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Vigilo Confido - Voice of the Brave, Fear - Spaventare, stanare, bruciare.

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Vermilion
view post Posted on 1/10/2014, 23:15




VIGILO CONFIDO
SPAVENTARE STANARE BRUCIARE

Sorse infine l'alba, un debole raggio di luce si insinuava tra l'ultimo dei mattoni delle tristi mura e il primo degli alberi, avanzando in una sottile linea man mano che il sole sorgeva. Una striscia di vita, che lenta ma inesorabile prese a solcare il mio corpo apparentemente morto e adagiato a ridosso di un albero. Mi sfiorò il volto, una carezza lontana del suo immenso calore e la fiamma che alimentava la mia vita si riaccese di colpo. Gli occhi s'illuminarono di brace e le venature sulla pelle presero a pulsare a ritmo col respiro. L'ora era giunta.
Il gruppo di folli guerrieri che avevano messo la loro vita in palio per quella di un'unica persona si fecero avanti uno dopo l'altro, ad eccezione di Cyrion. Elfo, solitario, strano nel suo modo di essere per quanto avevo potuto capire della sua razza altezzosa: a lui sembrava importargli degli uomini, di quelle persone per cui provava sentimenti più umani che elfici. Mi guardai in torno, deciso ogni secondo che passava a lasciare indietro un membro per non compromettere l'operazione. Dannazione, sibilai tra me e me pensando alle moltitudini di ipotesi che potevano aver portato tale ritardo: l'avevano catturato? sapevano di noi? era vivo? Un passo felpato, e la mano che stava scivolando stanca verso la cintura a riposarsi si gettò rapida sulla fondina estraendo la pepperbox e piantandola con rabbia furente verso il verde. Insonni, fu la prima cosa che pensai, ma gli occhi di brace mostrarono invece uno strano ibrido felino che reggeva a braccia levate un lembo di carta: pareva volesse porgermelo. Afferrai la pergamena tenendola sotto tiro, condizione alla quale pareva ormai abituata visto lo sguardo rilassato e padrone di se. Gettai uno sguardo alla carta, rendendomi conto che era il piano consegnato proprio all'elfo, e se quel poco che avevo imparato su di lui era vero, avrebbe dato la vita piuttosto che separarsene. Abbassai il cane della pistola, squadrando nuovamente la nuova arrivata e compiacendomi almeno del fatto che aveva un arco. « Parleremo dopo dell'elfo. Ora, alla sua memoria, cerca di fare un lavoro impeccabile. »

Radunai gli altri, guardando verso le mura deperite dalla battaglia e inondate dalla luce dell'alba. « Andiamo, gli altri ci stanno aspettando. » Imboccai la via che mi aveva mostrato Ryellia, lo scolo che collegava alle fognature della città. Arriveremo dritti al punto -aveva detto- sperando che gli infiltrati nelle case nobiliari e i soldati a borgo basso facessero il loro dovere. Tirai l'ultima boccata d'aria pulita prima di immergermi fino a mezzo polpaccio nei liquami della città, seguito dai temerari che avrebbero messo a ferro e fuoco l'antica splendente città capitale del regno umano.
□□QM POINT
Vi ritrovate tutti quanti fuori le mura di basiledra, non dove c'è la breccia aperta durante RoW, ma dalla parte opposta. Siamo al limitare del bosco, giusto per non stare in campo aperto e le vostre istruzioni (scritte su un foglio simile a quello citato per l'arrivo di Queen's, che ovviamente avete tutti) sono chiare.
Ci dirigiamo subito alle fogne, dentro le quali incontreremo il team 4 capitanato da Ryellia stessa. Prenderemo strade diverse, in quanto noi sbucheremo direttamente a borgo alto, in una breccia sul terreno fatta durante RoW, mentre loro accederanno alle segrete del Cuore di Marmo.
Per questo post, vi chiedo dunque nulla se non una piccola introduzione, sia per dare un turno attivo di vantaggio al team 1 che dovrà creare diversivi, sia per prendere posizione e organizzarci. Discutete pure in confronto sulle strategie, ma ricordatevi di trasporre le parti salienti nel post. Non voglio incentivare wallpost, ma sarebbe apprezzabile che, se qualcuno decidesse di leggere la giocata, potesse evincere la strategia dai dialoghi che si svolgono in game, così da dare maggiore immersività al racconto. È una richiesta quasi personale, oserei dire, ma penso possiate capire il punto di vista e l'ottimo risultato che ne conseguirà.

Finisco col dire che le scene sono si in topic differenti, ma NON perchè siano slegate, anzi. Separare i vari gruppi serve per permettervi meglio di seguire le azioni nel vostro PoV per organizzarvi e imbastire una strategia migliore e meno caotica. Questa giocata è molto incentrata sulla cooperazione, che riveste una parte fondamentale. Verrà spiegato bene in confronto come saranno le modalità di svolgimento, e vi ricordo che a termine di ogni turno verrà postato, sempre nel confronto ad-hoc un riassunto di tutto quello che hanno fatto i vari Team, così da darvi una risposta immediata di cosa sta succedendo e cosa inserire/fare nel post successivo.
Se avete domande, sapete dove porle. Avete tempo una settimana, buon lavoro! ^^
 
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Queen's Knight
view post Posted on 8/10/2014, 17:05





Vigilo Confido - Voice of the Brave
Nessuno mai si è posto
un dilemma tanto grande
osservando silenzioso
i tetti della sua città.

