Notando il silenzio della creatura ed interpretandolo come interessamento, la ragazza si rilassa un po’. È un attimo soltanto quello che la separa dal responso, un attimo incredibilmente lungo certo; Gli occhi, come sempre inespressivi, si spalancano lasciando intuire la totale attenzione per le parole che seguiranno.
« Non risolveremo subito questo indovinello, poiché non hai nulla da lasciarci qui, come ricordo. Questo dovrà bastarci per altre ere » Risponde infine la creatura. La ragazza non può non notare l’utilizzo di “Ere” il quale le fa chiedere se, infondo, quell’indovinello non fosse un po’ troppo semplice. Forse c’è un nesso tra tutte queste parole, un nesso che le sfugge.
« Stai attenta. Potrebbe vendicarsi. » è questo il monito dell’immaginaria creatura. ”Vendicarsi? E vendicarsi di cosa?” Si chiede la ragazza mentre la risposta echeggia nella sua mente “Nulla da lasciare…” qualcosa di diverso dal nulla… qualcosa di materiale è ciò che vogliono. Ormai è tardi, doveva pensarci prima. Se sopravvivrà forse lascerà qualcosa, purtroppo però con se non ha niente. Quantomeno, niente che possa valere il prezzo della sua vita. Con un po’ di ansia nel petto inizia a riflettere, mentre antichi oggetti ed antichi corpi emergono. “Teste?– Pensa intimorita –Che siano gli sprovveduti che come me hanno intrapreso quel viaggio…?”
« Quale sarà la tua fine? » Sibila, leggermente divertita, Aerinna.
« Inizio a chiedermi se il tuo intento sia davvero morire. Lo sai che c’è il rischio che per me non cambi nulla. » Risponde mentalmente Aerym, infondo la maledizione di cui porta il peso non è chiara a nessuna delle due. Rapidamente osserva ciò che ha attorno: nulla, esclusion fatta per il laghetto, pare essere mutato. Anche i simboli mistici sono ancora al loro posto, fruga nella sua memoria per riconoscerli, ma è inutile.
«Ci hai raccontato ben tre storie, ma non ci hai donato nulla. Ed ecco ciò che io dirò a te» Di nuovo nulla, questa volta pare anche aver sottolineato la parola… Forse è stato un errore ben più grande del previsto cercare di donare loro qualcosa di meglio, forse doveva limitarsi a lasciare qualcosa, il suo mantello ad esempio? La borraccia o… Comunque niente di degno da scambiare con la sua vita. La curiosità su quale era il giusto pegno pende come una spada di Damocle, poiché in questo momento la sua peggior nemica potrebbe essere proprio la curiosità.
« Io non sono dalla parte di nessuno, ma certo non voglio la tua morte. Mi sto solo divertendo un po’. Sei tu che mi hai resa così infondo. » Il tono di Aerinna è un misto di saccenteria e rancore, ma pare onesta, anche se l’unica a poter giudicare ciò è Aerym. Ormai è sempre più chiaro che persino il suo famiglio è del tutto all’oscuro di questi dialoghi; Il quale, tra l’altro, pare essersi disperso chissà dove all’interno della caverna.
« Nero! » Esplode mentalmente per richiamarlo. I discorsi si sovrappongono, la ragazza è disorientata. Che sia questa l’intenzione di Aerinna? Il caos si impadronisce della sua mente, mentre il corpo, inutile involucro, resta impassibile.
«Dì la si torna nel mondo luminoso: per una via angusta si giunge a quel che voi chiamate oceano» Quella via portava all’oceano? Chissà come lo chiamano loro… un po’ di curiosità c’è, di nuovo quella curiosità. Dannazione. “Non chiedere” si impone mentalmente.
« Guarda che la curiosità non è un male. » Dice colei che la curiosità l’aveva pagata a caro anzi, carissimo, prezzo.
