Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

La fortezza di Al Kareem, duello ufficiale

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Ashel
view post Posted on 26/11/2014, 15:29








Arsona "Shah" Jahan (Gialla, E) VS Garrett (Verde, E)



Scontro Ufficiale
Primo post: Arsona
Player Killing: Off
Durata: 1 + 4 di combattimento
Premio: Una bevuta nella migliore osteria di Qashra
Tempo di risposta: Illimitato

Luogo: Al Kareem
Piccola cittadella a poche miglia da Qashra. Conta poche migliaia di abitanti, per lo più militari della guarnigione situata al suo interno, commercianti e prostitute. Trovandosi proprio sulla strada è tappa fissa di ogni viaggiatore diretto a Qashra: per questo è frequentata da gente di ogni lingua e provenienza.
Pochi soldati pattugliano le strade, più che altro per difendere gli ingenui visitatori di passaggio da truffatori o volgari borseggiatori, mentre chiudono un occhio sulle bische clandestine delle locande più malfamate e sugli affari fiorenti delle donne di malaffare.
I partecipanti possono personalizzare l'ambientazione a loro piacimento per gli scopi della giocata.





~

Da qualche giorno ormai la compagnia di Tulunay era ritornata a Qashra, perdente e umiliata.
Per molti dei soldati si era trattato della prima occasione per mettersi in mostra agli occhi dei gerarchi o per guadagnarsi un posto nell'esercito nanico e dopo il tradimento dell'ufficiale in carica sul reparto di fanteria era calato il disonore.
Le alte sfere sapevano che quei poveracci da poco arruolati per una missione che sarebbe dovuta durare diverse settimane non avevano colpa, ma per il momento qualsiasi loro operazione fu sospesa e rimandata ad un futuro prossimo.
Anche Arsona era rimasta delusa e profondamente turbata dall'accaduto. Aveva a lungo desiderato di entrare a far parte di quella divisione dell'esercito e di partire per una missione come quella, nel cuore del deserto, così lontani da casa e dal passato, così rivolti verso l'avventura e la gloria.
E invece era tornata senza aver concluso nulla, ma nessuno ce l'aveva con lei. D'altronde non era colpa sua.
Era lei l'unica ad essere arrabbiata: prima con se stessa, quindi con Tulunay e poi con il fratello che l'aveva spinto a disertare. Chissà se ne avrebbero più parlato in futuro...
Chissà se sarebbero andati a cercarlo per punirlo e consegnarlo alla corte marziale. Tornare a Qashra per lui sarebbe significato essere condannato a morte per alto tradimento, perciò difficilmente si sarebbe lasciato trovare.
Nel frattempo la notizia aveva fatto il giro della caserma e poi della città. Tutti sapevano di Tulunay e della sua sfortunata missione; si domandavano che cosa ne sarebbe stato del reparto di fanteria e chi eventualmente ne avesse preso il posto al comando.
Ma Arsona non si poneva queste domande. Era troppo frustrata, troppo seccata, troppo delusa.
Aveva ripreso a fare ciò che aveva sempre fatto dall'epoca del suo reclutamento, ovvero consegnare messaggi, pattugliare le strade, svolgere il suo ruolo di attendente presso il sottoufficiale Nuri Ylmaz, che da qualche tempo l'aveva presa sotto la sua protezione dopo che si era allontanata da Yafet e dal loro rapporto ormai al di là di qualsiasi ambiguità.
Cercava soprattutto di stare lontana da Armida, sua zia, che non le dava tregua, e da suo padre, sempre meno presente a se stesso. Da qualche giorno la servitù mormorava ch'egli fosse solito urlare e rompere gli oggetti della stanza in cui era rinchiuso contro le pareti.
Perciò la nana aveva accettato di buon grado di viaggiare, sola, per la cittadella di Al Kareem, a circa due ore di cavallo da Qashra, per svolgere alcune mansioni per conto di Nuri; si trattava di consegnare dei documenti al luogotenente della città e portare un messaggio a un suo vecchio compagno con il quale aveva combattuto diversi anni prima.
Si trattava di un piccolo centro presidiato dalla guarnigione che dominava, dal suo antico castello costruito dai nani molti anni prima della Riunificazione, l'intero abitato e in cui si fermavano spesso i viaggiatori diretti alla Capitale. Per questa ragione vi erano più locande che abitazioni e i ladruncoli e le prostitute facevano più affari degli armaioli e dei mercanti di stoffe.
La calura non dava tregua durante il giorno, mentre le forti escursioni termiche del deserto rendevano le notti fredde e poco accoglienti.
Al Kareem era come una sorta di cattedrale sperduta nel nulla, circondata da pochi e sparuti villaggi di pastori e povera gente, al centro dei convogli instancabili dei nomadi e dei pelleverde che percorrevano in lungo e in largo tutto il deserto senza mai stabilirsi in un punto fisso, tappa intermedia prima di giungere allo splendore e alla maestosità della Capitale del Sultanato.
Ma a differenza di questa lì le architetture erano molto più sobrie, costruite con un impasto di sabbia e pietra secondo le antiche tradizioni del luogo.
Arsona aveva già visitato una volta la cittadella diversi anni prima ma non ricordava alcun particolare di quel viaggio. Giunta in città attraverso il grande portone d'ingresso sorvegliato da una coppia di soldati lasciò il suo pony alle cure dello stalliere e percorse a piedi la via principale che si inerpicava sulla piccola collinetta su cui troneggiavano la caserma e gli edifici militari. Tutte le abitazioni erano attaccate una all'altra formando un'unica facciata di intonaco grezzo ed erano interrotte solo dalle architetture un poco più colorate di alberghi e locande.
C'era un fitto viavai di persone, perlopiù viaggiatori che osservavano incuriositi i banchi dei mercanti di spezie, armi e altri oggetti utili ad affrontare il viaggio lungo il deserto.
Afferrò la borraccia di cuoio e ne bevve un lungo sorso, assetata e accaldata; poi, osservando l'insegna di una taverna promettente, fu tentata di entrarvi e consumare un pasto rigenerante con un bel boccale di birra fresca.
Ma non sapendo prendere una decisione rimase ferma in mezzo alla strada, dimenticandosi degli abili borseggiatori dai quali era stata messa in guardia appena arrivata e dei preziosi documenti che Nuri le aveva affidato per il luogotenente.
Sarebbe stato un bel problema se se li fosse lasciata rubare come una novellina. Che cosa avrebbe raccontato al suo superiore?