La mia presenza in quel luogo era quasi inopportuna. Tutti coloro che avevano aderito alla resistenza si portavano dietro un bagaglio di desideri, speranze, volontà di fare la differenza che a me mancava quasi completamente. Per me gli uomini erano poco più che giovani bestie intente a massacrarsi tra loro per motivi futili e a me incomprensibili. Forse non era in mio diritto porre un giudizio di quel tipo, tanto più conoscendo la grande espansione che stavano vivendo come popolo negli ultimi secoli, ma a livello culturale non avevano imparato assolutamente niente: retrogradi, teocentrici e con uno scarso interesse per la lungimiranza, avevano permesso al loro stesso governo di franare come un sasso malmesso sulla cima di una montagna. Straordinario, inoltre, era il come chi fosse venuto in seguito al tiranno, fosse divenuto tiranno a sua volta, quasi come una maledizione perpetua gravasse al di sopra della corona umana.
E per cosa combatteva, dunque, tutta quella gente se non per ottenere un nuovo, subdolo e magari intangibile, tiranno? Probabilmente non avevano ben chiaro quale fosse il destino predisposto per una razza inferiore a quel modo, probabilmente sognavano un mondo di libertà e giustizia che non gli competeva affatto e che mai si sarebbe verificato. Avrei potuto parlare per ore con i più colti tra gli uomini senza far capire loro che il problema non erano le istituzioni, le città, i regni o i grandi Re, ma gli umani stessi, fragili, incapaci, deboli. Se davvero volevano avere una possibilità di cambiare le cose, di far del mondo un posto migliore, avrebbero dovuto ricominciare dalle basi, demolire ogni cosa e ricostruire tutto dal principio, senza salvare niente, né religione né istituzione.
Ma questo, loro, non erano capaci di farlo in nessuna forma a me nota, paurosi e timorati di un Dio inesistente quali erano. Li compativo ed allo stesso tempo li disprezzavo per ciò che stavano facendo... perdere tempo a massacrarsi mentre qualcosa di molto più oscuro e pericoloso osservava quieto dal meridione. Che li portasse via tutti, allora, visto che sembravano essere tanto refrattari all'unità.
Mi trovavo lì solamente per sdebitarmi di Cyrion, null'altro, e forse con un briciolo di fortuna avrei conosciuto persone abbastanza sveglie e pronte a combattere una vera minaccia quando - e se - ne avessimo avuto occasione. Il mio arco, per quella sola giornata, sarebbe appartenuto alla Resistenza di Basiledra.

Consegnai al capo, almeno quello che ritenni tale in base al bizzarro disegno che avevo rinvenuto sul corpo dell'elfo, la lettera ma parve non essere felice della sostituzione. Non potevo dargli torto, quell'elfo era stato indubbiamente migliore di me nel combattere gli uomini della Guardia Insonne, la sua scomparsa doveva essere stata un duro colpo per tutti coloro che lo conoscevano. Eppure, a differenza di ciò che l'autoconservazione avrebbe suggerito, io mi ero presentata al suo posto in una sorta di obbligo per avermi salvato la vita. Assieme a me c'erano altre personalità, molte delle quali avrei giurato essere ancora più stridenti della mia, pronte a dare battaglia quella mattina: elfi, nani, umani... ed il nostro capo che sicuramente tutto era meno che un essere umano normale. Puzzava di zolfo alle mie narici, ma non era un demone, non in senso stretto almeno, e sino a che non avesse dato dimostrazione del contrario mi sarei astenuta dal conficcargli un pugnale in mezzo alla colonna vertebrale. Nondimeno, quando mi liquidò per aver preso il posto del suo elfo, lo ringraziai con un ringhio nemmeno troppo sottile, pur senza dare seguito a nessuna reazione evidente.

Basiledra, nella sua stupidità, aveva un certo fascino estetico. La mia gente l'avrebbe disfatta e ricostruita da capo, probabilmente, ma anche ciò che avevano fatto gli uomini non era da disprezzare: alti edifici, grandi torri e straordinarie mura avrebbero dovuto rendere quella città un gioiello tra tanti ma, invece, con l'avvento della guerra si erano trasformate in lugubri stalagmiti di pietra e legno, silenziose e ferite. Che senso aveva lavorare tanto per costruire un mondo intero da governare, quando non si era nemmeno capaci di tenere a freno una singola città, un singolo borgo? Queste domande, assieme a molte altre che questionavano l'utilità dell'uomo, mi sovvenivano spontanee e restavano prive di risposta ogni volta che i miei occhi passavano sopra la cinta muraria appena fuori dalla boscaglia.

« Io sono Selki. »
mi presentai sbrigativamente agli altri, mentre procedevamo dietro a Scorch in direzione delle fogne cittadine.
« E' la prima volta che metto piede a Basiledra, ma non dovete preoccuparvi, so il fatto mio quando si tratta di andare a caccia. »
proseguii con un tono di voce morigerato, non spavaldo o arrogante, cercavo solamente di essere esaustiva e concisa nello spiegare chi ero e come avrei potuto aiutarli in quel frangente. Non era una missione suicida, ad una certa le nostre truppe dovevano necessariamente ritirarsi e lasciare che le cose semplicemente tornassero alla normalità... seppure con una ferita aperta e sanguinante sul fianco di Lorch.
Alla fine che differenza c'era, per me, tra cacciare un'alce nelle foreste della Roesfalda settentrionale e abbattere un soldato armato per i vicoli capitolini?
Il soldato non correva altrettanto rapidamente.

J2nXfZc

Le fogne avevano un odore tremendo. Abituata agli odori naturali, all'aria pulita e tersa, alle piante di vallate vergini, l'ingresso in un luogo densamente civilizzato aveva un odore nauseabondo, frutto di sporcizia, noncuranza, scarti e morte. In una sola parola puzzava d'umanità.
Mi sforzai di soprassedere e non lamentarmi pubblicamente di quelle mie impressioni, giacché temevo che qualcuno avrebbe potuto risentirsi notevolmente se avessi affermato che la sua razza puzzava per antonomasia, ma tenni gli occhi bene aperti alla ricerca di qualsiasi pericolo. Nel buio e con poca luce non avevo alcun problema a muovermi e decisi di rimanere nelle retrovie a controllare che non ci fossero problemi.

