on 22/9/2014, 19:00




Il viaggio verso Qashra era stato lungo e non privo di imprevisti per Meraxes, che adesso poteva vantare ben pochi trucchi per aggirare le miglia che separavano il deserto dei See dalla barocca capitale dei Nani: tratti in groppa ad un cammello (in forma umana, ovviamente), in carovana, persino a piedi; lunghe notti insonni, trascorse in una tenda nel deserto, o in una qualche locanda sperduta nel ghetto popolare d’una cittadina minore, alla ricerca di indizi, nulla di più di qualche bisbiglio, accenno a quell’organizzazione segreta che, all’oscuro della maggior parte degli abitanti di Theras, vegliava in silenzio sulle vite di questi ultimi, senza chiedere niente in cambio se non una pace stabile e duratura. Eppure tutto quel tempo apparentemente sprecato – il drago non era riuscito a rintracciare nemmeno un contatto – era senz’altro servito alla creatura per riconfermare, sentire ancor più forte dentro di sé il bisogno di fare qualcosa, evadere dallo starsene in disparte, ritornare a servire la pace e combattere come aveva già fatto in passato prima di cadere nel Lungo Sonno.
Ben poche erano le certezze che aveva e su una di queste in particolare ci si sarebbe giocata un’ala: non avrebbe mai trovato ciò che cercava, perché ciò che cercava avrebbe trovato lei ancor prima che potesse rendersene conto, ed era proprio su questo che rimuginava mentre, finalmente varcate le soglie della città tanto agognata, si lasciava inghiottire dalla folla, destinazione: mercato centrale.
La strada da percorrere non fu particolarmente breve, ma sicuramente piacevole per un essere attento ai particolari, amante dell’arte e dalla sete non del tutto soddisfatta di conoscenza come la creatura delle sabbie: ogni singolo mattone, pietra o intarsio di Qashra conservava sulla propria figura il segno di un incredibile studio e fatica, tanto intellettuale quanto fisica. Seducente, d’una bellezza così piena, evidente, esibizionistica, la più grande opera architettonica della razza nanica sarebbe rimasta impressa a fuoco nella mente di chiunque avesse avuto l’occasione-onore di visitarla, anche del più grande esploratore, di chi aveva la certezza – o la presunzione, forse – di aver visto già tutto. Il mercato non era che un’altra gemma incastonata in così tanto splendore, ma il drago ebbe appena il tempo di coglierne un’immagine fugace, catturata, al suo limitare, da qualcosa, a suo giudizio, di altrettanto interessante: un uomo sulla trentina, piuttosto sporco e malconcio, predicava a gran voce, mettendo in guardia i pochi incuriositi spettatori su quanto l’ apparenza e persino l’ “ossatura” stessa di quella magnifica capitale non fossero altro che qualcosa di assolutamente accessorio; la guerra era tutto ciò di cui aveva bisogno Theras in quel momento e, in una certa misura, Athys, questo il nome della creatura draconica nella sua forma umana, non poteva far altro che trovarsi d’accordo: sotto la mera illusione d’un’epoca di pace si nascondevano spettri che quasi nessuno voleva, con coraggio ed onestà, affrontare. Ma Athys non era nessuno, in questo senso non lo sarebbe mai stata. Qualcuno, più precisamente un signore dall’aria piuttosto composta, l’abbigliamento alquanto ricercato, cercò di dissuaderla dal gettare ulteriormente il proprio tempo nell’ascolto del falso profeta, e lo fece con molto più..carisma di quanto una persona comune non fosse normalmente dotata: l’umana non poté fare a meno di voltarsi, istintivamente, e fissare i propri grandi occhi, l’anima del drago in quelli del suo interlocutore:
Forse ha ragione.. asserì, in parte ancora catturata dal suono delle parole di lui, Forse dovrei proseguire.
Sentenziò, piuttosto decisa, e fece per andarsene, sparendo nuovamente nella calca, senonché, dopo ben più di un passo, riaffiorando nella sua mente la prima impressione ricevuta in merito al giovane oratore, ritornò indietro, arrestandosi di fronte all’umano malconcio:
Ed io ho bisogno d’un’armatura e di una spada.
Parlò decisa, ricordando le ultime parole del giovane: forse quel qualcuno che stava cercando l’aveva finalmente trovata.