« In quella direzione si giunge a sud, passando per l'oscura città degli elfi» aggiunse, per poi continuare «Mentre di là...» Sorrise. «Scoprilo tu». Ecco se c’era una cosa che non voleva fare era scoprire lei cosa si celava oltre quella via, quel “scoprilo tu” le suona tanto di “verrai punita per la tua curiosità.” No no, meglio evitare.
« Okay, dipende da che curiosità. Su quest’ultima sono d’accordo con te. » Continua Aerinna in sincrono con la bestia ed in risposta ai pensieri di Aerym.
« Eravamo d’accordo. Tu non ti intrufoli nella mia mente e io ti parlo a voce. » Ribatte scocciata rivolgendosi solo a lei.
« Beh ma non mi stai parlando a voce! » conclude offesa. Ed in effetti ha ragione, però la situazione non è delle più rosee. Aerym decide che non è momento di intestardirsi e tenta di mantenere la concentrazione sul breve dialogo con la bestia. La ragazza però non pare darle pace, come se diventasse più fastidiosa man mano che lo stress dell’altra sale. Forse è proprio così.
« Oppure - soggiunse infine, quando sembrava aver concluso - puoi restare con noi. Ti condurrò negli abissi, e se vuoi potrai scendere. Ancora più giù» “Oh cielo, questo sicuramente no.” Il terrore lentamente prende forma. Inesorabile. La proposta la terrorizza. Chiude gli occhi per due secondi esatti. I discorsi nella sua mente sono troppi, deve riordinarli. Aerinna nel mentre inizia a levitare, innalzandosi di circa un metro dal pavimento umido. Nei due secondi che l’altra chiude gli occhi questa le si avvicina di più chinandosi ad angolo retto alle sue spalle.
« È quello il tuo posto. » le sussurra all’orecchio, la faccia delle due ragazze è alla stessa altezza; Se qualcuno potesse vederle… vedrebbe due gemelle. "Non voglio" è il pensiero dell’altra, ma le parole che escono sono ben altre. Come se quelle parole udite solo da lei avessero il potere di influenzarla. Forse è solo la confusione del momento, la curiosità che finalmente è stata approvata a chiare parole, una curiosità pericolosa. Ma infondo, cosa non è pericoloso? Non sa dov’è, non sa dove sta andando… Tanto vale fidarsi delle parole di chi l’ha condotta fin qui. O è forse una mossa stupida? Il peso del dubbio. Infondo Aerinna ha solo ragioni per odiarla. Però la vita è anche la sua. “Taci, Taci, Taci!” urla nella sua mente nel disperato tentativo di sovrastare le parole dell’altra.
« Dunque, erano quattro le opzioni. » Dice con un abbozzo di sorriso compiaciuto, il suo timore aveva fondamento. Le parole sono molto lente, distratte, sta tentando di ottenere tempo per riflettere e riordinare le idee.
« Quale scegli? E comunque, sono cinque. Puoi sempre tentare la fuga. » Aggiunge Aerinna ridendo. “Taci, Taci.”
« Scelgo la quarta. – Un altro attimo di pausa titubante. La visione avuta poco prima è ancora chiara nella sua mente. Aerinna tace, finalmente, mentre l’abisso pare chiamarle entrambe. – Verrò nell'abisso. » L’ombra di una luce. Il nero oblio.
« Questo sarà il nostro posto. » sibila mentalmente ad Aerinna, sta per afferrare la mano della bestia, ma un sorriso compiaciuto si materializza troppo presto sul volto della dama a colori. Un sorriso che risuona come un campanello d’allarme.
« Dopo potrò tornare indietro? » Chiede esprimendo il suo vero timore: La prigionia. La visione ora impregna i suoi pensieri. Rallentandoli, oscurandoli, confondendoli. La mano si blocca a mezz’aria a forse 20 centimetri da quella della creatura. Immobile.