Arsona "Shah" Jahan



Stato fisico: Ottimo
Stato psicologico: Ottimo
Energia: 100%

Armi: Tughlaq (sulla schiena), Balestra (15/15) (infoderata)
Pericolosità: E
Fascia: Gialla

CS: 1 Destrezza, 1 Costituzione

Passive attive:

~ Contrattare. Arsona ottiene più facilmente le informazioni da chi viene interrogato; inoltre le sue parole risultano più convincenti sia che abbiano finalità benevole che minacciose. L'avversario subirà un contraccolpo psicologico relativo all'approccio di Arsona.
[Passiva razziale]

~ Gli attacchi di Tughlaq infliggono danno di elemento Luce; in aggiunta provocano un senso di intorpidimento nei muscoli della zona colpita, rallentandone i tempi di reazione.
[Passiva Artigiano I]

~ Tughlaq emana una malia psionica passiva nei confronti degli avversari: essa si manifesta tramite un'aura di istinto omicida che pervade la mente dei nemici nelle vicinanze, naturalmente portati a provare un timore istintivo nei confronti del martello e della sua padrona.
[Passiva Artigiano II]


Attive utilizzate:

Riassunto: Niente, Arsona giunge alla cittadella e si incammina verso la guarnigione dopo aver lasciato il pony alla stalla della città. Si ferma in mezzo alla strada indecisa se ristorarsi oppure andare subito dal luogotenente a consegnare i documenti che Nuri le ha dato per lui.

Note: Buon divertimento!
 
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view post Posted on 8/12/2014, 20:56

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La fortezza di Al Kareem ~ Rovinosa Caduta