Stato fisico: 100%, in perfetta salute.
Stato mentale:100% calma, vagamente influenzata, per un breve lasso di tempo, dalle parole dell'interlocutore misterioso.
Condizione energetica: 100%

Abilità utilizzate: passiva Stratega liv.1

Fascia Bianca
» Effetto sulle capacità: i portatori di questo talento godranno di un'intelligenza straordinaria. Questa capacità ha il valore di un singolo CS passivo all'Astuzia non cumulativo con gli altri livelli del Talento.
» Effetto passivo: una delle prime capacità che sviluppano i possessori di questo talento è l'intuito: essi avranno una comprensione del mondo che li circonda superiore al normale ed una capacità di deduzione ben maggiore di quella di qualsiasi altra persona. Per questa ragione nel caso in cui essi si dovessero trovare innanzi ad una illusione - indipendentemente dalla natura di quest'ultima - sarebbero sempre in grado di discernerla come tale, pur non dissolvendola né distruggendola. I possessori del talento semplicemente non si lasceranno ingannare dalle più banali illusioni, distinguendole sempre per ciò che sono.
» Effetto attivo: spendendo un consumo Basso di energie il possessore del talento sarà in grado di schermare la propria mente dalle offensive del nemico. Che lo faccia facendo leva sul proprio acume, sulla propria follia o sulla propria fede incrollabile, non ha importanza ed è totalmente personalizzabile. Questa tecnica ha il valore di una difesa di natura psionica di potenza Bassa.
 
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Emelianenko
view post Posted on 23/9/2014, 16:00




"C-con piacere!"

Disse un po' impacciato l'uomo. Fu sorpreso che qualcuno rispose al suo appello: il fatto, poi, che si trattasse di una donna, lo lasciò alquanto esterrefatto.

"Seguitemi pure!"

Aggiunse, entrando in una porticciola lì vicino.

"Il mio nome è Oleg, come vi chiamate, o prode guerriera?"

Nel frattempo, l'uomo distinto – quello che aveva cercato di dissuadere la donna – si allontanò lentamente, un po' confuso da ciò che stava succedendo. Osservò i due per qualche secondo, poi entrò in una taverna lì vicino.



CITAZIONE
Il prossimo turno si terrà in confronto - ovvero nel post dove hai richiesto il tuo arrivo. Dovrai scrivere le tue azioni in maniera sintetica e non romanzata. Io ti risponderò e continueremo in questo modo finché non ti darò lo stop. A quel punto dovrai riassumere tutto (azioni mie e tue) in un unico post, questa volta romanzato. Qualsiasi dubbio, non esitare a chiedere.
 
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Athys
view post Posted on 25/9/2014, 11:40