« Io resto in coda al gruppo, controllerò che nessuno ci segua. »
Immaginavo, anche senza dirlo, sospettassero che un ibrido felino demone come me potesse, in qualche perversa maniera, vedere tranquillamente attraverso l'oscurità. Non avrei tolto loro il dubbio con delle spiegazioni, tuttavia.
« Se ho capito bene, e di solito capisco molto male, il nostro obiettivo è una zona ad alta densità abitativa con molti edifici... »
Iniziai a ponderare un piano, quasi come quando cacciavo i grandi branchi.
« ...se siete disposti ad ascoltarmi ho una mezza idea. Voglio applicare una tecnica di caccia su larga scala agli umani... »
mi guardai un secondo attorno, senza nemmeno rendermi conto di aver detto una cosa estremamente sbagliata. Con un piccolo sospiro, prendendo coscienza della mia nuova situazione, ritrattai elegantemente.
« Ai soldati. Ai soldati della Guardia Insonne. »
Poi continuai normalmente.
« Dicevo che possiamo sfruttare la città a nostro vantaggio... se io mi arrampico sui tetti posso guidarvi ed evitare che finiate in vicoli ciechi, imboscate o accerchiamenti e, allo stesso tempo, posso fornirvi supporto con l'arco. Il nostro obiettivo dovrebbe essere distrarre il più possibile l'attenzione dell'esercito cittadino, creare caos e scompiglio, e nulla è meglio di un gruppetto che continua a muoversi ed eludere i nemici. »
Iniziai a gesticolare, cosa per cui mia sorella mi avrebbe volentieri dato uno schiaffo, dato che tra la mia gente era considerato un modo superfluo e lento di trasmettere informazioni.
« Visto che siamo quattro gatti sconsiglio un approccio diretto, ma un mordi e fuggi sarebbe l'ideale. Buttiamo giù una porta, sfondiamo qualche finestra, diamo fuoco ad un paio di case e cambiamo isolato. Continuando a muoverci in questo modo potrebbe essere impossibile per i nemici prevedere i nostri movimenti... quando loro arriveranno a controllare la zona appena colpita io vi avrò guidato dall'alto nel vicolo dopo, nella casa successiva. »
Alzai la coda per non farla toccare nella lordura della fogne, tirandola sin quasi sopra la spalla in una posizione assai bizzarra.
« Per guidarvi mi farò vedere saltando da tetto a tetto, ma in caso d'emergenza griderò... avete presente le aquile vero? Quando è il momento di cambiare strada griderò una volta, se rischiate di finire in trappola griderò due volte, se mi scoprono o è il momento di ritirarsi griderò tre volte. Così i nemici non sapranno nemmeno cosa ci stiamo dicendo. »
Tirai su col naso, passandomi le mani sul viso per detergerlo da un lieve velo di sudore ed umidità.
« Posso suggerirvi di seguire questa donna molto bassa? Sembra essere più robusta di voi. »
Dissi indicando Arsona senza troppa grazia. Nelle mie parole non c'era malizia, in verità, non avevo mai avuto occasione di vedere una nana prima di quel momento e, ovviamente, l'unica cosa plausibile che potessi pensare era ad una donna molto, molto bassa e tarchiata. Chiunque altro, al mio posto, avrebbe pensato la medesima cosa. Persino il mio tono di voce tradiva una certa inesperienza nel parlare con gli altri, una sottile incertezza nell'esporre quel piano sì articolato ma indubbiamente fragile. Forse, quasi come un moto d'orgoglio represso, il mio desiderio di essere una femmina alfa aveva iniziato a svilupparsi.
Dieci anni dopo tutte le mie compagne.

Il gruppo principale a quel punto si divise, noi avevamo il compito di uscire nel borgo alto della città, gli altri di proseguire verso i sotterranei. Quando mi resi conto di come era la situazione, fuori dalle fogne, un senso di tristezza per chiunque abitasse in quel luogo mi pervase. Una città triste, morta, che nemmeno il chiarore del sole mattutino poteva risollevare, uno spettacolo agghiacciante e degno della più truce delle storie. Un abominio di pietra.
« Vado sopra. »
Mi avvicinai ad una delle case, una con ancora le tapparelle chiuse e gentildonne assopite all'interno, scalandola al meglio delle mie possibilità passando ora ad un doccione, ora ad un infisso sporgente, ora una grondaia. In pochi secondi ero sul tetto e, ammetto, una vista incredibile mi pervase gli occhi nonostante quell'alone apatico e macilento che rigettava il borgo. Presi l'arco tra le mani inginocchiandomi dietro ad un comignolo, avrei dovuto usare ogni copertura possibile per evitare di farmi vedere troppo presto, e quelle erano le uniche disponibili sopra i tetti. Ora non ci restava che attendere l'inizio delle danze.

Tabella TecnicaCapacità Speciali: 1 Istinto 2 Maestria con le Armi (3)
Stato fisico: Illesa.
Stato mentale: Illesa.
Riserve Energetiche: 100%
Stato Emotivo: Neutrale

Equipaggiamento:
• Arco composito d'osso. (Arma da distanza con 15 frecce a giocata e lama innestata, usabile anche come arma corpo a corpo) [15/15]
• Daga d'ossidiana. (Arma bianca, pugnale)
• Pugnali da lancio d'ossidiana. (Arma da distanza con 20 colpi a giocata) [20/20]

Passive:
• Percezione Predatoria. (Passiva Raziale Sonar, visione e orientamento nell'oscurità)
• Tiri Perfetti. (Passiva Talento Tiratore I, capacità di prendere sempre la mira anche su bersagli solo parzialmente visibili)
• Pioggia Pesante. (Passiva Talento Tiratore II, capacità di lanciare consecutivamente o contemporaneamente più armi da lancio senza perdere in precisione anche in direzioni diverse)

Attive: ///

Note: Mi è venuto in mente di proporre questo piano, molto semplice a direi l vero, se vi aggrada possiamo provare a metterlo in pratica. Ho cercato di sfruttare l'incipit che ci siamo detti in confronto e ampliarlo con qualcosa di personale, come i tre tipi di richiamo ed il ciclare in giro per il borgo senza fermarsi in un solo punto. Se vi piace, tanto meglio *P*
 
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Ashel
view post Posted on 8/10/2014, 21:16