Al Kareem, una piccola oasi a due passi da Qushar; prima e dopo, solo il deserto.
Per giorni interi, Garrett, aveva viaggiato con l'unica compagnia della sabbia e del vento e, una volta ritrovata la civiltà, la prima cosa che gli venne in mente fu di trovare una locanda, dove riempirsi lo stomaco e tracannare la birra migliore che quella cittadina potesse offrire.
Gli bastarono pochi minuti per rinfocillarsi e ciò che al ladro restava da fare era trovare un passaggio verso Dorhamat, quello era il suo obiettivo finale. Il viaggio lo avrebbe ad attraversare ancora una volta il deserto e la Capitale del Sud, prima di raggiungere l'oceano di Zar e una guida sembrava d'obbligo.
Seppur nel bel mezzo del regno dei nani, quel giorno Garrett sentiva di essere al centro del mondo; Al Kareem, appariva essere il principale crocevia dei traffici commerciali, legali e non, del sultanato; le strade erano piene di gente, e persino dentro la taverna mezza vuota si riusciva a sentire il baccano provenire dall'esterno.
Sarà stato il sollievo di esser sopravvissuto al deserto, o forse lo stomaco pieno dei deliziosi manicaretti del sud, o anche l'alcol che aleggeriva la sua testa, ma il ladro quel giorno sentiva l'animo molto più lieve di quando parecchio tempo prima era approdato in quel novo continente in cui tutto gli era nuovo. Eppoi c'era quel luogo, il Sultanato, che gli ricordava casa, la Capitale, ormai un nostalgico ricordo nella sua mente, mentre i pensieri correvano e, disteso su una sedia di legno, con le mani incrociate sullo stomaco pieno, davanti agli ochi socchiusi e sonnolenti, balenavano i proggetti futuri: nuovi furti, fughe roccambolesche, tesori nascosti, rivali sempre più ostici e sfide impegnative. Come in un gioco di colori, la vita futura gli scorreva davanti agli occhi, in un caleidoscopio di storie che ancora dovevano essere scritte, mentre un sorrisetto si allargava sul suo volto sfregiato.
All'improvviso, un rumore sordo fece quasi trasalire il giovane furfante, che ri ritrovò difronte l'oste nerboruto che con i pugni sul tavolo gli urlò in tono minaccioso: "Questo non è un rifugio per senza tetto e vagabondi, moccioso!
Paga e smamma!
E non farmi rivedere la tua brutta faccia da queste parti o ti concio per le feste!"

Il Ratto si alzò di scatto, facendo cadere all'indietro la sedia, rivolgendo al taverniere uno sguardo glaciale, prima di sfoggiare uno dei suoi migliori sorrisi: "Calma, buon uomo. Non avevo intenzione di infastidirla.
Spero che questo ripaghi il disturbo, che le ho arrecato con questo mio volto sfigurato."

Disse il giovane con tono pacato, poggiando le sue mani sulle spalle dell'energumeno, prima di porgergli un sacchetto di monete che abilmente gli aveva sfilato durante la conversazione.
Tutto felice, il locandiere si scusò con il ragazzo per aver frainteso una "persona di tale elevatura" per uno straccione, ribadendo per ben due volte che sarebbe stato un piacere per lui riavere il ladro nella sua umile locanda. Detto ciò, indicò al giovane la porta, con aria dimessa, mentre Garrett sorrideva sotto i baffi, pensando a quando il poveretto si fosse accorto della truffa.
Uscito in strada, lo spettacolo che lo accolse riempì il suo cuore di gioia: tutta quella gente che indaffarata camminava per le strade, per il Ratto era un nascondiglio perfetto, nessuno lo avrebbe notato derubare gli ignari passanti; per le guardie del vicino fortino sarebbe stato impossibile seguirlo fra la folla o sui tetti dei bassi edifici di quella ciddadina nel deserto.
E mentre con l'aria stranita s'incamminava, pensando alla ridicola quantità di denaro che avrebbe potuto rubare a quelli che, immediatamente, ai suoi occhi apparvero come polli da spennare, inciampò in qualcosa, cadendo con la faccia nella polvere.
Affianco a lui, immobile come un masso in mezzo alla strada una nana stralunata si rivelò essere la causa della rovinosa caduta dell'esile giovanotto. Rimessosi in piedi e spolveratosi i vestiti, si rivolse dolcemente, avvicinandosi, a quella figura che ai suoi occhi apparve poco più che una bambina: "Oh, poverina! Fatta male? Tutto apposto?
Dov'è la mamm...ehm..."

S'interruppe all'improvviso, rendendosi conto dell'errore madornale che stava per commettere: i nani non sono noti per farsi passare sotto al naso affermazioni sulla loro statura. Riprese in fretta il discorso, cercando di riparare alla svista.
"Volevo dire, dov'è che le ho fatto male?
Le consiglio comunque, di stare attenta!
È così che i furfanti derubano i distratti..."

Disse sorridendo, prima di aggiungere un'offerta finale:
"Se le va bene, posso ripagare il danno ofrrendole qualcosa...
Conosco una locanda qua vicino"

Concluse, cercando lo sguardo della sua nuova amica nana, sperando di non essersi messo nei guai prima del dovuto; non aveva granchè voglia di scappare da un nano infuriato appena dopo essersi ingozzato, nè tanto meno di combattere. Ma c'era qualcosa in quella situazione, che faceva presagire che le cose non sarebbero andate proprio nel modo più tranquillo.