Quello stupore malamente nascosto fece sorridere vagamente il drago, che non poté fare a meno di chiedersi se non ci fosse un minimo di rammarico nella voce di quell’uomo che, a giudicare dal quel suo tono quasi disperato di quella mattina, l’aria malconcia, i vestiti sporchi, di delusioni e momenti bui doveva averne avuti a sufficienza: nessuno, a parte una donna – almeno all’apparenza –, si era fermato per domandargli di più, ed una donna, per quanto munita di buona volontà, non poteva nella maggior parte dei casi considerarsi una risorsa utile in battaglia. Tuttavia, non sempre tutto è necessariamente soltanto ciò che appare agli occhi, e chissà che quel giovane non la pensasse esattamente così: egli stesso non sembrava essere esclusivamente ciò che si palesava alla vista di tutti, in quel mercato, e fu proprio per questo che la creatura draconica, dopo aver reso noto il suo nome, sotto richiesta dell’uomo, lo incalzò con una domanda molto meno enigmatica di quanto non sembrasse in realtà:
Toglietemi una curiosità, se vi compiace: oltre ad un profeta non troppo convincente, cosa siete esattamente?
Una domanda posta forse troppo tardi, quando la porta che aveva oltrepassato alle spalle di chi diceva di chiamarsi Oleg, abbandonando l’affollata e sicura strada principale, avrebbe potuto essere sbarrata, impedendole l’uscita a meno d’un eclatante manifestazione dei suoi poteri, e ancor più tardi, a giudicare da ciò che avvenne di lì a poco, o meglio, da ciò che prese a palesarsi, nell'adeguare la vista ad una zona di diffusa penombra, di lì a poco sotto i suoi occhi: quella che ad un primo sguardo poteva sembrare una stanza, o più precisamente, facendo riferimento all'odore stantio, una stanza di raccoglimento, un magazzino qualunque, si rivelò essere, in realtà, un’armeria piuttosto modesta, ma fornita della maggior parte di tipi d’armi presenti in circolazione. La sezione delle spade era, tuttavia, quella che più sembrava interessare ad Oleg che, prendendo una delle armi bianche, la porse alla sua interlocutrice -che lo ringraziò-, rispondendo poi alla domanda da lei posta: quel'’uomo dall'aspetto alquanto trasandato era in realtà un guerriero, probabilmente, a giudicare da ciò che aggiunse dopo, uno spadaccino, ed anche piuttosto abile. Meraxes non si volle interrogare su ciò che aveva appena udito, limitandosi a prenderlo per vero; quando l’uomo le diede nuovamente le spalle fece per seguirlo: chiunque l’avesse osservata in quel momento avrebbe potuto giurare che stesse rigirando l’arma tra le mani per pura curiosità, ammirazione, ma, sotto quei gesti all'apparenza piuttosto svogliati, vi era un attento studio dell'arma, a verificare che fosse perfettamente integra, l'elsa maneggevole, il filo della lama tagliente. La spada non era stata affatto forgiata recentemente, ma il drago credeva fermamente a quel pensiero piuttosto diffuso che adduceva alle armi più vecchie una maggiore affidabilità: una spada piena di segni, dall'impugnatura consumata, dimostra visibilmente un'incredibile resistenza, una garanzia per chi si trova ad impugnarla. C’era, tuttavia, da considerare che la spada di Oleg, seppur non visibile -non ne aveva presa una per sé-, potesse essere richiamata con qualche sorta di magia – piuttosto diffusa nel mondo di Theras – o che avesse potuto accedervi al di là di quella porta oltre la quale la stava conducendo ed ella poteva sentire distintamente un gran numero di voci, voci di combattenti, stando a quel che diceva il presunto guerriero: il pensiero d’avere con sé Dragartiglio, avvolta dietro alle spalle in un panno che ne dissimulava le fattezze, bastò ad infonderle una certa dose di tranquillità.
La creatura procedette nuovamente alle spalle del suo interlocutore e varcò con lui la soglia della seconda stanza, la spada ben salda nella mano sinistra.
Ciò che le si spiegò dinanzi agli occhi fu un ambiente piuttosto spoglio seppur più ampio rispetto al primo e che accoglieva al suo interno quattro persone: due uomini, una donna ed un ragazzo particolarmente giovane.
Il primo a colpire le sue iridi color del ghiaccio fu l’uomo assiso accanto all'unico umano di sesso femminile presente tra quelle quattro mura: piuttosto alto anche da seduto, spalle ampie e dritte, portamento ed abiti eleganti, grandi occhi chiari, le sorrise in maniera piuttosto maliziosa, seguito senza troppi indugi dalla compagna, intenta a pulire la propria arma, snella, i seni prosperosi, capelli neri come la pece, in netto contrasto con il biondo del guerriero al suo fianco, il volto esotico, gli occhi altrettanto scuri, profondi come due pozzi. L’altro uomo, dall'aspetto più comune, i capelli castani macchiati d'un leggero bianco nella zona delle tempie, si limitò a salutarla con un cenno della mano: sembra taciturno, sembra portare con sé un'aria d'eccessiva serietà, accentuata dai tratti squadrati, la mascella pronunciata. Un elemento della banda a salutarla piuttosto calorosamente, tuttavia, c’è: è il ragazzino, d’età apparentemente non superiore ai diciotto anni, alto, incredibilmente magro, i capelli lunghi, color dell’oro, alquanto in disordine.
Il piacere è mio, Efim. Il mio nome è Athys, e sì, a quanto pare difenderemo insieme Theras.
Asserì, sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi, preoccupandosi di non dare mai le spalle ad Oleg.
 