Il loro comandante aveva uno strano odore ed emanava un'energia per la quale Tughlaq pareva provare un naturale disprezzo.
Si erano mossi a notte fonda e lei non era riuscita a chiudere occhio. Nuri l'aveva inviata con Scorch, l'uomo che li aveva accolti nell'abitazione di Fanie Elberim assieme alla Lancaster, affinché lo affiancasse assieme a un umano dall'aria simpatica ma di poche parole; non aveva voluto sentire obiezioni, nel mentre avrebbe svolto altri incarichi per Ryellia ed era convinto che la sua giovane attendente sarebbe riuscita a cavarsela benissimo anche senza di lui.
Arsona non condivideva la sua stessa sicurezza. Benché in quanto recluta avesse pattugliato diverse volte i territori attorno a Qashra, quella era la prima volta che veniva inviata in una missione ufficiale di una certa pericolosità. Era nervosa e non aveva consumato che un pasto leggero, evitando le bevande alcoliche che le avevano offerto. Aveva provato a dormire qualche ora senza riuscirci e si era quindi incamminata con gli altri nella fitta vegetazione nei pressi della capitale.
Si era aggiunta a loro una donna di una razza che non credeva di conoscere, dall'aria sicura e dal fare imperscrutabile, per la quale provò dapprima un certo timore. La nana, a differenza di molti altri, non aveva alcun pregiudizio e credeva fortemente nella convivenza di razze diverse; ma quella giovane armata di arco non la convinceva, quasi che fosse lì per puro caso - o forse per sbaglio. Poteva benissimo trattarsi di un soldato di ventura, ma la Resistenza era un organismo segreto che perseguiva ideali di libertà e giustizia e che non si sarebbe potuto servire di mercenari o tagliagole a pagamento - almeno così pensava.
Inoltre l'uomo che viaggiava con loro aveva uno strano aspetto, talmente strano che Arsona avrebbe voluto chiedergli da dove provenisse, ma non volendo fare la figura della sciocca rimase in silenzio.

- Io sono Selki.
E' la prima volta che metto piede a Basiledra, ma non dovete preoccuparvi, so il fatto mio quando si tratta di andare a caccia.


Quelle parole non mutarono il giudizio di Arsona, semmai ottennero solo di esacerbarlo.
Ad ogni modo erano compagne e non voleva che vi fossero tensioni tra loro ancora prima di cominciare.

- Io mi chiamo Arsona, molto lieta.
Nemmeno io sono mai stata a Basiledra.


Non riuscì a dire niente di più intelligente.
La compagnia avanzò fino a infiltrarsi nelle fogne. Il puzzo emanato dai liquami era insopportabile e penetrava le narici con forza crescente man mano che proseguivano nei cunicoli sporchi e bui dei canali di scolo; l'umidità impregnata di sporcizia e gas venefici si infilava sotto i vestiti e la sciarpa che si era avvolta attorno al viso rappresentava una protezione appena sufficiente.
Lei non disse nulla, seguiva i compagni chiudendo la fila e cercava di non lasciare che i suoi pensieri la distraessero dalla missione; aveva paura di sbagliare qualcosa, di non obbedire agli ordini, di sembrare stupida e avventata. Non era altro che una recluta, una giovane nana con un nome tanto importante e con un'esperienza insignificante.
Nuri, Yafet, suo padre: tutti si aspettavano che facesse il suo dovere e avevano per lei aspettative molto alte. Solo sua zia Armida si era opposta alla decisione di partire con Nergal per il regno umano; si trattava di una perdita di tempo, un'impresa che doveva rimanere segreta e dalla quale ella non avrebbe potuto trarre alcun vantaggio politico attraverso la nipote.
Quando si era aggiunta alla delegazione nanica era stato Nuri a garantire per lei, in virtù della fiducia che aveva deciso di riporre nella sua volontà di affermarsi presso l'esercito e delle motivazioni che aveva addotto per il viaggio. Non era l'unico soldato ad aver avuto a che fare con i profughi di Basiledra, con il tempo giunti a chiedere asilo persino al Sultanato dei nani; eppure egli aveva compreso che ne era stata profondamente scossa. Si trattava di un'esperienza nuova per lei, dal momento che all'epoca dell'assedio di Qashra era troppo giovane e in seguito aveva vissuto un'esistenza agiata presso la sua prestigiosa famiglia di nobili; era stata la realtà in tutta la sua durezza ad aprirle gli occhi e a farle capire che la società in cui viveva non era altro che un fazzoletto felice di terra, il lacerto di un mondo consumato dalle più meschine iniquità e crudeltà, che si era guadagnato quella stessa pace con il sangue e con il sacrificio di molti.
Tutte quelle cose l'avevano spinta a raggiungere la delegazione nanica in partenza per la capitale umana; eppure in lei vi era anche quell'intimo desiderio di mettersi in mostra, di avere la sua possibilità di fare carriera non per il nome che portava ma per il coraggio che poteva dimostrare di avere.
Aveva capito che la caserma e i suoi giovani commilitoni non le bastavano più; passare la vita tra gli arrivismi della corte e le ambizioni dei giovani ufficiali non faceva per lei. L'ambiente di Qashra si era fatto troppo stretto ed era venuto il momento di conoscere il mondo.
Era venuto il momento di crescere.
Il gruppo di Scorch si incontrò con quello di Ryellia come stabilito. Riconobbe Kirin, il ragazzo che aveva conosciuto a Loc Muinne diversi mesi prima, e Lothar, il nano che aveva incontrato nella casa di Fanie. Li salutò entrambi con un cenno, mentre riservò un sorriso sincero al giovane di Taanach; fu sorpresa nel constatare che anch'egli fosse nella Resistenza ma era troppo tesa per scambiare più di una parola a riguardo e si limitò invero a rimanere in silenzio.
Forse, si disse, avrebbero avuto modo di parlarne una volta terminata l'operazione.
Sempre che fossero riusciti a tornare.
La possibilità che non riuscissero a completare la missione o che perdessero la vita nel tentativo era reale e concreta, ma per il momento preferì non pensarci troppo. Non avrebbe fatto altro che aumentare il suo nervosismo e a renderla suscettibile ad attacchi di ansia del tutto controproducenti in un momento come quello.
Reagì all'angoscia con la pacata, marziale devozione dei militari e si concentrò sull'obiettivo della loro sortita svuotando la mente da qualsiasi altro pensiero.
Fu Selki a interrompere il silenzio che era nel frattempo calato su di loro.