CITAZIONE
Energia: 100%
Fisico: Illeso.
Psiche: Illesa.
Passive:
CS: 4 (3 Maestria Armi 1 Velocità)
Vista perfetta ~
La protesi meccanica che sostituisce l'occhio destro del ladro ne migliora la vista, amplificandola e rendendola simile a quella di un gatto. Grazie a questa caratteristica riesce a vedere bene anche in condizioni di visibilità non ottimali o con poca luce. La vista migliorata, inoltre, permette a Garrett di prendere la mira con precisione e di poter seguire il bersaglio anche se visibile solo in parte, riuscendo a calcolare con precisione le distanze.
(Passiva Razziale dell'Elfo: Sensi migliorati (vista) + Passiva Talento: Tiratore I)

Tiro multiplo ~
Uno dei più grandi limiti di chi preferisce usare armi a distanza è il poter concentrarsi su un solo obbiettivo, il che rende lo svantaggio numerico molto più pesante per un tiratore. Per ovviare a questo problema, Garrett si è allenato molto nell'uso della propria arma, raggiungendo livelli di destrezza tali da poter incoccare più dardi insieme oppure scoccare molte frecce in rapida successione, tale da rendere gli attacchi contemporanei fra loro, anche mirando a bersagli distinti e lontani l'uno dall'altro senza dover rinunciare alla precisione.
(Passiva Talento: Tiratore II)

Cecchino ~
Ormai all'apice della carriera, il Ratto ha raggiunto anche il traguardo finale del proprio addestramento, diventando un maestro nell'arte dell'arciera. La sua abilità nelle armi è quasi senza pari, così come le prodezze di cui è capace. Tiratore unico nel suo genere, Garrett nasconde su di se munizioni in numero quasi illimitato, riuscendo a sorprendere chiunque creda che le frecce nella sua faretra siano ormai terminate.
Infine, all'apice delle proprie possibilità, il talentuoso ladro è anche capace di scagliare un unico dardo preciso e letale, impossibile da schivare per qualunque uomo comune.
Costo: Alto
(Abilità personale 3/10; Passiva: Livello aggiuntivo Talento + Passiva Talento: Tiratore III + Attiva Talento: Tiratore III)


Riassunto: Garrett, dopo un viaggio nel deserto, si rinfocilla in una locanda. Uscendo, inciampa su Arsona , sperando di non aver innescato una reazione violenta nella nana distratta.
Note: Scusa il ritardo e il post scadente. Diamo il via a questo scontro e che vinca il/la migliore ^^
 
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Ashel
view post Posted on 23/12/2014, 11:25






Il cado quel giorno era davvero soffocante.
Arsona avrebbe tanto desiderato prendere una birra da qualche parte, anche solo rifocillarsi con un po' di kaša dopo il viaggio che l'aveva vista partire, di prima mattina, verso la cittadella fortificata.
Si guardò attorno e si asciugò il sudore dalla fronte con un fazzoletto. La strada brulicava di soldati indaffarati e mercanti e venditori che attiravano l'attenzione dei molti viaggiatori provenienti da ogni angolo di Theras, cosicché quella moltitudine di accenti diversi copriva ogni atro rumore.
Avvezza a quel tipo di scenario che a Qashra, l'ombelico del mondo, era tanto consueto da non sorprenderla più, non riusciva a decidersi sul da farsi.
Infine optò per raggiungere la guarnigione e consegnare il messaggio: che cosa avrebbero pensato di lei se avesse tardato? Di soldati fannulloni era pieno l'esercito e lei non voleva affatto dare quell'impressione.
Il sole era alto e mancava poco a mezzogiorno. In quelle cittadelle accoccolate nel mezzo del deserto era abitudine degli ufficiali del reggimento concedersi un lungo riposo nelle ore più calde della giornata; cosicché Arsona avrebbe dovuto affrettarsi se non voleva trovare il luogotenente assopito nei suoi appartamenti e aspettare fino alle quattro o forse alle cinque prima di essere degnata infine di attenzione.
Con quei pensieri allora si decise ad avanzare lungo la via, ma i suoi propositi vennero bruscamente interrotti da uno straniero che le capitò addosso e che, dopo aver goffamente inciampato su se stesso, cadde a faccia in giù nella polvere.
Sorpresa e un poco indispettita, la nana si limitò dapprima a fissarlo con i suoi occhi scintillanti e a rivolgergli uno sguardo di fuoco.

- Oh, poverina! Fatta male? Tutto apposto? Dov'è la mamm...ehm...