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Emelianenko
view post Posted on 28/9/2014, 14:43




I sorrisi dipinti sui volti degli uomini si dissolsero in pochi istanti.
Dapprima si udì un boato. Poi un rumore di passi, sempre più intenso.
Ed un altro boato: più forte, più vicino.

Oleg cadde in terra, premendo la mano sul costato, mentre le vesti cominciarono a macchiarsi di cremisi.
Era stato sparato.

Successe in un attimo: cinque uomini entrarono in quella stanza.
L'uomo elegante e la donna che puliva l'arma furono i primi ad essere assaliti. Poi toccò all'uomo dall'aspetto comune.
Efim fissava ancora la donna, quando il suo braccio fu letteralmente tranciato via, mentre Oleg giaceva in terra dolorante, quando vide qualcuno scaraventarsi su di lui.
Erano cinque uomini, appunto. Tutti vestiti di nero, tutti con il viso coperto, tutti armati di katana.




CITAZIONE
Perdonami il ritardo, non ricapiterà. Cinque uomini irrompono nella stanza, e lottano ognuno con un'avversario. Nessuno di loro ti prende di mira.
Considera ognuno di loro come dotato delle tre passive del talento assassino:
CITAZIONE
» Effetto passivo: il possessore del talento ha sviluppato una capacità innata di annullare gran parte delle emanazioni fisiche del proprio corpo. Grazie a questa peculiarità, infatti, egli sarà in grado di vincolare qualunque rumore produca al fine ultimo della propria esistenza: ovvero il nulla. Qualunque movimento, spostamento o azione egli compia, dunque, non produrrà rumore o, comunque, produrrà un suono talmente lieve da risultare impercettibile a qualunque orecchio, umano e non. Allo stesso modo, però, finanche ogni odore sarà vincolato al patto innato di vuoto che caratterizza il proprio spirito. Il fisico non emanerà odori, né effluvi tali da poterne evidenziare la presenza ad alcuno. In questo modo, la sua presenza sarà quasi del tutto impercettibile, risultando esistente al pari di una qualsiasi ombra del terreno. Visibile soltanto se visto, ma impossibile da individuare attraverso i suoni o gli odori.

CITAZIONE
» Effetto passivo: al secondo livello i possessori di questo talento vedranno ampliarsi le proprie capacità, estendendo l'effetto annullante anche all'ambiente circostante. Il corpo del possessore, dunque, non produrrà alcuna conseguenza sul terreno o, in generale, sull'ambiente di gioco. Il suo passaggio non provocherà la vibrazione del terreno, in alcun modo; inoltre, le piante, la vegetazione o un qualunque elemento della natura, che interessi una determinata area, non si sposterà o non subirà mutamenti dal suo passaggio. Finanche il suo incedere non calcherà il segno sul sentiero percorso, non lasciando il suo passo alcuna traccia di esso. Scomparirà per tutti, finanche per la realtà che lo circonda, rimanendo impressa su di essa come un raggio di buio che scorre rapido, ingannando lo spazio come fosse suo servo. In termini tecnici la passiva annulla le vibrazioni prodotte sul suolo, o sull'ambiente, dal passaggio del possessore ed impedisce che il suo cammino produca tracce sul terreno.

CITAZIONE
» Effetto passivo: al massimo della sua potenza, il possessore padroneggerà il proprio spirito fino a governare l'ultima espressione della scintilla vitale. Infatti, il possessore potrà controllare la propria aura, al punto da annullarla e celarne l'esistenza a chiunque. Il suo corpo, dunque, nonché la sua presenza in generale, non sarà rintracciabile attraverso di essa e lui stesso non sarà più vincolato a tale debolezza. Egli non esisterà nemmeno per i più scaltri avversari, capaci di esplorare l'invisibile per mezzo della visione delle auree, eludendo i loro occhi come quelli di un comune inetto. In termini tecnici, la passiva annulla l'aura del possessore.

Dovrai riportare le tue azioni direttamente qui (non ci sarà alcun giro in confronto); ricordati di non essere autoconclusiva.
 
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4 replies since 22/9/2014, 14:24   86 views
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