- Io resto in coda al gruppo, controllerò che nessuno ci segua.
Se ho capito bene, e di solito capisco molto male, il nostro obiettivo è una zona ad alta densità abitativa con molti edifici... se siete disposti ad ascoltarmi ho una mezza idea. Voglio applicare una tecnica di caccia su larga scala agli umani... Ai soldati. Ai soldati della Guardia Insonne.


Spiegò ai compagni come pensava fosse meglio agire e Arsona trovò fin da subito che la sua strategia fosse corretta. Avrebbero sfruttato la sua abilità con gli attacchi a distanza per coprire la loro azione di disorientamento operata in superficie; si accordarono anche per dei segnali per comunicare tra loro nel bailamme generale.

- Posso suggerirvi di seguire questa donna molto bassa?
Sembra essere più robusta di voi.


Quelle parole stupirono Arsona, intenta più che altro a riflettere sul da farsi.
Alzò lo sguardo e si chiese per la prima volta se Selki facesse sul serio oppure no, ma non aveva intenzione di litigare né di perdere tempo in inutili chiacchiere.

- I nani sono più robusti degli umani.

Rivolse alla compagna un sorriso di circostanza, non per maleducazione ma a causa piuttosto del crescente nervosismo. Una scelta sbagliata delle parole non bastava certo ad offenderla e non voleva certo dire che la giovane avesse qualcosa contro i nani o contro il Sultanato.

- Anche se non ugualmente veloci.

Era tempo di avanzare: in breve lasciarono il gruppo di Ryellia e giunsero all'imbocco delle fognature; intravidero la luce tenue dell'alba che ne rischiarava l'uscita sopra di loro e lieta di poter tornare all'aria aperta Arsona aumentò il passo seguendo Selki davanti a lei.
Un silenzio innaturale gravava sulla città alle prime ore del mattino, un silenzio carico di tensione e di paura. La nana ebbe il tempo di guardarsi attorno e di orientarsi un poco, ma era troppo concentrata sulla missione per prestare attenzione ai dettagli.
L'impressione che ricevette tuttavia in quei primi attimi fu quella di trovarsi in un luogo ostile. Sapeva che gli umani di quelle parti erano xenofobi e affetti da una forma di intolleranza ch'ella giudicava assai provinciale, ma sapeva anche che quelle persone stavano subendo la tirannia di un sovrano crudele e indesiderato.
Come aveva fatto prima annullò qualsiasi sua considerazione a riguardo e si limitò ad estrarre il martello e ad impugnarlo con forza: non voleva che nessun pensiero la distraesse dal suo obiettivo.



Arsona "Shah" Jahan



Stato fisico: Ottimo
Stato psicologico: Ottimo
Energia: 100%

Armi: Tughlaq (mano destra), Balestra (15/15) (infoderata)
Pericolosità: E
Fascia: Gialla

CS: 1 Destrezza, 1 Costituzione

Passive attive:

~ Contrattare. Arsona ottiene più facilmente le informazioni da chi viene interrogato; inoltre le sue parole risultano più convincenti sia che abbiano finalità benevole che minacciose. L'avversario subirà un contraccolpo psicologico relativo all'approccio di Arsona.
[Passiva razziale]

~ Gli attacchi di Tughlaq infliggono danno di elemento Luce; in aggiunta provocano un senso di intorpidimento nei muscoli della zona colpita, rallentandone i tempi di reazione.
[Passiva Artigiano I]

~ Tughlaq emana una malia psionica passiva nei confronti degli avversari: essa si manifesta tramite un'aura di istinto omicida che pervade la mente dei nemici nelle vicinanze, naturalmente portati a provare un timore istintivo nei confronti del martello e della sua padrona.
[Passiva Artigiano II]


Attive utilizzate:


Riassunto: Come da confronto; Arsona segue Scorch e gli altri nelle fogne, incontra Lothar e Kirin e li saluta, poi avanza fino a uscire a Borgo Alto in testa alla compagnia mentre Selki raggiunge la sua posizione.

Note: Buona quest a tutti! :3
 
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Masterbpi
view post Posted on 9/10/2014, 17:17






CITAZIONE
Narrato

"parlato Andres"
"pensato andres"

Vigilo Confidio: voice of the Brave




Un gruppo più eterogeneo e bizzarro non poteva crearsi, non più di quello che con circospezione si stava dirigendo a Borgo Alto per fare la sua parte nel piano ideato per liberare Fanie Elberim e sferrare un duro colpo alla Guardia insonne: gli esemplari femminili che ne facevano parte erano l’una l’opposto dell’altra, mentre una era esile, aggraziata e pareva poco più di una bambina dall’aspetto, l’altra era l’esemplare più tipico di Nano però donna, se Albrich aveva la folta barba lunga e bianca questa donna nano aveva una chioma di capelli lunghi, e oltre a questo ed i lineamenti meno spigolosi non v’erano altre differenze dai maschi che io avevo visto.

Poi c’era l’altro, l’uomo-ombra, un individuo misterioso e poco loquace che non lasciava intravedere emozioni di sorta, solamente qualche parola ogni tanto ma senza mai aprirsi in un dialogo.
Camminavamo oramai da un po’ di tempo nelle fogne quando trovammo il gruppo di Ryellia, la donna che avevo scoperto possedere una determinazione ed una grinta fuori dal comune, sia nell’assalto con i pelleverde che nel radunare la Resistenza e accollarsi la responsabilità di un gruppo di persone senza mai averlo chiesto. Non le rivolsi un saluto questa volta, la vedevo troppo concentrata sulla missione e preferii non disturbarla rimandando casomai a dopo ogni questione, quando tutto sarebbe finito. Ci separammo da loro per dirigersi all’uscita di Borgo Alto, dove i nobili ancora non si aspettavano quello che li aspettava, così come i soldati occupanti che sicuramente avrebbero trovato piacevole quella visita lampo.