Non udendo - o forse fingendo di non udire - le parole del giovane, Arsona stava già per allontanarsi con una smorfia quando si accorse con terrore che i documenti che portava sotto la giubba di ordinanza erano spariti.
Si tastò nervosamente il petto, si slacciò gli alamari e cercò la lettera di Nuri con un'espressione di sgomento dipinta in viso.
Era perduta.
Attorno a loro alcuni monelli ridevano e li sbeffeggiavano allegramente; la nana li allontanò con un un gesto secco della mano e con fare collerico, poi si avvicinò all'umano che nel frattempo si era rimesso in piedi.

- Volevo dire, dov'è che le ho fatto male?
Le consiglio comunque, di stare attenta!
È così che i furfanti derubano i distratti..


Era incredibilmente magro. Il viso smunto e le braccia sottili gli conferivano un aspetto molto poco piacevole e a giudicare dagli abiti doveva trattarsi di un popolano; ma alla nana quella sua espressione furba non piacque neanche un po' e si figurò immediatamente che dovette trattarsi di un brigante o forse di un ladro.

- Se le va bene, posso ripagare il danno ofrrendole qualcosa...
Conosco una locanda qua vic...


- Fuori i documenti!
Dove li hai messi? Ridammeli!


Si rivolse a lui con aria minacciosa e portò subito la mano al martello che portava, al solito, sulla schiena.
Era certa che fosse lui la causa del furto appena subito e quel suo atteggiamento untuoso e un poco ruffiano la rendeva furiosa.

- Non c'è denaro tra le cose hai preso, a te non servono a niente.
RIDAMMELI!


Impugnò la sua arma con vigore e la puntò verso di lui; a quel punto la sua persona avrebbe sprigionato una luce talmente abbagliante e improvvisa da accecare tutti coloro che si fossero trovati nelle vicinanze.
Un lampo esplose inaspettatamente nell'aria e lei, dimentica di tutto il resto e decisa a recuperare ciò che aveva perduto, avanzò ancora un poco prima di menare un lungo fendente da sinistra verso destra in direzione del giovane. Lo scopo era quello di colpirlo con la sferzata di energia luminosa che Tughlaq emanò da sé all'altezza del petto.

- Me li ridarai con le buone... o con le cattive!



Arsona "Shah" Jahan



Stato fisico: Ottimo
Stato psicologico: Ottimo
Energia: 100 - 10 - 10 = 80%

Armi: Tughlaq (mano destra), Balestra (15/15) (infoderata)
Pericolosità: E
Fascia: Gialla

CS: 1 Destrezza, 1 Costituzione

Passive attive:

~ Contrattare. Arsona ottiene più facilmente le informazioni da chi viene interrogato; inoltre le sue parole risultano più convincenti sia che abbiano finalità benevole che minacciose. L'avversario subirà un contraccolpo psicologico relativo all'approccio di Arsona.
[Passiva razziale]

~ Gli attacchi di Tughlaq infliggono danno di elemento Luce; in aggiunta provocano un senso di intorpidimento nei muscoli della zona colpita, rallentandone i tempi di reazione.
[Passiva Artigiano I]

~ Tughlaq emana una malia psionica passiva nei confronti degli avversari: essa si manifesta tramite un'aura di istinto omicida che pervade la mente dei nemici nelle vicinanze, naturalmente portati a provare un timore istintivo nei confronti del martello e della sua padrona.
[Passiva Artigiano II]


Attive utilizzate:

CITAZIONE
~ Bagliore
La paladina di Qashra emana da sé una luce abbagliante che stordisce i suoi nemici e costringe i demoni ad abbandonare la loro forma diabolica. Gli avversari rimarranno accecati dal lampo luminoso per due turni: in questo modo sarà più difficile per loro difendersi dagli attacchi avversari.
Elemento luce, proprietà illusorie.
[Tecnica Magica personale 2/10]
Consumo di energia: Medio

CITAZIONE
» Effetto attivo: spendendo un quantitativo Basso o Medio di energie, sarà possibile sprigionare dall'arma incantata una bordata di natura magica dal potenziale pari al consumo, che infliggerà danni per la medesima portata.
La tipologia di manifestazione magica sarà di elemento Luce e si manifesterà sottoforma di potenti raffiche di energia luminosa.

Riassunto: Arsona crede che Garrett le abbia rubato i preziosi documenti che deve consegnare al luogotenente di Al Kareem; così lo attacca prima con la personale magica con l'intento di accecarlo e confonderlo, poi con l'attiva del talento a consumo Medio in direzione del petto di Garrett.

Note: Scusa il ritardo, ovviamente :)
 
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2 replies since 26/11/2014, 15:12   121 views
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