Egida - II
Alcrisia, Dortan
I due cavalieri continuano la loro cavalcata mantenendo i destrieri al passo, non hanno l'urgenza di raggiungere la loro meta e il tempo non è tiranno con loro. Con il sole al loro fianco, sempre più alto in cielo, i due militari dialogano del più e del meno per riempire il silenzio del viaggio. Risate a gran voce si odono dopo una battuta o una memoria alquanto divertente, l'accenno di una canzonaccia da taverna, il fischio canzonatorio di chi ha appena sentito un'esagerazione: il cameratismo dei soldati.
Sulla strada polverosa, dopo aver aggirato una grande roccia solitaria, la coppia di viaggiatori arriva in prossimità di una delle sporadiche macchie di foresta che punteggiano quelle pianure dorate. Man mano che gli animali si avvicinano all'ombra dell'alta vegetazione, i due cavalieri riducono progressivamente il vociare e aumentano l'attenzione per cosa li circonda.
Quando raggiungono il limite della boscaglia, la mano di ognuno di loro scende sull'elsa della lunga spada, mentre l'altra muove le redini per trattenere il passo del cavallo.
Sono guardinghi, come sospettano o attendono qualcosa. Se il viandante, appostato e in agguato, ha approfondito le voci della strada, può comprendere il motivo di tale cautela. Anzi, il tempo e l'impazienza gli offre anche la risposta.
Uno dei due cavalli blocca il passo e s'impenna, nitrendo nervoso. Al verso dell'animale, dal sottobosco opposto al viandante e a qualche passo di distanza dal suo ramo, fanno la comparsa cinque figure nascoste in lunghi mantelli e coperte in volto da un pesante cappuccio. Tutte impugnano un'arma, spade o pugnali, e mostrano un'atteggiamento chiaramente ostile verso i due soldati. Come il viandante erano in attesa, come lui si erano nascosti nella vegetazione e allo stesso modo non si erano accorti l'uno degli altri, così intenti sulla loro preda.
Portato alla calma il destriero, il militare sfodera la propria arma e si pronuncia.
Non credo di dovervi spiegare a chi appartengono queste insegne, vero briganti?
Siete ancora in tempo per tornare sui vostri passi, se non volete morire come i cani che siete.
Il barone deve fidarsi dei suoi uomini, se questi pensano di essere migliori dei Alalquas.
Abbastanza da permettergli di viaggiare con i suoi colori alla luce del sole, cani.
Vedremo chi è il cane, sporco Vinosea.
I due gruppi si lanciano all'attacco e in breve la colluttazione coinvolge uomini e bestie.
Dall'alto del suo nascondiglio, il viandante osserva e decide.
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note › Sei stato anticipato nell'idea e nell'azione da quelli che sembrano briganti e che si rivelano essere uomini di un nobile vicino, con il quale i rapporti non sono idilliaci. Voglio che scegli come agire, se aiuti i cavalieri o i soldati o se rimani a osservare, e motivi la scelta fatta, sia dal punto di vista introspettivo, sia emotivamente. Infine, se intervieni, descrivi il combattimento e il suo sviluppo come fosse un duello autoconclusivo.
Tutti e sette i soldati sono di pericolosità G, inscrivibili nella categoria "Ribelli" della Guardia Insonne (
link)
Per dubbi o domande, usiamo il topic di richiesta dell'arrivo come confronto off-gdr.
Arrivo di Driktarok
Dortan