Selki, la ragazzina dalle orecchie feline, fu la prima di noi a presentarsi, lasciandomi stupito per la maturità dimostrata dal suo piano che, anche se molto semplice, sarebbe stato un buon inizio da seguire, in netto contrasto con il suo aspetto esteriore sembrava che la ragazzina sapesse il fatto suo in materia di tattica e in particolar modo di caccia, espose brevemente il piano che l’avrebbe portata sui tetti del quartiere per fare da vedetta e intercettare eventuali minacce in anticipo dalla sua posizione favorevole per avvertirci e evitarci la cattura. Dal canto nostro avremmo dovuto creare scompiglio e caos così da mettere in fuga più persone possibili e attirare l’attenzione con il diversivo.

Arsona, la nana, pareva molto nervosa e non potei biasimarla visto che anch’io lo ero. Apostrofata come una “donna molto bassa” non diede segno di essersela presa, quella ragazzina era stata diretta e lievemente sgarbata, ma lei non si diede la pena di arrabbiarsi. In tutto questo non avevo ancora detto una parola, avevo assistito alle scene senza mai prenderne parte, ma almeno dovevo presentarmi.

“Piacere di conoscere tutti voi, mi chiamo Andres Babel, fabbro e esperto di casseforti e sicurezza”

Era una deformazione professionale presentarmi dichiarando la professione, un’abitudine acquisita alcuni anni fa e mai abbandonata, anche quando il lavoro per me era diventato un miraggio, le possibilità di una vita normale passata a creare oggetti e occuparmi di ciò che conoscevo meglio mi era stata portata via da quei mostri del nord, la Guardia Insonne aveva distrutto tutto il mondo che con fatica mi ero creato, la comunità che mi ero scelto e la città a cui ormai appartenevo, e nella quale oramai per la terza volta mi apprestavo a entrare non desiderato, infiltrato in casa: ecco che cosa aveva creato Mathias Lorch, un mondo in cui nessuno avrebbe potuto tornare a casa, dove lo aspettavano solo morte e desolazione. Mi ero unito alla resistenza per far finire tutto questo, adesso che l’elfa era stata catturata tentare di salvarla era la priorità per tutti noi e anche fare la propria piccola parte del piano avrebbe contribuito.

Alzando lo sguardo determinato tentai di infondere tutta la mia rabbia nelle parole che vomitai in quel momento, in un sussurro di rabbia e frustrazione che non riuscii a reprimere e che esprimeva tutti i sentimenti che per me la Guardia Insonne risvegliava.

“Questa notte non capiranno che cosa li ha colpiti finché non saranno morti, non abbiate pietà delle Guardie Insonni, loro non ne avranno di voi, il loro fanatismo li acceca. Scateniamo il panico!”










Capacità Straordinarie: 1 [Ingegno] + 1 [Destrezza] + 1 [Determinazione]
Energia: Fascia Gialla100%
Equipaggiamento:
1° Pistola 9mm: riposta 5/5 colpi; 2° Pistola 9mm: riposta 5/5 colpi Arnesi da lancio: nelle fondine 20/20; coppia di Machete:nelle fondine ai fianchi; Biglia accecante: 1; Biglia Fumogena: 1; Erba Ricostituente: 1; Corallo +2 CS velocità: 1 Rubino +2 CS velocità e + 2 CS Forza: 1
Consumi:
[Basso=5%; Medio=10%; Alto=20%; Critico=40%]

Pericolosità:E

Condizioni:
Fisico: Illeso
Psicologico: illeso(tranquillo)
Diritto fisso[Passive in uso]:
passiva fascia Bianca del Talento Stratega (riconoscere le illusioni senza tuttavia disfarle)
Passiva di difesa psionica [fascia Verde del talento Stratega]
Passiva che rende le tecniche offensive ad area di potenza pari al consumo speso
passiva razziale dell’Elfo: Riflessi Fulminei [reagire in tempo zero alle minacce di qualsiasi tipo].
Materiale utilizzato[Abilità e Pergamene utilizzate]:
Operazioni svolte [Descrizione post]:inizio con un post molto breve, ma che esprime i sentimenti del PG per la GI e le motivazioni per cui secondo lui salvare Fanie è importante. scusate il ritardo
 
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Vermilion
view post Posted on 15/10/2014, 10:45




VIGILO CONFIDO
SPAVENTARE STANARE BRUCIARE
Idolo di Cenere, nera polvere sospinta dalla brezza del mattino che con rapide volute mi porti a mirare l'Antica Basiledra dal pinnacolo più alto. I piccoli granelli si riunirono a formare la mia essenza materiale, scura e bruciante di focosa ira. Le piccole braci da dietro la maschera osservavano la città ancora dormiente, mentre il fimo che avevo per capelli si disperdeva al vento. Osservai ognuno dei miei uomini posizionarsi, bravi soldati che lottavano per una causa più grande di loro e che non sentivo nemmeno mia. Quello che mi interessava l'avevo sotto i piedi: l'antica città e l'antico sapere di chi più di tutti aveva imbrigliato il fuoco delle anime di quei mortali: Fanie Elberim. Spostai lo sguardo a Borgo Basso, due sottili rivoli di fumo si levarono sulla città, due principi d'incendio che i miei occhi potevano vedere, la mia essenza percepire. Tre boati squarciarono il silenzio, e parte delle vie principali del Borgo Basso crollò. Era il segnale. Un drappello di uomini prese a uscire da una piccola caserma, abboccando all'esca. Sperai che quello sarebbe stato solo l'inizio, qualcosa di più che accendere due piccoli fuocherelli, qualcosa che aprisse una cicatrice profonda in quella mattinata. Guardai nuovamente i miei uomini, e con la coda dell'occhio un altra anima che correva lungo le vie del Borgo alto diretto verso i palazzi più nobiliari. Andava ad avvisare qualcuno, o stava semplicemente scappando? Avrei atteso le mosse dei miei, e infine avrei scatenato la mia ira di fuoco e fiamme su quella splendente dama ferita.
□□□QM POINT
In due parole? Fate casino! Seriamente, sentite le esplosioni (3) e notate due colonne di fumo che salgono da B.B. Chi di voi ha visuale con la parte più vicina a quest'ultimo può notare una trentina di soldati che accorrono secchi in mano a spegnere l'incendio. Inoltre, chi ha vista sulle strade può notare un singolo soldato che corre a perdifiato per le vie, diretto verso la parte alta del Borgo. Questo turno dovete attirare voi l'attenzione per far uscire soldati dal Cuore di Marmo. Avete a disposizione il gettone che sapete esattamente come funziona. Visto che io gioco con voi, potete includermi nei piani anche senza interpellarmi, dicendomi magari con un MP cosa avete pensato di far fare a Scorch e io lo attuerò nel prossimo Post. Unico vincolo, se non mi verrà detto cosa fare, andrò dal tipo che corre. Non è obbligatorio fermarlo, anzi, per voi probabilmente non avrà significato. Giocate di ruolo, giocate i vostri pg! ^^
 