« Non riesci a fidarti, eh? Hai paura che lui sia come te? In caso, tranquilla, non è così. Lui non si nasconde dietro false apparenze. » Le parole cariche d’odio sono usate come armi nei confronti della ragazza di marmo. Solo lei può udirle. Solo lei che vorrebbe silenzio nella mente, anche solo per un istante. “Taci! Taci! Taci!”
« Dipende solo da te. Cosa desideri, cosa cerchi? » Un brivido, un brutto presentimento. Che sia frutto solo della sua mente? Improbabile. Aerinna riprende a parlare.
« Già cosa cerchi? Cosa desideri? Io lo so, ma tu invece? » La conosce davvero? Sa veramente cosa cerca e desidera? Lo sa davvero?
« Ammetto il mio egoismo, il mio desiderio altro non è che la mia libertà » Ribatte con tono sicuro.
« Bugiarda. – Sta gridando – Sei davvero così cieca? » Lei sa. Lei sa quello che è precluso a Aerym, lei conosce il suo passato ma non può farne parola poiché lei stessa non può nemmeno concepirlo, quel passato lontano, tanto da non avere nemmeno un tempo, che le è stato rubato.
« Saresti la prima a sapere. Ma forse non a raccontarlo » Oramai è ovvio, la non troppo velata minaccia lo sottolinea. Quella via è pericolosa. Egli, loro, ritraggono la mano. Quel gesto distrae la ragazza. Per concentrarsi su di lui e non ascoltare Aerinna stava osservando proprio quella mano, incantata, quando quella viene ritratta però il caos riprende il sopravvento. “Taci”
« Per la mia ricerca è necessario il sapere. Non è necessario il divulgare Sarò onorata di scoprire ciò che vorrete dirmi o mostrarmi, se sarà vostro desiderio » Il tono è pacato mentre tenta di trasmettere la sua buona predisposizione d’animo. Inoltre, per quanto fosse una minaccia, la frase di prima un po' l'ha risollevata. Se lei è la prima a sapere... Quelle teste non avevano fatto la sua stessa scelta. La situazione comunque non le appare bella.
« Bugiarda. » Sembra provare dolore nel dire queste parole. Non dovrebbe dirle e lo sa.
« Non sto mentendo! – Il tono è carico d’ira e di frustrazione. – Ti prego, fa silenzio » È una supplica quella che rivolge alla compagna di sorte. Il rumore nella sua mente è troppo, non riesce a pensare. Sta per cedere alla sua curiosità, il sottile crine che regge la spada di Damocle pare assottigliarsi.
« Spero la mia domanda non vi sembri troppo inopportuna. Qual è il vostro desiderio? » Chiede cercando sia merci di scambio e sia di saziare quella curiosità che, viva, si fa sentire nelle sue parole.
« La tua presenza qui è inopportuna. Ti abbiamo indicato le tre vie, e offerto una quarta, la più oscura di tutte. Non c’è altro da dire. E il mio compito qui è terminato » Aggiunge indispettito. La bestia abissale sta per andarsene, la ragazza si ritrova a dover agire di impulso. È spaventata, confusa e curiosa.
« Vi seguirò, chiedo perdono. Sono solo spaventata. » Risponde con tutta l’onestà possibile. Sperando che almeno su questo Aerinna non abbia niente da dire. In realtà, non ci spera nemmeno, sa bene che non sarà così.
« Bugiarda. – Prosegue – almeno però hai smesso con questo inutile dialogo » “taci” pensa soltanto mentre afferra la mano che le viene nuovamente allungata. Nemmeno si rende conto di come appaia al tatto. È in uno stato confusionale mentre quella la conduce verso l’abisso.
« Ti sei dimenticata vero che ora hai bisogno di respirare? » “Oh. Maledizione” La guarda terrorizzata, ma è troppo tardi. Si sta immergendo nelle fredde acque, acque del mistero, acque che la condurranno chi sa dove, acque che spera non la portino alla morte.
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