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Ashel
view post Posted on 3/11/2014, 10:44






Basiledra all'alba era come una spada sguainata; riverberava i raggi freddi del sole, ma allo stesso tempo pareva brillare di luce propria. Emanava una bellezza antica, che pesava sui suoi secoli di storia che avevano visto avvicendarsi generazioni e generazioni di umani in cerca di gloria, potere o riconoscenza: eppure allo stesso tempo sapeva incutere un terrore senza nome, senza aggettivi, incomprensibile e al quale Arsona non sapeva in alcun modo porre rimedio.
Bellissima e terribile.
Ecco come la nana avrebbe voluto descrivere la capitale del regno degli Uomini, imprigionata nelle maglie della sua stessa insaziabile sete di potere che l'aveva condotta alla degenerazione, alla depravazione, ad essere nient'altro che il riflesso della cupidigia di un solo uomo.
Scorch si fermò davanti a loro e tutti osservarono i segnali della battaglia imminente. Si udì uno schiocco, poi un'esplosione; a quel punto una colonna di fumo si alzò dagli edifici ma Arsona non riusciva a vedere bene che cosa stesse succedendo.
Molti correvano da una parte all'altra, c'erano soldati e civili che scappavano o che al contrario tentavano di capire come poter aiutare: quello era il clima adatto a scatenare il panico.
La nana non prestò attenzione a chi cercava di fuggire o ai curiosi che al contrario si avvicinavano per vedere chi fosse stato a far scoppiare l'incendio; semplicemente avanzò.
Sapeva che Selki avrebbe preferito attaccare dall'alto, per poter prendere di mira i nemici sfruttando il suo arco, mentre loro tre sarebbero rimasti a terra a coprirsi le spalle a vicenda. Impugnò il martello che vibrava impaziente e si gettò nella mischia. Le vie di fuga intorno a loro non erano moltissime, in molti sarebbero scappati lungo la via principale e il loro scopo era specialmente quello di allontanare le guardie e permettere ai loro compagni all'interno di portare a termine la loro missione.
Arsona era bassa, ma mulinando il martello in aria seppe attirare l'attenzione. Urlò qualcosa nel tentativo di sovrastare il vociare confuso attorno a lei e stringendo Tughlaq nelle sue mani lo scagliò nel mucchio colpendo qualche passante e qualche guardia senza distinzione.

- PER FANIE ELBERIM!

Non sapeva se qualcuno l'avesse udita; aveva urlato con quanto più fiato aveva in corpo sperando così di attirare su di sé gli sguardi impauriti degli abitanti.

- VIVA LA RESISTENZA!

Staccandosi un poco dal gruppo si avvicinò ad un edificio piuttosto vecchio che sembrava un'abitazione di povera gente e scagliò la sua arma contro la parete esterna che dava sulla strada; Tughlaq si abbatté sulla roccia facendola crepare e bastò qualche altro colpo per provocarne il crollo.
La nana si allontanò e rimase ad osservare i detriti che invadevano la strada. In quel modo la fiumana di civili che si stava riversando nella piazza avrebbe dovuto necessariamente scappare verso est, non avendo altra direzione da seguire.

- MORTE A LORCH!

Riprese a urlare e a correre agitando la sua arma con aria minacciosa; se tutto fosse andato secondo i piani presto sarebbero accorse delle guardie e avrebbero dovuto tenerle impegnate fintantoché all'interno del cuore cittadino gli altri membri della Resistenza si occupavano di catturare i nobili e di liberare Fanie, il baluardo dei dissidenti di Basiledra.
Tughlaq emanava intorno a lei un'energia maligna e insopportabile che si espandeva come un puzzo di morte e avvolgeva i passanti in un abbraccio spietato; intanto gli occhi della nana brillavano di una luce intensa, selvaggia, e un'espressione sicura animava il suo volto. Era decisa a non scendere a compromessi, a fare la sua parte per la causa che aveva perorato dalla sua partenza da Qashra, e in quello stato a dispetto della statura sarebbe senz'altro riuscita a mettere più paura di un manipolo di uomini.





Arsona "Shah" Jahan



Stato fisico: Ottimo
Stato psicologico: Ottimo
Energia: 100%

Armi: Tughlaq (mano destra), Balestra (15/15) (infoderata)
Pericolosità: E
Fascia: Gialla

CS: 1 Destrezza, 1 Costituzione

Passive attive:

~ Contrattare. Arsona ottiene più facilmente le informazioni da chi viene interrogato; inoltre le sue parole risultano più convincenti sia che abbiano finalità benevole che minacciose. L'avversario subirà un contraccolpo psicologico relativo all'approccio di Arsona.
[Passiva razziale]

~ Gli attacchi di Tughlaq infliggono danno di elemento Luce; in aggiunta provocano un senso di intorpidimento nei muscoli della zona colpita, rallentandone i tempi di reazione.
[Passiva Artigiano I]

~ Tughlaq emana una malia psionica passiva nei confronti degli avversari: essa si manifesta tramite un'aura di istinto omicida che pervade la mente dei nemici nelle vicinanze, naturalmente portati a provare un timore istintivo nei confronti del martello e della sua padrona.
[Passiva Artigiano II]


Attive utilizzate:
1 Gettone a consumo Alto per colpire un vecchio edificio che dà sulla strada e bloccare la via d'uscita ad ovest con i detriti.

Riassunto: Per questo turno ho voluto fare come suggerito su skype da masterbpi e usare il gettone per bloccare una delle principali via d'uscita, cioè uno degli imbocchi della strada principale, verso ovest, facendo crollare un edificio dopo averlo colpito diverse volte con il martello. A quel punto la direzione obbligata in cui incanalare gli abitanti sarebbe la strada verso est (spero di aver usato correttamente il gettone).
Arsona comincia a urlare e inneggiare alla resistenza cercando di attirare l'attenzione delle guardie, che dovrebbero accorrere per catturare il gruppo di ribelli. Nel frattempo colpisce nel mucchio un po' di persone così per fare un po' di casino e scatenare il panico.
Note: Io sono molto impegnata in questo periodo, ma ho voluto comunque fare un post per non lasciare il turno vuoto. Non è niente di che, spero di poter fare meglio il prossimo ^_^
 
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Vermilion
view post Posted on 18/11/2014, 22:14




VIGILO CONFIDO
SPAVENTARE STANARE BRUCIARE
Come la pietra di un vulcano, che innescata la reazione inizia a tremare e ruggire, altrettanto la nana faceva sentire la propria voce tra le strade della bianca. Sguardi impauriti, donne che afferravano i bambini trascinandoli in casa e uomini che svendevano la loro virilità davanti all'immensa ira di quella piccola donna, che in quel momento pareva una gigante. Affinai lo sguardo, seguendo nuovamente i movimenti di quell'unico soldato che correva clandestino per le vie, levandosi di tanto in tanto pezzi di un armatura troppo lenta per proteggerlo. Un fragore risuonò come una campana, e a seguito un altro e un ultimo ancora. L'angolo di un edificio collassò infine sotto il maglio, riversandosi al suolo tra urla e crepitio di macerie come un vecchio albero cade sotto i colpi di un boscaiolo. Il panico esplose, le porte principali del cuore di marmo si aprirono e un drappello di quattro uomini più capitano, armati di scudo e alabarda presero a marciare fianco a fianco verso quel terremoto che da sola stava distruggendo l'intera città alta. Crepitai in segno di assenso, facendo levare un fumo nero alle mie spalle che prese a formarsi lentamente da ogni parte del corpo. Mi levai in piedi sul ciglio del cornicione con quell'uomo che ancora correva ben impresso in mente. Piegai le gambe, e un istante dopo tutto il mio essere si dissolse in una nuvola di fumo che prese a seguire tre tizzoni ardenti grandi come un pugno che vorticavano tra loro dritte in picchiata verso l'obiettivo. Un fragore simile a un'esplosione, una fiammata e una densa nube cenere poi. L'uomo caduto a terra che si reggeva solo grazie al muro semi distrutto di un'abitazione con gli occhi a metà tra l'incredulo e il terrorizzato. Come un diavolo uscito direttamente dagli inferi, mi levai fiammeggiante con la spada in mano risorgendo dalle ceneri e passo dopo passo aprendo le braccia ad invitarlo in un abbraccio mortale. Tentò di levare l'arma, ma un colpo deciso della nera ossidiana fece volare a terra quello stuzicadente retto da un bambino. « Ora io e te facciamo quattro chiacchere, e poi tu ci aiuterai a far bruciare Basiledra. »
□□QM POINT
Come premesso, io ho preso l'uomo in fuga. Per quanto riguarda la situazione generale, l'azione di Ashel riesce alla perfezione, attirando allo scoperto quattro guardie + capitano che si dirigono verso il casino. In caso si vogliano affrontare, due soldati assieme equivalgono ad una Gialla, 3CS a testa (totale 6CS a coppia). Il capitano è da solo una Gialla a 4CS. A voi la scelta del se,come e quando affrontarli. Se serve una mano mandata un MP e mi prendo qualcuno io. ^^
 
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view post Posted on 6/1/2015, 19:16
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Maestro
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Un rombo squarciò l'aria. Molto più dei fuochi nella distanza, il rumore della pietra che franava riempì l'aria, così come il fumo delle polveri sollevatesi si dipanò in ogni angolo della zona, riempiendo polmoni e paure dei presenti. Un intero palazzo si sgretolò sotto il peso dei colpi e degli eventi, dissolvendo non soltanto la copertura dei ribelli, ma anche le certezze di tutte le persone coinvolte.

Dal quartiere sbucarono orde di uomini e donne impaurite, urlando a squarciagola e richiamando l'attenzione delle poche guardie presenti.
I soldati, da par loro, rimasero immobili a fissare il caos dilagare attorno a loro; alcuni richiamarono a gran voce l'attenzione dei plotoni lungo le vie principali. Altri, si limitarono a fuggire terrorizzati.
Uno, in particolare, rimase schiacciato sotto un masso. Pieno di sangue, aveva gli occhi fissi verso di loro. Sogghignava, quasi, con un'espressione a metà tra il rassegnato ed il divertito.
« Schifosi ribelli » disse, frustrato « so quello che state facendo, ma non servirà a nulla »
« quella troia di un elfa verrà presto uccisa nella pubblica piazza »
I suoi occhi lambirono il cielo, prima di socchiudesi lentamente
« ...e voi non potrete farci proprio nulla...! »



Come scritto, questa quest - insieme alle altre tre - viene chiusa di ufficio dallo staff. Le quattro giocate di "Vigilo Confido" si concludono virtualmente in un nulla di fatto, venendo però ricompensate per il lavoro svolto fino a questo punto. La trama proseguirà in un'altra sede, di cui verrete avvertiti. La decisione in merito è ancora in corso, dovendosi valutare taluni elementi fondamentali. Per il resto, semplicemente i vostri personaggi vengono a scoprire che le prigioni sono "vuote", ovvero Fanie non è lì, ma è stata portata in piazza per una pubblica esecuzione.
In questo specifico caso, mentre cercate di creare caos nella zona, una guardia ferita vi dice che presto Fanie verrà uccisa in piazza.

Last Century, masterbpi e vermillion guadagnano 100 gold. Ashel 200 gold.

 
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7 replies since 1/10/2014, 23:15   139 views
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